Il mercato della musica registrata ha conosciuto almeno tre rivoluzioni da quando Federico Montesanto (nella foto) - entrato in discografia nel 2002 come A&amp;R di Zomba Records Italy / Jive Records – ha fondato Pirames, aggregatore digitale che nella seconda metà dello scorso marzo ha annunciato il <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-743264/a-pirames-international-la-certificazione-iso-27001">conseguimento della certificazione ISO 27001</a>. Festeggiare la maggiore età della propria azienda tenendone ancora le redini dopo quasi due decenni rappresenta una buona occasione per tracciare un bilancio delle proprie attività, cogliendo l'occasione per tracciare un ritratto di un segmento – quello della musica digitale – in forte crescita ed evoluzione continua.

“Pirames è nata nel 2005”, racconta Montesanto: “Inizialmente era una 'normale' etichetta discografica che stava effettuando un investimento importante per una grossa produzione internazionale, poi naufragata quando gli artisti si sono tirati indietro dai loro impegni, lasciandomi con un master in mano, del quale non potevo fare nulla, e 2000 € sul conto corrente. Non proprio il migliore dei periodi, diciamo”.

La grande opportunità, tuttavia, era appena dietro l'angolo. “Accanto a quella per la musica, ho da sempre avuto una grande passione per l’informatica, ma onestamente non avrei mai pensato potesse tornarmi utile”, prosegue Montesanto: “Invece, proprio in quel momento difficile, l’unione delle mie due maggiori passioni è diventata la chiave di volta. Erano ancora i primi tempi del mercato digitale: iTunes era di fatto l’unico store in attività, e MySpace era il social di riferimento. Era già evidente, tuttavia, come sul mercato avesse fatto irruzione un nuovo modello di business, che permetteva in particolare agli indipendenti di bypassare la logica della distribuzione fisica, che per come era all’epoca era principalmente gestita dalle major, ed avere invece l’opportunità di poter arrivare direttamente al proprio pubblico saltando qualsiasi tipo di intermediazione, e che - teoricamente - permetteva agli unsigned di mettersi sullo stesso piano di mercato di artisti big internazionali, sia pure con le dovute proporzioni. Era un contesto che stava sostanzialmente obbligando artisti e produttori a fare i conti con una nuova realtà: non a caso solo in Italia, su MySpace, in poco tempo vennero raggiunte le 100mila pagine artista. Era evidente che ci fosse una prorompente esigenza dei creatori di contenuti di voler arrivare al proprio pubblico, così mi venne un’idea: iniziai a contattare personalmente tutti i titolari di pagine artista MySpace proponendogli di distribuire in digitale e monetizzare quelle stesse registrazioni che stavano pubblicando gratis sulla piattaforma. Fu un boom: in dodici mesi siglai 13mila contratti con oltre 25mila soggetti firmatari coinvolti”.

Era solo l'inizio. “In ogni caso si trattava di un mercato ancora molto ristretto, dalle scarse economie”, ricorda Montesanto: “La vera svolta si ebbe con l’avvento di YouTube, in particolare della tecnologia nota come ContentID, lo strumento che consente di tracciare tutti gli utilizzi delle proprie registrazioni e video su YouTube e di monetizzarli. All’epoca la piattaforma di Google era considerata dall’industria musicale il “nemico” per eccellenza, a maggior ragione per lo status di safe harbor di cui godeva. A me apparve invece evidente che, con l’introduzione di ContentID, le cose avrebbero potuto cambiare radicalmente, quindi sottoscrivemmo - primi in Italia - un accordo di monetizzazione con YouTube, iniziando a introdurre a questa nuova opportunità importanti etichette discografiche e titolari di cataloghi italiani. Inizialmente ci vennero concesse licenze esclusive, ma limitate a YouTube e Google. Fu un altro boom: già il primo anno vedemmo i nostri fatturati crescere da poco più di 20mila euro annui ad oltre 30mila euro al mese, consentendomi di avere quei primi margini da poter investire poi nel team, nelle infrastrutture e nei processi”.

“Ricordo che all’epoca avevano tutti più mezzi di noi”, spiega Montesanto: “C’erano realtà sostenute da fondi di investimento, da importanti figure della finanza estera e&nbsp;italiana o perfino da finanziamenti comunitari. Ma non avere risorse, in fin dei conti, credo fu la nostra forza, perché ci costrinse a ottimizzare, sempre e comunque, a cercare sempre la risposta migliore alla domanda del momento, in particolare quando divenne indispensabile ideare e realizzare i primi tool alla base dei processi necessari alla distribuzione digitale”.

Per arrivare, finalmente, ai giorni nostri. Montesanto tiene al fatto che Pirames venga definito un aggregatore e non un semplice servizio di distribuzione, perché – precisa lui - “per essere un aggregatore, a mio personale giudizio, bisogna integrare tre specifiche attività sulle piattaforme digitali: contratti diretti, delivery diretta e gestione diretta della rendicontazione. Quindi - in una logica di analisi e sviluppo di un flusso dei dati - non avere intermediari o entità terze che innalzino i costi fa tutta la differenza. Essere invece un bravo aggregatore, sempre a mio modesto parere, è una questione diversa, e significa realizzare innanzitutto che la distribuzione sulle piattaforme digitali è 'solo' il punto di partenza: in uno scenario globale come quello attuale, sono il posizionamento, il tracciamento, la gestione e tutela del copyright e l’ottimizzazione dei flussi a fare la differenza, e oggi Pirames, come unico aggregatore italiano, accorpa tutte queste attività”.

“Cerco sempre di mettermi nei panni dei nostri clienti”, spiega Montesanto a proposito del rapporto coi propri partner: “Li ascolto molto, in particolare quando hanno qualche critica, e chiedo loro idee e suggerimenti che poi trasformiamo in tool funzionali. Oggi è noto che quando si affida a Pirames un contenuto, l’intero processo di gestione - che parte dall’ingestion per poi svilupparsi con la delivery e concludersi con la rendicontazione - è <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-743264/a-pirames-international-la-certificazione-iso-27001">certificato ISO 27001</a>: dietro, per la verità, c’è una realtà molto più integrata, risultato dei grandi investimenti degli ultimi anni. Oggi Pirames è una società 'no-cloud' che utilizza solo ed esclusivamente software, ambienti ed applicativi realizzati dal nostro team di sviluppo interno con la mia progettazione e supervisione delle architetture di sistema”.

“Siamo un’azienda completamente italiana che opera, promuove e tutela, in un contesto globale, uno degli asset più importanti del proprio Paese: la musica”, prosegue Montesanto: “Questo mi rende doppiamente orgoglioso, sia come imprenditore sia come cittadino italiano”.

Occorre osservare, tuttavia, come il panorama sul quale opera la filiera creativa musicale stia diventando via via sempre più ricco di opportunità e sempre più complesso. “Sulla tutela del copyright in ambiente digitale non posso non rilevare come di fatto ci si trovi a dover operare in una vera e propria 'giungla', fatta da un numero impressionante delle più disparate violazioni, più o meno evidenti e più innovative che mai ”, osserva Montesanto: “Lo scenario operativo è talmente ampio che si deve partire certamente dalla base e quindi dalla certezza del diritto, così come dalla certezza di aver identificato una violazione. La semplificazione che abbiamo messo in atto, rispetto ai volumi massivi della Rete, sta a mio avviso nell’aver portato in ambiente certificato anche tutti i processi scalabili e gli applicativi da noi realizzati e che caratterizzano le nostre attività di tutela del copyright”.

Per questa ragione “Pirames, già da anni, sta evolvendo verso un’attività che va oltre l’aggregazione di contenuti, diventando sempre di più una digital company globale che riesce a gestire l’intera filiera dello sfruttamento e delle utilizzazioni digitali, anche extra DSP, e delle sincronizzazioni, oltre all’incasso dei diritti connessi, che operiamo sia in Italia ed all’estero interfacciarci con le locali società di collecting”.

Senza dimenticare, ovviamente, il tema dell'<a href="https://musicbiz.rockol.it/tutto-su/intelligenza-artificiale-434403">intelligenza artificiale</a>, ultimo tassello di un quadro che vede il settore districarsi tra enormi opportunità e scenari esiziali. “L’<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-743134/l-ai-act-europeo-e-legge-la-soddisfazione-di-fimi">AI Act</a> è uno dei primi tentativi di normare l’impiego e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale”, spiega Montesanto: “Ritengo che abbia centrato diversi temi nodali, ma ho più che qualche perplessità sulle previsioni relative all’opt-out [la dichiarazione da parte dei detentori dei diritti di non utilizzare i propri cataloghi per il training delle soluzioni generative, ndr], trovo onestamente perturbante che sia il titolare del copyright a doversi premurare di escludere preventivamente ed espressamente dal training le proprie titolarità e non invece lo sviluppatore AI a doversi accertare preventivamente di avere il diritto di utilizzare delle opere protette da copyright, se non anche da diritti industriali”.

“Non sono un nemico dell’AI”, tiene a precisare il numero uno di Pirames: “Anzi, da tecnico sono in tanti casi estasiato dalle potenzialità che i sistemi di AI possono avere, e non a caso in Pirames la utilizziamo da almeno 12 anni. Se parliamo di AI generativa, tuttavia, la questione cambia in maniera sostanziale. Innanzitutto perché si sposta tutta l’attività di tutela e gestione dei diritti a un livello molto diverso, dove facilmente le norme a tutela del copyright ancora non esistono per i nuovi contesti introdotti dalla AI e che, mi si consenta, ritengo andrebbero scritte a livello tecnico prima che politico, e in secondo luogo perché i numeri di contenuti generati dall'intelligenza artificiale che verranno immessi in Rete cresceranno in maniera talmente esponenziale da rischiare letteralmente di affogare le produzioni 'umane': da qui le mie perplessità, che esprimo da tecnico ed in parte anche contro il nostro interesse, dato che per noi, da un punto di vista strettamente operativo, distribuire opere umane o ‘sintetiche’ non cambierebbe nulla”.

