"Friday I'm in love" dei Cure, "Mr. Jones" dei Counting Crows, "I fought the law" nella celebre versione dei Clash:&nbsp;le canzoni che si sentono nel primo episodio di "Questo mondo non mi renderà cattivo" fanno fare un salto sulla sedia. Ma la lista dei classici "sincronizzati" per la seconda serie di Zerocalcare per Netflix riserva molte altre soprese: "Don't look back in anger" degli Oasis, "Perfect Day" di Lou Reed, e poi ancora 883, Biagio Antonacci e Ricchi e Poveri tra gli italiani - che si accompagnano <a href="https://www.rockol.it/news-737908/giancane-zerocalcare-nuovo-album-tutto-male-sono-come-cristina-d-avena">alle canzoni di Giancane</a>&nbsp;e a brani e stacchi musicali provenienti da un catalogo di "production music", quello di Audio Network Italia. 
Una serie con un sound ricco, anche di più&nbsp;rispetto agli standard già alti della<a href="https://www.rockol.it/news-727072/nick-cave-red-right-hand-e-la-canzone-nelle-serie-libro-e-playlist"> presenza delle canzoni nelle serie TV</a>:&nbsp;un tema diventato di grande attualità negli ultimi due anni, ma <a href="https://www.rockol.it/news-726384/canzoni-nelle-serie-tv-il-libro-gianni-sibilla-daniela-cardini">un fenomeno importante per piattaforme, artisti e industria ormai dagli anni 2000</a>.&nbsp;

"Questo mondo non mi renderà cattivo" in realtà, non ha un music supervisor: è lo stesso Zerocalcare ad avere scelto le canzoni, dando indicazioni alla produzione (curata da&nbsp;&nbsp;Movimenti Production per Netflix), sui titoli&nbsp;da collocare in&nbsp;precisi momenti della storia. Ad occuparsi delle sincronizzazioni, delle licenze e del sound sono stati&nbsp;Massimo Giordani, Alberto Macchioni e Massimo Cherubin.&nbsp;Giordani e Macchioni sono i&nbsp;consulenti musicali per Rain Frog e Audio Network Italia, e si sono occupati del licensing del catalogo e dei brani editi; mentre Massimo Cherubin, Head of Audio Department di Rain Frog, ha curato il sound design, la consulenza sul catalogo, l’editing della colonna sonora e il mix di tutti gli episodi.

<h2>La scelta delle canzoni</h2>

“tutti i brani licenziati sono stati selezionati personalmente da Zerocalcare”, spiega Macchioni&nbsp;a Rockol. “Come lui stesso ha raccontato in molte occasioni, la scelta delle canzoni è un momento molto importante per Michele e avviene contemporaneamente alla stesura della sceneggiatura e alla creazione dei video board.&nbsp;Ogni scena viene immaginata già con quella specifica canzone in mente". 
In passato, nel caso di <a href="https://www.rockol.it/news-726399/strappare-lungo-i-bordi-canzone-sigla-colonna-sonora-zerocalcare">“Strappare lungo i bordi”, Zerocalcare</a> si era lamentato di non essere riuscito ad ottenere almeno un brano per una scena centrale:&nbsp;così, in questo caso, chi si occupa delle licenze aveva già diverse opzioni da sondare: “Un po’ meno lavoro creativo per noi, ma una grande soddisfazione per gli appassionati di musica che vedono la colonna sonora come parte fondante del processo creativo di un fumettista”, spiega sempre Macchioni.

<h2>Le sincronizzazioni</h2>

il reperimento dei diritti di canzoni di nomi importanti come Lou Reed, Oasis, Counting Crows, Cure, Moderat, &nbsp;Connels, Hanson&nbsp;è stato un lungo lavoro, durato quasi un anno. “L’invio delle prime richieste di sincronizzazione risale a luglio del 2022”, spiega Giordani. “Dato l’elevato numero di brani editi presenti, tutti i principali editori e case discografiche sono stati coinvolti nel progetto, creando un vero e proprio lavoro di squadra con i loro dipartimenti preposti alle sincronizzazioni. Alcune autorizzazioni sono arrivate in poche settimane, in altri casi, invece, è stato necessario più tempo”. Un work in progress dettato dai cambiamenti di produzione, dalle modifiche in corso d'opera&nbsp;alla scrittura di una scena o dal&nbsp;“voler testare l’utilizzo di un particolare brano anche nei titoli coda di un episodio, con conseguente rinegoziazione della quotazione. Una volta ottenuta l’autorizzazione dai vari aventi diritto, è stato inoltre necessario attendere che i video board diventassero vere e proprie scene per avere la certezza che funzionasse tutto”, spiega sempre Giordani.

Quanto sono costate le canzoni? &nbsp;Non si può parlare di cifre, ma “ad ogni modo si sono assestate sulle normali quotazioni di mercato”, spiega Giordani, che precisa che i parametri che determinano il costo delle licenze sono “l’importanza del brano - una hit mondiale ha un costo più elevato rispetto a un brano di un artista emergente -, il numero delle scene nel quale un brano viene sincronizzato e se l’utilizzo avviene sui titoli di testa o di coda di un episodio” - a cui si aggiungono parametri legati alla distribuzione della serie, ovvero territorio e durata. Da qualche anno vengono i diritti vengono acquisiti&nbsp;in perpetuo per cinema e TV &nbsp;- in precedenza&nbsp;è successo che certi titoli&nbsp;non avessero le licenze di alcune canzoni per certi territori o per le piattaforme, così con canzoni che sono state sostituite;&nbsp;<a href="https://www.rockol.it/news-728977/peaky-blinders-da-nick-cave-a-thom-yorke-le-canzoni-della-serie">un caso eclatante è “Peaky Blinders”</a> che nella versione su Netflix ha perso alcuni brani dell’originale su BBC, sostituiti con “soundalike”, ovvero con brani sconosciuti e/o realizzati appositamente, con un suono e un mood analogo. 
La durata del frammento utilizzato non è un fattore determinante, spiega Giordani: “Non esiste un listino in base ai secondi utilizzati di ogni brano, a ogni modo nell’invio delle richieste abbiamo dato un’indicazione di massima di quello che sarebbe stato l’utilizzo del brano”.

Il processo non è molto diverso per le canzoni italiane: “L’iter di approvazione è lo stesso per tutti i brani, tuttavia, mentre per quelli internazionali le filiali italiane degli editori e delle case discografiche si devono confrontare con i rispettivi uffici esteri per ottenere l’approvazione, con i brani italiani il processo è normalmente più veloce in quanto nella maggior parte dei casi possono saltare questo passaggio e interpellare direttamente gli aventi diritto”, spiega Giordani. “Ogni brano e ogni editore/casa discografica sono a sé, non esistono regole univoche per tutti”. E i rifiuti possono avvenire anche per questioni burocratiche: “Non sempre si tratta di rifiuto di un artista/autore perché non interessato al progetto o di eventuali questioni amministrative editoriali/discografiche in essere che non permettono lo sfruttamento del brano”; può trattarsi della proprietà di un master specifico, quindi di una versione precisa, o di altri fattori ancora.

<h2>Zerocalcare su Netflix, due anni dopo</h2>

"Tra gli artisti e autori italiani contattati abbiamo trovato anche veri e propri fan dell’universo Zerocalcare, cosa che ha probabilmente agevolato la trattativa”, spiega Giordani. Il caso di questa serie è particolare: si tratta di un nome già conosciuto fuori dalle piattaforme, una garanzia - la cui percezione è stata aumentata dal successo di “Strappare lungo i bordi”, due anni fa. “La percezione è che il successo della prima serie abbia avuto un impatto positivo nell’ottenere l’approvazione di così tante opere di successo”, spiega Giordani.

E in&nbsp;generale, dopo il<a href="https://www.rockol.it/news-730536/stranger-things-canzone-max-running-up-that-hill-kate-bush-storia"> “caso Kate Bush/Stranger Things”,</a> è aumentata negli addetti ai lavori la percezione di un settore che era già importante prima, ma oggi lo è sempre&nbsp;di più:&nbsp; "A nostro avviso oggi c’è una maggiore consapevolezza di come le sincronizzazioni in ambito televisivo e cinematografico possano influire - al pari di quelle in ambito pubblicitario - nella promozione di un nuovo singolo o nel dare nuova vita in termini di vendite a brani di repertorio”, spiega ancora Giordani.

<h2>Il ruolo di Netflix</h2>

La percezione è che le serie di Netflix facciano scelte musicali diverse rispetto a quelle generaliste: sia con canzoni più particolari, per distinguersi dal tono di una serie Rai o Sky, sia per il budget a disposizione. Ma il lavoro della piattaforma è mediato dalla casa di produzione che realizza lo specifico progetto: “Il nostro lavoro è avvenuto in stretta collaborazione con Movimenti Production, la casa di produzione della serie, ogni dubbio, richiesta o valutazione è sempre stata condivisa con loro”, spiega Alberto Macchioni;. “Questo ci ha permesso di lavorare in totale autonomia su tutte le musiche presenti all’interno della serie e il rapporto con Netflix è sempre stato mediato dalla produzione. Netflix Italia ha preso invece in carico l’ottenimento dei diritti musicali per le attività di promozione, come ad esempio i trailer”

<h2>La "production music" della serie</h2>

Un’altra delle particolarità della serie è il sound - inteso in senso largo. Oltre alle canzoni di Giancane, e alle sincronizzazioni di brani classici/già editi è stato fatto un lavoro di sonorizzazione attraverso l’uso di "production music", ovvero musica di un catalogo per addetti ai lavori,&nbsp;quella di&nbsp;Audio Network. Il tutto&nbsp;si concretizza in stacchi, jingle e alcune canzoni:&nbsp;“Una&nbsp; scelta di utilizzazione è dettata principalmente dalla modalità di scrittura della serie”, spiega Massimo Cherubin. “Essendo infatti piena di cambi di scena, di flashback e del susseguirsi di azioni ognuna indipendente dall’altra, era indispensabile avere a disposizione un catalogo che permettesse di ricreare, anche solo per pochi secondi,&nbsp;contesti sonori credibili e qualitativamente all’altezza di una produzione di successo. Musica ed effetti sonori sono stati lavorati come se fossero un’unica partitura e molto spesso è difficile stabilire un confine netto tra dove finisce il&nbsp;layer dei sfx e dove comincia quello della musica. Avendo curato nei minimi dettagli ogni aspetto della produzione audio esattamente come si fa per una produzione cinematografica, era necessario avere un catalogo di altissimo livello e in questo Audio Network si è rivelata l’arma vincente”.

Il rischio dell’uso di queste library e di questi cataloghi&nbsp;è che siano percepiti come “soundalike”, una scelta che può suonare come un po’ cheap per una grande produzione. “Fino a qualche anno fa i cataloghi di production music venivano considerati 'di serie b'&nbsp;rispetto alle produzioni realizzate per l’ascolto/radio/vendita, in quanto pieni di scarti di pubblicazioni discografiche, di produzioni a basso costo e di composizioni pensate proprio in ottica “sound alike””, conferma Giordani. Da qualche anno a questa parte invece per i principali cataloghi del settore le cose sono diverse: "Audio Network può essere paragonato a tutti gli effetti a una normale casa discografica e a un editore musicale, semplicemente non ha come obbiettivo principale la vendita dei dischi: la musica viene prodotta e pubblicata per essere utilizzata essenzialmente – ma non solo - in contenuti multimediali, pubblicità, film, serie tv, cinema e trailer”. Il catalogo, prima ancora di Zerocalcare, è stato usato in produzioni Sky (“Diavoli” e “Blocco 181”), Prime (“Prisma”, “LOL - Chi ride è fuori”, tra le altre)&nbsp;Netflix (“Sulla stessa Onda” e “Luna Park”) e Rai (“Bangla - La Serie”) e al cinema ("Mixed by Erri" di Sidney Sibilia).

