L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha aperto una pratica - numero DS2926 - per avviare un’istruttoria sul video che accompagna “Mille”, il brano di Fedez, Orietta Berti e Achille Lauro: lo riferisce, in una nota, l’associazione di consumatori Codacons, non nuova a esposti relativi alle attività del <a href="https://www.rockol.it/artista/fedez">rapper milanese</a> sposato con l’imprenditrice, influencer e fashion blogger Chiara Ferragni. Le indagini si riferiscono a un presunto caso di pubblicità occulta, nello specifico a un noto marchio di bevande gassate, la Coca Cola.

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Il tema, in realtà, non è nuovo: nella pagina YouTube che ospita la versione ufficiale della clip - diretta da Giulio Rosati e prodotta da Antonio Giampaolo per Maestro - è presente un disclaimer che esplicita l’operazione di product placement.

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Secondo Codacons, tuttavia, l’avviso pubblicato sulla pagina YouTube sarebbe “insufficiente, dal momento che l’Antitrust in tema di video musicali ha disposto che debba essere reso palese l’inserimento di prodotti a fini commerciali, prevedendo segnali in sovrimpressione che avvisino circa la presenza di marchi a scopo promozionale”.

Secondo quanto riferito dall’associazione di consumatori, l’Antitrust - per il momento - si sarebbe limitata a inoltrare una richiesta di informazione ai soggetti interessanti: nel caso la violazione dovesse essere accertata, in base alle “disposizioni vigenti in tema di consumatori, i responsabili rischiano una sanzione fino a 5 milioni di euro”.

Leggi anche:&nbsp;<a href="https://www.rockol.it/news-724663/mille-autori-raccontano-la-canzone-piu-popolare-dell-estate-2021">"Mille": gli autori raccontano com'è nata la canzone più popolare dell'estate 2021</a>

Fedez

L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha aperto una pratica - numero DS2926 - per avviare un’istruttoria sul video che accompagna “Mille”, il brano di Fedez, Orietta Berti e Achille Lauro: lo riferisce, in una nota, l’associazione di consumatori Codacons, non nuova a esposti relativi alle attività del <a href="https://www.rockol.it/artista/fedez">rapper milanese</a> sposato con l’imprenditrice, influencer e fashion blogger Chiara Ferragni. Le indagini si riferiscono a un presunto caso di pubblicità occulta, nello specifico a un noto marchio di bevande gassate, la Coca Cola.



Il tema, in realtà, non è nuovo: nella pagina YouTube che ospita la versione ufficiale della clip - diretta da Giulio Rosati e prodotta da Antonio Giampaolo per Maestro - è presente un disclaimer che esplicita l’operazione di product placement.



Secondo Codacons, tuttavia, l’avviso pubblicato sulla pagina YouTube sarebbe “insufficiente, dal momento che l’Antitrust in tema di video musicali ha disposto che debba essere reso palese l’inserimento di prodotti a fini commerciali, prevedendo segnali in sovrimpressione che avvisino circa la presenza di marchi a scopo promozionale”.

Secondo quanto riferito dall’associazione di consumatori, l’Antitrust - per il momento - si sarebbe limitata a inoltrare una richiesta di informazione ai soggetti interessanti: nel caso la violazione dovesse essere accertata, in base alle “disposizioni vigenti in tema di consumatori, i responsabili rischiano una sanzione fino a 5 milioni di euro”.

Leggi anche:&nbsp;<a href="https://www.rockol.it/news-724663/mille-autori-raccontano-la-canzone-piu-popolare-dell-estate-2021">"Mille": gli autori raccontano com'è nata la canzone più popolare dell'estate 2021</a>

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Fedez, Achille Lauro e Orietta Berti: indagine dell’AGCM per pubblicità occulta nel video di ‘Mille’

Industria

Il verso incriminato - su segnalazione del Codacons, non nuovo ad attacchi al marito di Chiara Ferragni - è quello che recita ‘Labbra rosso Coca Cola’

Anche nel 2025 il Festival di Sanremo è stata l’occasione per fare il punto della situazione tra filiera creativa e istituzioni: a margine della settantacinquesima edizione del Festival della Canzone Italiana hanno avuto luogo, come ormai da tradizione da qualche anno a questa parte, gli Stati Generali dell’industria musicale italiana. A rappresentare il governo, come da due anni a questa parte, è stato il Sottosegretario di Stato alla Cultura con delega alla Musica, Gianmarco Mazzi, che poche ore prima era intervenuto al <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-749960/sanremo-2025-il-convegno-intelligenza-artificiale-vs-musica">convegno “Intelligenza artificiale vs Musica?”, alla sala stampa del Teatro Ariston</a>.

A fare gli onori di casa, presso il presidio installato da SIAE in Piazza Borea d’Olmo, è stato Paolo Franchini, Segretario Generale FEM - Federazione Editori Musicali e Vice Presidente Consiglio di Sorveglianza SIAE. Ricordando come il tavolo, di anno in anno, sia riuscito a diventare sempre più rappresentativo del comparto con l’ingresso di nuove associazioni - come, tra le altre, Dismamusica, rappresentanza della filiera del mercato degli strumenti e delle edizioni musicali - Franchini ha osservato come il buon andamento del settore, con più di 4 miliardi di fatturato nel 2023 a livello complessivo, non debba togliere l’attenzione da delle “criticità sulle quali intervenire immediatamente, per continuare a crescere”.

Come, per esempio, lo sportello unico per la raccolta dei diritti connessi, tema affrontato dal Presidente di NUOVOIMAIE Andrea Miccichè nel suo intervento. “In Parlamento c’è un ddl sulla banca dati unica, progetto al quale noi teniamo molto”, ha spiegato Miccichè: “Che sia retta dal Ministero della Cultura o dall’AGCom - entrambe le soluzioni proposte incontrano il nostro favore - la banca dati unica è un pezzo importante per assicurare al settore la crescita. Il paragone che faccio sempre è quello con il sistema francese, dove a fronte di un mercato piuttosto simile al nostro si registra una raccolta di diritti connessi tra le due e tre volte più alta della nostra. Lì è in funzione uno sportello unico, che toglie l'alibi di non pagare agli utilizzatori confusi dalla copresenza di più collecting. La banca dati unica è il primo tassello della riforma”.

Altro tema molto sentito è stato quello della copia privata, linea di ricavo per l’intero settore che - come spiegato dal Presidente di PMI - Produttori Musicali Italiani Mario Limongelli - “in questo momento soffre la mancanza di un decreto specifico. Chiediamo, quindi, che le istituzioni accelerino il processo di approvazione di questo decreto, perché - in previsione di un’accelerazione del consumo di musica registrata - è indispensabile avere un adeguamento delle tariffe”.

Rossella Lo Faro, Corporate Communication Manager di FIMI - Federazione Industria Musicale Italiana, ha definito l’intelligenza artificiale un “tema caldo”, degno di essere affrontato con la massima urgenza perché “i tool generativi stanno destrutturando le modalità di come si crea la musica”. Citando la <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-748588/ai-generativa-studio-cisac-rischio-perdite-22-miliardi-euro-creator">recente indagine di CISAC sull’AI</a>, Lo Faro ha ribadito l’importanza dell’AI Act europeo, che - tuttavia - “presenta limiti e criticità, come emerso <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-749627/codice-di-condotta-ue-sull-ai-l-allarme-delle-industrie-creative">in fase di scrittura della seconda bozza del codice di condotta</a>, che ammorbidisce la linea nei confronti delle aziende tecnologiche”.

Salvatore Sica, Presidente Comitato Consultivo Permanente per il Diritto D’Autore del Ministero della Cultura, anche lui presente al convegno “Intelligenza artificiale VS Musica”, ha insistito sul tema della copia privata, svelando la tabella di marcia della Commissione Istruttoria che, entro la fine del prossimo marzo, consegnerà una bozza di testo al Ministro della Cultura per la sottoscrizione: il provvedimento, tra le altre cose, mira a modulare la traffizzazione ISTAT in base alle tariffazioni precedenti e a inserire i cloud, che verrebbero così equiparati ai device convenzionali, nella tariffazione per copia privata - provvedimento, quest’ultimo, accolto con favore dagli addetti ai lavori presenti.

