Top Album FIMI/ GfK Top of the Music sponsored by SCF

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È FINITA LA PACE

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DeBÍ TiRAR MáS FOToS

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NERISSIMA SERPE, PAPA V & FRITU

MAFIA SLIME 2

Guè Pequeno

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DIO LO SA - ATTO II

Lazza

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Pinguini Tattici Nucleari

Hello World

Tony Boy

Going Hard 3

Top Singoli FIMI/ GfK Top of the Music sponsored by SCF

Top Ten UK album (Uk Charts)

Top Ten Radio Airplay

Top Ten USA album (Billboard)

La Gen-Z traina il mercato del vinile, e non solo in termini di acquisto: in base all'ultima indagine della Vinyl Alliance, infatti, la fascia di età dai 18 ai 24 anni sarebbe più propensa ad ascoltare musica su supporto fisico. E in questo caso la parola chiave è "ascoltare" e non solo acquistare a mo' di merchandising: oltre il 76% dei&nbsp;2500 giovani intervistati compra almeno un disco al mese, e l'80% possiede un giradischi. Il 30% si dichiara addirittura collezionista assiduo di dischi.

Tra le ragioni di tanto apprezzamento c'è il fatto che concede loro una pausa dal digitale (per il 50% degli intervistati), cosa che migliorerebbe la loro salute mentale (61% degli intervistati). Inoltre, l'84% fa shopping nei negozi di dischi fisici, e il 57% vorrebbe ancora più eventi e iniziative nei piccoli negozi. Insomma, ci troviamo davanti a una generazione di veri appassionati: la speranza è che non si tratti solo di una moda passeggera, ma di una tendenza duratura.

Industria

Il mercato del vinile trainato dalla Gen-Z

Lo attesta la Vinyl Alliance, associazione di settore, che ha condotto uno studio in merito

Scoprire nuovi brani da aggiungere alla tua playlist personale non è mai stato così facile: qui di seguito troverai una selezione delle ultime novità musicali della settimana. Ogni venerdì, artisti e band pubblicano nuovi brani, album o EP su tutte le piattaforme digitali, e se vuoi essere sempre aggiornato sulle ultime uscite, non perderti <a href="https://www.rockol.it/singoli">l'elenco completo delle nuove canzoni</a>. Parliamo di "There’s Always Gonna Be Something" di Stereophonics, "Puoi chiamarlo amore" di Prezioso, "Giorni Spogli" di Nicco, "Mai dire Mai" di Sergio Caputo e "True" di Yuno.

<h2>There’s Always Gonna Be Something - Stereophonics - Universal</h2>

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Il nuovo singolo degli Stereophonics è&nbsp;intitolato “There's Always Gonna Be Something”. Questo brano rappresenta la prima anticipazione del loro 13° album in studio, intitolato “Make 'em Laugh, Make 'em Cry, Make 'em Wait”&nbsp;che uscirà&nbsp;il prossimo&nbsp;25 aprile.&nbsp;L'album, composto da 8 tracce, è stato scritto e registrato a Londra. La copertina del progetto si ispira all'arte figurativa, in particolare al dipinto 'ART IS A GUARANTY OF SANITY' di Louise Bourgeois.

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Gli Stereophonics sono composti da Kelly Jones (voce, chitarra), Stuart Cable (batteria) e Richard Jones (basso). Il gruppo si forma a Cwmaman, nel Galles, dove i tre suonano insieme sino da ragazzi. Nel 1996 arriva il contratto con l’allora neonata V2. L’album di debutto, WORD GET AROUND, arriva nell’agosto del 1997 ed è preceduto e seguito da una fitta serie di concerti, che rendono molto popolare il gruppo in tutta la Gran Bretagna. Dopo aver riportato diverse vittorie nei referendum... 
<a href="https://www.rockol.it/artista/stereophonics/biografia">Leggi la biografia completa </a>

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 <a href="https://www.rockol.it/singoli">Scopri qui</a> tutti i singoli in uscita!
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<h2>Puoi chiamarlo amore - Prezioso - Up Music Studio</h2>

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E' disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica il singolo “Puoi chiamarlo amore” di&nbsp;Prezioso, pubblicato dall'etichetta Up Music Studio.

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<h2>Giorni Spogli - Nicco - Up Music Studio</h2>

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Esce su tutte le piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica il singolo “Giorni spogli” di Nicco, pubblicato per l'etichetta Up Music Studio.

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<h2>Mai dire Mai - Sergio Caputo - Sony</h2>

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Il nuovo singolo di Sergio Caputo è&nbsp;intitolato "Mai dire mai", sarà disponibile in digitale e in rotazione radiofonica.&nbsp;Il video della canzone, filmato e diretto dallo stesso Caputo, presenta immagini ispirate a Fellini, al cinema muto e al circo, utilizzando una palette di bianco e nero, scelta considerata più artistica dal cantautore.

"'Mai dire mai' è la mia filosofia", spiega Sergio Caputo.&nbsp; "La mia vita è un susseguirsi di eventi inattesi, di migrazioni improvvise e di possibilismi che mi hanno portato in giro per il mondo, mi hanno fatto incontrare persone straordinarie, ed altre da cui fuggire, oltre che intraprendere l'ultima professione che avrei mai immaginato di esercitare: il musicista. Ma resistere alle situazioni che la vita ci prospetta è una battaglia inutile, e si può solo scegliere fra il vivere noiosamente seguendo le strade che il destino ha già segnato per noi, o vivere avventurosamente, tracciandone di nuove.&nbsp; Io ha scelto quest'ultima, ed oggi dopo più di 40 anni dal mio esordio musicale continuo a produrre cose nuove, e ad esibirmi in teatri pieni di gente che in molti casi non era neanche nata quando io ho iniziato il mio percorso musicale".&nbsp;

Sergio Caputo nasce a Roma nel 1954, suona la chitarra in una rock band scolastica, pubblica un singolo (“Libertà dove sei”, 1978) e un mini-album, poi trova il successo con UN SABATO ITALIANO, disco originale in cui le sonorità swing si sposano a testi brillanti e lessicalmente ricchissimi. 
L’originalità si fa maniera negli album seguenti, che pure non mancano di episodi felici. Tre passaggi al Festival di Sanremo - con “Il Garibaldi innamorato” (1987), “Rifarsi una vita” (1989) e... 
<a href="https://www.rockol.it/artista/sergio-caputo/biografia">Leggi la biografia completa </a>

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<h2>True - Yuno - Sub Pop Records</h2>

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Il musicista e produttore Yuno ha pubblicato il video ufficiale del suo singolo "True". Il brano è disponibile su tutte le piattaforme digitali ed è stato rilasciato tramite l'etichetta Sub Pop Records. La canzone è stata scritta e interpretata da Yuno, co-prodotta insieme a Frank Corr presso i Livingrooms Studios nel Queens e nella sua casa-studio a Bushwick, New York. Inoltre, Nick Sanborn e Patrick Wimberly hanno contribuito alla produzione e alla strumentazione del brano. Il nuovo brano anticipa il primo album full-length dell'artista, previsto per il 2025.

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<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/yuno-true-318529450">Leggi il testo di "True" </a>

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Nuova musica uscita in Italia settimana del 2022-02-06

Questa settimana nuovi singoli per Stereophonics, Prezioso, Nicco, Sergio Caputo e Yuno

Nuovi singoli, le uscite del 31 gennaio

Di seguito una lista di tutti i vincitori dei Grammy Awards 2025, consegnati nell'ambito di una cerimonia (e di una Grammy Week) che era stata annunciata come un evento dai toni più dimessi a causa degli incendi che hanno funestato l'area di Los Angeles. E' importante, naturalmente, sottolineare che le denominazioni&nbsp;delle categorie sono libere traduzioni dall'inglese, e che è difficile rendere in italiano molte di esse, per la mancanza di un effettivo corrispettivo.&nbsp;Per un'analisi più dettagliata della serata, vi rimandiamo all'apposito approfondimento presente su Music Biz.&nbsp;

Registrazione dell'anno:&nbsp;"Not Like Us"&nbsp;–&nbsp;Kendrick Lamar

Album dell'anno: "Cowboy Carter" - Beyoncé

Canzone dell'anno:&nbsp;"Not Like Us"&nbsp;— Kendrick Lamar

Miglior artista emergente:&nbsp;Chappell Roan

Miglior performance pop di un duo o un gruppo:&nbsp;"Die With A Smile"&nbsp;—&nbsp;Lady Gaga &amp; Bruno Mars&nbsp;

Miglior album country:&nbsp;"Cowboy Carter"&nbsp;—&nbsp;Beyoncé&nbsp;

Miglior album latin pop: "Las Mujeres Ja No Lloran" - Shakira

Miglior album pop vocale: "Short'n'Sweet" - Sabrina Carpenter

Miglior album rap: "Alligator Bites Never Heal" - Doechii

Miglior performance pop&nbsp;solista - “Espresso” - Sabrina Carpenter&nbsp;

