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“La musica è come un segnale lanciato dalla società. E’ il modo in cui la società esprime ciò che sta provando”.
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Con queste parole si è presentata a Rockol Andreea Gleeson, che non è il tipo di professionista dell’industria musicale abituata a guardare il mondo che la circonda da dietro la scrivania - per quanto, la sua scrivania, le offra una prospettiva di tutto rispetto sull’attuale panorama discografico. Una laurea in marketing alla Lubin School of Business di New York, l’attuale ceo di TuneCore ha debuttato professionalmente nella vendita al dettaglio, prima come direttore della divisione di e-commerce della catena di grandi magazzini americana Lord &amp; Taylor (fino al 2012), poi come vicepresidente - fino al 2015 - della sezione marketing di Hudson’s Bay, storico brand canadese legato al commercio di beni di lusso. Entrata nello staff della controllata di Believe come responsabile della divisione Marketing &amp; Product, tra i 2017 e il 2020 Gleeson ha occupato il ruolo di Chief Marketing Officer, per poi - tra l’estate del 2020 e quella del 2021 - diventare Chief Revenue Officer e <a href="https://www.rockol.it/news-724455/tunecore-la-nuova-ceo-e-andreea-gleeson">venire infine nominata, nell’agosto del 2021, amministratrice delegata</a> della società di servizi per etichette e artisti fondata nel 2005 e New York da Jeff Price, Gary Burke, Peter Wells e dal 2015 acquisita da Denis Ladegaillerie per favorire la scalata digitale di Believe.

“E’ davvero speciale essere qui, per me”, ci racconta negli uffici milanesi di TuneCore, prima di riempire la manciata di ore che la separano dalla propria prossima trasferta - alla volta dell’Arabia Saudita, dove è attesa per un intervento alla conferenza XP Music Futures di Riyadh - incontrando il personale italiano della società, visitando (molto velocemente)&nbsp;la città e - soprattutto - con parecchi incontri con gli artisti locali, che lei, ci spiega, vede come il futuro della musica globale. Gli argomenti da discutere, sul piatto, sono tanti e corposi. A iniziare da… 
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<h3>Il ruolo di TuneCore nell’<a href="https://www.rockol.it/news-733160/believe-2022-ancora-da-boom-37-nel-terzo-trimestre">annata record</a> di Believe</h3>

“Una crescita del 46% è una performance fantastica. Al proposito, ci sono un paio di cose da dire. 
La prima è che ci siamo davvero concentrati sulle dinamiche di discovery musicale sulle piattaforme social: un anno fa abbiamo lanciato le funzionalità che permettono agli artisti far circolare la propria musica su YouTube, TikTok, Facebook e Reels di Instagram come boost alla distribuzione convenzionale. Gli artisti spesso non hanno nemmeno gli account sulle piattaforme social perché pensano che la loro musica non sia pronta a fare questo passo, eppure - per quella che è la nostra esperienza - vediamo moltissimi brani che secondo i loro autori non sono ancora maturi per il mercato diventare virali. Questo ci ha portato a fare due cose. Da un lato volevamo che gli artisti potessero testare il loro materiale in modo non troppo ingombrante, dall’altro rendere le cose più facili in caso di viralizzazione di una canzone. Se adesso un brano diventa virale, in pochi click può essere caricato su tutte le piattaforme e finire nelle library dei social, e questo genera un circolo virtuoso, che permette di guadagnare non solo all’autore della canzone ma anche dal creator che la utilizza, già dalle prime battute. E’ un programma, questo, che ha avuto molto successo. 
La seconda è stata il lancio dei <a href="https://www.rockol.it/news-730594/tunecore-piano-pubblicazioni-illimitate-come-funziona-prezzi-info">nostri piani</a>, a giugno. Molti artisti stanno acquistando il piano più avanzato, perché intendono investire su se stessi: ad attrarli sono state le funzionalità più avanzate, e questo tipo di risposta per noi è stata fantastica”.&nbsp; 
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<h3>Le partnership <a href="https://www.rockol.it/news-728949/tiktok-il-partner-per-soundon-e-tunecore">con TikTok per SoundOn</a> e con <a href="https://www.rockol.it/news-732119/tunecore-groover-partnership-accesso-artisti-a-risorse-industria">Groover</a></h3>

“L’abbiamo intesa come collaborazione bilaterale. La domanda che ci siamo fatti è: qual è il social network più efficiente in termini di promozione, quando si parla di canzoni? Il posto dove un brano diventa famoso e poi viene spinto su tutte le altre piattaforme? Semplice: TikTok. Così noi abbiamo cercato di gestire la cosa su entrambi i fronti, in modo da poter permettere agli artisti di mettere insieme i pezzi. Pensate all’esperienza dal punto di vista dell’ascoltatore, che ascolta una canzone che gli piace su TikTok e poi va a cercarla su Spotify. Quello che abbiamo fatto è cercare di fare arrivare la musica ovunque, e il prima possibile, proprio per sfruttare al meglio queste dinamiche. 
Quella con Groover è una partnership davvero speciale. Noi cerchiamo di anticipare i processi di rinnovamento, e - alla fine - abbiamo gli stessi obiettivi di Believe, ovvero aiutare i nostri artisti a crescere in tutte le fasi della loro carriera. Perché, in fondo, gli artisti hanno bisogno soprattutto di due cose: migliorare costantemente le loro produzioni e farsi conoscere meglio. Il servizio che offriamo con Groover è basato sulla fiducia: avere un feedback autorevole sulla propria attività contribuisce sia a migliorare il prodotto sia ad ampliare l’audience, e trovo che questa sinergia sia fantastica”. 
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<h3>La musica ai tempi della globalizzazione</h3>

“La musica oggi è molto globalizzata, e trovo che sia una cosa davvero interessante. Prima di lavorare a TuneCore mi occupavo di vendita al dettaglio e ho visto più o meno la stessa cosa accadere con i marchi del fashion. 
Oggi ci sono meno grandi brand “generalisti”, e molte più marche di buon livello ma molto connotate. E’ tutto molto più dispersivo, e credo che nella musica stia succedendo qualcosa di simile. Ci saranno sempre più artisti locali con un forte seguito o nomi di nicchia dalle fan base molto solide piuttosto che grandi artisti come Beyoncé che piacciono a tutti. Certo, i nomi universalmente popolari esisteranno sempre, ma saranno sempre meno. La gente oggi può concentrarsi sui propri gusti, ed è un ottimo momento per farlo, perché i confini tra generi non sono mai stati così sfumati. Il fatto è che i gusti stanno cambiando per non essere categorizzati. Noto un aumento di domanda per musica di nicchia, e diversa dal mainstream. E’ musica per tutti? Probabilmente no, ma sta contribuendo a creare dei micro-gusti”. 
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<h3>I social media</h3>

