Si è tenuto oggi, lunedì 20 novembre, nell’ambito della <a href="https://www.rockol.it/tutto-su/milano-music-week-2023-493057">settima edizione della Milano Music Week</a>, il panel - organizzato da Assomusica - “Obiettivo 2024: attuare il nuovo codice dello spettacolo”. All’incontro, moderato dal giornalista del Sole 24 Ore Andrea Biondi, hanno preso parte il Presidente di Assomusica Carlo Parodi, il Consigliere Direttivo di KeepOn LIVE Maria Rosaria Santangelo, il Presidente di AssoConcerti Bruno Sconocchia, il giornalista Renato Tortarolo del Consiglio Superiore dello Spettacolo, e gli Onorevoli Grazia Di Maggio e Matteo Orfini della VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati, e l’Onorevole.

“Il Codice dello spettacolo è uno strumento atteso da decenni - uno dei motivi, peraltro, per cui Assomusica si è costituita nel lontano 1996”, ha spiegato Carlo Parodi: “Rispetto al quale tutta l’industria nutre importanti aspettative, in particolare il settore della musica. Come Assomusica riteniamo necessario un riconoscimento degli spazi culturali, come i live club e delle figure professionali di agente, organizzatore e produttore di spettacoli. Al momento non disponiamo di alcun riferimento chiaro e, anzi, per alcuni eventi ci rifacciamo a delle disposizioni dei Regi Decreti del 1933. Auspichiamo una semplificazione normativa e che ci venga data la possibilità di operare nei concerti fino a 3000 spettatori senza un appesantimento di certificazioni e costi eccessivi. Questo potrebbe essere un modo per guardare agli spettacoli dal vivo con maggiori certezze e al futuro in maniera molto più lineare. Allo stesso modo, sarebbe utile ripensare il sistema del Fondo Nazionale per lo Spettacolo dal Vivo, disponendo esplicitamente che una sua quota sia stabilmente indirizzata alla produzione ed organizzazione di spettacoli di musica popolare contemporanea, anche con finalità commerciali e profit”.

“La partecipazione alla MMW da parte dei giovani e delle imprese è un dato molto interessante e incoraggiante”, ha aggiunto Di Maggio: “Credo che questo evento sullo spettacolo dal vivo sia in linea con il lavoro che il Governo Meloni sta facendo. Sullo spettacolo il lavoro e le sinergie anche con l’opposizione sono positive e concrete fin dalla passata Legislatura. Sul settore della musica popolare contemporanea, questa maggioranza intende dare spazio anche alle istanze che giungono dal mondo delle imprese culturali per rilanciare e dare vigore al settore della musica popolare contemporanea. Il settore del live si è dimostrato un comparto produttivo in grado di creare un nuovo turismo per i piccoli borghi e aree meno centrali, per questo ci auguriamo che la riforma del Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo possa favorire queste sinergie”.

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“La situazione è complicata ma questo è un settore sul quale maggioranza e opposizione in passato sono riusciti a lavorare insieme”, ha dichiarato Orfini: “Per arrivare all’attuazione del Codice dello Spettacolo servono tre cose. Serve una politica, intesa come strategia che guidi il settore della musica e ne riconosca la capacità di creare quel tessuto di comunità che serve anche a risolvere altri tipi di problemi. Sostenere il settore musicale significa avere un‘idea di Paese, non si tratta di un sostegno ad un settore industriale come tanti altri. Il Ministero della Cultura non è adeguato nella sua struttura a comprendere come funziona il mondo della musica, perché è un ministero abituato alla prosa, alla lirica. O noi lo dotiamo degli strumenti per capire come funziona o non sapranno applicare le norme su tutele dei lavoratori, riconoscimenti delle professionalità e del funzionamento della filiera industriale e norme per le imprese culturali e musicali. Servono poi risorse. Ma il tema principale è l’autonomia della cultura dalla politica: la cultura è autonoma se è libera. Se un lavoratore della cultura non ha né diritti né tutele ha ovviamente un rapporto di dipendenza dalla committenza pubblica che non sempre gli consente di essere libero. Negare tutele e diritti ad un lavoratore culturale e creativo significa togliergli l’autonomia nel rapporto dalla politica. Nella passata legislatura avevamo pensato e approvato - con il consenso di tutte le forze politiche - una riforma che riconoscesse la natura discontinua di questo lavoro e garantisse un’indennità. Nella scorsa legge di bilancio avevamo stanziato 100 milioni di euro per far partire la norma. I decreti attuativi sono stati emanati con un anno di ritardo e a causa di questo quei 100 milioni sono andati persi, di fatto svuotando la riforma. Trovare una soluzione in questa legge di bilancio è fondamentale per poter proseguire su un percorso di riforme”.

Di Marco, che si è detta “fiduciosa che con la prossima legge di bilancio maggioranza e opposizione sapranno trovare una quadra”, ha anticipato, in chiusura, l’intervento finale di Parodi: “Invito il consiglio superiore dello spettacolo e ai parlamentari in commissioni a trovare le risorse, perché sono importanti”, ha concluso il Presidente di Assomusica, “Non c’è una legge di finanziamento per la musica popolare contemporanea nel settore profit: perché un teatro può essere finanziato e un live club no?. E perché chi opera nel campo della musica popolare contemporanea non può accedere al tax credit?”.

Live

Assomusica

KeepOn

Carlo Parodi

ASSOCONCERTI

Milano Music Week 2023

Bruno Sconocchia

Si è tenuto oggi, lunedì 20 novembre, nell’ambito della <a href="https://www.rockol.it/tutto-su/milano-music-week-2023-493057">settima edizione della Milano Music Week</a>, il panel - organizzato da Assomusica - “Obiettivo 2024: attuare il nuovo codice dello spettacolo”. All’incontro, moderato dal giornalista del Sole 24 Ore Andrea Biondi, hanno preso parte il Presidente di Assomusica Carlo Parodi, il Consigliere Direttivo di KeepOn LIVE Maria Rosaria Santangelo, il Presidente di AssoConcerti Bruno Sconocchia, il giornalista Renato Tortarolo del Consiglio Superiore dello Spettacolo, e gli Onorevoli Grazia Di Maggio e Matteo Orfini della VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati, e l’Onorevole.

“Il Codice dello spettacolo è uno strumento atteso da decenni - uno dei motivi, peraltro, per cui Assomusica si è costituita nel lontano 1996”, ha spiegato Carlo Parodi: “Rispetto al quale tutta l’industria nutre importanti aspettative, in particolare il settore della musica. Come Assomusica riteniamo necessario un riconoscimento degli spazi culturali, come i live club e delle figure professionali di agente, organizzatore e produttore di spettacoli. Al momento non disponiamo di alcun riferimento chiaro e, anzi, per alcuni eventi ci rifacciamo a delle disposizioni dei Regi Decreti del 1933. Auspichiamo una semplificazione normativa e che ci venga data la possibilità di operare nei concerti fino a 3000 spettatori senza un appesantimento di certificazioni e costi eccessivi. Questo potrebbe essere un modo per guardare agli spettacoli dal vivo con maggiori certezze e al futuro in maniera molto più lineare. Allo stesso modo, sarebbe utile ripensare il sistema del Fondo Nazionale per lo Spettacolo dal Vivo, disponendo esplicitamente che una sua quota sia stabilmente indirizzata alla produzione ed organizzazione di spettacoli di musica popolare contemporanea, anche con finalità commerciali e profit”.

“La partecipazione alla MMW da parte dei giovani e delle imprese è un dato molto interessante e incoraggiante”, ha aggiunto Di Maggio: “Credo che questo evento sullo spettacolo dal vivo sia in linea con il lavoro che il Governo Meloni sta facendo. Sullo spettacolo il lavoro e le sinergie anche con l’opposizione sono positive e concrete fin dalla passata Legislatura. Sul settore della musica popolare contemporanea, questa maggioranza intende dare spazio anche alle istanze che giungono dal mondo delle imprese culturali per rilanciare e dare vigore al settore della musica popolare contemporanea. Il settore del live si è dimostrato un comparto produttivo in grado di creare un nuovo turismo per i piccoli borghi e aree meno centrali, per questo ci auguriamo che la riforma del Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo possa favorire queste sinergie”.