Il Presidente di Dismamusica Raffaele Volpe è stato critico nei confronti della modifica del Bonus Cultura attuata dall’attuale governo, osservando come l’introduzione del parametro ISEE inferiore ai 35mila euro per i beneficiari abbia abbattuto tra il 2023 e il 2024 il volume di erogazioni del 40%: “E’ un peccato - ha commentato Volpe - perché in questo modo si è tolta l'opportunità ai ragazzi di accedere alla cultura. Le associazioni qua presenti hanno perso 20 milioni di euro. La richiesta al governo è togliere il limite ISEE”.

Carlo Parodi, Presidente di Assomusica, è tornato a domandare certezze in merito al <a href="https://musicbiz.rockol.it/tutto-su/codice-dello-spettacolo-496902">Codice dello Spettacolo</a>, ricordando che - in occasione degli Stati Generali del 2024 - “si parlò di termini temporali che non sono stati rispettati. Tutta la filiera musicale sente la necessità che si approvi questo provvedimento: il codice dello spettacolo deve diventare l’anima dell’industria musicale”.

Il Presidente di AssoConcerti Bruno Sconocchia, concordando con Parodi, parla di una “visione museale” di uno Stato che “dimentica la contemporaneità, ciò che domani sarà un classico, e dimentica alcuni settori”, come quello della musica dal vivo, tornando a chiedere che <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-748104/tax-credit-musica-dal-vivo-proposta-di-assoconcerti">il tax credit venga applicato anche al settore che rappresenta</a>, soprattutto in virtù dei <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-748188/ricadute-economiche-concerti-in-italia-studio-dati-milano-music-week">numeri fatti registrare dalla musica live in termini di ricadute economiche sul territorio</a>. C’è poi il tema delle realtà musicali minori. “Non esistono solo i grandi concerti: il 2% degli spettacoli somma il 63% degli incassi”, ha chiarito Sconocchia nella parte finale del suo intervento: “C’è un mondo di artisti medio piccoli che non hanno spazi e hanno bisogno dell’aiuto del governo. Rinnovo una richiesta di un sostegno alla musica dal vivo, in particolare al segmento degli spettacoli medio - piccoli”.

Il tax credit resta un obiettivo anche per il settore editoriale, come spiega Carlo Solaro, presidente dell’associazione di music publisher Emusa: il provvedimento - spiega - rappresenterebbe un valido viatico per “agevolare le imprese a investire nei giovani autori e nell’acquisizione di cataloghi”.

Dopo aver ascoltato gli interventi dei rappresentanti del settore ha preso parola il Sottosegretario Mazzi. Concordando sullo sportello unico, “perché condivido tutto ciò che porta alla semplificazione”, Mazzi ha parlato di resistenze al cambiamento dovute a “difficoltà tecniche”, delle quali dice di “non capire i confini”, che potrebbero essere individuati in strutture consolidate non propriamente ufficiali - il “deep state” - contrarie alla modifica dello status quo.

Riguardo invece il Bonus Cultura, il Sottosegretario rivendica la scelta e la visione del governo guidato da Giorgia Meloni. “La premessa è che del bonus cultura in precedenza sono stati fatti tantissimi abusi”, dice, chiedendo “tempo” per dimostrare al nuovo sostegno di dimostrare la propria efficacia: “La nostra attenzione deve andare a chi è in difficoltà, e non riteniamo giusto che il figlio di un miliardario ci si paghi i biglietti dei concerti”, argomenta Mazzi, “Ci contestano la parola ‘merito’, ma a noi sembra un concetto giusto da trasmettere. Aspettiamo di vedere il prossimo anno come va”, conclude, avanzando dubbi sul fatto che i termini del provvedimento siano noti a tutte le famiglie potenzialmente beneficiarie.

Sulle richieste avanzate dal comparto live come il tax credit, Mazzi spiega che il governo “ritiene di dover sostenere un ambito culturale che è stato un’eccellenza italiana, come l’opera, che è un presidio della lingua e della cultura italiana nel mondo”. Citando i Maneskin (che sono sì, per Mazzi, italiani celebri a livello globale, ma che “cantano in inglese”, dimenticando che la band trionfò a Sanremo e all’Eurovision Song Contest nel 2021 con “Zitti e buoni”, cantata ovviamente in italiano), il sottosegretario rimarca come il settore della musica dal vivo popolare contemporanea in Italia sia attualmente “molto florido”, e che sia stato questo a indirizzare le scelte del governo.

Tornando poi sul Codice dello Spettacolo, dopo aver ricordato come il medesimo testo sia stato lasciato decadere dai due governi precedenti, Mazzi ha rivendicato “la responsabilità di portare avanti” il provvedimento, ma - sull’indennità di discontinuità - ha citato l’esempio francese, dove il medesimo sostegno è stato interpretato come “un privilegio concesso a una categoria non accettato dagli altri lavoratori”. “Adesso si sgomita”, ha spiegato, parlando dei favori che storicamente sono stati accordati al settore cinematografico a discapito degli altri, in primis quello musicale: “Non voglio innescare una guerra tra artisti, ma il cinema, oggi, assorbe il 61% delle risorse: è necessario trovare un riequilibrio”.

Sull’intelligenza artificiale, Mazzi ripropone sostanzialmente quanto detto poco prima, al convegno “Intelligenza artificiale VS Musica?”: “Il problema quando si parla di AI, è che sui principi sono tutti d’accordo, ma è sulla regolamentazione che si hanno problemi”. Poi chiede che sul tema si spendano anche gli artisti. “Devono iniziare a parlarne anche loro - dice - per far crescere la consapevolezza del pubblico”.

A chiudere i lavori è stato il Presidente di SIAE Salvatore Nastasi. “Ci vedremo tra un anno”, dice, salutando gli ospiti e il pubblico: “Continueremo a fare l’elenco con i pallini rossi dei problemi irrisolti e con quelli rossi per quelli risolti”. Poi: “La copia privata è urgentissima, bisogna fare una proposta al Ministro. Le tariffe sono scadute, è un’emergenza, ed è necessario dare un segnale a tutti i nostri interlocutori. Sull’intelligenza artificiale dobbiamo lavorare insieme, e noi, come SIAE, saremo parte attiva”.

Sanremo 2025, cosa chiede l’industria musicale alle istituzioni

Il resoconto degli Stati Generali convocati per la 75esima edizione del Festival

Lo scorso lunedì 11 febbraio <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-749900/spotify-sanremo-2025-intervista-federica-festival-streaming-tremolada">Rockol MusicBiz ha pubblicato un’intervista a Federica Tremolada, General Manager europea di Spotify</a>. Tra le domande presenti nell’articolo una riguardava la posizione del DSP svedese nei confronti dei programmi relativi a diversità, equità e inclusione. Nello specifico, nella domanda erano inclusi dei cenni alla cancellazione o al ridimensionamento - nei giorni immediatamente precedenti o successivi al secondo insediamento (avvenuto il 20 gennaio del 2025)&nbsp;di Donald Trump come Presidente degli Stati Uniti - dei programmi DEI da parte di alcune grandi aziende tecnologiche statunitensi, tra le quali Amazon (citando un articolo del Guardian, datato 10 gennaio 2025,&nbsp;disponibile a <a href="https://www.theguardian.com/technology/2025/jan/10/amazon-ending-dei-programs">questo indirizzo</a>).

