Goldman Sachs ha pubblicato l’edizione 2024 di Music in the Air, l’outlook sull’industria musicale globale: secondo gli analisti della società con sede a New York il settore crescerà nel corso dei prossimi mesi del 7,6% (+0,1% rispetto alla previsione precedente), con performance particolare brillanti dei comparti di musica dal vivo ed editoria musicale.

La ricerca, coordinata da Lisa Yang, individua nel 2023 “un punto di svolta sotto molti aspetti, segnato dal primo grande aumento dei prezzi delle piattaforme streaming a livello globale, dalla modernizzazione di strutture obsolete di pagamento delle royalty&nbsp;e dall’implementazione dell’intelligenza artificiale generativa”. Fatte queste premesse, gli analisti del colosso finanziario americano si attendono “ulteriori progressi in queste aree nel 2024 e oltre”: nello specifico, sarà lecito attendere “una seconda tornata di&nbsp;aumenti dei prezzi” da parte dei DSP, “il&nbsp;lancio di nuovi piani super premium rivolti ai superfan”, “l’adozione di modelli di pagamento artist centric” da parte delle piattaforme e “lo sviluppo di un quadro normativo riguardante la monetizzazione” relativa il consumo di opere create con soluzioni di AI generativa “attraverso accordi di licenza tra aziende tecnologiche e titolari di diritti”.

Il report, pertanto, aggiorna il tasso di crescita annuale al 7,6%, con previsioni di crescita più forti per i segmenti del live (che entro il 2030 dovrebbe vedere crescere il proprio volume d’affari del 31%) e del publishing (la cui espansione, entro la fine del decennio, dovrebbe attestarsi intorno ai 4 punti percentuali). Più caute, soprattutto quelle a lungo termine, sono le proiezioni relative al comparto della musica registrata, che dovrebbe sperimentare un aumento delle&nbsp;vendite&nbsp;del fisico in grado di compensare una crescita ridotta dei ricavi dallo streaming (soprattutto free, innescata da una contrazione della raccolta pubblicitaria) e da un mercato dei video online “più maturo”. Ovviamente al netto di sviluppi.

“Benché i DSP abbiano portato a compimento un primo round di aumento dei prezzi negli ultimi 18 mesi, riteniamo che gli abbonamenti allo streaming continuino a offrire un buon rapporto qualità-prezzo ai consumatori”, spiega il report: “Futuri cicli di aumenti dei potrebbero assumere la forma di aumenti dei prezzi principali su tutti i piani o prezzi più sfumati per prodotti o funzionalità extra come audiolibri o audio Hi-Fi, o il lancio di nuovi piani speciali rivolti ai superfans. Continuiamo a prevedere una crescita media dei prezzi su base annua del 3% circa per i mercati sviluppati, con un potenziale aumento delle entrate incrementale del 13%, entro il 2030, derivante dalla monetizzazione delle offerte rivolte ai superfan. Con il miglioramento della monetizzazione degli abbonamenti premium, crediamo esista anche un'opportunità per ottimizzare quella del vasto bacino di utenti freemium, grazie a un’evoluzione dell’offerta supportata da pubblicità per migliorare i tassi di conversione a pagamento”.

La rivoluzione in atto sui modelli di pagamento nel settore dello streaming non avrà, secondo GS, un contraccolpo immediato sul settore. “Continuando a crescere il volume delle nuove tracce caricate sui servizi di streaming (in aumento dell’11% su base annua nel 2023), con l’intelligenza artificiale generativa che probabilmente accelererà ulteriormente questa tendenza, riteniamo che il tradizionale modello di pagamento dello streaming pro rata tra DSP e case discografiche dovrà essere modernizzato”, spiega il report: “Vediamo le novità recentemente introdotte da Deezer e Spotify come un passo positivo in questo senso, e ci si aspettiamo che altri servizi seguano il loro esempio nel prossimo anno”. La svolta artist centric non porterà immediati vantaggi alle principali entità discografiche operanti a livello mondiale, che - tuttavia - potranno contare su un mercato più sano in grado di metterle al riparo sulla “potenziale diluizione [dei ricavi] dovuta a frodi e white noise, compresi i contenuti creati dall'intelligenza artificiale generativa”.

Un ruolo importante nella prossima fase di crescita dell’industria musicale a livello globale l’avranno i mercati emergenti, che GS stima abbiano contribuito per il 60% all’incremento netto degli abbonati nel 2023, con la prospettiva che il tasso possa salire al 70% entro il 2030: a favore dei mercati non ancora maturi giocano fattori come gli ampi margini di crescita in termini di ricavo medio per utente (al momento di circa quattro volte inferiore rispetto ai mercati avanzati), la potenziale crescita degli utenti a pagamento, la maggiore frammentazione di un mercato sul quale non operano ancora entità dominanti e la crescita a livello internazionale delle produzioni di artisti non anglofoni. Per queste ragioni, riflette GS, “le principali società musicali impiegheranno più risorse e&nbsp;capitale per aumentare la propria quota sui mercati locali nei prossimi anni, attraverso più contratti con artisti del posto, accordi di distribuzione con etichette locali e acquisizioni”.

Riguardo l’intelligenza artificiale, secondo l’outlook quanto accaduto nel 2023 dovrebbe aver “ampiamente dissipato i timori iniziali sull’impatto di AI generativa per case discografiche”. “Abbiamo assistito ad un ampio allineamento in tutti i principali comparti nell’arginare i deepfake e nel garantire un’implementazione controllata della nuova&nbsp;tecnologia, mentre il flusso di nuovi contenuti generati dall'intelligenza artificiale sui servizi di streaming non si è ancora concretizzato. Detto ciò, riteniamo che il settore sia ancora in una fase sperimentale: stanno proliferando le start-up musicali di nuova generazione basate sull’intelligenza artificiale, e la protezione dei diritti d’autore resta una sfida. La previsione è che i primi accordi di licenza commerciale tra aziende tecnologiche e titolari di diritti al momento ancora in fase di elaborazione e le sentenze sulle principali cause pendenti sul tema contribuiranno a stabilire un quadro più chiaro e una via di monetizzazione per l'uso dei contenuti musicali creati con modelli di intelligenza artificiale generativa”.

Mentre le quote di mercato di major e indipendenti non hanno registrato grosse variazioni nel corso del 2023, a rivelarsi più vivace è stato - e sarà - il panorama dei servizi digitali, con Spotify pronto a riguadagnare terreno a scapito dei concorrenti e YouTube saldamente sul trono come “principale canale di fruizione a livello globale, in gran parte a scapito di piattaforme come Apple Music e Amazon Music”.

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GS, l’outlook 2024: live, publishing, artist centric e superfans

Industria

Per Goldman Sachs l’industria musicale globale crescerà del 7,6% nel corso dell’anno

Manca&nbsp;ormai&nbsp;poco&nbsp;alla&nbsp;masterclass di Rockol MusicBiz in programma il 21 maggio al Conservatorio di Milano, intitolata:&nbsp;&nbsp;

<a href="http://www.rockol.it/oltre-lo-streaming-l-anno-dei-superfans-21-maggio-2024-milano">“Oltre lo streaming: 2024, l’anno dei Superfans”&nbsp;</a>

Come evolvono le strategie di carriera degli artisti: nuovi strumenti, nuove opportunità di monetizzazione

<a href="https://www.rockol.it/oltre-lo-streaming-l-anno-dei-superfans-21-maggio-2024-milano">Hai tempo solo fino ad oggi&nbsp;per iscriverti alla masterclass - clicca qui.</a>

La parola chiave per l’industria musicale nel 2024 è&nbsp;Superfans. 
Mentre le piattaforme di streaming stentano a reggere il peso di tutta la nuova musica caricata ogni giorno, a una sempre maggiore offerta non corrispondono una domanda e dei ricavi superiori ma una crescente frammentazione.

Frammentazione di ascolti, gusti e proventi. 
Streaming e social media convergono. L’impatto dell’AI generativa incombe.

Queste le principali cause che spingono l'industria musicale verso un cambio di paradigma importante:&nbsp;il passaggio dalla monetizzazione del consumo alla monetizzazione della fandom. 
Artisti, label, promoter e manager dovranno padroneggiare questo cambio di paradigma. Questa masterclass a numero chiuso è rivolta a loro.

Interverranno come relatori: Marco Masoli (A&amp;R Director - Warner Music Italy), Motta (Artista), Valentina Aiuto (CEO Help - Pr &amp; Media Relations), Giovanni Bottan (CEO &amp; Co-Founder Smart Noise), Fabrizio Tudisco (Head of Tunecore Italy), Egreen (Artista), Giampiero Di Carlo (CEO di Rockol), Davide Poliani (giornalista, responsabile Rockol MusicBiz), Elena Palmieri (giornalista Rockol).

Il programma completo lo <a href="https://www.rockol.it/oltre-lo-streaming-l-anno-dei-superfans-21-maggio-2024-milano">trovi qui.</a>

PROGRAMMA

09:15 – 09:20 Apertura dei lavori:&nbsp;

- Introduzione a Rockol MusicBiz e alla Masterclass

- Illustrazione dei Materiali

09:20 – 09:35 Un contesto di riferimento:&nbsp;

- Intro: chi sono i Superfans?

- Perché l’industria musicale nel 2024 ha in mente solo i Superfans?&nbsp;

- Prima, durante e dopo lo streaming: dalla monetizzazione del consumo alla monetizzazione della fandom

09:35 - 09:55 L’industria e i superfans

- L’approccio delle majors al fenomeno dell’anno&nbsp;

- Il vinile come ai concerti? Un esempio da Travis Scott - rivisitato&nbsp;

09:55 – 10:15 Guest speaker: Marco Masoli (Warner Music Group) “A&amp;R ai tempi dello streaming”

Dalla piattaforma alla major, dalla nicchia all’audience. 10 domande fondamentali tra peso del talento, ruolo dei dati e metriche chiave: cosa non può mancare all’artista del futuro?