“La situazione è complicata ma questo è un settore sul quale maggioranza e opposizione in passato sono riusciti a lavorare insieme”, ha dichiarato Orfini: “Per arrivare all’attuazione del Codice dello Spettacolo servono tre cose. Serve una politica, intesa come strategia che guidi il settore della musica e ne riconosca la capacità di creare quel tessuto di comunità che serve anche a risolvere altri tipi di problemi. Sostenere il settore musicale significa avere un‘idea di Paese, non si tratta di un sostegno ad un settore industriale come tanti altri. Il Ministero della Cultura non è adeguato nella sua struttura a comprendere come funziona il mondo della musica, perché è un ministero abituato alla prosa, alla lirica. O noi lo dotiamo degli strumenti per capire come funziona o non sapranno applicare le norme su tutele dei lavoratori, riconoscimenti delle professionalità e del funzionamento della filiera industriale e norme per le imprese culturali e musicali. Servono poi risorse. Ma il tema principale è l’autonomia della cultura dalla politica: la cultura è autonoma se è libera. Se un lavoratore della cultura non ha né diritti né tutele ha ovviamente un rapporto di dipendenza dalla committenza pubblica che non sempre gli consente di essere libero. Negare tutele e diritti ad un lavoratore culturale e creativo significa togliergli l’autonomia nel rapporto dalla politica. Nella passata legislatura avevamo pensato e approvato - con il consenso di tutte le forze politiche - una riforma che riconoscesse la natura discontinua di questo lavoro e garantisse un’indennità. Nella scorsa legge di bilancio avevamo stanziato 100 milioni di euro per far partire la norma. I decreti attuativi sono stati emanati con un anno di ritardo e a causa di questo quei 100 milioni sono andati persi, di fatto svuotando la riforma. Trovare una soluzione in questa legge di bilancio è fondamentale per poter proseguire su un percorso di riforme”.

Di Marco, che si è detta “fiduciosa che con la prossima legge di bilancio maggioranza e opposizione sapranno trovare una quadra”, ha anticipato, in chiusura, l’intervento finale di Parodi: “Invito il consiglio superiore dello spettacolo e ai parlamentari in commissioni a trovare le risorse, perché sono importanti”, ha concluso il Presidente di Assomusica, “Non c’è una legge di finanziamento per la musica popolare contemporanea nel settore profit: perché un teatro può essere finanziato e un live club no?. E perché chi opera nel campo della musica popolare contemporanea non può accedere al tax credit?”.

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MMW23, il panel ‘Obiettivo 2024: nuovo codice dello spettacolo’

Industria

Politica e operatori del settore a confronto per l’evento organizzato da Assomusica

“La tecnologia dell'intelligenza artificiale sta avanzando rapidamente, offrendo nuove possibilità creative e nuove sfide all'industria musicale. E’ fondamentale che l'industria musicale unisca le forze e agisca congiuntamente per proteggere la creatività e al contempo favorire l'innovazione”: con questa premessa Spotify ha annunciato nel pomeriggio di oggi, giovedì 16 ottobre, una collaborazione su vasta scala con i principali partner discografici sia major che indipendenti per lo sviluppo di “prodotti musicali basati sull'AI, pensati per gli artisti”.

“Eliminare gli effetti peggiori dell'AI di generazione è un tassello essenziale del puzzle. Il mese scorso abbiamo condiviso le misure che stiamo adottando per <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-754299/spotify-cancellati-oltre-75-milioni-di-brani-spam">eliminare spam, impersonificazione e inganno nell'era dell'intelligenza artificiale</a>”, ha spiegato il DSP svedese in una nota: “Abbiamo anche sentito costantemente dagli artisti e dai loro team che i prodotti musicali emergenti basati sull'intelligenza artificiale spesso non sembrano pensati per supportare le loro carriere, le loro attività e la loro fan base. Troppo spesso, sembrano esperimenti a breve termine concepiti per competere con loro, piuttosto che soluzioni a lungo termine progettate per servire gli artisti. Ecco perché Spotify si è concentrata sull'utilizzo della tecnologia di intelligenza artificiale generativa per potenziare funzionalità che mettono in contatto fan e artisti, come il nostro AI DJ, la nostra daylist personalizzata o la nostra AI Playlist, che aiutano gli ascoltatori a scoprire i loro prossimi artisti preferiti in modi nuovi”.

“Oggi annunciamo l'intenzione di collaborare con Sony Music Group, Universal Music Group, Warner Music Group, Merlin e Believe per sviluppare prodotti di intelligenza artificiale responsabili che diano potere agli artisti e agli autori che rappresentano e li mettano in contatto con i fan che li sostengono”, ha fatto sapere Spotify, auspicando - per il futuro - “di coinvolgere altri titolari di diritti e distributori”.

“Alcune voci nel settore tecnologico ritengono che il copyright debba essere abolito. Noi no. I diritti dei musicisti sono importanti. Il copyright è essenziale”, ha chiarito l’azienda svedese: “Se l'industria musicale non si fa promotrice in questo momento, l'innovazione basata sull'intelligenza artificiale avverrà altrove, senza diritti, consenso o compensi. Insieme ai titolari dei diritti, agli artisti e agli autori, stiamo investendo in modo significativo nella ricerca e nello sviluppo di prodotti basati sull'intelligenza artificiale”.

Spotify ha voluto rendere espliciti fin da subito i principi che regoleranno la propria condotta nell’ambito di questi nuovi accordi. Lo sviluppo dei nuovi prodotti sarà basato su accordi preliminari, “non chiedendo perdono in un secondo momento”. “Riconosciamo che esiste un'ampia gamma di opinioni sull'uso degli strumenti di musica generativa all'interno della comunità artistica”, ha proseguito la piattaforma: “Pertanto, artisti e titolari dei diritti sceglieranno se e come partecipare per garantire che l'uso degli strumenti di intelligenza artificiale sia in linea con i valori delle persone dietro la musica”. L’obiettivo, quindi, è quello di creare prodotti che generino “flussi di entrate completamente nuovi per i titolari dei diritti, gli artisti e gli autori, garantendo loro un compenso adeguato per l'utilizzo del loro lavoro e un riconoscimento trasparente per i loro contributi”. E, ultimo ma non meno importante: “Gli strumenti di intelligenza artificiale che sviluppiamo non sostituiranno l'arte umana. Offriranno agli artisti nuovi modi per essere creativi e connettersi con i fan. Sfrutteremo il nostro ruolo di luogo in cui oltre 700 milioni di persone vengono ad ascoltare musica ogni mese per garantire che l'intelligenza artificiale generativa approfondisca le connessioni tra artisti e fan”.

“Abbiamo iniziato a creare un laboratorio di ricerca sull'intelligenza artificiale generativa all'avanguardia e un team di prodotto focalizzato sullo sviluppo di tecnologie che riflettano i nostri principi e creino esperienze innovative per fan e artisti”, spiega Spotify: “Questo lavoro combinerà i nostri sforzi di ricerca e sviluppo con partnership nell'intero ecosistema tecnologico, il tutto plasmato in stretta collaborazione con artisti, produttori e autori. Il nostro obiettivo è garantire che il futuro dell'innovazione musicale avvenga in modo responsabile e invitare le menti migliori dell'intelligenza artificiale a contribuire alla sua costruzione. Abbiamo già iniziato a lavorare sulle prime linee guida di prodotto che danno vita a questi principi, e ne arriveranno altre man mano che continueremo a sviluppare nuovi strumenti ed esperienze per i fan. Ci impegniamo a garantire che l'intelligenza artificiale migliori la creatività, crei nuove opportunità per il settore e mantenga gli artisti al centro della musica”.

"La tecnologia dovrebbe sempre essere al servizio degli artisti, non il contrario”, ha dichiarato il cp-CEO e Chief Business Officer di Spotify Alex Norström: “Il nostro obiettivo in Spotify è garantire che l'innovazione supporti gli artisti, tutelando i loro diritti, rispettando le loro scelte creative e creando nuovi modi per i fan di scoprire e apprezzare la musica che amano".

"L'intelligenza artificiale rappresenta il cambiamento tecnologico più significativo dai tempi degli smartphone e sta già rimodellando il modo in cui la musica viene creata e fruita”, ha aggiunto Gustav Söderström, co-CEO e Chief Product and Technology Officer di Spotify: “Vogliamo costruire questo futuro fianco a fianco con l'industria musicale, guidati da principi chiari e da un profondo rispetto per i creatori, proprio come facevamo ai tempi della pirateria. La nostra azienda apporta una profonda competenza nella ricerca a questa opportunità e stiamo attivamente ampliando il nostro team e le nostre capacità di intelligenza artificiale per guidare la continua crescita dell'intero ecosistema musicale".