Un mercato globale richiede un presidio globale. Ecco perché Pirames, tra le sue priorità, ha quella dell'allargamento dei propri orizzonti. “Siamo una società italiana con quartier generale in Italia, ma da dodici anni abbiamo anche una controllata negli Stati Uniti, con sede a Boston, che gestisce sia gli interessi di clienti italiani con particolari attività sui mercati anglofoni sia quelli di realtà locali”, racconta Montesanto: “Abbiamo pianificato una strategia di internazionalizzazione dell’azienda che ci vedrà presto debuttare su diversi nuovi mercati internazionali, tra Asia e Sudamerica. La nostra è una espansione forse più lenta rispetto a quella di altre realtà analoghe alla nostra, ma credo anche più costante e strutturata. Questo deriva dal fatto che Pirames non ha mai avuto finanziatori esterni e, pertanto, cresce in ragione della propria capacità di generare profitto e di reinvestirlo ogni anno con razionalità e con un piano sostenibile. Alla base c’è chiaramente un modello di business e di gestione che funziona e che nei 18 anni della nostra attività ci ha visti crescere ininterrottamente ogni anno e reinvestire sempre il 100% degli utili in nuovi servizi, ma c'è soprattutto una precisa identità di Pirames, che abbiamo raggiunto non senza sudare e che non è in vendita. Perché l’identità è tutto”.

Dal punto di vista del team, in Pirames – prosegue Montesanto - “sta crescendo anche l’organico, soprattutto in qualità ma, inevitabilmente, anche in quantità. Oltre a <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-734746/pirames-international-entra-guido-dall-oglio">Guido Dall’Oglio</a>, Emanuela Colli e Maurizio Roscini entrati lo scorso anno, annunceremo ad aprile altri quattro importanti ingressi nel nostro team che raggiungerà quindi i 20 operativi solo in Italia. Per quanto riguarda i cataloghi, il 2023 è stato un anno importante, con gli accordi con PDU, Gruppo Colasanti ed Edizioni Leonardi, che si sono aggiunti a quelli già in essere con realtà come Aereostella, Expanded, Kdope, Plaza Music, Sinclairestyle, Saar e tantissimi altri. Per quest’anno abbiamo chiaramente in corso diverse trattative, alcune già finalizzate e che annunceremo a breve, che sono certo ci faranno espandere ulteriormente sul mercato italiano”.

“Vogliamo essere un digital touch point avanzato per i nostri clienti”, conclude Montesanto: "Una 'boutique di prestigio'&nbsp;e non un 'mercato rionale'&nbsp;dove la professionalità si svende un tanto al peso, ed in tal senso cerchiamo sempre clienti con voglia di fare un percorso di crescita condiviso, consapevole e di valore”.

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Federico Montesanto

Pirames International

intelligenza artificiale

servizi per gli artisti

Guido Dall’Oglio

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Pirames, parla Federico Montesanto: 'L'identità è tutto'

Industria

A 18 anni dall'inizio delle attività, un bilancio dal fondatore e ceo dell'aggregatore italiano

Sono stati resi noti i primi dettagli riguardo gli eventi dedicati ai professionisti dell’industria musicale della <a href="https://www.rockol.it/news-753185/linecheck-annunciati-nuovi-nomi-undicesima-edizione">prossima edizione di Linecheck Festival</a>, in programma come da tradizione a BASE Milano tra i prossimi 19 e 22 novembre.

Le sezione Pro dell’evento sarà articolata in quattro summit, ai quali saranno affiancati dibattiti, workshop e panel che - precisano gli organizzatori - “guideranno relatori e partecipanti attraverso le dinamiche che stanno plasmando il nostro settore oggi, aprendo infinite possibilità attraverso cui la musica può trovare espressione, accendere nuovi immaginari e ispirare un cambiamento positivo”.

Il Live Arts Summit sarà realizzato in collaborazione con FAROUT Live Arts Festival, con un programma di incontri e conferenze dedicate al rapporto tra dimensione sonora e performativa.

Il Social Change Summit, realizzato in collaborazione con Act in Synch, si pone come obiettivo quello di esplorare “come la musica la cultura e l'esperienza umana condivisa possano fornire un'infrastruttura emotiva quando i sistemi politici ed economici falliscono. Concentrandosi sulla connessione, sulla resilienza culturale, sull'impegno ambientale e sul benessere, il summit dimostra come la creatività e le pratiche culturali possano darci solidità e aiutarci a creare nuovi percorsi culturali per affrontare le sfide future”.

Il Synch Summit, realizzato in collaborazione con Europe in Synch, “svela le migliori pratiche per intrecciare progetti musicali e intersettoriali: come forum per esperti di musica, videogiochi, cinema, TV e pubblicità, affronterà ancora una volta la potenza e il potenziale della sincronizzazione. Concentrandoci sulle collaborazioni tra compositori e studi di videogiochi, e tra artisti musicali, detentori dei diritti e produzioni cinematografiche/televisive, vedremo come un dialogo costruttivo tra i settori, sotto forma di licenze strategiche e supervisione di esperti, possa generare flussi di entrate e creare legami emotivi più profondi con il pubblico. Questo summit invita i professionisti dei settori creativi che considerano la musica come una forza trainante della narrazione e dell'esperienza del marchio, a fare networking, imparare e lasciarsi ispirare”.

Il quarto e ultimo summit, il Music Tech Summit, “esplora come l'intersezione tra musica e tecnologia possa plasmare il modo in cui la musica viene creata, fruita e monetizzata”. “Intelligenza Artificiale, Web3, VR/AR, Spatial Audio: tutte queste nuove tecnologie influenzano ciò che accade alla musica nel mondo di oggi e continueranno a plasmare il futuro dell'industria musicale”, spiegano gli organizzatori: “Come possiamo sfruttare appieno il potenziale di queste tecnologie? Come possiamo garantire che vengano implementate in modo equo ed etico? Quali nuove opportunità possono offrire agli imprenditori e come possono attrarre investimenti? Il Tech Summit approfondisce questi argomenti con una serie di panel, workshop, tavole rotonde e molto altro, tutti pensati per esplorare l'evoluzione del rapporto tra musica e tecnologia”.

Il Music Tech Summit ospiterà, inoltre, il meeting di lancio della Music Tech Europe Academy , il programma di accelerazione paneuropeo per le startup nel settore della tecnologia musicale.

Anche nel 2025 si rinnoverà sia l’appuntamento di Linecheck con i talenti emergenti a La Capsula, auditorium di 60 mq dotato di un sistema audio immersivo 3D all'avanguardia, che ospiterà showcase con alcuni degli artisti italiani e internazionali più interessanti provenienti da etichette di tutto il mondo, sia quello con gli esperti del settore in occasione delle Matchmaking Sessions, incontri faccia a faccia con i professionisti pensati per “creare nuove connessioni ed esplorare potenziali partnership e collaborazioni”.

Tutte le informazioni sui biglietti sono disponibili sul sito ufficiale di Linecheck a <a href="https://www.linecheck.it/tickets/">questo indirizzo</a>.

Linecheck Music Meeting and Festival è Main Content Partner della Milano Music Week, la cui edizione 2025 si terrà - ovviamente - nel capoluogo lombardo, tra&nbsp;Palazzina Appiani,&nbsp;Triennale Milano,&nbsp;Casa degli Artisti,&nbsp;i&nbsp;Dazi dell’Arco della Pace e&nbsp;il&nbsp;Museo degli strumenti musicali&nbsp;all'interno del Castello Sforzesco tra i prossimi 17 e 23 novembre.

Linecheck 2025, i primi dettagli sugli incontri professionali

Temi, iniziative ed eventi della sezione Pro del festival in programma il prossimo novembre

E’ di 151.500 euro l’importo complessivo donato in beneficenza dagli organizzatori di Aperyshow, festival benefico svoltosi tra fine aprile e inizio maggio 2025 nell’area Campo Fiera di Arsego (Padova) giusto quest’anno alla propria decima edizione. Grazie a 170mila radunati grazie agli oltre 300 artisti presenti nel cast - tra gli altri, Boro, DrefGold, Eiffel 65 e Tommy Vee - quella chiusasi la scorsa primavera è stata, secondo i promoter dell’evento, “un’edizione da record, sotto ogni punto di vista”.

La somma raccolta è stata consegnata alle diverse associazioni del terzo settore coinvolte in questa decima edizione di Aperyshow, ovvero la Fondazione Giulia Cecchettin Ets, I Bambini delle Fate, Braccio di Ferro e Fratelli Dimenticati. Parte dei proventi sarà altresì destinata alla realizzazione di un parco giochi inclusivo a San Giorgio delle Pertiche ed al sostegno della Parrocchia dei Santi Martino e Lamberto in Arsego. La cerimonia di consegna (nella foto) si è svolta presso la Sala Consiliare del Comune di San Giorgio delle Pertiche alla presenza del Sindaco Daniele Canella, degli Assessori e dei Consiglieri, degli organizzatori di Aperyshow e delle associazioni e delle onlus coinvolte.

