Con un tasso di crescita superiore a quello fatto segnare da altri mercati europei come quelli <a href="https://www.rockol.it/news-743178/">spagnolo</a>, <a href="https://www.rockol.it/news-743155/">francese</a> e <a href="https://www.rockol.it/news-743091/">tedesco</a>, il comparto italiano della musica registrata ha chiuso con il 2023 un anno record crescendo del 18,8%, la percentuale più alta&nbsp;mai registrata&nbsp;a livello nazionale e una&nbsp;dei più consistenti&nbsp;- tra quelle riferite&nbsp;all’anno passato - a livello mondiale. La discografia italiana, nel periodo preso in considerazione, si è rivelata la terza in Europa in quanto a espansione, con un giro d’affari complessivo pari a 440 milioni di euro. “Un segno di un'evidente vitalità del mercato della musica in Italia, che mette a segno una delle percentuali di crescita più alte del mondo e si posiziona come terzo mercato nell’Unione Europea, raggiungendo il migliore risultato di sempre in termini di percentuale con incrementi significativi in tutti i segmenti”, ha commentato FIMI: “La performance positiva del mercato della musica è registrata anche a livello globale: secondo i dati del Global Music Report di IFPI pubblicati oggi, infatti, l'incremento del mercato discografico internazionale è del 10.2%, pari a 28.6 miliardi di dollari, e segna il nono anno consecutivo di crescita”.

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In Italia a trainare il comparto è lo streaming, che ricopre da solo una quota di mercato complessivo pari al 65% e i cui ricavi sono cresciuti del 16.2%, arrivando a più di 287 milioni di euro per un totale di oltre 6.5 milioni di abbonati premium ai servizi di streaming (+9% rispetto all’anno precedente). In questo scenario sono i ricavi dagli abbonamenti alle piattaforme streaming ad aver guidato il settore: il segmento premium è infatti cresciuto del 18.4%, arrivando a più di 190 milioni di euro di ricavi. Nell'area più ampia del digitale (che chiude con un incremento del 15.7%) a segnare una decrescita è solo il segmento del download, giù dell'11.8%.

Anche il formato fisico è cresciuto, posizionando l’Italia come l’ottavo mercato a livello mondiale: con ricavi pari a quasi € 62 milioni; il segmento segna infatti +14.4% e ricopre una quota di mercato del 14% (un dato che nel 2013 corrispondeva al 68% e che in retrospettiva racconta la lunga cavalcata del digitale degli ultimi 10 anni). A guidare il comparto è l'inossidabile vinile, che cresce del 24.3%, ma si segnala anche una resistenza del cd, su del 3.8%.

In questo ambito ha avuto un ruolo centrale l'impatto del Bonus Cultura 18 app, che ha raccolto € 11 milioni (dato dell’edizione non integrale, poiché aggiornato a dicembre 2023). Complessivamente l’impatto sul mercato della musica registrata del Bonus Cultura delle sette edizioni passate è di € 122 milioni.

“Negli ultimi tre anni il mercato italiano ha mostrato ulteriori potenzialità di crescita recuperando il ritardo accumulato nella prima fase dell’esplosione dello streaming”, ha commentato a Rockol il ceo di FIMI Enzo Mazza: “Non solo, l’economia musicale si è rivelata anche anticiclica con gli abbonati ai servizi che sono cresciuti anche in una dinamica di contrazione economica. Gli investimenti delle aziende in nuovi talenti, ricambio generazionale e progetti innovativi hanno inoltre fatto da traino”.

“I risultati dei forti investimenti delle etichette,&nbsp;anche grazie al Tax Credit, sono d'altronde evidenti anche nel numero di titoli in grado di superare la fatidica soglia dei 10 milioni di streaming (premium + free): si tratta di ben 793 album nel 2023, + 235 titoli rispetto al 2022”, chiarisce FIMI con un comunicato: “Il confronto con il decennio precedente mostra una curva di crescita sorprendente: nel 2012 solo 137 album avevano infatti raggiunto la stessa soglia (+ 479% in soli dieci anni)”.&nbsp;&nbsp;

I diritti connessi, ovvero i ricavi da licenze per l’uso di musica in radio, televisioni, pubblici esercizi, palestre e feste private, hanno fatto registrare un’impennata di + 42,6% - con un fatturato di quasi 73 milioni di euro, che posiziona l’Italia come settimo mercato a livello globale - e i diritti di sincronizzazione, ovvero la musica impiegata nelle pubblicità, film, serie TV, hanno visto un incremento del 3,5%, raggiungendo quota 13 milioni di euro.

Per quanto riguarda la diffusione del repertorio nazionale sui mercati stranieri, nel 2023 i ricavi dall'export della musica italiana sono cresciuti del 20% (+130% rispetto al 2020), per un totale di entrate da royalties pari a più di 26 milioni di euro. Anche in questo segmento a fare da driver è stato il digitale, i cui ricavi sono cresciuti dell'11% arrivando a quasi 21 milioni di euro.

Con un tasso di crescita superiore a quello fatto segnare da altri mercati europei come quelli <a href="https://www.rockol.it/news-743178/">spagnolo</a>, <a href="https://www.rockol.it/news-743155/">francese</a> e <a href="https://www.rockol.it/news-743091/">tedesco</a>, il comparto italiano della musica registrata ha chiuso con il 2023 un anno record crescendo del 18,8%, la percentuale più alta&nbsp;mai registrata&nbsp;a livello nazionale e una&nbsp;dei più consistenti&nbsp;- tra quelle riferite&nbsp;all’anno passato - a livello mondiale. La discografia italiana, nel periodo preso in considerazione, si è rivelata la terza in Europa in quanto a espansione, con un giro d’affari complessivo pari a 440 milioni di euro. “Un segno di un'evidente vitalità del mercato della musica in Italia, che mette a segno una delle percentuali di crescita più alte del mondo e si posiziona come terzo mercato nell’Unione Europea, raggiungendo il migliore risultato di sempre in termini di percentuale con incrementi significativi in tutti i segmenti”, ha commentato FIMI: “La performance positiva del mercato della musica è registrata anche a livello globale: secondo i dati del Global Music Report di IFPI pubblicati oggi, infatti, l'incremento del mercato discografico internazionale è del 10.2%, pari a 28.6 miliardi di dollari, e segna il nono anno consecutivo di crescita”.



In Italia a trainare il comparto è lo streaming, che ricopre da solo una quota di mercato complessivo pari al 65% e i cui ricavi sono cresciuti del 16.2%, arrivando a più di 287 milioni di euro per un totale di oltre 6.5 milioni di abbonati premium ai servizi di streaming (+9% rispetto all’anno precedente). In questo scenario sono i ricavi dagli abbonamenti alle piattaforme streaming ad aver guidato il settore: il segmento premium è infatti cresciuto del 18.4%, arrivando a più di 190 milioni di euro di ricavi. Nell'area più ampia del digitale (che chiude con un incremento del 15.7%) a segnare una decrescita è solo il segmento del download, giù dell'11.8%.

Anche il formato fisico è cresciuto, posizionando l’Italia come l’ottavo mercato a livello mondiale: con ricavi pari a quasi € 62 milioni; il segmento segna infatti +14.4% e ricopre una quota di mercato del 14% (un dato che nel 2013 corrispondeva al 68% e che in retrospettiva racconta la lunga cavalcata del digitale degli ultimi 10 anni). A guidare il comparto è l'inossidabile vinile, che cresce del 24.3%, ma si segnala anche una resistenza del cd, su del 3.8%.

In questo ambito ha avuto un ruolo centrale l'impatto del Bonus Cultura 18 app, che ha raccolto € 11 milioni (dato dell’edizione non integrale, poiché aggiornato a dicembre 2023). Complessivamente l’impatto sul mercato della musica registrata del Bonus Cultura delle sette edizioni passate è di € 122 milioni.

“Negli ultimi tre anni il mercato italiano ha mostrato ulteriori potenzialità di crescita recuperando il ritardo accumulato nella prima fase dell’esplosione dello streaming”, ha commentato a Rockol il ceo di FIMI Enzo Mazza: “Non solo, l’economia musicale si è rivelata anche anticiclica con gli abbonati ai servizi che sono cresciuti anche in una dinamica di contrazione economica. Gli investimenti delle aziende in nuovi talenti, ricambio generazionale e progetti innovativi hanno inoltre fatto da traino”.

“I risultati dei forti investimenti delle etichette,&nbsp;anche grazie al Tax Credit, sono d'altronde evidenti anche nel numero di titoli in grado di superare la fatidica soglia dei 10 milioni di streaming (premium + free): si tratta di ben 793 album nel 2023, + 235 titoli rispetto al 2022”, chiarisce FIMI con un comunicato: “Il confronto con il decennio precedente mostra una curva di crescita sorprendente: nel 2012 solo 137 album avevano infatti raggiunto la stessa soglia (+ 479% in soli dieci anni)”.&nbsp;&nbsp;

I diritti connessi, ovvero i ricavi da licenze per l’uso di musica in radio, televisioni, pubblici esercizi, palestre e feste private, hanno fatto registrare un’impennata di + 42,6% - con un fatturato di quasi 73 milioni di euro, che posiziona l’Italia come settimo mercato a livello globale - e i diritti di sincronizzazione, ovvero la musica impiegata nelle pubblicità, film, serie TV, hanno visto un incremento del 3,5%, raggiungendo quota 13 milioni di euro.

Per quanto riguarda la diffusione del repertorio nazionale sui mercati stranieri, nel 2023 i ricavi dall'export della musica italiana sono cresciuti del 20% (+130% rispetto al 2020), per un totale di entrate da royalties pari a più di 26 milioni di euro. Anche in questo segmento a fare da driver è stato il digitale, i cui ricavi sono cresciuti dell'11% arrivando a quasi 21 milioni di euro.

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Italia, nel 2023 discografia mai così forte: +18,8%

Industria

Il mercato tricolore della musica registrata fa segnare una delle crescite più alte in EU e al mondo

X Factor Italia resterà su Sky: l’annuncio è stato dato oggi dai responsabili del network in occasione della conferenza stampa per la finale dell’edizione 2024 del talent show musicale, in programma domani, giovedì 5 dicembre, a Napoli. Il sodalizio tra il network televisivo e la società di produzione titolare dei diritti del format è stato rinnovato alla luce dei buoni risultati in termini di ascolto ottenuti quest’anno dal programma. I dati comunicati sono di una media di 2 milioni e mezzo di spettatori tra Sky 1 e 8 (dove il programma va in chiaro in differita) che rendono questa edizione di X Factor "la stagione migliore degli ultimi 4 anni"&nbsp;

Secondo quanto riferito da Antonella d'Errico, Executive Vice President Content di Sky Italia, il gruppo sarebbe orientato a riconfermare sia Giorgia alla conduzione che Manuel Agnelli, Jake la Furia, Paola Iezzi e Achille Lauro nel ruolo di giudici.