Songwriter dell'anno (non per musica classica) -&nbsp;Amy Allen&nbsp;

Miglior registrazione&nbsp;dance/elettronica&nbsp;-&nbsp;“Neverender” Justice &amp; Tame Impala&nbsp;

Miglior album dance/elettronico -&nbsp;“Brat” - Charli XCX

Miglior registrazione dance pop -&nbsp;“Von Dutch” Charli XCX

Miglior registrazione remixata -&nbsp;“Espresso (Mark Ronson x FNZ Working Late Remix)”

Miglior album di pop vocale tradizionale - "Visions" - Norah Jones&nbsp;

Miglior performance R&amp;B -&nbsp;“Made For Me (Live On BET)” - Muni Long

Miglior performance R&amp;B tradizionale -&nbsp;“That’s You” - Lucky Daye

Miglior album progressive R&amp;B - Ex aequo: “So Glad to Know You” Avery*Sunshine /&nbsp;“Why Lawd?” NxWorries (Anderson .Paak &amp; Knxwledge)&nbsp;

Miglior canzone R&amp;B:&nbsp;“Saturn” - Rob Bisel, Carter Lang, Solána Rowe, Jared Solomon &amp; Scott Zhang, songwriters (SZA)&nbsp;

Miglior album R&amp;B:&nbsp;“11:11 (Deluxe)” - Chris Brown

Miglior performance rap:&nbsp;&nbsp;“Not Like Us” - Kendrick Lamar

Miglior performance rap melodica:&nbsp;“3:AM” - Rapsody Featuring Erykah Badu&nbsp;

Miglior canzone rap:&nbsp;“Not Like Us” - Kendrick Lamar

Miglior performance country solista:&nbsp;"It Takes A Woman" - Chris Stapleton

Miglior performance country di gruppo o in duo: "II Most Wanted" - Beyoncé Featuring Miley Cyrus&nbsp;

Miglior canzone country: "The Architect"&nbsp;- Shane McAnally, Kacey Musgraves &amp; Josh Osborne (Kacey Musgraves)&nbsp;

Miglior performance American roots: "Lighthouse" -&nbsp;Sierra Ferrell&nbsp;

Miglior performance americana: "American Dreaming"- Sierra Ferrell

Miglior canzone American roots: "American Dreaming" - Sierra Ferrell &amp; Melody Walker&nbsp;(Sierra Ferrell)

Miglior album americana: "Trail Of Flowers" -&nbsp; Sierra Ferrell

Miglior album bluegrass: "Live Vol. 1" - Billy Strings&nbsp;

Miglior album blues tradizionale: "Swingin’ Live at the Church In Tulsa" - The Taj Mahal Sextet

Miglior album contemporary blues: "Mileage" -&nbsp;Ruthie Foster

Miglior album folk:&nbsp;Woodland - Gillian Welch &amp; David Rawlings

Miglior album di musica roots regionale: "Kuini" - Kalani Pe’a

Miglior performance e canzone gospel: "One Hallelujah" - Tasha Cobbs Leonard, Erica Campbell &amp; Israel Houghton Featuring Jonathan McReynolds &amp; Jekalyn Carr; G. Morris Coleman, Israel Houghton, Kenneth Leonard, Jr., Tasha Cobbs Leonard &amp; Naomi Raine, songwriters&nbsp;

Miglior performance e canzone di contemporary christian music: "That’s My King" - CeCe Winans; Taylor Agan, Kellie Gamble, Lloyd Nicks &amp; Jess Russ, songwriters&nbsp;

Miglior album gospel: "More Than This" - CeCe Winans

Miglior album di contemporary christian music: "Heart Of A Human" -&nbsp;DOE&nbsp;

Miglior album di musica roots gospel: "Church" - Cory Henry&nbsp;

Miglior album di musica urbana: "LAS LETRAS YA NO IMPORTAN" -&nbsp;Residente

Miglior album latin rock o alternativo: "¿Quién trae las cornetas?" -&nbsp;Rawayana&nbsp;

Miglior album di musica messicana e tejano: "Boca Chueca, Vol. 1" -&nbsp;Carín León&nbsp;

Miglior album tropical latin: "Alma, Corazón y Salsa (Live at Gran Teatro Nacional)" -&nbsp; Tony Succar, Mimy Succar&nbsp;

Miglior album di musica per bambini: "Brillo, Brillo!" - Lucky Diaz And The Family Jam Band

Miglior album di comedy: "The Dreamer" - Dave Chappelle

Miglior album di storytelling, narrazione o audiolibro: "Last Sundays In Plains: A Centennial Celebration" -&nbsp; 
Jimmy Carter

Miglior video musicale: "Not Like Us" -&nbsp;Kendrick Lamar (Dave Free &amp; Kendrick Lamar, video directors; Jack Begert, Sam Canter &amp; Jamie Rabineau, video producers)

Miglior film musicale: "American Symphony" -&nbsp;Jon Batiste, Matthew Heineman, video director; Lauren Domino, Matthew Heineman &amp; Joedan Okun, video producers

Migliore performance rock:&nbsp;“Now and Then” - The Beatles

Produttore dell'anno (non per musica classica):&nbsp;Daniel Nigro&nbsp;

Miglior performance metal:&nbsp;“Mea Culpa (Ah! Ça ira!)” - Gojira, Marina Viotti &amp; Victor Le Masne

Miglior canzone rock:&nbsp;“Broken Man” - Annie Clark&nbsp;(St. Vincent)

Miglior album rock:&nbsp;“Hackney Diamonds” - The Rolling Stones

Miglior performance di musica alternativa:&nbsp;“Flea” - St. Vincent

Miglior album di musica alternativa:&nbsp;“All Born Screaming” - St. Vincent

Miglior colonna sonora (compilation): "Maestro: Music By Leonard Bernstein" - London Symphony Orchestra, Yannick Nézet-Séguin, Bradley Cooper

Miglior colonna sonora: "Dune: Part Two" -&nbsp;Hans Zimmer, composer

Miglior colonna sonora per videogame e media interattivi: "Wizardry: Proving Grounds of the Mad Overlord" -&nbsp; 
Winifred Phillips

Miglior canzone realizzata per visual media: "It Never Went Away" (da “American Symphony”) - Jon Batiste &amp; Dan Wilson&nbsp;(Jon Batiste)

Miglior packaging: "BRAT" - Brent David Freaney &amp; Imogene Strauss, art directors (Charli XCX)&nbsp;

Miglior box o edizione speciale/limitata: "Mind Games" -Simon Hilton &amp; Sean Ono Lennon, art directors (John Lennon)&nbsp;

Miglior album engineering (non per musica classica): "i/o" - Tchad Blake, Oli Jacobs, Katie May &amp; Dom Shaw, engineers; Matt Colton, mastering engineer (Peter Gabriel)

Miglior testo per il libretto di un album:&nbsp;Centennial - Ricky Riccardi, album notes writer (King Oliver’s Creole Jazz Band &amp; Various Artists)

Miglior album storico:&nbsp;Centennial - Meagan Hennessey &amp; Richard Martin, compilation producers; Richard Martin, mastering engineer (King Oliver’s Creole Jazz Band And Various Artists)

Miglior performance jazz:&nbsp;“Twinkle Twinkle Little Me” - Samara Joy Featuring Sullivan Fortner

Miglior album di vocal jazz: "A Joyful Holiday" - Samara Joy

Miglior album di jazz strumentale: "Remembrance" - Chick Corea &amp; Béla Fleck

Miglior album jazz per grandi ensemble: "Bianca Reimagined: Music For Paws And Persistence" - Dan Pugach Big Band

Miglior album latin jazz: "Cubop Lives!" - Zaccai Curtis

Miglior album alternative jazz: "No More Water: The Gospel Of James Baldwin" - Meshell Ndegeocello

Miglior album strumentale contemporaneo: "Plot Armor" - Taylor Eigsti

Miglior performance di global music: "Bemba Colorá" - Sheila E. Featuring Gloria Estefan &amp; Mimy Succar

Miglior performance di musica africana: "Love Me JeJe" - Tems

Miglior album di global music: "Alkebulan II" - Matt B Featuring Royal Philharmonic Orchestra

Miglior album reggae: "Bob Marley: One Love – Music Inspired By The Film" (Deluxe) (Various Artists)

Miglior album new age, ambient o di canto corale - "Triveni" Wouter Kellerman, Éru Matsumoto &amp; Chandrika Tandon

Miglior album engineering (per musica classica): "Bruckner: Symphony No. 7; Bates: Resurrexit" -&nbsp; 
Mark Donahue &amp; John Newton, engineers; Mark Donahue, mastering engineer (Manfred Honeck &amp; Pittsburgh Symphony Orchestra)

Producer dell'anno (per musica classica):&nbsp;Elaine Martone

Miglior album con audio immersivo: "i/o (In-Side Mix)" -&nbsp;Hans-Martin Buff, immersive mix engineer; Brian Eno, Peter Gabriel &amp; Richard Russell, immersive producers (Peter Gabriel)