"Siamo lieti di collaborare con Spotify per sviluppare soluzioni di intelligenza artificiale generativa responsabile che ampliano le opportunità per artisti e autori, migliorando al contempo l'esperienza musicale per i fan”, ha dichiarato il Presidente di Sony Music Rob Stringer: “Questo è il riconoscimento che la concessione diretta di licenze prima del lancio di nuovi prodotti è l'unico modo appropriato per svilupparli e dimostra come un mercato che funziona correttamente avvantaggi tutti nell'ecosistema e alimenti l'innovazione. Apprezziamo e applaudiamo la leadership di Spotify in questo periodo critico".

"Da diversi anni portiamo avanti iniziative con i nostri partner per mettere gli artisti al centro del dibattito sull’AI generativa e abbiamo stretto accordi incentrati sugli artisti che creano nuovi strumenti innovativi per sfruttare le opportunità offerte da questa tecnologia rivoluzionaria”, ha ribadito Lucian Grainge, Presidente e CEO di Universal Music: “Mi congratulo con Daniel (Ek, ndr), Alex e Gustav per aver compiuto questi passi avanti fondamentali per far progredire questo approccio. E’ essenziale collaborare con partner strategici come Spotify per abilitare i prodotti di AI generativa in un panorama commerciale fiorente in cui artisti, autori, fan, case discografiche e aziende tecnologiche possano prosperare".

"Ci siamo costantemente concentrati sull'assicurarci che l'intelligenza artificiale funzioni a favore di artisti e autori, non contro di loro”, ha fatto sapere il CEO di Warner Music Robert Kyncl: “Questo significa collaborare con partner che comprendano la necessità di nuovi accordi di licenza per l'intelligenza artificiale che proteggano e compensino i titolari dei diritti e la comunità creativa. Sosteniamo le ponderate misure di Spotify in materia di intelligenza artificiale e accogliamo con favore l'opportunità di essere pionieri del futuro insieme".

"L'approccio di Merlin all'uso dell'intelligenza artificiale nella musica è semplice”, ha commentato Charlie Lexton, COO di Merlin: “Cerchiamo attivamente partner che rispettino e valorizzino il copyright, rispettino e valorizzino gli artisti e desiderino arricchire, non sostituire, la comunità creativa. I principi di Spotify sull'intelligenza artificiale annunciati oggi dimostrano lo stesso impegno. Siamo entusiasti di lavorare insieme per garantire che questi principi si traducano in prodotti che migliorino realmente l'ecosistema creativo e commerciale, a beneficio dei nostri membri indipendenti, dei loro artisti e dei loro fan".

"A Believe, abbiamo sempre visto due facce dell'intelligenza artificiale e dell’AI generativa. Da un lato c'è l'’ai responsabile’, focalizzata sulla protezione degli artisti e del copyright, guidata dai nostri quattro principi di consenso, controllo, compensazione e trasparenza. Dall'altro lato c'è l'’IA creativa di valore’, innovazioni che mettono al centro gli artisti e le loro carriere, potenziando la creatività, accelerando la scoperta della musica e rafforzando il coinvolgimento dei fan”, ha concluso Denis Ladegaillerie, fondatore e CEO di Believe: “Dopo aver supportato le recenti iniziative di Spotify per rafforzare la protezione dell'AI, siamo ora entusiasti di collaborare con Spotify per sviluppare congiuntamente strumenti di “intelligenza artificiale creativa di valore’ che alimenteranno lo sviluppo degli artisti e apriranno nuove opportunità creative e commerciali".

Spotify insieme a major e indie per prodotti basati sull’AI

Coinvolte Sony Music, Universal Music, Warner Music, Merlin e Believe

Gli organizzatori della Milano Music Week - un progetto del Comune di Milano - Assessorato alla Cultura, promosso da AssoConcerti, Assomusica, FIMI Federazione Industria Musicale Italiana, NUOVO IMAIE Nuovo Istituto Mutualistico Artisti Interpreti Esecutori e SIAE - Società Italiana degli Autori ed Editori ed organizzato da Butik s.r.l. Impresa Sociale, con la Direzione Artistica affidata a Nur Al Habash - hanno annunciato i primi appuntamenti per l’edizione 2025 della manifestazione, che avrà luogo nel capoluogo lombardo tra i prossimi 17 e 23 novembre.

“L'edizione 2025 ha come main topic ‘Nuova generazione’, con l’intento di esplorare le mutazioni creative e di ascolto”, hanno fatto sapere i promotori della Week: “Imprenditori innovativi, startupper e musicisti under 40 porteranno la loro riflessione sulle tendenze che stanno ridefinendo il panorama sonoro contemporaneo.

Allo scopo sono stati ideati due nuovi format, “Diggin' With” e “The Stereo Line”.

"Diggin’ with" è presentato come “un momento speciale all’interno dei negozi di dischi indipendenti: l’artista si metterà dietro al bancone per un pomeriggio, a disposizione dei singoli fan, per condividere passioni musicali, raccontare le proprie influenze e scoprire insieme nuovi dischi da portare a casa. Verranno coinvolti alcuni dei negozi di dischi più amati dagli appassionati di musica di Milano come Il Discomane, Serendeepity, XTCR, New San Francisco, Dissonanze, Psycho Records, Dischivolanti e molti altri. Di seguito i primi artisti annunciati: Auroro Borealo, Colombre e Maria Antonietta, Egreen, Eugenio Finardi, Generic Animal, Marta Del Grandi e Venerus”.&nbsp;

“The Stereo Line” prevede “un percorso d’ascolto nei listening bar di Milano, un invito a riscoprire il piacere di ascoltare con attenzione la musica, in ambienti che fanno del suono un’esperienza da vivere. I protagonisti di ogni serata incontreranno i fan condividendo con loro i migliori dischi della propria collezione, mettendoli sul giradischi, raccontandoli e ascoltandoli integralmente assieme a loro. I primi nomi svelati sono Any Other, Carlo Antonelli, Colapesce, Delicatoni, Il Mago del Gelato, Linus e Lorenzo Senni. I bar che verranno coinvolti sono Bene Bene, FEAT.Barona, MOGO Listening Bar, Nodo Bar, Onda Listening Bar, Palinurobar e Section80bar”.

Per quanto invece riguarda i party e gli eventi dal vivo, “per il secondo anno il Dazio di Levante dell’Arco della Pace sarà tra le location protagoniste. Mercoledì ospiterà lo showcase di Sony Music Italy che racconterà le nuove tendenze musicali e presenterà le novità del proprio roster. Il sabato Believe presenterà all'interno del suo evento speciale Amplify una serata con Dischi Sotterranei.

Le etichette discografiche e le agenzie di live entertainment saranno attive anche con workshop e open day e tante altre iniziative. Tra queste Metatron (il 22 novembre all’Ostello Bello Milano Duomo), INDACO Records (il 22 novembre nella loro sede) e RADAR MGMT (il 19 novembre al Detune)”.

Al Superstudio Più il 22 novembre si terrà la terza edizione dei SIAE Music Awards, “i premi che celebrano gli autori e gli editori italiani di maggior successo nel nostro Paese e all’estero: nel cuore del quartiere Tortona, una serata evento con tanti ospiti, per unire l’industria musicale nel nome dell’eccellenza e della creatività”.

Il quartiere NoLo (Municipio 2) sarà valorizzato dal progetto speciale Periphonic, realizzato con il contributo di Fondazione Cariplo, “che porta la musica nei quartieri più periferici di Milano, attivando spazi culturali e luoghi di comunità attraverso concerti, eventi e performance diffuse sul territorio. L’headquarter della Milano Music Week sarà invece strutturato per il secondo anno nel cuore di Milano, tra Palazzina Appiani, Triennale Milano, nel nuovo spazio Voce e nell’Agorà, Casa degli Artisti, Dazi dell’Arco della Pace e Museo degli strumenti musicali all'interno del Castello Sforzesco”.

Dal 17 al 22 novembre torna Linecheck Music Meeting &amp; Festival, main content partner, con il concept “a beautiful presence”: una settimana di concerti e incontri tra Milano e Bologna – dall’Auditorium San Fedele all’Auditorium di Milano, fino a BASE – con artisti come Joy Orbison, Judeline, Nick León, Lucy Railton, Rita Payés, Kompromat, Le Feste Antonacci e moltə altrə. Maggiori informazioni su linecheck.it.

Il 17 novembre Midance in collaborazione con Enjoy Media (Enjoy Television – RIN Italia Network – Trend Discotec) riunisce il mondo della musica elettronica al Dazio di Ponente con un b2b del djing, del clubbing e delle discografiche con panel, speed date e networking.

