Raggiunto via Zoom, Massimo Bonelli ha discusso con Franco Zanetti del suo interessamento per il Festival di Sanremo e in particolare della sua idea per la questione "giovani".&nbsp;"Io non mi sentirei di fare il direttore artistico", sottolinea Bonelli: "Quello che invece secondo me è da rivedere, perché è ormai un po' fuori dal tempo, è il concetto di Sanremo Giovani".

Nato a&nbsp;Salerno il&nbsp;10 settembre 1974, sul proprio sito web personale Massimo Bonelli si definisce&nbsp;un&nbsp;produttore, editore, manager e consulente musicale. Oltre ad aver fondato e a dirigere&nbsp;iCompany, dal 2015 è anche l'organizzatore&nbsp;e il&nbsp;direttore artistico&nbsp;del&nbsp;Concerto del Primo Maggio di&nbsp;Roma. Bonelli è anche&nbsp;ideatore&nbsp;e curatore artistico&nbsp;della&nbsp;Rassegna Ciao – Lucio Dalla,&nbsp;organizzatore&nbsp;del&nbsp;Premio Fabrizio De André,&nbsp;direttore artistico-musicale&nbsp;del&nbsp;Festival dell’Economia Civile&nbsp;di&nbsp;Firenze, ideatore e produttore di&nbsp;Casa SIAE&nbsp;ed è l'attuale&nbsp;Presidente&nbsp;della&nbsp;Fondazione Italia Music Lab. Tra le altre cose, ha ideato e prodotto i programmi tv "Tonica" e "Magazzini Musicali", producendo anche&nbsp;le versioni televisive del&nbsp;Premio Tenco, di&nbsp;Meraviglioso Modugno&nbsp;e de&nbsp;La Notte della Taranta 2020. Oltre aver avere in corso un rapporto di&nbsp;consulenza artistica&nbsp;con&nbsp;Sony Music Italia, Bonelli si occupa anche di&nbsp;formazione divulgazione&nbsp;attraverso&nbsp;masterclass e docenze presso alcune università italiane&nbsp;ed altre diverse strutture di formazione private per artisti e operatori del settore.&nbsp;Nel 2020, inoltre, ha&nbsp;pubblicato il volume "La musica attuale - Come costruire la tua carriera musicale nell'era digitale".

Ecco i video della chiacchierata, divisa in due parti:

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Raggiunto via Zoom, Massimo Bonelli ha discusso con Franco Zanetti del suo interessamento per il Festival di Sanremo e in particolare della sua idea per la questione "giovani".&nbsp;"Io non mi sentirei di fare il direttore artistico", sottolinea Bonelli: "Quello che invece secondo me è da rivedere, perché è ormai un po' fuori dal tempo, è il concetto di Sanremo Giovani".

Nato a&nbsp;Salerno il&nbsp;10 settembre 1974, sul proprio sito web personale Massimo Bonelli si definisce&nbsp;un&nbsp;produttore, editore, manager e consulente musicale. Oltre ad aver fondato e a dirigere&nbsp;iCompany, dal 2015 è anche l'organizzatore&nbsp;e il&nbsp;direttore artistico&nbsp;del&nbsp;Concerto del Primo Maggio di&nbsp;Roma. Bonelli è anche&nbsp;ideatore&nbsp;e curatore artistico&nbsp;della&nbsp;Rassegna Ciao – Lucio Dalla,&nbsp;organizzatore&nbsp;del&nbsp;Premio Fabrizio De André,&nbsp;direttore artistico-musicale&nbsp;del&nbsp;Festival dell’Economia Civile&nbsp;di&nbsp;Firenze, ideatore e produttore di&nbsp;Casa SIAE&nbsp;ed è l'attuale&nbsp;Presidente&nbsp;della&nbsp;Fondazione Italia Music Lab. Tra le altre cose, ha ideato e prodotto i programmi tv "Tonica" e "Magazzini Musicali", producendo anche&nbsp;le versioni televisive del&nbsp;Premio Tenco, di&nbsp;Meraviglioso Modugno&nbsp;e de&nbsp;La Notte della Taranta 2020. Oltre aver avere in corso un rapporto di&nbsp;consulenza artistica&nbsp;con&nbsp;Sony Music Italia, Bonelli si occupa anche di&nbsp;formazione divulgazione&nbsp;attraverso&nbsp;masterclass e docenze presso alcune università italiane&nbsp;ed altre diverse strutture di formazione private per artisti e operatori del settore.&nbsp;Nel 2020, inoltre, ha&nbsp;pubblicato il volume "La musica attuale - Come costruire la tua carriera musicale nell'era digitale".

Ecco i video della chiacchierata, divisa in due parti:

Rockol.it Logo

Rockol.com S.R.L.

Massimo Bonelli (iCompany): "Sanremo Giovani, cosa cambierei"

Industria

Una conversazione tra il fondatore di iCompany e Franco Zanetti sul Festival e Sanremo Giovani

Negli ultimi 50 anni, e più precisamente a partire dal 1973,&nbsp;la cerimonia di premiazione dei Grammy andava in onda sull'americana&nbsp;CBS. L'accordo veniva rinnovato di dieci anni in dieci anni, e l'ultima tranche (che si dice sia costata al network tv più di 20 milioni di dollari in diritti televisivi) ha&nbsp;scadenza 2026. A quanto pare, però, la Recording Academy ha deciso di cambiare direzione: a partire dal 2027, infatti, a detenere i diritti televisivi per i Grammy sarà Disney, che non solo trasmetterà la cerimonia, ma produrrà anche una serie di special sui premi musicali più prestigiosi di sempre.