10:15 – 10:45 Le piattaforme e i superfans

- Come e perché segmentare la propria presenza sui DSP anche in base al ciclo di vita del proprio brano.

- SoundCloud: "Fan Powered Royalties"&nbsp;

10:45 – 11:00 Superfans: chi sono e quali sono i loro super-poteri

11:00 – 11:15 Coffee Break

11:15 – 11:40 Guest Speaker: Motta - "I Superfans visti dall'artista"

Musica libera e alternativa. Concerti sempre pieni. E una fanbase sempre più robusta.

La masterclass dell’artista in un one to one con Valentina Aiuto, CEO di Help – Pr &amp; Media Relations.

11:40 – 12:00 Case study: Smart Noise – Come trasformare sconosciuti in superfans

Esempi pratici e reali di generazione e monetizzazione dei Superfans insieme a Giovanni Bottan, CEO &amp; Co-Funder Smart Noise.

12:00 – 12:20 Guest Speaker: Egreen –“Il crowdfunding?&nbsp;E’ reale”

Una case study da 65mila euro. L’artista la racconta insieme a Fabrizio Tudisco,&nbsp;head&nbsp;di TuneCore in Italia.

12:20 – 12:50 Il marketing dei Superfans - L'artista tra opportunità e insidie

- Best practices

- Come si monetizzano i superfans, e come no.&nbsp;

- Taylor Swift e il Blackstone Pub

- Strumenti, piattaforme

12:50 -13:00 Q&amp;A

----

Nel <a href="https://www.rockol.it/oltre-lo-streaming-l-anno-dei-superfans-21-maggio-2024-milano">sito ufficiale</a> vi sono specificati i dettagli e le istruzioni relative alle modalità di iscrizione.

Ricordiamo che la masterclass, dedicata a un tema-chiave per l’industria musicale, è un corso intensivo a numero chiuso rivolto ad artisti e creatori, manager e consulenti, studenti e aspiranti professionisti musicali.&nbsp;

L’obiettivo della masterclass è duplice:&nbsp;

<ul>
	<li>
	illustrare e spiegare in dettaglio perché e come le diverse componenti della filiera musicale intendono reinterpretare e monetizzare il ruolo dei fans&nbsp;
	</li>
	<li>
	fornire ai partecipanti informazioni e strumenti utili a interpretare una situazione in profondo mutamento per aggiornare e migliorare la propria strategia e i propri piani di carriera.&nbsp;
	</li>
</ul>

Per iscriverti <a href="https://www.eventbrite.it/e/oltre-lo-streaming-2024-lanno-dei-superfans-tickets-883397534807?aff=oddtdtcreator" target="_blank">clicca </a><a href="https://www.eventbrite.it/e/oltre-lo-streaming-2024-lanno-dei-superfans-tickets-883397534807?aff=oddtdtcreator" target="_blank">qui</a>&nbsp;, hai tempo solo fino a oggi.

Martedì a Milano la masterclass '2024, l’anno dei Superfans'

Si chiudono oggi le iscrizioni per l'evento di Rockol MusicBiz al Conservatorio

La classifica Airplay della settimana dal 10 al 16 maggio&nbsp;dei brani più trasmessi vede stabile in prima posizione “Luna piena” dei Negramaro, in seconda “Punteria” di Shakira fest. Cardi B e scende al numero “Veleno” di Tananai. Nella classifica dei brani esordienti più trasmessi troviamo “Whip” dei Doctum. Ecco le novità.

<a href="https://radioairplay.fm/" target="_blank">La classifica Radio Airplay</a>&nbsp;della settimana dal 10 al 16 maggio vede al primo posto “Luna piena” dei Negramaro; le nuove entrate nelle prime cinquanta posizioni sono le seguenti:

“Peyote” – Articolo 31 feat Fabri Fibra, Rocco Hunt

“Paprika” – Ghali (20)

“Altrove” – Ultimo (27)

“Una vespa in due” – Orietta Berti feat Fiorello (38)

“Istinto animale” – Don Joe feat Guè, Annalisa, Ernia (39)

“Shut up and dance” - Sophie and the Giants (41)

“I had some help” – Post Malone feat Morgan Wallen (50)

&nbsp;

Il più alto nuovo ingresso è “Peyote” degli Articolo 31 feat Fabri Fibra in decima posizione. 
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<a href="https://radioairplay.fm/classifiche-musicali/classifiche/italia/absolute-beginners-by-rockol/" target="_blank">La classifica Airplay Absolute Beginners</a>&nbsp;&nbsp;della settimana dal 10 al 16 maggio degli artisti esordienti più trasmessi in radio della settimana vede in vetta “Whip” dei Doctum; le nuove entrate nella Top Ten sono:

“Io sono Luca” – Dellai (4)

“Se$$o” – Beatrice Quinta (8)

&nbsp;

Il più alto nuovo ingresso “Io sono Luca” dei Dellai in quarta posizione.

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&nbsp;

Nella&nbsp;“Rit Parade di Stefano Cilio”&nbsp;(<a href="http://www.stefanocilio.com/" target="_blank">www.stefanocilio.com</a>), classifica delle canzoni più popolari in Italia considerando tutte le forme di acquisto e ascolto della musica (audio e video streaming, download, radio airplay e identificazioni), questa settimana si registrano tre nuove entrate. Al numero 27 entra il nuovo singolo di Emma, "Femme Fatale", mentre in venticinquesima posizione debuttano gli Imagine Dragons con "Eyes Closed". La più alta nuova entrata si trova al numero 23 ed è la canzone per l'estate dei The Kolors intitolata "Karma". Il podio della "Rit Parade" vede in discesa in terza posizione&nbsp;"L'ultima poesia" di Geolier e Ultimo&nbsp;(ex numero 1), seguita al numero 2 da&nbsp;"100 messaggi" di Lazza, che risale di un posto e tenta di nuovo l'assalto alla vetta. La hit più suonata in Italia si conferma per la terza settimana consecutiva "Come un tuono" di Rose Villain con Guè.

Classifiche Airplay, novità 16 maggio: Negramaro sempre primi

“Luna piena” si conferma il singolo più trasmesso dalle radio

La classifica UK degli album più venduti della settimana dal 17 al 23 maggio vede tornare al primo posto “The tortured poets department” di Taylor Swift, debutta al numero due “Can we please have fun” dei Kings Of Leon e scende in terza “Radical optimis” di Dua Lipa. I primi tre singoli della classifica dei brani sono: “Espresso” di Sabrina Carpenter, “I had some help” di Post Malone e Morgan Wallen, “Million dollar baby” di Tommy Richman. Ecco tutte le novità.

La UK Charts album della settimana dal 17 al 23 maggio vede al primo posto “The tortured poets department” di Taylor Swift le nuove entrate fra le prime cinquanta posizioni sono:

“Can we please have fun” - Kings of Leon (2)

“One of wun” – Gunna (4)

“The great british dream” - Bugzy Malone (13)

“36 Hours” - M Huncho/Potter Payper (28)

“A place in your heart” – Gabrielle (30)

“The loop” - Jordan Rakei (36)

“Postindustrial hometown blues” - Big Special (37)

“You won't go before you're supposed to” - Knocked Loose (43)

&nbsp;

Il più alto nuovo ingresso è “Can we please have fun” dei Kings Of Leon in seconda posizione.

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La UK Charts singoli della settimana dal 17 al 23 maggio vede al primo posto “Espresso” di Sabrina Carpenter; queste le nuove entrate in classifica nelle prime cinquanta posizioni:

“I had some help” - Post Malone e Morgan Wallen (2)

“Stargazing” - Myles Smith (12)

“The Code” – Nemo (18)

“Rim Tim Tagi Dim” - Baby Lasagna (36)

“Europapa” – Joost (37)

“360” - Charli Xcx (41)

&nbsp;

Il più alto nuovo ingresso è “I had some help” di Post Malone e Morgan Wallen in seconda posizione.

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<a href="https://www.rockol.it/classifica-fimi-billboard-uk-radio-dischi-piu-venduti?preview=a608820c8b02f821fd24a9f57f9db081#Classifiche%20e%20polemiche&amp;refresh_ce">Classifiche: speciale e aggiornamenti continui qui</a>.

Classifiche UK, novità 23 maggio: Taylor Swift torma prima

“The tortured poets department” è l’album più venduto della settimana

<h2>Il caso James Blake</h2>

Si è parlato molto, tra gli addetti ai lavori, del caso James Blake. Era il 3 marzo quando, su X, l’artista si scagliò contro l’attuale sistema musicale:

"Se vogliamo musica di qualità, qualcuno dovrà pagare per averla. I servizi di streaming non pagano correttamente, le etichette vogliono una fetta più grande che mai e aspettano solo che tu diventi virale, TikTok non paga correttamente e i tour stanno diventando finanziariamente proibitivi per la maggior parte degli artisti".

L’artista si riferisce poi a un episodio in particolare, la sua cover piano e voce di ‘Godspeed’ di Frank Ocean, divenuta improvvisamente virale su TikTok. Nè lui, nè Frank Ocean hanno guadagnato un centesimo da tutto questo, dice, poiché in ogni video il loro nome non veniva neppure menzionato (comparendo invece la dicitura ‘suono originale’).

Il discorso di James Blake parte da un fondamento solido: la riproduzione della musica non è più la principale fonte di sostentamento degli artisti. Mentre un’etichetta discografica può contare sull’accorpamento delle royalties di tanti artisti - pochi spiccioli moltiplicati per tanti artisti possono fare un gruzzolo - l’artista, indipendente o no, non può basare le sue entrate esclusivamente sullo stream dei propri brani.

<h2>C’è un problema</h2>

Si tratta di un tema caldo anche in Italia. Dopo le recenti dichiarazioni di diversi artisti, la community Seituttolindie ha titolato su Instagram: ‘C’è un problema’. 

Non si tratta solo di un problema monetario, perché questo sistema costringe gli artisti ad una pressione continua: se vuoi funzionare in questo sistema, devi fare grandi numeri, per fare grandi numeri devi farti amico l’algoritmo, per farti amico l’algoritmo devi avere una produttività costante, fare in modo che il tuo nome sia nelle playlist editoriali, nei TikTok e nei reel degli influencer.