Miglior composizione strumentale: "Strands" - Pascal Le Boeuf, composer (Akropolis Reed Quintet, Pascal Le Boeuf &amp; Christian Euman)

Miglior performance orchestrale: "Ortiz: Revolución Diamantina" - Gustavo Dudamel, conductor (Los Angeles Philharmonic)

Miglior registrazione di opera: "Saariaho: Adriana Mater" -&nbsp;Esa-Pekka Salonen, conductor; Fleur Barron, Axelle Fanyo, Nicholas Phan &amp; Christopher Purves; Jason O’Connell, producer (San Francisco Symphony; San Francisco Symphony Chorus; Timo Kurkikangas)

Miglior performance corale: "Ochre" - Donald Nally, conductor (The Crossing)

Miglior performance di musica da camera o per ensemble ristretti: "Rectangles And Circumstance" -&nbsp;Caroline Shaw &amp; Sō Percussion

Miglior assolo strumentale per musica classica: "Bach: Goldberg Variations" - Víkingur Ólafsson

Miglior assolo vocale&nbsp;per musica classica: "Beyond The Years – Unpublished Songs Of Florence Price" - Karen Slack, soloist; Michelle Cann, pianist

Miglior album di poesia spoken word:&nbsp;“The Heart, the Mind, the Soul” - Tank and the Bangas

Miglior album tratto da musical: "Hell’s Kitchen" - Shoshana Bean, Brandon Victor Dixon, Kecia Lewis &amp; Meleah Joi Moon, principal vocalists; Adam Blackstone, Alicia Keys &amp; Tom Kitt, producers (Alicia Keys, composer &amp; lyricist) (Original Broadway Cast)

Miglior arrangiamento per brano strumentale o a cappella: "Bridge Over Troubled Water" -&nbsp; 
Jacob Collier, Tori Kelly &amp; John Legend, arrangers (Jacob Collier Featuring John Legend &amp; Tori Kelly)

Miglior arrangiamento per strumenti o per voce: "Alma" - Erin Bentlage, Sara Gazarek, Johanye Kendrick &amp; Amanda Taylor, arrangers (säje Featuring Regina Carter)

Miglior compendium classico: "Ortiz: Revolución Diamantina" - Gustavo Dudamel, conductor; Dmitriy Lipay, producer

Miglior composizione di musica classica contemporanea: "Ortiz: Revolución Diamantina" - Gabriela Ortiz, composer (Gustavo Dudamel, Los Angeles Philharmonic &amp; Los Angeles Master Chorale)

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Grammy Awards 2025: and the winners are…

Ecco tutti i vincitori dei premi consegnati dalla Recording Academy nella cerimonia di ieri notte

E’ di&nbsp;124,3 miliardi di dollari - in crescita del 4% su base annua - il fatturato trimestrale di Apple comunicato dalla big tech americana in occasione della chiusura del primo trimestre dell'anno fiscale 2025, conclusosi il 28 dicembre 2024. Si tratta - ha spiegato in una nota il CEO di Apple Tim Cook - “della miglior trimestrale di sempre”, per il gruppo di Cupertino, che ha visto - come sottolineato dal CFO Kevan Parekh - “l’utile per azione toccare un nuovo record storico, che ci ha consentito di restituire oltre 30 miliardi di dollari ai nostri azionisti”.

Il ramo d’azienda dedicato ai servizi - quello al quale appartengono, tra gli altri, Apple Music e Apple TV - ha toccato un massimo storico pari a 26,3 miliardi di dollari di ricavi, in crescita del 14% su base annua.

Cook, nella comunicazione ufficiale dei risultati finanziari, ha citato espressamente il nuovo sistema di AI sviluppato da Apple, Apple Intelligence, come una delle ragioni principali del successo registrato nel primo trimestre del nuovo anno fiscale: “Stiamo sbloccando nuove possibilità per i nostri utenti con Apple Intelligence, che rende app ed esperienze ancora migliori e più personali”, ha spiegato il CEO, “E siamo entusiasti che Apple Intelligence sarà disponibile in ancora più lingue questo aprile".

Apple, a inizio 2025 fatturato record a 124,3 miliardi di dollari

Nuovo massimo storico anche per la divisione servizi

Come è noto, quest'anno la Grammy Week (ovvero la settimana di eventi, feste e incontri per addetti ai lavori che precede la cerimonia dei Grammy Awards) è stata accorciata a soli tre giorni per via degli enormi incendi che hanno devastato Los Angeles, sede della Recording Academy e centro nevralgico dell'industria discografica americana. Non solo: il CEO della Recording Academy, Harvey Mason Jr., aveva garantito che il clima sarebbe stato molto meno festoso, con un red carpet ridotto al minimo e tutta l'attenzione rivolta alla delicata situazione della California e dei suoi abitanti. Minimo, però, non è probabilmente la parola adatta: il red carpet c'è stato,&nbsp;anche se è vero che gli artisti hanno posato di fronte a un backdrop nero, che invitava a donare al fondo MusiCare Fire Relief appositamente istituito, e che hanno sfilato anche alcuni pompieri e soccorritori. Per quanto riguarda la cerimonia, poi, a parte gli appelli a donare in favore dei musicisti rimasti senza casa e strumentazione per lavorare, le differenze&nbsp;con gli anni precedenti sono state quasi impercettibili, quantomeno agli occhi di noi italiani che osserviamo lo show dalla periferia dell'impero. C'è anche da dire, però, che per la prima volta in un mese gli incendi nell'area sono completamente domati, e si può finalmente ricominciare a pensare al futuro con un po' di ottimismo e speranza: è probabile che questo abbia influenzato gli organizzatori, spingendoli a ripristinare almeno in parte&nbsp;i fasti che erano stati previsti inizialmente.

Ma dal punto di vista dell'industria musicale e delle tendenze attuali, cosa ci raccontano i Grammy Awards 2025? Parecchio, perché come sempre sono un'ottima cartina di tornasole per capire da che parte sta andando la locomotiva trainante, ovvero il mercato americano. Il punto di vista da tenere a mente non è tanto quello di chi la musica la consuma, ma di chi la fa: i Grammy infatti sono un premio musicale conferito tra pari, in cui i vincitori sono decisi&nbsp;solo da chi i dischi li fa, letteralmente. All'interno della Recording Academy, infatti, hanno diritto di voto solo gli artisti, i produttori, i musicisti e gli ingegneri del suono (e tra gli addetti ai lavori vota solo chi è o è stato un A&amp;R, perché sono le uniche figure&nbsp;che sono considerate direttamente coinvolte nel music making strettamente inteso).

Innanzitutto, un dato clamoroso è che per la prima volta nella storia dei Grammy tra i vincitori c'è anche la tecnologia digitale. Il premio conferito ai Beatles per "Now and Then" in qualità di miglior performance rock, infatti, non può che essere letto in questo modo: se non fosse stato per il modello&nbsp;Machine Assisted Learning sviluppato dalla WingNut Films di Peter Jackson - software grazie al quale è stata isolata, estratta e “restaurata” la voce di John Lennon dalla demo originale su cassetta, il brano in questione non sarebbe mai neppure esistito. Insomma, sul fronte del copyright la chiusura (nello specifico, nei confronti dei modelli di AI generativa)&nbsp;sembra rimanere pressoché totale da parte degli artisti, ma dal punto di vista delle applicazioni tecniche, le nuove tecnologie non sembrano affatto osteggiate e demonizzate. E sempre a proposito dei Fab Four, è interessante notare come in ambito rock quest'anno siano le leggende del passato a stravincere: la categoria del miglior album rock se la sono aggiudicata i Rolling Stones con "Hackney Diamonds". Un plauso anche a Peter Gabriel,&nbsp;che con il suo "i/o"&nbsp;si porta a casa due statuette, per l'album di musica non classica con il migliore engineering e per il miglior audio immersivo.

Un altro dato che fa riflettere è quello relativo alla presenza femminile. Senza che ci sia la possibilità di guidare la scelta con delle apposite quote rosa (come dicevamo, a decidere i vincitori è la semplice somma aritmetica dei più votati dagli artisti), già dalle nomination era evidente il grande equilibrio tra i due generi dei potenziali premiati, con le donne che sfioravano un reale 50% degli artisti in gara. Anche tra i premiati si riscontra la stessa parità, con addirittura un sorpasso a destra: su 94 categorie, 56 vedono le donne uniche protagoniste o co-premiate insieme a colleghi uomini. Portandosi a casa&nbsp;anche molti premi importantissimi, come album dell'anno (Beyoncé), migliore album rap (Doechii), miglior artista emergente (Chappell Roan), songwriter dell'anno (Amy Allen), miglior album pop (Sabrina Carpenter) e miglior&nbsp;album country (Beyoncé). Il segreto, forse, sta anche nelle recenti scelte della Recording Academy, che negli ultimi cinque anni ha implementato le sue politiche di inclusione, ammettendo sempre più donne a fare parte delle fila dei votanti: oggi sono il 27% in più rispetto al 2019. Una strategia che ci sentiamo di consigliare anche agli organizzatori dei più prestigiosi&nbsp;premi e concorsi italiani.