L'intenzione di Disney è quella di trasmettere in simulcast la trasmissione su ABC e sui servizi streaming Hulu e Disney + (attualmente non si sa se la visione sarà possibile anche al di fuori degli Stati Uniti per gli abbonati), in un piano di rilancio che vede la Recording Academy impegnata a rilanciare la cerimonia dei Grammy, che è la sua iniziativa più importante.&nbsp;Nonostante infatti lo share&nbsp;sia in risalita (16 milioni e 900mila spettatori nel 2024, +34% rispetto all'anno precedente) è comunque crollato rispetto ai fasti del passato (40 milioni di spettatori nel 2013). Disney, peraltro, detiene già i diritti per gli Oscar e per il Super Bowl, e con l'aggiunta dei Grammy diventa così una superpotenza nell'ambito dei grandi eventi mediatici.

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Per la prima volta in 50 anni, i Grammy Awards cambiano canale

I diritti tv per la cerimonia di premiazione, che era trasmessa da CBS, passeranno al gruppo Disney

Una delle maggiori collecting operanti sul mercato statunitense, ASCAP, ha annunciato un’alleanza strategica con la società di gestione collettiva francese SACEM: l’accordo vedrà le due entità non solo condividere soluzioni tecnologiche e ottimizzare i processi al fine di “minimizzare i costi condividendo gli investimenti”, ma anche istituire una nuova task force - composta da economisti ed esperti di diritto e tecnologia - interamente dedicata all’intelligenza artificiale.

"Sono entusiasta di rafforzare la partnership transatlantica tra ASCAP e Sacem e di lavorare a stretto contatto con Cécile [Rap-Veber, CEO di SACEM] su modi innovativi per proteggere e massimizzare il valore delle opere musicali per conto dei nostri membri autori, compositori ed editori", ha commentato la CEO di ASCAP Elizabeth Matthews: "Francia e Stati Uniti hanno una lunga storia di riconoscimento reciproco del meglio, dagli ideali democratici di libertà, solidarietà e uguaglianza alla celebrazione delle diverse tradizioni musicali portate nei nostri repertori da tutto il mondo".

"Questa alleanza strategica è una scelta naturale per le nostre due società di gestione collettiva senza scopo di lucro, e rafforza il solido rapporto di fiducia tra Sacem e ASCAP", ha aggiunto Rap-Veber: "In un momento in cui l'ecosistema musicale sta subendo una profonda trasformazione, Beth e io siamo convinte che i nostri valori condivisi e il nostro impegno per l'innovazione, l'ottimizzazione dei dati e il nostro lavoro congiunto sull'intelligenza artificiale saranno leve essenziali per creare un valore sempre maggiore per le opere e i titolari dei diritti che proteggiamo, nel modo più conveniente".

Collecting, una partnership strategica tra ASCAP e SACEM

Tra gli obiettivi dell’alleanza anche una task force dedicata all’intelligenza artificiale

L’area del Palasharp, lo storico palazzetto (in origine PalaTrussardi, poi PalaVobis, PalaTucker e Mazda Palace) del capoluogo lombardo inaugurato nel 1986 con un concerto di Frank Sinatra che nella propria storia ha ospitato i concerti di centinaia di star italiane e internazionali (nella foto, i Pogues sul palco dell'arena nel 2009), sarà impiegata dal Comune di Milano per realizzare 300 alloggi da 60 metri quadrati da mettere a disposizione - a un canone calmierato mensile pari a 600 euro - di cittadini il cui reddito sia compreso tra i 1500 e i 2500 euro al mese: a renderlo noto, riferisce l’edizione milanese del Corriere della Sera, è stato l’assessore alla casa di Palazzo Marino Guido Bardelli.

Entro la fine del 2024 il Comune pubblicherà il bando per i lavori di riqualificazione. “Dopo 60-90 giorni dal bando ci metteremo intorno a un tavolo per cercare di arrivare a un progetto definitivo in sei mesi circa”, ha spiegato Bardelli, che prevede la fine dei lavori prima della fine della legislatura della giunta.

La struttura di via Sant’Elia è stata attiva dal 1986 al 2011, per poi essere smantellata nel 2013: rimasto in stato di abbandono e passato, nel 2017, sotto la responsabilità del demanio comunale, lo spazio - previa, ovviamente, radicale opera di recupero - venne indicato come possibile location per le partite di hockey delle Olimpiadi Invernali di Milano - Cortina del 2026. Il progetto fu in seguito abbandonato. Gli eventi sportivi dei Giochi saranno ospitati presso <a href="https://www.rockol.it/tutto-su/arena-santa-giulia-milano-483861">la nuova Arena Santa Giulia</a>, struttura attualmente in costruzione di proprietà di del colosso tedesco dell’intrattenimento dal vivo CTS Eventim, che dopo le Olimpiadi diventerà una delle venue europee di punta per gli spettacoli di musica dal vivo del gruppo.

