“I soldi non dovrebbero ostacolare la creatività, ma molto spesso lo fanno. Speriamo di cambiare la situazione”: parola di Mark Terry (nella foto, a sinistra), Head of Europe di <a href="https://www.rockol.it/search?s=beatbread">beatBread</a>, Music Tech Company nata in Utah nel 2020 che oggi, dal suo quartier generale di Los Angeles, opera in tutto il mondo erogando anticipi ad artisti ed etichette sulla base di analisi di mercato elaborate da un sofisticato algoritmo basato sull’intelligenza artificiale. Il modello di business della società, tutto sommato, è piuttosto semplice: una volta valutato il potenziale di un progetto (per esempio, un album o un singolo) sulla base delle attività pregresse del proponente, viene proposto un importo, che sarà successivamente ripagato dal beneficiario con un’opzione “a tempo” sui ricavi generati dal progetto stesso. La proprietà dei cataloghi non viene in nessun modo intaccata dal processo: “Stiamo cercando di offrire la massima flessibilità possibile e di evitare che gli artisti siano costretti a vendere le proprie opere”, precisa Terry, già dirigente per Virgin Records UK, Atlantic Records UK e Columbia Records UK, che - per quanto riguarda le specifiche attività di beatBread in Italia - è coadiuvato da <a href="https://www.rockol.it/tutto-su/marco-alboni-211364">Marco Alboni</a> (nella foto, a destra), discografico di lungo corso, fino al 2022 presidente e ceo di Warner Music Italy. “Non dobbiamo esprimere alcun tipo di giudizio creativo sugli artisti e sulle etichette che finanziamo: siamo guidati esclusivamente da ciò che ci dicono i dati”, spiega Terry, che con Alboni sta espandendo le operazioni della società - già piuttosto affermata oltreoceano - anche sulla sponda orientale dell’oceano Atlantico. Con una missione: “Dare potere agli artisti ed essere il più grande finanziatore della musica indipendente”. 
&nbsp;

Parlando dei risultati ottenuti dagli artisti e dalle etichette che avete finanziato nel 2023, <a href="https://www.rockol.it/news-741057/beatbeard-ascolti-streaming">il ceo di beatBread Peter Sinclair che detto che si sta ancora “grattando la superficie”</a>: quali sono le prospettive per l’azienda a breve - medio termine?

Mark Terry: Abbiamo registrato un'enorme crescita nel 2023, con un aumento significativo sia del numero di operazioni chiuse sia del valore delle operazioni stesse. All’inizio del 2023 la nostra attività era in gran parte concentrata sugli Stati Uniti, ma ora disponiamo di un team internazionale che ci rappresenta nella maggior parte dei principali mercati europei, così come in Africa, India, America Latina e Australia. Il team in Europa è composto in gran parte da ex dirigenti discografici, incluso il grande Marco Alboni in Italia, che siamo lieti di avere a bordo. Recentemente abbiamo iniziato a offrire anticipi sulle edizioni e abbiamo anche ampliato la portata del nostro business discografico, offrendo alle etichette indipendenti la possibilità di creare una riserva di capitale circolante accessibile a rate, il che aumenta significativamente il livello di anticipo che possono garantire. Il 2023 ci ha visto anche aumentare il numero di distributori a cui forniamo la nostra soluzione white label, oltre a implementare la nostra prima integrazione completa con Too Lost. L'integrazione consente agli artisti e alle etichette di vedere le offerte anticipate in tempo reale tramite la pagina del proprio account.

Nel prossimo futuro offriremo agli artisti affermati&nbsp;che non sono in grado di includere il catalogo nel nostro accordo&nbsp;la possibilità di garantire finanziamenti per le pubblicazioni future. Riteniamo che questo rappresenterà un punto di svolta, poiché ci darà la possibilità di supportare artisti più affermati, che in precedenza hanno dovuto sacrificare i loro diritti per accedere ai fondi per sostenere le loro carriere in corso. In definitiva, il nostro obiettivo è dare potere agli artisti ed essere il più grande finanziatore della musica indipendente.

L’andamento positivo del mercato della musica registrata dal debutto di beatBread a oggi come si è riflesso sulla vostra attività? Come avete visto cambiare le dinamiche del mercato dalla prima metà del 2020 a oggi?

MT: L’industria musicale sta attraversando un enorme cambiamento su scala globale, perché la nuova generazione di artisti è diventata molto più consapevole del valore dei propri diritti. Le major non hanno più il ruolo di gatekeeper esclusivi che avevano una volta, e gli artisti indipendenti oggi possono avere successo a livello sia locale sia globale, senza dover sacrificare i propri diritti. Dal nostro lancio, tre anni fa, beatBread è diventata una forte alternativa per gli artisti che cercano finanziamenti più flessibili e trasparenti rispetto a un accordo con una major, così come per etichette e distributori indipendenti.

Quanti anticipi sono stati erogati ad artisti ed etichette da beatBread, a livello globale, nel 2023? Quale è stato l’importo medio degli anticipi?

MT: Abbiamo quasi raddoppiato gli anticipi rispetto a quelli erogati l’anno scorso, con il singolo anticipo più ingente superiore ai 5 milioni di dollari. Avendo precedentemente offerto anticipi da mille a 2 milioni di dollari, abbiamo ovviamente dovuto adeguare la nostra soglia massima, perché il valore delle nostre operazioni sta aumentando. Attualmente stiamo chiudendo un paio di affari al giorno, almeno un accordo a sei cifre alla settimana e generalmente un accordo a 7 cifre al mese, ma il quarto trimestre 2023 ha visto un fortissimo aumento del volume e le operazioni di maggior valore che abbiamo concluso fino a oggi.

In genere quanto tempo è necessario per rientrare dall’investimento? Come varia questo parametro a seconda dei diversi mercati?

MT: Le nostre offerte sono molto facili da comprendere e del tutto trasparenti. beatBread addebita il 2,8% su ogni anticipo, importo - questo - non pagabile in anticipo, ma che viene aggiunto al saldo recuperabile. Questo rende il nostro tasso di rimborso davvero semplice da capire: ad esempio, un contratto di un anno con un tasso di rimborso dell'89% vedrebbe l'89% del reddito generato andare a recuperare l'anticipo, mentre il restante 11% tornerebbe a noi e ai nostri investitori, così come il costo del denaro.

C'è dietro un'enorme quantità di lavoro sui dati, e il nostro algoritmo si è dimostrato incredibilmente accurato (+/- 3% di precisione sull'intero gruppo dei nostri contratti), quindi artisti ed etichette hanno la sicurezza di stipulare un accordo sapendo che l'algoritmo ha calcolato l'esatto importo disponibile, in base allo storico delle loro performance in streaming e al termine scelto. Occasionalmente ci sbagliamo, ma quando lo facciamo l'accordo continua semplicemente fino al rimborso. Non ci sono penalità o tassi di interesse: incassiamo il colpo.

A livello globale, qual è il profilo dell’artista tipo e dell’etichetta tipo che si rivolge a voi? C’è un caso di studio particolarmente significativo che si può raccontare?

MT: Quando abbiamo creato l'algoritmo&nbsp;abbiamo esaminato oltre 250mila artisti, diversi milioni di tracce e diversi miliardi di dati: di tutto, dai sottofondi audio della pioggia nella foresta Amazzonica al death metal finlandese. Una volta portato a termine lo sviluppo, è stato utilizzato 30mila volte per stabilirne l'accuratezza, e da allora ha eseguito migliaia di report, sia sugli affari che abbiamo portato avanti sia su quelli che non abbiamo portato avanti. L'algoritmo è costruito attorno all'intelligenza artificiale e all'apprendimento automatico, quindi ogni set di dati che analizza contribuisce a farlo diventare sempre più raffinato. Pertanto non abbiamo alcuna restrizione reale sul tipo di musica della quale occuparci, così come non abbiamo alcun artista o etichetta tipo con i quali lavorare. In genere ci rapportiamo solo con artisti ed etichette indipendenti, ma il nostro focus è meno sull’indipendenza e più sull’empowerment. Vogliamo che gli artisti e le etichette abbiano il potere di prendere buone decisioni a loro vantaggio. E che lavorino con partner che siano stati loro a scegliere, con la libertà di cambiarli, nel momento in cui pensano che non forniscano più valore alle loro attività.

MA: Credo che la discriminante più importante risieda proprio nel cuore dell'offerta di beatBread: libertà e pieno controllo dei propri diritti, e accesso a risorse adeguate per costruire la propria carriera mantenendo la propria indipendenza e integrità. Il tutto a beneficio della creatività e dell’autonomia sotto tutti gli aspetti, sia artistici che riferibili alla pianificazione, alla promozione, alla comunicazione di ciascun progetto. Tutto ciò si rispecchia nella mentalità di un artista e di una label che sceglie di rimanere indipendente, e accede a risorse per il proprio sviluppo e - sperabilmente - successo. E, aggiungo, anche la titolarità, controllo e gestione dei propri diritti può rivelarsi un vantaggio anche per i distributori, in uno scenario caratterizzato ormai da qualche anno da un'evoluzione in tal senso del mercato.

Esiste la possibilità che, un domani, beatBread collabori con una major? Se sì, come immaginate questo tipo di collaborazione?