“Ci sono diversi modi per monetizzare facendo musica. Prendete, per esempio, YouTube. C’è una linea molto sottile, oggi, tra cosa sia un musicista e un influencer. Credo che oggi gli artisti abbiano successo in entrambi i ruoli. Gli artisti unsigned vengono “firmati” dal proprio pubblico. E quelli più intelligenti hanno già capito che è necessario fondere la propria carriera musicale a quella sui social media. 
Stiamo assistendo a un fenomeno molto interessante di artisti che hanno iniziato come influencer e poi si sono messi anche a fare musica. E’ molto interessante, oltre che un modo molto intelligente per monetizzare su entrambi i versanti. Attualmente stiamo aggiornando i nostri accordi con piattaforme come Facebook e TikTok, caratterizzate da modalità di monetizzazioni differenti da YouTube e da altri contesti. Perché al di là dei tecnicismi il punto rimarrà sempre lo stesso: a fare la differenza non è tanto il video della tua canzone, ma quanto la tua canzone sarà utilizzata in altri video. YouTube fa un ottimo lavoro, per quelle che sono le sue modalità di monetizzazione, perché in pratica è un social network che offre un servizio di streaming. La loro è una concezione estremamente intelligente, che non tutti hanno capito. Anche se a parlare, in fondo, sono i numeri. Avete visto quanti soldi YouTube ha detto di aver dato all’industria discografica in tutto il mondo grazie anche alle sottoscrizioni a pagamento? Quattro volte quello che ha dato Spotify: è impressionante. Credo stiano costruendo un’esperienza olistica molto bella, che probabilmente non è adottata completamente a livello globale perché ancora in costruzione. E penso che per quanto riguarda la monetizzazione il loro modello sia il più valido, oggi come oggi, perché integra verticalmente tutto, riuscendo a sintetizzare le esperienze di Spotify - per quello che è il catalogo - e di TikTok (con Shorts): hanno capito come gestire la monetizzazione degli UGC dal punto di vista dei social media”. 
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<h3>Gli artisti e i social network</h3>

“Gli artisti, oggi, non possono limitarsi a fare musica. Devono pensare anche ai loro canali social, dove più contenuti postano - che siano il più autentici possibile - meglio è. Parlo con parecchi artisti, e molti non ne vogliono sapere. Ma devono. Non bisogna pensare ai social network come a un semplice canale di marketing, ma come a un’espansione dei propri orizzonti artistici. E’ un’estensione del proprio campo di azione, dove bisogna dimostrare la propria identità artistica, solo con un mezzo differente rispetto alla musica. In questo senso gli artisti che riescono a collegare questi due aspetti a favore di un’esperienza unica per i loro ascoltatori sono quelli che, oggi, stanno davvero guadagnando terreno rispetto agli altri”. 
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<h3>L’importanza dei mercati asiatici</h3>

“La chiusura di un <a href="https://www.rockol.it/news-727687/believe-mercati-emergenti-accordo-licenza-kuaishou-competitor-tiktok">accordo di licenza con Kuaishou</a> rappresenta bene l’enorme potenzialità di un mercato emergente come quello asiatico. E’ molto interessante notare come sia stato lo streaming ad aprire per la prima volta questi mercati, perché prima del digitale la musica - in determinati paesi - non poteva essere ascoltata legalmente a un prezzo accessibile. Allargando la platea di ascoltatori, lo streaming ha fatto capire ai creator che sia possibile guadagnare pubblicando musica. Questa nuova generazione di artisti continuerà a crescere. 
In base ai dati in nostro possesso, quello asiatico diventerà il primo mercato musicale al mondo. Solo un mese fa sono stata a Manila, a Singapore, in Thailandia e in Indonesia, ed è stato impressionante: sia il numero di utenti a pagamento dei DSP sia il numero di creator sono pazzeschi. E considerando che siamo solo all’inizio, trovo che la situazione sia quanto mai eccitante”. 
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<h3>Gli NFT e il metaverso</h3>

“Per il momento li abbiamo “assaggiati”, un po’ come Internet tanti anni fa. Penso che siamo ormai arrivati a un bivio, dove un giorno pensiamo che sia scoppiata la bolla e il giorno dopo crediamo che siano un fenomeno. Sono fasi cicliche tipiche, che adesso stanno interessando gli NFT. Se adesso stiamo ridimensionando la loro portata, è perché non ne abbiamo ancora compreso le dinamiche su larga scala. Prima o poi, però, le capiremo. E poi stiamo testando le potenzialità del metaverso. Credo che al momento sia l’ambito più eccitante, perché grazie ai concerti virtuali abbiamo sperimentato nuove dinamiche nelle evoluzioni delle fan base, grazie a esperienze di giorno in giorno migliori e più facili - in termini economici - da realizzare. E’ entusiasmante. Oggi come oggi possiamo solo immaginare quali opportunità ci saranno offerte dal metaverso, e non solo riguardo alle esperienze digitali come gli show virtuali o i listening party. Penso anche alle cose che solitamente facciamo nel mondo reale, come alla vendita di merchandising: per gli artisti indipendenti è ancora più interessante, perché abbatte i costi di produzione e tutto il resto, offrendo soluzioni sempre più abbordabili ed efficienti - al momento più veloci di quelle proposte nell’ambito degli NFT. Viviamo tempi entusiasmanti, ma per tracciare un bilancio probabilmente è ancora presto: ci servono ancora cinque anni per osservare che impatto avranno le nuove implementazioni e avere un quadro più completo della situazione”. 
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<h3>L’intelligenza artificiale</h3>

“Per quella che è la mia esperienza nel marketing, ho sempre visto come sia l’autenticità a pagare. Credo che il pubblico sia perfettamente in grado di riconoscere le cose costruite, artefatte: ne sente la puzza a un chilometro di distanza. Gli artisti che stanno diventando virali sono autentici: stanno solo usando le piattaforme di social network per mostrarsi come sono su piani diversi, con il comune denominatore della genuinità. Ciò non implica che l’intelligenza artificiale non possa essere d’aiuto. Stiamo lavorando a tecnologie utili a far capire ai nostri artisti come fare musica migliore, e come muoversi nelle prime fasi della propria carriera. A TuneCore stiamo utilizzando soluzioni di intelligenza artificiale per interagire con i clienti. Però è importante essere chiari, su questo punto: benché ci siano tante cose in grado di poter aiutare gli artisti, nessuna AI sarà mai in grado di sostituire l’essere umano nel lato artistico, che è quello che permette ai creator di connettersi con i propri fan. Il fatto è che oggi gli artisti sono costretti a presidiare personalmente molti ruoli: devono essere manager, contabili, promoter, merchandiser, grafici e diverse altre cose, oltre a scrivere, mixare e masterizzare musica. E, oggettivamente, è troppo. In questo senso stiamo elaborando soluzioni di intelligenza artificiale che permetta loro di alleggerire un po’ una parte dei loro compiti”.

streaming

TuneCore

Believe

Denis Ladegaillerie

servizi per gli artisti

Andreea Gleeson

Rockol.it Logo

Rockol.com S.R.L.

MusicBiz, profili: Andreea Gleeson (TuneCore)

Industria

La ceo in visita a Milano a tutto campo su social media, streaming, NFT e sull'essere artisti oggi

Il turismo del live sta giocando un ruolo importante nell'incrementare il flusso di turisti verso gli Emirati Arabi Uniti: lo sostiene il&nbsp;Gulf Cooperation Council al termine di un recente studio, che ha analizzato i dati di flusso degli ultimi anni. I loro meriti, secondo il GCC, sarebbero diversi, e non riguarderebbero solo la loro capacità di attirare&nbsp;pubblico sul territorio

Innanzitutto, la&nbsp;loro costruzione alimenta il miglioramento delle infrastrutture circostanti e dell'offerta in termini di accoglienza, un dato che inevitabilmente si riverbera anche sul turismo "tradizionale" e non solo su quello musicale. In secondo luogo, difficilmente le arene restano tali: in genere si trasformano in una fonte di business a 360 gradi. L'esempio più lampante è quello dell'Al Dana Amphitheatre del Bahrain: aperto nel&nbsp;2021 per soli tre concerti (oggi sono oltre 25 all'anno), era un'arena all'aperto da 10.000 posti.&nbsp;Ad essa si è presto aggiunto un anfiteatro al chiuso da 3.500 posti, una serie di eventi itineranti, un nightclub da 600 posti e un'ulteriore venue all'aperto da 1.500 posti, il Desert Garden. E' ora in costruzione anche un centro congressi da 4.000 posti.