Milano, case ad affitto calmierato al posto dell'ex Palasharp

Il progetto del Comune per l'ex palazzetto, da anni in stato di abbandono

Nel 2023, in Inghilterra, è entrata in vigore una legge denominata Duty to Prevent: in sostanza, il datore di lavoro è tenuto a prevenire proattivamente tutte le molestie sessuali sul luogo di lavoro, sia nei confronti dei dipendenti che dei frequentatori abituali. Tra i luoghi di lavoro in cui la prevenzione risulta più difficile ci sono senz'altro tutte le venue musicali, e in particolare le discoteche, che sono spesso teatro di episodi equivoci o&nbsp;spiacevoli.&nbsp;In quest'ottica, molti club indipendenti sono corsi ai ripari e hanno così deciso, in collaborazione con l'iniziativa nazionale Safer Dance, di erogare dei corsi specifici per i loro dipendenti e collaboratori.

Si tratterà&nbsp;di un vero e proprio training intensivo: 120 ore di lezioni frontali&nbsp;e laboratori per imparare a identificare e stroncare sul nascere comportamenti sessuali non consensuali tra pubblico, colleghi e fornitori esterni di servizi. "Vogliamo fare in modo che le venue abbiano gli strumenti, la conoscenza e la sicurezza necessaria per affrontare il problema in maniera efficace: il nostro compito è quello di creare un ambiente più sicuro per tutti, creando una cultura in cui esistono policy, prevenzione e misure di sicurezza ad hoc" ha dichiarato Sam Hennerley, musicista e co-promotore dell'iniziativa.

In Italia, purtroppo, su questo fronte siamo particolarmente indietro, ma qualcosa sta cambiando anche da noi: ricordiamo ad esempio l<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-735797/italia-music-lab-rilancia-per-l-8-marzo-fight-for-your-right-to-party">'iniziativa di Italia Music Lab</a>&nbsp;&nbsp;“Fight for your right (to party): la festa è un diritto di tuttǝ”, campagna dedicata alla lotta alle molestie di genere nel mondo del clubbing e rivolta non solo agli addetti ai lavori del settore ma anche al pubblico dei locali da ballo.

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Nei club inglesi 120 ore di training anti-violenza sessuale

I corsi, rivolti ai dipendenti di discoteche e live club, sono parte dell'iniziativa Safer Dance

La filiale italiana del gigante britannico nei settori di consulenza e revisione Deloitte e Rockol MusicBiz, lo speciale di Rockol dedicato all’industria musicale, hanno annunciato una partnership volta a indagare - spiegano le due aziende in una nota congiunta - “i principali aspetti economici, culturali e sociali sull’impatto della filiera musicale italiana sul Paese”.

La collaborazione, nello specifico, mira a “esaminare quali siano gli impatti dell’industria musicale italiana e degli eventi musicali sul territorio italiano e come la musica contribuisca non solo allo sviluppo economico del Paese ma anche alla integrazione di culture, generi, generazioni che sono accomunate dalla ricerca di ispirazione nei messaggi portati dagli artisti e di innovazione che le nuove tecniche compositive e tendenze creative contribuiscono a diffondere e esaltare”.

“Misurare l'impatto della filiera musicale italiana è fondamentale per comprendere&nbsp;appieno il ruolo che questa industria gioca nel nostro Paese”, ha dichiarato Ernesto Lanzillo, Partner e Leader di Deloitte Private: “Non si tratta solo di quantificare i benefici economici o occupazionali del settore e del suo indotto, ma di riconoscere il contributo che la musica, in termini di espressione culturale, offre in&nbsp;termini di crescita delle conoscenze, diversità, inclusione e benessere personale del cittadino. Questo tipo di analisi ci permetterà di mettere in luce un valore spesso invisibile che, in realtà, è enorme e caratterizza in maniera unica il nostro Paese. Siamo dunque molto contenti di poter collaborare con Rockol MusicBiz per misurare e valorizzare il prezioso impatto del comparto musicale italiano”.

“Collaborare con un player globale e prestigioso come Deloitte, per noi è&nbsp;innanzitutto motivo di grande orgoglio”, ha aggiunto Giampiero Di Carlo, fondatore e&nbsp;CEO di Rockol: “Unendo la competenza analitica, l’esperienza e l’autorevolezza di&nbsp;Deloitte alla conoscenza specifica dell’industria musicale italiana di Rockol&nbsp;MusicBiz, contiamo di mettere in luce l’enorme portata culturale e sociale del settore&nbsp;che raccontiamo con passione ogni giorno”.

Deloitte, una partnership con Rockol MusicBiz

‘Per misurare il valore economico e sociale dell’industria musicale italiana’

Rasenta i 20 miliardi di dollari il totale dei ricavi che Youtube ha iscritto nel proprio bilancio riferito al terzo trimestre 2024: nel dettaglio, la piattaforma di video sharing controllata da Google ha visto crescere sia le entrate generate dalla pubblicità (+12,2% su base annua, a quota 8,29 miliardi di dollari), che quelle da abbonamento (+27,8%, a quota 10,66 miliardi di dollari). Per il CEO di Alphabet e Google Sundar Pichai Youtube TV e Youtube Music sono tra i servizi della piattaforma che stanno maggiormente guidando la crescita delle sottoscrizioni.

“Continuiamo ad avere una crescita significativa nei nostri prodotti in abbonamento, trainati principalmente da YouTube TV e YouTube Music Premium, nonché da Google One, principalmente a causa dell'aumento del numero di abbonati paganti”, ha confermato Anat Ashkenazi, Senior Vice President e CFO di Alphabet e Google.

La società madre del gruppo, Alphabet, nel terzo trimestre del 2024 ha sorpreso positivamente gli analisti, registrando a bilancio ricavi complessivi per 88,27 miliardi di dollari, con un utile operativo cresciuto su base annua del 33,6% a quota 28,52 miliardi di dollari.