MT: Assolutamente. Non siamo contro nessuno, siamo semplicemente a favore degli artisti. Lavoreremmo volentieri con le major, se i loro accordi fossero più equi: la realtà è che la maggior parte degli artisti sotto contratto con le major non percepiscono niente dei loro guadagni principali. Lo scenario abituale è che l'etichetta si prende la fetta più grossa del reddito generato e la quota dell'artista va a recuperare un saldo debitore. E’ uno scenario nel quale noi non possiamo essere d’aiuto. Tuttavia, sembra che le major abbiano perso il loro interesse per lo sviluppo degli artisti e stiano lasciando il lavoro più pesante a manager, società di produzione ed etichette indipendenti. Siamo davanti a un mondo in cui stiamo finanziando questa fase iniziale di sviluppo e oltre, con le major che potenzialmente intervengono per amplificare il successo nazionale a livello globale, solo a condizioni più eque.

Quale bilancio si può tracciare dell’attività di beatBread in Europa, dalla primavera del 2023 a oggi? Cosa ha reso i mercati europei attraenti agli occhi dell’azienda?

MT: La sfida che stiamo portando avanti riguarda la consapevolezza e la familiarità: abbiamo fatto molta strada negli ultimi tre anni, ma quando si tratta di sviluppare il nostro profilo al di fuori del Nord America siamo ancora in una fase cruciale. Stiamo anche contrastando la linea conservatrice in un settore che ha funzionato più o meno allo stesso modo per oltre 50 anni. Ma le cose stanno cambiando molto velocemente, e siamo a un passo dal punto di svolta.

L’Europa è sempre stata una fucina di talenti musicali – dagli ABBA ai Daft Punk, quindi l’abbiamo sempre considerata una parte essenziale del nostro piano di sviluppo. Per noi era anche importante avere persone rispettate e fidate nei mercati chiave, che comprendessero veramente le sfumature locali e potessero parlare con artisti, manager ed etichette a tutti i livelli.

Andando ancora più nello specifico, che idea vi siete fatti del mercato italiano? Qual è, secondo voi, l’aspetto più interessante di questo mercato per l’attività di un’azienda come beatBread?

MT: Fortunatamente non dobbiamo esprimere alcun tipo di giudizio creativo sugli artisti e sulle etichette che finanziamo: siamo guidati esclusivamente da ciò che ci dicono i dati. Questo rende la collaborazione con i nostri interlocutori di tutto il mondo molto più semplice. Non abbiamo bisogno di comprendere le differenze culturali, abbiamo semplicemente bisogno di report semestrali dettagliati sulle performance sui DSP e della potenza di calcolo del nostro algoritmo per capire quanto una particolare traccia accumulerà stream in un periodo specifico e quali entrate genereranno questi stream. Questo è un enorme vantaggio quando si tratta di lavorare con artisti ed etichette in tutto il mondo, e ci ha permesso di anticipare fondi ad artisti ed etichette praticamente ovunque. Naturalmente, ci aiuta avere persone fantastiche impegnate sul campo, che spiegano cosa facciamo e lavorano con artisti ed etichette per facilitare le loro esigenze di finanziamento.

MA: La fase esplorativa del mercato italiano è in corso e ci sono numerosi contatti e un crescente interesse misto a curiosità, che ci porta a essere fiduciosi per lo sviluppo nei prossimi mesi.

La scelta dell’indipendenza e della proprietà dei diritti sulle proprie opere potrebbe contagiare anche i grandi artisti e segnare un’inversione di tendenza nel fenomeno di cessione dei cataloghi musicali? Se sì, come potrebbe operare BeatBread in uno scenario del genere?

MT: Crediamo che lo abbia già fatto. Una cosa è vendere il lavoro di una vita alla fine della carriera, un enorme catalogo di diritti può essere un’eredità da lasciare ai propri figli. Tuttavia, molti artisti che hanno venduto i propri diritti a metà della loro carriera si sono pentiti della decisione presa. beatBread offre ad artisti e autori la possibilità di richiedere un anticipo di 10-20 anni sul proprio catalogo, senza mai vendere i propri diritti. Stiamo cercando di offrire la massima flessibilità possibile e di evitare che gli artisti siano costretti a vendere le proprie opere.

In una music technology company come beatBread, dove le valutazioni sulle opere oggetto di accordi sono fatte da sistemi di AI, che ruolo ha l’expertise musicale? Quale relazione lega la tecnologia alla conoscenza dell’industria musicale?

MT: beatBread riunisce un'enorme quantità di competenze riferite alla musica, alla tecnologia, alla finanza e all’analisi dei dati, tutti aspetti - questi - che ci consentono di fare ciò che facciamo. Solo per quanto riguarda la musica, abbiamo molti decenni di esperienza pratica a cui attingere: ho lavorato per le major per 30 anni, dirigendone per 20 anni, quindi conosco il settore, così come molti membri del nostro team. Ora stiamo combinando questa esperienza nei campi della tecnologia e dell’analisi dei dati per fornire soluzioni di finanziamento a beneficio degli artisti e delle etichette indipendenti, in modo da essere un catalizzatore di cambiamenti positivi. Come ho già detto prima, valutare dal punto di vista critico gli artisti o le etichette con cui lavoriamo non è il nostro lavoro. Vediamo un enorme vantaggio nel poter separare i finanziamenti dagli aspetti creativi dell’azienda: il denaro non dovrebbe ostacolare la creatività, ma molto spesso lo fa. Speriamo di cambiare la situazione.

MA: Concludo con due osservazioni. La prima riguarda il mindset che necessariamente richiede determinazione e spirito di iniziativa indipendente, e che perciò consente ad artisti e label di valutare il finanziamento ottenuto anche come risorsa per l'investimento e non come incasso fine a se stesso. La seconda è che la tecnologia basata sui dati giunge a formulare l'offerta per ciascun progetto, superando la tradizionale negoziazione. Talvolta questo può generare nel nostro mercato - per ragioni che si potrebbero definire culturali - un certo stupore, perché l'abitudine alla negoziazione in qualsiasi ambito professionale è radicata nel nostro costume. Sono convinto, però, che il valore della libera creatività e autonomia alla fine riesca a prevalere guardando a quanto sia flessibile e trasparente l'operatività di beatBread.

Marco Alboni

Mark Terry

BeatBread

Rockol.it Logo

Rockol.com S.R.L.

‘Dare potere agli artisti’: come funziona beatBread

Industria

Filosofia e obiettivi della società spiegati dai referenti in UE e Italia, Mark Terry e Marco Alboni

Nella Top Album FIMI/ GfK Top of the Music sponsored by SCF relativa alla settimana dal 20 giugno 2025 al 26 giugno 2025, al primo posto si posiziona FABRI FIBRA con il suo album MENTRE LOS ANGELES BRUCIA, che debutta direttamente in vetta alla classifica. In seconda posizione, stabile rispetto alla settimana precedente, si conferma BRESH con MEDITERRANEO. OLLY, invece, avanza dalla quinta alla terza posizione con l'album TUTTA VITA.

Oltre a quella già citata, non si segnalano altre nuove entrate nella top 10.

Nella Top Singoli FIMI/ GfK Top of the Music sponsored by SCF relativa alla settimana dal 20 giugno 2025 al 26 giugno 2025, si registra un podio immutato rispetto a sette giorni fa. In prima posizione rimane saldo il brano "DÉSOLÉE" di ANNA, ancora seguito&nbsp;in seconda posizione da&nbsp;"A ME MI PIACE" di ALFA &amp; MANU CHAO.&nbsp;Al terzo posto si riconferma&nbsp;"LA PLENA" di W SOUND, BEÉLE &amp; OVY ON THE DRUMS.

Non si segnalano nuove entrate nelle prime dieci posizioni della chart.

<a href="https://www.rockol.it/classifica-fimi-billboard-uk-radio-dischi-piu-venduti?preview=a608820c8b02f821fd24a9f57f9db081#Classifichee%20polemiche&amp;refresh_ce">Classifiche: speciale e aggiornamenti continui qui</a>.

Fabri Fibra

Classifiche novità, 26 giugno: Fabri Fibra debutta al primo posto

'Mentre Los Angeles brucia' è l'album più ascoltato della settimana

Nella Classifica UK album relativa alla settimana dal 27 giugno 2025 al 3 luglio 2025, si rilevano significativi cambiamenti al vertice. In prima posizione debutta&nbsp;YUNGBLUD con l'album IDOLS, che si aggidica la palma più alto nuovo ingresso della classifica. Subito dietro, in seconda posizione, fa il suo ingresso nella top ten LOYLE CARNER con il disco HOPEFULLY, seguito in&nbsp;terza posizione dalle&nbsp;HAIM con un'altra new entry,&nbsp;I QUIT.

Oltre alle tre già citate,&nbsp;le altre nuove entrate nelle prime dieci posizioni sono:

<ul>
	<li>BENSON BOONE con AMERICAN HEART, che debutta in quarta posizione;</li>
	<li>AITCH con 4, che fa il suo ingresso in settima posizione.</li>
</ul>

Nella Classifica UK singoli della settimana dal 27 giugno 2025 al 3 luglio 2025, il brano MANCHILD di SABRINA CARPENTER sale di una tacca&nbsp;passando dalla seconda posizione alla prima. In seconda posizione si inserisce DIOR di MK FT CHRYSTAL, in risalita dalla quinta posizione. Scala invece di una lunghezza, dalla seconda alle&nbsp;terza posizione, il singolo LOVE ME NOT di RAVYN LENAE.

