Deezer (con Universal Music) con la svolta artist centric, Spotify con quella battezzata two tier: e Apple Music? Secondo quanto riferito da Bloomberg, anche il DSP collegato al gigante tecnologico californiano starebbe meditando di riformare le proprie modalità di remunerazione. Stando al report della testata statunitense la piattaforma con quartier generale a Cupertine potrebbe aumentare i pagamenti a favore dei partner che rendano disponibile il proprio catalogo in Spatial Audio, il formato “immersivo” che contraddistingue l’offerta di Apple Music lanciato nel 2021 in collaborazione con Dolby Atmos. L’aumento della remunerazione non riguarderebbe solo la riproduzione di opere in Spatial Audio: a beneficiare dell’eventuale riforma sarebbero i cataloghi resi disponibili anche nel nuovo formato, a prescindere che gli stream interessino i mixaggi “tradizionali” in stereo o in audio spaziale. Secondo l’ipotesi avanzata da Bloomberg l'operazione avrebbe come obiettivi quelli di spingere i partner professionali più importanti a remixare i propri cataloghi nel nuovo formato, incoraggiando gli utenti all’acquisto di dispositivi della casa informatica.