Sempre dal punto di vista dell'industria, è impossibile non notare come il problema dei dissing, e di&nbsp;tutta la relativa sequela di cause legali e polemiche&nbsp;che ne stanno derivando,&nbsp;all'estero sia davvero poco sentito. Nonostante "Not Like Us" di Kendrick Lamar sia un brano al vetriolo (e al centro di una furiosa battaglia legale innescata da Drake, che ne è suo malgrado protagonista e che è arrivato a <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-749341/drake-ritira-causa-contro-umg-spotify-kendrick-lamar">querelare Universa</a>l, la sua stessa casa discografica oltre che quella di Lamar,&nbsp;accusandola di averlo reso una vittima sacrificale e di aver supportato false accuse nei suoi confronti), nessuno lo ha considerato un fattore problematico, quando si è trattato di premiarlo. "Not Like Us", infatti, trionfa&nbsp;nelle due categorie fondamentali, registrazione dell'anno e canzone dell'anno, oltre che come&nbsp;miglior canzone rap, miglior performance rap e miglior video musicale. Evidentemente oltreoceano i codici linguistici e stilistici dell'hip hop sono ormai compresi e interiorizzati, e nessuno si formalizza più per certe cose. A parte Drake, evidentemente.

Da registrare infine la storica vittoria di Beyoncé, che sul piano personale si porta a casa il suo primo premio per l'album dell'anno (nonostante sia l'artista in assoluto più premiata nella storia dei Grammy non ci era ancora riuscita) e sul piano sociologico strappa una storica vittoria, diventando la prima artista afroamericana a vincere un Grammy per il miglior album country, in entrambi i casi per "Cowboy Carter". Ai CMA, i seguitissimi premi del country americano, non era riuscita a strappare neppure una nomination.

Oltre gli incendi: tutte le rivoluzioni dei Grammy Awards 2025 

Il ritorno del rock, l'avanzata delle donne, i dissing che non scandalizzano...

L’agenzia di promozione Audacia Innovation ha organizzato per il prossimo 3 febbraio alle ore 16&nbsp;un webinar dedicato ad artisti, manager ed etichette: durante l’evento online i partecipanti potranno assistere a una dimostrazione pratica dei servizi offerti dall’azienda. All'evento online interverrà anche&nbsp;Andrea Dipilato, Digital Operations Coordinator di&nbsp;ADA Music Italy / Warner Music Italy, come partner di Audacia, oltre a Luca Stante,&nbsp;presidente della società, che illustrerà nel dettaglio il funzionamento della piattaforma dando anche alcuni esempi e risponderà ad eventuali domande. E' possibile effettuare l'iscrizione a <a href="https://us06web.zoom.us/j/81857594082" target="_blank">questo indirizzo</a>. 
 
Audacia ha lanciato nel settembre del 2021 la piattaforma "Growth", che utilizza big data e intelligenza artificiale per consigliare agli artisti ed ai loro team le migliori strategie finalizzate ad accelerare la propria carriera artistica. 
Con prezzi a partire da 13,90 euro al mese gli artisti possono accedere ai servizi di Audacia ottenendo un account che permette di consultare tutte le statistiche più importanti, monitorare il raggiungimento degli obiettivi in termini di streaming, ascoltatori mensili, views e follower, e di conoscere le strategie per acquisire nuovi fan, promuovere i propri singoli, i propri album, video su canali come TikTok, Spotify, Youtube ed Instagram. Oltre alle strategie, Audacia può mettere gli artisti in contatto con professionisti di vario genere, con altri artisti per collaborazioni ed altri servizi molto specializzati.

Audacia Innovation, webinar per addetti ai lavori il 3 febbraio

Per illustrare strategie di promozione digitale ad artisti, manager ed etichette

A poco più di una settimana dal via della settantacinquesima edizione del Festival della Canzone Italiana Spotify ha diffuso le statistiche relative agli artisti in gara sul palco del Teatro Ariston nel 2025 più ascoltati nel corso degli ultimi dodici mesi. A guidare la classifica è Guè, seguito da Tony Effe e Rose Villain. Giù dal podio restano - nell’ordine - Bresh, Elodie, Olly e Rkomi, con Irama, Fedez e Rocco Hunt a chiudere la Top Ten.

Riguardo invece l’impatto del Festival sull’andamento degli stream, Spotify ha rilevato come “7 canzoni presentate alla scorsa edizione del Festival sono entrate nella top 20 delle più ascoltate in Italia: tra queste, il brano più ascoltato sul DSP in gara alla passata edizione della manifestazione canora, “I p’ me, tu p’ te” di Geolier, ha superato i 100 milioni di ascolti sulla piattaforma, “aggiudicandosi per la prima volta i titoli di artista, canzone e album più ascoltati del 2024”.

Ecco, di seguito, a lista completa delle 10 canzoni della passata edizione più ascoltate nel 2024 in Italia.

1. “I P’ ME, TU P’ TE” di Geolier 
2. “TUTA GOLD” di Mahmood 
3. “Sinceramente” di Annalisa 
4. “CLICK BOOM!” di Rose Villain 
5. “La Noia” di Angelina Mango 
6. “Casa mia” di Ghali 
7. “Vai!” di Alfa 
8. “Tu No” di Irama 
9. “UN RAGAZZO UNA RAGAZZA” di The Kolors 
10. “Tutto Qui” di Gazelle

Sanremo 2025, le prime statistiche di Spotify

Gli artisti in gara più ascoltati nel 2024 e come ha inciso l'ultimo festival sugli ascolti

La classifica Airplay della settimana dal 24 al 30 gennaio dei brani più trasmessi vede in prima posizione “Fuorionda” di Jovanotti, stabile “Gli sbandati hanno perso” di Marracash e in terza “Booster” di Tananai. Nella classifica dei brani esordienti più trasmessi troviamo “Ti amo” di prima stanza a destra. Ecco le novità.

<a href="https://radioairplay.fm/" target="_blank">La classifica Radio Airplay</a>&nbsp;della settimana dal 24 al 30 gennaio vede al primo posto “Fuorionda” di Jovanotti; i nuovi ingressi nelle prime cinquanta posizioni sono:

“Guilty” - Teddy Swims (19)

Il più alto nuovo ingresso è “Guilty” di Teddy Swims in diciannovesima posizione.<div class='embed'>		 <iframe 
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<a href="https://radioairplay.fm/classifiche-musicali/classifiche/italia/absolute-beginners-by-rockol/" target="_blank">La classifica Airplay Absolute Beginners</a>&nbsp;&nbsp;della settimana&nbsp;dal 17 al 23 gennaio degli artisti esordienti più trasmessi in radio della settimana vede in vetta “Ti amo” di prima stanza a destra; le nuove entrate nella Top Ten sono:

“Crush” - Maria Tomba (5)

“Mr World” - Filo Vals (6)

“Concedimi” - Matteo Romano (7)

“Like The Rain” – Naomi (8)

“8 marzo” – Tecla (9) &nbsp;

“Blanc Orange (Nanana)” – Rhove (10)

&nbsp;

Il più alto nuovo ingresso è “Crush” di Maria Tomba in quinta posizione.<div class='embed'>		 <iframe 
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 allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen></iframe></div>Nella&nbsp;"Rit Parade di Stefano Cilio"&nbsp;(<a href="http://www.stefanocilio.com/" target="_blank">www.stefanocilio.com</a>), classifica delle canzoni più popolari in Italia sommando tutte le modalità di riproduzione e acquisto della musica (streaming, download, radio airplay, visualizzazioni video e identificazioni), questa settimana troviamo due nuove entrate&nbsp;in top 30.&nbsp;Al numero 28 entra in classifica "Losers" di Post Malone con la collaborazione vocale di Jelly Roll, mentre in ventesima posizione troviamo la più alta new entry, il nuovo singolo di Coez intitolato "Mal di te".&nbsp;Il podio della "Rit Parade" vede al numero 3 la risalita di&nbsp;"Islanda" dei Pinguini Tattici Nucleari, ex numero 1, mentre in seconda posizione sale di due gradini Bad Bunny con "Debì Tirar Mas Fotos", il tormentone social del momento. La canzone più popolare in Italia si conferma&nbsp;"Gli sbandati hanno perso" di Marracash, che si piazza così in vetta per la terza settimana consecutiva.

<a href="https://www.rockol.it/classifica-fimi-billboard-uk-radio-dischi-piu-venduti?preview=a608820c8b02f821fd24a9f57f9db081#Classifichee%20polemiche&amp;refresh_ce" target="_blank">Classifiche: speciale e aggiornamenti continui qui</a>.