Amazon Italia, al proposito, ha fatto pervenire a Rockol MusicBiz una nota ufficiale, che riportiamo integralmente qui sotto:

<blockquote>
In qualità di azienda globale, serviamo centinaia di milioni di clienti provenienti da contesti e comunità diverse in tutto il mondo. Per farlo efficacemente, ci avvaliamo del prezioso contributo di milioni di dipendenti e partner che rispecchiano la diversità delle comunità in cui operiamo, attraverso la creazione di una cultura inclusiva per tutti. Negli ultimi anni abbiamo rivisto molti dei nostri programmi di DE&amp;I sulla base della loro efficacia, identificando quelli che riteniamo debbano proseguire. Ogni programma si concentra su una specifica forma di disparità ed è progettato per concludersi quando quella particolare disparità non esisterà più. Riteniamo che questo sia un lavoro di fondamentale importanza. Pertanto, continueremo a investire in programmi che ci aiutino a rappresentare il nostro variegato pubblico, supportino la crescita dei dipendenti, favoriscano le connessioni tra loro e ci permettano di offrire esperienze inclusive per clienti, dipendenti e comunità in tutto il mondo - ha dichiarato Candi Castleberry, VP Inclusive eXperiences and Technology (IXT), in una lettera inviata a fine 2024 ai dipendenti Amazon.
</blockquote>

Programmi DEI, Amazon Italia scrive a Rockol MusicBiz

Una precisazione riguardo le politiche dell’azienda in merito a diversità, equità e inclusione

Horst Weidenmüller, CEO e fondatore dell'etichetta indipendente tedesca !K7 (con i suoi 40 anni di attività una delle più longeve e apprezzate d'Europa nell'ambito della musica elettronica alternativa) è scomparso ieri all'età di 60 anni dopo una lunga malattia. A darne notizia è la stessa etichetta con un post sui social. "La sua visione, passione e dedizione ha reso !K7 quello che è oggi&nbsp;continuerà a ispirarci", dichiarano i suoi ex colleghi.

Weidenmüller era molto conosciuto&nbsp;anche per la sua incessante attività di promozione e tutela della discografia indie: era un decano del board di Merlin e di IMPALA, che lo ricordano a loro volta: "Il suo contributo ha avuto un impatto duraturo sull'industria musicale, e non verrà dimenticato", dicono.

Addio a Horst Weidenmüller, fondatore e CEO di !K7

Il discografico, alfiere delle etichette indie, era anche membro del board di Merlin e IMPALA

Dopo giorni di speculazioni giornalistiche e insinuazioni più o meno velate da parte dei media (prevalentemente non di settore, ci teniamo a sottolinearlo), il presidente di Universal Music Publishing Claudio Buja ha voluto rispondere su Linkedin a tutti coloro che lamentano il fatto che molte canzoni in gara a Sanremo sono state scritte dagli stessi autori, molti dei quali hanno un contratto con le edizioni da lui guidate. Il primato per questo Festival, infatti, è di Federica Abbate, autrice di Universal Music Publishing, che ha co-firmato ben 7 dei 30&nbsp;brani originariamente in concorso.

"Girano sui social delle bufale alimentate da inchieste scandalistiche che parlano di 'casta discografica'" scrive Buja.&nbsp;"Premettendo che le case discografiche non c’entrano con gli autori delle canzoni (che hanno contratti con società di edizioni musicali e non con case discografiche), ricordo a tutti che dietro alle 29 canzoni in gara ci sono ben 95 autori, che si dividono quote variabili della paternità delle canzoni stesse. Non c’è alcuna discriminazione per sesso o genere, le canzoni vengono scelte dagli interpreti e presentate all’organizzazione. Ci sono poi alcune firme che ricorrono in più canzoni, ma questo dipende dal fatto che alcuni di questi autori si sono rivelati vincenti nelle classifiche e nei festival degli anni scorsi. Quindi invito tutti, giornalisti, pseudo-giornalisti, frequentatori di social più o meno seguiti, a informarvi bene prima di sparare quelle che in lingua inglese si chiamano “farts in the wind”. Con simpatia".

Sanremo 2025: Claudio Buja replica alle polemiche sugli autori

Il presidente di Universal Music Publishing ha risposto a chi parla di una "casta" degli autori

Farfisa Compact Duo, uno degli strumenti musicali più amati dai Pink Floyd, è un brand italianissimo: l'organetto fu infatti creato nel 1946 a Camerano, nelle Marche, e rimase in produzione per oltre trent'anni, diventando oggi uno degli strumenti vintage più richiesti sul mercato. A partire dal 2025 tornerà in produzione grazie a Bontempi, leader internazionale (e anch'esso italianissimo) degli strumenti giocattolo.

Mercoledì 12 febbraio il progetto verrà presentato a Casa Bontempi a partire dalle 21, con un omaggio in più atti guidato dalla performance di Andrea Fumagalli (altrimenti noto come Andy dei Bluvertigo), con la partecipazione di&nbsp;Simona Molinari,&nbsp;Sergio Caputo, La Rappresentante&nbsp;di Lista e Michele Monina.

Sanremo 2025: Farfisa torna a vivere grazie a Bontempi

L'iconico strumento tornerà in produzione nel 2025, la presentazione durante i giorni del Festival

Si è tenuto oggi presso la sala stampa del Teatro Ariston di Sanremo, nell'ambito della settantacinquesima edizione del Festival della Canzone Italiana, il convegno 'Intelligenza artificiale VS Musica?'. All’incontro hanno preso parte Enzo Mazza, Ceo FIMI, Salvatore Nastasi, Presidente SIAE, Salvatore Sica, Presidente Comitato Consultivo Permanente per il Diritto D’Autore del Ministero della Cultura, oltre che al Sottosegretario di Stato alla Cultura con delega alla Musica, Gianmarco Mazzi.

"Siamo qui per presentare un convegno, in programma il prossimo 25 marzo al Ministero della Cultura, promosso da FIMI e SIAE, che sarà incentrato sul tema dell’intelligenza artificiale nella musica”, ha spiegato il Sottosegretario Mazzi, che ha definito l’industria musicale “una parte significativa dell'industria culturale italiana".

"L'AI è un tema che non si può ridurre a un convegno, va oltre la musica”, ha spiegato Mazzi: “Nel convegno del 25 marzo parleremo dell'AI in relazione al mondo della musica, e al rapporto che ha con i creativi".

"Il convegno è stato organizzato perché la questione è complessa, e le questioni complesse vanno affrontate con completezza di merito”, ha aggiunto il Professor Sica: “L'AI è un'opportunità straordinaria, combatterla significherebbe cercare di fermare una tempesta con un dito. Questo strumento tecnologico, rispetto al passato, intercetta due aspetti importanti: il primo è l'aspirazione del mezzo stesso a sostituire l'umanità, e il secondo è l’alterazione del rapporto tra pubblico e privato. Per la prima volta nella storia, il privato - ovvero gli sviluppatori dei modelli di AI generativa - ha una straordinaria superiorità tecnologica. Tra gli ambiti più attinti per lo sviluppo dei nuovi modelli c'è il diritto d'autore”, ha proseguito Sica: “L'AI è come una macchina a vapore, che va sempre alimentata con il carbone. E l'AI generativa, in fase di training, è esattamente così. Ed è bulimica. Esistono, in sostanza, due interessi contrapposti: chi sviluppa l'AI ha bisogno di contenuti, chi produce contenuti ha l'interesse che i contenuti non vengano utilizzati indiscriminatamente dall’AI. Poi c'è il tema dell'attitudine creativa della macchina: oggi tutte le legislazioni del mondo hanno escluso che la macchina possa essere qualificata come autore. E' quindi impossibile applicare il copyright a un prodotto dall'AI generativa. Ma fino a quando? Il problema è etico, giuridico e sociale. Riteniamo che sia irrinunciabile la componente umana nella creatività".

“In questo periodo si sta affermando la tecnologia dell’open access come segno di democrazia”, ha concluso Sica: “Come approccio, ricorda la voglia di libertà di manifestazione di pensiero sui social di circa vent’anni fa. Oggi, però, nessuno dubita più che i social abbiano bisogno di regolamentazione. Gli unici che hanno interesse all’open access è che sviluppa modelli di AI senza retribuire i creatori”.