Tra le new entry nelle prime dieci posizioni della classifica si segnalano:

<ul>
	<li>VICTORY LAP di FRED AGAIN/SKEPTA/PLAQUEBOYMAX, che debutta direttamente in quarta posizione;</li>
</ul>

<a href="https://www.rockol.it/classifica-fimi-billboard-uk-radio-dischi-piu-venduti?preview=a608820c8b02f821fd24a9f57f9db081#Classifichee%20polemiche&amp;refresh_ce">Classifiche: speciale e aggiornamenti continui qui</a>.

Yungblud

Classifiche UK, novità 27 giugno: YUNGBLUD debutta al primo posto

'Idols' è l'album più ascoltato della settimana

<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-752722/sanremo-2026-fimi-pronti-a-tirarci-indietro">Dopo la discografia</a>, anche la Rai ha fatto sapere di essere pronta a separare il destino del Festival della Canzone Italiana dal Comune di Sanremo. A esplicitare il concetto, nel corso della presentazione dei nuovi palinsesti del servizio pubblico, tenutasi oggi a Napoli, è stato l’Amministratore Delegato di viale Mazzini Giampaolo Rossi.

"Il Festival di Sanremo è il festival della Rai, senza la Rai non esisterebbe", ha dichiarato Rossi, confermando di fatto - come riferisce l’agenzia AGI - le <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-752551/sanremo-2026-le-voci-di-slittamento-aspettando-la-trattativa">indiscrezioni già circolate nel corso delle passate settimane circa un ritardo nelle date della manifestazione per evitare la sovrapposizione con le Olimpiadi Invernali di Milano - Cortina</a>: “Aspettiamo l'<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-751987/sanremo-solo-la-rai-partecipa-al-bando-per-il-festival">esito del bando</a> – ha aggiunto Rossi – e la risposta dal Comune di Sanremo, ma siamo fiduciosi. Ci stiamo già lavorando. Carlo Conti è già attivo nella definizione della nuova parte culturale e del regolamento”.

Tuttavia, ha aggiunto Rossi, “La Rai farà il Festival. Se non dovesse essere Sanremo, ma ne siamo convinti, la Rai farà il suo Festival, perché è in grado di avere una macchina produttiva unica in Italia, capace di realizzare questo tipo di Festival ovunque”.

Riguardo le rimostranze della discografia relative al trattamento economico delle aziende in gara, Rossi ha fatto sapere di essere al corrente della criticità. “Sappiamo che la discografia nutre un malessere su alcuni limiti organizzativi che Sanremo presenta oggettivamente, e che appianati dal grande sforzo produttivo della Rai”, ha detto l’AD: “Però dobbiamo prima attendere l'esito del bando del Comune”.

La Rai è stata l’<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-751987/sanremo-solo-la-rai-partecipa-al-bando-per-il-festival">unica azienda</a> radiotelevisiva a rispondere all’avviso <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-751223/sanremo-pubblicato-il-bando-per-assegnare-i-prossimi-festival">pubblicato dal Comune di Sanremo nella prima metà dello scorso aprile</a>. La condizioni poste dall’amministrazione della Città dei Fiori sono state giudicate insoddisfacenti dalla discografia, e considerate piuttosto difficili anche da altri potenziali partner della manifestazione - come, per esempio, il gruppo <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-751957/sanremo-i-dubbi-di-warner-bros-discovery-sulla-gara">Warner Bros Discovery, che ha giudicato “proibitivi” i termini del bando</a>.

Nel caso le trattative tra Rai e Comune dovessero risolversi in un nulla di fatto, <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-751334/il-festival-dopo-sanremo-le-citta-che-si-stanno-candidando">sono diverse le città a essersi dichiarate pronte a ospitare il “nuovo Festival”</a> (che potrebbe non chiamarsi più ufficialmente “Festival della Canzone Italiana”, marchio di proprietà del Comune di Sanremo, nonostante la titolarità del format, come stabilito dal TAR della Liguria, sia della RAI): le candidature al momento più accreditate potrebbero essere quelle di Torino (che non solo dispone di una struttura pronta a ospitare l’evento - il PalaOlimpico - e di un centro di produzione RAI sul territorio, ma anche dell’esperienza in materia di grandi eventi televisivi fornita dall’aver ospitato l’Eurovision Song Contest del 2024) e Napoli.

Sanremo, la Rai pronta a ‘fare il suo Festival’

Le parole dell’AD Giampaolo Rossi: ‘Non attenderemo l’esito del bando del Comune’

L’European Broadcasting Union, entità organizzatrice dell’Eurovision Song Contest, ha annunciato le dimissioni da Supervisore Esecutivo della manifestazione di Martin Österdahl, in carica nel ruolo dal 2020.

“Sotto la sua guida, l'Eurovision Song Contest ha apportato modifiche per modernizzare il concorso e ampliarne la portata, tra cui il rafforzamento del coinvolgimento digitale e l'approfondimento dell'impegno verso l'inclusività e la creatività in tutta Europa e oltre, garantendo che l'evento continuasse a crescere in popolarità e rilevanza”, ha fatto sapere, in una nota, l’EBU.

Prima della sua nomina a Supervisore Esecutivo del contest, Österdahl è stato due volte Produttore Esecutivo dell'Eurovision Song Contest (nel 2013 e nel 2016), e membro dell'ESC Reference Group per sette anni.

“Fin dal primo giorno, sono stato ispirato dal potenziale unico del Contest e dalla sua capacità di unire le persone attraverso la musica, mai più che nel 2021, quando abbiamo riportato l'Eurovision dal vivo a milioni di persone in tutto il mondo nel mezzo di una pandemia globale, dimostrando la resilienza e lo spirito che animano la nostra comunità”, ha dichiarato Österdahl: “Sono immensamente orgoglioso dei cambiamenti che abbiamo apportato per modernizzare e rafforzare l'Eurovision Song Contest. Questi includono l'adozione dello slogan permanente ‘United By Music’ per l'evento, l'attrazione di sponsor a lungo termine e partnership di estensione del marchio, e un crescente coinvolgimento e portata sulle nostre piattaforme digitali che hanno portato milioni di nuovi fan al Contest”.

“L'ESC è oggi un evento per il quale centinaia di migliaia di persone acquistano biglietti, uno spettacolo seguito da centinaia di milioni di persone, che entra in contatto con un pubblico giovane in tutto il mondo e rappresenta una piattaforma unica per il successo globale immediato di artisti e autori”, ha proseguito: “Dato che il mio coinvolgimento complessivo con l'ESC si avvicina ormai a un periodo complessivo di vent'anni, è stato un onore della mia vita professionale guidare il più grande evento musicale al mondo, sviluppando il Contest come un super marchio globale che porta gioia a più persone che mai. Sono profondamente grato all'intera comunità dell'ESC, e in particolare al suo team, alle emittenti partecipanti, agli artisti e ai fan per la loro passione e il loro supporto”.

“A nome di tutti noi dell'EBU, di tutte le emittenti partecipanti, dei partner e dell'intera comunità dell'Eurovision Song Contest, esprimo i miei più sinceri ringraziamenti a Martin Österdahl per la sua visione, la sua competenza e il suo instancabile impegno per l'evento”, ha dichiarato il Direttore Esecutivo del contest Martin Green, al quale è stata affidata ad interim la carica lasciata vacante da Österdahl: “La sua leadership costante in alcuni degli anni più impegnativi e innovativi del Concorso ha stabilito nuovi standard di eccellenza. Con l'avvicinarsi del nostro 70° anniversario il prossimo anno, Martin lascia il suo ruolo, avendo svolto un ruolo fondamentale nella crescita del marchio dell'Eurovision Song Contest e nel garantirne un brillante futuro. Lo ringraziamo per il suo straordinario lavoro e il suo impatto duraturo sul Song Contest e gli auguriamo ogni successo”.

Ulteriori annunci riguardanti la futura struttura del team dell'Eurovision Song Contest - ha fatto sapere EBU - saranno fatti a tempo debito.

Eurovision Song Contest, esce Martin Österdahl

Il supervisore esecutivo della manifestazione lascerà l’incarico in estate

Basata a Milano, NEEDA&nbsp;- da semplice etichetta indipendente - in breve tempo è diventata “un ecosistema creativo e strategico”, assecondando la visione del suo creatore, Davide Nicosia (nella foto), ex A&amp;R che ha voluto affiancare alla convenzionale attività discografica anche divisioni dedicate all’ADV (lavorando con artisti come Sfera Ebbasta e Anitta), alla produzione musicale (con NEEDA Studio) e al management. Il tutto centrando la propria ragion d’essere su progetti giovani ed emergenti con un approccio “più lento e più umano”, rispetto a quello utilizzato dalle grandi realtà internazionali. “L’identità è il nostro faro”, spiega Nicosia: “Vogliamo progetti che fondano contenuto e linguaggio, che osino distinguersi senza perdere lucidità nella costruzione del proprio percorso”. 
&nbsp;

Cosa ti ha convinto a dare a NEEDA l’assetto di una holding?