Classifiche Airplay, novità 30 gennaio: Jovanotti al numero uno

“Fuorionda” è il singolo più trasmesso dalle radio

Quando si parla di misoginia in ambito musicale, in Italia va per la maggiore l'approccio di Gianmarco&nbsp;Mazzi: l'onorevole in quota FDI, nonché sottosegretario alla cultura con delega allo spettacolo, ha più volte affrontato l'argomento scagliandosi contro i versi trap che inciterebbero alla violenza sulle donne, arrivando perfino a <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-744289/mic-mazzi-propone-un-gran-giuri-contro-la-violenza-nei-testi-rap">proporre un gran giurì</a> che esamini questo tipo di testi. L'efficacia di questi sistemi è tutta da dimostrare (ed è già stata <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-743179/polemica-sui-testi-trap-violenti-fimi-replica-a-mazzi-no-a-censura">contestata da FIMI</a>) ma si ripropone puntualmente, basti pensare all'affaire Tony Effe sul palco del concerto di capodanno di Roma.

Anche il parlamento inglese, ormai da due anni, ha lanciato un'apposita commissione di inchiesta per parlare di misoginia e musica, ma la prospettiva è completamente diversa. Ci si concentra infatti non sul prodotto finale, ma su tutta la filiera, con contributi delle dirette interessate (altra grande differenza rispetto all'Italia, dove spesso e volentieri a portare avanti la discussione ai tavoli che contano sono uomini di mezza età). Nell'ultima seduta, ad esempio, sono state audite la professoressa&nbsp;Charisse Beaumont, CEO di&nbsp;Black Lives in Music, la cantante&nbsp;Celeste, la soprano&nbsp;Lucy Cox e la vice caporedattrice della sezione musica del&nbsp;Guardian, Laura Snapes.

Si è parlato innazitutto della difficoltà, per le donne nell'industria discografica, di alzare la voce in caso di molestie sessuali o di mobbing nei luoghi di lavoro: "Il nostro è un mondo molto piccolo, e certi comportamenti sono normalizzati" ha detto Cox, che ha spiegato come spesso insinuazioni su gravidanze e favori sessuali siano state all'ordine del giorno nella sua carriera. "Se quando cominci, a vent'anni, percepisci che tutto ciò è normale, diventa difficile metterlo in discussione: se tutti ne ridono, ti ritrovi a riderne con loro" ha aggiunto. Beaumont si è detta d'accordo, spiegando che solo il 29% delle donne che subiscono questo tipo di pressioni le denuncia alle risorse umane, per paura di ripercussioni negative.&nbsp;

Anche Celeste e Laura Snapes si sono dette d'accordo, ponendo l'accento anche sulla promiscuità degli ambienti lavorativi musicali, in cui spesso si opera di sera e in situazioni in cui alcol e droghe circolano piuttosto liberamente. "Ciò rende le donne potenzialmente più vulnerabili", ha&nbsp;sottolineato Celeste. Tutte immaginano che si avvicini il momento di&nbsp;un MeToo della musica, "perché chi si comporta male dovrebbe affrontare le conseguenze delle sue azioni", ha commentato Snapes, auspicando anche che le case discografiche e le altre aziende coinvolte nella filiera creino codici di condotta sempre più etici e trasparenti, delegando a organismi di vigilanza esterni la valutazione di eventuali situazioni problematiche.

L'approccio britannico, insomma, sembra essere lontano anni luce da quello italiano: nessun cenno a potenziale corruzione della gioventù dovuta a barre troppo esplicite, analisi dell'intero&nbsp;settore industriale piuttosto che del suo prodotto, e soprattutto la parola è andata a chi quell'ambiente lo vive ogni giorno. Potrebbe essere uno spunto utile anche per chi si trova a voler discutere del problema anche qui in Italia.

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Misoginia nella musica: la visione del parlamento inglese

La commissione d'inchiesta apposita affronta il tema da una prospettiva diversa, rispetto all'Italia

COn un po' di ritardo apprendiamo, e ne diamo volentieri notizia, che il 2 giugno, in una chiesetta di Misano Adriatico, sono convolati a nozze l'amico e collega Luca Dondoni e Silvia Clini; fidanzati da nove anni, hanno coronato il loro sogno d'amore. La coppia aspetta un bambino (si sa che è maschio e che si chiamerà Edoardo), che dovrebbe nascere - sempre che i tempi siano quelli previsti dalla ginecologa - il giorno del compleanno di Luca (9 novembre 2008). 
ALla coppia (e a Edoardo) gli auguri della redazione di Rockol!

Le nozze di Luca Dondoni

Daniel Miller è una leggenda. Non è un’esagerazione: ha fondato una delle etichette più influenti di tutti i tempi, la Mute, che ha lanciato e prodotto una delle band più importanti degli ultimi 40 anni, i Depeche Mode, e messo sotto contratto Nick Cave. E lo ha fatto scardinando le regole classiche del music biz. Ma prima di tutto Daniel Miller è un artista:&nbsp;anche la sua carriera da discografico è nata dalla sua musica. 
Il suo ultimo progetto sono i Sunroof, con Gareth Jones,&nbsp;anche lui storico collaboratore dei Depeche. Assieme fanno musica elettronica improvvisata:&nbsp;hanno pubblicato tre album negli ultimi 4 anni e si esibiranno lunedì 10 al San Fedele di Milano per la <a href="https://www.rockol.it/news-748920/inner-spaces-padre-antonio-pileggi-intervista">rassegna Inner Spaces</a>. Un’occasione da non perdere, perché le performance del duo - basate principalmente su improvvisazioni su synth modulari - sono rare.

<h2>I Sunroof</h2>

“Nessuno di noi due ha molto tempo per fare tour”, mi spiega Miller dalla sua casa londinese. “Ma non abbiamo un’agenzia di booking e non ci vengono offerte molte occasioni come queste, che di solito arrivano tramite amici o contatti. E no, non suoniamo gli album”, sorride. “I Sunroof”, mi spiega, “esistono da una ventina d’anni: abbiamo fatto alcuni remix e abbiamo deciso di avere un nome piuttosto che usare i nostri nomi di battesimo. Poi, quando abbiamo deciso di fare uno sforzo consapevole per registrare un album, abbiamo pensato di farlo anche con quel nome. Gareth e io lavoriamo insieme dai primi anni '80, abbiamo lavorato insieme a tre album dei Depeche Mode. Quando finivano le sessioni e la band andava a casa, noi restavamo in studio per un po’. Abbiamo iniziato a giocare e Gareth ha suggerito l’idea di fare un album. Ci siamo detti che volevamo evitare di fare pezzi elettronici con synth modulari che fossero troppo lunghi e che poi non ascolta nessuno. Così ci siamo concentrati sul realizzare tracce brevi, di cinque o sei minuti, senza edit. E ha funzionato.”

<h2>“Warm Leatherette” e le origini della Mute Records</h2>

Prima dei Sunroof, Miller ha avuto diversi&nbsp;altri progetti: il primo furono The Normal, con cui pubblicò nel ’78 “Warm Leatherette / T.V.O.D.”, un singolo di culto che diede il via alla Mute Records. “È stato molto tempo fa. Intorno al ’77 ero appassionato di punk, ma molto presto mi sembrava che quella musica fosse diventata una specie di imitazione, perdendo la sua scintilla iniziale. Ho risparmiato e ho comprato un sintetizzatore giapponese economico e ho iniziato a pasticciare con i suoni. Mi sono autoprodotto il singolo, pensando che nessuno lo avrebbe comprato o ascoltato. L’ho portato in giro per alcuni negozi come Rough Trade Shop. Finì per essere recensito bene, su testate come NME e Melody Maker. Ho iniziato a ricevere richieste da radio, ma anche per pubblicare altra musica, e da lì è nata la Mute Records”, racconta.

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<h2>L’incontro con i Depeche e con Nick Cave</h2>

L'incontro che ha cambiato il corso e la traiettoria della sua carriera - e anche di una parte della musica di quel periodo - è stato quello con i Depeche Mode negli anni ’80, che firmarono anche perché apprezzavano un altro gruppo di Miller, i Silicon Teens. Fu lì che Miller incontrò Gareth Jones, che co-produsse tre album, fino a “Black Celebration” del 1986 e poi ancora negli anni ’90 e 2000, oltre che lavorare con Erasure, Wire, Einstürzende Neubauten, Nick Cave. 
Con i Depeche, la Mute lavorava sostanzialmente senza contratto: “Abbiamo fatto un accordo molto semplice che usava, per esempio, la Rough Trade Records, senza impegno a lungo termine. Ci dicevamo solo che avremmo fatto uscire il disco, avremmo fatto tutto il possibile per renderlo un successo e poi, se entrambi eravamo soddisfatti, avremmo fatto il disco successivo. È andato avanti per molti anni così, ed è stato fantastico: senza avvocati, senza manager, solo tra di noi”. 
Miller continua a lavorare con i Depeche, anche se ormai discograficamente sono da altre parti: “Li aiuto a fare i dischi, do&nbsp;consigli quando si tratta di scegliere quali canzoni e quali versioni, perché le band in studio per molto tempo spesso perdono la concentrazione. Andiamo molto d’accordo e ovviamente, quando Fletch era ancora vivo e viveva a Londra, ci vedevamo spesso, tifavamo per la stessa squadra di calcio.”