“Le tecnologie fanno parte del settore musicale, che sulle stesse tecnologie ha costruito rivoluzioni”, ha spiegato Mazza: “Il tema è come garantire che la filiera che rappresenta il settore musicale possa utilizzare queste tecnologie traendone benefici. Uno degli aspetti più evidenti è che le piattaforme di AI generative sono state costruite con tutti contenuti disponibili in Rete, senza però aver negoziato le licenze per rispettare i diritti, utilizzando i contenuti per addestrare i sistemi che oggi generano nuove creazioni - che, però, sono clonazioni di contenuti originali. In un mondo dove clone e originali sono indistinguibili, dobbiamo fare in modo che l’innovazione favorisca il talento”.

“Il codice di condotta in discussione a Bruxelles sta ammorbidendo le norme dell’AI Act europea”, ha concluso Mazza: “Questo è in contrasto non solo con lo spirito dell’AI Act stesso, ma anche con tutti i regolamenti internazionali, a partire dal framework di Hiroshima. E’ fondamentale che queste regole vengano applicate”.

“Stimiamo in 22 miliardi di euro di perdita del comparto a causa dell’AI per i prossimi anni”, ha dichiarato Nastasi: “Sia chiaro: non siamo contro l’ai, ma vogliamo che ci siano regole trasparenti per un utilizzo corretto dei repertori coperti da diritto d’autore. Meno del 20% degli autori iscritti alla SIAE vedono con favore l’AI: è segno della grande preoccupazione che c’è nel settore. La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha annunciato provvedimenti nei confronti dell’AI per oltre 200 miliardi di euro: vogliamo vedere quante di queste risorse verranno effettivamente utilizzate per la regolamentazione”.

“L’AI viene definita generativa, ma dobbiamo capire cosa significa ‘generativa’”, ha concluso Mazzi: “Non è da intendere come un sinonimo di ‘creativa’, perché crea su qualcosa che già c’è. Credo che, alla fine, la questione sarà sulle regole. Le scuole di pensiero sono due: una appoggiata da chi sostiene che non vada frenato questo gigantesco avanzamento tecnologico, e l’altra adottata da chi invece è più preoccupato. Senza mettere al centro l’essere umano, crediamo che in futuro potrebbero esserci dei problemi. Il tema è delicato perché sui principi sono tutti d’accordo: il problema sarà vedere come questi principi verranno messi a terra”.

Sanremo 2025, il convegno 'Intelligenza artificiale VS Musica?'

Organizzato da SIAE e FIMI, con la partecipazione del Sottosegretario Mazzi

Nella conferenza stampa sanremese di stamattina si è&nbsp;tornato a parlare del futuro del Festival, toccando due dei nervi più scoperti dell'attuale gestione della kermesse: in primis la location dell'Ariston, secondo molti ormai inadatta ad accogliere un evento gigantesco. Interrogato sulle possibili alternative, il sindaco Mager ha però difeso strenuamente il teatro: "Per noi Festival e Ariston costituiscono un connubio indissolubile, l'intenzione è quella di proseguire qui" ha ribadito.&nbsp;"Poi, per carità, nella vita non si può escludere nulla, ma&nbsp;è iconico, un luogo simbolo, i turisti si fanno le foto tutto l'anno qui.&nbsp;Se ci sarà un accordo di diversi soggetti per realizzare un'altra struttura in centro a Sanremo ne parleremo, ma al momento le condizioni non ci sono". Più possibilista la Rai, stando invece a Marcello Ciannamea: "Anche per noi è un luogo iconico, ma siamo aperti a nuove soluzioni in futuro" ha detto.

E sempre a proposito di collocazione, stavolta televisiva, Striscia la Notizia ha posto un'ulteriore domanda&nbsp;al sindaco Mager: conviene al Comune fare ricorso contro la sentenza del TAR, economicamente parlando, quando ci sarebbero realtà disposte a offrire di più per aggiudicarsi il Festival? La risposta anche in questo caso è stata altrettanto netta: "Abbiamo fatto ricorso perché per noi l'attuale connubio con la Rai funziona,&nbsp;nessuno può negare che abbia permesso al Festival di assurgere a livelli di attenzione nazionali e internazionali" ha spiegato Mager. "Finché quella sentenza è efficace, però, abbiamo necessità di aggiudicare i prossimi Festival con una procedura ad evidenza pubblica, e questo faremo".

Il futuro dell'Ariston (e dell'approdo tv di Sanremo)

Se ne è parlato oggi nel corso della conferenza stampa delle 12.00

Un milione e centomila utenti: è questo l'impressionante risultato totalizzato da Hangout, nuovo social network musicale lanciato ufficialmente appena tre mesi fa. I presupposti sono semplici: si tratta di una sorta di piazza virtuale in cui gruppi di amici, rappresentati da altrettanti avatar, possono "ritrovarsi" per suonare alcune tracce back to back, come in un dj set o in una festa a casa.&nbsp;

Le ambizioni di Hangout, però, non si fermano qui: stando infatti a un'intervista rilasciata a Business Insider, l'obbiettivo dell'azienda&nbsp;sarebbe quello di raggiungere i 10 milioni di utenti attivi entro la fine del 2025 (e i 100 milioni entro il 2027, anno in cui spera di quotarsi in borsa). Aspettative alte anche per gli introiti stimati, che nelle loro speranze dovrebbero essere tra i 10 e i 90 milioni di dollari nel corso del prossimo anno.

&nbsp;

Il social network musicale Hangout supera il milione di utenti

Nato come una community a novembre 2024, si prepara a radunare ulteriori investitori

Per mezzo di una nota ufficiale, Greenpeace Italia ha inviato una richiesta di accesso civico generalizzato (FOIA) nei confronti di Rai Pubblicità “per ottenere trasparenza sui finanziamenti elargiti dalle aziende inquinanti al più atteso evento televisivo dell’anno, che viene trasmesso sulle reti del servizio pubblico”. L’organizzazione ambientalista ha chiesto accesso ad “atti e documenti utili a svelare le cifre investite dalle aziende partner e sponsor del Festival che hanno le maggiori responsabilità nella crisi climatica, e per conoscere gli spazi televisivi e i servizi ottenuti in cambio”.

L’obiettivo di Greenpeace Italia è evitare che la manifestazione “si riduca sempre di più a una vetrina per il greenwashing delle aziende inquinanti. Per il quarto anno consecutivo, infatti, il colosso petrolifero ENI è tra gli sponsor principali del Festival, accompagnato tra gli altri da Costa Crociere e Suzuki, mentre Generali e Coca-Cola sono partner. Si tratta di società con gravi responsabilità nella crisi climatica e ambientale, nonostante i loro spot pubblicitari, trasmessi anche durante il Festival, parlino di presunti impegni green”.

“Con sempre più sponsor inquinanti e nessuna trasparenza sugli accordi sottoscritti, il Festival di Sanremo sta diventando a tutti gli effetti il Festival del Greenwashing”, ha dichiarato Federico Spadini di Greenpeace Italia: “Così come oggi non è socialmente e legalmente accettabile che le multinazionali del tabacco possano sponsorizzare un evento come Il Festival, allo stesso modo non si dovrebbe dare spazio alle aziende maggiormente responsabili della crisi climatica, a partire da ENI, che sul greenwashing basa tutta la sua strategia di comunicazione e in Italia è onnipresente negli eventi sportivi e culturali, sui giornali e nelle università”.