X Factor Italia, rinnovato l’accordo tra Sky e Fremantle

Esteso il contratto tra il network e la società titolare del format

Spotify ha diffuso oggi, mercoledì 4 dicembre, il suo report annuale riguardante l’andamento degli ascolti sulla propria piattaforma, sia a livello globale che sul mercato italiano.

Nel nostro Paese, con oltre 1,2 miliardi di stream, l’artista più ascoltato si è rivelato Geolier, seguito da Sfera Ebbasta, Lazza, Tedua, Anna, Guè, Kid Yugi, Capo Plaza, Shiva e Tony Effe. Restringendo il campo alle artiste più ascoltate in Italia, Anna guida la classifica davanti a Rose Villain, Annalisa, Taylor Swift, Angelina Mango, Elodie, Emma, Billie Eilish, Dua Lipa e Madame.

Nella classifica degli artisti italiani più ascoltati all’estero su Spotify i Maneskin aprono la fila davanti a Meduza, Gabry Ponte, Ludovico Einaudi, Gigi D’Agostino, Laura Pausini, Antonio Vivaldi, Andrea Bocelli, Raffaella Carrà ed Eros Ramazzotti.

Geolier, con “I p’ me, tu p’ te” guida la classifica dei brani più ascoltati in Italia, davanti a “Come un tuono” di Rose Villain feat Guè, “Tuta gold” di Mahmood, “100 messaggi” di Lazza, “Sesso e samba” di Tony Effe feat, Gaia, “30° C” di Anna, “Gata Only” di FloyyMenor e Cris Mj, “Dopo le 4” di Tony Effe feat Bresh e Tedua, “Sinceramente” di Annalisa e “Miu Miu” di Tony Effe. Sempre Geolier conquista la vetta degli album più ascoltati in Italia con “Dio lo sa”, seguito da “Icon” di Tony Effe, “Vera baddie” di Anna, “La divina commedia” di Tedua, “I nomi del diavolo” di Kid Yugi, “Locura” di Lazza, “X2VR” di Sfera Ebbasta, “Ferite” di Capo Plaza, “Il coraggio dei bambini” sempre di Geolier e “Tunnel” di Simba La Rue.

A livello globale, l’artista più ascoltata su Spotify a livello globale è stata Taylor Swift, seguita da The Weeknd, Bad Bunny, Drake, Billie Eilish, Travis Scott, Peso Pluma, Kanye West, Ariana Grande e Feid.

Sabrina Carpenter, con “Espresso”, guida la chart dei brani più ascoltati a livello internazionale, davanti a “Beautiful Things” di Benson Boone, “Birds Of A Feather” di Billie Eilish, “Gata Only” di FloyyMenor e Cris Mj, “Lose Control” di Teddy Swims, “End of Beginning” di Djo, “Too Sweet” di Hozier, “One Of The Girls” di The Weeknd, “Cruel Summer” di Taylor Swift e “Die With A Smile” di Lady Gaga e Bruno Mars.

Sempre Taylor Swift guida la classifica degli album più ascoltati a livello internazionale con “The Tortured Poets Department: The Anthology”, davanti a “Hit Me Hard And Soft” di Billie Eilish, “Short n’ Sweet” di Sabrina Carpenter, “Mañana Será Bonito” Di Karol G, “eternal sunshine” di Ariana Grande, “1989 (Taylor's Version)” di Taylor Swift, “SOS” di SZA, “Lover” di Taylor Swift, “Fireworks &amp; Rollerblades” di Benson Boone e “Starboy” di The Weeknd.

Spotify Wrapped 2024: Geolier trionfa in Italia, Swift nel mondo

La sintesi dell’anno avviato alla conclusione nei dati registrati dal DSP da gennaio a oggi

Aprirà i battenti il prossimo sabato 7 dicembre in via Capelli 5, in zona Porta Nuova, a Milano il primo pop-up store a tema natalizio di Warner Music Italy: presso lo spazio, che resterà aperto fino al prossimo 24 dicembre, sarà possibile acquistare album, merchandising, gadget e prodotti esclusivi. Tra le attività previste ci sono anche incontri con gli artisti presenti nel roster dell’etichetta, con i concorrenti di Amici e - per i più piccoli - con i personaggi del format musicale per bambini “Il mondo di Marmò”: il calendario degli appuntamenti sarà reso disponibile attraverso la pagina Instagram ufficiale della label, all’indirizzo instagram.com/warnermusicitaly/.

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Warner Music Italy, un pop-up store natalizio a Milano

Dal 7 al 24 dicembre, in zona Porta Nuova

Attraverso la sua filiale locale Sony Music ha acquisito Cobalt Music, una delle principali etichette indipendenti greche: l’operazione, ha spiegato la major in una nota, mira a “rafforzare il proprio impegno” nell espandere la propria presenza “sui mercati internazionali a rapida crescita”.

“Con l'acquisizione di Cobalt Music, puntiamo a offrire ancora più opportunità agli artisti locali di prosperare”, ha commentato Daniel Lieberberg, Presidente di Sony Music Continental Europe and Africa: “Sotto la guida di Anna Maria Antippa (CEO di Sony Music Greece, ndr), preserveremo l'eredità di Cobalt Music, portando allo stesso tempo la musica greca a un pubblico globale più ampio”.

"Sono onorata di guidare Sony Music Entertainment Greece e di far parte di questa incredibile opportunità per i nostri artisti”, ha aggiunto Antippas: "Ho la possibilità di sfruttare la piattaforma globale di Sony continuando a sostenere il ricco patrimonio culturale della musica greca. Non vedo l'ora di promuovere nuove partnership, sviluppare talenti e connettere i nostri artisti al mondo".

Fondata nel 1957, Cobalt Music - come si legge nella nota diffusa oggi dal gruppo guidato da Rob Stringer - è titolare, oltre che di operazioni sul catalogo frontline efficienti in termini economici, di un “repertorio locale iconico” di “rinomati artisti greci” che ora potranno beneficiare “della competenza tecnologica, delle risorse di marketing e della rete di distribuzione mondiale" di Sony Music.

Grecia, Sony Music acquisisce Cobalt Music

Alla major una delle indie più rilevanti del paese

Che influencer e creator siano tra le nuove star più ambite (anche dal settore musica, che spesso dà loro una chance di pubblicare brani e canzoni anche quando non era mai stato tra le loro ambizioni primarie)&nbsp;era ormai chiaro da tempo. La nuova mossa di Live Nation consolida ulteriormente questa convinzione: ha infatti acquisito la quota di maggioranza di Timeline, un'agenzia di management che rappresenta una trentina di influencer e creator.

L'idea è quella di espandere il business di entrambe le realtà, con l'attivazione di servizi per i brand, ma anche con la produzione di veri e propri tour. Tanto che è stato scelto un manager di grande esperienza nella musica come Larry Rudolph (ex manager di Britney Spears, Miley Cyrus, Avril Lavigne, Justin Timberlaxe e Backstreet Boys) per affiancare Timeline&nbsp;nella sua transizione verso i nuovi obbiettivi. Tra gli artisti della scuderia Timeline ci sono&nbsp;Jamie Lynn Spears (sorella di Britney Spears), Chantel Jeffries (modella e dj), Carter Gregory (che oltre a essere un creator è anche vicepresidente A&amp;R di Capitol Records) e Victoria Villarroel (ex assistente di Kylie Jenner).

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Live Nation acquisisce la quota di maggioranza di Timeline

L'agenzia di management è specializzata nel rappresentare influencer e creator

Negli ultimi anni, il tema della salute mentale è diventato uno dei più dibattuti, anche nel settore musicale, grazie soprattutto alle iniziative intraprese da artisti e operatori del settore, tra cui Rockol. Infatti, nell’ambito della <a href="https://musicbiz.rockol.it/tutto-su/milano-music-week-2024-497441">Milano Music Week</a>, da tre anni a questa parte, Rockol ha organizzato una serie di incontri con addetti ai lavori per confrontarsi su questa importante tematica. Di seguito&nbsp;l’intervista di Gianni Sibilla a Luca Daher, Managing Director di Believe Italy.

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Che cos'è la salute mentale per te e cos'è la salute mentale nell’industria musicale?

Oggi la salute mentale è un’area di grande attenzione, e per fortuna siamo all'inizio di un percorso che ci aiuterà a capire meglio come stare bene mentalmente, partendo da chi siamo. Il lavoro occupa una parte preponderante del nostro tempo e, di conseguenza, una delle sfide più importanti è imparare a parlarne apertamente per supportarci reciprocamente nel vivere meglio anche l'ambiente lavorativo.

Fino a qualche anno fa, la salute mentale non era un tema centrale. Chi lavorava nel settore musicale doveva solo lavorare, senza lamentarsi. Cosa ricordi di quegli anni?

Sono arrivato tardi in questo settore, e credo sia stato un bene per me. Mi ricordo che, inizialmente, ho avvertito una serie di sensazioni senza rendermi conto dei problemi da dover affrontare anche nella vita quotidiana. Ho avuto la fortuna di vivere una carriera abbastanza rapida, anche quando lavoravo in pubblicità. Quando inizi a gestire persone, subentra una responsabilità emotiva non indifferente, soprattutto se sei coinvolto personalmente. All'epoca non era facile mostrare le proprie fragilità. Un episodio illuminante per me è stato durante il periodo in cui lavoravo in Spotify: una conversazione con dei colleghi francesi mi ha fatto riflettere sul ruolo che volevo avere nel lavoro. Mi sono reso conto di essere diverso dal modello tradizionale di manager e ho deciso di accettare questa diversità. Affrontando difficoltà personali, ho iniziato a capire quanto fosse importante parlarne apertamente. È facile predicare bene e razzolare male, mostrando interesse per la salute mentale di un collega o di un artista, ma senza realmente mettersi in gioco. Anche oggi, partecipare a iniziative come questa mi aiuta a sostenere gli altri e, contemporaneamente, me stesso. L’industria musicale, però, pecca in due aspetti: tutto è personale, perché lavoriamo con le persone. Il prodotto qui sono le persone, e non persone qualunque, ma artisti dotati di una sensibilità incredibile. È un tema di cui si parla da decenni del complesso intreccio tra fragilità personali, comportamenti errati, dipendenze e creatività artistica.&nbsp;Questa dinamica, a un certo punto, ha iniziato a pesarmi. Quando parlo con alcuni ragazzi con cui lavoro, al di là delle differenze generazionali – perché le nuove generazioni stanno affrontando un futuro percepito spesso come incerto e spaventoso – noto che la situazione è ancora più delicata con gli artisti. In passato, mi è capitato di parlare con clienti importanti, come il direttore marketing di un brand prestigioso e alla fine della giornata, lui tornava a casa dalla sua famiglia e, anche se le vendite di pasta non andavano come previsto, la sua vita personale non ne risentiva drammaticamente. Qui, invece, mi trovo davanti a un altro tipo di realtà: artisti che, dopo appena due singoli che non hanno avuto il successo sperato, ti guardano negli occhi e ti dicono "sono finito". Affronto decisioni contrattuali difficili e vedo artisti esposti pubblicamente in maniera molto intensa. Abbiamo parlato di Sanremo, e sappiamo quanto possa essere centrale nella carriera di un artista. Accompagnarli in quel contesto è una vera tassa emotiva. Sto lavorando duramente per essere di supporto, anche solo in minima parte, perché questa identificazione estrema tra successo e fallimento è unica del nostro settore. In più, ci sono le ore di lavoro. Come azienda, cerchiamo di proteggere i nostri colleghi, ma poi capita che un venerdì notte alle tre, una release abbia un problema e l'artista- che vive per quello - ti chiama. Tu, cosa fai? Non rispondi perché ci sono le regole di lavoro? È complicato. Abbiamo chiara l’idea di dove siano i problemi, ma le soluzioni richiedono uno sforzo collettivo. Dobbiamo prenderci per mano tutti: a livello associativo, aziendale, di sistema e insieme agli artisti. C’è tanto lavoro da fare.