In quel periodo, i primi anni ’80, la Mute mise sotto contratto Nick Cave e i Bad Seeds, dopo la fine dei Birthday Party: “Li ho conosciuti quando sono venuti a Londra, li incontrai su suggerimento della loro etichetta australiana Missing Link. Li ho visti dal vivo e ho pensato che fossero fantastici, ma non avevo soldi”. Miller suggerì di andare dalla 4AD, che pubblicò un EP e una raccolta, mentre la Mute pubblicò poi un altro EP e si occupò delle carriere soliste dei vari membri quando il gruppo si sciolse, compresa quella di Cave, ma anche Crime &amp; The City Solution e These Immortal Souls. “Li ho amati fin dall’inizio. Quando l'opportunità si è ripresentata, ho colto l’occasione”.

<h2>La storia della Mute e la discografia indipendente</h2>

Il marchio Mute è attivo da più di 40 anni ed è controllato da Miller - attualmente lo distribuisce PIAS, appena comprata da Universal. “Ma ci distribuisce solo, non siamo di loro proprietà”, puntualizza Miller, che ancora ricorda i tempi in cui Mute divenne di proprietà EMI: fu un periodo complicato, perché era un periodo complicato per la EMI. Sicuramente ci ha insegnato delle lezioni”, ricorda.

La Mute ha avuto una storia molto lunga e complessa, ma ha anche sempre mantenuto un marchio basato sulla credibilità e sull’indipendenza. Ma cosa vuol dire, poi, “indie”? “Secondo AIM, che è l'ente dell'industria musicale indipendente nel Regno Unito che raccoglie le etichette indipendenti, significa che l’etichetta deve essere posseduta e gestita per almeno il 50 per cento", spiega Miller. "Per me significa che l'etichetta è molto più legata agli artisti e al modo in cui noi lavoriamo con loro. Non siamo unici, penso a Domino e a Rough Trade Records: ci sono un sacco di buone etichette indipendenti e tendono a lavorare in un modo diverso. Ma qando mettiamo sotto contratto un artista, non lo facciamo per il grande successo commerciale. Se hanno il potenziale, facciamo tutto il possibile per raggiungere questo obiettivo, ma cerchiamo artisti con cui vogliamo lavorare a lungo termine e con cui possiamo creare una relazione creativa. E per farlo bisogna avere molta fiducia reciproca. Non bisogna essere migliori amici, ma bisogna fidarsi l'uno dell'altro sia dal punto di vista creativo che da quello finanziario.”

E come è possibile creare questa fiducia? “Io dico sempre che ci sono tre fasi in cui decidiamo di lavorare con un artista. Una è lo stomaco, l'istinto, che potrebbe essere una specie di sensazione viscerale, non logica. Poi c'è il cuore: ci si deve piacere, bisogna capire di poter avere una relazione... e poi c'è la terza, la testa, la parte razionale.”

<h2>La musica elettronica e la Mute, oggi</h2>

Miller e la Mute continuano a mettere sotto contratto artisti di musica elettronica fuori dal mainstream: l’italiano Alessandro Cortini, ma anche la DJ e producer Haai o Káryyn. “È un territorio molto vasto, oggi. In giro c'è molta musica funzionale e va bene, ma mi piace l'idea di qualcosa in cui si ascolti qualcosa di nuovo e non ci sono molte persone che lo fanno.”

Tra i progetti che invece non hanno avuto il riconoscimento che secondo Miller meritavano, cita soprattutto Daniel Blumberg, che ha appena ricevuto una candidatura all’Oscar per la colonna sonora di “The Brutalist”, ma i cui dischi precedenti hanno faticato a stabilire un legame con il pubblico. Ma la missione di Daniel Miller rimane sempre la stessa: cercare e creare musica che crei un legame con chi l’ascolta - come discografico e come artista in prima persona.

Sunroof

Daniel Miller: non si fa musica solo per il successo commerciale

Dalla Mute ai Depeche Mode al progetto Sunroof (a Inner Spaces il 10 febbraio): l'intervista

Da oggi, lunedì 3 febbraio, fino a sabato 15 febbraio - il giorno dell’ultima serata della prossima edizione del Festival della Canzone Italiana - Lego Italia e Francesca Michielin hanno avviato un sodalizio che concretizzatosi con l’installazione, nelle vie di Sanremo, di un particolare allestimento floreale realizzato con Lego Botanicals, fiori “artificiali” realizzati con i mattoncini del notissimo brand danese (nella foto).

“Questa bellissima collaborazione è un sogno che ho fin da bambina e sono felicissima di poterlo finalmente realizzare”, ha dichiarato al proposito Michielin: “Ciò che mi rende ancora più felice è che questo progetto nasce e si sviluppa intorno al concetto di Amore in tutte le sue forme ed espressioni, quel sentimento così potente capace di darti forza nei momenti difficili. In occasione di San Valentino racconteremo e celebreremo le storie d’amore, d’amicizia e di solidarietà che legano le persone. Sarà un momento romantico nel senso più alto del termine… e tra l’altro con un fiore che è per sempre perché è fatto di mattoncini Lego”.

“Con questa iniziativa vogliamo celebrare le connessioni autentiche, quelle che vanno oltre lo schermo e si trasformano in emozioni reali”, ha aggiunto Davide Cajani, Marketing Director Lego Italia: “Lego Botanicals è un invito a regalare un pensiero che dura per sempre, proprio come i legami più veri. Portare questa magia in un evento così iconico, insieme a un’artista del calibro di Francesca Michielin, è un’occasione straordinaria per ispirare sempre più persone a esprimere i propri sentimenti attraverso la creatività e il gioco”.

Sanremo 2025, Lego: una partnership con Francesca Michielin

‘Per celebrare insieme la musica, i fiori e le emozioni’ al prossimo Festival della Canzone Italiana

E’ stata presentata oggi, martedì 28 gennaio, con una conferenza stampa ospitata dal Casinò Municipale, la nuova edizione di “Tra palco e città”, programma di appuntamenti che faranno da contorno alla settantacinquesima edizione del Festival della Canzone Italiana.

Come già confermato nei giorni scorsi, RAI Pubblicità ha confermato come partner istituzionali Costa Crociere, Eni con Enilive e Plenitude e Suzuki, ai quali si aggiungono anche TIM, Coca Cola, Generali, Veralab e Novi.

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Rai Radio 2 è stata confermata radio ufficiale della manifestazione, con dirette dagli studi temporanei allestiti nel negozio Ovs in via Matteotti, nel Box Studio in Piazza Borea d’Olmo e nella Blue Room nel backstage dell’Ariston.

Eni, con Enilive e Plenitude, ha curato l’allestimento dell’Eni Carpet, che quest’anno sarà caratterizzato da una serie di soluzioni interattive e da effetti sonori e luminosi.

TIM avrà il suo quartier generale sanremese presso il proprio punto vendita in via Matteotti, dove parte degli artisti in gara incontreranno virtualmente i clienti dell’operatore con videochiamate organizzate dai gestori dello spazio.

In piazza Colombo il Suzuki Stage ospiterà - nell’ordine, a partire da martedì - i concerti di Raf, Big Mama, Ermal Meta, Benji e Fede, Tedua: a presentare tutte le serate saranno Jody Cecchetto e Mattia Stanga.

A partire da domenica 9 febbraio la nave Costa Toscana darà il via alla propria Music Cruise da Sanremo: dopo uno spettacolo di fuochi d’artificio musicali in occasione della prima serata, la nave farà tappa a Barcellona, Marsiglia e Civitavecchia per poi tornare a Sanremo il 14 febbraio per essere, il giorno successivo, in collegamento con il Teatro Ariston in occasione della serata finale, per la quale - a bordo - si esibiranno i Planet Funk.

Veralab ha curato l’allestimento di una ruota panoramica in Pian di Nave, e di un temporary store in Corso Matteotti.

Coca Cola “occuperà” l’intero ultimo piano del Palafiori con Casa Coca Cola, aperta tutti i giorni dalle 10 alle 19,30, alla quale seguirà - per tutta la settimana - Divano Coca Cola, serie di serate la cui conduzione sarà curata da Annie Mazzola, Aurora Ramazzotti e gli Autogol.

Generali sarà presente per tutta la settimana del Festival sul Balconcino Generali dell’Agenzia di Sanremo, di fronte all’Ariston, mentre Novi presidierà la manifestazione con un truck in via Matteotti.

FantaSanremo sarà presente a Sanremo 2025 con una sala lounge dedicata presso il Circolo Canottieri, dove verranno realizzate interviste e altre attività che potrebbero coinvolgere anche gli artisti in gara all’Ariston.

