Il direttore generale della SIAE Gaetano Blandini è stato iscritto nel registro degli indagati in relazione all'inchiesta sugli appalti per le opere pubbliche realizzate in occasione dei cosiddetti Grandi Eventi: il top manager della società degli autori, che all'epoca dei fatti contestati era a capo della direzione generale per il Cinema presso il Ministero dei Beni Culturali, è accusato di concorso in corruzione. Nel decreto con cui il Gip Antonello Minunni ha disposto il sequestro da parte della Guardia di Finanza di beni appartenenti ad Angelo Balducci e Diego Anemone per un valore complessivo di 16 milioni di euro si sostiene che Blandini abbia "concesso o fatto concedere, in virtù della carica ricoperta, ripetuti finanziamenti pubblici per 1,8 milioni di euro in favore di società di produzione cinematografica per la realizzazione di film interpretati da Lorenzo Balducci, figlio di Angelo" (cinque, per l'esattezza, realizzati tra il 2005 e il 2009). In contropartita, e per intercessione dello stesso Balducci, imprese di fiducia di Anemone avrebbero provveduto ai lavori di ristrutturazione della sua abitazione, mentre a sua moglie sarebbe stata ceduta un'autovettura a prezzo di favore. Blandini, cui le Fiamme Gialle hanno sequestrato un conto corrente del valore di 9.000 euro, ha reagito all'imputazione dichiarandosi "profondamente amareggiato, ma profondamente sereno".