Sanremo 2025, Greenpeace: ‘Fuori il greenwashing dal Festival’

Chiesti gli atti per ottenere trasparenza sui finanziamenti delle aziende inquinanti

Quando ha ritirato il premio come migliore artista emergente, la settimana scorsa, Chappell Roan si era lanciata in un appassionato discorso in cui invitava le case discografiche e più in generale tutta l'industria musicale a preoccuparsi della salute degli artisti, provvedendo a fornire una copertura sanitaria e soprattutto un'assicurazione, perché in Paesi come gli Stati Uniti la sanità non è gratuita. In teoria potrebbe sembrare un appello abbastanza universale, che tutti condividerebbero volentieri; in realtà, però, a quanto pare c'è chi non la pensa affatto come lei.

Il dibattito è stato innescato in particolare dall'Hollywood Reporter, che in <a href="https://www.hollywoodreporter.com/news/music-news/chappell-roan-grammys-speech-misguided-1236128051/">un editoriale</a> accusa Roan di voler ridurre gli artisti (da sempre liberi e freelance per eccellenza) a semplici impiegati stipendiati&nbsp;dalle case discografiche, con tutele che però corrisponderebbero inevitabilmente anche a oneri più simili a quelli di un dipendente. Per tutta risposta, Roan ha risposto attraverso una storia di Instagram, invitando l'autore a versare (come lei ha già fatto) 25.000 dollari in un fondo a favore degli artisti i cui contratti non sono stati rinnovati dalle proprie etichette e che si trovano ora in difficoltà finanziarie. La discussione sta proseguendo sui social, con sostenitori dell'una e dell'altra tesi che intervengono apportando i loro punti di vista e le loro esperienze; è un argomento che probabilmente è destinato a rimanere molto sentito anche nei mesi a venire.

Chappell Roan infiamma il dibattito sul welfare degli artisti

Dopo il suo discorso di ringraziamento ai Grammy, la diatriba prosegue sui social

Sarà inaugurato oggi, martedì 11&nbsp;febbraio, <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-749871/sanremo-2025-i-particolari-su-sony-music-store-and-more">Sony Music Store &amp; More, presidio fisico di Sony Music Italy alla settantacinquesima edizione del Festival della Canzone Italiana</a>. Aperto fino a domenica 16 febbraio, l’hub creativo non solo renderà disponibili prodotti esclusivi realizzati per l’occasione - come, per esempio, i 45 giri degli artisti Sony Music in gara all’Ariston, ovvero Bresh, Gaia, Olly, Joan Thiele, Francesca Michielin, Noemi, Rocco Hunt, Giorgia - ma offrirà anche momenti di incontro e aggregazione aperti ai fan come talk, firmacopie, proiezioni video, attività interattive ed eventi, grazie anche all’intervento di ospiti come - tra gli altri - Pop Porno (il videopodcast di Filippo Ferrari che indaga la cultura pop, tra aneddoti, interviste ai cantanti e curiosità sanremesi), Agenzia Stanca (la community che racconta in chiave ironica il lavoro digitale moderno) e Giffoni Innovation Hub (il polo creativo di innovazione, nato per guidare e favorire la trasformazione culturale e digitale in Italia e all’estero).

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“Siamo partiti da quello che avevamo fatto l'anno scorso, qui a Sanremo, quando per primi abbiamo aperto uno store, che allora era un semplice negozio di dischi, che ospitava alcune attività insieme ai nostri artisti in gara”, ha spiegato a Rockol Luca Fantacone, Director Catalogue di Sony Music Italy: “Era, però, essenzialmente un luogo di vendita. Per il 2025 ci siamo proposti di non ripeterci, cercando di interpretare al meglio il senso dell'esperienza di cui il pubblico ha sempre più bisogno, e che richiede sempre più. Quindi, un luogo di vendita al quale è stata abbinata un'area multimediale di entertainment, dove il pubblico possa essere assorbito dalla musica, dalle immagini e da tutto quello che ritrae il mondo degli artisti di Sony Music, a Sanremo e non solo. Una sorta di esperienza immersiva nel nostro mondo, dove creare contenuti attraverso foto, video e altro”.

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Sony Music Italy non è nuova a operazioni di questo tipo: in passato la major guidata in Italia da Andrea Rosi ha attivato spazi analoghi in occasione delle nuove uscite di AC/DC e Articolo 31 e - sempre a titolo di presidio fisico, oltre a quello di Sanremo 2024 - alla passata edizione del Lucca Comics &amp; Games.

“Per noi, questo, è diventato un modo di lavorare, di incontrare il pubblico e di creare più possibile un'esperienza che serva ai fan, funzionale alla vendita, ma utile anche per fare branding sicuro e per cercare di spingere sempre di più il pubblico - che mediamente è abituato a consumare musica digitalmente, in solitaria - a vivere un'esperienza che vada oltre il semplice acquisto”, spiega Fantacone: “E’ un atteggiamento, questo, ormai parte integrante della nostra strategia di marketing”.

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In attesa che, in futuro, si concretizzino altre operazioni analoghe - sulle quali il team di Sony Music Italy è già al lavoro - è chiaro come il modello “store &amp; more” sia ormai diventato un format irrinunciabile nella strategia B2C della label. “Ogni volta che un’uscita sufficientemente forte ci offre la possibilità, noi la sfruttiamo, che si tratti degli AC/DC o di Sanremo”, conclude Fantacone: “L’idea è quella di trovare l’elemento col quale un fan possa identificarsi in base all’immaginario che circonda un artista, in modo da coinvolgere il pubblico il più possibile, non solo in funzione dell’acquisto. Il fine primo, al di là della vendita, è l’engagement, che ci permette di aumentare la comunicazione sulle nostre attività”.

Sanremo 2025, come è nato Sony Music Store & More

Parla il Director Catalogue Luca Fantacone: ‘Un’esperienza immersiva nel nostro mondo’

Aggiornamento, ore&nbsp; 15,00 - In merito alla vicenda relativa a Paki Canzi riferita oggi, martedì 11 febbraio, da Il Giornale, AFI ha consegnato a Rockol questa nota ufficiale: "Pasquale Canzi, che desideriamo precisare è un associato aderente di AFI dal 2021 (e non un associato ordinario, quindi non ha diritto di elettorato attivo e passivo all’interno della nostra realtà associativa), si è rivolto a noi per chiedere supporto nella risoluzione di una controversia con Pasquale Mammaro della Starpoint Corporation. La questione riguarda l’errata attribuzione della titolarità dei proventi RAI dichiarata da Mammaro, e non è stata risolta poiché la Starpoint non ha mai fornito chiarimenti o indicazioni in merito".

"Per quanto riguarda i rendiconti relativi alle competenze 2022 e 2023, essi derivano da un accordo pluriennale stipulato con la RAI per gli anni 2020, 2021, 2022, 2023 e 2024, che prevedeva il pagamento dell’intero importo in un’unica soluzione avvenuta al 31 dicembre 2024, quindi appena un mese e mezzo fa", ha precisato AFI: "Ad oggi stiamo elaborando i rendiconti, secondo le normali procedure interne e le scadenze statutarie. Elaborazione resa più complessa a causa di una comproprietà non confermata che ha allungato ulteriormente i processi di liquidazione. Come già comunicato a Canzi in data 23&nbsp;gennaio&nbsp;2025".

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ore 07,30 - L’Associazione dei Fonografici Italiani è entrata in liquidazione. Da alcuni giorni lo certifica ufficialmente l’AFI stessa sul suo sito web ufficiale, sotto&nbsp;il cui logo è stata aggiunta l'apposita scritta prevista per legge.

Essendo quella di AFI una liquidazione volontaria (e, quindi, non di tipo giudiziale né di tipo coatto amministrativo), a deliberarla è stata l’assemblea dei soci che ha nominato come liquidatore Sergio Cerruti, ex Presidente dell’associazione.

“La decisione di adottare questo nuovo assetto si è resa necessaria per garantire all’AFI la possibilità di affrontare al meglio le sfide legali in corso, in particolare il recupero delle somme spettanti da RAI – Radiotelevisione Italiana, che rappresentano una delle principali cause di questa scelta”, ha dichiarato, in una nota ufficiale, Cerruti:&nbsp;“La liquidazione volontaria non rappresenta la fine dell’AFI, ma uno strumento per difendere il futuro della più storica Associazione di categoria dell’industria discografica. Una volta recuperate le somme spettanti, l’AFI potrà procedere con la revoca dello stato di liquidazione e continuare a scrivere nuovi capitoli della sua storia, che da oltre 76 anni tutela gli artisti e le imprese del settore”.