Questa continua pressione ha ripercussioni sulla salute mentale degli artisti stessi, come riportato in diverse occasioni. Poco dopo l’annuncio di una pausa da parte di Sangiovanni, è stato Mr Rain, a Il Messaggero, a parlare della necessità di prendersi del tempo per sé e per lavorare alla propria musica: 

“Siamo sopraffatti da pressioni che ci rendono schiavi di un sistema che corre troppo veloce: un artista è costretto a pubblicare una canzone dietro l’altra perché sennò finisce nel dimenticatoio. Non ha senso”.

Somiglia un po’ alle dichiarazioni, sempre negli stessi giorni, di Gianmaria al Corriere della Sera:

«Deve essere bravo l’artista a non avere fretta e a non farsi mangiare da questo, anche io in questi anni ho avuto fretta, perché ti viene vedendo come vanno le cose, quindi bisogna dimenticarsi di tutto questo, del doparsi di risultati immediati e giganti».

<h2>Oltre lo streaming</h2>

Ma se il sistema funziona così, quale può essere la soluzione per una maggiore sostenibilità, a livello di vita e di economie, che metta d’accordo tutti?

C’è un concetto di cui l’intera industria musicale sta parlando nel&nbsp;2024: i superfans.

Per superfans ci si riferisce a quei fans particolarmente devoti e appassionati di un artista o di una band.

Quelli che vanno oltre il semplice ascolto della musica e dimostrano un livello elevato di coinvolgimento e supporto verso l’artista o la band che amano e, solitamente, sono disposti a dedicare tempo e risorse considerevoli per seguirne da vicino l’attività, partecipando ai concerti, acquistando merchandise, interagendo attivamente sui social media e promuovendo l’artista tra i propri contatti.

Tornando a James Blake, il suo sfogo non è caduto nel vuoto. Pochi giorni dopo, l’artista ha annunciato una nuova piattaforma, <a href="http://vault.fm">vault.fm</a>, su cui, tramite sottoscrizione, i fan dell’artista possono accedere a un database di materiale inedito ed esclusivo, aggiornato periodicamente, oltre a permettere uno scambio e un contatto diretto tra i fans - anzi i superfans, in questo caso - e l’artista.

L’operazione di James Blake ha attirato curiosità e apprezzamenti da parte del mondo della musica, ma pure diverse critiche, che si possono riassumere in due grandi obiezioni:

<ul>
	<li>il sistema proposto da Blake è sostenibile per gli artisti ma non sostenibile per gli ascoltatori. E' pensabile che un fruitore paghi un abbonamento per ogni artista che ascolta?</li>
	<li>questa idea è realizzabile solo da artisti già affermati - lo stesso Blake conta 10 milioni di ascoltatori mensili su Spotify e 650 mila follower su Instagram - ma come potrebbe essere sfruttata da artisti più piccoli?</li>
</ul>

<h2>Una masterclass per orientarsi</h2>

Partendo dalla prima obiezione, è necessario chiarire che la monetizzazione della fanbase non esclude le altre forme di consumo già presenti. Lo stesso Blake ha chiarito che il suo catalogo non sarà rimosso dalle piattaforme di streaming tradizionali. Si tratta di un’operazione fatta per avvicinarsi alla propria fetta di superfans - e non ai semplici ascoltatori, che continueranno a streammare su Spotify - e trarne al contempo sostegno economico.

Per quanto riguarda la seconda obiezione, l’argomento sarà al centro della masterclass di martedì 21 maggio presso il Conservatorio di Milano, dal titolo ‘Oltre lo streaming: 2024, l’anno dei superfans’, organizzata da Rockol Music Biz.

Ne parleremo con alcuni dei professionisti più preparati del mondo del music business, che ci racconteranno come il tema si stia evolvendo, diventando centrale e imprescindibile per l’industria musicale. Insieme a Giampiero Di Carlo, CEO di Rockol, avremo: 

Marco Masoli, AR Director di una delle tre major, Warner Music Italy;

Fabrizio Tudisco, Head of Tunecore Italia, il distributore dedicato agli indipendenti;

Valentina Aiuto, CEO di Help Media PR, ufficio stampa di alcuni tra i più grandi artisti italiani (tra cui Marracash, Geolier, Motta, Rose Villain, Fulminacci e tantissimi altri).

Parleremo di esperienze e strategie pratiche, con Giovanni Bottan di SmartNoise, che ha creato tool incredibili per ampliare e coltivare la fanbase degli artisti, con Egreen e la sua storia di crowdfunding, con Motta, splendido esempio di cantautore con una fortissima fanbase di affezionati.

Il programma completo <a href="https://www.rockol.it/oltre-lo-streaming-l-anno-dei-superfans-21-maggio-2024-milano#programma">lo trovi qui</a>, le iscrizioni sono aperte fino a domenica 19 maggio!

<a href="https://www.rockol.it/oltre-lo-streaming-l-anno-dei-superfans-21-maggio-2024-milano#iscriviti">Clicca qui</a> per iscriverti!

Il sistema non è più sostenibile per gli artisti

Uno sguardo alle possibili soluzioni, durante la masterclass sui Superfans- iscrizioni fino a domani

La classifica degli album più venduti in Italia della settimana dal 10 al 16 maggio vede “Ferite” di Capo Plaza stabile al numero, debutta in seconda posizione “Protomaranza” degli Articolo 31 e in terza troviamo “Icon” di Tony Effe. Le prime tre posizioni nella chart dei singoli anche per questa settimana sono: “Come un tuono” di Rose Villain e Guè, “100 messaggi” di Lazza e “L’ultima poesia” di Geolier e Ultimo. Ecco tutte le novità.

La classifica Top Album FIMI Top of the Music&nbsp;della settimana dal 10 al 16 maggio vede al numero uno&nbsp;“Ferite” di Capo Plaza; le nuove entrate tra le prime cinquanta posizioni della classifica sono:

“Protomaranza” - Articolo 31 (2)

“Ligabue” – Ligabue (24)

“Acqua” – Ele A (30)

“Liberato” – Liberato (38)

&nbsp;

Il più alto ingresso è “Protomaranza” degli Articolo 31 in seconda posizione.

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Nella classifica Top Singoli FIMI Top of the Music&nbsp;della settimana dal 10 al 16 maggio vede in vetta “Come un tuono” di Rose Villain e Guè; tra le prime cinquanta posizioni della chart si segnalano le nuove entrate di:

“Bee” - Anna &amp; Lazza (4)

“El pibe de oro” – Geolier (6)

“Paprika” – Ghali (9)

“Altrove” – Ultimo (15)

“Torcida” – Bresh (18)

“Lucia (Stay With Me)” – Liberato (40)

&nbsp;

Il più alto ingresso “Bee” di Anna &amp; Lazza in quarta posizione.

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<a href="https://www.rockol.it/classifica-fimi-billboard-uk-radio-dischi-piu-venduti?preview=a608820c8b02f821fd24a9f57f9db081#Classifiche%20e%20polemiche&amp;refresh_ce">Classifiche: speciale e aggiornamenti continui qui</a>.

Classifiche, 16 maggio: Capo Plaza stabile in vetta

“Ferite” è nuovamente l’album più venduto della settimana

Il marketplace di secondary ticketing Viagogo si è formalmente impegnato “a informare meglio i consumatori sulle condizioni alle quali vengono rivenduti i biglietti, e a smettere di fare pressioni sui potenziali clienti” a seguito di un dialogo con la Commissione Europea e con le autorità nazionali preposte alla tutela dei consumatori degli stati membri.

“La rete di cooperazione per la tutela dei consumatori, coordinata dalla Commissione, ha avviato un dialogo con Viagogo nell'aprile 2021”, si legge nella nota ufficiale diffusa da Bruxelles: “Dopo molteplici scambi, Viagogo ha accettato di implementare una serie di modifiche alle versioni del suo sito web rivolte ai consumatori dell'UE/SEE entro la fine di agosto 2024”.

Tra le modifiche che verranno apportate all’operatività del sito sono citate “ulteriori chiarimenti si come Viagogo classifica i biglietti nei risultati di ricerca”, la “riduzione sostanziale del numero di messaggi di conto alla rovescia che appaiono sul suo sito web”,&nbsp;“le informazioni ai consumatori, già nella pagina di acquisto del biglietto, relative al tipo di venditore del biglietto (entità commerciale o semplice consumatore)”, “accordare ai consumatori la facoltà di scegliere il numero esatto di posto, invece di selezionare solo in quale settore della venue desiderano sedersi” e “l’inclusione delle spese di consegna nei prezzi visualizzati laddove sia disponibile una sola opzione di consegna per un biglietto. Laddove siano disponibili più opzioni di consegna per un biglietto, Viagogo informerà più chiaramente i consumatori che le spese di consegna non sono incluse nei prezzi visualizzati”.

Viagogo ha inoltre accettato di implementare - sempre entro la fine del prossimo agosto - una serie di modifiche e chiarimenti su diverse clausole dei suoi termini e condizioni, a garanzia che, tra gli altri:

<ul>
	<li>i consumatori possano intentare azioni legali contro Viagogo nel proprio Stato membro di residenza e godranno della protezione della legislazione nazionale sui consumatori</li>
	<li>i consumatori abbiano più tempo per richiedere un rimborso nell'ambito del sistema di "garanzia" di Viagogo nel caso in cui riscontrassero problemi con i loro biglietti.</li>
	<li>Viagogo non possa modificare unilateralmente i suoi termini e condizioni senza informare i consumatori in anticipo e dare loro un ragionevole preavviso per cancellare il proprio account gratuitamente.</li>
	<li>nel caso ai consumatori venga offerta una posizione sostitutiva del posto nell'ambito del programma di "garanzia" di Viagogo, la nuova posizione del posto sarà nella stessa posizione o in una migliore posizione approssimativa di quella del biglietto sostituito.</li>
</ul>

Tuttavia, Viagogo ha rifiutato di impegnarsi nelle seguenti modifiche richieste:

<ul>
	<li>Informare i consumatori sull'importo delle eventuali spese di consegna all'inizio della procedura di acquisto qualora siano disponibili più opzioni di consegna per un biglietto.</li>
	<li>Rendere più chiaro ai consumatori che, oltre ai rimedi offerti da Viagogo come intermediario, potrebbero avere diritti (ulteriori) nei confronti dell'effettivo venditore del biglietto e/o dell'organizzatore dell'evento quando il loro evento viene cancellato o rinviato.</li>
</ul>

Gli enti a tutela dei consumatori dei vari stati membri monitoreranno attivamente il modo in cui Viagogo terrà fede ai propri impegni. In caso di mancato o parziale adempimento entro i tempi concordati, le autorità nazionali per la tutela dei consumatori potranno decidere di adottare misure per garantire la conformità, comprese sanzioni.

