A qualche mese dal lancio dell’“Human Artistry Campaign” - la campagna natta dall coalizione di artisti e professionisti dell'industria musicale tra cui la Federazione Industria Musicale Italiana (FIMI), l’International Federation of the Phonographic Industry (IFPI),la British Phonographic Industry (BPI), Recording Industry Association of America (RIAA), la Recording Academy, la SAG-AFTRA e SoundExchange - anche il settore dell’informazione, comprese le emittenti radiofoniche, ha deciso di mettere nero su bianco le proprie prospettive in merito alla diffusione dell’uso dell’intelligenza artificiale nel segmento. Ed ecco che BBC, Bloomberg, CBS, Disney, ESPN, Financial Times, NPR e New York Times – solo per citarne alcuni- hanno firmato il Digital Content Next. Nel documento vengono, quindi, riportati i principi che gli sviluppatori di AI generativa dovranno seguire; nel dettaglio: "rispettare il valore dei contenuti generati dai creator", affermando al contempo che "gli editori hanno il diritto di negoziare e ricevere un equo compenso per l'uso della loro proprietà intellettuale". Anche se cambia il settore, le suddette linee guida restano le stesse: anche nell’“Human Artistry Campaign” i player dell’industria musicale indicavano i confini da non oltrepassare chiedendo di “sostenere la creatività e le abilità umane”. Il ruolo dell’AI nei diversi settori, in particolare quello creativo, ha suscitato perplessità anche nelle istituzioni come, per esempio, l'Unione Europea- già a lavoro sul “AI Act”- ha chiesto ai big player come Google, Meta, TikTok e Microsoft di etichettare i contenuti generati dall'AI sui propri servizi così che gli utenti possano distinguere le opere create da esseri umani e quelle no.