Tra gli altri fattori di catalizzazione citati dallo studio ci sono un mercato discografico particolarmente vivace come quello del Medio Oriente e un pubblico disposto a viaggiare: i fan della musica araba e nordafricana sono spesso persone altospendenti che si spostano in tutta la regione e anche a livello internazionale per partecipare a eventi sempre più spettacolari. Molto importante anche l'attenzione alla diversità delle varie sottoculture presenti sul territorio, come nel caso della Coca-Cola Arena di Dubai, una città dove si parlano otto dialetti diversi e che attira pubblico da tutto il mondo, tanto che il calendario accoglierà presto anche concerti di artisti iraniani, greci e turchi.

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Le grandi arene stanno trainando il turismo degli Emirati

Lo sostiene il Gulf Cooperation Council al termine di un recente studio

C’è soddisfazione per la diciannovesima edizione di Hit Week, il festival itinerante dedicato all’export musicale italiano che tra gli scorsi 17 e 21 ottobre ha fatto tappa a Miami e Los Angeles: FIMI, che insieme a Italian Trade Agency è tra i finanziatori del progetto, in una nota ufficiale ha parlato di “grande successo” per l’evento di quest’anno, “caratterizzato da un focus sull’intersezione tra musica e cinema con una riflessione sul ruolo sempre più dinamico delle sincronizzazioni, che ricoprono il 3% del fatturato italiano del 2024”.

<a href="https://www.rockol.it/gallerie-fotografiche/8669/hit-week-2025">Guarda la gallery di Hit Week 2025</a>.

Oltre alle performance dei due headliner di Hit Week 2025 - la cantautrice e producer Joan Thiele, che ha proposto un set semi-acustico introspettivo, e i Calibro 35, che hanno offerto un’immersione nelle colonne sonore degli Anni Sessanta e Settanta - la manifestazione, grazie ai panel e agli incontri professionali, “ha confermato la sua vocazione nell’attivare relazioni internazionali di rilievo attraverso l’attività di networking tra operatori dell'industria musicale e delle istituzioni culturali sia italiane sia statunitensi, grazie a diversi workshop e panel organizzati in sedi prestigiose”, “raggiungendo l’obiettivo dell’amplificazione dell'impatto significativo che la musica italiana ricopre nello scenario globale, e promuovendo non solo artisti e repertori, ma anche un’immagine di comparto dinamico e competitivo”.

Hit Week 2025, conclusa ‘con successo’ la 19esima edizione

Dopo gli appuntamenti a Miami e Los Angeles, con panel ed eventi live

Che i giapponesi siano particolarmente affezionati al formato fisico è cosa già nota, tanto che molti prodotti, locali e non, vengono stampati appositamente per quel mercato. Ora, però, una delle aziende simbolo del Giappone sembra voler fare&nbsp;la stessa&nbsp;scommessa anche in un territorio dove di solito l'operazione funziona molto meno: gli Stati Uniti. E' stato deciso, infatti, che la colonna sonora del videogame&nbsp;“The Legend of Zelda: Breath of the Wild” verrà pubblicata in vinile anche negli USA, in collaborazione con l'etichetta&nbsp;Laced Records.

In uscita a giugno 2026, ma in preorder già da questa settimana,&nbsp;è un prodotto da collezione a tutti gli effetti, con una versione in doppio LP e un boxset da 8 LP, entrambi disponibili sia in versione nera che colorata, con prezzi che variano dai 49,99 dollari ai 194,99 dollari. Gli artwork si basano su disegni e&nbsp;materiale di studio degli sviluppatori del gioco. Se dovesse funzionare, è possibile che si tratti del primo vinile di una lunga serie.

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Nintendo si apre al mercato del fisico anche negli USA

Pubblicherà anche in territorio americano il vinile di “The Legend of Zelda: Breath of the Wild”

L’associazione di categoria americana di artisti e autori Music Artists Coalition ha diffuso pubblicamente un documento firmato da uno dei suoi fondatori - Irving Azoff, negli anni Ottanta a capo della MCA, successivamente passato a Warner Music (grazie alla quale lanciò Giant Records) e poi diventato CEO di Ticketmaster e Presidente di Live Nation, e attualmente impegnato nel settore della gestione dei diritti come co-fondatore e presidente di Iconic Artists Group - dove vengono poste domande importanti riguardanti l’accordo chiuso la scorsa settimana tra Universal Music Group e la <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-755014/ai-universal-music-e-udio-hanno-raggiunto-un-accordo">startup di intelligenza artificiale generativa Udio</a>.

"Ogni progresso tecnologico offre delle opportunità, ma dobbiamo assicurarci che non avvenga a scapito delle persone che effettivamente creano la musica: artisti e autori", ha precisato Azoff: “Abbiamo già visto situazioni simili: tutti parlano di 'partnership', ma gli artisti finiscono in disparte con gli scarti. Gli artisti devono avere il controllo creativo, un giusto compenso e chiarezza sugli accordi conclusi in base ai loro cataloghi”.

Secondo Azoff “qualsiasi sistema musicale basato sull'intelligenza artificiale” dovrebbe rispettare “tre principi fondamentali”:

<ol>
	<li>Consenso dell'artista : i creator musicali originali hanno bisogno di un controllo significativo sul concedere la disponibilità ed eventualmente su come il loro lavoro viene utilizzato per addestrare i sistemi di intelligenza artificiale.&nbsp;</li>
	<li>Compensazione equa : gli artisti devono condividere in modo significativo queste entrate, con ripartizioni che riflettano il valore fondamentale del loro lavoro creativo.&nbsp;</li>
	<li>Chiarezza degli accordi e dei dati : gli artisti hanno bisogno di una chiara visibilità degli accordi conclusi e di come il loro lavoro viene utilizzato dalla piattaforma.</li>
</ol>

Quindi Azoff si pone altrettante domande circa l’accordo tra Universal Music e Udio:

<ol>
	<li>Consenso significativo : in che modo gli artisti controllano effettivamente gli usi che autorizzano? Cosa succede quando più autori o interpreti di una stessa canzone sono in disaccordo sulla partecipazione?&nbsp;</li>
	<li>Ripartizione dei ricavi : quale percentuale dei ricavi va agli artisti, all'etichetta o all'azienda di intelligenza artificiale quando la loro musica viene utilizzata per addestrare modelli o generare nuove opere?</li>
	<li>Trasparenza dei dati e degli accordi: è stato versato il denaro dell'accordo? Come verrà distribuito agli artisti? I compensi degli artisti per un nuovo flusso di entrate verranno semplicemente applicati ai vecchi saldi non recuperati? Gli artisti vedranno esattamente come il loro lavoro viene utilizzato all'interno del sistema di intelligenza artificiale e avranno visibilità continua sul suo utilizzo?</li>
</ol>

"L'adesione volontaria degli artisti sembra promettente, ma la partecipazione senza un giusto compenso non è una partnership; è solo un permesso", ha dichiarato Ron Gubitz, Direttore Esecutivo del MAC: "Gli artisti creano l'opera che rende possibili questi sistemi di intelligenza artificiale. Meritano sia il controllo su come il loro lavoro viene utilizzato sia un compenso adeguato per la sua creazione di valore. Sono le tre C: consenso, compenso e chiarezza".