<h2>Audio Network, dalle sincronizzazioni ad etichetta discografica</h2>

Audio Network, mi viene spiegato, è il principale cliente per numero di ore degli Abbey Road Studios a Londra, ed usufruisce abitualmente di orchestre filarmoniche per registrare i brani orchestrali. “Semplicemente è un mercato musicale che nasce con un obbiettivo iniziale differente e ne è un esempio il fatto che artisti come Nick Kershaw e James Taylor Quartet, che hanno una carriera discografica e live di prim’ordine, pubblichino regolarmente album su Audio Network”.

Le strutture all’interno di Audio Network, da questo punto di vista, ricalcano i dipartimenti di una casa discografica, con 170 figure in 17 uffici nel mondo a cui si aggiungono poi autori/compositori e produttori: “da chi si occupa delle grafiche degli album a chi amministra le royalties, da chi realizza le campagne marketing a chi fa consulenza musicale sul catalogo. Fra questi dipartimenti un ruolo fondamentale lo riveste il team A&amp;R che si occupa dello scouting e della selezione di autori, compositori, artisti e produttori ai quali commissionare la scrittura di un determinato album”.

Il catalogo copre ogni genere, dall’IDM al power pop: ogni produzione è classificata per diverse etichette e di ogni brano sono presenti diversi mix, sia come canzone, sia come singole parti di lunghezza variabile (dai 30” ai 5”) che possono essere usati come stacchi e jingle: “per farlo in modo credibile vengono scritturati artisti e compositori che siano affermati nel loro genere. In questo modo si esce dalla dinamica del sound alike, con compositori “tuttofare” che a seconda della richiesta passano da un genere ad un altro”.

Oltre all’uso in altre serie, il progetto è quello proprio di non lavorare solo sul catalogo a cui può attingere chi ha bisogno di production music, ma di promuovere i propri prodotti in maniera tradizionale, rivolgendosi al grande pubblico: “Da qualche anno a questa parte però, in particolare per alcuni generi musicali come pop, indie e hip hop, ci si sta iniziando a muovere al pari delle case discografiche tradizionali, con operazioni di marketing a sostegno degli artisti di punta, pubblicazioni di videoclip e presenza sui principali DSP". Un esempio in questo senso può essere il lavoro fatto con il cantautore inglese Tom Rosenthal, che ha pubblicato nel 2014 con Audio Network un album da 300 milioni di stream: "La presenza sui DSP e nei cataloghi musicali disponibili sui social network sta inoltre aumentando esponenzialmente, sia per consentire il maggior utilizzo possibile ai creator digitali che per una questione di posizionamento agli occhi dei supervisori musicali di tutto il mondo", conclude Giordani.

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&nbsp;

Netflix

serie tv

Audio Network

Lou Reed

"Friday I'm in love" dei Cure, "Mr. Jones" dei Counting Crows, "I fought the law" nella celebre versione dei Clash:&nbsp;le canzoni che si sentono nel primo episodio di "Questo mondo non mi renderà cattivo" fanno fare un salto sulla sedia. Ma la lista dei classici "sincronizzati" per la seconda serie di Zerocalcare per Netflix riserva molte altre soprese: "Don't look back in anger" degli Oasis, "Perfect Day" di Lou Reed, e poi ancora 883, Biagio Antonacci e Ricchi e Poveri tra gli italiani - che si accompagnano <a href="https://www.rockol.it/news-737908/giancane-zerocalcare-nuovo-album-tutto-male-sono-come-cristina-d-avena">alle canzoni di Giancane</a>&nbsp;e a brani e stacchi musicali provenienti da un catalogo di "production music", quello di Audio Network Italia. 
Una serie con un sound ricco, anche di più&nbsp;rispetto agli standard già alti della<a href="https://www.rockol.it/news-727072/nick-cave-red-right-hand-e-la-canzone-nelle-serie-libro-e-playlist"> presenza delle canzoni nelle serie TV</a>:&nbsp;un tema diventato di grande attualità negli ultimi due anni, ma <a href="https://www.rockol.it/news-726384/canzoni-nelle-serie-tv-il-libro-gianni-sibilla-daniela-cardini">un fenomeno importante per piattaforme, artisti e industria ormai dagli anni 2000</a>.&nbsp;

"Questo mondo non mi renderà cattivo" in realtà, non ha un music supervisor: è lo stesso Zerocalcare ad avere scelto le canzoni, dando indicazioni alla produzione (curata da&nbsp;&nbsp;Movimenti Production per Netflix), sui titoli&nbsp;da collocare in&nbsp;precisi momenti della storia. Ad occuparsi delle sincronizzazioni, delle licenze e del sound sono stati&nbsp;Massimo Giordani, Alberto Macchioni e Massimo Cherubin.&nbsp;Giordani e Macchioni sono i&nbsp;consulenti musicali per Rain Frog e Audio Network Italia, e si sono occupati del licensing del catalogo e dei brani editi; mentre Massimo Cherubin, Head of Audio Department di Rain Frog, ha curato il sound design, la consulenza sul catalogo, l’editing della colonna sonora e il mix di tutti gli episodi.

<h2>La scelta delle canzoni</h2>

“tutti i brani licenziati sono stati selezionati personalmente da Zerocalcare”, spiega Macchioni&nbsp;a Rockol. “Come lui stesso ha raccontato in molte occasioni, la scelta delle canzoni è un momento molto importante per Michele e avviene contemporaneamente alla stesura della sceneggiatura e alla creazione dei video board.&nbsp;Ogni scena viene immaginata già con quella specifica canzone in mente". 
In passato, nel caso di <a href="https://www.rockol.it/news-726399/strappare-lungo-i-bordi-canzone-sigla-colonna-sonora-zerocalcare">“Strappare lungo i bordi”, Zerocalcare</a> si era lamentato di non essere riuscito ad ottenere almeno un brano per una scena centrale:&nbsp;così, in questo caso, chi si occupa delle licenze aveva già diverse opzioni da sondare: “Un po’ meno lavoro creativo per noi, ma una grande soddisfazione per gli appassionati di musica che vedono la colonna sonora come parte fondante del processo creativo di un fumettista”, spiega sempre Macchioni.

<h2>Le sincronizzazioni</h2>

il reperimento dei diritti di canzoni di nomi importanti come Lou Reed, Oasis, Counting Crows, Cure, Moderat, &nbsp;Connels, Hanson&nbsp;è stato un lungo lavoro, durato quasi un anno. “L’invio delle prime richieste di sincronizzazione risale a luglio del 2022”, spiega Giordani. “Dato l’elevato numero di brani editi presenti, tutti i principali editori e case discografiche sono stati coinvolti nel progetto, creando un vero e proprio lavoro di squadra con i loro dipartimenti preposti alle sincronizzazioni. Alcune autorizzazioni sono arrivate in poche settimane, in altri casi, invece, è stato necessario più tempo”. Un work in progress dettato dai cambiamenti di produzione, dalle modifiche in corso d'opera&nbsp;alla scrittura di una scena o dal&nbsp;“voler testare l’utilizzo di un particolare brano anche nei titoli coda di un episodio, con conseguente rinegoziazione della quotazione. Una volta ottenuta l’autorizzazione dai vari aventi diritto, è stato inoltre necessario attendere che i video board diventassero vere e proprie scene per avere la certezza che funzionasse tutto”, spiega sempre Giordani.

Quanto sono costate le canzoni? &nbsp;Non si può parlare di cifre, ma “ad ogni modo si sono assestate sulle normali quotazioni di mercato”, spiega Giordani, che precisa che i parametri che determinano il costo delle licenze sono “l’importanza del brano - una hit mondiale ha un costo più elevato rispetto a un brano di un artista emergente -, il numero delle scene nel quale un brano viene sincronizzato e se l’utilizzo avviene sui titoli di testa o di coda di un episodio” - a cui si aggiungono parametri legati alla distribuzione della serie, ovvero territorio e durata. Da qualche anno vengono i diritti vengono acquisiti&nbsp;in perpetuo per cinema e TV &nbsp;- in precedenza&nbsp;è successo che certi titoli&nbsp;non avessero le licenze di alcune canzoni per certi territori o per le piattaforme, così con canzoni che sono state sostituite;&nbsp;<a href="https://www.rockol.it/news-728977/peaky-blinders-da-nick-cave-a-thom-yorke-le-canzoni-della-serie">un caso eclatante è “Peaky Blinders”</a> che nella versione su Netflix ha perso alcuni brani dell’originale su BBC, sostituiti con “soundalike”, ovvero con brani sconosciuti e/o realizzati appositamente, con un suono e un mood analogo. 
La durata del frammento utilizzato non è un fattore determinante, spiega Giordani: “Non esiste un listino in base ai secondi utilizzati di ogni brano, a ogni modo nell’invio delle richieste abbiamo dato un’indicazione di massima di quello che sarebbe stato l’utilizzo del brano”.

Il processo non è molto diverso per le canzoni italiane: “L’iter di approvazione è lo stesso per tutti i brani, tuttavia, mentre per quelli internazionali le filiali italiane degli editori e delle case discografiche si devono confrontare con i rispettivi uffici esteri per ottenere l’approvazione, con i brani italiani il processo è normalmente più veloce in quanto nella maggior parte dei casi possono saltare questo passaggio e interpellare direttamente gli aventi diritto”, spiega Giordani. “Ogni brano e ogni editore/casa discografica sono a sé, non esistono regole univoche per tutti”. E i rifiuti possono avvenire anche per questioni burocratiche: “Non sempre si tratta di rifiuto di un artista/autore perché non interessato al progetto o di eventuali questioni amministrative editoriali/discografiche in essere che non permettono lo sfruttamento del brano”; può trattarsi della proprietà di un master specifico, quindi di una versione precisa, o di altri fattori ancora.

<h2>Zerocalcare su Netflix, due anni dopo</h2>

"Tra gli artisti e autori italiani contattati abbiamo trovato anche veri e propri fan dell’universo Zerocalcare, cosa che ha probabilmente agevolato la trattativa”, spiega Giordani. Il caso di questa serie è particolare: si tratta di un nome già conosciuto fuori dalle piattaforme, una garanzia - la cui percezione è stata aumentata dal successo di “Strappare lungo i bordi”, due anni fa. “La percezione è che il successo della prima serie abbia avuto un impatto positivo nell’ottenere l’approvazione di così tante opere di successo”, spiega Giordani.

E in&nbsp;generale, dopo il<a href="https://www.rockol.it/news-730536/stranger-things-canzone-max-running-up-that-hill-kate-bush-storia"> “caso Kate Bush/Stranger Things”,</a> è aumentata negli addetti ai lavori la percezione di un settore che era già importante prima, ma oggi lo è sempre&nbsp;di più:&nbsp; "A nostro avviso oggi c’è una maggiore consapevolezza di come le sincronizzazioni in ambito televisivo e cinematografico possano influire - al pari di quelle in ambito pubblicitario - nella promozione di un nuovo singolo o nel dare nuova vita in termini di vendite a brani di repertorio”, spiega ancora Giordani.