NEEDA nasce come etichetta discografica indipendente, con lo sguardo rivolto alla scena emergente e un approccio libero dalle tradizionali logiche.&nbsp;Con il tempo, l’esperienza ci ha insegnato che il successo di un progetto musicale non si gioca solo sul piano creativo: richiede visione, competenze trasversali e il contributo di figure tecniche e artistiche altamente specializzate.&nbsp;È da questa consapevolezza che prende forma un nuovo modello: integrato, verticale, ma al tempo stesso agile e indipendente.&nbsp;Le tre anime di NEEDA — Records, ADV e Studios — rispondono a funzioni distinte ma dialogano in modo continuo, valorizzando ogni fase del percorso artistico: dalla produzione al racconto, dalla promozione alla distribuzione.&nbsp;Un ecosistema che unisce metodo e creatività, strategia e libertà, offrendo agli artisti non solo strumenti, ma direzioni.

Concentrandosi NEEDA sugli artisti emergenti, qual è la sfida principale del vostro modello di business?

Di certo, la nostra sfida è quella di dare spazio e valore a progetti in cui crediamo in un mercato già saturo, sempre più dominato da logiche algoritmiche e dinamiche preconfezionate.&nbsp;Noi indipendenti giochiamo un altro campionato: più lento, più umano.&nbsp;Non inseguire l’hype a tutti i costi ci permette di costruire percorsi solidi, sostenibili, dove l’artista non viene bruciato al primo singolo virale.&nbsp;Lavoriamo a fondo sull’identità artistica, curiamo con attenzione il posizionamento e, quando possibile, accompagniamo l’artista fin dalle primissime fasi, quando un progetto è ancora materia grezza.&nbsp;E’ qui che disegniamo una traiettoria, con cura, tempo e visione. 
&nbsp;

Agli artisti che mettete sotto contratto viene chiesto di esporsi economicamente? Se sì, in che modo?

No, non chiediamo agli artisti un’esposizione economica diretta.&nbsp;Il nostro modello si basa su una logica di responsabilità condivisa: investiamo tempo, competenze e risorse, puntando su una gestione sostenibile e trasparente.&nbsp;Non ha senso speculare su un progetto agli esordi: la priorità è farlo crescere, non monetizzarlo prima che abbia voce.&nbsp;È chiaro: non abbiamo i budget di una major, e in alcuni casi l’artista si occupa in autonomia delle attività promozionali o collaterali.&nbsp;Ma proprio da qui nasce la forza del nostro approccio: chi lavora con noi lo fa davvero per costruire qualcosa, passo dopo passo, senza illusioni e senza scorciatoie. 
&nbsp;

In che termini avete impostato i rapporti con i vostri partner, ovvero collecting e società di servizi?

Oggi collaboriamo con gran parte degli operatori del settore.&nbsp;Il nostro approccio si è sempre basato sulla continuità e su una visione strategica della collaborazione.&nbsp;Essere consapevoli di chi siamo e di cosa possiamo imparare, anche dai competitor, è parte integrante del nostro metodo.&nbsp;NEEDA resta una realtà indipendente, ma profondamente connessa all’industria.&nbsp;Sappiamo dialogare da pari con major e player internazionali, senza mai rinunciare all’autonomia che ci permette di fare scelte artistiche e strategiche coerenti con la nostra visione. 
&nbsp;

Tra i tuoi trascorsi professionali c’è anche un’esperienza come A&amp;R: quanto conservi ancora dell’approccio tipico del talent scout? Quanto incide questo tuo bagaglio nella gestione di Needa?

Assolutamente sì, direi che è uno degli aspetti che più definisce il mio modo di lavorare.&nbsp;L’esperienza come A&amp;R mi ha insegnato ad ascoltare oltre la musica: a cogliere visione, urgenza espressiva e potenziale anche quando sono ancora in forma embrionale.&nbsp;Questa sensibilità è diventata parte integrante del DNA di NEEDA.&nbsp;Non ci interessano progetti “perfetti” o già confezionati: cerchiamo percorsi con margine, con prospettiva. La scommessa, per noi, è sullo sviluppo.&nbsp;Ed è proprio questa attitudine da talent scout che mi guida ogni giorno nelle scelte, anche quando non sono dettate dai numeri ma dall’istinto e dalla visione a lungo termine.&nbsp;Oggi, tra le mille responsabilità gestionali e strategiche, continuare a fare A&amp;R per NEEDA resta la mia isola felice.&nbsp;È lì che tutto ha ancora senso. 
&nbsp;

Dopo quelle con Dr. Martens e The Flow UNPG sono previste altre partnership?

Sì, stiamo lavorando a nuove collaborazioni con brand e realtà culturali che condividono il nostro stesso approccio: identitario, radicale ma concreto. Per noi le partnership non sono semplici sponsorizzazioni, ma veri e propri laboratori creativi, spazi dove generare contenuti originali, visioni innovative ed esperienze autentiche da vivere insieme al pubblico.&nbsp;Presto arriveranno annunci che daranno concretezza a questo percorso.&nbsp; 
&nbsp;

In quali aree lavorerà Needa a breve / medio termine per favorire la propria crescita? E’ plausibile immaginare l’apertura di una divisione interna all’azienda dedicata al settore live?

Il live, oggi, è più che mai un nodo strategico: non solo una fonte di revenue, ma il terreno dove si consolida l’identità dell’artista. Per questo stiamo valutando l’apertura di una divisione dedicata al live o, in alternativa, la creazione di una rete stabile di partnership con i migliori operatori del settore.&nbsp;Nel frattempo, puntiamo a rafforzare sempre di più le nostre competenze.&nbsp;Nell’ultimo periodo abbiamo aperto i nostri studi di registrazione. Sono molto orgoglioso di questa divisione, perché consente di gestire il progetto sin dagli esordi, tracciando dal principio quella traiettoria di cui parlavo prima. 
&nbsp;

C’è un particolare tipo di artista che credi possa arricchire particolarmente il roster di Needa? Se sì, perché?

Cerchiamo artisti che abbiano qualcosa da dire, prima ancora che da suonare.&nbsp;L’identità è il nostro faro.&nbsp;Vogliamo progetti che fondano contenuto e linguaggio, che osino distinguersi senza perdere lucidità nella costruzione del proprio percorso. Non siamo alla ricerca di profili “facili”, ma di visioni capaci di stimolare, sfidare e far crescere tutto il roster. Ogni artista che porta complessità, autenticità e una prospettiva nuova diventa un valore aggiunto per l’intera squadra.

Metodo e creatività: la ricetta di NEEDA

Parla il fondatore Davide Nicosia: ‘Il nostro modello integrato, verticale, ma agile e indipendente'

Per conoscere le ultime novità musicali della settimana, questo articolo ti fornirà l'elenco completo e sempre aggiornato delle nuove canzoni uscite venerdì. Ogni settimana, artisti e band pubblicano nuovi brani, album o EP su tutte le piattaforme digitali. Se vuoi rimanere al passo con le ultime uscite, non perderti <a href="https://www.rockol.it/singoli">l'elenco sempre aggiornato con tutte le novità musicali</a>. Questa settimana parliamo di Orietta Berti, Ethan, Lewis Capaldi, Norah Jones con&nbsp;John Legend ed&nbsp;Elodie&nbsp;con Sfera Ebbasta.

<h2>Cabaret - Orietta Berti - Time</h2>

<div class='embed'> <div class="flex items-center justify-center">
 <img src="https://images.rockol.it/Q7nb1oXLXzrt_zZbkW1sTxI5Kvs=/200x200/smart/rockol-img/release-single/cabaret-orietta-berti-cover-single-ts1751004101.jpg" alt="">
 </div></div>

Orietta Berti pubblica il nuovo singolo "Cabaret", in collaborazione con Fabio Rovazzi e FUCKYOURCLIQUE. Il brano è disponibile dal 27 giugno 2025 in radio, negli store digitali e su tutte le piattaforme di streaming. Time Records è l'etichetta che pubblica il singolo. La produzione è affidata a Danti e Pasquale Mammaro.