Dal 20 al 23 novembre, in varie locations di Milano, prende vita City Echoes, un ecosistema di suoni, visioni e gesti culturali che si amplificano nello spazio urbano, curato da Polifonic. In programma il live di Richie Hawtin – DEX EFX X0X (unica data in Italia in esclusiva) ad Alcatraz, seguito dal dj set di John Talabot. La domenica, Basic Village diventa un luogo di connessioni sensoriali con sound bath, live painting e performance collettive che uniscono musica, arti visive e ricerca musicale. Completano il programma Francesco Del Garda, Or:la, Hiver, Leo Mas, Sister Effect e molti altri protagonisti della scena elettronica contemporanea.

Il 23 novembre l’annuale mezza maratona Milano21 diventa Rock Your Race, grazie alla collaborazione tra FollowYourPassion e Rockin'1000: 15 band suoneranno lungo i 21 chilometri del percorso, accompagnando corridori e pubblico in un grande festival urbano.

Milano Music Week 2025, annunciati i primi appuntamenti

Feste serali, eventi in negozi di dischi e listening bar, e molto altro: i dettagli

Audacia Innovations, società tecnologica di servizi per artisti ed etichette, ha annunciato il lancio di un nuovo tool video “pensato per le etichette discografiche che vogliono promuovere catalogo e artisti con contenuti brevi, coerenti e professionali per Instagram, TikTok, YouTube e Spotify”: la soluzione - ha fatto sapere l’azienda fondata e guidata da Luca Stante - “unisce tecnologia e visione discografica, con il supporto di un team esperto nel settore musicale”.

Nel dettaglio, lo strumento permette la creazione di video brevi (16 secondi totali: due sequenze da 8 secondi, legate da uno storyboard), “ideali per i social, youtube shorts e Spotify Canvas e allineati al posizionamento dell’etichetta”. Le modalità operative disponibili sono due: o la creazione di uno short video a partire da foto o immagini (uploadando due immagini, e fornendo una breve descrizione per la creazione di uno storyboard modificabile prima della generazione definitiva del video), o quella a partire da un form descrittivo, grazie al quale il tool genererà una mini-storia da rivedere e approvare prima della creazione del video.

Al primo accesso è incluso un tentativo gratuito per testare il tool e valutarne i benefici sul flusso creativo.&nbsp;

“La tecnologia può amplificare la creatività, ma è l’intuizione umana a darle senso”, ha commentato Stante: “Abbiamo creato questo tool per aiutare le etichette a raccontare la propria musica con immagini e storie coerenti, in modo rapido, semplice e profondamente personale”.

Audacia, lanciato un nuovo tool per gli short video

Per facilitare la creazione di contenuti da destinare alle piattaforme social

Che il “turismo musicale”, soprattutto in Asia, rappresenti un importante volano di crescita economica <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-746120/top-tour-e-ricadute-economiche-sui-territori-il-caso-singapore">non è una novità</a>. Non sorprende, quindi, che Live Nation Asia e Trip.com Group, azienda di spicco nel segmento di mercato dei servizi di viaggio, abbiano siglato “una partnership strategica pluriennale per integrare viaggi ed esperienze di musica dal vivo nei principali mercati asiatici”.

Lanciata a Hong Kong/Macao, Singapore, Thailandia, Corea del Sud e Cina continentale, la collaborazione “consentirà ai fan - hanno spiegato le aziende con una nota - di pianificare senza problemi viaggi incentrati sui concerti, combinando l'accesso esclusivo alla prevendita degli spettacoli con voli, hotel ed esperienze locali curate tramite la piattaforma di Trip.com Group”, dando agli appassionati l’opportunità di “seguire gli artisti che amano, supportando al contempo il turismo regionale e aumentando l'attrattiva delle destinazioni in Asia”. 
 
Secondo uno studio commissionato da Trip.com “quasi il 66% dei viaggiatori dell'Asia-Pacifico è disposto a viaggiare all'estero per i concerti, con la Generazione Z e i Millennial in testa. A Singapore, le prenotazioni alberghiere sono triplicate durante lo spettacolo esclusivo di Lady Gaga in Asia, mentre a Hong Kong, oltre la metà degli spettatori ha prolungato il soggiorno per svago, generando entrate in tutti i settori del turismo. Gli artisti stanno inoltre aggiungendo spettacoli in città come Singapore, Bangkok e Seul, affermando queste città come centri musicali imperdibili”.

"Gli amanti della musica di oggi stanno abbracciando esperienze immersive che vanno ben oltre il concerto stesso", ha commentato Bo Sun, Chief Marketing Officer di Trip.com Group: "Grazie a partnership come questa, stiamo migliorando l'esperienza di viaggio, aggiungendo valore per gli appassionati e generando nuovo valore culturale ed economico per le destinazioni e per l'industria turistica in Asia in generale. Insieme, siamo orgogliosi di essere pionieri del futuro del turismo attraverso l'intrattenimento".

"I viaggi per assistere ai concerti stanno ridefinendo il turismo in tutta l'Asia", ha aggiunto James Dick, Vicepresidente Esecutivo Partnership e Media di Live Nation Asia: "Insieme a Trip.com, stiamo aiutando i fan a trasformare i concerti in viaggi indimenticabili che plasmano la cultura di intere città".

L’iniziativa di lancio della partnership ha avuto per protagoniste le Twice, nuove star del K-pop: per le date a Hong Kong della girl band Trip ha messo a disposizione dei fan pacchetti di viaggio dedicati con accesso esclusivo alla prevendita, promozioni sugli hotel e opzioni di trasporto: operazioni analoghe sono previste anche per le date delle Blackpink a Singapore e Hong Kong.

Concerti e viaggi: una partnership tra Live Nation e Trip.com

L’accordo pluriennale permetterà di coniugare il turismo alla passione per la musica dal vivo

Dopo la <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-754657/mtv-chiude-nel-regno-unito-dopo-40-anni">notizia di qualche giorno fa</a> riguardante il solo Regno Unito, arriva la conferma che anche le altre filiali europee di MTV sono destinate alla stessa sorte: entro il 31 dicembre 2025, infatti, tutti i canali musicali del brand (appartenente al gruppo Paramount Global) interromperanno le trasmissioni. Il bouquet include&nbsp;MTV Music, MTV 80s, MTV 90s, Club MTV e MTV Live, e la chiusura partirà dall'Inghilterra e dall'Irlanda, per poi estendersi anche a Francia, Germania, Austria, Polonia e Ungheria, oltre ad Australia e Brasile. Non è ancora noto se le misure riguarderanno anche l'Italia.

Non si tratta di una vera e propria cancellazione dall'etere: il canale principale (che in tutto il mondo&nbsp;ormai trasmette soprattutto reality show) continuerà a essere attivo, così come i social di MTV e le varie piattaforme crossmediali. Anche eventi come VMA e EMA continueranno a esistere. Da indiscrezioni di stampa pare però che si sia resa&nbsp;necessaria&nbsp;un'aggressiva campagna di taglio di costi del gruppo Paramount in vista della fusione con Skydance Media.

&nbsp;

MTV chiude i suoi canali musicali anche nel resto d'Europa

L'annuncio segue quello di qualche giorno fa, riguardante le trasmissioni nel Regno Unito

Si terrà nel capoluogo campano tra i prossimi 25 e 27 novembre la quarta edizione di Napoli World, professional meet-up and showcase festival - diretto artisticamente da Enzo Avitabile - organizzato da Italian World Beat e Audioimage, promosso e finanziato dal Comune di Napoli, nell’ambito del progetto Napoli Città della Musica, e dal Ministero della Cultura FUS 2025 Progetti Speciali e FUS Triennale 2025-2027, nonché parte integrante di "UPBEAT – The European Showcase Platform for World Music".

La manifestazione, pensata per “costruire ponti tra le culture e il business musicale internazionale”, prevede “tre giorni di showcase live, conference, workshop e sessioni di networking, dedicati a chi crede nel potere della contaminazione artistica e nel suo valore di mercato. Un'opportunità concreta per sviluppare l'export della scena musicale italiana, mettendo in rete le eccellenze del territorio con i principali attori della filiera internazionale”.