Questa situazione rischia di intersecarsi con una vicenda giudiziaria innescata da Paki Canzi, ex membro dei Nuovi Angeli, che - come ripreso anche&nbsp;<a href="https://www.ilgiornale.it/news/musica/giallo-sui-diritti-musicali-non-pagati-rai-ora-indaga-gdf-2435768.html" target="_blank">in questo articolo dal Giornale di oggi</a> - nello scorso week end ha scritto ai media per annunciare di avere presentato un esposto alla Guardia di Finanza per appropriazione indebita collegata alla presunta mancata corresponsione da parte di AFI di diritti di circa duemila brani.&nbsp;

Sullo sfondo, l’ormai annosa battaglia legale di AFI contro la RAI, che dai <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-731912/afi-ricorso-contro-la-rai-per-5-milioni-euro-diritti-non-pagati">mancati pagamenti</a>&nbsp;(che AFI ha quantificato in 12 milioni di euro) si estende al <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-748645/festival-di-sanremo-il-tar-assegnazione-illegittima-alla-rai">contenzioso al Tar della Liguria riguardante l'assegnazione senza gara del Festival della Canzone Italiana al servizio pubblico</a>&nbsp;- vertenza, quest'ultima, avviata da JE - Just Entertainment, società dello stesso Cerruti associata ad AFI.

Il nuovo status tecnico-legale di AFI in liquidazione potrebbe impattare anche su questo versante.

Fondata nel 1933 a Roma come Federazione Internazionale Italiana dell'Industria Fonografica, poi rilanciata come AFI a Milano nel 1948 per iniziativa delle aziende all’epoca più rilevanti del comparto, tra le quali Fonit, Cetra, Carisch, Durium e La Voce del Padrone, l’associazione tra gli anni Cinquanta e Settanta compì importanti passi per la tutela del settore, arrivando a stipulare con la RAI contratti per l’utilizzo di fonogrammi nei programmi televisivi: nel maggio del 1972, con l’uscita delle case discografiche internazionali dall’associazione - e la conseguente fondazione di FIMI - Federazione Industria Musicale Italiana - AFI proseguì nella propria attività tutelando gli interessi delle realtà imprenditoriali discografiche indipendenti.

Nel 2108 è stato eletto alla presidenza dell’associazione Sergio Cerruti, che durante il suo mandato ha dato&nbsp;vita ad AFI Servizi e&nbsp;nel 2024&nbsp;ha terminato il suo mandato,&nbsp;<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-743168/afi-il-nuovo-presidente-e-gianni-di-sario">lasciando la carica presidenziale a Gianni di Sario</a>.

 AFI in liquidazione

L’associazione lo sancisce direttamente online

Con una nota ufficiale diffusa oggi, martedì 11 febbraio e prima giornata della settantacinquesima edizione del Festival della Canzone Italiana, Soundreef ha fatto sapere di essere presente alla manifestazione con quindici autori rappresentati tra quelli che hanno firmato o co-firmato i 29 brani in gara.

“Anno dopo anno la nostra percentuale di presenza nei brani rispetto al totale è cresciuta costantemente”, ha commentato il CEO di Soundreef Davide d’Atri: “Questo traguardo è per noi motivo di soddisfazione, ma soprattutto un riconoscimento della fiducia che autori, compositori e editori continuano a riporre nel nostro modello. Il nostro obiettivo è sempre lo stesso: offrire un servizio trasparente, efficiente e all’altezza delle esigenze di chi fa musica, aiutandoli a ottenere il massimo valore economico dal proprio lavoro. A loro va il nostro più sentito ringraziamento”.

Soundreef a Sanremo 2025

La dichiarazione del ceo della società Davide d’Atri: ‘Per noi traguardo motivo di soddisfazione’

È venuto a mancare oggi, 10 febbraio, Alex Benedetti, storico dj e direttore di Virgin Radio. Aveva 53 anni.

Benedetti ha mosso i primi passi nel mondo della musica quando aveva solo 13 anni, iniziando a lavorare in&nbsp;una discoteca a Lignano Sabbiadoro. La passione per la musica lo ha poi visto crescere nella sua carriera, prima come dj e poi come radiofonico, quando&nbsp;nel 1994 è entrato a far parte di Radio Italia Network. Lì&nbsp;Alex Benedetti è diventato il responsabile della programmazione musicale e ha incominciato a occuparsi di "Suburbia". Il suo percorso è così decollato, vedendolo diventare&nbsp;un punto di riferimento nel panorama radiofonico italiano e, per alcuni anni, nel mondo dei club come&nbsp;dj house.

Alex Benedetti è poi entrato in Virgin Radio Italy nel 2007 come programmatore musicale, prima di ricoprire i ruoli di Station Manager e Head of Music, quindi di direttore nel 2019.

Addio ad Alex Benedetti, direttore di Virgin Radio

Aveva 53 anni

La sala stampa di Sanremo apre ufficialmente i battenti con la prima conferenza stampa, tra dichiarazioni di rito e auspici per questa nuova edizione, la prima del Carlo Conti-bis. Il conduttore e direttore artistico, da parte sua, sottolinea che la affronta in un'atmosfera di grande tranquillità: "La dirigenza Rai mi ha lasciato carta bianca per realizzare il festival che volevo e quindi la ringrazio" dice. E a chi gli chiede come ci si sente a raccogliere un'eredità pesantissima come quella di Amadeus, che ha trionfato&nbsp;dal punto di vista dello share, risponde che non c'è gara:&nbsp;"Non è una sfida, i numeri di Amadeus sono imbattibili. Tra l'altro&nbsp;uno dei suoi Festival lo ha affrontato con una difficoltà enorme, con l'Ariston vuoto. Non guarderò gli ascolti, non mi interessano: piuttosto&nbsp;cercherò di eguagliare i miei risultati, anche se è cambiato l'Auditel e quindi è impossibile paragonarli". Claudio Fasulo e Marcello Ciannamea, che portano il punto di vista della Rai, partono già ottimisti grazie agli ottimi ascolti del Primafestival, che è già cominciato durante il week-end e ieri sera ha totalizzato il 23% di share; grande&nbsp;soddisfazione&nbsp;anche da parte del sindaco di Sanremo Alessandro Mager, alla sua&nbsp;prima kermesse&nbsp;da eletto, che gioisce di come grazie a Rai Pubblicità sia diventato sempre più un Festival diffuso su tutta la città, attirando migliaia di turisti.

A tenere banco, però - complice la presenza di Antonella Clerici e soprattutto di Gerry Scotti, in qualità di co-conduttori della prima serata - è il futuro televisivo del Festival di Sanremo. Diverse domande, infatti, sembrano vertere su un'ipotesi: che Scotti sia una sorta di ambasciatore di Mediaset, che potrebbe essere interessata a rilevare la diretta tv del concorso dopo la sentenza del TAR della Liguria. Il diretto interessato nega fermamente: "La mia presenza qui non sottende a nulla di questo: in azienda non ho mai sentito parlare seriamente di un'operazione del genere, discuterne sarebbe pura fantasia" ribadisce. E a chi gli chiede se il fatto che il Biscione gli abbia concesso di partecipare al Festival non rappresenti se non altro un patto di non belligeranza, risponde con una battuta: "Se avessi saputo di avere questo significato, avrei chiesto un sacco di soldi".