<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/cabaret-orietta-berti-feat-fabio-rovazzi-fuckyourclique-ctid-213674334">Leggi il testo di "Cabaret" </a>

Orietta Berti nasce a Cavriago (Reggio Emilia) nel 1943. Dopo una lunga gavetta fatta di studio ed esibizioni in vari locali dell’Emilia, partecipa nel 1961 alla sua prima manifestazione canora ufficiale: “Il disco d’oro”, indetta dall’ENAL di Reggio Emilia, e conquista il primo posto ex-aequo con un’altra debuttante destinata al successo, Iva Zanicchi. Fra i giurati c’è l’autore Giorgio Calabrese che propone la ragazza all’etichetta milanese Karim. I primi due 45 giri (“Non ci sarò” e “Se... 
<a href="https://www.rockol.it/artista/orietta-berti/biografia">Leggi la biografia completa </a>

<div class='embed'><div class="py-4 text-lg text-center border-black border-solid bg-gray-100 border border-l-0 border-r-0 italic font-bold">
 <a href="https://www.rockol.it/singoli">Scopri qui</a> tutti i singoli in uscita!
</div>
</div>

<h2>Desgraçado - Ethan - Carosello Records</h2>

<div class='embed'> <div class="flex items-center justify-center">
 <img src="https://images.rockol.it/V7bs2xgAEblopIAicQKLOKVhr7s=/200x200/smart/rockol-img/release-single/ethan-metamorfosi-vol2-800x800-ts-1751013066.jpg" alt="">
 </div></div>

Il giovane artista italo-brasiliano Ethan pubblica oggi 27 giugno il nuovo singolo “Desgraçado”, per Carosello Records. Il brano completa il percorso intrapreso con i due EP precedenti, oggi racchiusi in un unico album intitolato "Metamorfosi". "'Desgraçado'&nbsp;è uno dei brani a cui sono più legato di tutto il progetto", racconta Ethan:&nbsp;"È un pezzo che nasce da una frattura emotiva profonda, ma prende vita in una forma baile funk sporca, movimentata, malinconica, quasi contraddittoria. Amo questa traccia perché riesce a tenere insieme due estremi: da una parte la rabbia, dall’altra l’ironia. È un brano che ti fa muovere anche mentre ti spezza il cuore, che ti fa sudare mentre ti racconta una storia triste. Questo cortocircuito tra tristezza e movimento è il cuore della traccia. 'Desgraçado'&nbsp;è una ferita che balla. Ed è per questo che resta uno dei capitoli più importanti del disco, prodotta insieme a Vincenzo de Fraia, produttore italiano con base a Londra".

<div class='embed'><div class="py-4 text-lg text-center border-black border-solid bg-gray-100 border border-l-0 border-r-0 italic font-bold">
 <a href="https://www.rockol.it/singoli">Scopri qui</a> tutti i singoli in uscita!
</div>
</div>

<h2>Survive - Lewis Capaldi</h2>

<div class='embed'> <div class="flex items-center justify-center">
 <img src="https://images.rockol.it/s7t0vB6DYNePxinLcZ9frL47hbc=/200x200/smart/rockol-img/release-single/survive-lewis-capaldi-cover-single-ts1751007691.jpg" alt="">
 </div></div>

Dopo due anni di assenza dai riflettori, Lewis Capaldi fa oggi ritorno con il nuovo singolo “Survive”, che - come spiegato in un comunicato stampa - sottolinea un periodo difficile della sua carriera, conclusosi a Glastonbury nel 2023 in un momento estremamente duro ma al tempo stesso speciale, quando la folla del Pyramid Stage ha aiutato un emozionato Capaldi ad andare oltre il traguardo.

<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/survive-lewis-capaldi-ctid-213680256">Leggi il testo di "Survive" </a>

Lewis Capaldi è un cantautore scozzese originario di Glasgow, Scozia. 
Capaldi ha imparato a suonare la chitarra quando aveva nove anni, e ha iniziato la sua carriera musicale cantando in pub a 12 anni. 
Ha pubblicato il suo EP di debutto intitolato "Bloom EP" il 20 ottobre del 2017, nel quale ci sono collaborazioni con il produttore Malay, vincitore di un Grammy Award e collaboratore di lunga data di Frank Ocean. 
Verso la fine del 2017, Capaldi è stato nominato uno dei dscvr... 
<a href="https://www.rockol.it/artista/lewis-capaldi/biografia">Leggi la biografia completa </a>

<div class='embed'><div class="py-4 text-lg text-center border-black border-solid bg-gray-100 border border-l-0 border-r-0 italic font-bold">
 <a href="https://www.rockol.it/singoli">Scopri qui</a> tutti i singoli in uscita!
</div>
</div>

<h2>Summertime Blue - Norah Jones e&nbsp;John Legend</h2>

<div class='embed'> <div class="flex items-center justify-center">
 <img src="https://images.rockol.it/mwpO70T9JIBLuokVr_mjGFEkvaM=/200x200/smart/rockol-img/release-single/summertime-blue-norah-jones-cover-single-ts1751007739.jpg" alt="">
 </div></div>

Norah Jones e John Legend hanno unito per la prima volta le forze&nbsp;in un nuovo singolo intitolato "Summertime Blue", in uscita oggi&nbsp;27 giugno. La canzone è stata prodotta da Jones e Gregg Wattenberg. “Ho lavorato a un progetto collaterale con Gregg e quando ho scoperto che lavora anche con John mi sono emozionata perché l'ho sempre ammirato, ma non ci siamo mai incrociati”, racconta Norah Jones in una nota stampa:&nbsp;"Gregg mi ha detto che avremmo dovuto fare una canzone insieme e mi ha fatto venire l'idea, così ho colto al volo l'occasione. John ci ha accolti nel suo studio di Los Angeles e ci siamo divertiti tantissimo a registrare e a stare insieme". "Che modo perfetto per iniziare l'estate! Sono onorato di far parte di questo bellissimo disco con Norah", afferma John Legend:&nbsp;"La sua voce, la sua anima e la sua musicalità, la sua presenza aggraziata, sono tutte innegabili. Sono un suo fan da tanto tempo. Sono veramente felice di essere riuscito finalmente a collaborare con lei".

<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/summertime-blue-norah-jones-feat-john-legend-ctid-213688549">Leggi il testo di "Summertime Blue" </a>

Figlia del celeberrimo sitarista indiano Ravi Shankar, Geethali Norah Jones Shankar nasce il 30 marzo 1979 a Brooklyn, New York, ma cresce in Texas. Esordisce nel 1999 come cantante del gruppo fusion Wax Poetics, e dopo avere messo in piedi una propria band in cui canta e suona il pianoforte facendosi accompagnare da Lee Alexander (basso), Jesse Harris (chitarra) e Dan Rieser (batteria), nel gennaio del 2001 viene messa sotto contratto dalla storica etichetta jazz Blue Note. Prima di... 
<a href="https://www.rockol.it/artista/norah-jones/biografia">Leggi la biografia completa </a>

<div class='embed'><div class="py-4 text-lg text-center border-black border-solid bg-gray-100 border border-l-0 border-r-0 italic font-bold">
 <a href="https://www.rockol.it/singoli">Scopri qui</a> tutti i singoli in uscita!
</div>
</div>

<h2>Yakuza - Elodie&nbsp;con Sfera Ebbasta - Universal</h2>

<div class='embed'> <div class="flex items-center justify-center">
 <img src="https://images.rockol.it/zBdWgd6DP5rAnz6njdqry_5IaEg=/200x200/smart/rockol-img/release-single/yakuza-elodie-cover-single-ts1751004111.jpg" alt="">
 </div></div>

Il 27 giugno 2025&nbsp;Elodie pubblica il nuovo singolo intitolato "Yakuza", in collaborazione con Sfera Ebbasta. Il brano è disponibile in radio e su tutte le piattaforme digitali. La produzione è affidata a Rvssian. Questa nuova uscita segue la precedente collaborazione tra Elodie e Sfera Ebbasta, avvenuta con il brano "Anche stasera", pubblicato il 17 novembre 2023.

<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/yakuza-elodie-ctid-213674172">Leggi il testo di "Yakuza" </a>

Elodie Di Patrizi ha 25 anni, è nata a Roma ma vive a Lecce da circa un anno. Una sua caratteristica, a livello di look, è rappresentata dal colore dei capelli, fucsia: "Tu hai i capelli color fucsia che nel vecchio teatro portava sfortuna... ma a noi non importa", le ha detto Maria De Filippi al momento dell'ingresso nell'edizione 2016 di "Amici". Si classifica seconda (dietro il vincitore Sergio Sylvestre), debutta discograficamente con l'album UN'ALTRA VITA, prodotto da Emma Marrone e... 
<a href="https://www.rockol.it/artista/elodie/biografia">Leggi la biografia completa </a>

<div class='embed'><div class="py-4 text-lg text-center border-black border-solid bg-gray-100 border border-l-0 border-r-0 italic font-bold">
 <a href="https://www.rockol.it/singoli">Scopri qui</a> tutti i singoli in uscita!
</div>
</div>

<h2>Vuoi promuovere su Rockol il tuo singolo in uscita?</h2>

Scrivici all’indirizzo singoli@rockol.it, ti daremo tutti i dettagli utili per comunicare e promuovere al meglio la tua nuova produzione!

Nuova musica uscita in Italia settimana del 2022-02-06

Nuovi singoli per Orietta Berti, Ethan, Lewis Capaldi, Norah Jones con John Legend, Elodie con Sfera

Nuovi singoli, le uscite del 27 giugno

Altafonte Italia ha annunciato di aver acquisito sotto licenza esclusiva l’album di debutto di Sayanbull, all’anagrafe Alex Refice, rapper romano classe 1995 già fondatore del collettivo Shanghai Blood: il disco, prodotto da Dr. Wesh, è stato realizzato con la collaborazione di - tra gli altri - Guè, El Matador, Ntò, Lil Kvneki, Skinny, Suburbio e Wave DB.

La pubblicazione di “La voce della gente” è stata anticipata da un release party a Tor Marancia, quartiere di Roma nel quale Refice è cresciuto, che ha avuto per protagonista lo stesso artista.

