Dopo un periodo di test durato circa sei mesi con il coinvolgimento di oltre 10 mila “invitati”, il social network musicale Mflow ha aperto in questi giorni le porte al pubblico britannico. La piattaforma di download, scoperta e raccomandazione musicale conta già sulla collaborazione delle major discografiche Sony Music e Universal e di numerose etichette/distributori indipendenti come Beggars Group, Domino, INgrooves, Ministry of Sound, IODA e Believe Digital (trattative con EMI e Warner Music sono tuttora in corso) e prevede un sistema di incentivazione economica a vantaggio degli utilizzatori, i quali promuovono i brani preferiti facendoli "fluire" ("flow") attraverso il sistema e invitando altri utenti ad ascoltarli in streaming: se i destinatari decidono di acquistarli, il “promotore” incassa il 20 % del prezzo di vendita sotto forma di credito spendibile in download. Mflow ha già siglato importanti accordi di promozione e collaborazione con testate giornalistiche specializzate come Q, NME, Mojo e Uncut e con emittenti radiofoniche come Xfm e Absolute Radio, mentre la casa discografica Island Records ha fatto ricorso alla piattaforma per promuovere la giovane Lauren Pritchard, e si prepara a fare altrettanto con Pete Lawrie (entrambi si sono esibiti al party di inaugurazione ufficiale tenuto al londinese Ronnie Scott’s). Il modello di business, che punta all’autosostentamento coprendo i costi di licenza dello streaming attraverso la vendita dei download, non prevede (almeno per ora) inserzioni pubblicitarie.