Aperyshow 2025, donati oltre 150mila euro in beneficenza

Una decima edizione ‘da record, da ogni punto di vista’

Buone notizie per tutti coloro che frequentano e amano il Viper Theatre, uno dei live club più noti del circuito italiano:&nbsp;la sua storica sede di Firenze, devastata&nbsp;da un disastroso incendio qualche settimana fa, era&nbsp;impossibilitata&nbsp;a ospitare la nuova stagione di concerti già in programma. Per fortuna, però, è stato raggiunto un accordo per spostare tutti i suoi eventi in una sede temporanea: la Casa del Popolo di Grassina (Bagno a Ripoli), un traguardo che arriva&nbsp;grazie al lavoro di squadra tra i gestori del Viper, il Comune di Bagno a Ripoli, il Comune di Firenze e il circolo Arci.&nbsp;

Il sindaco di Bagno a Ripoli si dice orgoglioso che il Viper possa rinascere a Grassina e spiega che fin da subito, dopo l’incendio, l’amministrazione ha cominciato a ragionare su come poter supportare questa realtà importante per la cultura e l’aggregazione, un vero e proprio tempio della musica, punto di riferimento per intere generazioni" recita il comunicato stampa.&nbsp;Per agevolare l’accesso del pubblico ai concerti, inoltre, il Comune di Bagno a Ripoli si sta attivando per potenziare il servizio di trasporto pubblico verso Grassina e ritorno in occasione degli eventi: un lodevole esempio di sinergia tra operatori pubblici e privati in nome della cultura e della musica.&nbsp;L'assessora alle politiche giovanili del Comune di Firenze Letizia Perini&nbsp;sottolinea però che si tratta di una misura temporanea, atta a salvaguardare i posti di lavoro&nbsp;legati alla programmazione del&nbsp;Viper: "Questo non significherà rallentare l'intervento al centro di via Pistoiese, un luogo fondamentale che deve tornare a vivere e ospitare eventi. Ci adopereremo affinchè i lavori siano terminati prima possibile". 

Grande soddisfazione anche da parte del live club:&nbsp;“Non è semplice riorganizzare una stagione intera in così poco tempo, tra logistica, costi imprevisti e un grande dispendio di energie fisiche" commenta Marco Caciagli, direttore del Viper Theatre. "Grazie quindi anche agli artisti e alle agenzie che hanno scelto e sceglieranno di restare al nostro fianco. Il nostro obiettivo&nbsp;è ricreare a Grassina quello spirito che ha reso il Viper un punto di riferimento per la musica dal vivo oltre che uno spazio dinamico della cultura fiorentina con centinaia di laboratori, corsi e incontri. E confidiamo nel pubblico, che ci è stato vicino in questi giorni con affetto, messaggi e sostegno concreto. Adesso continuiamo a far vivere insieme lo spirito del Viper, in una casa diversa!”.&nbsp;

Viper Theatre: dopo l'incendio, i concerti spostati in nuova sede

Sarà la Casa del Popolo di Grassina (Bagno a Ripoli) la sede temporanea del live club fiorentino

Si è svolto il 10 settembre presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore l’incontro gratuito promosso dal Master in Comunicazione Musicale “L’evoluzione delle professioni della comunicazione musicale”: presenti Valentina Aiuto (CEO Help - PR &amp; Media Relations), Nicolò Picchioni (A&amp;R, Artist &amp; Label Services Manager The Orchard Italy), Maria Giovanna Guidone (Production Assistant Live Nation Italia), Roberto Riva (Co-founder Triggger), con la moderazione curata da Francesca Maria Cortese (Coordinatrice didattica del Master in Comunicazione musicale) e l’introduzione di Gianni Sibilla (Direttore didattico del Master in Comunicazione musicale).

L’obbiettivo dell’incontro era&nbsp;mostrare ai futuri studenti la varietà e la costante evoluzione dei mestieri possibili all’interno dell’industria musicale. La particolarità stava nel fatto che gli speaker erano ex studenti del master stesso, che hanno raccontato come si sono articolati i loro percorsi una volta terminati i loro studi. Valentina Aiuto, ad esempio, ha cominciato a fare l’ufficio stampa 10 anni fa e da qualche anno&nbsp;ha fondato l’agenzia Help – PR &amp; Media Relations. “Oggi per lavorare con un artista in ambito di comunicazione è necessario integrare media, progetti, immagine, e non si può certo trascurare il mondo dei social” spiega. Anche Roberto Riva è un ex studente: “Triggger è una music company che si occupa di gestire progetti musicali a 360 gradi: discografia, publishing, management di artisti e producer, consulenza legale, organizzazione di eventi b2b/b2c e consulenza creativa e d’immagine” dice. “La grande sfida quotidiana è relativa al mercato, che ad oggi è estremamente frammentato: esistono un sacco di etichette indipendenti, a volte create da ragazzi che hanno una grande veda artistica, ma si scontrano con il lato pratico: non sanno cosa sono le edizioni, i master, le royalties”.

Niccolò Picchioni aveva conseguito una laurea magistrale in biotecnologie mediche prima di iscriversi al master, a cui è seguito un primo lavoro in Artist First. “Adesso ormai da due anni e mezzo sono in The Orchard, dove passo le mie giornate da una parte come A&amp;R, ovvero cercando di sviluppare progetti artistici dal punto di vista prettamente discografico. Dall'altra parte c'è invece tutto ciò che riguarda l'artist and label services management, in cui ci interfacciamo con i nostri artisti e le nostre etichette su qualsiasi problematica, dalle banalità tecniche&nbsp;alla strategia, fino&nbsp;allo sviluppo, all'imagine e all’advertising” racconta. Maria Giovanna Guidone, infine, definisce i docenti del master “i miei angeli custodi: mi occupo di produzione grazie al percorso fatto qui” dice. “Il mio lavoro consiste in&nbsp;un mix di strategia, problem solving. E' necessario tanto entusiasmo, e anche tanto impegno, tanta attenzione e tanti compromessi in termini di vita privata, ma&nbsp;tutto è ripagato quando vedi l’entusiasmo della gente alla fine di un concerto”.

Con l’occasione dell'incontro è stata anche presentata la nuova edizione del Master In Comunicazione Musicale, il corso universitario post-laurea dedicato alla formazione di professionisti e professioniste del settore della musica e dell’industria dei media: per l’anno 2025 / 2026 il termine per la presentazione delle domande di ammissione è il prossimo 3 ottobre. Martedì 17 alle 15:30 si svolgerà un webinar di presentazione a cui sarà presente un'altra ex studentessa, ora professionista: Clarissa Annunziata, Streaming Account Manager WarnerMusicItaly.&nbsp;

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 <div style="padding:16px;"> <a href="https://www.instagram.com/p/DOdwGysiEbs/?utm_source=ig_embed&amp;utm_campaign=loading" style=" background:#FFFFFF; line-height:0; padding:0 0; text-align:center; text-decoration:none; width:100%;" target="_blank"> <div style=" display: flex; flex-direction: row; align-items: center;"> <div style="background-color: #F4F4F4; border-radius: 50%; flex-grow: 0; height: 40px; margin-right: 14px; width: 40px;"></div> <div style="display: flex; flex-direction: column; flex-grow: 1; justify-content: center;"> <div style=" background-color: #F4F4F4; border-radius: 4px; flex-grow: 0; height: 14px; margin-bottom: 6px; width: 100px;"></div> <div style=" background-color: #F4F4F4; border-radius: 4px; flex-grow: 0; height: 14px; width: 60px;"></div></div></div><div style="padding: 19% 0;"></div> <div style="display:block; height:50px; margin:0 auto 12px; width:50px;"><svg width="50px" height="50px" viewBox="0 0 60 60" version="1.1" xmlns="https://www.w3.org/2000/svg" xmlns:xlink="https://www.w3.org/1999/xlink"><g stroke="none" stroke-width="1" fill="none" fill-rule="evenodd"><g transform="translate(-511.000000, -20.000000)" fill="#000000"><g><path d="M556.869,30.41 C554.814,30.41 553.148,32.076 553.148,34.131 C553.148,36.186 554.814,37.852 556.869,37.852 C558.924,37.852 560.59,36.186 560.59,34.131 C560.59,32.076 558.924,30.41 556.869,30.41 M541,60.657 C535.114,60.657 530.342,55.887 530.342,50 C530.342,44.114 535.114,39.342 541,39.342 C546.887,39.342 551.658,44.114 551.658,50 C551.658,55.887 546.887,60.657 541,60.657 M541,33.886 C532.1,33.886 524.886,41.1 524.886,50 C524.886,58.899 532.1,66.113 541,66.113 C549.9,66.113 557.115,58.899 557.115,50 C557.115,41.1 549.9,33.886 541,33.886 M565.378,62.101 C565.244,65.022 564.756,66.606 564.346,67.663 C563.803,69.06 563.154,70.057 562.106,71.106 C561.058,72.155 560.06,72.803 558.662,73.347 C557.607,73.757 556.021,74.244 553.102,74.378 C549.944,74.521 548.997,74.552 541,74.552 C533.003,74.552 532.056,74.521 528.898,74.378 C525.979,74.244 524.393,73.757 523.338,73.347 C521.94,72.803 520.942,72.155 519.894,71.106 C518.846,70.057 518.197,69.06 517.654,67.663 C517.244,66.606 516.755,65.022 516.623,62.101 C516.479,58.943 516.448,57.996 516.448,50 C516.448,42.003 516.479,41.056 516.623,37.899 C516.755,34.978 517.244,33.391 517.654,32.338 C518.197,30.938 518.846,29.942 519.894,28.894 C520.942,27.846 521.94,27.196 523.338,26.654 C524.393,26.244 525.979,25.756 528.898,25.623 C532.057,25.479 533.004,25.448 541,25.448 C548.997,25.448 549.943,25.479 553.102,25.623 C556.021,25.756 557.607,26.244 558.662,26.654 C560.06,27.196 561.058,27.846 562.106,28.894 C563.154,29.942 563.803,30.938 564.346,32.338 C564.756,33.391 565.244,34.978 565.378,37.899 C565.522,41.056 565.552,42.003 565.552,50 C565.552,57.996 565.522,58.943 565.378,62.101 M570.82,37.631 C570.674,34.438 570.167,32.258 569.425,30.349 C568.659,28.377 567.633,26.702 565.965,25.035 C564.297,23.368 562.623,22.342 560.652,21.575 C558.743,20.834 556.562,20.326 553.369,20.18 C550.169,20.033 549.148,20 541,20 C532.853,20 531.831,20.033 528.631,20.18 C525.438,20.326 523.257,20.834 521.349,21.575 C519.376,22.342 517.703,23.368 516.035,25.035 C514.368,26.702 513.342,28.377 512.574,30.349 C511.834,32.258 511.326,34.438 511.181,37.631 C511.035,40.831 511,41.851 511,50 C511,58.147 511.035,59.17 511.181,62.369 C511.326,65.562 511.834,67.743 512.574,69.651 C513.342,71.625 514.368,73.296 516.035,74.965 C517.703,76.634 519.376,77.658 521.349,78.425 C523.257,79.167 525.438,79.673 528.631,79.82 C531.831,79.965 532.853,80.001 541,80.001 C549.148,80.001 550.169,79.965 553.369,79.82 C556.562,79.673 558.743,79.167 560.652,78.425 C562.623,77.658 564.297,76.634 565.965,74.965 C567.633,73.296 568.659,71.625 569.425,69.651 C570.167,67.743 570.674,65.562 570.82,62.369 C570.966,59.17 571,58.147 571,50 C571,41.851 570.966,40.831 570.82,37.631"></path></g></g></g></svg></div><div style="padding-top: 8px;"> <div style=" color:#3897f0; 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Lavorare con la musica oggi: le esperienze di chi ce l'ha fatta