L’industria musicale vive di risultati, e questa pressione è enorme. Come lavora Believe su questi aspetti?

Ad esempio, una cosa che i membri più esperti del mio team mi avevano già segnalato è l'importanza di imparare a dire “no” nel modo giusto. Tuttavia, a volte ciascuno di noi deve affrontare certe situazioni in prima persona per comprenderle appieno. Dire “no” non basta: bisogna saperlo contestualizzare, spiegare e aprirsi al confronto. Nei miei primi anni, ero guidato da un entusiasmo per l’arte, la cultura e la musica, ero così coinvolto emotivamente che tendevo a lanciarmi oltre l’ostacolo senza pensarci troppo. Con il tempo, però, e grazie ai miei colleghi, molti dei quali decisamente più competenti di me, ho capito che non è sufficiente preparare solo l’artista: bisogna preparare la persona. Affrontare con loro le difficoltà, i momenti di crisi, e soprattutto offrire una visione realistica. Non possiamo promettere qualcosa di cui non siamo certi, ma possiamo impegnarci ad avvicinarci il più possibile a quell'obiettivo.&nbsp;Per esempio, imparare a dire “no” significa anche rifiutare certe promesse. Ho citato Sanremo: promettere a un artista che parteciperà, che raggiungerà obiettivi specifici, e poi trovarsi il giorno dopo a dover comunicare che le cose sono andate male ha un impatto. &nbsp;Per questo, oggi sono molto attento a evitare l’overpromise. Non dobbiamo alimentare l’hype neppure durante la firma di un contratto: quel "Tranquillo, ti porteremo a conquistare il mondo" può trasformarsi, un anno dopo, in un artista droppato. È un’espressione dura, ma descrive bene il dramma che possiamo creare nella vita di queste persone. Ed è proprio per questo che oggi cerco di essere molto più attento.

“Droppato” è un termine davvero brutto. Di tanto in tanto si utilizzava un altro termine, cleaning, che secondo me è persino peggiore: fare pulizia di ciò che non funziona. Però, di fatto, come in tutte le industrie, si vive di risultati, soprattutto in questo momento. I numeri sono una croce e una delizia: l'industria è cresciuta enormemente, ma ha anche generato una pressione sociale sui risultati gigantesca. In Believe come affrontate queste dinamiche?

Il gruppo di lavoro di cui faccio parte si è formato e ha iniziato a costruire il proprio modus operandi durante il secondo lockdown. Questo, per quanto difficile, ci ha permesso di creare il nostro set di regole e di modalità di collaborazione in un periodo già complesso. Per esempio, noi ci fidiamo delle tempistiche di release decise dagli artisti. Abbiamo un artista importante che, tecnicamente, avrebbe dovuto pubblicare un album ad aprile di quest'anno, ma ci ha presentato lo stato del progetto spiegandoci le sue ragioni. Certo, per un'azienda ci sono aspetti finanziari da considerare, ma seguiamo sempre la volontà dell'artista. Detto questo, ci tengo a sottolineare che anche noi commettiamo errori. Esistono contratti che sono impegni presi, e qui forse non sempre riusciamo a fare abbastanza education verso gli artisti per spiegare che non si tratta di ostacoli, ma del rispetto di accordi. Tuttavia, si può discutere: solo quest'anno abbiamo rivisto le strategie con una decina di artisti, cercando di concentrarci sul numero giusto di progetti... A Sanremo, molte persone ci hanno fatto i complimenti per il lavoro svolto con La Sad, e questo mi ha reso davvero felice. È giusto riconoscere il merito ai tre ragazzi de La Sad, che hanno affrontato un peso emotivo enorme per veicolare un messaggio importante. Anche noi del team eravamo presenti, in sette, otto, nove persone, per supportarli nei momenti difficili. È vero che oggi siamo aziende quotate con investitori da soddisfare, ma possiamo mantenere l'attenzione umana senza trasformarci in meri venditori di prodotti. Non voglio banalizzare, ma dobbiamo prenderci cura delle persone. Forse sarà il mio lato più "vecchio" che emerge, ma siamo tutti padri, fratelli, compagni. Dobbiamo essere ciò che vorremmo per i nostri cari.

Questo approccio è interessante, ma capita di dover mettere dei limiti. Come gestite il confine tra il rapporto professionale e personale?

È vero, bisogna porsi dei limiti. Dopo aver conosciuto un artista, spesso solo dopo la firma del contratto, ci siamo imposti alcune regole: se non c'è stato un incontro di persona o una valutazione chiara del progetto musicale, non firmiamo. Purtroppo il mercato è molto competitivo, e talvolta le buone maniere e la condotta morale del business vengono messe da parte. Noi cerchiamo sempre il confronto, ma se non ha senso, ci fermiamo. In passato, ho chiesto di lavorare con un artista noto per essere difficile, perché credo che ogni talento meriti di esprimersi. Tuttavia, mi sono accorto che stavo schiacciando emotivamente il mio team, che subiva continue pressioni. Quando non c’è riconoscimento, bisogna fare scelte difficili. Sul tema del lungo periodo, mi piacerebbe approfondire di più: forse dovrebbero esistere contratti più flessibili, un po’ a tempo e un po’ legati alle release. Oggi siamo sfuggiti molto da questo modello, ma per anni è stato prevalente il pacchetto da sei singoli senza opzioni. Ti vengono consegnati, non hai tempo di lavorarci adeguatamente, escono e, se va bene, bene; se no, amen. A quel punto l'artista a 23 anni ha fatto il giro di Warner, Universal, Sony, Believe, e poi magari passa a Tunecore, Distrokid. Questo non è mai un buon segnale per gli addetti ai lavori, e l'artista diventa vittima di sé stesso o di chi lo rappresenta in quel momento. Sarebbe utile per tutta la filiera regolamentare un po' di più le regole di ingaggio e di contatto: oggi è tutto troppo schiacciato, e trovare un equilibrio gioverebbe a tutti.

La salute mentale è un tema cruciale per tutta la filiera musicale, dagli artisti agli operatori dietro le quinte. Qual è il vostro approccio?

Ci si prova, però mi rendo conto che la volontà non sempre porta dove si vorrebbe, e sicuramente ci sono approcci che non aiutano tutti. Tuttavia, cerchiamo comunque di fare il possibile per rimuovere lo stigma. Noi, come Believe, non solo ne parliamo apertamente, anche nella leadership, ma personalmente non ho alcun problema a condividere un periodo in cui ho affrontato un episodio depressivo, i miei problemi e il fatto che mi rivolgo a specialisti. Credo che questo dimostri che, proprio nel momento in cui ho provato più paura e mi sono tenuto tutto dentro, anche rispetto ai miei cari, oggi, quando sono sereno nel parlarne, mi sento più utile agli altri. Mi sembra di essere più onesto, e penso che questo possa essere d’aiuto. Non so perché, ma credo che quando sono aperto su questi temi, posso essere di supporto per chi ne ha bisogno. Non sono una persona che esplode facilmente (ma lasciamo che lo dicano i miei colleghi)…Mi sforzo di chiedere agli altri di fare lo stesso. Abbiamo anche dei programmi favoriti dall'HR, con un certo numero di sessioni a disposizione per chi non ha ancora uno specialista a cui rivolgersi, grazie a un’associazione che si occupa di supporto psicologico. Prima ho citato la SAD, ad esempio: è stato fantastico collaborare con loro su un progetto di supporto telefonico, affrontando temi come la depressione e la prevenzione del suicidio. Cerchiamo di integrare questi contenuti dove riteniamo opportuno e, soprattutto, cerchiamo di parlarne, aiutandoci tra di noi. Questo è il nostro tentativo.

È importante parlarne.

Bisogna sempre ripeterselo, perché è più facile parlare di se stessi che degli altri, ed è meglio evitare di fare il "solone". Anche se lo sentivo dire, non ci credevo, perché sono introverso e mi sentivo difettato. Eppure, è vero: man mano che ci contagiamo positivamente su questo fronte, credo che possiamo solo aiutarci. Non a caso, insieme a Christian Mida, un artista con cui lavoro e con cui ho un rapporto di rispetto, ho fatto un viaggio di lavoro. In quella occasione, ci è capitato di parlarne, cercando di capirci meglio. Io stavo cercando di fare il mio lavoro e lui il suo, ma poi è diventato un contatto personale per affrontare insieme le sfide che entrambi viviamo. Continuiamo a farlo, perché più ne parliamo, più altre persone si sentiranno a loro agio, spero.

Questo contenuto fa parte della campagna di sensibilizzazione di Rockol sulla salute mentale: “Rompi il silenzio” - La salute mentale nell’industria musicale italiana - #oltrelostigma 

Un ringraziamento particolare a Believe per la collaborazione.

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"Rompi il silenzio": intervista a Luca Daher

La salute mentale nell’industria musicale italiana

La Confédération Internationale des Sociétés d'Auteurs et Compositeurs, ente che rappresenta a livello internazionale le collecting, ha pubblicato uno studio sull’impatto economico che l’intelligenza artificiale generativa avrà sulla filiera creativa, in particolare sui settori musicale e audiovisivo.

Secondo la ricerca “l’AI generativa arricchirà le aziende tecnologiche, mettendo a repentaglio in modo sostanziale il reddito dei creatori umani nei prossimi cinque anni”: entro il 2030, infatti, si prevede che “i ricavi dei fornitori di modelli di Gen AI conosceranno una crescita decisa”, mentre, allo stesso tempo, i “creator rischieranno di perdere una quota importante del loro reddito a causa dell'impatto sostitutivo dell'intelligenza artificiale sulle opere create dall'uomo”. Più nel dettaglio, “i creator di musicali e audiovisivi vedranno rispettivamente il 24% e il 21% dei loro ricavi a rischio di perdita entro il 2028. Ciò equivale a una perdita cumulativa di 22 miliardi di euro nel periodo di 5 anni (10 miliardi di euro nella musica; 12 miliardi di euro nell'audiovisivo)”.