Sayanbull

Altafonte Italia, Sayanbull entra nel roster

Per la pubblicazione dell’album di debutto ‘La voce della gente’

Arci ha lanciato “FestA! Il Manifesto dei Festival”, documento frutto di un percorso partecipativo che ha visto coinvolte oltre sessanta realtà operanti nel settore in tutta Italia: il report - già presentato pubblicamente a Jazz is Dead a Torino, Parco della Montagnola di Bologna e alla Festa dei circoli di Arci Roma, nasce - spiegano i portavoce di Arci - per “rivendicare l’esigenza di sostenere e promuovere un’offerta culturale diffusa e popolare, che provi a mettere in discussione le distorsioni dell’industria culturale”.

“Per redigere e condividere il Manifesto, si è lavorato contaminando i diversi punti di vista, coinvolgendo reti, organizzatori, promoter, comunità locali, operatori e anche fruitori, a partire dalle esperienze che si riconoscono nella rete Arci, uniti da una missione trasformativa e non estrattiva, popolare e non elitaria, politica - nel più alto senso del termine, quello culturale - e non commerciale, perseguendo la sostenibilità, la cura e non esclusivamente il profitto”, hanno spiegato i promotori dell’iniziativa, i cui particolari sono disponibili sul sito www.dirittoallafesta.it: “Se con il termine ‘eventification’ si descrive il fenomeno con il quale, in un dato lasso di tempo, tutto può essere messo in vetrina e venduto, dal suono ai nostri corpi, dal patrimonio naturale a quello culturale, per favorire l’attrattività di un territorio o per sbancare al botteghino, allora noi preferiamo parlare di ‘diritto alla festa’. Proprio negli ultimi tempi è uscita in maniera significativa la polemica sui finti sold out negli stadi: questo a riprova di quanto ci sia un meccanismo vizioso che specula da un lato sulla pelle degli artisti e dall'altra gioca a drogare il mercato musicale, a guidarlo verso grandi eventi insostenibili per tutti. Festa è l'occasione per rimettere al centro l'attenzione sui festival come formati culturali attenti alle esigenze di artisti, pubblico e territori”.

“I Festival generano economie, promuovono la crescita del lavoro in ambito culturale, valorizzano professioni e maestranze”, conclude Arci: “L’impatto sociale ed economico dei Festival è spesso invisibile e misurato nei soli termini del numero di spettatori, mentre crediamo sia fondamentale valorizzare l’impatto sociale che i Festival possono avere sulle comunità: in questo senso, il Manifesto è anche l’occasione di ribadire che, oltre all’economia del mutualismo e dell’autorganizzazione, la cultura ha bisogno di un importante sostegno statale, che per molte discipline oggetto dei nostri festival manca o è stato drasticamente tagliato. Per l’Arci e i suoi partner, i festival sono i luoghi e gli spazi in cui costruire comunità temporanee e nuove visioni, per ridefinire i nostri immaginari e rigenerare il paese, ripensando in senso ecologico sia le prassi produttive che i contenuti: i festival, dunque, come ecosistemi di relazione, poiché per noi ridurre l'impatto ambientale delle nostre feste è una priorità assoluta. Il nostro obiettivo è costruire feste libere e popolari, in grado di attraversare le crisi e le trasformazioni del presente, che stiano dalla parte di chi è sfruttato, che propongano culture indipendenti, decoloniali, transfemministe, queer, antiabiliste. Festival che aspirino ad essere co-costruiti con le comunità locali, i circoli e le reti, senza mai imporsi al territorio”.

"L'uscita del manifesto dei festival promosso da Arci ha coinciso per puro caso con l'esplosione del caso dei finti sold out dei grandi eventi. Tutto ciò rafforza il discorso di fondo del manifesto, che prova a raccontare una scena diffusa nell'intero paese di festival creati dal basso, che sono in grado di contribuire in maniera fondamentale al bisogno di aggregazione e di accesso alla cultura e a diversificare l'offerta culturale", ha dichiarato&nbsp;Marco Trulli, responsabile cultura di Arci nazionale:&nbsp;"Peccato che ad oggi la politica troppo spesso sembra ancora voler premiare la retorica dei grandi eventi, che&nbsp; invadono i territori e rafforzano i meccanismi di omologazione culturale".

Arci, ecco ‘FestA! Il Manifesto dei Festival’

Scritto con la collaborazione di oltre 60 organizzatori di eventi

Nella Classifica Radio Airplay relativa alla settimana dal 20 giugno 2025 al 26 giugno 2025&nbsp;"A me mi piace" di Alfa feat. Manu Chao, risalendo dal terzo posto, torna&nbsp;in prima posizione. In seconda posizione, stabile, si attesta&nbsp;"Azizam" di Ed Sheeran, che precede l'ex testa di serie&nbsp;"Pronto come va" dei The Kolors, scesa dal primo al terzo gradino del podio.

Le&nbsp;nuove&nbsp;entrate&nbsp;nella top ten sono:

<ul>
	<li>"L'unica" di Giorgia debutta in settima posizione</li>
	<li>"Maledetta rabbia" di Blanco debutta in decima posizione</li>
</ul>

Nella Classifica Radio Airplay Absolute Beginners relativa alla settimana dal 20 giugno 2025 al 26 giugno 2025&nbsp;la vetta è occupata da Dario Di Bona con il brano Jaded, in risalita dalla seconda posizione.&nbsp;Sul secondo gradino del podio si piazza, in risalita dalla terza piazza,&nbsp;prima stanza a destra con Ti Amo,&nbsp;seguita dall'ex testa di serie&nbsp;Florinda con Ma che vuò.

Le new entry nelle prime dieci posizioni sono:

<ul>
	<li>Se$$o di Beatrice Quinta debutta in settima posizione</li>
	<li>Vittoria di Casadilego debutta in ottava posizione</li>
</ul>

<a href="https://www.rockol.it/classifica-fimi-billboard-uk-radio-dischi-piu-venduti?preview=a608820c8b02f821fd24a9f57f9db081#Classifichee%20polemiche&amp;refresh_ce">Classifiche: speciale e aggiornamenti continui qui</a>.

Alfa

Classifiche Airplay, novità 26 giugno: Alfa torna al primo posto

'A me mi piace' è il brano più trasmesso della settimana

Nella Classifica USA album relativa alla settimana dal 23 giugno 2025 al 29 giugno 2025, I'm The Problem di Morgan Wallen mantiene la sua posizione di vertice. In seconda posizione si piazza GOLDEN HOUR : Part.3 di ATEEZ, che debutta direttamente sul gradino intermedio del podio, seguito da un'altra nuova entrata,&nbsp;Dopamine di Lil Tecca, piazzatosi terzo alla sua prima apparizione in classifica.

Oltre a quelle già citate, tra le altre nuove entrate nelle prime dieci posizioni si segnalano:

<ul>
	<li>King Of Hearts di Brandon Lake che debutta in settima posizione;</li>
</ul>

Nella Classifica USA singoli relativa alla settimana dal 23 al 29 giugno 2025&nbsp;"Ordinary" di Alex Warren conquista la prima posizione, risalendo dalla seconda piazza, scambiando il proprio posto - rispetto a sette giorni fa - con&nbsp;"Manchild" di Sabrina Carpenter, scalato dalla prima alla&nbsp;seconda posizione. Mantiene la sua posizione stabile in terza posizione "What I Want" di Morgan Wallen Featuring Tate McRae.

Non si segnalano nuove entrate nelle prime dieci posizioni della classifica.

<a href="https://www.rockol.it/classifica-fimi-billboard-uk-radio-dischi-piu-venduti?preview=a608820c8b02f821fd24a9f57f9db081#Classifichee%20polemiche&amp;refresh_ce">Classifiche: speciale e aggiornamenti continui qui</a>.

<ul>
</ul>

Morgan Wallen

Classifiche USA, novità 29 giugno: Morgan Wallen ancora in vetta

'I'm the Problem' resta l'album più ascoltato della settimana

SIAE ha annunciato di aver distribuito 12.642.700,83 euro in royalties a 4.244 aventi diritto tra autori, editori e collecting estere, per i repertori di opere teatrali e di intrattenimento radio, TV e online.

Questa ripartizione - spiega la collecting - segna un +24% rispetto a marzo scorso e un +1,34% rispetto a giugno 2024: il merito - secondo la Società Italiana degli Autori ed Editori - “va alle strategie mirate, agli accordi con i principali player del settore e alla performance positiva sia del comparto teatrale che di quello dell'emittenza”.

Nel corso di questo trimestre SIAE ha inoltre distribuito 2.570.339,68 euro a 1.482 aventi diritto, come anticipo sui diritti per le utilizzazioni delle loro opere nei pubblici esercizi (bar, ristoranti, hotel), registrando un ulteriore +14% rispetto al 2024. “Sono risultati importanti che confermano la solidità e la crescita costante di tutti i settori coinvolti”, ha concluso la collecting.