<h2>Il ruolo di Netflix</h2>

La percezione è che le serie di Netflix facciano scelte musicali diverse rispetto a quelle generaliste: sia con canzoni più particolari, per distinguersi dal tono di una serie Rai o Sky, sia per il budget a disposizione. Ma il lavoro della piattaforma è mediato dalla casa di produzione che realizza lo specifico progetto: “Il nostro lavoro è avvenuto in stretta collaborazione con Movimenti Production, la casa di produzione della serie, ogni dubbio, richiesta o valutazione è sempre stata condivisa con loro”, spiega Alberto Macchioni;. “Questo ci ha permesso di lavorare in totale autonomia su tutte le musiche presenti all’interno della serie e il rapporto con Netflix è sempre stato mediato dalla produzione. Netflix Italia ha preso invece in carico l’ottenimento dei diritti musicali per le attività di promozione, come ad esempio i trailer”

<h2>La "production music" della serie</h2>

Un’altra delle particolarità della serie è il sound - inteso in senso largo. Oltre alle canzoni di Giancane, e alle sincronizzazioni di brani classici/già editi è stato fatto un lavoro di sonorizzazione attraverso l’uso di "production music", ovvero musica di un catalogo per addetti ai lavori,&nbsp;quella di&nbsp;Audio Network. Il tutto&nbsp;si concretizza in stacchi, jingle e alcune canzoni:&nbsp;“Una&nbsp; scelta di utilizzazione è dettata principalmente dalla modalità di scrittura della serie”, spiega Massimo Cherubin. “Essendo infatti piena di cambi di scena, di flashback e del susseguirsi di azioni ognuna indipendente dall’altra, era indispensabile avere a disposizione un catalogo che permettesse di ricreare, anche solo per pochi secondi,&nbsp;contesti sonori credibili e qualitativamente all’altezza di una produzione di successo. Musica ed effetti sonori sono stati lavorati come se fossero un’unica partitura e molto spesso è difficile stabilire un confine netto tra dove finisce il&nbsp;layer dei sfx e dove comincia quello della musica. Avendo curato nei minimi dettagli ogni aspetto della produzione audio esattamente come si fa per una produzione cinematografica, era necessario avere un catalogo di altissimo livello e in questo Audio Network si è rivelata l’arma vincente”.

Il rischio dell’uso di queste library e di questi cataloghi&nbsp;è che siano percepiti come “soundalike”, una scelta che può suonare come un po’ cheap per una grande produzione. “Fino a qualche anno fa i cataloghi di production music venivano considerati 'di serie b'&nbsp;rispetto alle produzioni realizzate per l’ascolto/radio/vendita, in quanto pieni di scarti di pubblicazioni discografiche, di produzioni a basso costo e di composizioni pensate proprio in ottica “sound alike””, conferma Giordani. Da qualche anno a questa parte invece per i principali cataloghi del settore le cose sono diverse: "Audio Network può essere paragonato a tutti gli effetti a una normale casa discografica e a un editore musicale, semplicemente non ha come obbiettivo principale la vendita dei dischi: la musica viene prodotta e pubblicata per essere utilizzata essenzialmente – ma non solo - in contenuti multimediali, pubblicità, film, serie tv, cinema e trailer”. Il catalogo, prima ancora di Zerocalcare, è stato usato in produzioni Sky (“Diavoli” e “Blocco 181”), Prime (“Prisma”, “LOL - Chi ride è fuori”, tra le altre)&nbsp;Netflix (“Sulla stessa Onda” e “Luna Park”) e Rai (“Bangla - La Serie”) e al cinema ("Mixed by Erri" di Sidney Sibilia).

<h2>Audio Network, dalle sincronizzazioni ad etichetta discografica</h2>

Audio Network, mi viene spiegato, è il principale cliente per numero di ore degli Abbey Road Studios a Londra, ed usufruisce abitualmente di orchestre filarmoniche per registrare i brani orchestrali. “Semplicemente è un mercato musicale che nasce con un obbiettivo iniziale differente e ne è un esempio il fatto che artisti come Nick Kershaw e James Taylor Quartet, che hanno una carriera discografica e live di prim’ordine, pubblichino regolarmente album su Audio Network”.

Le strutture all’interno di Audio Network, da questo punto di vista, ricalcano i dipartimenti di una casa discografica, con 170 figure in 17 uffici nel mondo a cui si aggiungono poi autori/compositori e produttori: “da chi si occupa delle grafiche degli album a chi amministra le royalties, da chi realizza le campagne marketing a chi fa consulenza musicale sul catalogo. Fra questi dipartimenti un ruolo fondamentale lo riveste il team A&amp;R che si occupa dello scouting e della selezione di autori, compositori, artisti e produttori ai quali commissionare la scrittura di un determinato album”.

Il catalogo copre ogni genere, dall’IDM al power pop: ogni produzione è classificata per diverse etichette e di ogni brano sono presenti diversi mix, sia come canzone, sia come singole parti di lunghezza variabile (dai 30” ai 5”) che possono essere usati come stacchi e jingle: “per farlo in modo credibile vengono scritturati artisti e compositori che siano affermati nel loro genere. In questo modo si esce dalla dinamica del sound alike, con compositori “tuttofare” che a seconda della richiesta passano da un genere ad un altro”.

Oltre all’uso in altre serie, il progetto è quello proprio di non lavorare solo sul catalogo a cui può attingere chi ha bisogno di production music, ma di promuovere i propri prodotti in maniera tradizionale, rivolgendosi al grande pubblico: “Da qualche anno a questa parte però, in particolare per alcuni generi musicali come pop, indie e hip hop, ci si sta iniziando a muovere al pari delle case discografiche tradizionali, con operazioni di marketing a sostegno degli artisti di punta, pubblicazioni di videoclip e presenza sui principali DSP". Un esempio in questo senso può essere il lavoro fatto con il cantautore inglese Tom Rosenthal, che ha pubblicato nel 2014 con Audio Network un album da 300 milioni di stream: "La presenza sui DSP e nei cataloghi musicali disponibili sui social network sta inoltre aumentando esponenzialmente, sia per consentire il maggior utilizzo possibile ai creator digitali che per una questione di posizionamento agli occhi dei supervisori musicali di tutto il mondo", conclude Giordani.



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Rockol.com S.R.L.

Come Oasis, Cure e Clash sono finiti nella serie di Zerocalcare

Industria

Intervista ai consulenti musicali che hanno curato il sound di "Questo mondo non mi renderà cattivo"

La discografia in lieve frenata, l’editoria stabile e il live ancora in ascesa: questa, in estrema sintesi, la fotografia scattata dagli analisti di Goldman Sachs nel proprio report annuale - Music in the Air - dedicato all’industria musicale.

Lo studio della banca d’affari con quartier generale a New York ha registrato per il 2024 “un netto rallentamento” per il comparto della musica registrata, dovuto a “un insieme di fattori strutturali, ciclici e una tantum”. A risentirne, ovviamente, sono state le stime per il 2025: l’outlook riguardante il volume d’affari complessivo della discografia alla fine del prossimo dicembre è stato abbassato da 33,9 miliardi di dollari indicati nella passata edizione del rapporto a 31,4 miliardi. Sono stati rivisti al ribasso anche i ricavi generati dallo streaming, da ormai diversi anni traino per etichette e aventi diritto: le proiezioni riguardanti le entrate lorde da sottoscrizioni a pagamento sono scese da 33 miliardi a 31,8 miliardi, mentre quelle ascrivibili alla fruizione supportata dalla pubblicità sono state abbassate a 11,3 miliardi di dollari.

Non si tratta, chiarisce Goldman Sachs, di un segnale d’allarme: grazie anche alle "significative opportunità di crescita” offerte da buona parte delle economie emergenti il settore “dovrebbe restare resiliente” nonostante “un contesto macroeconomico incerto”.

Resta piatto, invece, l’outlook per il settore publishing, che entro la fine dell’anno ci si aspetta possa generare 10,7 miliardi di dollari, mentre continuerà a crescere - seppur a tassi lontani da quelli fatti segnare in concomitanza con il rimbalzo post-Covid - il comparto della musica dal vivo, il cui giro d’affari complessivo per il 2025 è stato rivisto in lieve rialzo da 37,7 a 38,2 miliardi di dollari.

A conferma dello stato di buona salute strutturale dell’intero settore, le stime a lungo termine parlano di un valore complessivo dell’industria musicale nel 2035 pari a 196,8 miliardi di dollari: la musica dal vivo, per il momento, è indicata come maggior contributore, con 67,1 miliardi, seguita da discografia (55 miliardi) ed editoria (18,9 miliardi).

Per stimare che impatto abbia avuto l’irruzione dell’AI generativa sui mercati, secondo gli analisti di Goldman Sachs, è ancora troppo presto. Avendo rilevato, nel corso delle indagini, che appena le opere realizzate con i modelli di intelligenza artificiale per il momento rappresenti solo lo 0,1% del bacino di royalties, il rapporto per il momento non evidenzia “un impatto materiale sul flusso di entrate delle etichette”, grazie anche “alle modifiche apportate ai modelli di retribuzione per lo streaming e dal miglioramento della tecnologia per rilevare i brani generati dall’AI”.

GS, l'outlook 2025: discografia in frenata, ma niente allarmismi

Nonostante il rallentamento, la musica ‘dovrebbe restare resiliente in un contesto di incertezza’

M.A.S.T., il marchio lanciato a fine 2023 da Believe Italy per il proprio debutto nel mercato discografico, ha annunciato l’ingresso nel proprio roster di Michele Bravi: al momento non è stato rivelato quando aspettarsi i primi frutti dell’accordo, che dovrebbe vedere l’artista umbro tornare ad affacciarsi ai mercati dopo l’uscita di “Tu cosa vedi quando chiudi gli occhi”, uscito nell’aprile dello scorso anno.

Bravi ha debuttato discograficamente nel 2014 per Sony Music Italy, con l’album “A piccoli passi”, per poi legarsi discograficamente - a partire dal 2017 - a Universal Music Italia, che ha curato la pubblicazione di “Anime di carta” (2017), “Le geografia del buio” (2021) e “Tu cosa vedi quando chiudi gli occhi”.

Michele Bravi

Michele Bravi firma con M.A.S.T. (Believe)

Dopo la fine del contratto con Universal Music Italy

<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-750245/mei-annunciate-le-date-dell-edizione-del-trentennale">Come già annunciato</a>, si terrà tra i prossimi 3 e 5 ottobre la trentesima edizione di MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti, manifestazione dedicata alle realtà indipendenti italiane ideata e coordinata da Giordano Sangiorgi.

Il 3 ottobre, alle ore 21.00, Antonella Ruggiero si esibirà in concerto al Teatro Masini e riceverà il Premio alla Carriera. In apertura si esibiranno Roberta Giallo e Isabella Del Fagio.

“Il MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti è orgoglioso di premiare Antonella Ruggiero per i suoi straordinari 50 anni di carriera, riconoscendo il valore della sua ineguagliabile arte”, ha dichiarato Giordano Sangiorgi: “Considerata una delle voci più straordinarie d’Europa, Antonella Ruggiero ha saputo attraversare con eleganza e originalità generi e stili musicali differenti. Prima come Matia e poi con i Matia Bazar, di cui è stata fondatrice e voce storica, ha innovato il panorama del nuovo pop italiano, raggiungendo l’apice con il celebre brano ‘Vacanze romane’, oggi considerato un evergreen della musica italiana. Ha poi intrapreso una carriera solista autonoma, coraggiosa e indipendente, scegliendo di seguire percorsi artistici alternativi, lontani dal facile successo del mainstream. Ha esplorato la musica sacra, la musica classica, reso omaggio ai grandi cantautori genovesi e internazionali, e intrapreso numerose strade di ricerca sonora e vocale. Un cammino artistico unico e irripetibile, sempre all’insegna della qualità e della libertà creativa. Pur scegliendo traiettorie lontane dal mercato commerciale, non ha mai rinunciato a partecipare con brani di grande valore, spesso in collaborazione con Roberto Colombo, a diverse edizioni del Festival di Sanremo, puntando sempre alla qualità del brano proposto e aspirando al successo di critica. Antonella Ruggiero è un’artista unica, che sfugge a ogni etichetta, se non quella della ‘grande musica’, italiana e internazionale. Per questo, in occasione dei 30 anni del MEI, le conferiamo con grande onore un Premio alla Carriera, indicandola come esempio alle nuove generazioni: un modello di come si possa coniugare qualità artistica e successo, un equilibrio raro e prezioso nel nostro panorama musicale”.