Di contro, “il mercato dei contenuti musicali e audiovisivi generati dall'intelligenza artificiale aumenterà in modo esponenziale nei prossimi cinque anni, passando dagli attuali circa 3 miliardi di euro a 64 miliardi di euro nel 2028”, con “i ricavi futuri dei fornitori di modelli di intelligenza artificiale generativa saliranno a ricavi annuali di 4 miliardi di euro nella musica (in aumento rispetto a 0,1 miliardi di euro nel 2023) e 5 miliardi di euro nell'audiovisivo (in aumento rispetto a 0,2 miliardi di euro) entro il 2028. Si tratta di ricavi derivanti direttamente dalla riproduzione senza licenza delle opere dei creatori, che rappresentano un trasferimento di valore economico dai creatori alle aziende di intelligenza artificiale”. Riferendosi nello specifico al settore musicale, secondo CISAC “i mercati dello streaming e delle librerie musicali saranno fortemente influenzati dall'AI. Entro il 2028, si prevede che la musica creata da modelli di intelligenza artificiale generativa rappresenterà circa il 20% dei ricavi delle piattaforme di streaming musicale tradizionali e circa il 60% dei ricavi delle librerie musicali”.

“Con un quadro normativo invariato, i creatori subiranno in realtà perdite su due fronti”, conclude lo studio: “La perdita di entrate dovuta all’uso non autorizzato delle loro opere da parte di modelli di AI generativa senza remunerazione; e la sostituzione dei loro flussi di entrate tradizionali a causa dell’effetto sostituzione degli output generati dall’AI, in competizione con le opere realizzate dall’uomo”.

"Per i creator di tutti i tipi, dai autori ai registi, dagli sceneggiatori ai compositori, l'AI ha il potere di sbloccare nuove ed entusiasmanti opportunità, ma dobbiamo accettare che, se mal regolamentata, l'AI generativa ha anche il potere di causare gravi danni ai creator umani, alle loro carriere e ai loro mezzi di sostentamento”, ha commentato il presidente del CISAC Björn Ulvaeus: “Quale di questi due scenari sarà il risultato? Ciò sarà determinato in gran parte dalle scelte fatte dai decisori politici, nelle revisioni legislative in corso in tutto il mondo in questo momento. È fondamentale che queste normative siano corrette, che proteggiamo i diritti dei creatori e che aiutiamo a sviluppare un ambiente di AI che salvaguardi la creatività e la cultura umana".

“CISAC ha commissionato questo studio a PMP Strategy per mostrare l'enorme valore che le opere protette da copyright apportano alle aziende di intelligenza artificiale generativa”, ha aggiunto il DG dell’ente Gadi Oron: “Le sue conclusioni indicano un difetto fondamentale che si sta aprendo sul mercato, con le opere dei creator che vengono ingiustamente e in modo immorale espropriate per aumentare i ricavi dei fornitori di AI generativa, lasciando i creator stessi fuori da questa crescita. C'è un messaggio fondamentale per i decisori politici: devono agire con urgenza per salvaguardare i creatori umani, la cultura e la creatività. Devono garantire che i creator umani siano protetti, possano esercitare i loro diritti legali e possano richiedere trasparenza dai servizi di intelligenza artificiale. Con questi principi sanciti nell'ambiente dell'intelligenza artificiale, la situazione può diventare vantaggiosa sia per i creator che per l'industria tecnologica, piuttosto che una minaccia per la nostra cultura e il settore creativo".

“Questo studio evidenzia la necessità di politiche etiche ed economicamente valide che mettano i diritti dei creatori al centro del mondo dell'AI”, ha concluso il vicepresidente del CISAC, regista e sceneggiatore Ángeles González-Sinde Reig: “Gli strumenti di AI possono supportare profondamente il nostro lavoro di narratori e registi. Ma c'è un'enorme paura che nella corsa allo sfruttamento e alla monetizzazione dell'AI generativa, i creator vengano trattati come una seconda linea, venendo privati del diritto di autorizzare l'uso del loro lavoro, e non venendo tutelati dalle norme sulla trasparenza e incapaci di ricevere una giusta remunerazione. Non dobbiamo dimenticare che sono i creator umani a fornire il carburante del mondo dell'AI, e che devono essere al centro dell'elaborazione delle politiche e della regolamentazione".

AI, l’allarme di CISAC: a rischio 1/4 delle entrate degli artisti

I risultati di uno studio sull’impatto economico dell’intelligenza artificiale sul settore creativo

Da un lato la crescita organica del mercato italiano, che oggi - specie dal post Covid in poi - è diventato una delle realtà principali a livello europeo. Dall’altro, la criticità strutturale principale del settore live tricolore, ovvero la mancanza di spazi. <a href="https://musicbiz.rockol.it/tutto-su/andrea-grancini-212482">Andrea Grancini</a>, Direttore Generale di <a href="https://musicbiz.rockol.it/tutto-su/ticketone-195181">TicketOne</a> con oltre 26 anni di esperienza nel settore, scatta un’istantanea ai&nbsp;comparti&nbsp;di&nbsp;musica dal vivo e ticketing attuali&nbsp;dove un realista e cauto ottimismo non lascia spazio a trionfalismi: consapevole che le attuali condizioni favorevoli dei mercati debbano essere sfruttate al meglio per garantire al settore un futuro solido, il General Manager della controllata di CTS Eventim preferisce pensare a come le innovazioni in arrivo possano consolidare il buon andamento del settore, considerando come certe strategie di massimizzazione dei profitti - soprattutto in una realtà come quella italiana - possano rivelarsi controproducenti. 
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Quale scenario descrivono i numeri contenuti nella ricerca che avete <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-748270/mmw24-ticketing-sondaggio-ticketone-andrea-grancini-daniele-orlando">presentato alla passata edizione della Milano Music Week</a>?

Ormai si è consolidato il trend che ha caratterizzato il post pandemia: la prospettiva, per come la vedo, è di mantenimento e di retention, con artisti affermati che il pubblico conosce bene, in un mercato domestico davvero molto forte, che è cresciuto in maniera importante. I numeri che conosco sono solamente i nostri, ma - confrontandomi con gli altri colleghi del gruppo CTS Eventim a livello europeo - è chiaro come il mercato italiano sia diventato uno dei principali, nella nostra area geografica. Prima della pandemia non era così evidente… 
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Infatti, presentando la terza trimestrale del 2024, <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-748385/cts-eventim-risultati-finanziari-terzo-trimestre-2024">CTS Eventim ha citato esplicitamente TicketOne</a> come una delle locomotive della performance della propria divisione ticketing…

Fino al 2020 l’Italia era considerata un mercato sì di un certo peso, ma veniva dopo non solo quello tedesco, ma anche quelli svizzero e austriaco. Adesso dai colleghi europei non ci arrivano che complimenti, perché il nostro Paese non solo è cresciuto a ritmi molto sostenuti, ma - cosa più importante - è cresciuto organicamente. Dal canto nostro, abbiamo continuato a sviluppare le nostre attività conservando il nostro modo di lavorare con i clienti, perché - in questi ultimi tre anni - sono anche emersi nuovi player. E se, da un lato, il mio auspicio è che tutto resti così com’è, con buone performance a tutti i livelli di promoter grandi, medi e piccoli, dall’altro in Italia un problema oggettivo per la crescita del settore è la carenza di spazi da dedicare alla musica dal vivo. Per esempio, parlando di una delle due piazze principali per il live in Italia, Roma e Milano, a furia di lottare i promoter sono riusciti ad avere più serate allo stadio di San Siro e all’Olimpico, al quale poi sono stati affiancati i due segmenti dell’Ippodromo, con La Maura che riesce a ospitare fino a 80-90mila spettatori a serata così come l’ippodromo delle Capanelle che ospita il Festival Rock in Roma. Almeno per Milano questa battaglia passa ancora per i comitati di cittadini, che protestano per l’affollamento durante i grandi eventi: detto che, secondo me, la musica non dovrebbe mai essere considerata un disagio, è vero che in occasione dei grandi live aumenta il traffico, ma è anche vero che eventi di certe dimensioni generano ricadute economiche enormi sul territorio. 
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Un problema, questo, che con la nuova Arena Milano - Santa Giulia dovrebbe risolversi, almeno per quanto riguarda l’indoor…

La nuova Arena, quando sarà in attività, si affiancherà al Forum di Assago e alla Chorus Live Arena di Bergamo, la nuova arena indoor innovativa che è appena stata inaugurata e che ospiterà spettacoli e concerti a partire dai primi mesi del 2025. Santa Giulia disporrà di uno spazio esterno - che potrà tuttavia sfruttare parte delle facilities del palazzetto - presso il quale sarà possibile tenere eventi estivi con capacità in fase di definizione ma che si stima sarà oltre le 10 mila persone. Come prospettive, quindi, credo che il 2024 registrerà un’ulteriore crescita rispetto al 2023. Sul lungo periodo, diciamo fino al 2027, fare previsioni diventa difficile, ma io resto positivo. 
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Noto che, nonostante outlook come <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-744306/goldman-sachs-outlook-2024-live-publishing-artist-centric-superfans">Music in the Air di Goldman Sachs</a>, dove il comparto live è dato praticamente come locomotiva dell’intera industria musicale fino al 2030, l’atteggiamento di player europei come voi e CTS Eventim sia più prudente rispetto ai toni trionfanti utilizzati negli Stati Uniti…

E’ un tipo di approccio che condividiamo con i colleghi e con la nostra società madre, e non deriva da una specifica policy del gruppo. Il fatto è che il futuro, noi, lo interpretiamo naturalmente così: da scrivere passo dopo passo, basandosi su una crescita organica. Occorre considerare poi anche la storia del gruppo, che ha iniziato dedicandosi solo alle attività di biglietteria per poi espandersi a tutti gli altri anelli della filiera… 
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A proposito di biglietti…

Credo che nel medio lungo periodo potrebbero continuare a crescere come valore, ma non per il <a href="https://musicbiz.rockol.it/tutto-su/dynamic-pricing-210108">dynamic pricing</a>: gli organizzatori stanno portando in scena produzioni sempre più elaborate, coinvolgenti e ambiziose, e gli artisti vogliono dare sempre di più al pubblico. Penso, per esempio, ai concerti “in collaborazione”, format che ha conquistato gli artisti più giovani: è una situazione molto bella e positiva, dove l’artista si dona al progetto a 360°, ma che necessariamente costringe gli organizzatori e rivedere i propri budget. In questo caso, dovendo il promoter adeguare il prezzo dei biglietti ai costi di produzione influenzati oltremodo dalla continua crescita dell’inflazione, gli aumenti sono plausibili. Se sono dovuti al dynamic pricing, no, perché ci si potrebbe trovare a dover offrire prezzi diversi per lo stesso spettacolo… 
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In questo caso si “tradirebbe” il cliente, vanificando l’operazione di fidelizzazione condotta in questi anni?

