Il presidente dell'Associazione Italiana organizzatori e produttori spettacoli di musica dal vivo - Assomusica - Vincenzo Spera ha indirizzato una lettera aperta al presidente del Consiglio Enrico Letta per sensibilizzare il governo sui problemi che gli operatori del settore continuano a dover affrontare nella quotidiana gestione delle proprie attività. "Ill.mo Presidente, nel discorso di insediamento alle Camere, ha descritto le Sue linee programmatiche, utilizzando, per ben tre volte, testi tratti da canzoni di cantautori (Fabrizio De Andrè, Ligabue, Zampaglione -Tiromancino)", si legge nella missiva: "Il nostro orgoglio di produttori ed organizzatori di musica popolare contemporanea ha trovato, finalmente, nelle sue citazioni un riconoscimento della musica da noi rappresentata ed organizzata. L' idea di scriverLe, nasce proprio durante un concerto. Sul palco del MediolanumForum di Milano si esibiva Beyoncé. La famosa cantante americana, che in soli 7 minuti aveva venduto tuttii biglietti disponibili, ha rischiato di non esibirsi! Non solo non ha potuto montare la scenografia al completo, ma nel pomeriggio il Presidente della Commissione di Vigilanza si è presentato con la determinazione di vietare lo spettacolo perchè riteneva che sarebbero stati utilizzati effetti pirotecnici pericolosi. Probabilmente Beyoncè, che mancava da 5 anni, non verrà più ad esibirsi in Italia o quanto meno a Milano. La settimana precedente a Torino si esibiva Mark Knopfler (Dire Straits). L'organizzatore, in ottemperanza a quanto previsto dal meglio conosciuto "Decreto Buttafuori" utilizzava personale regolarmente registrato presso la Prefettura e con idoneo patentino. A seguito di verifica veniva contestato all'organizzatore l'utilizzo di tale personale in quanto chi strappa biglietti non è tenuto ad avere il patentino. Città che vai Legge che trovi! Tutti i giorni ci troviamo di fronte ad una legge che non è uguale, e tutti i giorni ci troviamo di fronte ad una legge che non riguarda la nostra attività, ma viene mutuata da altre leggi. Eppure basterebbe investire i competenti Ministeri del Lavoro e della Semplificazione, affinché recepiscano la nostra specificità nei provvedimenti a cui stanno lavorando. Le difficoltà del nostro lavoro non sono certo più gravi o più importanti di quelle di altre migliaglia di aziende. Quello che mi spinge a scriverLe non è certo questo, non è la difficoltà che incontriamo nel lavorare. E' il nostro sentire, il nostro percepire il vissuto di migliaia di giovani, e non solo, che quotidianamente incontriamo. Sono le centinaia di migliaia di persone che partecipano ai concerti da noi organizzati. E' la percezione di quel sentimento sempre più diffuso che fa sentire lo Stato come un nemico che è in guerra contro di noi, contro i suoi cittadini. E' la sensazione che ci sia un impoverimento intellettuale ed interiore che sta distruggendo qualsiasi speranza, qualsiasi sogno, qualsiasi intimità. Un impoverimento che inevitabilmente trascina verso l'alcool, la droga e il gioco. Attività che fatturano senz'altro più della musica, più della Cultura e che creano indubbiamente fondi in nero. Le scrivo perché non vogliamo che ci vengano tolte la nostra voglia di vivere, la gioia, la felicità, i momenti di aggregazione, le emozioni che solo la musica, solo la cultura sanno comunicarci. Senza le quali non c’è futuro. Non vogliamo essere trascinati nel baratro dell'alcool, della droga, del gioco. Ci sentiamo pertanto di chiederLe prima di qualsiasi altra cosa: per favore dichiari una tregua con i suoi cittadini. Ci faccia sentire che il Nostro Stato è nostro amico. Vincenzo Spera"