"L'industria musicale è a un bivio", ha concluso Gubitz: "Le decisioni che vengono prese in questo momento influenzeranno il modo in cui la musica verrà creata, distribuita e monetizzata per i decenni a venire".

AI, le domande di Irving Azoff sull’accordo tra UMG e Udio

I dubbi del veterano della discografia USA in una lettera aperta della Music Artist Coalition

<h2>Presentazioni, incontri</h2>

Da lunedì 3 novembre a giovedì 6 novembre 
La prima a presentare il suo album nella prima settimana di novembre sarà Giorgia, in uscita con l'album "G" venerdì prossimo. Tra le altre presentazioni da citare, ricordiamo senz'altro quella del rapper Il Tre (in uscita con l'album "Anima nera") e del poliedrico artista Venerus (in uscita con l'album "Speriamo").

Presentazioni&nbsp;in settimana a Milano

<h2>Eventi, convegni</h2>

Da sabato 1 novembre 
Giunto alla&nbsp;49° edizione, torna&nbsp;dall’1 al 23 novembre&nbsp;il&nbsp;Roma Jazz Festival, diffuso&nbsp;fra&nbsp;l’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, la&nbsp;Casa del Jazz&nbsp;e il&nbsp;Monk. Tra gli artisti a esibirsi citiamo&nbsp;Makaya McCraven, David Murray Quartet, Joe Sanders, Bilal, Camilla George e molti altri.

Roma, festival diffuso

<h2>In&nbsp;tour, in uscita</h2>

Venerdì 7 novembre 
Oltre ai già menzionati italiani in uscita (Giorgia con "G", Il Tre con "Anima nera" e Venerus con "Speriamo) è il momento di Rosalìa, che esce a sorpresa con l'album "Lux" annunciato pochi giorni fa.

Da mercoledì 5 novembre a domenica 9&nbsp;novembre 
Il primo Forum di Assago non si scorda mai: vale anche per Neffa, un veterano che conquista la sua prima data all'Unipol Forum il 5 novembre. Entra nel vivo anche il tour nei palasport di Bresh, che dopo la prima data di sabato scorso a Roma sbarca a Milano (doppia data 6 e 7 novembre) e Bologna (9 novembre). Da segnalare inoltre anche il mini tour nei club italiani&nbsp;della superstar del soul Erykah Badu, con doppia data a Milano (7 e 8 novembre) e una tappa a Roma (10 novembre).

Per segnalazioni di eventi e presentazioni - che devono essere legati al mondo dell'industria musicale - si può scrivere a<a href="mailto:agenda.musicbiz@rockol.it,%20?subject=Segnalazione%20per%20Agenda%20Music%20Biz">&nbsp;agenda.musicbiz@rockol.it</a>

MusicBiz 7 Giorni: l'agenda dell’industria musicale

Presentazioni, release, inaugurazioni, eventi: gli appuntamenti della settimana

Nella classifica Top Album FIMI/NIQ Top of the Music sponsored by SCF relativa alla settimana dal 24 ottobre 2025 al 30 ottobre 2025 Tiziano Ferro vede il suo nuovo album “Sono un grande” debuttare al primo posto: alle sue spalle si riconfermano stabili “Tutta la vita (sempre)” di Olly e “Per soldi e per amore” di Ernia.

Oltre a quella già citata, tra le nuove entrate nella top ten si segnalano:

<ul>
	<li>“Nebraska ‘82: expanded edition” di Bruce Springsteen (in quarta posizione)</li>
	<li>“La bella confusione” di Charlie Charles (in sesta posizione)</li>
	<li>“Discordia, armonia e altri stati d’animo” di Mecna (in settima posizione)</li>
</ul>

Resta immutata rispetto a sette giorni fa la classifica Top Singoli FIMI/NIQ Top of the Music sponsored by SCF relativa alla settimana dal 23 ottobre 2025 al 30 ottobre 2025, con “Questa domenica” di Olly &amp; Juli in prima posizione, “Fellini” di Ernia &amp; Kid Yugi in seconda e “Per te” di Ernia in terza.

Non si segnalano nuove entrate nella top ten.

<a href="https://www.rockol.it/classifica-fimi-billboard-uk-radio-dischi-piu-venduti?preview=a608820c8b02f821fd24a9f57f9db081#Classifichee%20polemiche&amp;refresh_ce">Classifiche: speciale e aggiornamenti continui qui</a>.

Tiziano Ferro

Classifiche, novità 30 ottobre: Tiziano Ferro subito primo

‘Sono un grande’ è l’album più ascoltato della settimana

L’<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-755014/ai-universal-music-e-udio-hanno-raggiunto-un-accordo">importante accordo</a> annunciato ieri con la più grande tra le major presenti sul mercato ha costretto Udio a modificare la propria operatività. A renderlo nota è stata la stessa piattaforma attraverso un messaggio firmato da Andrew Sanchez, CEO della startup di intelligenza artificiale generativa musicale.

“Lavoreremo a stretto contatto con gli straordinari artisti e autori di Universal Music per aiutarti a portare la tua musica preferita sulla piattaforma, offrendo al contempo agli artisti il ​​controllo su come l'intelligenza artificiale viene utilizzata per creare musica e connettersi con i fan”, ha premesso Sanchez: “Il mio obiettivo è garantire che artisti e autori possano beneficiare direttamente del potenziale che l'intelligenza artificiale offre alla musica. E oggi stiamo compiendo il nostro primo passo in questa direzione”.

“Nei prossimi mesi, Udio attraverserà un periodo di transizione, in cui il team preparerà i nuovi modelli e le nuove esperienze di prodotto. A partire da oggi, i download dalla piattaforma non saranno disponibili”, ha proseguito il CEO: “Capisco che questo rappresenti un sacrificio significativo, e detesto dover eliminare funzionalità per i nostri utenti. Affrontiamo questo cambiamento a malincuore, ma con la consapevolezza che sia necessario per contribuire a realizzare la visione a cui stiamo lavorando”.

Il blocco dei download - seppure aggirabile con il supporto di software terzi - ha provocato non poche proteste da parte della base di utenti, parte dei quali hanno addirittura minacciato di abbandonare la piattaforma. Udio ha annunciato di offrire una finestra di 48 ore, a partire da lunedì 3 novembre, durante la quale sarà possibile scaricare le proprie canzoni: maggiori dettagli riguardo le modalità di attivazione del servizio dovrebbero essere annunciate a breve tramite i canali ufficiali dell’azienda.

Udio, download bloccati dopo l’accordo con Universal Music

‘Per contribuire a realizzare la visione alla quale stiamo lavorando’

Dopo essere stato nominato, nel corso del passato agosto, membro onorario del team di Formula 1 Mercedes AMG Petronas, Bad Bunny - in collaborazione con la stessa casa di Stoccarda e Adidas - ha annunciato il lancio delle scarpe Bad Bunny Adiracer GT e il debutto della Bad Bunny Motorsport Collection.