A mio avviso, uno dei problemi del dynamic pricing è il rischio di disamoramento di determinati segmenti di fan, quelli che hanno capacità di spesa più limitate. Nel momento in cui un prezzo dinamico mette una barriera all’ingresso rivolgendo l’offerta solo a un determinato target di pubblico, gli esclusi potrebbero perdere così interesse nei confronti dei concerti tanto da non seguirli nemmeno più, a prescindere dal prezzo. La mia, al riguardo, è una posizione molto laica, da professionista che da 28 anni opera in questo ambito: ci occupiamo comunque di un servizio importante rivolto agli operatori e al pubblico, quindi se il mercato richiederà questo, ci adegueremo per offrire il miglior servizio possibile nel rispetto delle eventuali nuove normative in materia. Ma il pericolo che il pubblico si disaffezioni alla musica dal vivo - nel caso del dynamic pricing - esiste, ed è quello che mi preoccupa. 
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Al di là dei top tour e delle produzioni che girano per stadi e palazzetti, come sta andando il segmento dei live club?

Anche i club, soprattutto nei periodi autunnale e invernale, stanno facendo registrare alte affluenze, sia in caso di serate dedicate solamente ai live sia in caso di eventi ibridi che vedano coesistere concerti e dj-set: si parla di numeri assolutamente importanti, ovviamente proporzionati alla dimensione dei club. E’ un tessuto, quello dei locali di musica dal vivo, che tiene, in maniera diffusa: pur essendo un mercato dove siamo presenti ma non in maniera importante, i dati in nostro possesso ci dicono che su tutto il territorio italiano, ma soprattutto nel sud Italia, operano realtà che stanno registrando performance molto buone, sia nella stagione invernale che in quella estiva. 
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Tornando alla mancanza di spazi per la musica dal vivo: a febbraio 2024 venne annunciata l’apertura di un <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-742351/sanremo-stati-generali-musica-tavolo-permanente-industria-musicale">Tavolo permanente dell'Industria Musicale</a>. Come sta procedendo il rapporto con le istituzioni? Chi sta portando avanti il discorso per l’apertura di nuovi spazi?

Il discorso lo stanno portando avanti gli organizzatori con iniziative mirate, che - purtroppo - spesso si scontrano con un settore pubblico dove l'ingessatura legata alla nostra legislazione ha creato e continua a creare delle grosse difficoltà: le procedure sono davvero molto complesse e farraginose, e il nostro gruppo l’ha sperimentato direttamente con l’<a href="https://musicbiz.rockol.it/tutto-su/arena-santa-giulia-milano-483861">Arena Santa Giulia</a>, per la quale - prima di avviare ai lavori - è passato attraverso una trafila di procedure prima, e successivamente ricorsi e cause legate, appunto, al tipo di leggi che abbiamo e alle tempistiche e vari gradi di giudizio. Riguardo a sostegni concreti da erogare per l’ammodernamento e la creazione di nuove strutture, credo che il nostro Paese, con il deficit di bilancio che ha, molto difficilmente possa permettersi di intervenire in qualsiasi modo, salvo rarissimi casi legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. 
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Avete un interlocutore, a livello istituzionale?

No, non l’abbiamo, anche perché - essendo la musica dal vivo legata ai territori - dovremmo averne diversi. Nelle attività quotidiane siamo tutti molto impegnati a fare al meglio il nostro lavoro, quindi il tempo da dedicare ad attività che facciano crescere il nostro settore è sempre difficile trovarlo. 
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Quali sono le sfide che il team di TicketOne sta affrontando?

La continua evoluzione tecnologica che caratterizza il nostro settore impone un certo sforzo a livello burocratico e normativo, a fine di ottenere le validazioni da parte degli organi competenti delle nuove funzionalità che, progressivamente, implementiamo nella nostra offerta: sfruttando TicketOne le sinergie del gruppo, una parte importante del nostro team è impegnata nella localizzazione del prodotto, che implica - di concerto con gli sviluppatori delle soluzioni tecnologiche - processi di analisi, refactoring, certificazione e, soprattutto, di quality assurance - fase, quest’ultima, per la quale abbiamo un team specificatamente dedicato. 
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Quali saranno le novità che il pubblico dovrà aspettarsi, a breve - medio termine, nel processo di acquisto e utilizzo dei biglietti acquistati tramite TicketOne?

Il futuro ci sta portando a lavorare a un processo di massima ottimizzazione e semplificazione dell'acquisto. In questo senso, il biglietto che useremo nei prossimi anni sarà sempre più elettronico - inteso non come formato PDF, ma in senso di vera e propria smaterializzazione del titolo d’ingresso, che potrà concretizzarsi, per esempio, in QR Code dinamici attivabili poco prima dell’evento sull’attuale app TicketOne. In questo senso siamo già attivi per rispettare le norme italiane, che prevedono - in questi casi - un doppio livello di sicurezza. Questo non porterà a dire addio al tradizionale biglietto cartaceo da conservare e collezionare: sappiamo quanto è importante, per i fan, e tra i nostri obiettivi c’è senz’altro quello di non cadere troppo nel virtuale. Ma le novità stanno arrivando, e l’occasione per sperimentarle direttamente si presenterà molto probabilmente subito dopo le Olimpiadi invernali del 2026, quando le attività musicali dell’Arena Santa Giulia - una struttura rivoluzionaria dal punto di vista tecnologico anche in termini di accessi e accoglienza - entreranno a regime.

Ticketing, guardare al futuro: parla Andrea Grancini (TicketOne)

Lo scenario attuale e le prospettive: 'L'Italia? Oggi all'estero ci fanno i complimenti. Ma...'

Il gruppo tedesco Bertelsmann - che, tra le sue controllate, ha anche BMG - ha siglato un accordo con la startup di intelligenza artificiale ElevenLabs per sviluppare soluzioni tecnologiche in grado di migliorare e accelerare i processi di produzione delle proprie aziende. Come riferisce Variety il gigante con sede a Gütersloh - proprietario anche del conglomerato mediatico RTL Group e della società di produzione Fremantle - conta di sfruttare gli strumenti offerti dal partner per “generare voci e suoni realistici” e&nbsp; “supportare la produzione e la pre-produzione” delle proprie controllate.

“Con la Tech &amp; Data Alliance di Bertelsmann e il suo AI Hub di recente fondazione, siamo stati in prima linea nell'applicazione di nuove tecnologie in tutte le nostre attività e nella creazione di partnership per accelerare l'adozione di soluzioni GenAI nelle nostre attività”, ha dichiarato Rhys Nölke, Chief Data Officer di Bertelsmann: “Le sofisticate soluzioni AI di ElevenLabs sono all'avanguardia e garantiscono esperienze audio di alta qualità e multilingue”.

"Insieme a Bertelsmann vogliamo spingere ciò che è possibile nella narrazione", ha aggiunto Mati Staniszewski, CEO di ElevenLabs: "Che si tratti di creare audio più ricchi, accelerare la produzione o rendere i contenuti accessibili in più lingue, il nostro lavoro insieme riguarda la ricerca di nuovi modi per avvicinare i creatori e il loro pubblico".

"La partnership riflette un obiettivo comune: utilizzare l'intelligenza artificiale per aiutare i creatori a fare ciò che sanno fare meglio, non per sostituirli", ha tenuto a precisare, in una nota, la startup.

ElevenLabs ha chiuso accordi di licenza con gli eredi di grandi personalità scomparse come Judy Garland, Burt Reynolds, James Dean e Jerry Garcia per l’addestramento e lo sviluppo di modelli di AI generativa in grado di riprodurre le voci degli artisti.

AI musicale, una partnership tra Bertelsmann ed ElevenLabs

Per accelerare e semplificare i processi di produzione e promozione dei prodotti

L’Ufficio dell'Unione Europea per la Proprietà Intellettuale ha pubblicato un nuovo rapporto - il quarto, dal 2019 - sull’andamento del consumo non autorizzato di media in ambito musicale, cinematografico e televisivo nei paesi del mercato unico.

Secondo l’indagine, tra il 2021 e il 2023 la pirateria si sarebbe sostanzialmente “stabilizzata” a 10,2 episodi al mese per utente Web: nel contesto generale, la pirateria musicale - soprattutto grazie alla diffusione delle piattaforme di streaming legale - ha registrato una sensibile contrazione, riducendosi in media a un quarto (0,6 episodi al mese per utente) rispetto al 2017.

Il veicolo di violazione più diffuso resto lo stream ripping, ovvero la registrazione indebita di contenuti da piattaforme autorizzate come Youtube, che - oggi - rappresenta quasi la metà del consumo illegale in Europa, seguita dal download e - in misura decisamente minore - dal torrenting.

I dispositivi mobili sono rimasti il ​​mezzo preferito per consumare musica piratata, registrando complessivamente il doppio degli accessi effettuati da desktop.

In Italia, secondo quanto rilevato dall’EUIPO, in ambito musicale lo stream ripping pesa sull’aggregato delle violazioni per il 61%, seguito dal download (21%) e dallo streaming (14%), con percentuali minime di torrenting.

Pirateria in EU, cosa dice l’ultimo rapporto EUIPO

Il fenomeno si è stabilizzato, nonostante le tante azioni di contrasto

Ancora guai per HYBE, la più grande azienda sudcoreana sul panorama K-pop globale: <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-718436/chi-e-bang-si-hyuk-il-creatore-miliardario-dei-bts">Bang Si-hyuk</a>, fondatore della conglomerata - e, prima ancora, della Big Hit, label che di fatto “assemblò” i BTS - considerato il padre del pop coreano, è stata indagato dalla Financial Supervisory Service, agenzia di regolamentazione dei mercati finanziari nazionali, per supposti accordi riservati con alcuni investitori durante l’offerta pubblica iniziale per la quotazione in borsa di HYBE.

I fatti, riferiscono le agenzie coreane, risalirebbero al 2018, due anni prima della quotazione della società: Si-hyuk avrebbe chiuso accordi con tre fondi di investimento - STIC Investments , Estone Equity Partners e New Main Equity - per acquisire quote di HYBE con contratti in grado di aggirare le restrizioni di vendita nel periodo immediatamente successivo la quotazione, e accordando allo stesso Si-hyuk il 30% dalle vendite delle obbligazioni in caso di buon esito dell’IPO. Al debutto sui mercati alla borsa di Seul, le azioni di HYBE raddoppiarono il proprio valore rispetto all’offerta pubblica iniziale, facendo arrivare il patrimonio di Si-hyuk alla cifra monstre di 2 miliardi di dollari. Dopo pochi giorni, tuttavia, il prezzo dei titoli si normalizzò, tornando al livello dell’IPO: dalla fluttuazione estrema a guadagnare, grazie agli accordi sui quali la FFS sta indagando, sarebbero stati solo Si-hyuk e i fondi coinvolti nell’accordo.

L’authority vuole fare chiarezza riguardo la riservatezza degli accordi, che - se effettivamente nascosti agli altri investitori - potrebbero rappresentare un illecito. Alcune fonti locali citano una nota ufficiale di HYBE secondo la quale l’azienda avrebbe fornito “l'accordo tra azionisti ai sottoscrittori dell'IPO durante il processo di preparazione della quotazione”, altre - consultando esperti legali e addetti ai lavori - sostengono che accordi privati di questo genere, in base alle leggi coreane, non siano passibili di divulgazione forzata. In ogni caso, l’ennesimo guaio per il colosso del K-pop ha portato, nelle ultime ore, a un'ulteriore flessione - 2,7 punti - sui mercati, dove HYBE - dal primo gennaio di quest’anno - ha già lasciato sul terreno il 21% del proprio valore.