Youtube, nel terzo trimestre 2024 ricavi in crescita

Su sia le entrate pubblicitarie (+12,2%) che da abbonamenti (+27,8%)

A tre anni dall’avvio delle attività, i soci di RCF Arena, la venue per concerti all’aperto sorta presso l’area di Campovolo, a Reggio Emilia, hanno siglato un nuovo accordo strategico per rilanciare la loro collaborazione, con “l’obiettivo di valorizzare sempre di più l’unicità a livello europeo delle venue”.

L’intesa, precisa la nota diffusa oggi, mercoledì 30 ottobre, “riconferma e strategicamente rimodula gli impegni presi al momento dell’avvio del grande progetto di creazione di una venue in grado di ospitare&nbsp;concerti ed eventi con oltre 100.000 spettatori, in un’area baricentrica del nord Italia servita al meglio dalla rete autostradale e dall’Alta velocità ferroviaria, in grado di assicurare comfort, ospitalità e qualità degli spettacoli a un pubblico sempre più esigente”.

Nello specifico, “CVolo S.p.A. e Arena Campovolo S.r.l. hanno progettato un sistema secondo cui, nella condivisione del business, entrambi godranno della piena libertà di reclutare artisti e ospitare eventi, contrattualizzare grandi sponsor per la venue e sfruttare nella massima misura possibile tutte le opportunità che offre RCF ARENA, non solo nell’ambito musicale, che rimane comunque il contesto di elezione”.

“RCF ARENA è divenuta in soli tre anni di effettiva attività un punto importante di riferimento per i grandi eventi in Italia e per tanti tour mondiali che includono l’Europa”, ha dichiarato Andrea Cattini, Presidente C.Volo Spa: “Non dimentichiamo inoltre la valorizzazione delle grandi produzioni nazionali (Ligabue, Zucchero, Pinguini Tattici Nucleari, per rifarsi agli esempi più immediati) che mantengono nel nostro paese non solo un filone artistico che ha saputo evolversi e fidelizzare un pubblico vasto, ma che costituiscono il settore più importante di un’industria della musica che oramai deve essere annoverata tra le più significative&nbsp;manifestazioni del cosiddetto made in Italy”.

RCF Arena, i soci rinnovano l’accordo

‘Con l’obiettivo di valorizzare sempre di più l’unicità a livello europeo delle venue’

Con il voto di oggi, mercoledì 30 ottobre, sul DL Infrazioni, il Parlamento italiano ha posto fine all’obbligo di apposizione del contrassegno SIAE sui supporti fisici quali CD, DVD e vinili. Il “bollino”, come veniva chiamato da appassionati e addetti ai lavori, era stato concepito come - spiega lo stesso sito della collecting - “strumento di autenticazione e di garanzia dei supporti contenenti opere protette da diritto d’autore”, in modo che il consumatore fosse in grado di distinguere il prodotto legittimo e originale da uno contraffatto. Il contrassegno, irriproducibile e non scannerizzabile, oltre a certificare l’autenticità e la legittimità dei prodotti contiene anche informazioni che consentono di risalire a titolo dell’opera, nome del produttore, tipo di supporto, tipo di commercializzazione consentita, numerazione generale progressiva, numerazione progressiva relativa a quell’opera.

Apprezzamento per la decisione del Parlamento è stata espressa da FIMI - Federazione Industria Musicale Italiana, che da tempo chiedeva un superamento “di una misura di protezione ormai inutile nell’era digitale”. “Il bollino Siae, che ha svolto a suo tempo un giusto ruolo nella lotta alla pirateria, era ormai diventato esclusivamente un limite alla circolazione dei prodotti legali e un costo per le aziende discografiche”, ha commentato il CEO di FIMI Enzo Mazza: “Bene la decisione di cancellare l’obbligo”.

Formati fisici, addio al bollino SIAE

Il contrassegno della Società Italiana degli Autori ed Editori non sarà più obbligatorio

Nell'ambito delle società di artist services, non esiste uno standard che funzioni ovunque: mercati specifici hanno specifiche necessità, soprattutto quando si parla di quelli emergenti. Da anni, quindi,&nbsp;esistono realtà che operano soprattutto in alcune aree geografiche, tenendo a mente i bisogni e le peculiarità dei propri interlocutori e fungendo da trait d'union con le loro controparti occidentali.

Una delle più note nel panorama asiatico è Outdustry, che si è specializzata soprattutto su Cina e India ed è stata cruciale nel successo locale di artisti come&nbsp;Dua Lipa, Lauv, Laufey, Major Lazer e&nbsp;Charli XCX. Un asset molto importante per chi vuole radicare la propria presenza in questi Paesi: lo ha compreso appieno Virgin Music Group, che ha acquisito Outdustry certificando un piano di espansione globale ormai in atto&nbsp;(dopo la recente acquisizione di Saban Music Latin dello scorso gennaio). Come parte dell'accordo, il fondatore&nbsp;Ed Peto è stato anche nominato senior vice president dell'area strategie internazionali di VMG, pur mantenendo il proprio ruolo di CEO di Outdustry.