Sanremo 2025, presentata la nuova edizione di ‘Tra palco e città’

Sponsor e Comune insieme per gli eventi collaterali alla manifestazione canora

Sony Music Italy ha annunciato oggi l’attivazione, in occasione del prossimo Festival della Canzone Italiana, dell’hub polifunzionale Sony Music Store &amp; More, concept store che aprirà i battenti il prossimo 11 febbraio in Corso Garibaldi 28, a Sanremo, nelle immediate vicinanze del teatro Ariston. Lo spazio, che occuperà oltre 150 metri quadrati e che resterà attivo per tutta la durata del Festival, fino a sabato 16 febbraio, non accoglierà solo un temporary store, ma ospiterà anche attività ed eventi, “confermando - specifica la filiale italiana della major in una nota - l’impegno di Sony Music nel progettare esperienze uniche e coinvolgenti per gli appassionati di musica”, così come già accaduto in occasione dello <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-747466/sony-music-italy-uno-store-al-lucca-comics-and-games-2024">scorso Lucca Comics &amp; Games</a>, allo scorso Festival di Sanremo e per gli eventi di <a href="https://www.rockol.it/news-742807/ac-dc-negozio-milano-dove-cosa-si-puo-acquistare">AC/DC</a> e Articolo 31.

Il programma per la settimana sanremese del Sony Music Store &amp; More prevede “shop, talk, firmacopie, aree entertainment e di ascolto immersive e tanti eventi”: presso lo spazio sarà disponibile all’acquisto “un’ampia selezione di titoli italiani e internazionali, con edizioni speciali e prodotti esclusivi, acquistabili solo a Sanremo”. Il programma completo degli appuntamenti sarà reso noto nei prossimi giorni: l’ingresso sarà libero.

Sony Music Italy, un hub polifunzionale a Sanremo 2025

Dall’11 a 16 febbraio in Corso Garibaldi 28, a pochi passi dal Teatro Ariston

Con una nota ufficiale diffusa oggi, martedì 28 gennaio, Spotify ha annunciato di aver corrisposto all’industria musicale 10 miliardi di dollari nel solo 2024, raggiungendo la quota di 60 miliardi di dollari dalla propria fondazione.

“Nel 2014, l'industria musicale aveva segnato il suo minimo storico, con ricavi globali dalla musica registrata pari a 13 miliardi di dollari”, ha spiegato David Kaefer, VP e Head of Music &amp; Audiobooks: “Il contributo annuo di Spotify all’epoca era di circa 1 miliardo di dollari, con circa 15 milioni di abbonati paganti. Nel 2024, Spotify da sola ha versato all'industria musicale la cifra record di 10 miliardi di dollari, per un totale di quasi 60 miliardi di dollari dalla sua nascita”.

“Molti potrebbero considerare queste cifre irrilevanti e chiedersi perché Spotify continui a sottolinearle”, ha proseguito Kaefer: “Lo facciamo perché il sistema che abbiamo costruito insieme funziona e la situazione attuale è solo l'inizio. Oggi ci sono oltre 500 milioni di ascoltatori paganti su tutte le piattaforme di streaming musicale. Un mondo con 1 miliardo di abbonati paganti è un obiettivo realistico che dovremmo porci collettivamente”.

Kaefer ha poi osservato come la strategia adottata da Spotify per diventare “non solo la piattaforma di streaming in abbonamento più popolare, ma anche quella più remunerativa per l'industria”, sia passata non solo dalla fidelizzazione del pubblico e dalla personalizzazione della propria offerta, ma anche dalla disponibilità di un piano gratuito (“più del 60% degli abbonati Premium erano in precedenza utenti del piano free”) e dall’adozione di tariffe differenti basate sul potere d’acquisto dei diversi paesi - scelta, quest’ultima, che si è tradotta in “una crescita straordinaria in mercati come India, Brasile, Messico e Nigeria”.

Riguardo la distribuzione delle corrispondenze all’industria musicale, Kaefer ha precisato che “i pagamenti (di Spotify, ndr) all'industria musicale si sono spostati da pochi artisti concentrati al vertice a un ecosistema sempre più diversificato e in crescita che trova il successo”: secondo le stime elaborate dai gestori della piattaforma “nel 2014, circa 10.000 artisti generassero almeno 10.000 dollari all'anno su Spotify. Oggi, ben oltre 10.000 artisti generano oltre 100.000 dollari all'anno solo da Spotify”.

“Il rapporto IFPI dello scorso anno indicava per Spotify un contributo di circa un terzo dei ricavi globali dello streaming musicale registrato”, chiosa, al proposito, Kaefer: “Ma un recente studio svolto da MIDiA Research sulle etichette e i distributori indipendenti ha mostrato che Spotify rappresenta oltre la metà dei ricavi dello streaming per gli artisti indipendenti. Ciò indica che il modello di Spotify da solo sta creando più spazio per un maggior numero di artisti, consentendo loro di raggiungere il successo e, in definitiva, di sostenere una carriera nella musica, dimostrando un reale cambiamento all’interno dell’intero settore musicale”.

Per quanto riguarda il futuro, Kaefer individua tra le priorità del DSP quelle di “aiutare gli artisti a far conoscere il loro lavoro ai fan attuali e futuri” e “continuare a innovare per loro conto, “offrendo un servizio che ispiri le persone a pagare per esso. L'acquisizione di nuovi abbonati a pagamento è esattamente ciò che ha permesso di duplicare i nostri pagamenti nell'ultimo decennio”.

"Raggiungere 1 miliardo di abbonati paganti su tutte le piattaforme di streaming sarà uno sforzo collettivo, che richiederà innovazione, partnership strategiche e una continua attenzione nell’offrire valore eccezionale agli appassionati di musica di tutto il mondo", ha concluso l'Head of Music di Spotify:&nbsp;"E' un obiettivo che crediamo si possa raggiungere insieme".

Spotify, nel 2024 10 miliardi di dollari all’industria musicale

Con pagamenti spostati da ‘poche realtà a un ecosistema sempre più diversificato’

La classifica degli album più venduti in Italia della settimana dal 24 al 30 gennaio vede tornare in prima posizione “È finita la pace” di Marracash, al numero due “Debí tirar más fotos” di Bad Bunny e debutta in terza “Indi” di Gazzelle. Le prime tre posizioni nella classifica dei singoli sono: “Dtmf” di Bad Bunny, “Bianca” di Rrari Dal Tacco &amp; Kid Yugi e “Il filo rosso” di Alfa. Ecco le novità.

La classifica&nbsp;Top Album FIMI/GfK Top of the Music sponsored by SCF&nbsp;della settimana dal 24 al 30 gennaio vede al numero uno&nbsp;“È finita la pace” di Marracash; le nuove entrate tra le prime cinquanta posizioni della chart sono:

“Indi” – Gazzelle (3)

“Can't rush greatness” - Central Cee (14)

“We the squad vol.2” – Slf (15)

“Atlas Ufo Robot (O.S.T.) - 50th Anniversary Edition” – Actarus (20)

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Il più alto nuovo ingresso è “Indi” di Gazzelle in terza posizione.<div class='embed'>		 <iframe 
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Nella classifica Top Singoli&nbsp;FIMI/GfK Top of the Music sponsored by SCF della settimana dal 24 al 30 gennaio vede in vetta “Dtmf” di Bad Bunny; i nuovi ingressi tra le prime cinquanta posizioni sono:

“Bianca” - Rrari Dal Tacco &amp; Kid Yugi (2)

“Grattacieli meteoriti gli angeli” – Gazzelle (20)

“Wet” - Tony Boy Feat. Glocky (33)

“Stammi bene” – Gazzelle (48)

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Il più alto nuovo ingresso è “Bianca” di Rrari Dal Tacco &amp; Kid Yugi in seconda posizione.<div class='embed'>		 <iframe 
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<a href="https://www.rockol.it/classifica-fimi-billboard-uk-radio-dischi-piu-venduti?preview=a608820c8b02f821fd24a9f57f9db081#Classifichee%20polemiche&amp;refresh_ce" target="_blank">Classifiche: speciale e aggiornamenti continui qui</a>.

Classifiche, 30 gennaio: Marracash di nuovo in vetta

“È finita la pace” è l’album più venduto della settimana

E’ pesantemente negativo il bilancio tracciato dagli operatori di settore delle operazioni legate alla Carta&nbsp;Giovani e Carta del Merito, <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-734185/18app-ufficiale-la-cancellazione-dal-2024">soluzioni adottate dal governo presieduto da Giorgia Meloni in sostituzione</a> di <a href="https://musicbiz.rockol.it/tutto-su/18app-449594">18App</a>, il “bonus cultura” disponibile fino al 2023.