Per la prossima edizione dell’evento tornerà MEI Superstage, concorso gratuito e aperto a tutti gli artisti e band under 35 che permette a band e artisti di esibirsi sul palco della manifestazione: per l’edizione 2025 sono già pervenute oltre 600 candidature.

Il Meeting delle Etichette Indipendenti ha lanciato anche Matching Artisti, “una nuova sezione sul sito ufficiale dedicata agli artisti emergenti che desiderano costruire un percorso solido nel mondo della musica”. “Il progetto - spiegano i responsabili - propone interviste esclusive con grandi nomi della scena musicale italiana e con professionisti del settore, offrendo spunti, consigli pratici e ispirazione a chi si affaccia per la prima volta a questo mondo complesso. Ogni settimana verranno pubblicati contenuti inediti con l’obiettivo di fornire strumenti utili per affrontare il mercato discografico con maggiore consapevolezza”.

Sabato 4 ottobre si assegneranno il premio al miglior artista indipendente dell’anno, il premio al miglior artista emergente dell’anno, il premio per il miglior videoclip indipendente dell’anno, il premio musicletter per il miglior sito dell’anno e altri premi che si andranno ad aggiungere. Nella stessa serata si terranno concerti contemporaneamente in tre palchi del Centro Storico di Faenza (Piazza del Popolo, Piazza della Libertà e Piazza Martiri della Libertà). La rassegna si chiude poi il 5 ottobre in Piazza del Popolo con progetti e ospiti speciali.

Il MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti è realizzato grazie al sostegno e al contributo di Comune di Faenza e Regione Emilia – Romagna e Bcc di Faenza.

MEI, i dettagli dell’edizione del trentennale

La manifestazione celebrerà i tre decenni di attività tra il 3 e il 5 ottobre prossimi a Faenza

NUOVOIMAIE ha annunciato l’invio ai propri iscritti delle comunicazioni sui compensi per il settore Musica della Prima Ripartizione 2025, insieme al dettaglio compensi e al fac-simile del documento contabile da emettere per la riscossione.

Le utilizzazioni in ripartizione riguardano la Copia Privata (Copia Privata 2023 ed eventuali integrazioni e conguagli per revisioni e/o contestazioni CPA anni 2009-2022) e l’Equo Compenso (Equo compenso 2024 – 1° acconto basato su monitoraggio; Eventuali integrazioni e conguagli per revisioni e/o contestazioni art.73&nbsp; anni 2009 – 2022; Diritti intermediati da società di collecting estere, incassati nel corso del 2024 attraverso accordi bilaterali).

Tutta la documentazione è consultabile anche sul Portale Artisti della collecting, a <a href="https://artisti.nuovoimaie.it/Identity/Account/Login" target="_blank">questo indirizzo</a>: accedendovi, si può compilare e inviare direttamente la ricevuta o scaricare i prospetti .xml per la fattura.

Sempre sul Portale Artisti nella sezione “Compensi” è possibile accedere alla comunicazione sui diritti maturati all’estero e incassati dal NUOVOIMAIE per i propri mandanti internazionali, attraverso le collecting degli altri Paesi.

NUOVOIMAIE, Compensi Musica: la prima ripartizione del 2025

La collecting ha inviato agli iscritti le comunicazioni sui compensi per il settore Musica

HarbourView annuncia un nuovo colpo di mercato con l'acquisizione di parte del catalogo di Rodney "Darkchild" Jerkins, uno dei produttori più quotati per la musica black del nuovo millennio: ha lavorato con artisti del calibro di&nbsp;Michael Jackson, Beyoncé, Whitney Houston, Lady Gaga, Justin Bieber, Drake, Sam Smith e molti altri. Si tratta di una cessione delle sue quote di royalties, in quanto quattro anni fa Darkchild aveva già ceduto a un altro fondo (l'allora Hipgnosis) la quasi totalità dei suoi diritti editoriali, sia come autore che in termini di publishing. Un'operazione gigantesca, in quanto aveva coinvolto la bellezza di 982 canzoni.

L'ammontare della transazione non è noto, anche se è stato reso pubblico il fatto che è stata utilizzata la valutazione di Chapter Two, una tecnologia musicale brevettata in Svezia che analizza i big data relativi alle royalties e ai diritti musicali. HarbourView attualmente ha in gestione circa 41.000 canzoni suddivise tra vari cataloghi acquisiti nel tempo, per un totale di 2,67 miliardi di dollari in asset musicali; una cifra impressionante, se si considera che è stato lanciato nel 2021, appena quattro anni fa.

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HarbourView acquisisce parte del catalogo di Darkchild

Si arricchisce così il catalogo del fondo, che ormai comprende 41.000 canzoni

Sono 26 in tutte le esibizioni live in programma a Medimex 2025, International Festival &amp; Music Conference promosso da Puglia Culture nell’ambito delle azioni di Puglia Sounds, il progetto per lo sviluppo del sistema musicale regionale realizzato in collaborazione con Regione Puglia, che si svolgerà dal 17 al 21 giugno a Taranto. Due le serate con gli ospiti internazionali: venerdì 20 giugno, in apertura i pugliesi Comrad, Primal Scream e St. Vincent, e sabato 21 giugno in apertura il progetto pugliese Kyoto e Massive Attack (Rotonda del Lungomare di Taranto biglietti disponibili nei circuiti Vivaticket e TicketOne). A seguire i grandi concerti, a partire dalle ore 23.30 allo Spazioporto, i Dj Set di Don Letts, venerdì 20 giugno, e Dave Rowntree, sabato 21 giugno. E ancora La Niña, Bab L’Bluz e Magalí Datzira sono le voci femminili scelte da Antonio Diodato per Le Strade del Mediterraneo, il progetto speciale realizzato per il Medimex che si svolgerà dal 18 al 20 giugno nella corte del Castello Aragonese di Taranto all’ora del tramonto (concerti sold out). Tornano gli showcase per presentare i progetti più interessanti della scena musicale pugliese e nazionale in due serate in programma allo Spazioporto. Mercoledì 18 giugno a partire dalle ore 21.30 serata indie pop rock con Scuro, progetto pugliese che unisce pop, rock, elettronica, hip hop e sonorità acustiche. Cheema, progetto pugliese che fonde indie e sonorità dei dialetti e delle canzoni popolari per una vera e propria celebrazione della tradizione pugliese attraverso la lente della musica elettronica. Music Unite, omaggio alla musica funk e soul degli anni '70 e '80 con un progetto che unisce suoni vintage e produzione contemporanea per unire generazioni e stili musicali diversi. TI, sonorità raffinate e una visione artistica internazionale tra dream pop, synth pop, elettronica cinematica e suggestioni da film score per dare vita ad un universo intimo e atmosferico. GIIN, progetto che esplora mondi sonori alternativi e rende omaggio ai miti dell'alternative rock anni '90 e del dream pop. Partinico Rose, un mix di post punk e grunge così potente che Iggy Pop ha deciso di passarli nella sua trasmissione radiofonica Confidential in onda su BBC6. Alex Cole, torna su un palco italiano, dopo un’importante esperienza nella scena musicale di Los Angeles, con una miscela esplosiva di rock'n'roll, blues e hard rock. Giovedì 19 giugno a partire dalle ore 21.30 serata dedicata a jazz e world con Natalia Abbascià, artista pugliese impegnata in una ricerca musicale alla ricerca dell’essenziale tra folk, jazz, classica e improvvisazione. Ra di spina, progetto che intreccia le tradizioni musicali del sud Italia ai suoni di synth, chitarre spigolose e ritmi elettronici. Alessandro Campobasso Endless Trio, trio pugliese caratterizzato da un continuo intreccio di temi ed improvvisazioni dove interplay e connessione fra i musicisti sono al centro della narrazione musicale. Gaia Mobilij, progetto solista con una fusione tra tradizione e innovazione, dove sonorità globali ed elettroniche si incontrano in un live ad alta energia. AVA Trio, progetto pugliese con una forte matrice internazionale che allarga i confini del jazz, dell'improvvisazione e della melodia maqam creando un approccio unico che definiscono avanguardia mediterranea. Joe Allotta, intende rendere accessibile il jazz contemporaneo mescolandolo a hip hop, funk e drum’n’bass. Anche quest’anno in programma showcase realizzati in collaborazione con I-Jazz nell’ambito del progetto Nuova Generazione Jazz. Mercoledì 19 giugno, ore 19.15 Caffè letterario Cibo per la mente, Simoni:Teolis, duo formato da Lorenzo Simoni, sassofono contralto, e Iacopo Teolis, tromba, e giovedì 20 giugno, nel corso della serata a Spazioporto, Federico Nuti InFormal Setting, un organico che ricorda quello di un tradizionale quintetto Jazz ma che attinge da molteplici linguaggi della contemporaneità e Marco Centasso UM/WELT, progetto che indaga la creazione di mondi in interazione attraverso il suono.

Medimex 2025, il programma completo live

I concerti, i Dj set, gli eventi speciali: tutti i dettagli

Il Consiglio di Stato <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-737932/sanremo-2023-agcom-sanziona-rai-per-pubblicita-occulta">ha confermato la multa da oltre 123mila euro comminata dall’AGCom alla Rai con l’accusa di pubblicità occulta</a> a una delle piattaforme gestite da Meta, Instagram, durante l’edizione 2023 del Festival di Sanremo: a darne notizia è il Codacons, l’associazione di consumatori il cui esposto aveva innescato il provvedimento sanzionatorio nei confronti del servizio pubblico.

“l’emittente non poteva ragionevolmente trascurare che il continuo riferimento ad un determinato social network si sarebbe risolto nella promozione dello stesso (come di fatto accaduto)”, spiega il Consiglio di Stato - come riferisce l’agenzia ANSA - nella sentenza: “Ciò implicava la necessità di conformare i messaggi – oggettivamente promozionali – alla disciplina di settore, atta a rendere edotto lo spettatore del contenuto promozionale”.

“Sebbene non vi sia la prova di un rapporto di committenza tra il beneficiario della comunicazione commerciale e la Rai (…) devono condividersi le valutazioni del Tar per cui (…) un effetto pubblicitario per il social in questione si sia comunque prodotto e, a monte, tale evenienza non poteva essere ignorata da un organismo come la Rai, dotato di specifiche competenze professionali nel settore audiovisivo e, anche in qualità di operatore nel servizio pubblico audiovisivo, tenuta ad una particolare diligenza nello svolgimento della propria missione”, conclude il Consiglio di Stato.

Sanremo 2023, confermata la multa alla RAI per pubblicità occulta

La pronuncia del Consiglio di Stato sul ‘caso Instagram’

Si terrà tra i prossimi 17 e 23 novembre la nona edizione della Milano Music Week, manifestazione dedicata all’industria musicale che prevede concerti, dj set, incontri, workshop, panel, showcase e appuntamenti speciali diffusi su tutto il territorio.