Le calzature sono state presentate al pubblico alla mostra Adidas Originals "The Archive" presso il Museo de Arte de Puerto Rico durante la storica residenza “No Me Quiero Ir de Aquí” della star latina: il modello - definito dalle note di presentazione “una rivisitazione moderna delle scarpe da guida vintage (...) ispirata ai materiali utilizzati nelle calzature da F1” - sarà disponibile in tutto il mondo a partire da questo mese di dicembre.

Sempre a partire da questo dicembre sarà disponibile la collezione Bad Bunny Motorsport, che - spiegano i produttori - reinterpretando “le corse dei tempi passati attraverso la lente culturale di Bad Bunny”, grazie a “materiali di prima qualità e da un marchio di prestigio” offre “un'estetica di alta moda che amplifica la cultura degli sport motoristici”. I capi che saranno spediti sui mercati comprendono un cappellino, una t-shirt, una giacca, dei guanti e un paio di pantaloni.

Bad Bunny, una partnership con Adidas e Mercedes

Per il lancio delle Bad Bunny Adiracer G e della collezione Bad Bunny Motorsport

Un viaggio dentro “Persona”, “Noi, loro, gli altri” ed “È finita la pace”, insieme a Marz e Zef, i producer che hanno scolpito un suono unico e inimitabile, capace di segnare indelebilmente il rap e la musica italiana tout court. Due argonauti del sound diversi, ma complementari nel loro modo di esplorare la materia sonora: per i tre pilastri della trilogia hanno saputo unire magicamente le proprie visioni.&nbsp;SIAE e Rockol presentano, in occasione della Milano Music Week 2025, il talk “La trilogia di Marracash”, con protagonisti i due producer: un evento in programma il 20 novembre alle 12 negli spazi di Palazzina Appiani. Modera il giornalista di Rockol Claudio Cabona.&nbsp; 
 
Negli anni Marracash è arrivato a creare un “suo” genere. Un genere Marracash, autentico, personale, riconoscibile, unico. E questo non è avvenuto solo nella scrittura, ma anche nel suono, nella musica, centrale per il successo della sua trilogia. Nel percorso evolutivo e identitario del rapper della Barona, Marz e Zef, ovvero Alessandro Pulga e Stefano Tognini, hanno avuto un ruolo fondamentale. I due producer, facendo abbracciare i loro background e trovando una sintesi tra i loro gusti, hanno scolpito il sound dell’artista, collaborando in modo simbiotico e creativo alla realizzazione di tre album che hanno ridefinito, anche dal punto di vista delle produzioni, la musica italiana dell’ultimo decennio. 
 
In un incontro ad hoc Marz e Zef racconteranno la trilogia, svelandone i retroscena, il lavoro dietro le quinte e le idee che hanno alimentato i progetti. Si entrerà così, in modo inedito, dentro l’architettura sonora degli album, capendo nel profondo la rivoluzione sonora di questi anni: dai campionamenti alle scelte stilistiche fino all’ambiente, gli stati emotivi e le metodologie di lavoro. Un faro acceso sull’operato e sulla figura del producer, il demiurgo della musica contemporanea. 
 
I biglietti gratuiti e le prenotazioni saranno disponibili su Dice e&nbsp;<a href="https://www.milanomusicweek.it/">sul sito della Milano Music Week</a> dal 7 novembre.&nbsp;

MMW: Marz e Zef protagonisti del talk "La trilogia di Marracash"

Un evento speciale di SIAE e Rockol in programma il 20 novembre a Palazzina Appiani a Milano. 

In occasione della propria assemblea generale tenutasi nei giorni scorsi a Zagabria, in Croazia, l’associazione di etichette indipendenti Impala ha eletto il proprio Consiglio Direttivo e definito la propria linea per i prossimi due anni.

Dario Draštata, Direttore Esecutivo di Dallas Records Croatia and Serbia, è stato riconfermato nel ruolo di Chair, così come Francesca Trainini (Vicepresidente di PMI - Produttori Musicali Indipendenti) è stata riconfermata nel ruolo di Presidente. Anche Geert de Blaere (membro del board della Belgian Independent Music Association) è stato riconfermato nel ruolo di Tesoriere.

Nel corso dei lavori “la crescita delle imprese indipendenti è stata evidenziata come priorità chiave, così come la crescita del mercato nell'Europa meridionale e centro-orientale, l'accesso ai finanziamenti, le opportunità dell'intelligenza artificiale, la distribuzione indipendente, la riforma dello streaming, i ricavi delle società di gestione collettiva, la sostenibilità, l'inclusione e l'accesso al mercato, incluso il consolidamento”.

"Le discussioni di quest'anno giungono in un momento cruciale per il settore indipendente in tutta Europa e nella nostra regione”, ha commentato Draštata: “Il nostro obiettivo è che gli indipendenti crescano e che i nostri artisti abbiano condizioni di parità”.

“Il secondo schema di rappresentanza del consiglio direttivo è stato concepito per ampliare la partecipazione e portare nuove prospettive”, ha aggiunto Trainini: “E’ stato anche importante per noi fare un brainstorming sull'intero quadro normativo relativo alle licenze per l'AI”.

"Il nostro obiettivo è garantire che gli indipendenti abbiano le risorse e le opportunità di cui hanno bisogno per crescere, da un migliore accesso ai finanziamenti e alla distribuzione indipendente a migliori condizioni di mercato", ha concluso De Blaere.

Gli italiani eletti nel board di Impala sono PMI (rappresentata, oltre da Trainini, da Guendalina Gramitto Ricci, di Edizioni Curci Music Publishing &amp; Carosello Records) e Sugar Music (rappresentata da Andrea Cotromano).

Impala, eletto il nuovo Consiglio Direttivo

Riconfermati Dario Draštata come Chair e Francesca Trainini come Presidente: i dettagli

Dovrebbe essere questione di mesi la nascita della versione americana di TikTok, “costola” dell’app originale indispensabile perché il social più amato dalla Gen Z continui a operare negli Stati Uniti: secondo quanto riferito dal Segretario al Tesoro USA Scott Bessent nel corso di un’intervista concessa a Maria Bartiromo per Fox Business, la Cina avrebbe approvato la proposta del piano di cessione dell’operatività della piattaforma a una maggioranza di investitori occidentali, in ottemperanza alle disposizioni del Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act.

Il passaggio di mano potrebbe essere finalizzato già entro la fine del prossimo mese di gennaio. Secondo quanto riferito dall’agenzia Reuters, un portavoce del governo di Pechino ha fatto sapere che “la Cina collaborerà con gli Stati Uniti per affrontare adeguatamente le questioni relative a TikTok". Bytedance, la società sviluppatrice e proprietaria della piattaforma - e, soprattutto - del suo preziosissimo algoritmo di raccomandazione, per il momento ha preferito non commentare.

TikTok negli USA, c’è l’accordo con la Cina

La cessione delle attività americane del social potrebbe essere finalizzata entro gennaio

Non sono <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-755014/ai-universal-music-e-udio-hanno-raggiunto-un-accordo">Udio</a> e <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-755023/umg-doppietta-sull-ai-un-accordo-anche-con-stability">Stability</a>: Universal Music ha concretizzato la propria visione strategica in merito di digitale e intelligenza artificiale anche per mezzo di un accordo con YouTube, ufficializzato poche ore fa dallo stesso Presidente e CEO Lucian Grainge nel corso della conferenza stampa organizzata a margine della presentazione della <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-755032/universal-music-risultati-finanziari-terzo-trimestre-2025-crescita-6-9">terza trimestrale del 2025</a>.