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Virgin Music Group acquisisce Outdustry

La mossa rafforza ulteriormente la presenza del gruppo in mercati emergenti come Cina e India

Una vasta coalizione di rappresentanze dell’industria creativa e culturale internazionale - tra le quali sono presenti GESAC, l’International Confederation of Music Publishers, l’International Federation of the Phonographic Industry (associazione della quale fa parte anche FIMI - Federazione Industria Musicale Italiana), Impala e l’Independent Music Publishers International Forum, ha fatto appello ai Parlamentari Europei, ai Rappresentanti degli Stati Membri e alle Commissioni coinvolte nell’applicazione dell’AI Act affinché la legge europea che regola i processi di sviluppo dei modelli di intelligenza artificiale generativa venga applicata nel modo più efficace possibile.

“L’AI Act è un modello pionieristico di regolamentazione etica e responsabile dell’IA che pone le basi per le migliori pratiche a livello globale. Se attuato e applicato in modo efficace, favorirà un contesto europeo nel quale l’innovazione dell’intelligenza artificiale può svilupparsi in modo etico e responsabile, insieme a un fiorente sviluppo culturale e delle industrie culturali e creative in tutta l’Unione”, si legge nella nota diffusa in queste ore: “In quanto industrie culturali e creative, siamo sia essenziali che un prerequisito per la diversità culturale e libertà di espressione nell’Unione europea. Investiamo e abbracciamo tecnologie all’avanguardia (inclusi ormai da molti anni sistemi e prodotti riferiti all’AI), guidiamo in modo significativo la crescita economica in Europa e rafforziamo la competitività globale dell’Unione”.

“Tuttavia - spiegano le associazioni - stiamo affrontando una situazione seriamente dannosa per quanto riguarda l’utilizzo senza autorizzazione da parte delle aziende di intelligenza artificiale generativa dei nostri contenuti al fine di sviluppare i loro modelli. Le loro azioni generano guadagni commerciali illegali e vantaggi competitivi sleali per i loro modelli, servizi e prodotti, in violazione delle leggi europee sul copyright”.

Viste le premesse, per i firmatari dell’appello “l’attuazione e l’applicazione della nuova legge sull’intelligenza artificiale dell’UE offre un’opportunità cruciale per affrontare questo problema relativo a pratiche scorrette, e garantire la responsabilità nel settore dell’intelligenza artificiale. L’AI Act dovrebbe mirare alla creazione un ambiente sano, con un mercato delle licenze sostenibile che incoraggi l’innovazione responsabile dell’IA e rispetti i principi fondamentali di concorrenza leale e remunerazione di creator e titolari dei diritti, impedendo l’utilizzo non autorizzato delle proprie opere”.

“Per raggiungere questo obiettivo - conclude l’appello - devono essere applicate le norme previste dalla legge sull’intelligenza artificiale - a partire dall’obbligo da parte degli sviluppatori di modelli di AI generativa di rendere pubblicamente disponibile una sintesi sufficientemente dettagliata dei contenuti utilizzati per la formazione modelli – in modo significativo. Come chiarito dall’AI Act, queste misure dovrebbero consentire ai creator e ai rightholder di esercitare e far valere i propri diritti in materia di importazione e copia di opere protette da copyright per l'addestramento dei modelli di intelligenza artificiale. Questo aspetto non è solo essenziale per salvaguardare il valore dei contenuti creativi europei celebri in tutto il mondo sul mercato globale, ma anche per garantire che i servizi di AI generino risultati basati su prodotti di alta qualità e input diversificati e affidabili. Sosteniamo gli standard stabiliti dalll’AI Act, che dovrebbero consentire alle industrie culturali e creative di evolversi e prosperare. Chiediamo il sostegno delle istituzioni europee nel tradurli in misure concrete nella prossima fase di attuazione della legge, per garantire un ecosistema giusto ed equo, nel quale l’innovazione portata dall’intelligenza artificiale salvaguardi e rafforzi anche le industrie culturali e creative europee”.

AI Act, l’appello delle industrie creative alle istituzioni UE

Per ‘un ambiente più equo e giusto per creator e aventi diritto’

Sarà disponibile sulle principali piattaforme digitali a partire dal prossimo 8 novembre la colonna sonora del film di Michele Placido “Eterno visionario”, realizzata dal duo composto da Umberto Iervolino e Federica Luna Vincenti Oragravity.

Composta dai due artisti presso lo studio di registrazione Moonolite Sound, l’opera sonorizza l’ultima fatica cinematografica del grande attore e regista italiano, liberamente ispirata a “Il gioco delle parti. Vita straordinaria di Luigi Pirandello” di Matteo Collura: sceneggiato dallo stesso Placido insieme a Matteo Collura e Toni Trupia, prodotto da Federica Luna Vincenti per Goldenart Production con Rai Cinema in co-produzione con GapBusters, il film è stato realizzato con il contributo del Ministero della Cultura – Direzione generale Cinema e audiovisivo, della Regione Siciliana, Assessorato del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo - Sicilia Film Commission, e di Regione Lazio – Bando Lazio Cinema International (Programma FESR Lazio 2021 – 2027) cofinanziato dall’Unione Europea. Tra gli interpreti del lungometraggio si segnalano Fabrizio Bentivoglio nel ruolo di Luigi Pirandello, Valeria Bruni Tedeschi in quello della moglie Antonietta, Federica Luna Vincenti in quello di Marta Abba, e di Giancarlo Commare, Aurora Giovinazzo e Michelangelo Placido rispettivamente nei ruoli di Stefano, Lietta e Fausto Pirandello.