Ex studenti a confronto nell'incontro del Master in Comunicazione Musicale dell'Università Cattolica

La collecting svedese STIM ha lanciato una licenza appositamente pensata per l’utilizzo di opere coperte da diritto nell’ambito dell’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale generativa.

“Con fino al 24% dei ricavi dei creatori musicali a rischio di diluizione a causa degli sviluppi dell'intelligenza artificiale entro il 2028, l'industria musicale si trova ad affrontare un momento cruciale”, ha spiegato l'associazione di autori ed editori: “La concessione di licenze è un percorso naturale e necessario per garantire che i diritti dei creator&nbsp;siano rispettati e il loro lavoro sia equamente compensato. Offrendo soluzioni di licenza chiare e trasparenti, possiamo plasmare un futuro in cui le nuove tecnologie siano utilizzate in modo equo, pienamente in linea con la legge sul diritto d'autore”.

“Stiamo compiendo un passo storico lanciando la prima licenza collettiva di intelligenza artificiale per la musica al mondo”, ha proseguito STIM: “Il modello di licenza rappresenta un passo importante verso una struttura sostenibile a lungo termine che tutela i profitti dei creatori musicali, offrendo al contempo alle aziende di intelligenza artificiale e musicali un percorso legale per il futuro. Con questa nuova licenza, possiamo rimanere all'avanguardia nello sviluppo tecnologico, ma alle condizioni imposte dai creatori musicali. In questo quadro, le aziende autorizzate possono addestrare i propri modelli sulle opere incluse nella licenza. Gli autori di tali opere ricevono royalties durante l'addestramento dei modelli, durante l'utilizzo del servizio di intelligenza artificiale e quando la musica da esso generata viene utilizzata”.

"Abbiamo creato un modello di licenza che ci consente di rispondere agli sviluppi dell'intelligenza artificiale senza compromettere i diritti dei creatori musicali”, ha concluso Lina Heyman, CEO ad interim di Stim: “Si tratta di garantire che chiunque voglia contribuire con la propria musica a contesti di intelligenza artificiale sia equamente compensato e goda di piena trasparenza. La licenza diventa un quadro di riferimento per il modo in cui copyright e innovazione possono andare di pari passo, con termini equi per i creatori e regole chiare per le aziende di intelligenza artificiale".

Per consentire un'implementazione sicura e controllata, la licenza viene lanciata come progetto pilota in collaborazione con le startup Songfox e Sureel. Solo un numero limitato di opere, tutte provenienti da titolari di diritti affiliati a Stim che hanno espressamente aderito, è incluso in questa prima fase di sperimentazione.&nbsp;

La licenza richiede l'utilizzo di una tecnologia di attribuzione indipendente, che consente di ricondurre la musica generata dall'intelligenza artificiale alle opere create dall'uomo che l'hanno influenzata. “Ciò - specifica STIM - consente una distribuzione dei ricavi trasparente e accurata”.

Svezia, STIM lancia una licenza dedicata all’AI

Per ‘inaugurare la prossima fase dell’industria musicale’

Per conoscere le ultime novità musicali della settimana, questo articolo ti fornirà l'elenco completo e sempre aggiornato delle nuove canzoni uscite venerdì. Ogni settimana, artisti e band pubblicano nuovi brani, album o EP su tutte le piattaforme digitali. Se vuoi rimanere al passo con le ultime uscite, non perderti <a href="https://www.rockol.it/singoli">l'elenco sempre aggiornato con tutte le novità musicali</a>. Questa settimana parliamo di Asteria, Tommaso Paradiso, Manù Squillante, Salmo e Sick Luke.

<h2>Eco - Asteria - Universal</h2>

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Il nuovo singolo di Asteria, intitolato Eco, è&nbsp;disponibile in radio. Il brano è stato pubblicato sotto l'etichetta Universal.

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<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/eco-asteria-ctid-220619834">Leggi il testo di "Eco" </a>

<div class='embed'><div class="py-4 text-lg text-center border-black border-solid bg-gray-100 border border-l-0 border-r-0 italic font-bold">
 <a href="https://www.rockol.it/singoli">Scopri qui</a> tutti i singoli in uscita!
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<h2>Lasciamene un po' - Tommaso Paradiso - Sony</h2>

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Tommaso Paradiso è uscito&nbsp;con il&nbsp;nuovo singolo "Lasciamene un po’" su tutte le piattaforme digitali e in radio. Il brano è prodotto da Simonetta e pubblicato per Columbia Records - Sony Music Italy.

<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/lasciamene-un-po-tommaso-paradiso-ctid-220619805">Leggi il testo di "Lasciamene un po'" </a>

Tommaso Paradiso nasce a Roma nel 1983. Terminati gli studi, nel 2009 dà vita alla band Thegiornalisti insieme ai compagni Marco Antonio Musella e a Marco Primavera: insieme al gruppo romano il cantautore ha pubblicato gli album VOL. 1 (2011), VECCHIO (2012), FUORICAMPO (2014), COMPLETAMENTE SOLD OUT (2016) e LOVE (2018). 
Nel settembre 2019 Paradiso lascia i Thegiornalisti e intraprende la carriera solista, che inaugura lo stesso anno con il singolo “Non avere paura”, seguito l’anno... 
<a href="https://www.rockol.it/artista/tommaso-paradiso/biografia">Leggi la biografia completa </a>

<div class='embed'><div class="py-4 text-lg text-center border-black border-solid bg-gray-100 border border-l-0 border-r-0 italic font-bold">
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<h2>Dall’altra parte c’è un Altro - Manù Squillante - 2943314 Records DK</h2>

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E' entrato in rotazione radiofonica il singolo "Dall'altra parte c'è un altro".&nbsp;

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<h2>Flashback - Salmo - Sony</h2>

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Il nuovo singolo di Salmo, intitolato "Flashback". Il brano è prodotto da Gamuel Sori e Verano ed è stato pubblicato&nbsp;anche con un videoclip.

<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/flashback-salmo-ctid-220327491">Leggi il testo di "Flashback" </a>

Il rapper Salmo nasce in Sardegna nel 1984 con il nome di Maurizio Pisciottu. Attivo sulla scena musicale fin dall’età di 13 anni, incide le sue prime strofe tra il 1997 e il 1998. Dal 1999 produce come rapper alcuni demo come “Premeditazione e dolo”, “Sotto pelle”(2004) e “Mr. Antipatia” (2005). Negli stessi anni partecipa a diversi progetti paralleli con la band Skasico, con cui vengono realizzati tre dischi, tra il 2004 e il 2008. Dal 2008 collabora con la punk/hardcore Toedgein incidendo... 
<a href="https://www.rockol.it/artista/salmo/biografia">Leggi la biografia completa </a>

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<h2>Piccola - Sick Luke - Carosello/Bomba Dischi/Sony</h2>

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Tratto dal nuovo album di Sick Luke"Dopamina" è uscito il singolo,&nbsp;insieme al visual, della canzone&nbsp;"Piccola".

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<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/piccola-feat-piccolo-thasup-sick-luke-ctid-220183713">Leggi il testo di "Piccola" </a>

Sick Luke è uno producer e rapper italiano, noto soprattutto per essere il beatmaker della Dark Polo Gang. Nato a Londra il 17 agosto 1994 e cresciuto tra Italia e U.S.A., inizia ad appassionarsi al rap ascoltando i dischi del padre, Duke Montana, storico rapper romano. 
A 13 anni, incuriosito dal mondo dell’hip hop e dalla produzione della musica, impara ad utilizzare il programma Fruity Loops per comporre la musica. La prima base di Luke è stata utilizzata dal padre per il brano Making... 
<a href="https://www.rockol.it/artista/sick-luke/biografia">Leggi la biografia completa </a>

<div class='embed'><div class="py-4 text-lg text-center border-black border-solid bg-gray-100 border border-l-0 border-r-0 italic font-bold">
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Nuova musica uscita in Italia settimana del 2022-02-06

Questa settimana nuovi singoli per Asteria, Tommaso Paradiso, Manù Squillante, Salmo e Sick Luke

Nuovi singoli, le uscite del 12 settembre

The Orchard - società dedicata ai servizi per artisti ed etichette controllata da Sony Music - ha annunciato il lancio di Open, acronimo di Orchard Physical European Network, nuova rete di distribuzione fisica con sede in Germania nata dalla fusione di due aziende tedesche, SPV Distribution e Membran.

"Questa alleanza strategica espande significativamente una delle più grandi reti di distribuzione di dischi indipendenti al mondo, rafforzandone la portata e la portata nel Regno Unito, in Europa e in Asia per la vendita al dettaglio online, la vendita per corrispondenza diretta e i punti vendita fisici", ha fatto sapere la società in una nota.