Il programma completo di Napoli World 2025 sarà comunicato nelle prossime settimane. I 14 progetti musicali selezionati per esibirsi alla quarta edizione del festival sono Ahmed Eid (Palestina), Mariaa Siga (Senegal/Francia), Lionel Kizaba (Canada/Congo), Yacine Rosa (Capo Verde), Valérie Ékoumè (Camerun/Francia), TTGS (Corea), Adil Smaali &amp; Elements of Baraka (Marocco/Francia), Sandro Joyeux (Italia/Francia), Magalì Sarè &amp; Manel Fortià (Catalogna/Spagna), e gli italiani Ylenia Cuzzolino, Fiorenza Calogero, Mimmo Epifani, LINDAL e Christian Di Fiore. Tra i 30 delegati internazionali che interverranno alla convention saranno presenti Babel Music XP (Francia), Visa for Music (Marocco), Journeys Musicales de Carthage (Tunisia), Jodhpur RIFF (India) , Sunfest (Canada) Atlantic Music Expo (Capo Verde), Fira Mediterranea de Manresa (Spagna) e Seoul Music Week (Corea). Le location del festival saranno la Casa della Cultura di Palazzo Cavalcanti, la Sala Martucci del Conservatorio San Pietro a Majella, l'Auditorium Porta del Parco di Bagnoli e l’Auditorium Novecento.

“‘Napoli World’ è un esempio concreto di come la musica possa essere motore culturale ed economico”, ha dichiarato Ferdinando Tozzi, delegato del sindaco Gaetano Manfredi per l'industria musicale e l'audiovisivo: “L’evento abbraccia in pieno i valori e la visione di Napoli Città della Musica, che promuove la nostra identità artistica oltreconfine e crea nuove opportunità per i talenti locali. Grazie al sostegno del Comune e al legame con le principali reti europee e mondiali si declina al meglio uno dei principi basilari di Napoli Città della Musica, ovvero l’internazionalizzazione. E colmando un vuoto che c’era in città, cioè l’assenza di un festival dedicato alla world music, Napoli rafforza ancora una volta il suo ruolo di capitale culturale creativa e aperta al dialogo globale”.

“Napoli è musica! Napoli è la voce che abbraccia il mondo, radice e futuro che camminano insieme”, ha aggiunto Avitabile: “Con ‘Napoli World’ celebriamo la potenza della contaminazione, la bellezza dell’incontro, la dignità delle culture che si parlano attraverso le note, i ritmi e le emozioni. Napoli World è un progetto che nasce dal cuore e dalla terra, ma guarda lontano, oltre i confini. Ogni suono è un ponte e ogni artista che arriva qui, porta con sé un pezzo di mondo da condividere”.

Napoli World, in arrivo la quarta edizione

Tra il 27 e 29 novembre prossimi, con la direzione artistica di Enzo Avitabile

E’ in programma domani alle 16.30 ora locale presso l’Istituto di Cultura Italiana di Miami - al 209 di Altare Avenue, a Coral Gables - nell’ambito dell’<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-753305/hit-week-2025-a-ottobre-negli-usa-con-joan-thiele-e-calibro-35">edizione 2025 di Hit Week</a> il panel dedicato agli addetti ai lavori “Music and Cinema: Itailan Music in Soundtracks and Sync”. L’evento, organizzato in collaborazione con il Film Gate Miami, sarà centrato sul ruolo della musica italiana nel segmento di sincronizzazione e colonne sonore sul mercato statunitense: sul palco saranno presenti il compositore già premiato con un Grammy Carlos Rafael Rivera, il produttore Tommaso Colliva, il critico, giornalista, conduttore radiofonico e Vice President of Talent &amp; Music di MTV Southern Europe, Middle East &amp; Africa Luca De Gennaro e il Marketing Communication &amp; Insight Manager di FIMI Alessandro Giulianelli.

All’evento seguirà una performance dal vivo di Joan Thiele e un Dj set a tema.

Dopo la tappa a Miami, la diciannovesima edizione del festival dedicato all’export della musica italiana si sposterà sulla West Coast, più precisamente a Los Angeles, dove - il prossimo 20 ottobre - i Calibro 35 (protagonisti musicali di Hit Week 2025 insieme a Joan Thiele) si esibiranno al Whisky a Go-Go, storico club cittadino che in oltre cinquant’anni di attività ha visto sfilare sul proprio palco leggende del rock come Doors, Led Zeppelin, Who e Black Sabbath.

Hit Week 2025, domani a Miami il panel ‘Music and cinema’

La musica italiana in sync e colonne sonore: se ne parlerà con…

Durante la pandemia da Covid 19, mentre in Italia si sperimentava il reddito di cittadinanza con sorti alterne (e i lavoratori dello spettacolo cercavano di capire se mai sarebbero arrivate delle sovvenzioni per loro), in Irlanda lo stato lanciava un progetto pilota per supportare gli artisti, chiamato Basic Income of the Arts and Culture: un sussidio di ben 1300 euro al mese per contribuire alla loro attività. La sovvenzione in questione&nbsp;arriverà&nbsp;a scadenza naturale a settembre 2026, dopo un'estensione di un ulteriore anno,&nbsp;ma a quanto pare potrebbe diventare permanente e estendersi anche oltre.

Il ministro della cultura Patrick O'Donovan, infatti, ha recentemente espresso&nbsp;la sua soddisfazione per la buona riuscita dell'operazione: "Presenterò una proposta al governo per rendere il&nbsp;Basic Income of the Arts and Culture permanente" ha dichiarato. "E' un'idea che il mondo ci invidia e un risultato eccezionale per l'Irlanda: deve essere resa&nbsp;duratura&nbsp;e sostenibile".

L'Irlanda confermerà il reddito di cittadinanza per gli artisti?

L'esperimento era partito durante il periodo della pandemia

beatBread, music tech company americana nata nel 2020 che eroga anticipi ad artisti ed etichette in base alla redditività dei cataloghi grazie alle analisi di mercato elaborate da un algoritmo basato sull’intelligenza artificiale, ha lanciato il Global Independence Fund, fondo da 100 milioni di dollari ideato per supportare etichette e distributori indipendenti.

Oltre all’aiuto finanziario, l’iniziativa offre alle realtà che sceglieranno di aderire ulteriori vantaggi, come opportunità di distribuzione, accesso a soluzioni tecnologiche dedicate e altro: il fondo è stato infatti realizzato in collaborazione con alcune delle associazioni più in vista sul panorama discografico indipendente globale, come - tra le altre - l’europea Impala, la britannica Association of Independent Music (AIM) e il Worldwide Independent Network, rappresentanza del settore estraneo al circuito multinazionale a livello globale.

"Per troppo tempo, le etichette indipendenti hanno dovuto giocare secondo le regole stabilite dai grandi nomi, dove l'accesso al capitale avviene a scapito del controllo, e l'opportunità di ingaggiare e supportare gli artisti è anch'essa limitata dall'accesso al capitale, anche quando quei distributori o etichette indipendenti potrebbero altrimenti essere nella posizione migliore per sviluppare, commercializzare e supportare un determinato artista”, ha commentato Matthew Tilley, Head of Artist and Industry Development di beatBread: “Il Global Independence Fund è un elemento della lotta in corso per cambiare questa situazione".

"beatBread è da tempo un sostenitore del settore indipendente: questa nuova iniziativa di finanziamento non solo offrirà un maggiore accesso alle opzioni di finanziamento, ma offrirà anche ulteriori vantaggi ai membri dei principali programmi di sostegno alle organizzazioni indipendenti", ha commentato Noemi Planas, CEO di WIN: “Il Global Independence Fund è progettato per fornire alle etichette indipendenti la leva finanziaria di cui hanno bisogno per costruire attività sostenibili alle proprie condizioni, competere con le grandi aziende e mantenere l'indipendenza", ha continuato Planas. "Il futuro della musica dovrebbe essere plasmato dalla diversità, dalla creatività e dalla resilienza delle etichette e degli artisti indipendenti. Ampliare l'accesso e la scelta delle opzioni di finanziamento contribuisce a rendere questo futuro una realtà".

Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito Web del fondo all’indirizzo <a href="http://beatbread.com/global-independence-fund">beatbread.com/global-independence-fund</a>.

beatBread, un’alleanza da $ 100 milioni con gli indipendenti

Lanciato un fondo globale con la collaborazione di Impala, WIN, AIM e altri

Può una band trasformare la propria eredità culturale in un ecosistema esperienziale contemporaneo? Sì, se quella band è un’icona e il suo nome è Grateful Dead. Sessant’anni dopo la loro nascita a San Francisco, i Grateful Dead&nbsp;continuano a muoversi su un territorio unico che abbraccia mitologia musicale, comunità controculturale e laboratorio di marketing esperienziale. 
Le celebrazioni per l’anniversario dei sessant’anni hanno registrato il loro apice con il triple show di Dead &amp; Company al Golden Gate Park&nbsp;(1–3 agosto 2025), &nbsp;ritorno simbolico nella culla della controcultura californiana con tre serate e decine di migliaia di persone, ospiti speciali e una setlist che ha attraversato le ere del gruppo. Ed erano cominciate con la pubblicazione di “Enjoying the Ride”, un monumentale cofanetto da 60 CD con registrazioni live dal 1969 al 1994, e la compilation Gratest Hits&nbsp;(13 giugno 2025), pensata per riavvicinare anche il pubblico non hardcore.