In alcuni Stati membri sono in corso procedimenti legali contro Viagogo basati sul diritto dei consumatori dell'UE e/o sulle leggi nazionali che regolano la (ri)vendita di biglietti per eventi. La chiusura del dialogo tra la rete delle autorità per la tutela dei consumatori e Viagogo non pregiudica il procedimento.

La Commissione UE ‘cambia’ Viagogo

Modifiche alla piattaforma di secondary ticketing dopo un confronto con le istituzioni. Ma...

Musictogo, una startup fondata da giovani musicisti, lancia ufficialmente la sua piattaforma innovativa dedicata alla comunità musicale. 

Musictogo è una startup attiva dal 2023, preincubata in I3P del Politecnico di Torino, con l'obiettivo di rivoluzionare il modo in cui i musicisti accedono alle risorse necessarie per sviluppare la propria arte. La piattaforma propone una soluzione completa per la prenotazione di sale prove e studi di registrazione, oltre a una membership esclusiva, Musictogo+, che offre vantaggi e sconti da parte di partner del settore musicale. 

Facilitare l'Accesso a Sale Prove e Studi di Registrazione 
Musictogo è stata creata con l'obiettivo di semplificare la vita dei musicisti, offrendo loro un modo facile e intuitivo per prenotare sale prove e studi di registrazione in tutta Italia. 
La piattaforma consente ai musicisti di consultare gli slot disponibili, prenotare facilmente e gestire le loro sessioni in modo efficiente, il tutto con pochi clic. 
In un anno ha già facilitato più di 6000 prenotazioni!

La Membership Musictogo &nbsp; 
In aggiunta alla sua funzionalità principale, Musictogo annuncia il lancio della sua membership esclusiva, Musictogo+. Questa membership offre ai musicisti l'opportunità di creare un network solido e beneficiare di una serie di vantaggi e sconti da parte di oltre 50 partner del settore musicale, con l’aggiunta di almeno un partner a settimana. 

Un Network di Partner per i Musicisti 
Musictogo ha stretto collaborazioni con una vasta gamma di partner, tra cui negozi di strumenti musicali, studi di registrazione, agenzie di promozione, distribuzione, etichette, assicurazioni, piattaforme di inserimento in playlist, radio. 
Grazie a Musictogo+, i membri possono accedere a sconti su strumenti musicali, servizi di promozione, corsi di formazione e altro ancora. 
 
Musictogo: il board 
CEO: Lorenzo Modica 
CTO: Denis Bellotti 
COO: Valerio Modica 
Art director/graphic design: Paolo Data 
Copywriter: Beatrice Barbiero 
Social Media: Davide Agazzi 

Ulteriori informazioni su Musictogo e su come diventare membro di Musictogo+ sono disponibili su <a href="https://www.musictogo.it" target="_blank">www.musictogo.it</a>&nbsp;o tramite <a href="http://info@musictogo.it." target="_blank">info@musictogo.it</a><a href="http://info@musictogo.it." target="_blank">.</a>

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Musictogo è la nuova piattaforma per aiutare i musicisti

Un aiuto a chi fa musica per prenotare sale prove e studi di registrazione

Sony Music Italy ha annunciato l’acquisto del catalogo musicale di Gigi D’Alessio, dal 2007 fino a oggi, oltre al rinnovo del contratto per le sue future pubblicazioni, proprio alla vigilia dell’uscita del suo nuovo album “FRA”, previsto per il 24 maggio.

Commentando la notizia, Andrea Rosi, Presidente e CEO di Sony Music Entertainment, ha dichiarato: "Siamo molto felici e orgogliosi di poter gestire oggi e in futuro tutto il catalogo di Gigi D’Alessio. Un artista che, insieme alla nostra azienda, ha compiuto un percorso artistico straordinario. La sua vena creativa e la sua apertura all’innovazione gli stanno permettendo di vivere oggi una nuova fase entusiasmante della sua carriera, nuova fase che ci vedrà ancora insieme per raggiungere risultati di grande valore".

Gigi D'Alessio ha aggiunto: "Per me è un grande piacere rinnovare e rafforzare la collaborazione con Sony Music Italy, che mi accompagna da sempre in questa lunga avventura musicale. Sono felice del bellissimo percorso che abbiamo fatto insieme, mantenendo sempre l'entusiasmo degli inizi, il che ci permette di affrontare e superare le nuove sfide".

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Sony Music ha acquisito il catalogo musicale di Gigi D'Alessio

L'artista ha anche rinnovato il contratto per le future pubblicazioni

Per conoscere le ultime novità musicali della settimana, questo articolo ti fornirà l'elenco completo e sempre aggiornato delle nuove canzoni uscite venerdì. Ogni settimana, artisti e band pubblicano nuovi brani, album o EP su tutte le piattaforme digitali. Se vuoi rimanere al passo con le ultime uscite, non perderti <a href="https://www.rockol.it/singoli">l'elenco sempre aggiornato con tutte le novità musicali</a>. Questa settimana parliamo di Maninni, Bianca Atzei, Il Pagante, Ex-Otago e Sethu.

<h2>AMORE GOURMET - Maninni - Sony</h2>

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Dal 17 maggio è disponibile il nuovo singolo di Maninni, intitolato "Amore Gourmet", per l'etichetta Columbia Records / Sony Music Italy. Il nuovo singolo anticipa la tournée "Spettacolare Tour", che partirà ad ottobre e toccherà le principali città italiane. Giada Sollitto, rappresentante di Sony, commenta: "Siamo entusiasti di presentare il nuovo singolo di Maninni, che con la sua musica riesce a catturare l'attenzione del pubblico grazie alla sua creatività e originalità".

<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/maninni-amore-gourmet-287169505">Leggi il testo di " AMORE GOURMET" </a>

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<h2>Le canzoni di Vasco - Bianca Atzei - Apollo Records</h2>

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 <img src="https://images.rockol.it/QhcJ4Eg8O2N7V7Eyx-8Kh1f4CMo=/200x200/smart/rockol-img/release-single/le-canzoni-di-vasco-bianca-atzei-cover-single-ts1715904047.jpeg">
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Il 17 maggio 2024 esce per l'etichetta Apollo Records il nuovo album di Bianca Atzei, intitolato "1987". Il singolo principale del disco è&nbsp;"Le canzoni di Vasco" con Tormento, descritto in un comunicato stampa come&nbsp;"un botta e risposta a ritmo funk tra la cantante e il rapper che racconta momenti di grande nostalgia legati alle canzoni di Vasco Rossi". Registrato e prodotto da Diego Calvetti al Platinum Studio di San Gimignano, il disco è un ritorno alle origini per Bianca, che si è fatta conoscere nel 2012 con il singolo "L'amore vero".

<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/bianca-atzei-feat-tormento-le-canzoni-di-vasco-287169482">Leggi il testo di "Le canzoni di Vasco" </a>

Bianca Atzei, classe 1987, milanese di radici sarde, debutta nel 2012, pubblicando singoli quali "La gelosia" e "La paura che ho di perderti", e collaborando con Kekko Silvestre, aprendo concerti dei Modà (esibendosi pure allo stadio Olimpico di Roma e allo stadio San Siro di Milano) ed esibendosi al fianco di Gianni Morandi in occasione del concerto tenuto dal cantante all'Arena di Verona nell'ottobre del 2013. Interpreta "One day I'll fly away", canzone inserita nella colonna sonora della... 
<a href="https://www.rockol.it/artista/bianca-atzei/biografia">Leggi la biografia completa </a>

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<h2>Maranza - Il Pagante - EV</h2>

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 <img src="https://images.rockol.it/PTxPNz9RpSyGaXsyzTBdRCmUiBM=/200x200/smart/rockol-img/release-single/maranza-il-pagante-cover-single-ts1715904024.jpeg">
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Esce un nuovo singolo firmato Il Pagante,&nbsp;intitolato "Maranza". Il progetto unisce le forze con Fabio Rovazzi e il brano è&nbsp;prodotto da Zef, con il sample dell'iconica hit dance degli anni '90 "Think about the way".&nbsp;

<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/il-pagante-feat-fabio-rovazzi-maranza-287054474">Leggi il testo di "Maranza" </a>

Il Pagante nasce come pagina Facebook nel 2010. Fondata da Guglielmo Panzera e Alfredo Tomasi, l’idea originaria era quella di fare sarcasmo su determinati atteggiamenti radicati nel sostrato giovanile milanese, consolidatisi nel tempo e diventati fonte di omologazione di massa. 
L’idea che sta alla base delle canzoni prodotte è quella di ricreare ambienti e situazioni tipicamente giovanili, attraverso indagini approfondite riguardanti il mondo della vita notturna, la scuola, il... 
<a href="https://www.rockol.it/artista/il-pagante/biografia">Leggi la biografia completa </a>

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<h2>John Fante - Ex-Otago - Universal</h2>