L’evento - alla cui direzione artistica è stata riconfermata Nur Al Habash (nella foto) - un progetto del Comune di Milano - Assessorato alla Cultura, promosso da AssoConcerti, Assomusica, FIMI Federazione Industria Musicale Italiana, NUOVO IMAIE Nuovo Istituto Mutualistico Artisti Interpreti Esecutori e SIAE - Società Italiana degli Autori ed Editori e organizzato - per il secondo anno consecutivo - da Butik s.r.l. Impresa Sociale.

“Con l’edizione 2025, la Milano Music Week intende porre al centro della riflessione le ‘Nuove generazioni’ con l'obiettivo di esplorare le mutazioni nei processi di creazione, condivisione e ascolto della musica, riflettendo sulle tendenze che stanno ridefinendo il panorama sonoro contemporaneo”, hanno spiegato gli organizzatori in una nota: “Imprenditori innovativi, professionisti del settore all’apice delle loro giovani carriere, startupper, cantanti e musicisti under 40 che sono già delle icone porteranno testimonianza di un mondo in continua evoluzione”.

Il quartier generale dell’evento sarà strutturato - come già avvenuto lo scorso anno - intorno a Parco Sempione, “coinvolgendo nuove location tutte da scoprire e dando spazio a format unici che intersecano più realtà e rendono l’esperienza immersiva, per attrarre un pubblico ampio e diversificato, desideroso di nuove esperienze legate alla musica”.

Dal 5 giugno sarà possibile proporre il proprio evento da inserire nel calendario ufficiale: concerti, talk, dj set, laboratori, esperienze immersive o qualsiasi format originale legato al mondo della musica.

Dal 10 giugno si apriranno invece le call per candidare nuovi spazi in tutta Milano: un’opportunità rivolta a circoli culturali, club, scuole, studi di registrazione, collettivi, live club e location di ogni genere.

I moduli saranno disponibili sul sito ufficiale all’indirizzo <a href="http://www.milanomusicweek.it">www.milanomusicweek.it</a>.

Milano Music Week, annunciate le date dell’edizione 2025

La manifestazione dedicata all’industria musicale tornerà tra i prossimi 17 e 23 novembre

In occasione - ieri, lunedì 2 giugno - delle celebrazioni per la Festa della Repubblica, Giacomo Maiolini, CEO di Time Records, è stato ufficialmente insignito dell’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana: la cerimonia di conferimento si è tenuta a Brescia, città che ha visto nascere e crescere l’etichetta da Maiolini, che ha da poco festeggiato il proprio quarantesimo anno di attività.

“Da sempre la mia più grande passione è la musica, poterne fare il mio lavoro è stato un grande privilegio”, ha dichiarato Maiolini: “Lavoro che ha segnato 40 anni della mia vita, ne ha decretato i successi e anche gli insuccessi, ma non sono mai venuti meno l’entusiasmo, la determinazione e la visione. Questo importante riconoscimento non è solo gratificante per me, è testimone di quella passione che ancora mi anima ed è anche un grazie a tutti coloro che in questi 40 anni hanno camminato con me. Per il futuro è quell’esempio che continuerò a perseguire”.

Giacomo Maiolini (Time Records) nominato Cavaliere

La cerimonia ha avuto luogo ieri, lunedì 2 giugno, a Brescia

TikTok ha annunciato oggi, martedì 3 giugno, il lancio globale di TikTok for Artists, la piattaforma per artisti presentata per <a href="https://www.rockol.it/news-751094/tiktok-lancia-una-suite-per-artisti">un beta test lo scorso aprile</a> in grado di fornire a creator ed etichette dati, insights e altri servizi. Il nuovo tool, spiega il social di Bytedance, offre una dashboard con “analisi aggiornate quotidianamente che mostrano una vasta gamma di dati dettagliati e fruibili sulle performance della musica e dei post di un artista su TikTok, oltre a informazioni complete su come la community interagisce con l'artista e la sua musica sulla piattaforma”.

“Lo strumento - prosegue il social cinese - è stato progettato con l'obiettivo di aiutare gli artisti e i loro team a incrementare il coinvolgimento dei fan, ottimizzare le strategie promozionali e guidare la creazione di contenuti su TikTok”.

Tra le funzionalità offerte da TikTok for Artists sono presente le performance in tempo reale dei brani, le prestazioni dei post, la profilazione dei follower e una guida all’utilizzo, oltre che a un nuovo tool di pre-release che permetterà agli utenti di pre-salvare album o brani direttamente nella propria libreria Spotify o Apple Music, dove saranno immediatamente disponibili per l'ascolto al momento dell'uscita.

"TikTok è già nota per essere la migliore piattaforma al mondo per la scoperta e la promozione musicale e, con il lancio di TikTok for Artists, artisti di ogni livello potranno acquisire informazioni su TikTok che potranno utilizzare per portare la propria carriera a un livello completamente nuovo”, ha commentato Tracy Gardner , Global Head of Music Business Development di TikTok: “Abbiamo creato la piattaforma per offrire agli artisti un accesso trasparente a dati utili e fruibili sulla loro musica e sui loro fan, per aiutarli a interagire meglio con la community di TikTok e dare una spinta alle loro carriere, sia dentro che fuori dalla piattaforma”.

TikTok, lanciato a livello globale TikTok for Artists

Il social ha presentato ufficialmente la nuova piattaforma dopo la fase beta

Per celebrare <a href="https://musicbiz.rockol.it/tutto-su/pmi-20-anni-503860">i vent’anni di attività di PMI - Produttori Musicali Indipendenti</a>, Rockol propone una carrellata di aziende legate all’associazione che rappresenta gran parte delle realtà discografiche italiane slegate dal circuito delle multinazionali. L’etichetta presentata oggi è NoColors Records…

- Nome dell’etichetta: NoColors Records

- Anno di fondazione: 1990

- Sede: Via Giovanni Boccaccio, 47 – 20123 Milano

- Breve descrizione: NoColors è il brand produttivo della storica Casa Editrice Musicale Abramo Allione, fondata nel 1912. Considerata un "artigiano contemporaneo", la casa editrice vanta un catalogo ricco di successi, dai brani degli anni ’20 alle hit più attuali.

Nata nel 1990 come settore produttivo di AA, NoColors si è subito distinta nel panorama internazionale per le sue produzioni dance. Già al debutto, con “So Hard” del DJ tedesco L.U.P.O., conquista il primo posto nelle classifiche italiane per oltre due mesi.

Dal 1990 al 1993, grazie a una proficua collaborazione con l’etichetta berlinese Low Spirit, NoColors firma artisti chiave della scena techno europea come Westbam, DJ Dick, Plutone, Marusha, contribuendo alla diffusione del movimento.

Nel 1993 raggiunge le classifiche UK con D.S.K. e i brani “Do Ya”, “Holdin’ On” e “What Would We Do”, seguiti da un’ondata di successi nei club europei.

Il 1994 è l’anno della svolta: NoColors pubblica l’album di debutto di Moby, contenente due capolavori dell’elettronica: “Next Is The E” e “Go”.

Nello stesso periodo, l’etichetta lancia il duo 2 In A Room con hit come “Wiggle It”, “El Trago (The Drink)”, “Ahora Now”, veri classici dell’hip-house. Anche i 740 Boyz si impongono nelle classifiche con “Shimmy Shake”, “Party Over Here” e “Get Busy”.

Nel 1996 è la volta di Prezioso con “Feel The Rhythm”, e dello straordinario successo de “The Master”, progetto italotedesco firmato NoColors.

Il 1997 segna l’esplosione internazionale di Sash!, scoperto e lanciato proprio da NoColors, con hit leggendarie: “Encore Une Fois”, “Ecuador”, “Stay”, “La Primavera”, “Mysterious Times”, “Move

Mania” e “Colour The World”. Tra le collaborazioni di rilievo anche Jimmy Somerville con “Safe”, remixata da Todd Terry e Mario Fargetta.

In quello stesso anno, Lucio Dalla affida a NoColors i remix di alcuni dei suoi brani più noti. Nasce così “2 Dance”, unica raccolta ufficiale di remix dell’artista, curata da top DJ italiani e internazionali come Black Box, Todd Terry, Fargetta e Adamski.

Il 1996 è anche l’anno di numerose hit internazionali prodotte internamente: “Hablame Luna”, “You Are My Love”, “Angel (Don’t Cry)” (Basic Connection), “Lovin’ Times”, “Like An Angel” (Web), e “Melody Blue”, “Run To You”, “Find Time”, “Set Me Free” (T42).

Nel nuovo millennio, NoColors continua con i progetti Earphones e Edge Of Universe, e successivamente con 3nacria, che pubblica l’apprezzato “Italian Coffee Shop”.

Nel 2002 arriva un altro successo europeo: Master Blaster reinterpreta “Hypnotic Tango”, centrando la Top 10.

Nel roster anche DJ Lhasa, autore di hit come “Heaven Is A Place On Earth”, “Pinocchio”, “Together Forever”, e soprattutto “Giulia”, che conquista il primo posto in Italia, Spagna, Austria, Scandinavia e Canada.

NoColors è stata anche la casa italiana di grandi nomi internazionali: Daniel Bedingfield (“Gotta Get Through This”), DJ Pied Piper (“Do You Really Like It?”) e T2 feat. Aysha (“Heartbroken”), tutti arrivati al n.1 nel Regno Unito. Dannii Minogue ha pubblicato con NoColors tre singoli: “Perfection”, “So Under Pressure” e “Touch Me Like That”.

Nel 2008, la label entra nella Top 5 dance con “I Wanna Freak U” di Eddie Thoneick.

Negli ultimi anni, è iniziata una intensa collaborazione con Molella, che ha firmato una serie di brani di successo: “Holding Back”, Easy People” con Nerone, “Starlight &amp; Gold” con KT Tunstall. Inoltre ha realizzato “Hypnotic Tango Remix” con Albertino e Benny Benassi, “Only You And I” con Fargetta, tra le altre, riscuotendo grande successo internazionale.

Tra i nuovi talenti, Teo Mandrelli, giovane DJ già di Radio m2o, è oggi uno dei nomi più promettenti del roster NoColors.

- Un titolo “simbolo” della vostra produzione: ITALIAN COFFEE SHOP by 3NACRIA

- Link principali: <a href="https://www.nocolorsrec.com/">Sito Web</a>; <a href="https://www.instagram.com/nocolorsrec/">Instagram</a>; <a href="https://www.facebook.com/NocolorsRec">Facebook</a>; <a href="https://www.tiktok.com/@nocolorsrec">TikTok</a>; <a href="https://www.youtube.com/channel/UC5gD0waMKR_fTJJcE3yLYYQ">YouTube</a>

Vent’anni di PMI, le aziende: NoColors Records

Una panoramica sulle etichette associate a Produttori Musicali Indipendenti

Qualche mese fa, come avevamo già scritto, la cantautrice indipendente Kate Nash era tornata alla ribalta delle cronache per la sua provocatoria iniziativa per foraggiare i suoi tour: visto che per gli artisti come lei&nbsp;è più difficile monetizzare attraverso la musica in streaming, infatti, aveva deciso di aprire un account OnlyFans dal titolo "Butts 4 Tour Buses" che offriva sue foto in deshabillé per supportare le spese del suo tour. Successivamente aveva&nbsp;anche iniziato un dibattito con i vertici di Spotify, sempre a proposito della scarsa redditività dei cataloghi in streaming per gli artisti.

