Se non è il mondo (musicale) a guardarci, ai piani alti delle principali agenzie di live promoting internazionali e negli uffici dove i manager delle band che riempiono i cartelloni dei festival (e svuotano i botteghini) firmano i contratti un osservatorio su quanto succederà nelle prossime settimane sicuramente è stato aperto. Perché l'emendamento alla legge di stabilità presentato dopo la prima puntata dell'inchiesta delle Iene che avrebbe svelato legami tra Live Nation e Vivo Concerti (quest'ultima sotto l'amministrazione di Corrado Rizzotto, che dalla scorsa estate ha lasciato il posto a Clemente Zard per tornare in attività con Indipendente Concerti) e società di rivendita sul mercato secondario, se dovesse effettivamente entrare in vigore, rappresenterebbe un unicum nella legislazione internazionale contro il secondary ticketing. "L'emendamento, condiviso con il Ministro Franceschini e il suo staff e anche con altri colleghi della commissione cultura, ha già passato il vaglio dell'ammissibilità, e questa è una buona notizia", ha spiegato a Rockol Roberto Rampi, il parlamentare già primo firmatario della proposta di legge sulla musica dal vivo che si è incaricato di stendere in corsa il testo sull'onda dell'indignazione pubblica scaturita dall'inchiesta di Viviani: "L'inserimento nella legge di stabilità, del resto, è stato il modo più veloce per arrivare all'approvazione". "E' un testo molto rigido", osserva Rampi, "Non è da escludere che nell'iter di discussione e approvazione possano essere apportati dei correttivi: tuttavia la severità di un intervento in termini normativi si rende indispensabile quando ci si trova davanti a fenomeni speculativi strutturati". In termini molto pratici, cosa succederà adesso all'emendamento, prima che venga incorporato nel testo della legge di stabilità che il parlamento dovrà approvare entro il prossimo 31 dicembre? "Tra domenica e mercoledì il testo verrà esaminato dalla commissione: passata questa fase, il testo, con le eventuali modifiche, verrà trasmesso alla Camera, dove verrà votato senza più essere modificato". Ecco, di seguito, il testo di partenza integrale dell'emendamento alla legge di stabilità per contrastare il fenomeno del secondary ticketing: "Al fine di contrastare l’elusione e l’evasione fiscale, nonché di assicurare la tutela dei consumatori, la vendita o qualsiasi altra forma di collocamento di titoli di accesso ad attività di spettacolo è consentita unicamente ai titolari, anche sulla base di apposito contratto, dei sistemi per la loro emissione. Il collocamento di titoli di accesso effettuato da qualsiasi diverso soggetto è punito, salvo che il fatto non costituisca reato, con l’inibizione della condotta e, nei casi determinati con il decreto di cui al presente comma, con sanzioni amministrative pecuniarie da 30.000 euro a 180.000 euro per ciascuna violazione accertata, nonché, ove la condotta sia effettuata attraverso le reti di comunicazione elettronica, con la rimozione dei contenuti, o, nei casi più gravi, con l’oscuramento del sito web attraverso il quale la violazione è stata posta in essere, fatte salve le azioni risarcitorie. L’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni e le altre autorità competenti effettuano i necessari accertamenti e interventi, agendo d’ufficio ovvero su segnalazione degli interessati. Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, da adottare, sentita l’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni e la Società Italiana degli Autori ed Editori, entro 30 giorni dall’entrata in vigore della presente legge, sono adottate le disposizioni attuative delle disposizioni di cui al presente comma, in particolare al fine di aumentare l’efficienza e la sicurezza informatica delle vendite dei titoli di accesso mediante i sistemi di biglietterie automatizzate"