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"John Fante" è il titolo del nuovo singolo degli&nbsp;Ex-Otago, altra anticipazione&nbsp;estratta dall'album "Auguri" e disponibile per l'etichetta Universal. In un comunicato stampa si legge che il brano "rappresenta l'abbraccio di due anime che si riconoscono e si amano completamente, celebrando l'amore come un legame indissolubile che supera ogni ostacolo e difetto".&nbsp;

<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/ex-otago-john-fante-287168693">Leggi il testo di "John Fante" </a>

Gli Ex-Otago nascono a Genova nel 2002 come trio acustico dando alle stampe THE CHESTNUTS TIME, distribuito in poche copie. Alberto “Pernazza” Argentesi, Maurizio Carucci e Simone Bertuccini diventano una band a tutti gli effetti nel 2004 con l’ingresso in formazione del batterista Simone Fallani che lascerà il gruppo nel 2008. Firmato un contratto discografico con l’indipendente friulana Riotmaker Records, pubblicano il primo singolo “Giorni vacanzieri” nella compilation A MEDIUM PARTY. Il... 
<a href="https://www.rockol.it/artista/ex-otago/biografia">Leggi la biografia completa </a>

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<h2>Problemi - Sethu - Carosello</h2>

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 <img src="https://images.rockol.it/N_4FjuCh-L5mgDEuKzR2nkBXdGo=/200x200/smart/rockol-img/release-single/problemi-sethu-cover-single-ts1715912127.jpg">
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Il 17 maggio 2024, l'artista Sethu fa il suo ritorno in radio con il singolo "problemi", in concomitanza con l'uscita del suo primo album "Tutti i colori del buio" per l'etichetta Carosello Records. L'album è stato anticipato dai singoli digitali "Triste vederti felice" e "Questa è la fine".

<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/sethu-feat-jiz-problemi-287169403">Leggi il testo di "Problemi" </a>

Artista savonese, classe 1997, ha sviluppato la sua identità artistica insieme al fratello gemello Jiz, con cui ha cominciato a fare musica e a muovere i primi passi nella scena punk-rap ligure per poi espandersi verso ulteriori orizzonti musicali sfondando anche nel pop. Si presenta a Sanremo Giovani 2022 con “Sottoterra”. Fra parte melodiche e altre più urlate, è una dichiarazione d’amore atipica: “mi piace scrivere utilizzando immagini forti che richiamino al mio immaginario dark e che... 
<a href="https://www.rockol.it/artista/sethu/biografia">Leggi la biografia completa </a>

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Scrivici all’indirizzo singoli@rockol.it, ti daremo tutti i dettagli utili per comunicare e promuovere al meglio la tua nuova produzione!

Nuova musica uscita in Italia settimana del 2022-02-06

Questa settimana nuovi singoli per Maninni, Bianca Atzei, Il Pagante, Ex-Otago e Sethu

Nuovi singoli, le uscite del 17 maggio

Spotify ha lanciato&nbsp;“Listening Parties”, un livestream audio interattivo che consente agli artisti di comunicare con i propri fan grazie a una finestra di chat testuale; gli artisti possono riprodurre musica da Spotify stesso e promuovere i loro prodotti.

Zara Larsson, Bleachers, MGMT e Lizzy McAlpine sono tra i primi tester di questa funzione, e venerdì 17 maggio è la volta di Billie Eilish. I fan più appassionati, in base ai suoi dati Spotify, hanno ricevuto un link alla pagina del conto alla rovescia pre-party nel corso della settimana.

Poco più di un mese fa la piattaforma svedese ha comunicato i dati relativi al <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-744033/spotify-nel-primo-trimestre-2024-su-ricavi-e-abbonati">primo trimestre 2024</a>, periodo in cui ha visto le entrate raggiungere la somma di 3,64 miliardi di euro, in aumento del 20% su base annua e gli utenti crescere (615 milioni di utenti attivi mensili, +19% rispetto al trimestre del 2023).

Spotify, Listening Parties: Billie Eilish tra i primi tester

I fan più appassionati hanno ricevuto un link alla pagina del conto alla rovescia pre-party

La classifica USA degli album più venduti della settimana del 18 maggio 2024 vede stabile in prima posizione “The tortured poets department” di Taylor Swift, entra la numero due “Radical Optimism” di Dua Lipa e scende sale in terza “One thing at a time” di Morgan Wallen. Le prime tre posizioni della chart dei singoli sono: “Not like us” di Kendrick Lamar, “Million dollar baby” di Tommy Richman e “Euphoria” di Kendrick Lamar. Ecco tutte le novità.

La classifica Billboard Hot 200 degli album&nbsp;vede “The tortured poets department” di Taylor Swift al numero uno; le nuove entrate nelle prime cinquanta posizioni sono:

“Radical Optimism” - Dua Lipa (2)

“Seventeen Best Album '17 Is Right Here'” – Seventeen (5)

“U made me a st4r” - 4Batz (30)

&nbsp;

Il più alto ingresso “Radical Optimism” di Dua Lipa in seconda posizione.

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La classifica Billboard Hot 100 dei singoli vede in vetta “Not like us” di Kendrick Lamar; le nuove entrate nelle prime cinquanta posizioni sono:

“Not like us” - Kendrick Lamar (1)

“Family matters” – Drake (7)

“Meet the Grahams” - Kendrick Lamar (12)

“Miles on it” - Marshmello &amp; Kane Brown (37)

&nbsp;

Il più alto ingresso è “Not like us” di Kendrick Lamar in prima posizione.

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<a href="https://www.rockol.it/classifica-fimi-billboard-uk-radio-dischi-piu-venduti?preview=a608820c8b02f821fd24a9f57f9db081#Classifiche%20e%20polemiche&amp;refresh_ce">Classifiche: speciale e aggiornamenti continui qui</a>.

Classifiche USA, 18 maggio: Swift ancora in prima posizione

“The tortured poets department” si conferma l’album più venduto della settimana

Il Mechanical Licensing Collective, società americana nata nel 2018 per il rilascio di licenze ai DSP riguardanti i diritti di riproduzione meccanica (ovvero le royalty maturate da autori ed editori tramite le riproduzioni delle opere su supporti fisici o digitali) ha depositato una causa legale contro Spotify: l’istanza è stata presentata presso il tribunale distrettuale del distretto meridionale di New York e - spiega una nota della società - “mira al recupero delle royalties non pagate dovute ai sensi della licenza generale fonomeccanica obbligatoria ottenuta da Spotify per riprodurre e distribuire opere musicali negli Stati Uniti tramite la sua piattaforma di streaming musicale”.

“A partire da marzo 2024, Spotify ha affermato che i suoi piani di streaming di abbonamento Premium Individual, Duo and Family erano ora offerte di abbonamento in bundle perché includevano l'accesso agli audiolibri”, spiega MLC, riferendosi allo <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-744492/lettera-legale-nmpa-a-spotify">stesso bundle finito nel mirino della National Music Publishers' Association</a>: “L'applicazione della formula tariffaria applicabile alle offerte di abbonamento in bundle comporta una riduzione delle entrate del fornitore di servizi segnalate da Spotify, che si traduce in un pagamento insufficiente delle royalty”.

“La MLC ritiene che la posizione di Spotify non sia conforme alle leggi e ai regolamenti applicabili”, prosegue la società: “La MLC ha l'autorità statutaria per affrontare il mancato rispetto da parte di Spotify dei suoi obblighi di pagamento delle royalty. La MLC sta intraprendendo azioni legali per far rispettare questi obblighi e garantire che Spotify paghi tutte le royalties dovute dall'utilizzo dei brani sui piani Premium”.

“MLC è stata designata dal Registro dei diritti d'autore per amministrare la licenza globale ed è l'unica entità con il mandato statutario di raccogliere e distribuire le royalties della licenza globale e intraprendere azioni legali per far rispettare gli obblighi di pagamento delle royalty", ha concluso Kris Ahrend, CEO di MLC: "Prendiamo sul serio la nostra responsabilità legale di agire per conto dei nostri membri quando riteniamo che i rapporti sull'utilizzo e i pagamenti delle royalty siano materialmente errati”.

Spotify, una causa dal Mechanical Licensing Collective

L’azione legale riguarda lo stesso sistema di bundling criticato dalla NMPA

Anche le grandi piattaforme digitali si sono accorte dell’importanza dei superfans, fenomeno che sarà affrontato il prossimo 21 maggio alla masterclass in programma al Conservatorio di Milano e prodotta da Rockol MusicBiz <a href="https://www.rockol.it/oltre-lo-streaming-l-anno-dei-superfans-21-maggio-2024-milano">“Oltre lo streaming: 2024, l’anno dei Superfans”</a>, al quale parteciperanno nella veste di speaker artisti e addetti ai lavori.

Spotify, per esempio, già lo scorso gennaio aveva annunciato ai propri utenti europei grandi novità in merito, alla luce dell’implementazione del Digital Markets Act. “Grazie alla norma - aveva fatto sapere la piattaforma svedese - guardiamo avanti verso un futuro di superfans club e app store alternativi, dove i creator avranno la possibilità di scaricare in modo sicuro Spotify for Artists o Spotify for Podcasters direttamente dal nostro sito. E questo è solo l'inizio”. “Saremo in grado di comunicare chiaramente con te nell'app su nuovi prodotti in vendita, campagne promozionali, superfans club ed eventi”, aveva fatto sapere l’azienda, ponendo l’accento sulla costruzione delle fan base a beneficio di creator e artisti: “Un'esperienza utente più semplice per voi significa vantaggi per artisti, autori e creator che cercano di costruire il loro pubblico di ascoltatori, spettatori di concerti e fruitori di audiolibri”.

&nbsp;

Il programma completo dell'evento lo <a href="https://www.rockol.it/oltre-lo-streaming-l-anno-dei-superfans-21-maggio-2024-milano">trovi qui</a>: la masterclass avrà luogo presso la sala Puccini del Conservatorio di Milano, in via Conservatorio 12, tra le 9 e le 13 del prossimo 21 maggio.

Soprattutto, vi sono specificati i dettagli e le istruzioni relative alle modalità di iscrizione.