Nel numero di giugno della rivista Music Week, nel corso di una lunga intervista, è tornata a parlare delle sue idee&nbsp;per rivoluzionare l'industria musicale inglese, che spera possa essere regolata sempre più da esperti e non da dinamiche di mercato. "C'è bisogno di un superamento dello status quo: è imbarazzante che ci siano così tante nazioni al mondo che stanno facendo meglio di noi. In Francia, ad esempio, da vent'anni c'è una tassa sull'industria dei grandi&nbsp;live che funziona benissimo, perché garantisce un sacco di fondi alle realtà più piccole e sperimentali" ha detto (Nash è anche una delle principali sostenitrici del Music Venue Trust, che protegge i piccoli live club inglesi). "Sempre in Francia c'è anche una streaming tax: quando gli incassi superano i 20 milioni di euro, c'è un'imposta&nbsp;dell'1,2% da pagare. E' una piccola percentuale ma funziona benissimo per supportare gli artisti". Il suo appello continua estendendo l'invito al ministro della cultura britannico a seguirla durante un concerto: "Non in un VIP box in uno stadio, ma incontrando tutte le persone che fanno sì che lo spettacolo vada avanti, in modo da rendersi conto di quanto lavoro ci sia dietro un singolo show. Va benissimo sedersi davanti a una pila di grafici e bilanci, ma è anche necessario entrare in contatto con la realtà e capire come funziona davvero la nostra industria a livello operativo".&nbsp;

Ultimo ma non ultimo, Nash ha aggiunto qualche riflessione sul suo exploit su OnlyFans. "Il 20% dei proventi delle mie chiappe va a loro" ha detto, riferendosi alle trattenute che il sito fa sui guadagni dei creators. "Ma va benissimo, perché mi ha dimostrato che ho davvero bisogno di pochi fan per guadagnare ciò che mi serve per portare avanti la mia creatività. Su OnlyFans incasso mensilmente, mentre dalla mia musica incasso ogni trimestre. Sarà interessante fare un bilancio complessivo&nbsp;tra qualche anno, ma al momento guadagno più dal mio didietro che dalla mia musica".

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La ricetta di Kate Nash per l'industria musicale inglese

Dopo l'exploit provocatorio su OnlyFans e le critiche a Spotify, continua la protesta della cantante

La causa simbolo dell’industria musicale ai tempi dell’AI generativa - quella <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-745385/intelligenza-artificiale-maxi-cause-delle-major-a-suno-e-udio">intentata dalle major lo scorso giugno a Suno e Udio</a> - potrebbe presto essere disinnescata: secondo quanto riferito da Bloomberg, le parti in causa avrebbero avviato una trattativa per raggiungere un regolare accordo di licenza. Stando alle prime indiscrezioni, sul tavolo ci sarebbe un accordo che non solo permetterebbe a Universal Music, Sony Music e Warner Music di essere remunerate per l’utilizzo in fase di training dei propri cataloghi, ma anche di entrare nel capitale delle startup con una quota di minoranza.

Sul processo negoziale, al momento, c’è massima riservatezza - e cautela: le stesse fonti consultate da Bloomberg hanno preferito non essere identificate per “evitare il fallimento dei colloqui”.

Un eventuale accordo tra le multinazionali discografiche e le due startup statunitensi potrebbe rappresentare un primo modello di convivenza pacifica tra aziende sviluppatrici di modelli di Gen AI e aventi diritto: nel caso il negoziato avviato con le major dovesse avere successo, la “pace” con Suno e Udio potrebbe assurgere a modello anche per i legislatori, attualmente impegnati - in Europa così come negli Stati Uniti - nella messa a punto di un quadro normativo in grado di tutelare la proprietà intellettuale senza andare a discapito della ricerca e dell’innovazione tecnologica.

Major contro Suno e Udio: sta iniziando il disgelo?

Secondo Bloomberg sarebbero stati avviati i negoziati per raggiungere un accordo di licenza

<h2>Eventi, convegni</h2>

Da mercoledì 4 a domenica 8 giugno

Non si tratta di un evento in territorio italiano, ma data la grande rilevanza (e la grande affluenza di italiani) è impossibile non segnalare la nuova edizione del Primavera Sound di Barcellona, preceduto come ogni anno dal Primavera Pro, la music conference dedicata a professionisti e addetti ai lavori e giunta ormai alla quindicesima edizione. Quest'anno le headliner sono tutte al femminile:&nbsp;Charli xcx, Chappell Roan e&nbsp;Sabrina Carpenter.

Parc del Fòrum, Barcellona (Spagna)

<h2>In&nbsp;tour, in uscita</h2>

Venerdì 6 giugno 
Le uscite&nbsp;italiane&nbsp;più attese&nbsp;spaziano tra i generi: da Bresh con "Mediterraneo" alla "Exploration" dei Calibro 35, passando per la riedizione dell'album di Lazza "Locura Jam + Opera" e quella dell'album di Claudio Baglioni "La vita è adesso - Il sogno è sempre". All'estero è senz'altro da segnalare il nuovo album dei Pulp, "More". 
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Da lunedì 2 giugno 
Tempo di rassegne estive, e apre i battenti una delle principali: gli iDays, che tradizionalmente animano i due ippodromi milanesi. Si prosegue fino al 27 agosto e si comincia questa settimana, lunedì 2&nbsp;con Justin Timberlake (all'Ippodromo Snai San Siro di Piazzale Lotto) e sabato 7 con Dua Lipa (all'Ippodromo Snai La Maura di Lampugnano). Sempre a Milano inaugura anche la stagione dei concerti allo stadio San Siro, con quello di Elodie.

Per segnalazioni di eventi e presentazioni - che devono essere legati al mondo dell'industria musicale - si può scrivere a<a href="mailto:agenda.musicbiz@rockol.it,%20?subject=Segnalazione%20per%20Agenda%20Music%20Biz">&nbsp;agenda.musicbiz@rockol.it</a>

MusicBiz 7 Giorni: l'agenda dell’industria musicale

Presentazioni, release, inaugurazioni, eventi: gli appuntamenti della settimana

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E’ probabile che, 30 anni fa oggi, solo pochissimi tra voi si stessero connettendo a Internet con un modem analogico a 14,4k. E, anche se sarei felice di essere smentito, sono certo che nessuno lo stesse facendo per collegarsi al primo sito musicale italiano. Lo lanciammo, il 2 giugno 1995, per raccontare la musica in tempo reale, con una semplice e ambiziosa visione: fare il primo magazine digitale specializzato, che avesse il ritmo di un’agenzia ma che fosse dedicato agli appassionati anziché agli addetti ai lavori.

Quella mattina molti rappresentanti dei media accorsero alla presentazione che si teneva a Milano, in un locale sotto la Torre Velasca che non c’è più. Proprio mentre la mia splendida metà mi sosteneva facendo onore al buffet e dando l’esempio agli astanti che sembravano entusiasti di seguirlo, io cominciavo a capire il vero significato di “pioniere”. Quella mattina, infatti, credevo di sapere quale fosse il problema da risolvere: ossia, raccontare ai colleghi giornalisti il senso e il meccanismo di questa nuova testata musicale chiamata “Rock Online” che non avremmo mai stampato, perché non era proprio un giornale ma una cosa chiamata “sito”; inoltre - sempre più difficile - non si sarebbe pagato per leggerla, nè era previsto che uscisse in forma di edizioni quotidiane, settimanali, o mensili. “Ma in che senso gratis e in tempo reale?!?”. Una questione parecchio complessa, se mi credete. Eppure mi accorsi subito che quello era un ostacolo meno che collaterale in confronto a quello, imprevisto, che mi si parò subito davanti: spiegare bene cosa fosse esattamente “questa Internet”. Fu così, quindi, che quella mattina capii intimamente anche il vero significato di “evangelizzatore”. Quanto a quello di “editore”, dovetti imparare a rivisitarlo profondamente e da quel momento in poi non ricordo un giorno, una settimana, un mese o un anno simile all’altro.&nbsp;

La routine: mai pervenuta. La parola chiave: trasformazione. La velocità: turbo.

eCommerce e portali, MP3 e Napster, iPod e smart phone, social media e&nbsp;podcast, MySpace e Facebook, app e algoritmi, YouTube e Spotify, lockdown e TikTok, creator economy e intelligenza artificiale generativa.&nbsp;

Con Rockol sempre sul pezzo, a raccontare ogni svolta e&nbsp;ogni falsa partenza della scena e dell’industria musicale. Attenti ad adattare costantemente la nostra “visione” ad un contesto fluido e frenetico. In mezzo a tante onde da schivare e da cavalcare siamo diventati campioni di surf.&nbsp;

Nati per andare oltre i media tradizionali, ai quali oggi invece apparteniamo, abbiamo fatto i conti con un cuore giornalistico che pulsava al ritmo dell’attualità per mostrare la propria attitudine a informare ed abbiamo gestito, nel frattempo, quella giusta ambizione che suggeriva di esercitare anche la “nobile” funzione della critica, per analizzare, valutare, orientare, formare il gusto. &nbsp;

Informazione e critica al servizio del lettore. Certo che sì. Tuttavia, oggi so che un magazine musicale è soprattutto un’altra cosa: è una lente e un amplificatore del talento.&nbsp;

Lo scopre, lo promuove, ne fa curatela scegliendo cosa mostrare e a chi dare voce, informando e criticando, pure coltivando il dubbio. Cerca un equilibrio sottile. Quell’equilibrio in cui si gioca la credibilità e il futuro dei media musicali che,&nbsp;da&nbsp;quando la musica viaggia veloce, algoritmica, invisibile, sono chiamati a una sfida che si è acuita parecchio, ed è diversa da prima.

Quella ingenua startup, più che come una casa editrice, dovette immediatamente strutturarsi come una piattaforma. Quella spontanea innovazione di 30 anni fa presto dovette svestire i panni della semplice&nbsp;testata musicale per diventare media company. Ma ciò che conta veramente è che quel gigantesco contenitore di articoli, video e dati col tempo è diventato una voce.

E’ abbastanza facile essere virali, mentre “esserci” è piuttosto complicato: è diverso e pure un po’ eroico. “Medium” è altra cosa da “megafono”: si filtra, si traduce, si seleziona - un esercizio in cui credo che la squadra di Rockol eccella. Continuando ad allenarsi nella propria competenza, indipendenza, personalità, passione e visione, sono fiducioso che possa continuare a rimanere un punto di riferimento ed emergere dal rumore di fondo di questi e dei prossimi anni.

Ma tornando al talento.&nbsp;

Il talento, che rende la musica una forma di intrattenimento nel ‘qui e ora’, nel lungo periodo sa trasformarla in specchio, sintomo e a volte motore della società in cui nasce. Per prendere nota che i generi musicali nascono da contesti sociali concreti&nbsp;- il blues era un grido di dolore contro la segregazione, il rock esprimeva la ribellione, il punk nacque in mezzo a una grave crisi economica, il reggae dalla diaspora e dal colonialismo, l’urban racconta il disagio delle periferie - non occorre essere fini sociologhi. Però occorre tenerlo ben presente. Solo così si evita di cedere alla tentazione della superficialità e della censura. E serve anche ricordare come le trasformazioni nei linguaggi musicali, nei formati di fruizione e nei ruoli sociali degli artisti riflettono mutamenti più ampi: nei consumi, nei rapporti generazionali, nel valore attribuito alla creatività.&nbsp;

In questa industria in senso lato, e nel nostro mestiere in particolare, non ci occupiamo di salvare vite umane, anzi: siamo molto fortunati a lavorare con il talento e ad alimentarcene per provare a esprimere il nostro, se ne abbiamo. Ma facendo bene il nostro pezzettino – restando molto concentrati sul nostro pezzettino - possiamo documentare l’evoluzione culturale del nostro tempo, favorire il dialogo tra mondi diversi, fare da ponte tra cultura popolare e cultura alta, tra industria e attivismo, tra arte e pubblico.