Ma lo storico compleanno ha soprattutto mostrato come la band sia riuscita, ancora una volta, a reinventarsi, senza tradire la propria natura ribelle. I suoi 60 anni non sono solo un anniversario, ma un manuale vivente di longevità del marchio, dal quale conviene sempre strappare una pagina. 
Ogni iniziativa — dai cofanetti fisici alle partnership di design agli eventi dal vivo e in strada — si basa sulla stessa logica: preservare la cultura, ampliare il pubblico e trasformare la memoria in esperienza contemporanea.

I colori della leggenda: “Grateful Red” e “Stealie Blue”. E ’n’ marchi a ruota...

Il colpo di marketing più simbolico è arrivato da Pantone, che ha collaborato con la band per creare due tonalità ufficiali: Grateful Red&nbsp;e Stealie Blue. 
I colori applicati a una band non sono invenzioni nuove, dato che&nbsp;Pantone nel 2020&nbsp;aveva lanciato il colore Stones Red&nbsp;per i Rolling Stones, mentre nel 2017&nbsp;aveva&nbsp;lavorato con l’eredità di Prince&nbsp;per <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-677599/prince-in-arrivo-una-nuova-sfumatura-di-viola-in-suo-onore">creare il colore Love Symbol #2&nbsp;(viola) in suo onore</a>. Però&nbsp;derivano da una fonte autentica: una copia originale del vinile "History of the Grateful Dead, Volume One (Bear’s Choice)" del 1973, da cui Pantone ha digitalizzato le sfumature. Le due tinte sono diventate il cuore visivo dell’anniversario, protagoniste di una linea di merchandising che include t-shirt, felpe, tazze, spille e perfino vernici vere e proprie. 
 
Nell’immaginario visivo dei Grateful Dead,&nbsp;lo “Stealie” — il teschio con il fulmine&nbsp;— è un simbolo tanto potente quanto un logo globale. 
L’ufficializzazione dei colori Pantone “Grateful Red” e “Stealie Blue” è un modo per&nbsp;istituzionalizzare quell’estetica,&nbsp;trasformandola in linguaggio cromatico riconoscibile. 
Come ha dichiarato David Lemieux, archivista e legacy manager della band, “rendere ufficiali quei rossi e blu significa riconoscere che i colori stessi sono parte della nostra storia collettiva”. Pantone si unisce così a un elenco di partner selezionati che comprende Loewe, Vineyard Vines, Dogfish Head, Retrospec, NBA e Knockaround, dimostrando come il linguaggio del colore possa diventare un asset narrativo e commerciale per un marchio musicale.

La community non è online: è in strada

Oltre ai prodotti, il 60° anniversario dei Dead ha preso vita nei luoghi fisici. Con la partecipazione sia di istituzioni&nbsp;che di aziende. Le prime sono state ben rappresentate dalla città di San Francisco, che ha “vestito” autobus e tram con grafiche psichedeliche, celebrando la band nel suo stesso habitat culturale e&nbsp;riaffermando il legame territoriale tra i Dead e la città, trasformando il marketing in memoria urbana condivisa. Tra le seconde spicca il brand californiano Aviator Nation,&nbsp;che ha trasformato i suoi negozi di San Francisco (in particolare nel quartiere storico di Haight-Ashbury) in “hub Deadhead”:&nbsp;spazi decorati con grafiche&nbsp;tie-dye, installazioni sonore e limited edition dedicate alla band. 
 
L’operazione ha trasformato il punto vendita in un’esperienza sensoriale, restituendo fisicità e immersione a un marchio nato dall’idea di comunità. Ma la magia - che coincide con un aspetto unico della cultura Deadhead - è la Shakedown Street, il mercato informale dei venditori e artigiani che seguono la band nei tour. Durante le celebrazioni, questo ecosistema parallelo è tornato protagonista: bancarelle, merch&nbsp;non ufficiale, artigianato tie-dye e oggetti unici hanno ridato vita all’anima DIY e comunitaria che da sempre distingue i fans dei Dead. 
È una forma di microeconomia tribale, spontanea ma coerente con la filosofia della band: libertà, creatività, autogestione.

L’identità è l’unica cosa che conta

Le celebrazioni hanno un obiettivo chiaro: consolidare l’identità visiva e narrativa del gruppo&nbsp;in una forma che unisca tradizione e contemporaneità, mantenendo vivo lo spirito Deadhead ma aprendolo alle nuove generazioni. È singolare che questo caso spicchi proprio in un’epoca in cui il rock si accosta più facilmente all'arte contemporanea, per il suo ruolo storico, che non alla classifica; ma la lezione dei Dead, probabilmente, è triplice:

-&nbsp;un gruppo può continuare a essere rilevante non solo come suono, ma come ecosistema culturale, estetico e commerciale; 
- &nbsp;la controcultura, se ben curata, può ancora essere una forma di marketing autentico; 
-&nbsp;l’economia dei fans non è teoria, ma si applica quando vive nel mondo reale, ben oltre la sfera digitale.

Grateful Dead: un’eredità viva, un brand senza tempo

 Un anniversario, decine di iniziative, una coerenza lunga 60 anni: un caso di studio

Musixmatch, la piattaforma italiana dedicata ai testi delle canzoni, ha annunciato “una serie di innovativi accordi di licenza basati sull'intelligenza artificiale” con le divisioni dedicate all’editoria musicale delle tre major, ovvero Sony Music Publishing, Universal Music Publishing Group e Warner Chappell Music.

“In base agli accordi di prova, Musixmatch ottiene l'accesso a cataloghi di oltre 15 milioni di opere musicali per sviluppare nuovi servizi di intelligenza artificiale analitici e non generativi con il supporto dei principali titolari dei diritti e della comunità dell'editoria musicale”, si legge nella nota diffusa dalla società: “Gli accordi confermano Musixmatch come la prima azienda a collaborare con tre importanti editori musicali e a impegnarsi a fondo per creare nuovi servizi e flussi di entrate eticamente formati utilizzando cataloghi autorizzati. Questo segna un passo importante nello sviluppo responsabile dell'intelligenza artificiale in ambito musicale, fermamente incentrato sull'amplificazione dell'impatto di opere e testi musicali, garantendo al contempo una remunerazione ai titolari dei diritti e agli autori”.

"Non vediamo l'ora di collaborare con i nostri partner di fiducia per creare e condividere insieme flussi di entrate completamente nuovi", ha commentato Massimo Ciociola, fondatore e CEO di Musixmatch: "In parole povere: senza autori, non può esistere l'industria musicale. Questi accordi garantiranno che gli autori di oggi e di domani siano compensati per le loro opere creative, non solo nel mercato odierno, ma anche nel mondo dinamico e basato sull'intelligenza artificiale che sta rapidamente emergendo. Le nostre partnership di lunga data con i titolari dei diritti ci consentono di sviluppare con sicurezza nuovi servizi che compenseranno adeguatamente gli autori, offrendo al contempo valore agli editori musicali e a tutti coloro che riconoscono il potere di una canzone di muovere la cultura e dare significato al nostro mondo".

Questi nuovi accordi, precisa l'azienda, “rappresentano un modello di collaborazione tra aziende tecnologiche e titolari dei diritti per sfruttare responsabilmente il potenziale dell'intelligenza artificiale”: Musixmatch, in questa prospettiva, “introdurrà future iniziative nell'ambito di questo nuovo quadro, rafforzando l'impegno di lunga data dell'azienda per l'innovazione etica nell'industria musicale”.

Musixmatch, un accordo con le major all’insegna dell’AI

Licenze innovative basate sull’intelligenza artificiale con i tre big dell’editoria musicale

Dopo l'<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-754617/distribuzione-too-lost-investe-milioni-in-rebellion-records">annuncio di qualche settimana fa</a> di un investimento milionario nell'etichetta indipendente Rebellion Records (specializzata in brani e artisti virali), il distributore indipendente Too Lost investe di nuovo milioni in una nuova impresa. Stavolta si tratta di AntiFragile Equity partners, una start-up specializzata nella valorizzazione e monetizzazione di cataloghi musicali poco conosciuti.