Fatto sta che alcuni giornalisti hanno notato una troupe di Warner che si aggira per la città, ed è proprio il gruppo Discovery ad essere uno degli altri potenziali contendenti nella partita di Sanremo. Ciannamea è netto: quando si tratta di difendere l'attribuzione del Festival alla Rai,&nbsp;"rispettiamo tutti, ma non temiamo nessuno"&nbsp;dice. "Abbiamo fatto appello verso la sentenza del Tar Liguria per affermare la legittimità delle delibere del Comune di Sanremo:&nbsp;nessuno al di fuori di Rai è titolato a organizzare il Festival nella sua versione attuale. Peraltro nelle prossime settimane ci&nbsp;siamo convinti di fare anche una proposta di contratto autonoma al comune di Sanremo, sulla falsa riga dell'attuale convenzione". Anche il Comune, dal canto suo, conferma l'inscindibilità del patto con la Rai: "Anche noi stiamo&nbsp;per fare ricorso al Consiglio di Stato per la sentenza del Tar, rivendicando la piena correttezza del nostro operato" conferma il sindaco Mager. "Per la titolarità del marchio le posizioni del Comune e della Rai non sono esattamente sovrapponibili, ma capiremo meglio&nbsp;quando ci risponderanno sulla sospensiva".&nbsp;

Restando in tema di futuro, stavolta in termini assoluti, emergono anche temi più legati all'attualità discografica: quello dell'Auto-Tune, ammesso in concorso come un effetto vocale non correttivo ("Proibirlo&nbsp;sarebbe andare contro la logica discografica" commenta Conti) e quello dell'AI, vista come una potenziale minaccia e protagonista domani di una conferenza stampa congiunta di SIAE e Ministero della Cultura ("In futuro potrebbero esserci canzoni scritte non più da autori veri, per fortuna la FIMI se ne sta occupando da vicino" dice Conti, spalleggiato da Gerry Scotti che ha fatto un album con l'intelligenza artificiale "per evitare che lo facessero altri"). Quanto al futuro prossimo, si ribadisce che quest'anno il regolamento riguardo alla partecipazione di Eurovision è più stringente: i moduli per l'eventuale&nbsp;partecipazione devono essere consegnati entro le ore 12.00&nbsp;di&nbsp;sabato 15 febbraio, quindi prima della finale. Qualora il vincitore non li avesse consegnati, prenderà il suo posto il secondo&nbsp;ad averlo fatto in ordine di classifica. Infine, un auspicio condiviso: che nelle prossime edizioni possa esserci non tanto una conduttrice donna, ma una direttrice artistica donna. "Il vero lavoro dietro al Festival è quello" chiosa Carlo Conti.&nbsp;"Da domani, con le dirette tv, inizia la parte più facile, per quello che mi riguarda".

Sanremo 2025: nella prima conferenza stampa tutto parla di TAR

Complice la presenza di Gerry Scotti si discute del futuro in tv del Festival, ma la Rai rassicura

Warner Music Group ha annunciato il potenziamento della propria divisione dedicata alle acquisizioni: la major, che appena pochi giorni fa <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-749853/tempo-music-a-warner-music-la-quota-di-maggioranza">è entrata in controllo della quota di maggioranza di Tempo Music</a>, ha nominato Alfonso Perez-Soto EVP, Corporate Development, con focus sulla musica registrata, e Michael LoBiondo SVP, Corporate Development, con focus sull'editoria.

La coppia risponde a Michael Ryan Southern, EVP, Chief Corporate Development Officer, che ha guidato l'attività M&amp;A dell'azienda a livello globale da agosto. “La nuova configurazione fornisce a WMG un esperto di dealmaking per ogni divisione dell'azienda, consentendo al gruppo di indirizzare potenziali investimenti e acquisizioni in una gamma di diritti musicali e tecnologie che aiuteranno ad accelerare la crescita dell'azienda”, ha precisato Warner Music in una nota.

“WMG ha posto le fusioni e acquisizioni al centro della sua strategia di espansione, puntando a dare una spinta alla propria crescita e a rafforzare la propria piattaforma globale per i talenti creativi”, ha osservato la major: “Perez-Soto ha trascorso gran parte degli ultimi due decenni alla Warner Music, iniziando la sua carriera proprio a WMG e concludendo accordi sul mercato latinoamericano in rapida crescita alla fine degli anni 2000, e in seguito assumendo un ruolo di sviluppo aziendale più ampio, sfruttando le opportunità in una gamma più ampia di mercati emergenti. Dal 2018 è stato il leader della Warner Music nei mercati emergenti, con responsabilità complessiva per Africa, Europa orientale, India e Medio Oriente. Nel suo ruolo, ha progettato e implementato una strategia di crescita più rapida basata su fusioni e acquisizioni, espansione geografica e successo artistico organico che ha notevolmente ampliato l'impronta della Warner Music in questi territori in rapida espansione”.

Alla luce del cambio d’assetto, i leader dei territori dei mercati emergenti di Warner Music, che in precedenza facevano capo a Perez-Soto, ora faranno capo direttamente a Simon Robson, Presidente EMEA, Recorded Music, WMG.&nbsp;

LoBiondo è un esperto dealmaker che ha ricoperto il ruolo di Head of Business Development per Warner Chappell Music, il ramo dedicato al publishing di WMG, dal 2021. Nel suo ruolo ha identificato ed eseguito acquisizioni strategiche e partnership sia per autori frontline e che per il catalogo. In precedenza ha ricoperto diversi ruoli presso WMG, supportando una varietà di iniziative di sviluppo aziendale e digitali, tra cui l'acquisizione di Parlophone Label Group e una serie di investimenti in tecnologia musicale di alto livello.

"Sono lieto che Alfonso e Michael siano entrati a far parte del nostro team Corporate Development”, ha dichiarato Southern: “Sono leader tenaci e curiosi con una profonda conoscenza dell'industria musicale e dei suoi player chiave. Con queste nomine, ora abbiamo una forte sezione M&amp;A che lavora insieme per trovare opportunità per l'intero gruppo WMG. Ci siamo impegnati a far crescere WMG attraverso un mix di attività organiche e M&amp;A. Ora abbiamo un faro dedicato per la conclusione di accordi per ogni set di diritti che ci consentirà di continuare a migliorare il nostro servizio per artisti e cantautori".

"Voglio ringraziare MRS e Robert per l'opportunità di guidare questa iniziativa”, ha aggiunto Perez-Soto: “Come dimostrato nei miei ultimi sei anni alla guida della sezione dedicata ai mercati emergenti, un corretto sviluppo aziendale è un modo rapido per ottenere una crescita dei ricavi, l’accesso a cataloghi e nuovi roster, l’acquisizione di know-how locale in territori e generi musicali, la fornitura di servizi agli artisti e l’assunzione di nuovi talenti. Abbiamo aggiunto fattori umani al fattore finanziario, e l'idea è di portare quell'esperienza all'intero ecosistema Warner Recorded Music in modo da promuovere questa formula di successo su base globale".

"Guy e Carianne (i co-CEO di Warner Chappell Music, ndr) sono stati partner straordinari e sostenitori di accordi strategici che creano nuove opportunità per i cantautori”, ha concluso LoBiondo: “Non vedo l'ora di continuare questo lavoro al servizio degli autori con il supporto dell'intera organizzazione e con la collaborazione dei colleghi anche nella musica registrata".

Warner Music spinge sulle acquisizioni

Potenziata la divisione M&A della major

Anche in occasione della settantacinquesima edizione del Festival della Canzone Italiana, SIAE - Società Italiana degli Autori ed Editori sarà presente all’evento con un proprio presidio fisico e una serie di attività parallele alla competizione canora. Il quartier generale della collecting continuerà a essere piazza Borea d’Olmo, a pochi metri dal Teatro Ariston, dove è stato allestito uno spazio ad hoc - battezzato, per il 2025, “Tante storie, un luogo unico” - pensato per ospitare gli incontri con e tra autori, editori, artisti, produttori, giornalisti e pubblico.

SIAE Lounge, uno skybox a due piani realizzato in partnership con RAI Radio 2, ogni giorno riceverà autori, editori e artisti in gara.