Ricordiamo che la masterclass, dedicata a un tema-chiave per l’industria musicale, è un corso intensivo a numero chiuso rivolto ad artisti e creatori, manager e consulenti, studenti e aspiranti professionisti musicali.

L’obiettivo della masterclass è duplice:

<ul>
	<li>
	illustrare e spiegare in dettaglio perché e come le diverse componenti della filiera musicale intendono reinterpretare e monetizzare il ruolo dei fans
	</li>
	<li>
	fornire ai partecipanti informazioni e strumenti utili a interpretare una situazione in profondo mutamento per aggiornare e migliorare la propria strategia e i propri piani di carriera.
	</li>
</ul>

Per iscriverti <a href="https://www.eventbrite.it/e/oltre-lo-streaming-2024-lanno-dei-superfans-tickets-883397534807?aff=oddtdtcreator" target="_blank">clicca </a><a href="https://www.eventbrite.it/e/oltre-lo-streaming-2024-lanno-dei-superfans-tickets-883397534807?aff=oddtdtcreator" target="_blank">qui</a>.

Superfans, anche Spotify sa che sono il futuro...

Il principale DSP è convinto che faranno la differenza. E…

Con una nota ufficiale pubblicata oggi, giovedì 16 maggio, Sony Music ha formalmente fatto una dichiarazione universale di “opt out” riguardo l’utilizzo del proprio repertorio per i processi di apprendimento delle soluzioni di intelligenza artificiale generativa: tutte le opere i cui diritti afferiscano a Sony Music o Sony Music Publishing non potranno essere quindi utilizzare per “addestrare” nuovi modelli di AI, a meno che la stessa azienda non fornisca un permesso apposito dopo la presentazione di una richiesta specifica.

“Sony Music Group e le sue controllate investono nello sviluppo e nella promozione di autori e artisti discografici in tutto il mondo da oltre un secolo”, si legge nel comunicato: “Crediamo fermamente nel valore intrinseco e fondamentale dell'arte umana. Abbiamo abbracciato il potenziale dell’intelligenza artificiale prodotta in modo responsabile da utilizzare come strumento creativo, rivoluzionando il modo in cui i cantautori e gli artisti discografici creano musica. Supportiamo artisti e autori che assumono un ruolo guida nell'abbracciare le nuove tecnologie a sostegno della loro arte. Le evoluzioni tecnologiche hanno spesso cambiato il corso delle industrie creative. L’intelligenza artificiale, probabilmente, seguirà questa tendenza”.

“Tuttavia questa innovazione deve garantire il rispetto dei diritti degli autori e degli artisti musicali, compresi i diritti d'autore”, prosegue il comunicato: “Per questo motivo le entità affiliate al gruppo Sony Music, Sony Music Publishing e Sony Music Entertainment, per conto loro e delle loro controllate, rendono questa dichiarazione pubblica confermando che, salvo quanto specificamente ed esplicitamente autorizzato a seconda dei casi, sia Sony Music Publishing che Sony Music Entertainment vietano espressamente qualsiasi tipo di operazione di text o data mining, web scraping, estrazioni o simili di qualsiasi contenuto in loro possesso (inclusi, senza limitazioni, composizioni musicali, testi, registrazioni audio, registrazioni audiovisive, opere d'arte, immagini, dati, eccetera) per qualsiasi scopo, anche in relazione alla formazione, allo sviluppo o alla commercializzazione di qualsiasi sistema di intelligenza artificiale, e con qualsiasi mezzo, anche tramite bot, scraper o altri processi automatizzati, in ogni caso nella misura massima consentita dalla legge applicabile in tutte le giurisdizioni pertinenti. La presente dichiarazione riafferma e non pregiudica tutte le riserve sui diritti precedenti di Sony Music Publishing e/o di Sony Music Entertainment, e i rispettivi diritti legali, che sono tutti espressamente riservati. Le riserve sui diritti si applicano a tutti i contenuti di Sony Music Publishing e Sony Music Entertainment esistenti e futuri, comprese quelle opere creative che possono essere identificate attraverso mezzi accessibili al pubblico o elencate di volta in volta in database come quelli gestiti dalla International Federation of the Phonographic Industry (IFPI) e dalla&nbsp; International Confederation of Music Publishers (ICMP)”.

AI, Sony Music chiama fuori il suo catalogo dal training

La dichiarazione di ‘opt out’: per usare il repertorio della major bisognerà ottenere il permesso

Una potenziale offerta pubblica iniziale (IPO) è tra le opzione strategiche che Epidemic Sound sta valutando per il 2025; almeno, questo è quanto è stato riportato dalla testata giornalistica Reuters, ma la società non ha rilasciato dichiarazioni al momento.

Non è tutto: la piattaforma di licenze musicali con sede a Stoccolma prevede di nominare dei consulenti nei prossimi mesi per prepararsi alla quotazione in borsa, ipotesi ancora nella fase iniziale; tra gli investitori già presenti prima dell'ultimo round vi erano Creandum ed EQT Mid-Market, oltre ad Atwater Capital.

L'IPO potrebbe fornire a Epidemic Sound i fondi per alimentare la sua crescita e, dopo l'espansione in Corea del Sud nel 2019, è l’opportunità di entrare in nuovi mercati o effettuare acquisizioni strategiche. Nel 2022, l'azienda ha acquisito l'etichetta discografica indipendente A-P Records, espandendo la sua presenza nell'arena della musica d'atmosfera.

Fondata nel 2009, Epidemic Sound fornisce musica ed effetti sonori royalty-free a creator di contenuti e marchi attraverso un abbonamento. La sua libreria musicale conta oltre 40.000 brani presenti&nbsp; nei video di YouTube e TikTok per un totale di 2,5 miliardi di visualizzazioni giornaliere.&nbsp;

<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-743948/epidemic-sound-risultati-finanziari-2023">Nel 2023, le vendite nette sono cresciute del 25% fino a 1,477 miliardi</a> di corone svedesi (139,3 milioni di dollari al tasso di cambio medio per il 2023), consentendo alla società di ridurre la perdita operativa (perdita prima degli interessi e delle imposte) a 486 milioni di corone svedesi dai 492 milioni del 2022. 

Oltre alle previsioni per il 2025, c'è un'altra notizia (comunicata direttamente da Epidemic Sound) che riguarda, però, la parte artistica: l'ingresso di&nbsp;Richie “Plastikman” Hawtin.

L'artista ha&nbsp;firmato per fare da mentore a quattro artisti emergenti di Epidemic Sounds: dreem, The Yard Woman, Hampus Naeselius e Maya Lourenço. Epidemic ha dichiarato che Hawtin “offrirà una guida per aiutare a far crescere le loro carriere nel settore, fornendo al contempo un feedback sulle loro strategie di pubblicazione e sulla loro musica”.

Epidemic Sound verso un'IPO? Possibile, ma nel 2025

La notizia è stata riportata dalla testata Reuters

<a href="https://www.rockol.it/artista/adriano-celentano" target="_blank">Adriano Celentano</a> ha da sempre incluso nelle sue canzoni temi di stretta attualità quali l'ecologia, l'inquinamento, l'indifferenza, la discriminazione e in generale non ha mai mancato di sottolineare il troppo materialismo della società consumistica in cui viviamo.

<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-744439/adriano-celentano-vinile-greenyl-ristampa-album-ecologia-inquinamento" target="_blank">E' degli scorsi giorni la notizia</a> che Universal Music Italia il prossimo mese di giugno ripubblicherà alcuni album del musicista milanese in Greenyl, un supporto innovativo, nato con l’intento di ridurre l’impatto ambientale della produzione di dischi in vinile realizzato senza PVC e con il 99% di plastica riciclata certificata.

Rendiamo omaggio all'86enne Adriano Celentano, forse il primo autore pop italiano ecologista, con una playlist che raccoglie alcune delle sue canzoni che trattano il tema dell'ecologia e non solo.

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Adriano Celentano

Una playlist per Adriano Celentano, l'ecologista

In uscita sei album storici del 'Molleggiato' in Greenyl

Potrebbe essere Frank McCourt il “salvatore” di TikTok negli Stati Uniti, dove il social sviluppato dalla big tech cinese Bytedance dovrà cedere l’operatività della piattaforma a una proprietà locale pena il bando dal suolo americano. Secondo quanto riferito dal New York Times McCourt - 70 anni, attuale proprietario dell’Olympique Marsiglia e in passato proprietario dei Los Angeles Dodgers, chair della società immobiliare McCourt Global - sta lavorando a una cordata di investitori per rilevare le attività a stelle e strisce del social: tra le personalità coinvolte nell’operazione dovrebbe esserci anche lo psicologo, autore e docente alla Stern School of Business dell'Università di New York Jonathan Haidt.

“TikTok mette insieme il meglio e il peggio di Internet”, ha ribadito McCourt a Semafor, confermando la notizia: “Connette 170 milioni di persone e consentendogli di essere creative, costruire, divertirsi e fare cose. Senza riuscire, tuttavia, a condividere realmente il valore che creano, con i loro dati rubati e spediti in Cina”.

Con la collaborazione della banca di investimenti Guggenheim Securities nel ruolo di consulente, il tycoon sta cercando di elaborare una - la definizione è sua - “offerta popolare”, attraverso la quale imprimere un nuovo indirizzo alla versione americana della piattaforma: “Vogliamo che tutto il capitale sia allineato ai valori vicini a una versione nuova e migliore di Internet, in cui gli individui siano rispettati e possiedano il controllo della propria identità e dei propri dati”, ha detto.