Edizioni Curci, esce la colonna sonora di ‘Eterno visionario’

Disponibile in digitale dal prossimo 8 novembre

Live Nation Urban, divisione di Live Nation dedicata ai generi hip hop, r&amp;b e gospel, ha siglato un accordo con Amazon Music per la copertura in live stream del Lil’ WeezyAna Fest, evento in programma a New Orleans il prossimo 2 novembre che avrà come protagonisti - oltre, ovviamente, a Lil Wayne - anche Juvenile, BG, Turk, Rob 49 e altri ospiti a sorpresa: la serata sarà disponibile in diretta video sul canale Twitch della piattaforma di streaming controllata dal colosso dell’e-commerce e su Prime Video a partire dall’1,30 di domenica 3 novembre (ora italiana).

Il Lil’ WeezyAna Fest si tiene dal 2015 e rappresenta un appuntamento fisso per i fan di Lil’ Wayne, nato proprio a New Orleans nel 1982: il 3 novembre è prevista una coda all’evento al Fillmore, tra le 9 e le 17 ora locale, a ingresso gratuito, che prevede gli interventi per incontri con il pubblico di - tra gli altri - HaSizzle, Tarionna Tank Ball, Sony Digital e altri.

Live Nation, una partnership con Amazon Music

Per il Lil’ WeezyAna Fest

DEAG Deutsche Entertainment Aktiengesellschaft, società tedesca fondata nel 1978 a Berlino che oggi opera in Germania, Regno Unito, Svizzera, Irlanda, Danimarca e Spagna nel settore della produzione e promozione di eventi musicali dal vivo, ha annunciato il proprio ingresso nel mercato italiano con l’acquisizione di MC2 Live S.p.A., agenzia avviata da Andrea e Stefano Pieroni, già fondatori di Live In Italy e Vertigo Concerti: come recita la nota congiunta diffusa dalle due aziende, i fratelli Pieroni - che nel proprio curriculum vantano l’organizzazione di date in Italia di, tra gli altri, Iron Maiden, Judas Priest, Slipknot, Rammstein, 50 Cent e Ne-Yo, oltre alla collaborazione con star nazionali come Eros Ramazzotti e Negrita - “continueranno a gestire MC2 Live a lungo termine insieme all’attuale team di lavoro che resterà per intero in azienda”.

“Acquisendo MC2 Live, DEAG continua a espandere le proprie attività sul mercato italiano e rafforzando in modo sostenibile la posizione di mercato in Europa”, spiega il comunicato con il quale è stata annunciata l’acquisizione: “Per DEAG, l'espansione delle proprie attività in Italia creerà sinergie anche nel settore dell'intrattenimento dal vivo e, a lungo termine, nel settore della biglietteria, nonché nello sviluppo e nella realizzazione di nuovi format di eventi. Inoltre, DEAG prevede&nbsp;di ospitare in futuro in Italia eventi dal vivo che ha già organizzato con successo negli altri mercati nazionali”.

DEAG organizza in media 6000 eventi all’anno, per i quali vende - per contenuti propri e di terze parti - circa 10 milioni di biglietti.

“Dopo le operazioni già concluse quest’anno con Showplanr, How to Academy, District Live e Sputnik/Black Mamba, l'acquisizione di MC² Live e la partnership con Andrea rappresentano un ulteriore passo nella nostra strategia di espansione internazionale”, ha dichiarato Detlef Kornett, CEO del&nbsp;gruppo DEAG (nella foto, a sinistra): “Stiamo aumentando la nostra presenza in Europa includendo un altro mercato nazionale. Tutto ciò è in linea con il nostro piano che prevede di espandere e approfondire la rete internazionale di promoter DEAG. Entro il 2025, MC2 Live avrà già organizzato numerosi concerti, con artisti come Pantera, Iron Maiden e Marilyn Manson. Continueremo ad espandere il buon posizionamento sul mercato di MC2 Live in modo ancora più&nbsp;evidente e internazionale, offrendo contenuti di alta qualità”.

“Con DEAG abbiamo un partner forte al nostro fianco con il quale possiamo rendere la nostra presenza ancora più internazionale, sviluppando ulteriormente la rete europea di&nbsp;DEAG”, ha aggiunto Andrea Pieroni (nella foto, a destra: “Sono convinto che trarremo beneficio l’uno dall’altro a lungo termine e non vedo l’ora di lavorare insieme”.

DEAG è il quarto player internazionale a entrare nel mercato italiano, dopo la tedesca CTS Eventim (che in Italia, sul versante live promoting, controlla <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-689490/musica-dal-vivo-in-italia-cts-eventim-acquisisce-vivo-concerti">Vivo Concerti</a> e detiene le quote di maggioranza di <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-680716/cts-eventim-acquisisce-la-maggioranza-di-friends-and-partners">Friends and Partners</a> e <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-685200/cts-eventim-acquisisce-il-60-d-alessandro-e-galli">D’Alessandro e Galli</a>), l’americana Live Nation (che nel nostro Paese opera sia attraverso la propria filiale italiana che <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-694951/musica-dal-vivo-in-italia-live-nation-acquisisce-l-agenzia-comcerto">tramite Comcerto</a>) e la danese All Things Live, che lo scorso anno <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-737748/radar-concerti-diventa-all-things-live">ha acquisito l’agenzia All Things Live</a>.