Il nostro pezzettino, se siete fan della musica, potrete apprezzarlo da adesso restando sintonizzati su <a href="http://www.rockol.it/trenta">questa pagina</a>, dove troverete pubblicati in successione per diverse settimane molti contributi dedicati alla musica suonata, raccontata e spiegata nell’intervallo 1995-2025.

Non immaginavo che Rockol potesse essere più longevo di molte delle sue band preferite, e oggi stappa una bottiglia pregiata per festeggiare trent’anni&nbsp;portati come chi ha fatto nottata dopo un grande concerto e, soprattutto, per celebrare la sua gente, la sua squadra, le sue lettrici e i suoi lettori.

E io faccio un po’ di rumore per Rockol.&nbsp;

Grazie, sinceramente, a chi c’era, a chi c’è, a chi ci sarà.&nbsp;A chi ci segue, ci sostiene, ci critica, ci corregge. E, soprattutto, a chi fa musica: senza, ovviamente, non saremmo mica qui.&nbsp;

Buon compleanno, Rockol.

&nbsp;

2 giugno 1995: quella mattina, a Milano, nasceva Rockol

Trent'anni sempre sul pezzo, e senza andare fuori tempo

Nella Top Album FIMI/ GfK Top of the Music sponsored by SCF relativa alla settimana dal 23 maggio 2025 al 29 maggio 2025, si registra un cambiamento significativo nelle prime posizioni. Al primo posto si trova l'album ULTIMO LIVE STADI 2024 di ULTIMO, che debutta direttamente al vertice della classifica. Scende dalla prima alla seconda posizione l'album SANTANA MONEY GANG di SFERA EBBASTA &amp; SHIVA, mentre sul gradino più basso del podio entra&nbsp;DECRESCENDO. di RKOMI, al suo debutto nella chart.

Oltre a quelle già citate, non si segnalano nuove entrate nella top ten.

Nella Top Singoli FIMI/ GfK Top of the Music sponsored by SCF relativa alla settimana dal 23 maggio 2025 al 29 maggio 2025,&nbsp;PIANGERE A 90 di BLANCO conquista la vetta della classifica, salendo dalla seconda alla prima posizione. Sulla seconda piazza sale&nbsp;NEON di SFERA EBBASTA &amp; SHIVA, che avanza dalla terza posizione, mentre al terzo posto&nbsp;si colloca A ME MI PIACE di ALFA &amp; MANU CHAO, in risalita dalla sesta tacca.

Tra le new entry nelle prime dieci posizioni si segnala:

<ul>
	<li>DEPRESSO FORTUNATO di OLLY &amp; JULI, che debutta in ottava posizione.</li>
</ul>

<a href="https://www.rockol.it/classifica-fimi-billboard-uk-radio-dischi-piu-venduti?preview=a608820c8b02f821fd24a9f57f9db081#Classifichee%20polemiche&amp;refresh_ce">Classifiche: speciale e aggiornamenti continui qui</a>.&nbsp;

Ultimo

Classifiche, novità 29 maggio: Ultimo debutta al primo posto

'Ultimo Live Stadi 2024' è l'album più ascoltato della settimana

Nella Classifica UK album della settimana dal 30 maggio 2025 al 5 giugno 2025, il primo posto è stato conquistato da SABRINA CARPENTER con il suo album SHORT N' SWEET, che ha guadagnato una lunghezza&nbsp;passando dalla seconda posizione alla prima. La seconda piazza è conquistata dagli&nbsp;SPARKS con l'album MAD, il più alto nuovo ingresso della settimana. La terza posizione rimane stabile con ED SHEERAN e il suo album + - = DIVIDE X - TOUR COLLECTION.

Oltre a quella già citata, le nuove entrate nella top ten sono:

<ul>
	<li>WHEN RIVERS MEET con ADDICTED TO YOU debutta in quarta posizione</li>
	<li>SKUNK ANANSIE con THE PAINFUL TRUTH debutta in settima posizione</li>
	<li>LOUISE con CONFESSIONS debutta in ottava posizione</li>
</ul>

Nella Classifica UK singoli per la settimana dal 30 maggio 2025 al 5 giugno 2025, il brano "ORDINARY" di ALEX WARREN mantiene la sua posizione in prima posizione. "PINK PONY CLUB" di CHAPPELL ROAN&nbsp;sale dalla terza alla&nbsp;seconda posizione, mentre "LOVE ME NOT" di RAVYN LENAE&nbsp;scende&nbsp;dalla seconda alla terza piazza.

L'unica nuova&nbsp;entrata&nbsp;nelle prime dieci posizioni è:

<ul>
	<li>"BLOODLINE" di ALEX WARREN FT JELLY ROLL che debutta in nona posizione.</li>
</ul>

<a href="https://www.rockol.it/classifica-fimi-billboard-uk-radio-dischi-piu-venduti?preview=a608820c8b02f821fd24a9f57f9db081#Classifichee%20polemiche&amp;refresh_ce">Classifiche: speciale e aggiornamenti continui qui</a>.

Sabrina Carpenter

Classifiche UK, novità 30 maggio: Sabrina Carpenter sale in vetta

'Short N' Sweet' è l'album più ascoltato della settimana

La battaglia di Taylor Swift sulla proprietà dei master dei suoi dischi ha finalmente un vincitore: Taylor Swift. Con una lunga lettera pubblicata sul suo sito ufficiale e&nbsp;indirizzata ai suoi fan la popstar dei record ha annunciato di aver riacquistato i master dei suoi primi sei dischi, quelli che nel 2019 <a href="http://www.rockol.it/news-705355/scooter-brown-acquista-catalogo-musicale-taylor-swift-la-bullizzava">furono acquistati per 300 milioni di dollari dalla Ithaca Holdings LLC guidata dal manager Scooter Braun</a>, da sempre in contrasto con Swift, quando attraverso il suo gruppo quest'ultimo riuscì ad acquisire l'etichetta che per prima aveva messo sotto contratto la futura reginetta del pop, la Big Machine Music. La Ithaca Holdings LLC aveva a sua volta ceduto i master di Swift a Shamrock Capital.&nbsp;Swift descrisse la vendita a Braun come il suo "scenario peggiore"&nbsp;e affermò che non le era stata data l'opportunità di acquistare direttamente il suo lavoro. Alla vicenda ora la voce di "Cruel summer" ha scritto la parola "fine": Swift ha annunciato ai fan di aver riacquistato i master da Shamrock a un prezzo "equo". La notizia della clamorosa mossa della cantautrice era stata <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-752178/taylor-swift-pronta-a-ricomprare-il-suoi-master">anticipata da Page Six nelle scorse ore</a>, ma secondo il Guardian le voci secondo cui per l'operazione Swift avrebbe sborsato una somma compresa tra i 600 milioni e il miliardo di dollari sarebbero infondate.&nbsp;

<div class='embed'><blockquote class="instagram-media" data-instgrm-captioned data-instgrm-permalink="https://www.instagram.com/p/DKSF56YueNv/?utm_source=ig_embed&amp;utm_campaign=loading" data-instgrm-version="13"
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 <div style="padding:16px;"> <a href="https://www.instagram.com/p/DKSF56YueNv/?utm_source=ig_embed&amp;utm_campaign=loading" style=" background:#FFFFFF; line-height:0; padding:0 0; text-align:center; text-decoration:none; width:100%;" target="_blank"> <div style=" display: flex; flex-direction: row; align-items: center;"> <div style="background-color: #F4F4F4; border-radius: 50%; flex-grow: 0; height: 40px; margin-right: 14px; width: 40px;"></div> <div style="display: flex; flex-direction: column; flex-grow: 1; justify-content: center;"> <div style=" background-color: #F4F4F4; border-radius: 4px; flex-grow: 0; height: 14px; margin-bottom: 6px; width: 100px;"></div> <div style=" background-color: #F4F4F4; border-radius: 4px; flex-grow: 0; height: 14px; width: 60px;"></div></div></div><div style="padding: 19% 0;"></div> <div style="display:block; height:50px; margin:0 auto 12px; width:50px;"><svg width="50px" height="50px" viewBox="0 0 60 60" version="1.1" xmlns="https://www.w3.org/2000/svg" xmlns:xlink="https://www.w3.org/1999/xlink"><g stroke="none" stroke-width="1" fill="none" fill-rule="evenodd"><g transform="translate(-511.000000, -20.000000)" fill="#000000"><g><path d="M556.869,30.41 C554.814,30.41 553.148,32.076 553.148,34.131 C553.148,36.186 554.814,37.852 556.869,37.852 C558.924,37.852 560.59,36.186 560.59,34.131 C560.59,32.076 558.924,30.41 556.869,30.41 M541,60.657 C535.114,60.657 530.342,55.887 530.342,50 C530.342,44.114 535.114,39.342 541,39.342 C546.887,39.342 551.658,44.114 551.658,50 C551.658,55.887 546.887,60.657 541,60.657 M541,33.886 C532.1,33.886 524.886,41.1 524.886,50 C524.886,58.899 532.1,66.113 541,66.113 C549.9,66.113 557.115,58.899 557.115,50 C557.115,41.1 549.9,33.886 541,33.886 M565.378,62.101 C565.244,65.022 564.756,66.606 564.346,67.663 C563.803,69.06 563.154,70.057 562.106,71.106 C561.058,72.155 560.06,72.803 558.662,73.347 C557.607,73.757 556.021,74.244 553.102,74.378 C549.944,74.521 548.997,74.552 541,74.552 C533.003,74.552 532.056,74.521 528.898,74.378 C525.979,74.244 524.393,73.757 523.338,73.347 C521.94,72.803 520.942,72.155 519.894,71.106 C518.846,70.057 518.197,69.06 517.654,67.663 C517.244,66.606 516.755,65.022 516.623,62.101 C516.479,58.943 516.448,57.996 516.448,50 C516.448,42.003 516.479,41.056 516.623,37.899 C516.755,34.978 517.244,33.391 517.654,32.338 C518.197,30.938 518.846,29.942 519.894,28.894 C520.942,27.846 521.94,27.196 523.338,26.654 C524.393,26.244 525.979,25.756 528.898,25.623 C532.057,25.479 533.004,25.448 541,25.448 C548.997,25.448 549.943,25.479 553.102,25.623 C556.021,25.756 557.607,26.244 558.662,26.654 C560.06,27.196 561.058,27.846 562.106,28.894 C563.154,29.942 563.803,30.938 564.346,32.338 C564.756,33.391 565.244,34.978 565.378,37.899 C565.522,41.056 565.552,42.003 565.552,50 C565.552,57.996 565.522,58.943 565.378,62.101 M570.82,37.631 C570.674,34.438 570.167,32.258 569.425,30.349 C568.659,28.377 567.633,26.702 565.965,25.035 C564.297,23.368 562.623,22.342 560.652,21.575 C558.743,20.834 556.562,20.326 553.369,20.18 C550.169,20.033 549.148,20 541,20 C532.853,20 531.831,20.033 528.631,20.18 C525.438,20.326 523.257,20.834 521.349,21.575 C519.376,22.342 517.703,23.368 516.035,25.035 C514.368,26.702 513.342,28.377 512.574,30.349 C511.834,32.258 511.326,34.438 511.181,37.631 C511.035,40.831 511,41.851 511,50 C511,58.147 511.035,59.17 511.181,62.369 C511.326,65.562 511.834,67.743 512.574,69.651 C513.342,71.625 514.368,73.296 516.035,74.965 C517.703,76.634 519.376,77.658 521.349,78.425 C523.257,79.167 525.438,79.673 528.631,79.82 C531.831,79.965 532.853,80.001 541,80.001 C549.148,80.001 550.169,79.965 553.369,79.82 C556.562,79.673 558.743,79.167 560.652,78.425 C562.623,77.658 564.297,76.634 565.965,74.965 C567.633,73.296 568.659,71.625 569.425,69.651 C570.167,67.743 570.674,65.562 570.82,62.369 C570.966,59.17 571,58.147 571,50 C571,41.851 570.966,40.831 570.82,37.631"></path></g></g></g></svg></div><div style="padding-top: 8px;"> <div style=" color:#3897f0; 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Per riprendere il controllo della sua musica&nbsp;dopo l'acquisizione&nbsp;da parte di&nbsp;Braun dei master dei suoi primi dischi&nbsp;– e svalutare di conseguenza l'investimento del manager – <a href="https://www.rockol.it/news-718281/taylor-swift-master-sto-riregistrando-tutti-i-miei-vecchi-dischi">Swift in questi anni ha intrapreso un processo di ri-registrazione di&nbsp;tutti e sei gli album</a>, aggiungendo al titolo di ciascun disco&nbsp;"(Taylor's Version)" e aggiungendo tracce "From the Vault" dalle sessioni di scrittura originali che non erano state inserite negli album originali. Swift ha così ripubblicato gli album "Fearless" (originariamente uscito nel 2008), "Red", "Speak now" e "1989", sfruttando una clausola presente nel contratto firmato nel 2005 con la Big Machine, a soli 16 anni, che prevedeva la possibilità per la cantautrice di ri-registrare a partire dal 2020 le sue vecchie canzoni.&nbsp;