HYBE, indagato il fondatore Bang Si-hyuk

I fatti finiti sotto la lente delle autorità risalgono a due anni prima dell'IPO della società

Sabato scorso ha avuto luogo l'ultimo concerto virtuale di Fortnite, che già da tempo organizza eventi musicali o addirittura veri e propri "festival" in cui gli avatar di grandi star (ad esempio quelli di Travis Scott o Ariana Grande) si esibiscono per gli avatar dei giocatori presenti sulla piattaforma, che si collegano appositamente per assistervi.&nbsp;

In questo caso l'appuntamento in programma aveva per titolo "Fortnite Remix: the Finale", era incentrato sulla musica rap e aveva una line-up di tutto rispetto, con performance degli avatar di Snoop Dogg, Ice Spice, Eminem e perfino del compianto Juice WRLD, morto nel 2019 a soli 21 anni, il cui album postumo esce proprio in questi giorni. Dopo un'analisi dei dati, Fortnite ha dato conto delle presenze: nel corso dei 15 minuti di durata dell'evento, si sono collegati ben 14 milioni e 300mila giocatori, e altri 3 milioni hanno assistito all'evento in differita tramite video. Un record che ha sostituito il precedente, totalizzato da Travis Scott nel 2020 (12 milioni e 300mila giocatori attivi).&nbsp;

Interessante però notare che non si tratta di un record assoluto per un evento speciale su Fortnite: nel 2020, infatti, quasi 15 milioni e mezzo di gamer si erano collegati per partecipare al cosiddetto Galactus Event, che introduceva un nuovo supercattivo all'interno dell'universo di gioco.

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Fortnite: nuovo record di partecipanti per un concerto virtuale

Più di 14 milioni di giocatori si sono collegati per 'Remix: the Finale", vari gli artisti coinvolti

DEAG, società tedesca con quartier generale a Berlino che lo scorso 30 ottobre ha annunciato l’<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-747718/concerti-deag-arriva-in-italia-acquisita-mc2-live">acquisizione dell’italiana MC2 Live</a>, ha registrato nel terzo trimestre del 2024 una crescita del proprio fatturato del 33%, iscrivendo nel proprio bilancio entrate per 120,1 milioni di euro: dall’inizio dell’anno l’azienda guidata da Detlef Kornett ha accumulato ricavi per 252,8 milioni di euro, in crescita su base annua del 19%. Le previsioni degli analisti dell’azienda prevedono che la crescita interessi anche la parte finale del 2024.

“Le nuove acquisizioni consentiranno a DEAG di realizzare notevoli sinergie nei settori dell'intrattenimento dal vivo e della biglietteria, nonché nello sviluppo di nuove location e formati e nell'acquisizione di artisti, e di ridurre i costi a lungo termine", ha fatto sapere la società nella nota di presentazione della trimestrale.

“Il 2024 è un anno importante di trasformazione per DEAG", ha dichiarato Kornett, CEO del gruppo: "Abbiamo avviato e già implementato diversi programmi di investimento e continuato la nostra strategia Buy &amp; Build, nonostante un ambiente difficile per l'intero settore. Abbiamo preso un impegno chiaro per questi investimenti estesi e quindi abbiamo anche accettato un calo del margine operativo lordo”.

"Stiamo investendo molto per guidare in modo sostenibile lo sviluppo della nostra azienda e offrire ai nostri clienti esperienze live ancora più indimenticabili, sia in digitale che in loco”, ha concluso Kornett: “Grazie alla nostra solida struttura finanziaria, a un portafoglio di eventi diversificato e di alto livello e a forti vendite di biglietti, siamo già ottimisti per il 2025".

DEAG, nel terzo trimestre 2024 fatturato su del 33%

Per 120,1 milioni di euro: 'Già ottimisti per il 2025'

A febbraio del 2024 due dj tedeschi, Jaxomi e Agatino Romero, hanno pubblicato per Sony Music Deutschland uno dei tanti remix di brani di Raffaella Carrà disponibili sul mercato: nel caso specifico si trattava di "Pedro", singolo del 1980. Fin qui niente di strano o anomalo, almeno fino a quando qualcuno non ha avuto l'idea di accompagnare il lancio del brano con un video su TikTok che mostrava le gesta di un procione, Pedro the Raccoon.

Secondo TikTok è stato quello il vero inizio dell'inarrestabile valanga che ha portato il brano a diventare virale in tutta Europa, aiutandolo a ottenere 161 milioni di streaming su Spotify e il primo posto nella classifica Spotify Global Top 50. Per questo motivo, il social&nbsp;ha assegnato proprio a questo brano il premio Greatest TikTok Europe, concepito proprio per premiare i prodotti&nbsp;e le campagne più virali dell'anno su TikTok. "Una lezione magistrale su come trasformare una campagna social in un vero e proprio movimento culturale", ha sottolineato ByteDance in un comunicato.

Il remix di "Pedro" premiato con il Greatest TikTok Europe Award

Il brano, in origine di Raffaella Carrà, è stato lanciato proprio tramite il social di ByteDance

La Società Italiana degli Autori ed Editori ha annunciato la nascita di “SIAE racconta Madame”, un format disponibile sul canale YouTube di SIAE pensato per aspiranti autrici e autori. “Dialogando e interagendo con sei giovani talenti - Nahaze, Rumo, Purple, Sidy, Sina Tekle e Thoé - Madame mette a fuoco ciò che la spinge a scrivere canzoni e i vari modi di realizzare un brano, offrendo consigli e interpretazioni”, spiega la presentazione del progetto: “Analizza la scintilla magica dell’ispirazione, il potere della parola, i metodi di scrittura, il rapporto con il team di lavoro e i produttori, soffermandosi anche sul delicato confine tra vita artistica e personale. Creatività, consapevolezza, divertimento, tutto passa attraverso il filtro unico della cantautrice e arriva a generare un dibattito profondo e umano”.

Il workshop è diviso in due puntate: la prima, che ha come tema l'ispirazione, sarà online domani, 3 dicembre (ore 11); la seconda, sul processo creativo, uscirà il 10 dicembre (ore 11).

Alla naturale mission di tutela, per la quale è stata fondata 142 anni fa, SIAE affianca una vocazione sempre più centrale allo stare dalla parte di chi crea in maniera concreta e quotidiana, realizzando progetti che vedono l’autore al centro di una comunicazione diretta tra la Società e i suoi centomila Associati”, ha precisato la collecting: “Progetti come ‘SIAE racconta Madame’ nascono proprio con l’obiettivo di andare alla scoperta dell’intimità artistica di chi fa musica oggi: pur stando al passo con le sfide di un’industria culturale in piena evoluzione e rivoluzione, siamo convinti che conoscere e valorizzare il processo creativo resti strumento fondamentale per la formazione dei nuovi talenti e per l’utilizzo etico delle tecnologie”.

“Sono contenta di aver avuto la possibilità di collaborare con SIAE e di confrontarmi con giovani autrici e autori”, ha dichiarato Madame: “Come ho detto nel corso del workshop, per me è la musica che decide, sono i pezzi che decidono. Io sono soltanto la ‘manina’ che li scrive. Se, nel realizzare una canzone, ci si mette a pensare in maniera razionale a dove questa può andare, è lì che si distrugge tutto, è lì che non si riesce più a farla andare avanti. Il punto non è inseguire l’ispirazione, è più importante ricercare qualcosa che la generi. A volte non vado in studio per fare musica, ma per incontrare persone, parlare e passare il tempo assieme può portare a nuove idee e visioni. Non ci si deve obbligare a fare musica, non bisogna cercare la hit a tutti i costi, bisogna invece calarsi nell’ambiente giusto, ispirante. Se si fa musica solo perché questa venga pubblicata, lo si sta facendo per i motivi sbagliati”.

Gli autori del format sono Francesca Calearo (Madame) e Claudio Cabona. La regia è di Maurizio Zanieri, per la direzione creativa di Winston Adom. La Casa di produzione è Illmatic, e l’agenzia creativa Contesto Studio.

SIAE, un nuovo format su Youtube con Madame

Un workshop dedicato ad aspiranti autrici e autori in due puntate

E’ stato presentato oggi a BASE Milano Futurae Heroes, programma triennale nato dall’unione di Music Innovation Hub (organizzatore del festival Heroes in partnership con le Nazioni Unite e ASviS) e Futura Expo (in programma il 7, 8 e 9 marzo 2025 al Brixia Forum di Brescia) di Camera di Commercio di Brescia e ProBrixia.

Il progetto, con il Patrocinio di Regione Lombardia, si avvale - spiegano le note di presentazione - “della musica e dei suoi artisti e artiste per parlare alle giovani generazioni di sostenibilità e coinvolgerle nel futuro prossimo, promuovendo i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, che prendono in considerazione la dimensione economica, sociale ed ecologica a livello globale mirando a porre fine alla povertà, a lottare contro l‘ineguaglianza, ad affrontare i cambiamenti climatici, a costruire società pacifiche che rispettino i diritti umani”.

Futurae Expo si propone - insieme a Music Innovation Hub - di offrire “alle aziende, alle istituzioni politiche, culturali, formative e scientifiche sia un luogo di incontro fisico-espositivo, sia momenti di confronto e in grado di far parlare i player nazionali e internazionali e di rappresentare il tema della sostenibilità a 360°, con finalità di edutainment e di ispirazione per i partecipanti”.

Il primo appuntamento organizzato da Futurae Heroes è il 5 dicembre alla Camera di Commercio di Brescia. Gli eventi aperti al pubblico cominceranno alle ore 18.00. Futurae Heroes sarà presentato alla città e verranno consegnati a Caterina Caselli e Giacomo Maiolini (40 anni di carriera con la Time Records) i primi “Futurae Heroes Awards”, “per aver consentito ai giovani talenti di esprimere il proprio potenziale creativo, trasformandolə in "Change makers del futuro". Riceveranno una statuetta in edizione limitata numerata in materiale riciclato, firmata da Cristian Fracassi, che rappresenta la Vittoria Alata, simbolo di Brescia. Seguirà il panel “Music talk to me”, dedicato al linguaggio musicale come veicolo di cambiamento. Interverranno BigMama, prima artista ambassador del progetto, e Kikka Ricchio (senior advisor di Futurae Heroes), con la moderazione del giornalista Luca Dondoni.

La serata si concluderà con un grande live dalle ore 20.30, che vedrà sul palco BigMama, Barkee Bay, Eyes Be Quiet e MarkerOne presentati da Auroro Borealo.