"Sono lieto di annunciare che abbiamo concluso con successo il nostro terzo importante accordo ‘Streaming 2.0’, questa volta con YouTube, che riguarda sia la musica registrata che l'editoria musicale", ha spiegato Grainge: “L'accordo comprende tutti gli aspetti dei vari servizi e piattaforme musicali di YouTube, incarna i nostri principi incentrati sull'artista e promuove una maggiore monetizzazione per artisti e cantautori. E come parte del nostro nuovo accordo con YouTube, abbiamo garantito importanti tutele e protezioni per i nostri artisti e autori in merito ai contenuti realizzati con i modelli di intelligenza artificiale di ultima generazione”.

Universal Music ha già stipulato due accordi in chiave “streaming 2.0” con Amazon e Spotify. Secondo i CDO di UMG Michael Nash l’accordo con YouTube mira a migliorare la monetizzazione degli short video, che - nell’ultimo bilancio presentato - rappresenta la principale criticità nella crescita dei ricavi sul fronte digitale.

Universal Music, è ‘streaming 2.0’ anche con YouTube

Il nuovo accordo annunciato a margine della presentazione della terza trimestrale 2025

Nel terzo trimestre del 2025 Universal Music Group ha registrato ricavi per 3,021 miliardi di euro, in crescita su base annua del 5,3%: l’EBITDA si è assestato a quota 664 milioni di euro, in crescita del 6,9% su base annua.

Il settore della musica registrata è cresciuto del 3,6% su base annua, a quota 2,223 miliardi di euro. “I ricavi da streaming sono diminuiti del 4,8% su base annua, ma sono rimasti in linea con il trimestre dell'anno precedente a valuta costante, poiché i consumi continuano a spostarsi da piattaforme video con una migliore monetizzazione a piattaforme di formato breve [come TikTok, ndr], che non sono ancora altrettanto monetizzate”, ha precisato l’azienda: “I ricavi fisici sono aumentati del 18,4% su base annua, ovvero del 23,1% a valuta costante, trainati dalle spedizioni iniziali di ‘The Life of a Showgirl’ di Taylor Swift e dal successo delle nuove uscite, in particolare in Giappone. I download e gli altri ricavi digitali sono diminuiti del 7,1% su base annua, ma sono rimasti in linea con il trimestre dell'anno precedente a valuta costante. I ricavi da licenze e altri ricavi sono aumentati dello 0,9% su base annua, ovvero del 4,1% a valuta costante, grazie al miglioramento dei ricavi dal vivo”.

La divisione editoriale del gruppo, Universal Music Publishing, nel terzo trimestre 2025 ha registrato ricavi per 543 milioni di euro, in crescita dell’8,6% su base annua: i ricavi da digitale sono cresciuti del 10,8% su base annua, “riflettendo - ha spiegati l’azienda - la continua crescita dei ricavi da streaming e abbonamenti, nonché l'acquisizione di nuovi clienti”. I ricavi da pubblica esecuzione sono aumentati del 13,9% su base annua, “grazie all'acquisizione di nuovi clienti”. I ricavi da sincronizzazione sono diminuiti dell'1,6% su base annua, così come quelli da riproduzione meccanica, in flessione del 7,1% su base annua.

I ricavi da merchandising e da altre linee secondarie per il terzo trimestre del 2025 sono stati pari a 259 milioni di euro, in crescita del 9,3% su base annua, “trainati dalle maggiori vendite di merchandising dei tour”.

"Mentre posizioniamo l'azienda per la creazione di valore a lungo termine, abbiamo continuato a ottenere ottimi risultati in questo trimestre", ha dichiarato Lucian Grainge, Presidente e CEO di Universal Music: "E’ importante sottolineare che abbiamo continuato a promuovere i progressi nei nostri piani strategici, tra cui il successo creativo e commerciale dei nostri artisti e autori, la nostra espansione globale, l'adozione da parte del settore delle nostre iniziative di intelligenza artificiale responsabile e la continua implementazione dello Streaming 2.0".

"Siamo lieti che il nostro trimestre positivo sia stato trainato da risultati positivi in ​​tutti i segmenti della nostra attività: musica registrata, editoria musicale e merchandising”, ha aggiunto il CFO di UMG Matt Ellis: “La nostra crescita a due cifre sia del fatturato che dell'EBITDA rettificato riflette l'ampiezza e la profondità del nostro portfolio globale, la forza delle nostre partnership e la coerente esecuzione del nostro piano strategico".

Dall’inizio dell’anno a oggi il gruppo Universal Music ha fatturato 8,902 miliardi di euro, in aumento del 6% su base annua, grazie a una “forte crescita nei segmenti musica registrata e publishing”.

Universal Music, nel Q3 2025 ricavi su del +5,3%

A quota 3 miliardi di euro, con EBITDA in crescita del 6,9% a 664 milioni di euro

Sono stati presentati alla stampa ieri, mercoledì 29 ottobre, a Milano, i nuovi uffici di Pirames International, l’aggregatore italiano fondato e guidato da Federico Montesanto (nella foto, nel nuovo quartier generale dell'azienda, in via Brembo) che quest’anno <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-753363/pirames-international-compie-vent-anni">ha celebrato vent’anni di attività</a>: l’inizio delle operazioni nel nuovo quartier generale ha coinciso con l’annuncio dell’acquisizione, da parte dell’azienda, di due nuove licenze strategiche.

Da un lato, Pirames ha siglato un’intesa con Lungomare Srl, storica etichetta indipendente italiana presieduta dall’Avvocato Vittorio Costa, per la raccolta dei diritti connessi all’estero del proprio catalogo, che include opere di - tra gli altri - Angelo Branduardi e Alexia.

“Lungomare S.r.l. è lieta di comunicare di aver esteso le proprie relazioni di distribuzione fonografica e di incasso dei diritti connessi nel Mondo (con esclusione dell’Italia) attraverso l’accordo con Pirames International S.r.l.”, ha dichiarato&nbsp;Costa: “La società ringrazia sin d’ora lo staff di Pirames, a partire dal CEO Federico Montesanto, per tutto il lavoro che svolgerà sul catalogo fonografico di proprietà di Lungomare attraverso la sua struttura ed il proprio know how”.

Parallelamente, Pirames ha chiuso un duplice accordo con Mario Fargetta per la licenza di distribuzione del catalogo della società di edizioni fondata dal Dj e speaker radiofonico, la Ratatan Edizioni Musicali (per l’intero repertorio discografico di proprietà, accompagnata dal mandato per l’incasso dei diritti connessi del produttore a livello mondiale), e per la gestione, la tutela e l’incasso dei diritti connessi in qualità di artista interprete esecutore a livello globale (Italia inclusa) dello stesso Fargetta.

“Era da anni che speravo di imbattermi in una realtà come Pirames ed oggi sono entusiasta di questi accordi che consentiranno sia alla mia etichetta Ratatan, che a me come artista, di ottimizzare la nostra presenza in rete e tutelare i nostri cataloghi come mai fatto prima d’ora”, ha commentato l’artista.

