A fine luglio il sito specializzato Billboard.biz riferiva di trattative riservate tra Universal Music e BMG Rights Management, pronta ad assicurarsi i diritti di sfruttamento in Europa del catalogo Parlophone (leggi Coldplay, Blur, Sigur Ros, Kylie Minogue, ecc., ma non i Beatles considerati incedibili), nel caso in cui la major di casa Vivendi fosse obbligata a cedere una parte degli asset ereditati in seguito alla fusione - ancora da approvare - con la EMI. E' ora lo stesso amministratore delegato di BMG Hartwig Masuch, in un'intervista concessa al Financial Times, ad ammettere che la società tedesca è effettivamente "molto interessata" all'acquisto dei master eventualmente oggetto di liquidazione su pressione delle autorità antitrust, e che con Universal sono in corso negoziati non esclusivi. Masuch sostiene anche che i soci finanziatori di BMG, Bertelsmann e KKR, appoggiano decisamente il progetto di acquisizione, anche se una proposta in questo senso non è ancora stata formalmente approvata. Secondo fonti raccolte da FT, la vendita di un pacchetto di etichette EMI inclusivo di Parlophone potrebbe fruttare a Universal (e per converso costare a BMG) circa 300 milioni di euro. Una cifra superiore, cioè, a quello che secondo indiscrezioni sarebbe il giro d'affari annuo corrente di BMG, circa 250 milioni di euro. Su questo argomento Masuch tiene la bocca cucita, ma ammette che un esborso di 300 milioni rappresenterebbe l'operazione economicamente più rilevante della ancora breve storia di BMG Rights (nata nell'autunno del 2008), e si spinge a prefigurare le mosse della società dopo un'eventuale acquisizione di cataloghi e strutture EMI: BMG, sostiene l'ad, cercherebbe di preservare lo staff EMI più vicino agli artisti, cedendo tuttavia in outsourcing a specialisti indipendenti funzioni come il marketing e la distribuzione. Forte di un patrimonio di oltre un milione di canzoni amministrate e di cataloghi come Cherry Lane e Bug Music, BMG Rights si è finora mossa con aggressività soprattutto sul fronte delle edizioni musicali: è di un paio di giorni fa la notizia della firma di un contratto editoriale "globale" tra la società e will.i.am dei Black Eyed Peas.