Il modello di business di AntiFragile è semplice: acquisisce i master e le edizioni di artisti di medio livello, non famosissimi quindi, ma dotati di una fan base sufficientemente solida. Soprattutto, ritiene particolarmente interessanti quegli artisti che non hanno ancora sviluppato il loro potenziale in termini di eventuali sincronizzazioni. Tramite campagne social, inserimento in playlist e altre strategie pubblicitarie ne aumenta l'esposizione e, di conseguenza, il valore. Il fondatore della società è l'ex discografico e manager Tom Sarig.

Un altro investimento milionario per Too Lost

Stavolta si tratta di una start-up specializzata nella valorizzazione di cataloghi poco conosciuti

Dopo <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-750045/progetto-futures-diventa-etichetta-woodworm">il lancio - lo scorso anno, durante il Festival di Sanremo - di Futures Label</a> (la prima sub label di Woodworm), e la presentazione dei primi progetti approdati a contratti discografici e di management - oltre all’ingresso in alcune delle aziende partner degli aspiranti addetti ai lavori sotto forma di stage, riparte <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-743894/futures-italian-scouting-project-un-progetto-formatico-di-woodworm">Futures, iniziativa dedicata ai giovani artisti, producer e aspiranti professionisti dell’industria musicale</a>.

L’iniziativa, nata da un’idea di Woodworm Publishing, in collaborazione con Universal Music Group, Sony Music Publishing, Gemma Concerti e SIAE, “è - spiegano i promotori - molto più di un contest: è un percorso pensato per dare strumenti, connessioni e occasioni concrete a chi vuole crescere nella musica. Il suo spirito è racchiuso nel nuovo payoff: ‘Take it slow, follow your music. Qui la musica trova lo spazio e il tempo per diventare grande’. Un invito a rallentare, ad ascoltare davvero se stessi e la propria proposta, a costruire con pazienza qualcosa di unico, che resti”.

Dopo una prima fase di ascolto da parte di professionisti del music business, i selezionati avranno l’occasione di farsi conoscere dagli addetti ai lavori in quattro aree geografiche – Nord-Est, Nord-Ovest, Centro e Sud – in date e location che verranno comunicate a breve, con l’obiettivo di rendere la partecipazione accessibile a tutti, indipendentemente da dove si trovano.

“La novità di quest’anno è una maggiore attenzione alla fase di produzione”, hanno spiegato i responsabili del progetto: “Gli artisti avranno l’opportunità di entrare in studio e lavorare a stretto contatto con autori e producer di primo piano, affrontando una vera e propria ‘prova sul campo’ insieme ai tutor di questa edizione: Tommaso Colliva, Dario Mangiaracina, Veronica Lucchesi, Rodrigo D’Erasmo e altri nomi che verranno presto annunciati. Sarà un momento cruciale per capire attitudini, mentalità e talento, e per sperimentare il lavoro creativo in studio come avviene nel mondo professionale”.

“Futures è un percorso alternativo all'autostrada del music business, una deviazione possibile e concreta grazie alla quale sviluppare il proprio talento in modo sostenibile e duraturo”, ha dichiarato Marco Gallorini, CEO di Woodworm Publishing: “Rispettando l’artista e l’unicità insita in ciascun progetto artistico, con tempi e modalità slegate dalle forti pressioni che il mercato impone in questi anni con effetti deleteri sulla qualità artistica e spesso sulla salute mentale e fisica di chi fa musica”.

Nel primo anno di attività, Futures ha raccolto oltre 600 candidature di artisti e 200 aspiranti addetti ai lavori, portando a 44 esibizioni live in 7 città italiane, e creando connessioni tra artisti emergenti, manager, discografici e professionisti del settore. “Alcuni di questi talenti hanno firmato contratti con aziende partner, altri hanno avuto l’opportunità di lavorare con autori e producer per dare vita a nuovi progetti”, precisano gli organizzatori.

I moduli per le iscrizioni saranno online sul sito ufficiale www.futuresitalia.com a partire da sabato 18 ottobre.

Futures, al via a ottobre la seconda edizione

Torna il progetto dedicato ai giovani artisti, producer e professionisti dell’industria musicale

Edizioni Curci è presente nel programma delle serie e dei film della Festa del Cinema di Roma in qualità di editore delle colonne sonore di “Prima di noi” (serie presentata nella sezione Freestyle) e “Il principe della follia” (film presentato nella sezione Special Screenings).

“Prima di noi”, con la regia di Daniele Luchetti e Valia Santella, è una serie di Giulia Calenda, Daniele Luchetti e Valia Santella, tratta dall’omonimo romanzo di Giorgio Fontana edito da Sellerio, scritta da Giulia Calenda e Valia Santella, prodotta da Wildside, società del gruppo Fremantle, in collaborazione con Rai Fiction e in associazione con Rai Com. “Una saga familiare che diventa specchio della storia italiana del Novecento” - cosa viene descritta nelle note di presentazione - che vede nel cast Linda Caridi, Andrea Arcangeli, Maurizio Lastrico, Matteo Martari, Diane Fleri, Benedetta Cimatti, Romana Maggiora Vergano, Elena Lietti e Fausto Maria Sciarappa.

La colonna sonora della serie è firmata da Alessandro Forti e Francesco De Luca, ed edita da Edizioni Curci e Flipper.

“Il principe della follia”, film di Dario D’Ambrosi, prodotto da Red Post Production, è presentato come “un’originale fusione di noir, grottesco, thriller psicologico e allegoria sociale, capace di intrecciare realismo urbano e atmosfere da incubo, e di riflettere sulla solitudine di un mondo precipitato nella follia e nella perversione”. Nel cast sono presenti Stefano Zazzera, Alessandro Haber, Andrea Roncato, Carla Chiarelli, Mauro Cardinali e Omar Monnoi.

La colonna sonora originale è firmata da Stefano Ratchev ed edita da Edizioni Curci.

Edizioni Curci alla Festa del Cinema di Roma 2025

Con le colonne sonore di ‘Prima di noi’ e ‘Il principe della follia’

NUOVOIMAIE ha organizzato un incontro nell’ambito della prossima Festa del Cinema di Roma, in programma nella Capitale tra i prossimi 16 e 27 ottobre: l’evento, intitolato “Diritti in scena: previdenza e recuperi INPS agli Artisti Interpreti Esecutori”, avrà luogo il prossimo 22 ottobre alle ore 11:00, nel Teatro Studio Gianni Borgna dell’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone”.

Pensato per approfondire “il tema urgente della confusione normativa sul regime previdenziale dello spettacolo”, l’incontro prevede gli interventi del Presidente di NUOVOIMAIE Andrea Miccichè, l’On. Federico Mollicone, presidente VII Commissione Cultura, Scienze e Istruzione della Camera dei Deputati e l’ On. Matteo Orfini, componente VII Commissione Cultura, Scienza, Istruzione della Camera dei deputati e l’avvocato Federica Murineddu del Foro di Roma. Tra gli invitati figurano la Dott.ssa Marina Elvira Calderone, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, la Dott.ssa Maria Teresa Bellucci, Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, e l’On. Gianmarco Mazzi, sottosegretario al Ministero della Cultura.

NUOVOIMAIE, un incontro alla Festa del Cinema di Roma 2025

Per discutere 'il tema urgente della confusione normativa sul regime previdenziale dello spettacolo'

Iconic Artists Group ha acquisito i diritti di immagine di Frank Sinatra, artista leggendario per il quale la società di Irving Azoff aveva già speso - lo scorso anno - circa un miliardo di dollari per aggiudicarsi la titolarità su una consistente - ma non meglio identificata - parte del catalogo: a confermarlo è stato lo stesso Azoff nel corso di un convegno organizzato da Bloomberg - la Screentime Conference - tra gli scorsi 8 e 9 ottobre a Los Angeles.

Nelle ultime ore sempre Bloomberg ha riferito che le operazioni condotte da Iconic sugli asset del più celebre tra i crooner sarebbe da inquadrare nel contesto di un progetto più ampio: l’apertura a Las Vegas di un parco tematico a tema Rat Pack, il ristretto circolo di star - della quale facevano parte, oltre a Sinatra, anche Dean Martin (i cui diritti sono sempre di proprietà di Iconic), Sammy Davis Jr., Peter Lawford e Joey Bishop - noto per i suoi show e per le leggendarie scorrerie per i club della Mecca dell’azzardo americana. Il progetto potrebbe richiamare, per certi versi, quello attuato da Primary Wave in seguito all'acquisizione dei diritti di immagine su Bob Marley, omaggiato al Mandalay Bay di Las Vegas con l’”esperienza” Bob Marley Hope Road.