SIAE, le ultime ripartizioni per teatro, radio, TV e online

Distribuiti oltre 12 milioni e mezzo di euro per il secondo trimestre del 2025

La piattaforma di intelligenza artificiale generativa musicale Suno ha annunciato l’acquisizione della società sviluppatrice della workstation audio digitale WavTool. L’operazione - conclusa per una cifra non divulgata - segna l’ingresso della società fondata da Michael Shulman, Georg Kucsko, Martin Camacho e Keenan Freyberg nel segmento dell’audio professionale: grazie all’ingresso del team di WavTool nello staff di Suno l’azienda con base a Cambridge, Massachusetts, mira a migliorare e portare a un nuovo livello le possibilità basata sull’AI già offerte da WavTool (come, tra le altre, la separazione degli stem e la generazione automatica di MIDI) per rendere disponibile sul mercato una digital audio workstation di nuova generazione.

"Stiamo scoprendo che molti dei primi utilizzatori di Suno sono autori e produttori professionisti, che vedono un valore immenso nell'integrazione dell'intelligenza artificiale nel loro processo creativo", ha dichiarato Shulman: “Il nostro obiettivo finale è dare potere ai musicisti, creare strumenti che amplifichino la creatività umana e aprano le porte alla creazione di grande musica. Grazie alla tecnologia d'élite in materia di workstation audio digitali di WavTool e al suo team di esperti, siamo in grado di realizzare al meglio la nostra missione”.

"Una volta compreso il funzionamento di Suno e quanto il team di Suno sia allineato con la nostra visione dell'intelligenza artificiale nel processo di creazione musicale, abbiamo capito che unire le forze era la mossa giusta", ha aggiunto Sam Watkinson, co-fondatore ed ex CEO di WavTool: "E’ un grande privilegio far parte di un team con una passione così profonda per la musica e un impegno comune nel promuovere il futuro della produzione musicale. Non vedo l'ora di mostrare cosa abbiamo costruito insieme".

Secondo i dati riferiti da Grand View Research, il mercato delle workstation audio digitali vale attualmente a livello internazionale 4,1 miliardi di dollari, con la prospettiva di crescere a 6,65 miliardi entro il 2032.

Suno al debutto nel mercato pro audio

Con l’acquisizione di WavTool

L’associazione che rappresenta le etichette europee slegate dai circuiti multinazionali Impala ha annunciato il varo di Label Camp, programma co-finanziato dall’Unione Europea volto a favorire la collaborazione tra le label che operano nei diversi paesi membri.

Tra il 2025 e il 2028 si terranno otto Label Camp, che riuniranno 16 etichette indipendenti provenienti da diversi paesi, con due camp programmati all'anno. Ogni camp ospiterà una coppia di etichette, abbinate tramite proposte delle associazioni nazionali e coordinate da Impala.

“L'obiettivo - spiega Impala - è creare uno spazio di apprendimento tra pari approfondito, dove le etichette discografiche possano condividere know-how pratico e strategie innovative. Le attività del camp saranno definite dai partecipanti stessi e si concentreranno su aspetti chiave come le attività delle etichette, il networking, la gestione dei diritti, i modelli di distribuzione, il marketing e altro ancora. I camp possono anche essere ospitati in concomitanza con eventi di settore, come festival o conferenze”.

"I Label Camp sono un pilastro della nostra missione: rafforzare la capacità delle etichette indipendenti in Europa”, ha commentato Rory Brown, PR and Projects Lead di Impala: “Vogliamo dare alle case discografiche gli strumenti per condividere conoscenze, innovare insieme e costruire partnership transfrontaliere durature".

Impala lancia Label Camp

L’iniziativa per favorire la collaborazione internazionale tra etichette indipendenti europee

Spotify Italia ha rivelato le previsioni di trend musicali per l’estate del 2025: secondo le analisi del DSP gli ascolti per questa bella stagione premieranno il pop di produzione nazionale, il rap e le melodie caraibiche e sudamericane.

Tra i nomi degli artisti di punta i gestori di Spotify Italia, sul versante internazionale, citano Bad Bunny, Beéle, Westcol e Ovy on the Drums (divenuti popolari grazie alla hit “La Plena”), mentre - per quanto riguarda il panorama italiano - nelle prossime settimane si prospettano grandi ascolti sul versante rap / urban per Fedez e Clara (con il brano “Scelte stupide”), Rkomi e Sayf (grazie alla loro “Sto bene al mare”), Sfera Ebbasta e Shiva (con “Neon”), Fabri Fibra e Tredici Pietro (con “Che gusto c’è”), Anna (con “Desolée”) e Capo Plaza, Bresh e Tony Effe (con “Non basta mai”).

Riguardo la nuova generazione di pop italiano, i favoriti in termini di ascolti, secondo Spotify, sono Olly, Alfa, Blanco, Damiano David e Sarah Toscano e Carl Brave, la cui “Perfect” sta registrando buoni ascolti nella playlist “Estate 2025”.

“La colonna sonora dell’estate italiana sarà varia, movimentata, riflettendo una scena musicale che si riconferma, una volta di più, particolarmente viva”, ha commentato Dario Manrique, Editorial Lead Italia e Spagna di Spotify: “Tra gli artisti italiani, che saranno i grandi protagonisti, a stupire saranno le sonorità latine e caraibiche, che conquisteranno sempre più ascolti anche in Italia. Un ulteriore esempio, questo, di come la musica, sempre più, sia in grado di attraversare i confini nazionali, abbattendo le barriere e conquistando nuovi ascoltatori”.

Spotify Italia, la previsione dei trend estivi per il 2025

'La colonna sonora dell’estate italiana sarà varia, movimentata. E...'

Jazzopen, popolare festival che da trent’anni si tiene a Stoccarda, il prossimo anno sbarcherà a Modena tra il 13 e 18 luglio per una prima edizione italiana: la rassegna, che ha avuto in Jürgen Schlensog il proprio storico direttore artistico, nel corso delle passate edizioni ha ospitato sui propri palchi - oltre a giganti del jazz come Herbie Hancock, Marcus Miller, Gregory Porter, Dianne Reeves e Dee Dee Bridgewater, anche star del pop e del rock come Christina Aguilera, Bob Dylan, Lionel Richie, John Legend, Lenny Kravitz e Sting.

A Modena le aree destinate a ospitare gli show saranno Piazza Roma, dove avrà sede il palco principale, e il Giardino Ducale Estense, dove verrà installato l’Open Stage, spazio dedicato ai concerti (gratuiti) dei giovani e degli emergenti.

“Siamo molto felici e orgogliosi che Jazzopen abbia scelto Modena, tra altre città prese in esame, come sede in cui svolgere il festival gemello di quello di Stoccarda - afferma il Sindaco di Modena Massimo Mezzetti - e stiamo già lavorando intensamente per il primo appuntamento del 2026. Questa città, con un centro storico che accoglie i visitatori come un caldo abbraccio, saprà essere il luogo perfetto per un festival europeo di grande prestigio. Modena e l’Emilia-Romagna in questo modo si preparano a fare un netto salto di qualità nell'ambito dell’offerta culturale ed è per questo che possiamo contare con grande soddisfazione sul sostegno della Regione. Così come è importante che questo accada anche in dialogo con grandi aziende come Ferrari e il suo Museo, System Ceramics e altri autorevoli partner che interpretano in modo moderno il proprio sostegno al territorio”.

Live, Jazzopen arriva in Italia nel 2026

Il festival tedesco approderà a Modena per la prima edizione italiana

Gli abbonati ad Amazon Music Unlimited in Italia, Spagna, Germania, Giappone e Brasile possono ora ascoltare un audiolibro al mese tratto dalla libreria di Audible, che include 18mila opere in italiano e oltre 350mila titoli del catalogo internazionale. L’annuncio di oggi segue il recente lancio degli audiolibri su Amazon Music negli Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Francia, Australia e Nuova Zelanda.

“Stiamo inaugurando una nuova era dell’intrattenimento audio per i clienti di tutto il mondo, integrando il catalogo di audiolibri di altissimo livello di Audible in Amazon Music Unlimited”, ha dichiarato Ryan Redington, General Manager di Amazon Music: “Unire musica, podcast e ora anche audiolibri in un unico servizio offre ai nostri clienti un valore e una convenienza senza precedenti, tutto all’interno di un solo abbonamento”.

“Il lancio esteso di oggi rappresenta una tappa significativa nella nostra offerta globale di intrattenimento audio, portando l’imponente catalogo di Audible a un numero ancora maggiore di abbonati ad Amazon Music Unlimited, in cinque continenti”, ha commentato Bob Carrigan, CEO di Audible: “Attraverso questa collaborazione rivoluzionaria, continuiamo a reinventare il modo in cui offriamo esperienze audio coinvolgenti a livello globale, rivolgendoci a pubblici diversi con un catalogo eccezionale e un’esperienza d’ascolto di altissima qualità, sia per gli abbonati ad Amazon Music Unlimited che per gli utenti del servizio di Audible”.

Amazon Music, integrato il catalogo di Audible

Gli utenti Unlimited italiani potranno ascoltare un audiolibro al mese

La cantautrice Laila Al Habash è stata la protagonista di una puntata del forma NPR World Café della National Public Radio, network di radio indipendenti americane: l’artista ha eseguito dal vivo, in studio, il proprio brano inedito “Tuareg”, prodotto da Niccolò Contessa e destinato a essere incluso nel suo album di prossima uscita.