“E’ sicuramente un momento positivo per Pirames, dal nuovo ufficio alla rinnovata fase di internazionalizzazione passando per il costante inserimento di nuovi professionisti nel nostro team ma senza mai dimenticare chi siamo e da dove veniamo”, ha spiegato Montesanto: “Sono pertanto molto contento ed orgoglioso di questi nuovi accordi con realtà italiane come Lungomare e Fargetta, 2 realtà estremamente significative e di prestigio, sia in Italia che all’estero e pur appartenendo a due mondi musicali diversi. L’averli oggi tra i nostri clienti ritengo evidenzia ancora di più il ruolo di Pirames come aggregatore italiano oltre che come società di data management globale”.

<div class='embed'><img src="https://images.rockol.it/4KPuZ9RkaPvf917QDICGFFVskQM=/700x0/smart/rockol-img/img/foto/upload/foto-pirames-federico-montesanto-25-ottobre-2025-prandoni-05217.jpg" alt="https://images.rockol.it/4KPuZ9RkaPvf917QDICGFFVskQM=/700x0/smart/rockol-img/img/foto/upload/foto-pirames-federico-montesanto-25-ottobre-2025-prandoni-05217.jpg" title="https://images.rockol.it/4KPuZ9RkaPvf917QDICGFFVskQM=/700x0/smart/rockol-img/img/foto/upload/foto-pirames-federico-montesanto-25-ottobre-2025-prandoni-05217.jpg" class="img-responsive" /></div>

"Quando ho iniziato, vent’anni fa, credevo ciecamente in questo progetto, e con lo stesso entusiasmo oggi guardiamo ai prossimi dieci anni con ambizioni enormi", ha dichiarato Montesanto conversando con la stampa a margine della presentazione: "Pirames è nata in Italia, ma da oltre quattordici anni è presente anche negli Stati Uniti, dove oltre ad essere membri della Music Business Association e tra i main sponsor della Music Biz (Global music conference), rappresentiamo anche clienti di rilievo con una base solida, che per noi è motivo di grande orgoglio. Siamo nel pieno di una fase di forte internazionalizzazione, abbiamo già una presenza commerciale in diversi Paesi, oltre Italia e Stati Uniti, ma dal 2026 queste sedi diventeranno società radicate sui diversi territori, secondo un piano preciso e strutturato. Credo profondamente che tutto dipenda dalla nostra capacità di restare positivi e appassionati: se affronti ogni sfida con energia e fiducia, le cose buone accadono davvero".

"Questa azienda vive di passione e di una maniacale attenzione al dettaglio. Come in ogni percorso di crescita, ci sono stati momenti difficili e anche errori, ma proprio da quelli abbiamo imparato di più", ha concluso Montesanto: "Pirames è una parte di me: non ho intenzione di venderla, nonostante le molte proposte ricevute. Il nostro obiettivo è continuare a crescere e a divertirci, espandendo la nostra presenza nel mondo".

Pirames, nuovi uffici e nuove licenze strategiche

La società di Federico Montensanto inaugura un nuovo quartier generale con due importanti annunci

Calcando un po’ la mano, si potrebbe dire che Universal Music Group stia cambiando il paradigma dei rapporti tra industria creativa e intelligenza artificiale nel giro di una manciata di ore. A ridosso dell’<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-755014/ai-universal-music-e-udio-hanno-raggiunto-un-accordo">annuncio con il quale la major guidata da Grainge ha ufficializzato non solo la fine delle ostilità, ma anche l’inizio di una collaborazione con Udio</a>, uno dei due “nemici pubblici” di discografici ed editori <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-745385/intelligenza-artificiale-maxi-cause-delle-major-a-suno-e-udio">già citati in giudizio per una maxi-causa di risarcimento</a>, dal quartier generale di Santa Monica arriva un’altra grossa novità: UMG ha siglato un’alleanza strategica con Stability AI, una delle principali società di sviluppo di intelligenza artificiale generativa in ambito musicale - soprattutto grazie al tool Stable Audio, “per sviluppare strumenti di creazione musicale professionale di nuova generazione, basati su un'intelligenza artificiale generativa formata in modo responsabile e concepiti per supportare il processo creativo di artisti, produttori e cantautori a livello globale”.

“Grazie a questa alleanza, i team di ricerca e prodotto di Stability AI lavoreranno a stretto contatto con UMG e i suoi artisti per analizzare le esigenze degli artisti e gli approcci tecnici per la prossima generazione di strumenti per la creazione musicale”, hanno spiegato le aziende in una nota congiunta: “Insieme, esploreranno nuovi concetti di registrazione e composizione, raccoglieranno informazioni sulle esigenze degli artisti e comprenderanno meglio come questi ultimi adottano e interagiscono con queste tecnologie. Mettendo al centro gli artisti nel processo di sviluppo, la collaborazione darà priorità al feedback della comunità creativa per guidare la creazione di strumenti musicali basati sull'intelligenza artificiale completamente autorizzati e commercialmente sicuri, promuovendo un'innovazione responsabile che supporti sia gli artisti che i titolari dei diritti, preservando al contempo l'integrità della forma d'arte”.

"Questo accordo è un'estensione del nostro orientamento fondamentale, secondo cui i nostri artisti e autori sono il fulcro della nostra attività”, ha commentato Michael Nash, Chief Digital Officer e Vicepresidente Esecutivo di Universal Music Group: “Con l'intelligenza artificiale, come con tutto ciò che facciamo, partiamo da ciò che meglio supporta il nostro lavoro per aiutarli a raggiungere il successo creativo e commerciale e costruiamo su queste basi per forgiare nuove e migliori opportunità commerciali e creative. E come abbiamo ampiamente chiarito, prenderemo in considerazione solo lo sviluppo di strumenti e prodotti di intelligenza artificiale basati su modelli addestrati in modo responsabile. Non vediamo l'ora di lavorare con Stability AI per integrare profondamente lo sviluppo di strumenti di intelligenza artificiale con la visione e le ambizioni creative dei nostri artisti e con i risultati e i premi che questa iniziativa offre a tutti".

"UMG è da tempo leader nell'innovazione tecnologica in ambito musicale", ha aggiunto Prem Akkaraju, CEO di Stability AI: "Questa partnership segna un nuovo capitolo nella creazione musicale. In Stability AI, mettiamo l'artista al centro e sviluppiamo l'intelligenza artificiale attorno alle sue esigenze specifiche, perché la vera trasformazione è sempre nata dalla combinazione di arte e scienza".

I due annunci riguardanti il "ponte" gettato da Grainge verso il comparto tecnologico sono stati diffusi a poche ore dalla comunicazione del bilancio di UMG relativo al terzo trimestre 2025, attesa nel pomeriggio di oggi, giovedì 30 ottobre,&nbsp;dopo la chiusura del mercato Euronext, dove la major è quotata.

UMG, doppietta sull’AI: un accordo anche con Stability

Poche ore dopo l'ufficializzazione dell’intesa con Udio…

Il supporto alle proteste studentesche serbe era costato caro all'Exit Festival, che era stato minacciato di non vedersi rinnovati i fondi governativi che tradizionalmente sostengono la manifestazione. A supporto dell'Exit era stata lanciata una raccolta fondi, che ora ha dato i suoi primi frutti: data la&nbsp;grande solidarietà a livello internazionale, infatti, verrà lanciata una versione itinerante del festival.