"La nascita di OPEN segna un momento cruciale per la distribuzione fisica indipendente", ha commentato Frank Uhle, CEO di SPV e amministratore delegato di Open: “Unendo i punti di forza di SPV e Membran, stiamo creando una rete formidabile che garantisce ai nostri artisti e alle nostre etichette un'implementazione dei contenuti senza pari, un'ottimizzazione della supply chain e maggiori servizi alle etichette, il tutto alimentato dal solido ecosistema di The Orchard”.

Formati fisici, The Orchard lancia Open

La nuove rete di distribuzione nata dalla fusione di SPV Distribution e Membran

Prenderà il via oggi, venerdì 12 settembre, per concludersi domani, 13 settembre, “Per chi crea - Parole liberate”, manifestazione organizzata dall’etichetta di Paolo Bedini Baracca e Burattini con il sostegno di MIC e SIAE, in programma nella cornice della manifestazione Art.27 Expo, l’unico evento in Italia interamente dedicato alla valorizzazione delle produzioni carcerarie.

Sul palco sei realtà under 35 - Alvise Nodale, Dimaggio e i Lumenea con Ambrogio Sparagna, Synaesthesia, L'isola dei cipressi viventi e Big Dave - porteranno canzoni nate su testi scritti da detenuiti, raccolti grazie al bando creato dall’associazione Parole Liberate ed emanato dal Ministero della Giustizia. I brani scelti nelle ultime due edizioni sono stati raccolti in due album realizzati da Baracca &amp; Burattini. Attualmente è in preparazione il Terzo volume. Ma l’iniziativa non è limitata all’ambito discografico ma vede la partecipazione dei musicisti a presentazioni e concerti che si svolgono dentro e fuori le carceri.

Il testo scelto dalla giuria del Premio Parole liberate 2025 è “Vieni a cercarmi” di Elena Scaini. “Ci è stato inviato (insieme ad altri due testi ed un modulo firmato) dalla detenuta Elena Scaini il giorno 31 dicembre 2024, ultimo giorno utile per partecipare al bando”, ricorda Paolo Bedini, direttore di Baracca &amp; Burattini: “Due mesi dopo Elena, condannata a 18 anni di detenzione per aver ucciso il marito che la maltrattava, ha posto fine alla sua esistenza suicidandosi all’interno del carcere di Mantova”.

Oggi a Cuneo al via ‘Per chi crea - Parole liberate’

Il testi dei detenuti diventano canzoni al festival organizzato dall’etichetta Baracca e Burattini

Lettori attenti e addetti ai lavori di tutto il mondo hanno cominciato a recepire le voci sulla possibile vendita del catalogo di The Weeknd circa un anno e mezzo fa. Le antenne si sono sintonizzate su due aspetti peculiari: la valutazione vociferata e le caratteristiche dell’artista in questione. La prima: <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-753736/the-weeknd-mistero-miliardo-di-dollari-finanziamenti">un miliardo di dollari</a>. Il secondo: il dominatore delle classifiche in streaming. Un mucchio di soldi per una serie di successi contemporanei, laddove invece il marketing dei cataloghi guarda a canzonieri di tipo “legacy”, composti da brani che hanno resistito al passare del tempo mostrando una capacità di generare ricavi duratura e consolidata. Un confronto che suggerisce di approfondire la relazione tra “decadimento” e hit. 
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Perché monetizzare?

Poco si è speculato sui media, ad oggi, sul motivo per cui una superstar&nbsp;che resta tuttora in forte ascesa&nbsp;dovrebbe volere monetizzare il suo patrimonio artistico, pur ancora così giovane. In effetti, ai fini delle nuove dinamiche economico-strategiche del nostro settore, è un tema meno interessante, quasi al confine con il gossip. Anche perché di The Weeknd sono ben note le stigmate da artpreneur: questo è uno che ha investito sette milioni dei suoi dollari personali per assicurarsi che il suo Half Time Show fosse indimenticabile.

A proposito:&nbsp;The Weeknd non è solo in questa vicenda. Firmò con Republic Records (Universal Music Group) nel 2012, ma l’artista e il suo manager Slaiby, CEO di XO, possiedono i&nbsp;master. Quanto alle edizioni, The Weeknd ha firmato anche un accordo di co-publishing con SONGS (diritti successivamente venduti a Kobalt&nbsp;e poi a Chord Music Partners) che include tutta la sua musica fino all’album "Dawn FM”: ma si può arguire che, tra quota dell’autore e percentuale sulla pubblicazione, detenga la netta maggioranza sui diritti delle sue canzoni. 
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Come monetizzare

Da testate come Bloomberg e&nbsp;FT abbiamo appreso sia dei vari "stop and go” che si sono succeduti in queste prolungate trattative, sia di come potrebbero avere preso direzioni diverse da quelle originali. In particolare, si mormora che Abel Tesfaye - vero nome di The Weeknd - potrebbe ora essere incline a cercare una fonte alternativa di finanziamento per evitare di cedere&nbsp;il controllo dei suoi asset. Lo farebbe raccogliendo capitali garantiti dal suo catalogo con l’aiuto di Lyric Capital Partners e con il ricorso alla formula dell’ABS - “Asset Backed Securities” (’titoli garantiti da attività’). Gli asset potrebbero, cioè, essere usati per raccogliere debito, come in una cartolarizzazione basata su beni patrimoniali. E&nbsp;l’artista potrebbe anche vendere una partecipazione minoritaria per mantenere il grosso della proprietà e il controllo dei suoi diritti musicali, magari utilizzando entrambi i meccanismi. 
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Assed Backed Security

Una ABS (Assed Backed Security) è uno strumento finanziario&nbsp;in cui un insieme di asset che producono flussi di cassa futuri&nbsp;(derivanti da prestiti, crediti, royalties, canoni…) viene consolidato&nbsp;e poi convertito in titoli negoziabili. L’investitore che acquista questi titoli riceve pagamenti periodici derivanti dai flussi di cassa&nbsp;generati dagli asset sottostanti che, tuttavia, restano&nbsp;di proprietà del cedente; sono il rischio e il rendimento ad essere trasferiti agli investitori che comprano i titoli. E&nbsp;il valore del titolo dipende dalla qualità e prevedibilità dei flussi di cassa&nbsp;degli asset. Per certi versi l’ABS è uno strumento alternativo al&nbsp;prestito bancario tradizionale:&nbsp;un insieme di crediti futuri (o ricavi futuri da royalties)&nbsp;può essere impacchettato (“consolidato”) e venduto agli investitori in forma di obbligazioni. 
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I casi di Queen, Michael Jackson e David Bowie

Pagare un miliardo di dollari equivarrebbe ad applicare al catalogo di The Weeknd un multiplo di circa 18 volte sul flusso annuale di royalties attese. E’ molto, eccome, eppure non sarebbe un inedito.

Altri cataloghi di superstar — vengono in mente quelli di Michael Jackson e Queen su tutti — sarebbero stati venduti a più di 20 volte il multiplo. La differenza con quei casi? E’ sostanziale, perché mentre i redditi futuri attesi di entrambi quei cataloghi riguardano brani abbondantemente ammortizzati e completamente maturati molto tempo fa, il catalogo di The Weeknd è composto da molte canzoni che godono ancora dello status di hit.

Poi ci sarebbe un caso alternativo che ha fatto scuola: molti anni fa David Bowie ricorse all’ABS e fece rumore con i suoi <a href="https://www.rockol.it/news-718583/david-bowie-cinque-mosse-di-carriera-geniali">Bowie Bonds</a>, cartolarizzando i flussi di royalties future attese generate dal suo catalogo.&nbsp;Nel caso dei Bowie Bonds, la quasi totalità dei brani era già “legacy”: i ricavi erano diventati relativamente stabili. Da un lato, pertanto,&nbsp;senza grandi potenziali di crescita; dall’altro, però, capaci di rendere l’investimento più prevedibile, sebbene meno dinamico. 
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Tra hit e “decay”

Ci sono alcune caratteristiche che rendono il catalogo di The Weeknd diverso dai classici cataloghi legacy. Molte sue tracce continuano a generare flussi simili a hit contemporanee, e si&nbsp;tratta dunque di flussi non lineari: la popolarità dei brani di The Weeknd può crescere o risalire grazie a TikTok, sincronizzazioni, collaborazioni o trend virali. A&nbsp;differenza dei Bowie Bonds, dove l’intero flusso era fisso e definito, qui il catalogo è legato a un artista ancora in attività, con nuovi album, tour e merchandising che possono essere integrati nel pacchetto per garantire ulteriore cash flow. Si consideri che 25 delle canzoni di The Weeknd hanno generato oltre 400.000 unità equivalenti ciascuna nel 2024, (tra cui sei oltre 1 milione di unità - fonte Luminate). Insomma, splendide notizie e business in boom, però la musica di The Weeknd è ancora distante dallo status di catalogo.

Ma da&nbsp;quando&nbsp;le hit sono un problema? Qui subentra la questione del “decadimento”… 
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Cataloghi: il decadimento logora chi non ce l'ha

Nei casi classici di ABS su cataloghi musicali, uno degli elementi centrali nella valutazione è proprio il “decay”, il decadimento, ossia la diminuzione dei ricavi generati dai brani nel tempo. Il concetto, che potrebbe suonare contro-intuitivo in un’industria che nelle hit vede uno dei suoi principali KPI, in effetti è abbastanza semplice. Ogni canzone genera flussi di cassa derivanti da streaming, download, sincronizzazioni (film, pubblicità, videogiochi) e performance live; col tempo “invecchia” (ossia: perde popolarità, flussi di streaming e opportunità di passaggio). Ebbene: di quella vecchia canzone gli investitori vogliono prevedere come e quanto continuerà a generare reddito negli anni successivi, perché questo fattore determina il moltiplicatore&nbsp;applicato per la valutazione del catalogo.&nbsp;

Il decadimento, applicato a un catalogo effettivamente ‘legacy’, funziona come una specie di assicurazione sul rischio. La dipendenza dall’attività futura dell’artista è rischiosa: un calo di popolarità, scandali o cambiamenti di trend possono ridurre i ricavi futuri. Flussi ancora attivi possono attirare più investitori, ma anche rendere la valutazione sensibile a piccoli cambiamenti di performance.