SIAE Stage è il luogo in cui i giovani talenti del panorama italiano si esibiranno con showcase nei giorni del Festival.

Piazza della Musica nasce in collaborazione con RAI; RAI Radio 2 è media partner dell’iniziativa, realizzata da iCompany di Massimo Bonelli.

FIPE, Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi di Confcommercio, e AIBES, Associazione Italiana Barman, saranno presenti per mettere a disposizione del mondo della musica la loro esperienza e professionalità, garantendo momenti di piacevole relax agli ospiti della Lounge.

Domani, 11 febbraio, alle 17.00 Piazza della Musica ospiterà la quarta edizione degli Stati Generali della Musica Italiana, dove l’industria musicale riunita si confronterà con il Sottosegretario di Stato alla Cultura Gianmarco Mazzi sullo stato di salute del comparto spiegando criticità e proponendo soluzioni in grado di accompagnarne la crescita. Saranno presenti, oltre la SIAE, rappresentanti di ACEP (Autori Compositori Editori Produttori), AFI (Associazione Fonografici Italiani), ANEM (Associazione Nazionale Editori Musicali), Assoconcerti, Assomusica, Audiocoop, Disma Musica, EMusa, FEM (Federazione Editori Musicali), FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana), Nuovo Imaie, PMI (Produttori Musicali Indipendenti).

Anche quest’anno SIAE ospita i collegamenti in diretta di BellaMà-Speciale Sanremo. Inviata dalla SIAE Lounge per il programma condotto da Pierluigi Diaco sarà Marianna Morandi. Nel SIAE Stage trova invece casa San Marino RTV, con la giornalista Maria Letizia Camparsi che curerà collegamenti live quotidiani. E già si guarda all'Eurovision Song Contest di Basilea: la presenza di San Marino RTV negli spazi SIAE sarà occasione per aprire una finestra sul San Marino Song Contest 2025, che selezionerà il rappresentante della Repubblica di San Marino all'Eurovision Song Contest di maggio.

“SIAE conferma la sua presenza e il suo impegno a Sanremo. Ogni anno con RAI diamo vita alla Piazza della Musica in Piazza Borea d’Olmo, animando un centro di aggregazione e confronto quotidiano con i nostri Autori e Editori, e con gli interpreti del Festival della Canzone Italiana. Essere a Sanremo è anche l’occasione per incontrare i protagonisti dell’industria musicale, definire e motivare una posizione comune sulle tante sfide che ci attendono nell’immediato futuro. Domani nella Piazza della Musica si terrà la quarta edizione degli Stati Generali della Musica Italiana, nel corso dei quali presenteremo al Governo istanze e proposte per sostenere questo processo di crescita fondamentale per il comparto culturale”, ha dichiarato il Presidente della SIAE Salvatore Nastasi.

“Alla vigilia del 75° Festival della Canzone Italiana voglio ricordare quanto l’evento Sanremo sia profondamente legato alla storia culturale della Rai e dell’Italia stessa. E il festival di Sanremo rappresenta il momento più visibile della grande e costante attenzione che Rai dedica, per tutto l’anno, alla musica, attraverso un’offerta che trasversalmente – dalla grande classica all’opera, dal rock alla musica italiana – interessa tutta l’offerta delle reti televisive e radiofoniche, sia generaliste che tematiche”, ha aggiunto l’Amministratore Delegato Rai Giampaolo Rossi alla vigilia dell’apertura del Festival di Sanremo 2025: “Rai è da sempre al fianco dell’industria musicale e della SIAE e lo dimostra non solo con il Festival di Sanremo ma anche con la sua ricchissima offerta, capace di intercettare ogni tipo di pubblico e generazione”.

"CasaSIAE mostra tutta la sua essenza in occasione del Festival, presentandosi come una vera e propria “casa della musica”, proponendo un fitto palinsesto di incontri, iniziative e approfondimenti dedicati al mondo delle sette note. E, dal punto di vista della città”, ha precisato il Sindaco di Sanremo Alessandro Mager, “piazza Borea d’Olmo si configura sempre di più come luogo ideale d'incontro e confronto sullo stato dell’arte dell’attuale scena musicale nazionale, peraltro a pochi metri dall'Ariston. Da città della musica quale è, anche grazie ad altri eventi importanti come Area Sanremo e la Rassegna della canzone d'autore, Sanremo accoglie quindi con piacere e calore la rinnovata presenza di CasaSIAE, punto di riferimento e stimolo al tempo stesso per l'intero settore. E va sottolineata, infine, la scelta di far esibire in questo spazio giovani talenti del panorama italiano nelle giornate di massima esposizione mediatica della nostra industria musicale, grazie al grande potere attrattivo del Festival”.

Il programma delle giornate con ospiti e orari dettagliati sarà aggiornato sul sito www.siae.it.

Sanremo 2025, le attività di SIAE

La collecting sarà presente al Festival con eventi e incontri in 'Piazza della Musica'

DcP - Digital content Protection, azienda impegnata nella tutela e nella protezione dei marchi e dei contenuti online, conferma anche quest'anno un impegno attivo nella protezione dei brani in gara al Festival di Sanremo 2025, “garantendone la sicurezza online di fronte alle nuove sfide poste dall’Intelligenza Artificiale”.

A causa della grande visibilità presso il pubblico, spiega l’azienda, il Festival “è un obiettivo privilegiato dai pirati in violazione, ora agevolati dall’avvento dell’AI nella generazione automatica dei contenuti - inclusi i brani musicali creati utilizzando i testi ufficiali delle canzoni del Festival. Questa pratica, non ancora adeguatamente normata, pone seri rischi per l’industria musicale, tra cui la creazione di contenuti deep fake e l’uso illecito della likeness di artisti, con possibili danni alla loro immagine e alla loro proprietà intellettuale”.

“Per contrastare tali minacce, DcP ha avviato un’intensa attività di monitoraggio sulle principali piattaforme di streaming audio e video, individuando e rimuovendo contenuti generati con l'ausilio dell’IA che violano il diritto d’autore”, prosegue la società: “Solo negli ultimi giorni, infatti, l'intervento targato DcP ha portato alla rimozione di oltre un centinaio di video in violazione e alla chiusura di numerosi canali responsabili della distribuzione illecita di tali contenuti”.

“Sanremo rappresenta un patrimonio musicale che merita di essere tutelato da ogni forma di abuso digitale”, commenta Luca Vespignani, Managing Director di DcP: “Senza un adeguato controllo, l’Intelligenza Artificiale rischia di diventare un’arma per la pirateria e il nostro impegno è volto a garantire che i contenuti ufficiali degli artisti di Sanremo rimangano protetti da utilizzi non autorizzati, preservandone il valore e l’autenticità”.

Sanremo 2025, l’impegno di DcP nella protezione dei brani in gara

'Sanremo rappresenta un patrimonio musicale che merita di essere tutelato da ogni forma di abuso'

Il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto di Imperia Valerio Massimo Romeo ha istituito un Nucleo operativo permanente presso il Commissariato di Polizia di Sanremo per garantire la sicurezza in occasione della settantacinquesima edizione del Festival della Canzone Italiana: come riferito dall’agenzia ANSA, sul territorio verrà dispiegato un contingente di 370 unità appartenenti alle forze dell’ordine, che saranno impegnate nel controllo preventivo degli spettatori ammessi al Teatro Ariston e nel presidio (insieme agli stewart RAI) della “zona rossa” (comprendente piazza Colombo, teatro Ariston, via Matteotti, via Mameli e piazza Borea D'Olmo) nel centro della città, alla quale sarà possibile accedere solo previo controllo documentale e verifica tramite metal detector.

"Chi abita in zona rossa potrà accedere, dimostrando di essere residente mentre chi lavora avrà priorità di ingresso, esibendo un pass munito di timbro e foto che viene rilasciato dalla polizia municipale", ha precisato il Prefetto all’ANSA.