“Credete sempre in voi stessi, credete nel vostro percorso e non ascoltate nessuno” E’ WHYAMELIE la protagonista di Indie Come Me, carrellata sui talenti emergenti del panorama italiano curata da Tunecore. All’anagrafe Yasmine Di Cataldo, la cantante, autrice e creativa è nata in Liguria da madre algerina e padre pugliese: dopo aver vissuto tra Milano e Miami, WHYAMELIE si è trasferita a Londra, dove ha conseguito nel 2021 la laurea in Music Business e dove ha risieduto fino a pochi mesi fa, entrando nel circuito di musicisti indipendenti e sperimentando nuovi orizzonti musicali. Durante gli anni accademici ha l’artista ha avuto l’opportunità, tramite bandi universitari, di lavorare da stagista per PRS for Music, Ditto Distribution, Abbey Road Institute e Metropolis Studios, oltre che per diverse etichette indipendenti londinesi: le esperienze maturate le hanno permesso di avere una visuale a 360 gradi dell’industria musicale, oltre che una conoscenza e consapevolezza delle modalità di costruzione di un progetto artistico. Dal 2021 Di Cataldo lavora per la compagnia d’eventi Sofar Sound London come sound engineer e responsabile eventi, nonché come performer: contestualmente Yasmine inizia un percorso da libera professionista come creative e talent manager, collaborando in veste di direttrice artistica e talent manager per Talento Liquido, etichetta indipendente romana, per poi fondare il progetto Substratum Creative Hub, entità simile a un’etichetta dedicata alla connessione tra artisti indipendenti. Con il suo progetto WHYAMELIE, definito “un brand d’integrità personale flessibile, che non pone limiti artistici, dove somigliarsi significhi soprattutto cambiare ed evolversi”, Di Cataldo pubblica a inizio 2024 l’EP “Weirdo”, dal quale è stato estratto il singolo “Buio”. “Tradurre in parole un’urgenza è quello che mi porta tutti i giorni a buttare giù o a buttare via”, spiega lei a proposito dell’uscita: “Una ricerca continua, non solo di chi sono io, ma anche dei limiti, delle potenzialità e delle possibilità che mi stanno dentro ed intorno. Tornare sui propri passi con determinazione, fare qualcosa e poi farla meglio, provare e riprovare, non accontentarsi ma godere di ogni piccolo raggiungimento, creare, trasformare, anche distruggere, così, in loop, da sempre”. “Non vengo da una famiglia di musicisti, non vengo da una famiglia che mi ha incoraggiata o spronata all’arte, vengo da dove mi sono portata da sola insieme al bagaglio di due genitori irrisolti ma coraggiosi, sono un risultato”, prosegue: “Sono stata etichettata come strana, diversa, straniera, pur essendo italiana, non è mai stato facile integrarmi, la musica è diventata rifugio un’ossessione gentile, e questa la strada che costruisco per farla conoscere anche a voi. Ecco perché il nome del progetto vuole soprattutto sottolineare come un concetto dispregiativo sia diventato il mio punto di forza: weirdo (strano, strambo)”. “Sono una persona super autocritica”, si racconta l’artista: “Ingannevole, perché sembro sempre molto felice, e invece sono sempre in un limbo tra una tristezza di fondo e un'inquietudine che mi accompagna da quando sono adolescente. Cosa significa essere in un periodo buio? Aver perso mio padre, lo scorso anno, ha completamente ricalibrato tutte le mie priorità: ne sono venuta fuori grazie alla musica. ‘Buio’ è fuori su tutte le piattaforme, andatela ad ascoltare: credete sempre in voi stessi, credete nel vostro percorso e non ascoltate nessuno”.