Una decisione definitiva del commissario Mario Monti sulla fusione tra Sony Music e BMG potrebbe arrivare già entro il mese di luglio (e non a settembre, come si era detto in precedenza, vedi News). Lo sostiene il Financial Times, secondo cui l'antitrust sarebbe pronto a trasmettere una lista di osservazioni ed obiezioni al “merger” entro la metà di questo mese, dopo aver raccolto ulteriori informazioni sui dettagli dell'operazione nel corso di un incontro con i rappresentanti delle due società avvenuto mercoledì (5 maggio) a Bruxelles. Sempre secondo il quotidiano finanziario, le possibilità che il progetto venga bloccato sarebbero, stavolta, minime: i funzionari della Commissione si accontenterebbero di qualche concessione minore da parte delle aziende, sotto forma di impegni precisi di rispetto della concorrenza e della liquidazione di alcune attività, ma non avrebbero trovato ragioni fondate per opporsi alla fusione. La fuga di notizie, tuttavia, non è stata presa troppo bene a Bruxelles, e la portavoce della Commissione Amelia Torres, parlando con la Reuters, ha bollato l'articolo del Financial Times come “del tutto speculativo e prematuro”, aggiungendo che l'organo comunitario sta proseguendo l'attività investigativa senza essere arrivato, per il momento, ad alcuna conclusione. <br> Nel frattempo, arriva dagli Stati Uniti notizia che anche Warner Music ed EMI continuano a coltivare progetti di matrimonio (vedi News), tanto più in uno scenario in cui i tutori della concorrenza potrebbero vedere di buon occhio un riequilibrio delle forze di mercato nei confronti di Sony e BMG. Per realizzare il progetto, la EMI sarebbe disposta, secondo alcune fonti, a ritirarsi temporaneamente dal pubblico azionariato (la società è quotata alla Borsa di Londra), anche se resterebbero da risolvere le solite difficili questioni relative al valore e al peso economico dell'uno e dell'altro partner. In base agli ultimi dati disponibili, oggi EMI e Warner controllerebbero insieme quasi il 24 % del mercato discografico, contro il 25,9 % di Universal e il 25,2 % di Sony-BMG.