Dopo quello della discografia, anche il settore della musica dal vivo è sceso in campo a difesa del Bonus Cultura, il contributo di 500 euro che dal 2016 viene assegnato ai neo-diciottenni per l’acquisto di libri, musica, biglietti per concerti e spettacoli teatrali e corsi di formazione. A far sentire la propria voce è stata Assomusica, l’Associazione di Organizzatori e Produttori Italiani di Spettacoli Musicali dal Vivo, che per bocca del proprio presidente Vincenzo Spera è intervenuta nel dibattito creatosi intorno alla proposta di abrogazione - poi rientrata a favore di una rimodulazione, le cui specifiche tuttavia non sono ancora state rese note - di 18app. “Ritirate l’emendamento n. 108.7 che - al comma 1 - abroga per sempre la 18App”, fa appello Spera all’esecutivo guidato da Giorgia Meloni: “A gennaio sediamoci insieme attorno a un tavolo e ragioniamo su come migliorare la misura e limitarne gli abusi”. “Non si parta dalla soppressione o dal ridimensionamento, ovvero dalla limitazione reddituale”, commenta Spera: “Ma si vada ad analizzare dati, errori, devianze e problematiche. Si faccia una seria e accurata valutazione di impatto. A oggi, i numeri generali dicono che App18 ha funzionato in maniera eccellente. Per i concerti di musica dal vivo sono stati utilizzati oltre 3 milioni di voucher per spettacoli: una grande festa di socialità e aggregazione per i nostri giovani. Pochi, limitati casi di truffa non possono e non devono inficiare l’intero istituto. Se si vuole fare un tagliando al bonus, lo si faccia ma senza eliminarlo a freddo. Per il 2023, il regime è pronto e parliamo di diciottenni del 2022, perché cambiargli, in corsa, le regole del gioco? Tutte la passate edizioni hanno avuto tempi di approvazione abbastanza lunghi. Infatti, far passare una nuova norma a dicembre implicherebbe otto o dieci mesi di tempo per adottare i nuovi provvedimenti attuativi (aggiornare piattaforma online) e far dialogare tutte le Amministrazioni coinvolte (MiC, MEF, Agid, SPID, Agenzia delle entrate)”. “Nel merito, Assomusica è a disposizione per dare il suo contributo tematico e per condividere soluzioni per migliorare l’impianto, anche se ha ben funzionato poiché Spagna, Francia e Germania si apprestano ad attuarlo nei rispettivi Paesi”, conclude Spera: “Per quanto concerne, infine, l’emendamento 108.7, ci teniamo a segnalare che non si prevedono interventi di compensazione: come organizzatori di concerti di musica dal vivo non avremmo alcun beneficio dall'aumento del Fondo Unico per lo Spettacolo, che come noto finanzia le organizzazioni no profit”.