Nel 2021 Iconic ha acquisito per una cifra stimata tra i 100 e i 200 milioni di dollari i master e i diritti di immagine dei Beach Boys: successivamente, nel 2023 l’azienda di Azoff si è aggiudicata i diritti sulle registrazioni di Cher, oltre che la titolarità su edizioni e master dei repertori di Crosby, Stills &amp; Nash. Tra le acquisizioni più recenti, ci sono quelle dei cataloghi di Rod Stewart (per circa 100 milioni di dollari), Nat King Cole, Linda Ronstadt e Joe Cocker.

Frank Sinatra, i progetti di Irving Azoff

Iconic Artists Group acquisisce i diritti di immagine del crooner: in arrivo un parco a tema?

Spotify ha chiuso un accordo con Netflix che vedrà una selezione di podcast originali prodotti dalla società svedese sbarcare sulla piattaforma video a partire dall’inizio del prossimo anno: i primi titoli interessati dall’operazione saranno - tra gli altri - "The Bill Simmons Podcast", "The Zach Lowe Show", "The McShay Show", "The Rewatchables" e "Conspiracy Theories".

"A Netflix siamo sempre alla ricerca di nuovi modi per intrattenere i nostri abbonati, ovunque e in qualsiasi modo vogliano guardare i contenuti", ha fatto sapere Lauren Smith, Vice President / Global Programming Strategy and Operations di Netflix: “Con la crescente popolarità dei podcast video, la nostra partnership con Spotify ci consente di offrire versioni video complete di questi programmi di successo sia al pubblico di Netflix che a quello di Spotify. Dalla cultura pop e lifestyle alla cronaca nera e allo sport, questa selezione curata di podcast video aggiunge nuove voci e prospettive a Netflix, rendendo la nostra offerta di intrattenimento più entusiasmante che mai”.

"Questa partnership segna un nuovo capitolo per il podcasting", ha aggiunto Roman Wasenmüller, Vice President, Global Head of Podcast Business di Spotify: "Insieme a Netflix, stiamo ampliando la scoperta, aiutando i creatori a raggiungere un nuovo pubblico e offrendo ai fan di tutto il mondo la possibilità di vivere le storie che amano e scoprire contenuti preferiti che non si aspettavano. Questo offre più scelta ai creatori e apre le porte a un'opportunità di distribuzione completamente nuova".

Spotify, un accordo con Netflix sui podcast

Una selezione di titoli pronti a sbarcare sulla piattaforma SVOD a partire da inizio 2026

Letizia D'Amato è presente nella lista dei 100 Top Manager italiani di successo che Forbes Italia ha pubblicato nel numero di ottobre: la titolare di Letizia D’Amato Srl - società che gestisce i servizi di ufficio stampa, relazioni istituzionali e rapporti con i media per numerose realtà, operanti negli ambiti diversi istituzionale, sociale, digitale, culturale, eventi e spettacolo - è presente nella lista come co-fondatrice (e come Presidente, dal 2019) di DigithON, realtà che ha offerto a circa 1.000 startup un accesso diretto al mercato e un collegamento concreto con investitori, contribuendo alla crescita di una rete di oltre 3.000 aziende innovative, molte delle quali oggi generano fatturato e hanno raccolto finanziamenti per centinaia di migliaia di euro. Oggi DigithON evolve in Fondazione, “con l’obiettivo - hanno spiegato i promotori in una nota - di rendere ancora più strutturato e solido il percorso intrapreso”.

Attraverso la sua società D’Amato cura le relazioni istituzionali e la comunicazione di AssoConcerti, l’associazione di categoria che rappresenta i principali produttori di spettacoli e concerti di musica dal vivo in Italia, e di Pirames. La Letizia D’Amato S.r.l. ha seguito e segue numerosi artisti di rilievo, tra cui Gigi D’Alessio, Gino Paoli, Fiorella Mannoia, Cristiano De André e Franco Califano. Ha preso parte al Festival di Sanremo in quasi tutte le edizioni dal 2001 ad oggi, curando la comunicazione per diversi artisti in gara e ospiti. Dal 2012 al 2022 è stata consulente per la comunicazione del MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma. Per la Rai, ha gestito l’ufficio stampa di numerosi progetti e programmi tv, tra cui Rai Radio2, Rai3, e trasmissioni di punta come “Domenica In” e “Storie Italiane” su Rai1.

Forbes Italia, Letizia D'Amato nella lista dei 100 Top Manager

Come co-fondatrice e Presidente di DigithON

La European Broadcasting Union ha posticipato a dicembre la votazione dei membri per determinare se Israele potrà partecipare o meno alla prossima edizione di Eurovision Song Contest, prevista a Vienna dal 12 al 16&nbsp;maggio 2026. Il destino della delegazione&nbsp;di Tel Aviv è tutt'altro che certo, però: il motivo del cambio di programma è la recente tregua dichiarata a Gaza, ma si dice che tra le radiotelevisioni pubbliche europee si respiri parecchia contrarietà rispetto alla presenza del paese mediorientale in concorso. Stando ad alcune indiscrezioni di stampa, l'EBU avrebbe addirittura suggerito a Israele&nbsp;(in maniera non ufficiale) di ritirarsi temporaneamente da ESC&nbsp;o, in alternativa, di partecipare sotto una bandiera neutrale, come hanno fatto negli ultimi anni&nbsp;gli atleti russi alle Olimpiadi.

Il voto era stato chiesto a gran voce da svariati paesi, che minacciavano di boicottare la manifestazione se Israele avesse partecipato: il trattamento garantito al paese, sostenevano, era di favore rispetto a quello ricevuto dalla Russia, che era stata bandita da ESC in seguito all'invasione dell'Ucraina. Ora la riunione decisiva, prevista in questi giorni, è stata rimandata al mese prossimo con il plauso dell'Austria (la nazione ospitante di quest'anno): ORF, la tv pubblica austriaca, ha dichiarato che questa decisione "aiuta a mantenere l'unità e la credibilità della manifestazione".

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ESC: posticipata la votazione sulla partecipazione di Israele

Era prevista in questi giorni, ma la tregua a Gaza ha cambiato lo scenario

Per la settima edizione della serie di “divise d'artista” realizzate da Spotify per il Barcellona in occasione degli scontri diretti con il Real Madrid è sceso in campo Ed Sheeran: quando la prestigiosa formazione catalana affronterà gli storici avversari il 26 ottobre per El Clásico - così, tradizionalmente, viene chiamato dagli appassionati il “derby di Spagna” - lo farà con il titolo del nuovo album di Sheeran, “Play”, stampato sul petto delle divise dei giocatori blaugrana, rendendo così la voce di “Shape of You” primo artista pop solista maschile a finire sulle maglie del club.

"Vedere ‘Play’ sulla maglia del Barcellona è qualcosa di cui sono orgoglioso", ha dichiarato l’artista: "Sono un grande appassionato di calcio e del Barcellona, ​​e adoro il fatto che si possano unire il mondo della musica e quello del calcio in un modo così divertente".

<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-751813/travis-scott-a-barcellona-spalanca-nuove-frontiere-del-marketing">Come già accaduto con Travis Scott</a>, la partnership tra Sheeran e il club andrà oltre il prossimo match col Real Madrid. Il 23 ottobre, la maglia apparirà su eFootball, segnando la prima estensione dell'acquisizione di Spotify e del Barcellona al gaming, con “l'obiettivo - ha specificato l’azienda - di raggiungere milioni di giocatori in tutto il mondo”.

"Le canzoni di Ed fanno parte della nostra playlist da molto tempo", ha detto l'attaccante Robert Lewandowski: "Vedere il suo nuovo album sulla maglia è davvero speciale".

Il lancio è accompagnato anche da una capsule collection, che include una maglia retrò ispirata al 2004/2005, che richiama gli inizi della carriera di Sheeran, e solo 1.899 kit in edizione limitata, che richiamano l'anno di fondazione del club. La collezione sarà disponibile da domani, 15 ottobre, alle 10:00 ora italiana negli store ufficiali del Barça e online.

Sia la squadra maschile che quella femminile indosseranno la maglia in edizione speciale: l'FC Barcelona Femení la indosserà per la prima volta il 19 ottobre nella partita di Liga F contro il Granada. Inoltre, l'FC Barcelona condividerà una playlist speciale per le partite curata dallo stesso Sheeran.

Prima di Scott e Sheeran, protagonisti della “divisa d’autore” del Barcellona per il Clásico sono stati Rosalía (originaria di Sant Cugat del Vallès, cittadina non distante dal capoluogo catalano), Coldplay, Drake e Rolling Stones.