Concerti, DEAG arriva in Italia: acquisita MC2 Live

La società tedesca rileva le quote della società di Andrea e Stefano Pieroni

Prima discografico in Universal e in Sony, successivamente organizzatore di eventi, concerti&nbsp;e branded entertainment con le sue creature Punk for Business e Opossum Agency: Tomaso Cavanna era un nome molto noto nell'ambiente musicale, e il mondo della musica si è mobilitato per ricordarlo. Lo ha fatto nella sua Venezia, con il party Venezia Sounds in programma lo scorso 26 ottobre, che ha visto protagonisti tra gli altri anche&nbsp;i Negrita, i Bud Spencer Blues Explosion, Joan Thiele, Motel Connection,&nbsp;Roy Paci &amp; Aretuska, Alex Neri Present Planet Funk, Saturnino e&nbsp;Andy &amp; Livio &amp; Sergio dei Bluvertigo. A presentare la serata, Marco Maccarini e Federico Russo.&nbsp;

Promosso dalla fondazione Luciano Ligabue e da Medicine Rocks, l'associazione fondata in memoria di Cavanna&nbsp;e presieduta dalla sua storica compagna Edy Campo, Venezia Sounds è stato un successo: sono infatti stati raccolti ben&nbsp;68.900 euro&nbsp;(il ricavato totale di&nbsp;biglietti, consumazioni e donazioni), che saranno consegnati alla Fondazione Humanitas per la ricerca, destinati agli studi per le terapie oncologiche condotti dal&nbsp;team&nbsp;del prof. Antonio Sica,&nbsp;Group Leader del Laboratorio di Immunologia molecolare di Humanitas Research Hospital. "Quando Tomaso è scomparso così repentinamente e prematuramente, insieme ai suoi amici, collaboratori e agli artisti che ha incontrato lungo il suo percorso, abbiamo sentito un desiderio profondo: mantenere vivo il suo entusiasmo e la sua energia travolgente” ha commentato Edy Campo a margine dell'evento.

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Venezia Sounds: raccolti 68.000 euro in memoria di Tomaso Cavanna

Organizzatore di concerti ed eventi legati alla musica, era mancato nel 2019 a soli 45 anni

Delle difficoltà che si riscontrano organizzando un&nbsp;tour nel Regno Unito&nbsp;(soprattutto di quelli più piccoli) avevamo <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-747413/uk-tour-sempre-piu-corti-music-venue-trust">già parlato ampiamente</a>. I sindacati degli artisti e dei performer, ovvero Musicians' Union e Featured Artists Coalition, ci tengono a ribadire ulteriormente il concetto: hanno infatti inviato al governo inglese una lettera aperta a nome dei loro associati, invocando un intervento a sostegno del comparto. L'occasione è un'inchiesta commissionata dal Comitato per la Cultura, i Media e lo Sport, che ha sottolineato ulteriormente la crisi in atto. La lettera,&nbsp;pur accogliendo positivamente gli interventi a sostegno già pianificati, chiede però un aiuto&nbsp;più globale.

"Supportare solo le venue non salverà la musica underground e i piccoli circuiti" recita la lettera. "L'intero ecosistema necessita di supporto, soprattutto i musicisti. E' così che si sviluppano nuovi artisti e nuove fette di pubblico: assicurandsi che i performer&nbsp;possano sostentarsi anche in ambito live, dai piccoli club fino alle arene". La missiva è inoltre accompagnata da una petizione, il cui testo si può leggere <a href="https://www.change.org/p/save-grassroots-music-support-artists-to-tour?utm_medium=custom_url&amp;utm_source=share_petition&amp;recruited_by_id=19006750-4828-11ea-afe1-d54a72b4fed6" target="_blank">qui</a>.

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Inghilterra: lettera aperta al governo dai musicisti in tour

A firmarla i sindacati The Musicians' Union e Featured Artists Coalition

La società di servizi per artisti ed etichette Distrokid starebbe pianificando una robusta ristrutturazione del proprio personale a partire dal prossimo primo novembre: secondo quanto rivelato in un post su Telegram dal sindacato interno all’azienda Distrokid Union, il provvedimento riguarderebbe 37 posizioni all’interno dell’organico, pari al 50% del personale sindacalizzato attivo. A cadere sotto la scure dei tagli dovrebbero essere anche 5 dei 7 membri della commissione impegnata nel negoziato con la società. Il personale non sindacalizzato, sempre secondo Distrokid Union, non sarebbe coinvolto nel processo.

“Dopo aver acconsentito, in prima battuta, ad ammettere i rappresentanti del sindacato ai negoziati, ora Distrokid si rifiuta di incontrarci alla presenza di osservatori”, ha concluso il sindacato: “Questi tagli mirano a far risparmiare qualche milione di dollari, meno dello 0,2% di quanto oggi è valutata la società, 1,3 miliardi di dollari”.

Rispondendo a una richiesta di delucidazioni avanzata dall’edizione americana di Billboard, l’azienda ha fatto sapere di essere impegnata a “migliorare costantemente il supporto per gli artisti indipendenti in tutto il mondo, espandendo il servizio clienti 24 ore su 24, 7 giorni su 7 con tempi di risposta più rapidi”. “Per raggiungere questo obiettivo - ha fatto sapere un portavoce dell’azienda - abbiamo identificato soluzioni che ci consentono di offrire un servizio più scalabile ed eccezionale, assicurando che gli artisti in tutto il mondo ricevano il supporto di alta qualità che meritano. Ciò include la considerazione di decisioni difficili che potrebbero influenzare membri stimati del nostro team".