Futurae Heroes, oltre a prevedere una serie di appuntamenti nel corso dell’anno per promuovere innovazione e sviluppo sostenibile (anche durante la settimana del Festival di Sanremo e la terza edizione di Futura Expo il 7, 8 e 9 marzo 2025 a Brescia), ha lanciato subito tre programmi dedicati alle nuove generazioni: Talent Factory, composta da 20 giovani under 25, con sede all’interno della Camera di Commercio di Brescia, dove i ragazzi e le ragazze impareranno a lavorare su progetti sostenibili, creando contenuti audio video per la comunicazione digitale ed elaborando un project work per Futura Expo 2025 in partnership con EF Education Italia; i percorsi di alternanza scuola-lavoro (PCTO, a partire dal prossimo gennaio), per i quali gli alunni saranno affiancati da esperti del terzo settore e di sostenibilità e dai ragazzi e ragazze della talent factory; UP START, rivolto alle organizzazioni del terzo settore, “per instradarle in un percorso di empowerment sostenibile, a cura di Cariplo Factory”.

“Rischiamo di ridurre la musica a un prodotto di consumo senza renderci conto del suo potenziale rivoluzionario”, ha commentato Andrea Rapaccini, Presidente Music Innovation Hub: “Per conciliare questo ruolo sociale con gli interessi economici, è necessario adottare modelli economici responsabili e sostenibili, come le imprese benefit o l’imprenditoria sociale. Music Innovation Hub ne è un esempio: unisce ritorno economico e sociale. Da questa visione nasce Futurae Heroes, un progetto per promuovere un nuovo modello economico attraverso la musica, coinvolgendo le giovani generazioni e creando valore condiviso. L’obiettivo è riscoprire il ruolo creativo ed educativo dell’industria musicale, spingendola a cambiare le sue regole in favore di un impatto positivo sulla società”.

“Futurae Heroes rappresenta per Music Innovation Hub un’ulteriore evoluzione di Heroes Festival, il festival musicale di MIH per promuovere i valori e le pratiche della sostenibilità ambientale, sociale ed economica”, ha aggiunto Claudio Bossi, Amministratore Delegato Music Innovation Hub: “Futurae Heroes, in collaborazione con Futura Expo, è un articolato programma di iniziative educative, formative e musicali volte a proiettare i giovani e le giovani nel mondo dell’economia e delle imprese sostenibili. Si rivolge a studenti e studentesse delle medie superiori, dell’università e allə giovani che si sono affacciati al mondo del lavoro. Dobbiamo riconoscere allə giovani la responsabilità per la costruzione di un futuro migliore anche attraverso l’attività di impresa”.

“Futura è la più grande Expo italiana di incontro tra imprese, cittadini e istituzioni per costruire un sistema sostenibile”, ha precisato Roberto Zini, Presidente di Pro Brixia, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Brescia: “È una manifestazione inclusiva che vuole mettere a sistema le best practice di chi vuole essere “prime mover” del cambiamento. Obiettivo: rappresentare il futuro nella visione di chi è in grado di disegnarlo, interpretarlo, ma, soprattutto sognarlo. I giovani sono i reali portatori del cambiamento perché il futuro è loro. Siamo ad un passo da un cambio epocale di paradigma. Attraverso Futura Expo ed il progetto Futurae Heroes vogliamo dare voce alle giovani generazioni e dar loro strumenti e opportunità per immaginare e, soprattutto, forgiare il mondo di domani”.

“Credo che il format Futura Heroes abbia trovato la chiave per attivare e ingaggiare i ragazzi e le ragazze che sulle tematiche di sostenibilità hanno spesso una visione più chiara e lucida di noi adulti”, ha sottolineato Anna Frattini, Assessora con delega alle Politiche educative, alle Pari Opportunità, alle Politiche giovanili e alla Sostenibilità sociale: “Il pensiero e il loro modo di interpretare le cose sono sempre fonte di ispirazione per me, così come è accaduto dopo gli Stati Generali dei Giovani che abbiamo concluso a maggio ma che continuano a produrre stimoli, visioni e sollecitazioni preziosissime per trasformare Brescia sempre più in una città pensata con loro e per loro. Ben venga, quindi, progetti come questi in grado di coinvolgerli davvero, di attingere alla loro creatività e di aiutarli a sentirsi protagonisti in un'età che spesso li vede relegati a semplici fruitori”.

“Futurae Heroes rappresenta un’opportunità unica per valorizzare il talento e la creatività delle nuove generazioni, mettendo al centro la sostenibilità e l’innovazione”, ha dichiarato Simona Tironi, Assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia: “È un progetto che coniuga formazione, cultura e impresa, offrendo ai giovani gli strumenti per diventare protagonisti attivi del cambiamento e del futuro economico e sociale. Il connubio tra musica, linguaggio universale e veicolo di cambiamento, e il coinvolgimento diretto dei ragazzi nella creazione di progetti concreti, rappresenta un esempio virtuoso di come istituzioni, imprese e società possano collaborare per dare forma al futuro. Regione Lombardia è orgogliosa di sostenere e promuovere iniziative che incoraggiano il protagonismo delle nuove generazioni, ribadendo il nostro impegno per una formazione sempre più orientata al futuro, all’innovazione e alla sostenibilità”.

“Futura Expo 2025 avrà il claim “Voglia di Futuro”, perché è necessario recuperare il desiderio, l’entusiasmo e la curiosità per questo futuro tutto da costruire”, ha concluso Roberto Saccone, Presidente della Camera di Commercio di Brescia: “Una voglia che sia la leva per affrontare con coraggio e anche con ottimismo i cambiamenti in atto, aperti e disposti a mettere in discussione le nostre convinzioni e superare gli schemi abituali che ci confinano in categorie di pensiero ormai superate. In quest’ottica i giovani saranno al centro di FUTURA: loro che saranno a pieno titolo i protagonisti di questo futuro, rivestiranno a marzo i ruoli di ideatori, ambasciatori, speaker e visitatori. Questa volta saremo noi, le “vecchie” generazioni, a metterci in ascolto per capire la loro visione su temi cruciali come il futuro della tecnologia, della formazione, del lavoro e dell’Europa e per aprire un dialogo reale, un confronto aperto e costruttivo. In questo obiettivo ambizioso il linguaggio universale della musica costituirà un ponte perfetto, in grado di supportarci, anche grazie ai suoi testimonial, nello stimolare la voglia di partecipazione alla costruzione di un modello di sviluppo economico e sociale ispirato dai principi di sostenibilità. Proprio per l'importanza che i giovani hanno rivestito e rivestono per la manifestazione, Camera di Commercio e Pro Brixia hanno aderito come partner a Futurae Heroes che sarà uno dei principali progetti rivolti alle giovani generazioni nell'ambito della manifestazione”.

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Music Innovation Hub e Futura Expo: nasce Futurae Heroes

Un programma triennale per parlare alle giovani generazioni di sostenibilità: i dettagli

Il confine tra l’universo della musica per l’infanzia e quello della musica pop è più sottile di quello che si possa pensare, come raccontato anche durante un panel dell’edizione 2024 della Milano Music Week. E le dinamiche che interessano i due mondi, spesso, sono le stesse, si abbracciano. Strategie di marketing, brand partnership coniugate con la garanzia di un’esperienza sicura, sviluppo del prodotto con l’obiettivo di portarlo al successo: sono queste alcune delle sfide e delle opportunità legate alla costruzione di una connessione duratura con il pubblico più giovane. 

“Il nostro obiettivo è cercare di intercettare un'audience e fornire contenuti di qualità, l’evoluzione che ha avuto questo mondo è assolutamente pop – sottolinea Lino Prencipe, director digital &amp; business development Sony Music Entertainment Italy – un tempo usciva il cd dello Zecchino d’Oro, che vanta un patrimonio di canzoni interessantissimo, e basta, oltre quello&nbsp;non si andava. Oggi la fruizione è completamente cambiata: sono arrivati i videoclip, si è passati alle&nbsp;piattaforme digitali. In questo scenario è anche importante portare avanti strategie e collaborazioni nuove, capaci di guardare al domani. Un esempio? Un dispositivo come Alexa, che fa ascoltare canzoni per bambini con una richiesta vocale immediata, è una grande opportunità su cui, infatti, abbiamo lavorato”. E ancora: “Il prodotto deve essere entusiasmante. La tendenza sempre più forte dei bambini, tra i 4 e i 5 anni, ad abbracciare il pop e a lasciare da parte la musica per piccini, è sotto gli occhi di tutti e cambia molte dinamiche – racconta Luca Fantacone, director catalogue Sony Music Entertainment Italy - i bimbi sono giudici spietati che dicono subito se un pezzo piace o meno. Mahmood, i Pinguini Tattici Nucleari, per esempio, sono seguiti da tanti bambini, questo è il vero centro di ‘Kids go pop’. I bimbi sono il pubblico più esigente in assoluto. Le canzoni per l’infanzia, spesso, sono costruite con lo stesso livello di costruzione delle hit pop, soprattutto quelle estive. Non c’è distanza”. 

Proprio sullo Zecchino d’Oro ci sono dati e fenomeni interessanti: “Le canzoni dello Zecchino hanno avuto anche autori illustri, questo racconta già molto: da Lucio Dalla a Pino Daniele fino a Cristicchi e Max Gazzé, il cui testo recentemente ha vinto un’edizione – ricorda Cinzia Del Vecchio uff. stampa e com.ne digitale Antoniano di Bologna/Zecchino d’Oro - in più di 60 anni è diventato un fenomeno televisivo, ma anche discografico. Vanta un repertorio da 846 canzoni che contiene anche delle hit, tutti ricorderanno, per esempio, ‘Il Coccodrillo come fa’. È un mondo in crescita, siamo sbarcati anche su TikTok e cerchiamo di essere perfettamente ancorati al presente”. Ma oggi come si intercettano i bambini? Come li si spinge ad ascoltare una canzone piuttosto che un’altra? Al centro di questa domanda non può che esserci la creazione di contenuti ad hoc, testi, messaggi e stile musicale appropriati per l’età, coerenti con specifici comportamenti di consumo e di accesso alle piattaforme. 

“Reel, shorts, coreografie: in generale il mondo dei social funge da ponte – prosegue Fantacone – sui social non ci sono i bambini, questo è ovvio, ma i loro genitori sì. In primis parliamo a loro, in modo che possano fare delle scelte, facendo ascoltare una determinata canzone ai piccoli e valorizzando quindi un nostro prodotto. Sono la porta d'ingresso. Il nostro è un processo finalizzato a far accrescere il dialogo tra bimbi e genitori”. Carolina Benvenga, che ha saputo perfettamente abbracciare questo tipo di dinamiche, oggi viene considerata a tutti gli effetti un’artista pop, non solo come una realizzatrice di canzoni per bambini. “Lei per noi ha lo stesso identico valore di un’artista tout court – ammette Fantacone – non c’è differenza, non solo per i grandi numeri, ma per il tipo di lavoro e le dinamiche che richiede”. L’evoluzione del lavoro in questo settore è quasi giornaliera. “Sì, il nostro operato si evolve costantemente – conclude Lino Prencipe – noi creiamo e supportiamo talenti e tutto ciò si applica e si sviluppa con strumenti nuovi e leggendo una marea di dati. Ovviamente l’obiettivo è trasformare un prodotto in qualche cosa di successo, ma per farlo il lavoro è parcellizzato: ogni artista o contenuto richiede un percorso preciso. Ma questa è anche la bellezza della sfida”.