<div class='embed'>		 <iframe 
 id="yt_4eb53c6515979cdeec9fbaa46402ad2e" 
 class="youtube" 
 width="620" 
 height="348.75" 
 src="https://www.youtube-nocookie.com/embed/CyyuGcd8tzI" 
 frameborder="0"
 allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen></iframe></div>

“Quando ho saputo che avrei suonato per NPR x World Café&nbsp;sono rimasta su di giri per qualche giorno", ha commentato Al Habash:&nbsp;"E' stato un onore poter suonare in quel contesto, un’opportunità enorme per me”.

Tra gli artisti coinvolti da NPR per World Café figurano, tra gli altri, Beach House, Vampire Weekend, Fleet Foxes, Michael Kiwanuka, Teddy Swims.

&nbsp;

Laila Al Habash

Con Laila Al Habash l’Italia debutta al NPR World Café

L’artista è la prima nostra connazionale coinvolta nel format del network americano

Negli Stati Uniti molte cause intentate per violazione del copyright contro le aziende di intelligenza artificiale generativa ruotano attorno a una questione fondamentale, ossia se l’utilizzo di contenuti protetti da copyright utilizzati senza autorizzazione dei titolari per addestrare l’AI rientrino in un’eccezione della norma americana del “fair use”. Le aziende tecnologiche&nbsp;sostengono di sì, gli aventi diritto sostengono di no.

Ora, in quello che sembra essere un primo caso nel sistema legale statunitense, un giudice federale della California si è espresso sulla questione – e la sua decisione rappresenta un’arma a doppio taglio sia per i detentori dei diritti che per le aziende di IA.

In una causa intentata da alcuni autori di libri (Andrea Bartz, Charles Graeber e Kirk Wallace Johnson) contro Anthropic per l'utilizzo non autorizzato in fase di addestramento del chatbot Claude, la startup di Gen AI (a sua volta citata in giudizio anche da editori musicali) si è aggiudicata il primo round. Il giudice William Alsup della Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Settentrionale della California, infatti, ha decretato che l’uso da parte di Anthropic di libri protetti da copyright per addestrare l’intelligenza artificiale, senza esplicita autorizzazione degli aventi diritto, rientra nel concetto di “fair use”, poiché&nbsp;questo particolare utilizzo dei libri sarebbe “spettacolarmente&nbsp;trasformativo" – vale a dire che i contenuti risultanti creati da&nbsp;Claude non ricordavano particolarmente il materiale originale.

Questo è un punto dirimente perchè, se da un lato la sentenza sembra fissare un pericoloso precedente a sfavore dei titolari di copyright in generale, dall’altro la sua motivazione - il fair use - male si adatterebbe ai casi che vedono gli editori musicali Universal Music Group, Concord e ABKCO in causa contro Anthropic. Gli “output” di Claude per la musica, affermano i querelanti, &nbsp;vedono il chatbot &nbsp;generare copie identiche o quasi dei testi originali, in palese violazione dei diritti d’autore degli editori - e, con il giusto prompt, sostengono che Claude possa anche produrre testi di “nuovi originali”, canzoni che plagiano chiaramente brani protetti da copyright esistenti.

È un caso simile a quello delle cause che vedono <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-752317/major-contro-suno-e-udio-sta-iniziando-il-disgelo">Universal Music Group, Sony Music Entertainment e Warner Music Group opposte alle piattaforme di creazione musicale Suno e Udio</a>, in cui le tre major accusano i motori di intelligenza artificiale di generare canzoni (&nbsp;“output”) che equivalgono a “soundalike”, ovvero assomigliano a registrazioni protette da copyright già esistenti.

Nel frattempo​&nbsp;Anthropic potrebbe però non uscire completamente indenne dalla sua battaglia legale contro gli autori dei libri, perchè la sua pratica di copiare e archiviare libri provenienti da biblioteche online pirata non costituisce, invece, fair use: per questa ragione&nbsp;l’azienda dovrà affrontare un processo a dicembre in cui rischia un risarcimento fino a 150.000 dollari per ogni violazione. Insomma, oltre a spendere milioni di dollari per acquistare copie cartacee di libri e digitalizzarli per addestrare la sua AI, Anthropic ha anche scaricato online circa 7 milioni&nbsp;di copie pirata di libri.

Il giudice ha poi respinto alcuni argomenti chiave avanzati dai detentori dei diritti musicali, come quello secondo cui le aziende tecnologiche non dovrebbero poter utilizzare opere protette da copyright per creare strumenti di IA in concorrenza con i creatori umani, poiché&nbsp;il Copyright Act "mira a promuovere opere originali dell’ingegno, non a proteggere gli autori dalla concorrenza".

AI, dal tribunale l'ok ad Anthropic sul training non autorizzato

Una sentenza con varie sfumature: quale impatto potrebbe avere sulla musica?

L’associazione Note Legali ha annunciato il lancio di Sounds Rights, percorso formativo gratuito dedicato a chi lavora nella filiera degli spazi di musica dal vivo finanziato dal bando europeo LIVEMX e realizzato con il supporto operativo di KeepOn Live, la rete nazionale dei live club e festival indipendenti. L’iniziativa, spiegano gli organizzatori, “si propone di colmare una lacuna storica nel settore: la mancanza di formazione chiara, aggiornata e accessibile su diritti musicali, contrattualistica, ticketing, previdenza sociale e fiscalità. Temi spesso considerati marginali, ma che hanno un impatto enorme sulla sostenibilità e sulla legalità delle attività culturali e musicali dal vivo”.

“Abbiamo voluto creare uno strumento concreto e gratuito, pensato per chi vive ogni giorno le difficoltà organizzative e burocratiche degli eventi live”, ha dichiarato l’avvocato Emanuela Teodora Russo, presidente di Note Legali: “Con Sounds Rights vogliamo dare agli operatori gli strumenti per crescere, tutelarsi e migliorare la relazione tra artisti, spazi e pubblico”.

Il percorso formativo è composto da 13 lezioni suddivise in moduli tematici, con formula ibrida: online (in diretta e con contenuti disponibili on demand) e in presenza, durante i principali eventi di settore come il KeepOn Live Fest di Palermo e altri appuntamenti a Milano e Bologna.

Le iscrizioni sono aperte fino al 21 luglio 2025 tramite il sito ufficiale www.soundsrights.com: verranno selezionati fino a 40 operatori appartenenti a 30 spazi musicali in tutta Italia. Il debutto ufficiale in presenza di Sounds Rights sarà il 24 settembre 2025 a Palermo, con un primo evento formativo all’interno del KeepOn Live Fest. Seguiranno tappe a Milano e Bologna.

Note Legali: nasce Sounds Rights

Un progetto gratuito di formazione sostenuto da LiveMX e supportato da KeepOn

Margherita Gnech è stata nominata nuovo Managing Director di Sony Music Publishing Italia, la divisione editoriale della major <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-751349/sony-music-publishing-italia-lascia-roberto-razzini">guidata, fino alla metà dello scorso mese di aprile, da Roberto Razzini</a>.

Come Managing Director, Gnech sarà responsabile della supervisione delle attività creative e commerciali di Sony Music Publishing Italia, “guidando - come precisato dall’azienda in una nota - la crescita e l'innovazione dell'azienda in uno dei mercati musicali più dinamici d'Europa”. Operativa dagli uffici di Milano, Gnech riporterà direttamente al Presidente Internazionale di Sony Music Publishing Guy Henderson.

“Assumere il ruolo di Managing Director è un traguardo significativo nel mio percorso professionale, del quale vado fiera”, ha dichiarato Gnech: “Credo in un modello di editoria musicale audace, collaborativo e profondamente impegnato a mettere al primo posto gli autori. Sono entusiasta di guidare questo nuovo capitolo insieme a un team di colleghi di eccezionale talento, la cui passione e dedizione sono al centro di tutto ciò che facciamo”.

“Margherita porta con sé un ampio ventaglio di competenze e, per il ruolo che va a ricoprire, un’intelligenza rassicurante”, ha aggiunto Henderson: “Ha una visione chiara del futuro creativo della nostra azienda e darà un contributo fondamentale al settore dell'editoria musicale in Italia. Le sue relazioni all'interno della nostra rete globale saranno fondamentali per continuare a espandere la presenza dei cantautori italiani nel mondo”.

Durante la sua permanenza in azienda, Gnech - precisa Sony Music Publishing - “ha svolto un ruolo fondamentale nel crescente successo dell’azienda in Italia, costruendo un dipartimento legale e commerciale di eccellenza e offrendo un approccio audace e collaborativo ai servizi di songwriting della nostra società”.

Laureata in Giurisprudenza all’Università Cattolica di Milano nel 2015, con Master in Tech Law &amp; Digital Transformation presso la TopLegal Academy nel 2019, Gnech - dopo un periodo di apprendistato presso gli uffici milanesi dello studio Osborne Clarke terminato nel 2018 - ha debuttato professionalmente come Associato presso Simmons &amp; Simmons, dove si è occupata di Technology, Media &amp; Telecommunications e Data Protection. Nel 2020 è entrata nell’organico di Sony Music Publishing Italia, dove fino al 2023 ha ricoperto il ruolo di Senior Legal &amp; Business Affairs Manager, per poi passare all’incarico di Head of Business &amp; Legal Affairs.