Più che l’ammontare complessivo dell’offerta - stimato in 100 miliardi di dollari - a rendere difficile se non impossibile l’impresa tentata da McCourt è <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-744327/tiktok-fa-causa-al-governo-usa-disinvestire-e-impossibile">la linea che Bytedance, espresse a chiare lettere nel ricorso presentato per annullare la “legge bando” approvata dal governo statunitense</a>. “La dismissione richiesta dalla legge per consentire a TikTok di continuare a operare negli Stati Uniti semplicemente è impossibile commercialmente, tecnologicamente e legalmente. E certamente lo è entro il termine di 270 giorni richiesto dal testo”, aveva fatto sapere lo scorso 8 maggio l’azienda partecipata dal governo di Pechino: “Per mantenere la piattaforma funzionante, [i nuovi tecnici americani] avrebbero bisogno di accedere agli strumenti software ByteDance, cosa che la legge [cinese] vieta”. Perché, ha fatto sapere la società madre di TikTok, Pechino “non permetterà la cessione dell’algoritmo di raccomandazione che è la chiave del successo di TikTok negli Stati Uniti. Così come gli USA, la Cina regola l’esportazione di alcune tecnologie originarie del paese. Le norme cinesi sul controllo delle esportazioni riguardano le ‘tecnologie di elaborazione delle informazioni’ e gli ‘algoritmi di dati personali interattivi’”.

TikTok, negli USA Frank McCourt progetta l’acquisizione

L’ex proprietario dei Dodgers lavora a una cordata di investitori 'etici'

A marzo 2024, Warner Music Group (WMG) ha proposto l'acquisizione di Believe per almeno 17 euro per azione, superando l'offerta di 15 euro del consorzio guidato dal CEO di Believe, Denis Ladegaillerie. L'offerta valuta Believe circa 1,65 miliardi di euro, ma il consorzio, che detiene quasi il 72% del capitale, punta al delisting della società.

WMG vede in Believe un'opportunità per espandere i suoi servizi agli artisti autoprodotti, settore in cui Sony e Universal sono già attive. Believe possiede TuneCore e varie etichette come Naïve e Nuclear Blast, e ha una forte presenza in mercati emergenti come India e Indonesia, che offrono nuove opportunità di crescita.

L'acquisizione permetterebbe a WMG di servire meglio la "classe media degli artisti" e competere con Sony e Universal.

Tutti i dettagli sono spiegati su <a href="https://www.rockol.it/podcast" target="_new">https://www.rockol.it/podcast</a> e su tutte le piattaforme di streaming ogni giovedì, dal 18 aprile al 13 giugno, alle 11:30.

<h2>Rockol MusicBiz</h2>

Questo Podcast è la voce di Rockol MusicBiz, la nostra piattaforma dedicata all’industria musicale e ai suoi protagonisti (<a href="https://musicbiz.rockol.it/">musicbiz.rockol.it</a>). Eventi, notizie, annunci, dati, aziende, persone: la trasformazione del settore avviene ogni giorno e, nel podcast, esploriamo le maggiori tendenze che lo attraversano e lo cambiano. Ogni episodio è dedicato a un tema forte, ogni puntata è un tassello che racconta a professionisti, aspiranti tali e fans dell’industria musicale i modelli di business e l’innovazione che li caratterizza. Rockol MusicBiz nasce da un’idea di Giampiero Di Carlo, fondatore e CEO di Rockol. E’ realizzato con la collaborazione tecnica di Bluescore Studio (registrazione), Davide Biagianti (editing), Arianna Raffaelli (marketing) e Davide Poliani (redazione). Musica, sigle e stacchi sono a cura di Domenic Bucci.

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Rockol MusicBiz, il podcast: M&A nella musica – prima parte (1/2)

Episodio 5: le logiche di Warner Music Group e la loro messa a terra nel 2024.

Con dei video postati su YouTube Google ha introdotto il pubblico a Veo e Music AI Sandbox, i due nuovi modelli di intelligenza artificiale generativa dedicati rispettivamente a immagini e musica: al lancio di Music AI Sandbox hanno contribuito, nelle vesti di testimonial, Wyclef Jean, Marc Rebillet e Justin Tranter.

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“Nell'ultimo anno abbiamo compiuto progressi incredibili nel migliorare la qualità delle nostre tecnologie multimediali generative”, ha spiegato l’azienda nella nota di presentazione: “Abbiamo lavorato a stretto contatto con la comunità creativa per esplorare il modo in cui l'intelligenza artificiale generativa può supportare al meglio il processo creativo, e per assicurarci che i nostri strumenti di intelligenza artificiale siano il più utili possibile in ogni fase”.

Music AI Sandbox, nello specifico, è stato presentato come “una suite di strumenti di intelligenza artificiale” progettata “per aprire un nuovo parco giochi per la creatività, consentendo alle persone di creare nuove sezioni strumentali da zero, trasformare il suono in nuovi modi e molto altro ancora”.

“Siamo attenti non solo a far avanzare lo stato dell'arte, ma a farlo in modo responsabile”, precisa Google: “Stiamo quindi adottando misure per affrontare le sfide sollevate dalle tecnologie generative e per aiutare le persone e le organizzazioni a lavorare in modo responsabile con i contenuti generati dall’intelligenza artificiale”.

“Per ciascuna di queste tecnologie, abbiamo collaborato con la comunità creativa e altri stakeholder esterni, raccogliendo approfondimenti e ascoltando feedback per aiutarci a migliorare e implementare le nostre tecnologie in modo sicuro e responsabile”, ha concluso la big tech con quartier generale a Mountain View, California: “Abbiamo condotto test di sicurezza, applicato filtri, impostato guardrail e messo i nostri team di sicurezza al centro dello sviluppo”.

Google, presentato Music AI Sandbox

Testimonial d’eccezione per il lancio del nuovo modello di intelligenza artificiale generativa

“Un caso personale”: queste le prime parole che Filippo Sugar, Chair e CEO di Sugarmusic, usa per definire <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-744335/paolo-conte-a-sugarmusic-il-catalogo-live">l’acquisizione di parte del catalogo di Paolo Conte</a>, suggellata da <a href="https://www.rockol.it/news-744251/paolo-conte-docufilm-concerto-teatro-alla-scala-milano-rai-3">“Paolo Conte alla Scala, il Maestro è nell’anima”</a>, film documentario disponibile dallo scorso 8 maggio sulle principali piattaforme musicali che il prossimo 23 maggio andrà in onda, in prima serata, alle 21.20 su Rai 3. Perché, spiega il figlio di Piero Sugar e Caterina Caselli, il gigante astigiano della canzone d’autore “è stato un grande amore della mia famiglia. Mia madre fece di tutto per averlo, quando ancora era alla CGD. Io, quando studiavo all’estero, andavo sempre a vedere i suoi concerti, a Parigi e in Belgio. Siamo innamorati da sempre della sua musica. Quando abbiamo saputo che aveva intenzione di cedere il suo catalogo, abbiamo ragionato prima con il cuore e poi con la testa: siamo un’azienda familiare che ha intenzione di portare la propria attività avanti negli anni, e pensando a un futuro nel quale l’intelligenza artificiale cambierà alcune cose - io, essendo ottimista, spero in meglio - credo che certe cose, uniche, resteranno per sempre. Paolo Conte è un autore e un artista unico e irripetibile. Quando si ha l’opportunità di acquisire un catalogo di questo tipo, non bisogna lasciarsi sfuggire l’occasione”.&nbsp; 
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Quale porzione di catalogo - e di che tipo - è stata oggetto dell’accordo?

L’acquisizione è dal punto di vista sia editoriale sia discografico. Dal lato editoriale fortunatamente avevamo già molto, e con questa acquisizione entriamo in controllo degli ultimi sei album, che prima avevamo solo in parte, completando e aumentando la quota di opere che era nella nostra disponibilità. Per quanto riguarda i master, l’accordo riguarda tutti gli album da ‘Parole d’amore scritte a macchina’ [del 1990, ndr] in poi, e le nuove registrazioni dei grandi classici di Conte, come ‘Via con me’ e altre - anche con la prospettiva di lavorarci, perché acquisite sotto forma di incisioni con tracce separate. L’acquisizione riguarda anche i live, con un’opzione di esclusiva su eventuali future registrazioni e su materiali d’archivio inediti. 
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Quanto è durato l’iter che ha portato all’accordo?

Un anno. Il progetto del concerto al Teatro La Scala [il film documentario “Paolo Conte alla Scala, il Maestro è nell’anima”, appunto, ndr] è stata la ragione per la quale siamo tornati a parlarci per qualcosa di concreto, e lì è iniziato il discorso. Credo che lui volesse trovare una casa per la sua eredità artistica… 
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Quali credi siano le motivazioni che l’hanno portato a compiere questa scelta?

Non ho intenzione di cambiare lavoro, quindi - come dicevo prima - l’orizzonte temporale della nostra azienda è a lungo / lunghissimo termine. Amiamo molto questo lavoro, e credo lo faremo per sempre. Avere un nome e un cognome, e non solo un’azienda, che si faccia garante di un certo modo di conservare, tutelare, proteggere e promuovere un repertorio credo sia una buona opportunità per un artista e un autore. Al di là delle economie, che restano sempre molto importanti, questo è quello che una realtà come la nostra riesce a offrire. Non è solo un discorso di soldi. Un artista che decide di lasciare il suo catalogo a Sugar lo lascia a delle persone. Al proprio catalogo gli artisti ci tengono, perché ci hanno messo tutto quello che hanno: non è solo una fonte di reddito. 
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Il <a href="https://musicbiz.rockol.it/tutto-su/hipgnosis-178607">“caso Hipgnosis”</a> ci ha insegnato che oggi, all’estero, dietro questo tipo di operazioni non ci sono persone, ma fondi di investimento in competizione tra loro: pensi che vicende con quella che hanno avuto per protagonista la società di Merck Mercuriadis possano verificarsi anche in Italia?

Temo di sì. Sono critico nei confronti di questo fenomeno, perché interrompe la sostenibilità del sistema: quando un catalogo viene acquisito da una società di edizioni, major o indipendente che sia, l’investimento genera proventi che l’azienda reinveste sul nuovo. In questo contesto di circolarità, l’artista di ieri contribuisce alla nascita e allo sviluppo degli artisti di domani. I fondi interrompono questo processo, perché acquistano e vendono: è la loro natura. Non c’è investimento sul nuovo, perché si tratta solo di operazioni finanziarie. Come imprenditore che si nutre quotidianamente di questa circolarità, vedo questa finanziarizzazione del settore musicale come qualcosa che rischia di inaridire il presente ma soprattutto il futuro, perché mancheranno gli investimenti nel nuovo. Ed è un peccato. 
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Nel settore del publishing la finanziarizzazione ha già fatto danni irreparabili? O c’è ancora margine per recuperare?

