Le case discografiche americane hanno trovato il modo di bussare (sia pure virtualmente) alla porta di chi utilizza programmi di scambio come KaZaA, Grokster o Morpheus per mettere in rete file musicali senza autorizzazione. Con la collaborazione di un operatore telematico il cui nome è ovviamente coperto da riserbo, l'associazione dell'industria musicale USA, la RIAA, ha cominciato a spedire ai “file traders” messaggi di avvertimento che si aprono automaticamente come finestre “pop up” tramite le funzioni di messaggeria istantanea: gli avvisi elettronici invitano gli internauti “recidivi” a “non rubare la musica”, informando sui rischi che si corrono nel copiare abusivamente canzoni protette dal diritto d'autore. <br> “La gente si sente invincibile, quando fa questo tipo di cose nell'intimità delle proprie abitazioni. Con questa campagna, invece, vogliamo ricordarle che distribuire o scaricare musica protetta da copyright utilizzando le reti peer-to-peer è illegale, e che nel farlo non si è protetti dall'anonimato e si rischiano sanzioni penali”, ha spiegato il presidente della RIAA Cary Sherman; l'organizzazione ha pianificato una campagna a tappeto che prevede l'invio di almeno un milione di messaggi a settimana, sfruttando appunto le funzioni di “instant messaging” incorporate in tutti i principali software di condivisione dei file.<br> Le reazioni dei gestori dei servizi incriminati, rinfrancati dalla recente sentenza del tribunale di Los Angeles che ne ha escluso la corresponsabilità per le violazioni dei copyright compiute dai singoli utenti (vedi News), non si sono fatte attendere: un portavoce di Sharman Networks, la società che distribuisce il popolarissimo programma KaZaA, ha replicato che il comportamento della RIAA viola gli accordi in essere con la clientela, che impediscono di effettuare ricerche in rete per raccogliere dati personali e informazioni riservate sui singoli utenti (i cui nomi, peraltro, restano sconosciuti alla RIAA). “Spiegheremo ai nostri utenti come si fa a bloccare i messaggi e a spegnere la funzione di instant messaging sull'applicazione”, ha aggiunto il presidente di Grokster Wayne Rosso, secondo cui “la RIAA sta adottando una strategia del terrore: in pratica ha appena dichiarato guerra ai suoi stessi clienti”. Mentre un utilizzatore (anonimo) di KaZaA, contattato dal New York Times, ha osservato che “è possibile che questa iniziativa metta paura a qualcuno, ma non a tutti. La battaglia tra i veri appassionati di musica e le grandi corporation che la controllano continuerà”.