"Reputation" e l'omonimo album di debutto di Swift, del 2006, sono gli unici album a non essere stati ri-registrati. I fan hanno speculato sulle loro possibili date di uscita per anni. Ora che Swift ha riacquisito i suoi master, ci sono meno motivi per procedere con le nuove registrazioni. Nella sua lettera ai fan, ha chiesto loro cosa ne pensassero dell'ipotesi di procedere con la registrazione&nbsp;e ha detto che avrebbe seguito il loro suggerimento. "Reputation (Taylor's version)" sarebbe in realtà già pronto. L'<a href="https://www.rockol.it/news-752013/taylor-swift-reputation-taylor-s-version-uscita-indizio-handmaid-tale">indizio</a> è arrivato negli scorsi giorni, quando in un episodio della serie "The handmaid's tale", negli Usa, gli spettatori hanno ascoltato una nuova versione della hit&nbsp;"Look what you made me do", originariamente contenuta proprio nell'album del 2017.&nbsp;

La nuova mossa non dovrebbe far concludere prima del previsto la saga delle "Taylor's version": non solo c'è un enorme interesse per i brani "From the Vault", dagli archivi, ma l'impatto commerciale è troppo appetibile per non essere considerato. Le quattro ri-registrazioni pubblicate in precedenza hanno battuto i record commerciali e di classifica di Swift: solo nel Regno Unito, "1989 (Taylor's Version)" ha registrato un numero maggiore di stream e vendite nella prima settimana rispetto all'originale uscito nel 2024: 90 mila unità contro le 184 mila della nuova versione.&nbsp;

Taylor Swift

La battaglia di Taylor Swift ha un vincitore: Taylor Swift

La popstar annuncia di aver acquistato i master dei suoi primi dischi, dopo sei anni di guerra.

E’ attivo online il nuovo store dedicato al merchandising ufficiale di Cesare Cremonini, nato dalla collaborazione tra l’artista e VR46 Racing Apparel, marchio legato al già campione di motociclismo Valentino Rossi. Oltre che online, tutta la collezione sarà disponibile all’interno di shop dedicati presenti negli stadi in ogni data del tour.

“Il progetto nasce da una sinergia tra questi due mondi che, partendo dalle grafiche minimaliste che caratterizzano i progetti di Cremonini, ha dato vita ad un’ampia gamma di prodotti che riprendono il lavoro grafico degli album, dei simboli e dei testi delle canzoni dell’artista bolognese”, hanno spiegato in una nota i coordinatori dell’operazione: “Il merchandise può essere suddiviso in 4 ‘mondi’ che seguono la carriera dell’artista: una serie è dedicata all’ultimo album ‘Alaska baby’, una al tour CREMONINI LIVE25, una alle canzoni storiche e gli evergreen e una al periodo Lunapop”.

Una selezione speciale dei prodotti presentati nel sito sarà esposta a Milano nel temporary store presso al numero 10 di Corso Como, che aprirà dal 12 al 17 giugno: per l’occasione sarà disponibile la versione in vinile dell’intera discografia di Cesare Cremonini con 5 titoli mai stampati prima d’ora, “Bagus”, “Maggese”, “Il primo bacio sulla luna”, “La Teoria dei colori” e “Logico”.

Cesare Cremonini

Cesare Cremonini, online il nuovo store ufficiale

Nato dalla collaborazione tra l’artista e VR46 Racing Apparel (Valentino Rossi)

Per conoscere le ultime novità musicali della settimana, questo articolo ti fornirà l'elenco completo e sempre aggiornato delle nuove canzoni uscite venerdì. Ogni settimana, artisti e band pubblicano nuovi brani, album o EP su tutte le piattaforme digitali. Se vuoi rimanere al passo con le ultime uscite, non perderti <a href="https://www.rockol.it/singoli">l'elenco sempre aggiornato con tutte le novità musicali</a>. Questa settimana parliamo di Veronica Fusaro, Giulio Cesare,&nbsp;Soap, Chiamamifaro, Santangelo e Willie Peyote.

<h2>No Rain No Tears - Veronica Fusaro - Deepdive records</h2>

<div class='embed'> <div class="flex items-center justify-center">
 <img src="https://images.rockol.it/6PZhCT-5j242njsmKrnIflXflTw=/200x200/smart/rockol-img/release-single/fusaro-ts-1748351671.jpg" alt="">
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"No Rain No Tears" è il nuovo singolo di Veronica Fusaro, estratto dall'album Looking For Connection, in uscita il 24 ottobre. Questo singolo precede il debutto dell'artista sulla lunga distanza, avvenuto nel 2023 con l'album "All The Colors Of The Sky".&nbsp;Recentemente, Veronica Fusaro è stata inclusa da IMPALA nella lista dei 100 Artists to Watch per il 2025.

<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/no-rain-no-tears-veronica-fusaro-ctid-204674497">Leggi il testo di "No Rain No Tears" </a>

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<h2>Baggio - Giulio Cesare - Onirica dischi</h2>

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Giulio Cesare, noto anche come Giulio Marchetti, ha pubblicato un nuovo brano intitolato "Baggio"&nbsp;il 30 maggio 2025 per l'etichetta Onirica dischi. Il brano è caratterizzato da sonorità indie-rock ed è stato arrangiato dal producer Francesco Arpino, che ha collaborato con artisti di fama internazionale. Nella traccia, le chitarre sono suonate da Phil Palmer, noto per il suo lavoro con diversi musicisti nel corso della sua carriera. Questo singolo segue la precedente ballad Nuvole distratte, che ha accumulato oltre 100.000 stream su Spotify, e altre canzoni come Rolling Stones, Un sorso di te e Tenerife, quest'ultima prodotta da Leo Pari. Il videoclip di Tenerife presenta Martina Lelio, attrice conosciuta per il suo ruolo in Skam Italia.

<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/baggio-giulio-cesare-ctid-208195072">Leggi il testo di "Baggio" </a>

Giulio Marchetti è nato a Roma nel 1982. Il suo percorso artistico ha inizio nel 2008, quando esordisce nella poesia con la raccolta “Il sogno della vita” (Novi Ligure, 2008), a cui fanno seguito “Energia del vuoto” (Puntoacapo Editrice, 2010) e "La notte oscura” (2012). Di recente uscita è “Specchi ciechi” (Puntoacapo Editrice, 2020), e per il 2023 è prevista la pubblicazione della settima raccolta, “Varco cielo”. Accanto alla poesia, grazie alla quale vince diversi premi, un importante... 
<a href="https://www.rockol.it/artista/giulio-cesare/biografia">Leggi la biografia completa </a>

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<h2>Amore viscerale (charnel) - Soap - Sugar</h2>

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Soap presenta il nuovo singolo intitolato “Amore viscerale (charnel)”, in uscita venerdì 30 maggio 2025. Il brano è parte dell'EP “Pas Facile”, pubblicato sotto l'etichetta Sugar Music. Questo EP rappresenta il primo progetto discografico dell'artista.

<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/amore-viscerale-charnel-soap-ctid-200895768">Leggi il testo di "Amore viscerale (charnel)" </a>

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<h2>Acqua passata - Chiamamifaro - Sony</h2>

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Il 30 maggio 2025 è stato pubblicato il nuovo singolo di chiamamifaro, intitolato "Acqua passata". Questo brano è prodotto da Nigiri e distribuito da Sony Music Italy. Si tratta del&nbsp;quarto singolo che anticipa l'uscita dell'EP "LOST &amp; FOUND", prevista per il 6 giugno 2025.&nbsp;Il nuovo EP sarà accompagnato da un instore tour e live showcase in diverse città italiane, dove l'artista presenterà il suo lavoro. Le date del tour includono Genova, Firenze, Milano, Roma, Napoli e Bologna, con eventi programmati a partire dal 6 giugno.

<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/acqua-passata-chiamamifaro-ctid-209732411">Leggi il testo di "Acqua passata" </a>

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<h2>Come va a finire - Santangelo - Autoprodotto</h2>

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Dal 30 maggio 2025, è in rotazione radiofonica il singolo "Come va a finire" di Santangelo, già disponibile sulle piattaforme digitali di streaming.

<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/come-va-a-finire-santangelo-ctid-207973220">Leggi il testo di "Come va a finire" </a>

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<h2>NEXT - Willie Peyote - Universal</h2>

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Il 30 maggio&nbsp;Willie Peyote pubblica il suo nuovo singolo, intitolato "NEXT". La canzone è disponibile in formato digitale e in rotazione radiofonica. L'uscita di "NEXT" è gestita da Emi Records Italy e Universal Music Italia. Il brano&nbsp;sarà incluso nella scaletta del “GRAZIE MA NO GRAZIE TOUR - ESTATE 2025”, che inizierà il 25 giugno da Collegno (TO) e proseguirà nei principali festival estivi.

<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/next-willie-peyote-ctid-209731406">Leggi il testo di "NEXT" </a>

Willie Peyote, al secolo Guglielmo Bruno, è un rapper torinese classe 1985. 
Oltre a essere conosciuto come solista, Peyote è la voce del gruppo Funk Shui Project. Avvicinatosi al rap nel 2004, dopo alcuni tentativi con altri generi musicali, fonda il gruppo Sos Clique con Kavah e Shula col quale pubblica diversi demo e un EP intitolato “L’Erbavoglio” nel 2008. 
A seguito dello scioglimento del gruppo intraprende la carriera solista pubblicando IL MANUALE DEL GIOVANE NICHILISTA... 
<a href="https://www.rockol.it/artista/willie-peyote/biografia">Leggi la biografia completa </a>

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