In conclusione, l’happy problem di The Weeknd oggi è che i&nbsp;guadagni delle sue canzoni non sono completamente decaduti e, di conseguenza, il livello del reddito annuo del suo catalogo diventa meno prevedibile. E i finanziatori, è noto, cercano ritorni quanto più possibile certi per i loro investimenti.&nbsp;Il decadimento è un fattore chiave nella valutazione di un catalogo, perché indica che i suoi ricavi continueranno a fluire nonostante la musica non appartenga più alle hit attuali.&nbsp;

The Weeknd

La nuova regola di The Weeknd: fondere frontline e catalogo

'Decadimento' e hit a confronto: il suo canzoniere vale già quelli di Bowie, Queen e Jackson?

Sono oltre 30mila le tracce interamente generate dall’intelligenza artificiale che vengono caricate quotidianamente su Deezer: a renderlo noto è lo stesso DSP francese, precisando come - oggi - quasi un terzo della nuova musica inserita quotidianamente nel proprio catalogo sia frutto di creatività non umana.

“Lo strumento di rilevamento dell'intelligenza artificiale di Deezer è attivo dall'inizio dell'anno, consentendo all'azienda di monitorare un aumento costante di contenuti completamente sintetici sulla piattaforma”, hanno precisato, in una nota ufficiale, i gestori del DSP: “A giugno, Deezer è diventata la prima (e finora unica) piattaforma di streaming musicale a taggare esplicitamente la musica generata dall'intelligenza artificiale”.

"Dopo un enorme aumento nel corso dell'anno, la musica generata dall'intelligenza artificiale rappresenta ora una parte significativa della distribuzione giornaliera di brani in streaming e vogliamo essere all'avanguardia nel ridurre al minimo qualsiasi impatto negativo per artisti e fan", ha dichiarato Alexis Lanternier, CEO di Deezer. "Il nostro approccio è semplice: rimuoviamo i contenuti generati interamente dall'intelligenza artificiale dalle raccomandazioni algoritmiche e non li includiamo nelle playlist editoriali. In questo modo garantiamo che l'impatto sul pool di royalty rimanga minimo, offrendo al contempo un'esperienza utente trasparente. E, soprattutto, continuiamo a combattere le attività fraudolente, che sono il principale motore del caricamento di contenuti generati interamente dall'intelligenza artificiale".

A gennaio, Deezer ha riferito che <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-749577/cosi-deezer-vuole-arginare-l-invasione-dei-brani-generati-dall-ai">circa il 10% di tutti i contenuti pubblicati sulla piattaforma</a> era generato dall'intelligenza artificiale. Questa percentuale <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-751359/deezer-il-18-dei-nuovi-brani-in-streaming-e-generato-dall-ai">è salita al 18% ad aprile</a> e ha ora raggiunto il record del 28%.

Deezer, si intensifica la lotta ai brani generati dall'AI

Quasi un terzo degli upload giornalieri è generato interamente dall'intelligenza artificiale

TicketOne ha annunciato una partnership con Blue Note Milano, storico jazz club del capoluogo lombardo. “Grazie a questa collaborazione, la tecnologia avanzata di TicketOne sarà messa a disposizione del Blue Note Milano, non solo per la vendita dei biglietti degli eventi live, ma anche per la vendita online dei servizi di food &amp; beverage e merchandising”, ha fatto sapere la società italiana parte del gruppo CTS Eventim, in una nota: “Questa integrazione offrirà agli spettatori un’esperienza digitale completa, semplice e immediata, a partire dall’acquisto del biglietto fino all’accesso a prodotti esclusivi e ristorazione dedicata”.

Nell’ambito dell’accordo “TicketOne metterà a disposizione la propria piattaforma digitale evoluta, che garantirà un sistema di vendita rapido, sicuro e multicanale, includendo il sito ticketone.it, l’APP dedicata e il portale bluenote.it, con una gestione coordinata e innovativa di tutte le offerte commerciali legate agli eventi”.

“Siamo entusiasti di avviare questa partnership con Blue Note Milano, realtà di riferimento per la musica Jazz dal vivo in Italia”, ha dichiarato Andrea Grancini, CEO di TicketOne: “L’integrazione delle nostre piattaforme nei servizi digitali di Blue Note, dal ticketing al food &amp; beverage fino al merchandising, rappresenta un passo avanti significativo per offrire un’esperienza utente completa, fluida e coinvolgente. Puntiamo a rendere più semplici e dinamici tutti i touchpoint con il pubblico, consolidando la nostra leadership tecnologica nel settore”.

“L’accordo con TicketOne è un altro importante risultato nel percorso del nostro Jazz Club, il più importante d’Italia e tra i più noti in Europa; ed è solo l’inizio di una collaborazione con il leader di mercato che ci aspettiamo porterà vantaggi reciproci e un'evidente semplificazione e miglioramento del servizio per i nostri clienti”, ha aggiunto Daniele Genovese, CEO di Blue Note Milano: “Siamo entusiasti di questa partnership che ci proietta verso un futuro sempre più aperto al dialogo e all’interazione con i clienti, i partner e con gli altri interlocutori del nostro locale. Non vediamo l’ora di registrare le sinergie di questa collaborazione”.

TicketOne, una partnership con Blue Note Milano

Un accordo strategico che non riguarderà solo le operazioni di ticketing

Il Gruppo Sugar ha annunciato di aver arricchito la struttura del proprio organico “attraverso l’ingresso di due nuove figure chiave e la promozione di risorse interne, con l’obiettivo di consolidare il proprio impegno al fianco degli artisti e far fronte in modo sempre più efficace alle trasformazioni di un mercato in continua evoluzione”.

Gianluigi Peccerillo è stato nominato Head of A&amp;R dell’etichetta discografica Sugar Music. “Peccerillo porta con sé con un solido background in ambito A&amp;R e - grazie alla pluriennale esperienza in peermusic Italy - una profonda conoscenza sia del mondo editoriale che discografico”, ha precisato, in una nota l’azienda. Peccerillo risponderà direttamente a Filippo Sugar, CEO e Presidente del Gruppo Sugar.

Lorena Lombardi assume il ruolo di Head of Music Licensing, “con l’incarico di sviluppare ulteriormente il business nell’ambito delle licenze di sfruttamento di tutti i repertori del Gruppo”. “Con il suo rientro in Italia - dopo un quindicennio di esperienza all’estero - contribuirà a rafforzare la strategia di sviluppo internazionale di Sugar Music Publishing, con un focus particolare sul mercato francese”, ha commentato la società con quartier generale a Milano. Lombardi risponderà direttamente a Elisabetta Biganzoli, Managing Director di Sugar Music Publishing.

Il Gruppo Sugar ha inoltre comunicato le promozioni interne di Alessandro Cecconato (Head of Marketing &amp; Communication per Sugar Music e CAM Sugar), di Alessia Porcari (Head of International Development &amp; Label Operations per Sugar Music) e di Samantha Nocera (Head of Promotion per Sugar Music).

“La nostra squadra si allarga, ma soprattutto si arricchisce di professionisti di assoluto valore”, ha comunicato il CEO e Presidente del Gruppo Sugar Filippo Sugar: “Siamo orgogliosi tanto di questi inserimenti quanto della crescita delle risorse interne: testimoniano la portata dei nostri obiettivi, così come la rinnovata attrattiva che il Gruppo Sugar esercita sulle migliori figure professionali del settore. Vogliamo rendere tangibile la volontà, che da sempre ci ha caratterizzato, di mettere la musica al centro”.

Il Gruppo Sugar “desidera ringraziare Fabio Rinaldi - originariamente entrato in organico come Publishing Manager nel 2018, poi nominato A&amp;R Manager l’anno successivo, Manager di Sangiovanni nel 2020, Head of A&amp;R nel 2021 e infine Music &amp; A&amp;R Consultant lo scorso mese di luglio, ndr - per il prezioso contributo e il lavoro svolto con passione durante gli anni condivisi insieme”.

Laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, Peccerillo ha maturato la sua esperienza come A&amp;R Manager presso Peermusic Italy, occupandosi sia dell’aspetto editoriale che di quello discografico. Ha contribuito al lancio e allo sviluppo di artisti come La Niña, Golden Years, BLUEM, Ginevra e ceneri, oltre ad aver curato gli accordi con autori di rilievo tra cui Pierfrancesco Pasini e Francesco Fugazza. Parallelamente, ha seguito i primi passi di progetti eterogenei come Massimo Pericolo e Giorgio Pesenti, contribuendo inoltre alla valorizzazione del catalogo Heritage di peermusic italy. Da sempre attento alle nuove sonorità, porta avanti un lavoro di scouting e sviluppo che coniuga memoria e innovazione, con l’obiettivo di dare spazio e prospettiva alle nuove generazioni di autori e artisti.

Lombardi ha costruito la sua carriera accademica e professionale a Parigi per quasi vent’anni. Laureata in Concezione e Direzione di progetti culturali all’Università Paris 3 Sorbonne Nouvelle, ha in seguito costruito un’esperienza professionale nell’industria musicale approfondita e versatile, spaziando dall’ambito discografico a quello editoriale. Si è occupata di promozione (prima per l’etichetta indipendente Atmosphériques, poi per Barclay/Universal), coordinamento artistico e sincronizzazione presso Universal Music Publishing France. Il suo profilo trilingue l’ha fatta naturalmente evolvere verso le relazioni internazionali: dal 2017 ha contribuito alla valorizzazione del catalogo editoriale di Universal Music Publishing France nella ricerca proattiva di opportunità di sincronizzazione all’estero.