Questo fenomeno arriverà anche in Italia. In America l’industria indipendente è completamente finanziarizzata. In uno scenario del genere Sugar è ancora di più un panda, ed esserlo è difficile. Non siamo una major, ma nemmeno una indie supportata da un fondo di investimento: siamo artigiani e dobbiamo continuare a farlo bene. Tuttavia, credo molto negli artigiani e nelle aziende familiari, soprattutto come garanzia di qualità e formazione: quindi mi adeguo alla condizione di panda, cercando di andare avanti. 
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Pensi che il problema di Hipgnosis sia stata solo la capacità di exploitation dei propri asset editoriali, o credi ci sia anche dell’altro?

Il pitch di Hipgnosis e di altre entità simili è: investi con noi, che sappiamo muoverci in un settore che sta crescendo, e che rispetto agli altri siamo più bravi a sfruttare gli asset in nostro possesso. Non so se il team di Mercuriadis sia stato più bravo nel valorizzare i cataloghi rispetto al passato: può darsi, ma ho qualche dubbio. Il problema di queste operazioni è la loro dimensione industriale e finanziaria, che secondo me non si addice al settore dell’arte in generale. Ci sono cataloghi che, se ceduti a grandi aziende, renderebbero un quarto di quanto potrebbero rendere se gestiti da piccole realtà di appassionati. A fare la differenza è la cura e la passione di chi crede in un progetto. Non penso che la soluzione nel nostro settore sia aggregare tutti i cataloghi: per come la vedo, piccolo continua a rimanere bello. 
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Le <a href="https://musicbiz.rockol.it/tutto-su/trimestrali-491797">prime trimestrali del 2024&nbsp;comunicate dalle major</a> hanno visto le divisioni publishing crescere a tassi più elevati di quelle dedicate alla musica registrata: che scenario fotografano queste percentuali?

Dell’esplosione del settore live post-Covid beneficia essenzialmente il publishing. Per quanto riguarda il settore recording, nei mercati principali la crescita è rallentata, soprattutto nel segmento streaming, mentre in quelli emergenti - dove il digitale continua a crescere a livelli più alti - i valori complessivi sono ancora molto bassi. Dopo la pandemia l’industria discografica ha avuto un’esplosione notevole: il rallentamento, secondo me, è fisiologico. Resto comunque molto ottimista riguardo entrambe le attività. 
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Un quadro solidamente positivo, come quello che sta caratterizzando l’industria discografica ed editoriale in questi ultimi anni, può portare a essere pigri, evitando di preoccuparsi troppo delle prospettive a lungo termine: qual è, secondo te, l’errore che il settore non deve commettere&nbsp;mentre sta andando ancora tutto bene?

Dal punto di vista della discografia, vedo il rischio di puntare molto sulla velocità di turnover degli artisti perché più efficiente dell’investimento nel rapporto con l’artista a lungo termine. La nostra è un’azienda che vive e compete sul mercato grazie ad artisti che hanno avuto una carriera: lavoriamo con gli artisti giovani con l’idea di essere dei partner per la loro carriera, perché lì sta il valore. Il pericolo è crescere generazioni di artisti secondo la logica dell’interesse esclusivo per la novità: nel breve farebbe sembrare i valori solidi, ma in realtà, a lungo termine, una linea del genere può danneggiare il settore. Perché il nostro è un ambiente estremamente competitivo… 
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Il fondatore e ceo di Spotify Daniel Ek, nel 2020, <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-716210/spotify-daniel-ek-polemica-da-artisti-vaffanculo-avido-stronzetto">sollevò un polverone</a>, quando <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-716141/spotify-e-il-futuro-della-musica-mike-mills-dei-rem-si-indigna">invitò gli artisti a essere più produttivi</a>…

L’equilibrio tra esigenze artistiche e di mercato bisogna sempre trovarlo, se si vuole avere a che fare con gli artisti e non con unità di produzione. E l’artista non si può forzare, perché ha bisogno di tempo. 
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Che opinione hai del nuovo corso di SIAE?

Sono molto felice dell’evoluzione che ha preso SIAE: ci ho dedicato molto tempo e molta energia, in un momento in cui il suo era un mondo diverso, con un’eredità molto pesante e a volte anche molto ingiusta. Grazie al lavoro di tanti editori e tanti autori l’abbiamo trasformata, facendola diventare - oggi - un’azienda straordinaria, un vero e proprio polmone per la cultura italiana. La Società Italiana degli Autori ed Editori è la ragione per la quale l’Italia resta significativa come mercato musicale e, più in generale, culturale, raccogliendo centinaia di milioni di euro in diritto d’autore e ripartendo in modo sempre più efficiente. Sono sempre stato un grande sostenitore di SIAE, e continuo a non credere nella concorrenza di mercato nel settore delle collecting, che crea solo confusione senza portare alcun valore. Detto ciò, SIAE deve continuare a lavorare sulle proprie direttive, riducendo i costi, pagando più in fretta e in totale trasparenza. Paragonata alle altre società di gestione internazionali, la Società Italiana degli Autori ed Editori credo rientri nelle prime cinque o sei posizioni a livello mondiale. E’ un campione globale nel settore culturale che non costa una lira allo Stato, configurandosi come luogo dove l’autore è socio dell’editore e unendo l’imprenditore all’artista. 
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E’ questo aspetto che non ti fa credere alla collecting privata?

Non ci credo perché è un’inefficienza di sistema. I settori editoriali e discografici sono super competitivi: SIAE, in quanto non for profit, ha i compiti di raccogliere e pagare, ponendosi come rete di sistema. E più questa rete è efficiente, più garantisce la competizione. Quella vera, che vede le aziende in corsa per mettere sotto contratto autori e artisti, non quella tra le collecting, che è antieconomica, perché per competere con SIAE occorre fare investimenti pazzeschi, col risultato di confondere l’utilizzatore. 
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Il modello di collecting non profit è completamente diverso da quello di altre realtà come <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-742321/new-mountain-capital-acquisisce-bmi">BMI, che oggi è controllata da una società di private equity</a>…

Una collecting come SIAE deve essere non for profit, perché monopolista. Il fatto che non abbia necessità di fare profitto è una garanzia di competizione per tutto il settore. Quella di BMI è una situazione diversa, l’America è un’altra realtà rispetto alla nostra, gigantesca, non paragonabile all’Italia. Una ricetta come quella, applicata a paesi più piccoli, credo arrechi un danno ai soggetti “veri”, ovvero autori, editori e artisti. 
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Dal punto di vista economico, le piattaforme streaming riservano un trattamento migliore ai discografici o agli editori?

L’editore pensa di meritare tassi più alti sullo streaming, mentre il discografico - che attualmente beneficia di tassi già abbastanza alti - è per il mantenimento dello status quo. Comprendo gli argomenti degli editori, ma - essendo anche un discografico - devo ammettere che gli investimenti, nel settore della musica registrata, siano più rischiosi e dinamici. Bisognerebbe lavorare a un meccanismo di tiers per cui si possa aumentare il valore: il vero problema non è la battaglia [tra editori e discografici] per dividersi la torta, ma riuscire a migliorare la crescita del valore, offrendo qualcosa in più - penso, per esempio, ai testi, un prodotto molto attraente per il consumatore che gli editori non sono mai riusciti a valorizzare appieno. Vedo che <a href="https://musicbiz.rockol.it/tutto-su/artist-centric-494626">si sta andando in questa direzione</a>, e credo che questa sia la strada per poter riequilibrare questa aspettativa. La soluzione non è tirare la coperta tra di noi, ma creare lavoro maggiore. 
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Al termine dell’ultima edizione del Festival di Sanremo le due principali rappresentanze dell’industria discografica italiana, <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-742578/festival-di-sanremo-costa-troppo-per-case-discografiche-polemica-mazza">FIMI - Federazione Industria Musicale Italiana</a> e <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-742595/festival-di-sanremo-critiche-pmi-mario-limongelli-deve-migliorare">PMI - Produttori Musicali Indipendenti</a>, hanno criticato apertamente alcuni aspetti della manifestazione, ponendo l’accento sulla carenza di infrastrutture e sulle spese sostenute dalle aziende per prendere parte all’operazione. Si è arrivati, addirittura, a ipotizzare di spostare il Festival in un’altra città…

Ho sempre difeso Sanremo, anche quando in discografia molti lo davano, se non per morto, per lo meno irrilevante: come azienda indipendente, abbiamo sempre riconosciuto al Festival un valore importantissimo di libertà per presentare nuove proposte. Negli ultimi anni la manifestazione ha dimostrato di saper essere attuale, grazie a una direzione artistica brillante - iniziata prima di Amadeus, anche se lui è stato capace di fare qualcosa di straordinario, assumendo un atteggiamento da partner nei confronti dei suoi interlocutori discografici. Sulle ultime cinque edizioni, davvero, non ho nulla da obiettare. Lato business, però, noi effettivamente iniziamo ad avere un problema: i costi di Sanremo sono esplosi, anche solo per fornire un prodotto adeguato e competere al meglio delle possibilità, anche a fronte di esigenze televisive - come, per esempio, la serata delle cover. Il fatto che la musica sia fondamentale per il Festival va riconosciuto: con un po’ di buona volontà, non vedo ostacoli nel trovare un equilibrio alla luce dei costi - documentabilissimi - ai quali le aziende sono chiamate a far fronte. Del resto quali sono le alternative? Impoverire Sanremo lavorando per riduzione? Non credo sia nell’interesse di nessuno. Quindi facciamolo crescere, e investiamoci: abbiamo solo bisogno di una mano, perché le spese - onestamente - sono diventate esorbitanti.