“Kids go pop”: come si è evoluta la musica per l’infanzia

Lino Prencipe e Luca Fantacone di Sony Music analizzano il fenomeno.

Winamp ha annunciato il lancio di una versione aggiornata di Winamp for Creators, suite concepita dallo storico marchio - rilanciato nel 2022 - destinata agli artisti. La nuova release include un servizio di distribuzione per indipendenti e unsigned, licenze per sincronizzazione, accesso a ContentID di Youtube e strumenti avanzati per la creazione di NFT. Secondo quanto comunicato dall’azienda entro la fine del primo trimestre del prossimo anno il pacchetto dovrebbe essere implementato con strumenti di marketing e tool per la creazione di siti Web e campagne pubblicitarie. “Una specie di coltellino svizzero per la gestione musicale”, è la definizione che il CEO di Winamp Alexandre Saboundjian ha dato della suite: “Una cosa che ogni artista ha bisogno di tenere in tasca”.

Winamp, arriva la versione avanzata di Winamp for Creators

Con nuove funzionalità per distribuzione, licensing e altro

Sarà un <a href="https://www.rockol.it/news-748530/sanremo-2025-cast-nomi-opinione-critica-canzoni-e-classifiche">Sanremo ecumenico</a> anche dal punto discografico quello che andrà in scena al Teatro Ariston a partire dal prossimo 11 febbraio: <a href="https://www.rockol.it/news-748520/sanremo-2025-big-in-gara-nomi-cantanti-elenco">il cast del Festival assemblato da Carlo Conti per la prima edizione post-Amadeus</a> ha cercato - come ammesso dallo stesso direttore artistico e conduttore <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-748302/mmw24-sanremo-che-verra-carlo-conti-claudio-fasulo">alla passata edizione della Milano Music Week</a> - di “seguire il mercato”, concedendo circa tre quarti dei posti disponibili nella categoria Big alle major. Una composizione diversa, considerando la distribuzione dei pesi tra etichette, sia dal Festival dello scorso anno (caratterizzato da <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-741010/sanremo-2024-il-cast-dal-punto-di-vista-della-discografia">una presenza preponderante di Warner Music Italy</a>), che da quello del 2023, quando multinazionali e aziende italiane si <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-733774/sanremo-2023-il-cast-dal-punto-di-vista-della-discografia">spartirono quasi a metà</a> i blocchi di partenza.

<h3>Le major</h3>

Sony Music Italy&nbsp;conta nove artisti in gara.&nbsp;Per la precisione: Bresh, Gaia, Olly, Joan Thiele, Francesca Michielin, Noemi, Rocco Hunt, Giorgia ed Emis Killa. A Warner Music sono ascrivibili complessivamente undici artisti, tra contratti cast,&nbsp;accordi di licenza e distribuzione: Achille Lauro, Rose Villain, Irama, Modà, Clara, Fedez, Sarah Toscano,&nbsp;The Kolors, Coma_Cose (in licenza),&nbsp;Serena Brancale (sempre in licenza) e, come specificato nel paragrafo successivo, Massimo Ranieri (indipendente, ma supportato da ADA). Sei, infine, gli artisti in quota Universal Music Italia: Elodie (in licenza), Shablo, Brunori Sas, Rkomi e Tony Effe in rappresentanza di Island Records, con Willie Peyote&nbsp;(in licenza) solo esponente della scuderia EMI Records.

<h3>Le multinazionali non major</h3>

Cioè BMG: la società guidata in Italia da Dino Stewart sarà rappresentata all'Ariston da&nbsp;Francesco Gabbani, già vincitore a Sanremo nel 2016 (nella categoria Giovani, con "Amen") e nel 2017 (nella categoria Campioni, con "Occidentali's Karma").

<h3>Le indipendenti</h3>

Marcella Bella è stata presentata alla prossima edizione della competizione canora&nbsp;da Startpoint Corporation (in coproduzione con FFN e BMG). Lucio Corsi rappresenterà Sugarmusic. Come già chiarito Massimo Ranieri, legato&nbsp;a due realtà indipendenti&nbsp;(RA.MA. 2000 e Nar International), è appoggiato da ADA, divisione dedicata ai servizi per artisti ed etichette di Warner Music Italy, la stessa società che lo scorso anno, insieme a LaTarma Records, ha supportato la vincitrice del Festival Angelina Mango. Simone Cristicchi rappresenterà Dueffel Music, etichetta che già lo scorso giugno ha dato alle stampa l'ultima prova sulla lunga distanza dell'artista, "Dalle tenebre alla luce".

<h3>I numeri</h3>

Quello del 2025 potrebbe essere il Festival di Sanremo dal potenziale commerciale più alto di sempre. Come segnalato da FIMI - Federazione Industria Musicale Italiana, sono 585 i Dischi di Platino vinti complessivamente dai 30 big in gara (711, considerando anche Guè, non conteggiato in prima istanza in quanto featuring artist): il dato “più alto di sempre, contro i 512 del 2024 e i 341 del 2023”, ha fatto sapere l’associazione di categoria che rappresenta la major nel nostro Paese. Dei 33 artisti in gara, 23 sono riusciti a conquistare la vetta della classificha Top of the Music almeno una volta.

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<h3>I commenti</h3>

"Mi sembra un cast equilibrato, con un’attenzione al mercato e con innesti che confermano l’interesse di Conti per un festival molto forte", ha commentato il CEO di FIMI Enzo Mazza.

"Tornando alla guida del Festival di Sanremo, Carlo Conti ha portato a 30 il numero delle canzoni in gara e messo insieme un cast facendo attenzione anche alla varietà e alla ricerca musicale, da sempre mission degli indipendenti", ha osservato&nbsp;Mario Limongelli, Presidente di PMI - Produttori Musicali Indipendenti:&nbsp;"Ci aspettavamo, però, una maggiore rappresentatività delle aziende indipendenti, che hanno proposto progetti interessanti e in questi ultimi anni hanno dato prova di grande maturità artistica portando diversi artisti ai vertici delle classifiche italiane".

"Un Festival con 27 cantanti su 30 provenienti o distribuiti da etichette discografiche multinazionali non può essere considerato equilibrato, né tanto meno un buon risultato", puntualizza, più critico, Sergio Cerruti, Past President e&nbsp;Presidente della Commissione Affari Legali ed Istituzionali di AFI:&nbsp;"Al contrario, scandisce il segno di una rinnovata edizione che non tradisce la sua storia. La speranza riposta nei nuovi vertici RAI era quella di un vero cambiamento, capace di rispettare le ragioni stesse che avevano portato a richiederlo. Invece, ci troviamo davanti a un Festival che, anziché evolvere, sembra persino peggiorare, allontanandosi ulteriormente dal pluralismo e dall'inclusività che dovrebbe caratterizzare un evento di tale rilevanza culturale , il quale, però, anche in virtù di mancati confronti, più che inerente al mercato discografico sembra essere opportunisticamente impacchettato per piegarsi al rispetto delle consuetudini".

“Riteniamo sia stata significativa la presenza al Festival di Sanremo 2024 di piccole realtà musicali indipendenti - prima a Sanremo Giovani, anche se non hanno colto a pieno la finale e quindi augurandoci che vada ancora meglio il prossimo anno, magari aumentando anche l’appeal tv, radio e social del talent tv,&nbsp; e dall’altra parte riteniamo eccellente la scelta di due artisti come Brunori Sas e Lucio Corsi tra i 30 Big di Sanremo 2024”, ha dichiarato Giordano Sangiorgi, Presidente di AudioCoop, insieme a tutto il Comitato Direttivo formato da Luca Fornari, Claudia Barcellona, Marco Mori e Andrea Pettinelli: “Parliamo di due artisti che hanno mosso i primi passi proprio grazie a una piccola realtà indipendente come Picicca e a palchi come il Meeting delle Etichette Indipendenti che li hanno visti esordire e poi premiati come Migliori Artisti dell’Anno dai giornalisti musicali indipendenti: Brunori Sas nel 2017 e Lucio Corsi nel 2023, dopo avere vinto anche quello come Miglior Emergenti nel 2017. Riteniamo sia l’ennesima conferma dopo tantissime altre, come quella dei Maneskin, del grande ruolo di scouting dal vivo di grande qualità realizzato dal Mei di Faenza che celebrerà i suoi 30 anni di attività nel 2025. Un plauso a Carlo Conti per queste importanti sottolineature artistiche coraggiose”.

Sanremo 2025, il cast dal punto di vista della discografia

La mappa delle etichette dei Big: circa tre quarti degli slot alle major e un quarto alle indie

<h2>Presentazioni, debutti</h2>

Mercoledì 4/12 
Conferenza stampa in occasione della finalissima di X Factor, quest'anno in onda da piazza del Plebiscito a Napoli: saranno presenti i finalisti (Les Votives,&nbsp;Lorenzo Salvetti,&nbsp;Mimì&nbsp;e&nbsp;i Patagarri), i quattro giudici (Achille Lauro,&nbsp;Jake La Furia,&nbsp;Manuel Agnelli e&nbsp;Paola Iezzi), la conduttrice&nbsp;Giorgia, Gaetano Manfredi&nbsp;(sindaco di Napoli),&nbsp;Antonella d’Errico (Executive Vice President Content Sky Italia) e&nbsp;Marco Tombolini (CEO Fremantle).

Presentazione in settimana a Napoli

<h2>Convegni,&nbsp;eventi</h2>

Da martedì 3/12 a sabato 7/12 
In occasione della prima della Scala&nbsp;(quest'anno in scena con l'opera "La forza del destino" di Giuseppe Verdi) il Comune di Milano organizza come ogni anno&nbsp;la prima diffusa, ovvero una serie di eventi, concerti, conferenze e incontri&nbsp;su tutto il territorio cittadino, aperti al pubblico, per conoscere meglio uno degli appuntamenti più tradizionali del sant'Ambrogio meneghino.

Città di Milano, info su <a href="https://www.yesmilano.it/primadiffusa">Yesmilano.it/primadiffusa</a>

<h2>In&nbsp;tour, In uscita</h2>

Da domenica 1/12 a domenica 15/12 
Due settimane e sette date speciali per il pianista e compositore Ludovico Einaudi, che sarà protagonista di&nbsp;una vera e propria residency all'interno di uno dei luoghi più suggestivi della cultura milanese: il Teatro Dal Verme.

Venerdì 6/12 
Anticipato dal singolo "Romantico ma muori", il nuovo album dei Pinguini Tattici Nucleari si intitola "Hello World" ed esce per Epic: dati i numeri generati dai loro progetti precedenti, si tratta probabilmente di uno degli album italiani più attesi dell'anno.

Per segnalazioni di eventi e presentazioni - che devono essere legati al mondo dell'industria musicale - si può scrivere a<a href="mailto:agenda.musicbiz@rockol.it,%20?subject=Segnalazione%20per%20Agenda%20Music%20Biz">&nbsp;agenda.musicbiz@rockol.it</a>