Sugar, nuovi ingressi e promozioni nell’organico del gruppo

Entrano Peccerillo (come Head of A&R di Sugar Music) e Lombardi (Head of Music Licensing)

FIMI - Federazione Industria Musicale Italiana, nell’ambito della prosecuzione della collaborazione con i TIM Music Awards, ha reso noto - “in continuità con lo spirito solidale delle ultime edizioni” - di destinare “l’intero compenso (per la partecipazione alla prossima edizione dell'evento, il programma il 12 e 13 settembre all'Arena di Verona) – pari a 10.000 € – a Equaly, la prima realtà italiana che si occupa di parità di genere all’interno del settore musicale, mirando a decostruire gli stereotipi di genere, creare consapevolezza, fornire modelli positivi, offrire formazione, fare rete e dare risalto alle donne e alle persone che si identificano in generi sottorappresentati”.

“Siamo molto felici che FIMI abbia deciso di sostenere il lavoro che Equaly sta portando avanti da più di 4 anni; è un primo importante segnale istituzionale del fatto che lavorare sulla parità e sull’equità può solo portare nuova linfa all’industria e alla società in generale”, ha fatto sapere il team di Equaly: “Visto il difficilissimo momento storico, stiamo lavorando attivamente per individuare progetti in favore delle donne palestinesi a cui destinare parte di questa donazione. Comunicheremo quanto prima sui nostri canali gli sviluppi e le realtà con cui collaboreremo”.

FIMI mette a disposizione dei TIM Music Awards le certificazioni elaborate da NIQ relative al periodo settembre 2024 - settembre 2025: le soglie per gli album vanno dalle 25mila copie per la certificazione Oro alle 500mila per la certificazione Platino, mentre quelle dei singoli sono comprese tra le 100mila per la certificazione Oro ai 2 milioni per la certificazione Platino.

TIM Music Awards 2025: FIMI devolve il proprio compenso a Equaly

A sostegno della parità di genere all’interno del settore musicale

Lo avevano già fatto gli eredi del compianto rapper MF Doom, ora tocca a una band: i Twenty One Pilots hanno fatto causa a Temu, colosso delle vendite online che nel solo secondo trimestre 2025&nbsp;ha dichiarato oltre un miliardo e mezzo di dollari di incassi. L'accusa è quella di avere messo in vendita&nbsp;merchandising contraffatto: "una lunga serie di prodotti che violano il copyright o presentano altri profili di illegalità", recita la causa, tra cui "copie palesi" del merch.&nbsp;

E' interessante sottolineare, inoltre, che la compravendita di materiale tarocco online non è illegale solo per il venditore, ma anche per l'acquirente. E' di ieri, ad esempio, la notizia della multa record da 618 euro che la Dogana italiana ha comminato a un padre di Roma, colto in flagrante per aver acquistato per sua figlia proprio su Temu&nbsp;una maglietta falsa del film "Monsters &amp; Co" e una confezione di fermagli contraffatti di "Inside Out", entrambi marchi&nbsp;di proprietà Disney. Un ordine da appena 42,13 euro che ora gli costerà 14 volte tanto.

“Temu ribadisce il massimo rispetto per i diritti di proprietà intellettuale e valuta&nbsp; con attenzione ogni segnalazione di presunta violazione", ha precisato l'azienda in una nota ufficiale fatta pervenire alla stampa internazionale e italiana:&nbsp;"Confermando il proprio impegno in tal senso, l’azienda respingerà con decisione accuse prive di fondamento".

I Twenty One Pilots fanno causa a Temu per contraffazione

La piattaforma cinese venderebbe merchandising non ufficiale della band. La replica dell'azienda

Con voto non unanime la Corte d’Appello degli Stati Uniti ha reintegrato Shira Perlmutter alla guida dell’US Copyright Office, annullando la decisione del Presidente degli Stati Uniti <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-751816/usa-trump-licenzia-shira-perlmutter-copyright-office">Donald Trump, che lo scorso maggio aveva licenziato l’avvocato e docente specializzata in diritto d’autore</a>. Secondo il tribunale la rimozione di Perlmutter dal suo ruolo è stata illegittima perché non tra le prerogative dell’amministrazione.

"La presunta, palese interferenza dell'Esecutivo nel lavoro di un funzionario del ramo legislativo, mentre svolge compiti autorizzati dalla legge per consigliare il Congresso, ci sembra una violazione della separazione dei poteri che è significativamente diversa per tipo e grado dai casi precedenti", si legge nella sentenza: "La presunta rimozione da parte del Presidente del consigliere capo del ramo legislativo in materia di copyright, basata sul consiglio da lei fornito al Congresso, è simile al tentativo del Presidente di licenziare l'assistente legale di un giudice federale".

Poco prima del licenziamento di Perlmutter il Copyright Office aveva pubblicato un rapporto che esprimeva un parere contrario all’uso di materiale protetto da copyright per l'addestramento di modelli di intelligenza artificiale generativa.

US Copyright Office, reintegrata Shira Perlmutter

La Corte d’Appello annulla la decisione di Donald Trump dello scorso maggio

William Alsup, il giudice federale al quale è stata affidata la vertenza tra Anthropic e una rappresentanza di autori, ha “congelato” <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-753946/anthropic-risolta-la-causa-con-gli-autori-con-s-1-5-miliardi">l’accordo extragiudiziale raggiunto tra le parti che vedrebbe la società sviluppatrice del LLM Claude versare ai querelanti 1,5 miliardi di dollari a titolo di indennizzo</a> per le opere utilizzate senza autorizzazione nel corso dei processi di training del proprio modello di AI. Come riferiscono le agenzie americane Associated Press e Bloomberg, in un’ordinanza successiva all’udienza organizzata per validare l’accordo Alsup ha espresso forti perplessità nei confronti dell’intesa tra le parti, dichiarando di sentirsi "ingannato" e di aver bisogno di maggiori informazioni sulla procedura di richiesta di risarcimento per i membri della class action.

"Ho un presentimento inquietante riguardo ai parassiti che continuano a proliferare con tutti questi soldi sul tavolo", ha fatto sapere il giudice, spiegando come l’accordo non sia “affatto vicino alla conclusione”: "Vedremo se riuscirò a tapparmi il naso e ad approvarlo", ha concluso Alsup, rinviando l’udienza al prossimo 25 settembre.

Critiche, ovviamente, sono state espresse da diversi rappresentanti dell’industria creativa. Se per Maria Pallante, CEO dell'Association of American Publishers, Alsup "ha dimostrato di non comprendere il funzionamento dell'industria editoriale", Mary Rasenberger, CEO dell’Authors Guild, si è detta confusa dalla decisione del giudice, temendo che il rinvio non rappresenti che un tentativo di indebolire alcuni autori rappresentati nella vertenza.

Pur non riguardando direttamente l’industria musicale, la risoluzione della causa intentata dagli autori americani ad Anthropic potrebbe rappresentare un precedente importante per un altro contenzioso in corso, quello tra la società con quartier generale a San Francisco e tre big dell’editoria musicale internazionale - Universal Music Publishing Group, Concord e ABKCO, che - sostanzialmente - hanno portato in tribunale l’azienda fondata nel 2021 da Dario Amodei, Daniela Amodei, Jared Kaplan, Jack Clark e Ben Mann muovendo le medesime accuse mosse dalla class action avviata dagli autori: una decisione di Alsup a favore di Anthropic renderebbe molto difficile - se non impossibile - far valere le proprie ragioni ai tre big del music publishing che hanno avviato la causa legale.

Anthropic, la giustizia USA ‘congela’ l’accordo con gli autori

La decisione è rinviata al prossimo 25 settembre

Negli ultimi giorni, numerosi utenti di tutto il mondo stanno segnalando disservizi sulle Spotify Charts, che sarebbero rimaste parzialmente ferme allo scorso 4&nbsp;settembre. Lo segnalano su <a href="https://www.reddit.com/r/musicmarketing/comments/1nayrpq/anyone_else_have_no_spotify_for_artists_updates/">Reddit</a>, su <a href="https://x.com/chartdata/status/1964478837338886213">X</a>, ma anche sul <a href="https://community.spotify.com/t5/Ongoing-Issues/Spotify-charts-not-updating/idi-p/7123556">forum ufficiale</a> del DSP. Le anomalie non si riscontrerebbero solo sulle classifiche, ma anche sull'interfaccia Spotify for Artists, e la preoccupazione generale&nbsp;è che possa in qualche modo impattare anche sulle classifiche nazionali: in molti si chiedono se i dati che al momento non sono disponibili siano andati persi oppure se semplicemente non compaiano per via di un problema tecnico, ma continuino a essere raccolti e conteggiati come sempre.&nbsp;

In rete c'è chi pensa che si tratti di un aggiornamento dell'algoritmo di Spotify mirato all'eliminazione massiccia dei bot e degli ascolti delle streaming farm, un problema di difficile risoluzione che da tempo affligge tutto il comparto dello streaming. Non sembra però trattarsi di questo. Lo conferma anche l'azienda, che abbiamo interpellato:&nbsp;"Al momento stiamo riscontrando un problema tecnico che influisce sulla visualizzazione di alcuni dei nostri dati, ma i nostri team stanno lavorando attivamente per risolvere il problema", fa sapere Spotify.&nbsp;Al momento in cui vi scriviamo (mercoledì 10 settembre alle ore 17.00 circa) sembrerebbe che alcuni utenti e artisti visualizzino le classifiche&nbsp;di nuovo regolarmente aggiornate, mentre altri riferiscono che&nbsp;continuano a sperimentare un blocco.