Come ricostruito dal Sole 24 Ore dei 190 milioni messi a disposizione della misura per il 2024, ne sono stati utilizzati solo 108, con uno scarto di 82 milioni che ha sostanzialmente dimezzato gli introiti per le aziende del settore culturale. Nello specifico, per il settore italiano delle musica registrata&nbsp;nel 2024 tramite il nuovo Bonus Cultura sono stati erogati circa 9 milioni di euro, poco meno di due terzi dei 15 erogati nel 2023 con 18App, che tra il 2018 e il 2022 aveva contribuito al giro d’affari dell'industria discografica italiana&nbsp;per - complessivamente - circa 98 milioni di euro.

"Purtroppo la modifica al bonus cultura che insieme alle altre associazioni di Confindustria avevamo indicato come negativa si è rivelata tale", ha commentato il CEO di FIMI - Federazione Industria Musicale Italiana Enzo Mazza:&nbsp;"La decisione di proseguire su queste strada è ulteriormente problematica e incompresibile".

Il nuovo Bonus Cultura abbatte gli introiti per gli operatori

La trasformazione di 18App nelle Carte Giovani e Merito scontenta le associazioni di categoria

Radio Capital ha annunciato il lancio di Capital Jam, format live che sbarcherà al Teatro Oscar di Milano i prossimi 6, 19 e 26 marzo: le serate - a cavallo tra musica dal vivo e talk - vedranno il conduttore Luca De Gennaro e una band da sette elementi diretta da Vittorio Cosma interagire sul palco con&nbsp;Negrita e Francesca Michielin giovedì 6 marzo, Lucio Corsi e Joan Thiele mercoledì 19 marzo, e Baustelle e Tiromancino mercoledì 26 marzo.

“Radio Capital per la prima volta esce dai suoi studi e diventa protagonista assoluta di un proprio format live che rispecchia appieno la sua natura e il suo stile inconfondibili”, ha dichiarato Linus, Direttore editoriale e artistico di Radio Capital: “Capital Jam è un progetto che vede al centro la musica, anzi, ‘Solo Bella musica’, per parafrasare il nuovo claim, ma senza rinunciare anche a un racconto inedito e unico di quest’arte che ci unisce e appassiona tutti. Musica e parole preziose che accompagneranno questi live show che abbiamo fortemente voluto e che una radio universalmente riconosciuta per valore e qualità come Capital meritava, e capace di incarnare il nuovo corso inaugurato a settembre con programmi e voci inedite ma senza mai tradire la propria essenza e personalità”.

“Sono felice di portare la musica e le storie di Radio Capital in teatro”: ha aggiunto Luca De Gennaro: “Radio Capital è da sempre la radio della grande musica e dei suoi protagonisti. Ogni giorno, insieme a Mixo, nel nostro programma del pomeriggio ‘Capital Records’, ci accorgiamo di avere un pubblico di veri appassionati della bella musica, che vogliono ascoltarla alla radio e anche vederla dal vivo. Insieme a Vittorio Cosma e la sua Super Band formata da musicisti eccellenti, e affiancato dai miei amici e amiche della radio, siamo pronti ad accompagnare, fra note e racconti, i grandi artisti che avremo il piacere di ospitare sul palco in queste 3 serate. ‘Capital Jam’ segna un nuovo importante e bellissimo traguardo per la nostra radio. Ci si vede in teatro”.

Live, Radio Capital lancia Capital Jam

Un nuovo format che porterà in teatro dal vivo Negrita, Michielin, Corsi, Tiromancino e altri

In occasione dell’assemblea generale dei soci dello scorso 20 ottobre, all’indomani della conclusione della Rassegna Premio Tenco 2024, il Club Tenco ha rinnovato le cariche del proprio Consiglio Direttivo.

Ecco, di seguito, l’elenco dei componenti:

Silvio Bregliano – Referente rapporti con gli Enti Pubblici 
Graziella Corrent – Direttore di produzione, Responsabile amministrativo 
David Chierotti – Responsabile social media, Segretario generale 
Nini Giacomelli – Supervisione organizzativa, gestionale e della comunicazione de “Il Tenco Ascolta” 
Steven Forti – Responsabile Premio Yorum, Responsabile contatti internazionali 
Sergio Secondiano Sacchi – Direttore artistico 
Stefano Senardi – Presidente onorario, Responsabile rapporti media partner 
Antonio Silva – Legale rappresentante 
Paolo Talanca – Referente Targhe Tenco

Questi, invece, gli incarichi esterni al Direttivo:

Marika Amoretti – Coordinamento scuole 
Dèsirèe Lombardi – Responsabile palco 
Francesco Maccario – Responsabile sede e archivio 
Roberto Molteni – Gestione sito web e grafica&nbsp; 
Laura Rossi – Coordinamento editoriale de “Il Cantautore” 
Daniela Serra – Assistente di produzione 
Riccardo Vitanza (Parole &amp; Dintorni) – Responsabile Comunicazione 
Sara Testori e Stefano Seresini (Parole &amp; Dintorni) – Ufficio Stampa e Promozione Radio e Tv 
Achille Jachetti, Fulvio Bruno, Simona Bettazzi – Photo, Content &amp; Social Media

Durante il Premio Tenco 2024, in occasione del cinquantenario della Rassegna, si è tenuto il primo incontro nazionale delle Rassegne e dei premi italiani di canzone d’autore e di qualità, “un importante momento di confronto fortemente voluto dal Direttivo del Club Tenco, per creare un tavolo di sinergia con le principali realtà culturali di questa tipologia”, precisa l’Associazione: “La volontà è quella di creare una comunione di intenti e far seguire a questo primo incontro altri momenti concreti di confronto che portino le diverse manifestazioni che tutelano e diffondono la musica d’autore a fare rete tra loro”.

Club Tenco, rinnovato il Consiglio Direttivo

Il rinnovo delle cariche stabilito nell’assemblea generale dello scorso 20 ottobre

Il Marshall Group, azienda britannica produttrice dei leggendari amplificatori Marshall, resi celebri da giganti del rock come - tra gli altri - Jimi Hendrix, Pete Townshend, Ritchie Blackmore e Slash, è stata acquisita per 1,1 miliardi di euro dalla società di venture capital cinese HongShan Capital Group: l’accordo, al quale manca solo il semaforo verde dell’autorità di regolamentazione dei mercati, vedrà la famiglia Marshall detenere comunque una quota di oltre il 20% della società, e lavorare “a stretto contatto” con la nuova proprietà per “rafforzare il marchio Marshall e alimentare la sua crescita sostenibile e redditizia”.

"Questo accordo è una testimonianza della dedizione e dell'eccezionale talento del nostro team nel trasformare la nostra visione in realtà", ha fatto Jeremy de Maillard, CEO di Marshall Group: "Insieme a HSG e alla famiglia Marshall, abbiamo le condizioni perfette per continuare a consolidare lo status iconico di Marshall e liberare il nostro pieno potenziale in tutto il mondo".

"La nostra storia è lunga sessant’anni e il suono pionieristico dei Marshall continua a risuonare in tutto il mondo", ha commentato il co-fondatore dell’azienda Terry Marshall: “Insieme a HSG e al nostro team, possiamo continuare a costruire la nostra storia per amplificare l'amore per la musica e il marchio Marshall per i decenni a venire”.

"Costruendo su questa eredità, siamo convinti che Marshall rafforzerà la sua posizione come marchio di riferimento per i chitarristi e come marchio più entusiasmante per gli amanti della musica a livello mondiale”, ha aggiunto Steve Jia, partner di HSG: “Siamo entusiasti di collaborare con la famiglia Marshall e il team di Marshall per scrivere la storia della musica".

“La nostra missione sarà supportare Marshall nello sprigionare il suo pieno potenziale sfruttando la nostra competenza nei canali digitali e nell'ottimizzazione della supply chain”, ha concluso Taro Niggemann , Managing Director per l'Europa di HSG: “Puntiamo ad aiutare a portare gli eccezionali prodotti Marshall a un numero ancora maggiore di clienti a livello globale, abbracciando e celebrando lo spirito che ha definito il marchio per generazioni".

Fondata nell’area urbana di Londra, a Hanwell, nel 1962, e rapidamente divenuta popolarissima grazie ai suoi amplificatori, adottati da quasi tutte le più grandi rockstar in circolazione, la Marshall ancora oggi ha un centro di produzione attivo in Gran Bretagna a Bletchley, nell’area di Milton Keynes: dopo aver concesso, nel 2010, il proprio marchio alla società svedese Zound Industries per la produzione di cuffie e altoparlanti bluetooth, la Marshall è stata acquisita dalle stessa Zound, ricostituendosi come Marshall Group con la famiglia Marshall come azionista di maggioranza.

Tra i 2020 e il 2024 il Marshall Group ha raddoppiato il proprio fatturato, oggi attestatosi a 400 milioni di euro all’anno.

HongShan Capital Group, con sede centrale a Hong Kong e&nbsp;uffici distaccati a Pechino, Shanghai, Singapore e Shenzen, ha - tra gli altri - importanti investimenti all’attivo nel gigante dell’e-commerce Alibaba e in Bytedance, società madre di TikTok.

Top Album FIMI/ GfK Top of the Music sponsored by SCF

24 gennaio 2025