I primi eventi si svolgeranno tra maggio e novembre 2026 e dovrebbero toccare la Croazia, la Macedonia, Malta, l'Egitto (con il <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-753439/l-exit-festival-si-sposta-in-egitto">già noto</a> mega evento alle piramidi di Giza), con un possibile evento conclusivo anche in Serbia. Il fondatore e CEO di Exit Festival,&nbsp;Dušan Kovačević, ha dichiarato che il tour in questione "ha lo scopo di unire i continenti attraverso la musica, portando alta ovunque andremo la bandiera della libertà". Ha inoltre ribadito che le intenzioni sono quelle di trasformare il festival in un vero e proprio brand globale, come è accaduto ad esempio per il Tomorrowland.

L'Exit Festival diventa un evento itinerante

Dopo il dissenso nei confronti delle istituzioni serbe e il supporto alle proteste studentesche

BMG ha annunciato una partnership con Starbucks in Brasile per Starbucks Sessions, programma che vedrà diversi punti vendita del popolare marchio americano nel paese ospitare concerti di artisti locali: l’iniziativa è stata inaugurata lo scorso 5 ottobre presso lo Starbucks Haddock Lobo di San Paolo, con la partecipazione di Tuyo, uno degli artisti presenti nel roster di BMG Brasile. La curatela musicale e la produzione di Starbucks Session è stata affidata all’agenzia specializzata 2id Music Branding, che si è posta come obiettivo quella di progettare un’esperienza “valida e significativa sia per il pubblico che per gli artisti”.

"Starbucks Sessions offre una piattaforma fantastica per i nostri artisti e cantautori, che possono entrare in contatto diretto con il pubblico attraverso performance intime che mettono in mostra l'incredibile talento emergente dal Brasile”, ha dichiarato Daniel Fernandes, CEO di BMG Brazil: “Crediamo che questo progetto stabilirà un nuovo standard per la collaborazione tra marchi e case discografiche, al fine di arricchire le esperienze culturali in tutto il Paese".

BMG, una partnership con Starbucks in Brasile

Per il programma di eventi dal vivo ‘Starbucks Session’

<a href="https://www.rockol.it/news-751144/audacia-innovations-arriva-celia">Celia</a>, lo strumento informatico basato sull’intelligenza artificiale sviluppato dalla startup di servizi per artisti ed etichette Audacia Innovations, sarà da oggi utilizzabile gratuitamente dagli iscritti ai servizi della società: a rivelarlo, in una nota, è stata la stessa azienda fondata e diretta da Luca Stante, che aveva presentato ai mercati il tool dedicato allo sviluppo e all’organizzazione di piani promozionali.

“In un panorama musicale in costante evoluzione, il successo di un’etichetta dipende sempre di più dalla capacità di generare valore aggiunto per i propri artisti e cataloghi”, ha spiegato Audacia: “Promuovere un artista oggi significa prendere decisioni rapide, basate su dati e insight concreti. Celia nasce per portare metodo, velocità e visione strategica in ogni fase del percorso musicale”.

Dotato di una dashboard interattiva, il tool offre assistenza AI personalizzata per ottimizzare profili Spotify, TikTok, Instagram e YouTube, anche a livello SEO; suggerimenti di strategie AI pre e post-release per pianificare e potenziare ogni uscita musicale; strumenti creativi per generare testi per i post social; analisi del posizionamento di marketing per artisti o cataloghi; strategie di ottimizzazione dei cataloghi sui canali digitali; generazione automatica di immagini e video per i social e le piattaforme di streaming.

“Lavoriamo affinché ogni label oggi possa accedere a strumenti intelligenti che utilizzano una quantità di dati impossibili da analizzare per un team umano”, ha dichiarato Stante: “Celia nasce per democratizzare l’utilizzo di strumenti di intelligence nel music marketing”.

Audacia, il tool Celia diventa gratuito

‘Per democratizzare l’utilizzo di strumenti di intelligence nel music marketing’

E’ scoppiata la pace tra Universal Music e Udio, uno dei più popolari modelli di AI generativa musicale. In un comunicato congiunto diffuso oggi, giovedì 30 ottobre, le due aziende hanno annunciato un accordo strategico - definito “il primo in questo campo” - che ha portato alla risoluzione pacifica della vertenza che vedeva contrapposte le due aziende per utilizzo non autorizzato ai fini di training di materiale coperto da diritto d’autore.

UMG e Udio, quindi, “collaboreranno a un'esperienza innovativa e nuova di creazione, consumo e streaming di musica commerciale”, grazie - oltre che a un’intesa compensativa - a “nuovi accordi di licenza per la musica registrata e l'editoria” che offriranno ulteriori opportunità di guadagno agli artisti e agli autori” del gruppo.

“La nuova piattaforma, che sarà lanciata nel 2026, sarà basata su una tecnologia di intelligenza artificiale generativa all'avanguardia, che verrà addestrata su musica autorizzata e concessa in licenza”, hanno fatto sapere UMG e Udio: “Il nuovo servizio in abbonamento trasformerà l'esperienza di coinvolgimento degli utenti, creando un ambiente protetto e autorizzato per personalizzare, riprodurre in streaming e condividere musica in modo responsabile sulla piattaforma Udio”.

"Non potremmo essere più entusiasti di questa collaborazione e dell'opportunità di lavorare al fianco di UMG per ridefinire il modo in cui l'intelligenza artificiale supporta artisti e fan", ha dichiarato Andrew Sanchez, co-fondatore e CEO di Udio: "Questo momento dà vita a tutto ciò che abbiamo costruito finora: unire l'intelligenza artificiale e l'industria musicale in un modo che sostenga davvero gli artisti. Insieme, stiamo costruendo il panorama tecnologico e aziendale che amplierà radicalmente le possibilità della creazione e del coinvolgimento musicale".

"Questi nuovi accordi con Udio dimostrano il nostro impegno nel fare ciò che è giusto per i nostri artisti e cantautori, che si tratti di adottare nuove tecnologie, sviluppare nuovi modelli di business, diversificare i flussi di entrate o altro ancora”, ha aggiunto Lucian Grainge, Presidente e CEO di UMG: “Non vediamo l'ora di lavorare con Andrew, che condivide la nostra convinzione che insieme possiamo promuovere un sano ecosistema di intelligenza artificiale commerciale in cui artisti, cantautori, case discografiche e aziende tecnologiche possano prosperare e creare esperienze incredibili per i fan".

L’accordo annunciato oggi risolve - parzialmente - la <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-745385/intelligenza-artificiale-maxi-cause-delle-major-a-suno-e-udio">battaglia legale</a> intrapresa dalle major nei confronti di Udio e Suno nell’estate del 2024. Che sia stata Universal Music ad avviare il processo di disgelo - con un accordo che, verosimilmente, può rappresentare un modello destinato a regolare i rapporti tra industria creativa e società di sviluppo di soluzione di Gen AI - stupisce relativamente: dopo <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-752317/major-contro-suno-e-udio-sta-iniziando-il-disgelo">l’indiscrezione fatta trapelare da Bloomberg lo scorso scorso 3 giugno</a>, in una nota interna rivolta ai dipendenti dell’azienda lo stesso Grainge si era detto pronto a valutare, per UMG, “<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-754697/intelligenza-artificiale-la-linea-di-universal-music">lo sviluppo di prodotti di intelligenza artificiale basati su modelli addestrati in modo responsabile</a>”.