Si registrano disservizi sull'aggiornamento delle Spotify Charts

Li segnalano da giorni utenti da tutto il mondo: ecco cosa sta succedendo

Come già preannunciato, l'edizione 2025 della Milano Music Week si svolgerà dal 17 al 23 novembre: anche questa edizione sarà diffusa in tutto il territorio cittadino, grazie alla progettualità di&nbsp;Comune di Milano - Assessorato alla Cultura e ai promotori AssoConcerti, Assomusica, FIMI Federazione Industria Musicale Italiana, NUOVO IMAIE Nuovo Istituto Mutualistico Artisti Interpreti Esecutori e SIAE - Società Italiana degli Autori ed Editori e all'organizzazione di Butik s.r.l. Impresa Sociale. La Direzione Artistica è affidata anche quest'anno&nbsp;a&nbsp;Nur Al Habash. Molti anche i partner (ANEM, EMusa, Evolution, FEM Federazione Editori Musicali, PMI Produttori Musicali Indipendenti, SCF) e, come sempre,&nbsp;Linecheck Music Meeting and Festival è Main Content Partner della MMW.

Diversi gli headquarter svelati: Palazzina Appiani (edificio storico all’interno di Parco Sempione, che&nbsp;ospiterà principalmente i panel sul music business e gli aperitivi serali),&nbsp;Triennale Milano (nel nuovo spazio Voce e nell’Agorà, per showcase, dj set, ascolti condivisi),&nbsp;Casa degli Artisti&nbsp;(centro di residenza artistica internazionale in zona Moscova),&nbsp;i&nbsp;Dazi dell’Arco della Pace (ospiteranno talk, incontri ed eventi serali), il&nbsp;Museo degli strumenti musicali&nbsp;all'interno del Castello Sforzesco (qui&nbsp;si terranno incontri e format unici, oltre a visite nella sezione dedicata allo&nbsp;Studio di Fonologia della Rai di Milano, in occasione del centenario dalla nascita di Luciano Berio).

Anche 21 House of Stories&nbsp;ospiterà per il secondo anno degli appuntamenti legati alla settimana della musica, mentre il&nbsp;nuovo&nbsp;format “The Stereo Line”,&nbsp;concepito per valorizzare l’esperienza d’ascolto e il rapporto con la comunità locale, verrà accolto da sette bar in tutta la città:&nbsp;Bene Bene, FEAT.Barona, MOGO, NODO Bar, Onda, Palinuro&nbsp;e&nbsp;Section80Bar. A questo si affianca il progetto itinerante&nbsp;"Diggin' With..."&nbsp;all’interno dei&nbsp;negozi di dischi.&nbsp;Il quartiere NoLo&nbsp;e il&nbsp;Municipio 2, infine,&nbsp;saranno&nbsp;valorizzati&nbsp;dal progetto speciale Periphonic, realizzato con il contributo di Fondazione Cariplo, che porta la musica nei quartieri più periferici di Milano.

Quanto a uno degli eventi più attesi, la cerimonia dei SIAE Music Awards: il 22 novembre si terrà al Superstudio Più la terza edizione dei premi che celebrano gli autori e gli editori italiani di maggior successo nel nostro Paese e all’estero.

Ricordiamo infine che sono aperte le call pubbliche per candidare i propri progetti nel programma della Milano Music Week.&nbsp;Entro il 30 settembre&nbsp;è possibile<a href="http:// https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSe6WfiAq4SBx---ed3fDex7fKeH6pM4edxVFjSdPtWtlXEuTw/viewform"> candidare il proprio spazio</a>, che se selezionato entrerà&nbsp;a far parte della&nbsp;<a href="https://milanomusicweek.it/?_gl=1*cpi3pc*_up*MQ..*_ga*Njc1NjUzODI1LjE3NTY3MzMyOTg.*_ga_992VHL0HXM*czE3NTY3MzMyOTUkbzEkZzAkdDE3NTY3MzMyOTUkajYwJGwwJGgw#mappa" target="_blank">Mappa degli spazi disponibili</a>&nbsp;presente sul sito ufficiale di Milano Music Week.&nbsp;Entro il 10 ottobre è invece possibile <a href="https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSeEjykeT8JyDITc1pdML1w50uJeAVtzlGKZEx7Ckro65aXr-A/viewform">proporre il proprio&nbsp;evento</a>.

Milano Music Week 2025: annunciate date ufficiali e location

Come ogni anno concerti, dj set, incontri, workshop, panel, showcase e appuntamenti speciali diffusi

“At last, lossless”: questa le parole utilizzate in apertura della nota con la quale oggi, mercoledì 10 settembre, Spotify ha ufficialmente annunciato l’integrazione dell’audio ad alta qualità nel proprio servizio. La funzione, ovviamente, sarà riservata agli abbonati Premium, sarà resa disponibile progressivamente su oltre 50 mercati a livello mondiale entro la fine di ottobre: per il momento l’audio lossless è disponibile per i clienti a pagamento del DSP svedese in Australia, Austria, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Giappone, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Portogallo, Svezia, Stati Uniti e Regno Unito. Gli utenti degli altri paesi saranno avvisati via mail man mano che il servizio verrà attivato presso l’area geografica di residenza.

"L'attesa è finalmente finita; siamo davvero entusiasti che l'audio lossless sia disponibile per gli abbonati Premium", ha dichiarato Gustav Gyllenhammar, VP Subscriptions di Spotify: "Ci siamo presi del tempo per sviluppare questa funzionalità in modo da dare priorità a qualità, facilità d'uso e chiarezza in ogni fase, in modo che ognuno sappia sempre cosa succede ‘sotto il cofano’. Con Lossless, i nostri utenti premium avranno ora un'esperienza di ascolto ancora migliore".

La nuova opzione permetterà di riprodurre in streaming brani in formato FLAC fino a 24 bit/44,1 kHz, “per un livello di definizione superiore in quasi tutti i brani disponibili su Spotify” - hanno precisato i gestori del servizio. Il servizio lossless è disponibile su dispositivi mobili, desktop e tablet, e su diversi dispositivi che supportano Spotify Connect, tra i quali quelli prodotti da Sony, Bose, Samsung e Sennheiser. Il supporto per altri dispositivi, tra cui quelli prodotti da Sonos e Amazon, sarà disponibile a partire da ottobre.

Per abilitare l’audio lossless occorre, una volta entrati nell’app Spotify, toccare l’icona del profilo in alto a sinistra, selezionare “Qualità multimediale” dalla voce del menù “Impostazioni e privacy” e selezionare dove abilitare la funzione (Wi-Fi, rete cellulare, download). “Per un'esperienza di ascolto ottimale e fluida, consigliamo di riprodurre musica in streaming lossless tramite Wi-Fi utilizzando cuffie o altoparlanti cablati su una connessione non Bluetooth, come Spotify Connect”, ha precisato Spotify: “Attualmente, il Bluetooth non fornisce una larghezza di banda sufficiente per trasmettere audio lossless, quindi il segnale deve essere compresso prima di essere inviato”.

Con la mossa annunciata oggi Spotify entra finalmente nel segmento dell’audio ad alta qualità, porzione di mercato <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-728359/audio-spaziale-dolby-atmos-su-apple-music-spotify-hi-fi">già ampiamente presidiata dal concorrente diretto del DSP guidato da Daniel Ek, Apple Music</a>. Non è chiaro, al momento, che ruolo avrà la nuova funzione lossless quando la piattaforma renderà disponibile il <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-750655/spotify-abbonamento-super-premium-come-potrebbe-funzionare-e-perche">nuovo tier Super Premium</a>, livello di abbonamento dedicato ai superfans che - oltre che all’audio in alta definizione - potrebbe offrire anche anteprime di uscite, funzioni di editing dei brani e un accesso privilegiato a canali di ticketing selezionati.

L’audio ad alta qualità è (finalmente) arrivato su Spotify

Ma (almeno per il momento) non farà parte di un nuovo livello ‘super premium’

FLG, etichetta del Frontiers Label Group dedicata all’alternative rock, ha annunciato l’ingresso degli As It Is nel proprio roster: il quartetto - tornato alla propria formazione classica per la prima volta dal 2018 - pubblicherà questa settimana un nuovo brano, in vista di ulteriori uscite nel corso del 2026.

“Firmare un accordo con una nuova etichetta non è stata una scelta che abbiamo preso alla leggera”, ha commentato il chitarrista e frontman Ben Biss: “Per molto tempo, abbiamo pensato che l'unica scelta giusta fosse rimanere indipendenti per la prima volta nella nostra carriera, ma siamo una band che ama e apprezza un team dedicato attorno a sé. Quindi, quando FLG ci ha contattato, il loro entusiasmo per le nuove canzoni è stato contagioso e stimolante. Tim Bailey è stato il nostro promoter a Bristol per quasi 10 anni, quindi avere nel team persone che hanno visto e compreso tutto il nostro percorso è molto emozionante. Sanno di cosa si tratta questa band ora, oggi, e credono nella nuova missione. Il team è stato incredibile finora e siamo entusiasti di ciò che il futuro riserva per questo nuovo capitolo di As It Is con FLG".

“Mettere sotto contratto gli As It Is per FLG è per me un momento surreale e di svolta”, ha aggiunto Leo Nicholas, Head of A&amp;R di FLG: “Collaborare al prossimo capitolo di una band con il calibro, la grinta e la visione creativa di As It Is è sia un onore che un privilegio, e sono entusiasta di ciò che potremo realizzare insieme".

“Sono passati 10 anni da quando ho promosso il primo dei miei numerosi concerti per gli As It Is, quindi per me questo è un momento di chiusura del cerchio”, ha concluso Tim Bailey, Head of Label – International di Frontiers Label Group: “E’ incredibilmente emozionante essere di nuovo tutti insieme. La band ha creato un disco pieno di cuore e ambizione, e non vedo l'ora di vederlo prendere il volo".