I 37 dipendenti interessati dai tagli - attualmente in congedo amministrativo - operano tutti negli Stati Uniti, e - secondo le indiscrezioni trapelate - sono impiegati nei team di Controllo Qualità e Assistenza Clienti.

Distrokid, riduzione del personale in vista

A rischio il 50% dello staff sindacalizzato dell’azienda

In origine si chiamava Global Release Day, ed era nato per esigenze puramente tecniche: ottimizzare la distribuzione nei negozi degli album in uscita e arginare eventuali incursioni della pirateria organizzata. Fino al 10 luglio 2015 il giorno prescelto era il martedì negli Stati Uniti e il lunedì nel Regno Unito (con altri Paesi che procedevano in ordine sparso), ma con l'avvento dello streaming IFPI preferì spostarlo al venerdì, per massimizzare&nbsp;gli ascolti nel weekend: da lì prese il nome di New Music Friday che oggi tutti conosciamo.

Un appuntamento fisso che forse rischia di venire meno, visto che uno dei rapper più famosi al mondo, Tyler, the Creator, ha scelto di pubblicare il suo nuovo album "Chromakopia" proprio ieri, lunedì 28 ottobre 2024. Perché diciamo che rischia di venire meno? Semplice: perché negli anni passati&nbsp;a convincere definitivamente IFPI a prendere in considerazione uno spostamento al venerdì&nbsp;era stata (anche) la pubblicazione dell'album&nbsp;"Beyoncé" di Beyoncé Knowles, uscito a sorpresa nella notte di venerdì 13 dicembre 2013. Un caso che ha fatto scuola, perché il disco era&nbsp;riuscito a imporsi sul mercato con le sole vendite digitali (tanto per dare una misura, senza promozione al di fuori dei canali social dell'artista,&nbsp;in sole 24 ore furono scaricate legalmente 430.000 copie). Se Tyler dovesse riuscire ad avere i numeri dalla sua anche nell'era dello streaming, è possibile che l'industria cominci a interrogarsi sul senso del New Music Friday, e soprattutto sulla sua necessità.

Se le motivazioni dietro al gesto di Beyoncé non sono mai state rese&nbsp;note, lo sono quelle di Tyler, the Creator: da tempo, infatti, il rapper sostiene che pubblicare gli album il venerdì sia controproducente in termini di profondità dell'ascolto. "La gente che si occupa di streaming pensa che nel weekend i numeri salgano" aveva detto nel 2023 in un'intervista, "Ma penso che dipenda soprattutto da un sacco di ascolti passivi alle feste o in palestra, perciò nessuno sta&nbsp;prestando davvero attenzione a ciò che sente. La gente nel weekend vuole solo rilassarsi e stare in compagnia. Ma se un disco viene pubblicato durante la settimana, lo ascolteranno nel tragitto verso la scuola o il lavoro, e poi ne parleranno tra di loro. Ci sarà modo di innescare una discussione". Difficile dargli torto, in effetti.

Da sempre ad avere un'allergia conclamata per le convenzioni sono soprattutto gli artisti hip hop e R&amp;B, che fin&nbsp;dai tempi in cui gli album uscivano il martedì avevano deciso di sfidare il mercato e andare controcorrente. Curiosamente, però, quasi tutti coloro che scelsero questa strada prima del 2015&nbsp;puntarono&nbsp;proprio sul venerdì: lo fece Nicki Minaj con "Pink Friday" nel 2010, e la stessa cosa fece Jay-Z nel 2013 con "Magna Charta, Holy Grail". Ci fu poi&nbsp;il caso di un allora giovanissimo Drake, che pubblicò il suo "If You're Reading This, It's Too Late" venerdì 13 febbraio 2015 (pochi mesi prima che la data passasse ufficialmente al venerdì)&nbsp;come regalo di San Valentino per i suoi fan. Anche Kendrick Lamar, ancora più a ridosso del cambio di paradigma, scelse di infrangere le regole: "To Pimp a Butterfly" venne pubblicato a sorpresa una domenica notte il 16 marzo 2015, talmente a sorpresa che alcune piattaforme&nbsp;(notoriamente iTunes) si affrettarono a rimuoverlo pensando a un errore di programmazione, per poi rimetterlo online una volta chiarito l'equivoco. In Italia si segnalano molti meno casi analoghi: il più rilevante, forse, è quello del rapper Villabanks&nbsp;che nel 2020,&nbsp;e quindi già in tempi di New Music Friday, causò non pochi grattacapi&nbsp;a Virgin spostando l'uscita del suo primo album in major "El Puto Mundo" al mercoledì, per ragioni di continuità con i suoi precedenti lavori pubblicati da autoprodotto.

Il punto è proprio questo, in effetti: da quando è stato istituito il New Music Friday, pochissimi artisti di primo piano si sono azzardati a sfidare le leggi non scritte dello streaming e a pubblicare i loro album in un giorno della settimana che non fosse il venerdì. Tyler, the Creator è forse il primo a provarci, e potrebbe davvero costituire un precedente importante. E a chi obbietterà che Tyler non ha certo la stessa potenza di fuoco e potere di persuasione di Beyoncé rispondiamo che sì, è vero, ma allo stesso tempo Tyler è anche l'artista che con le sue dichiarazioni ha convinto la discografia americana e la Recording Academy ad <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-747569/urban-termine-razzista-capitol-records">accantonare il termine "urban"</a>, evidenziandone il razzismo intrinseco. Non sottovalutatelo.

Tyler, the Creator ha decretato la fine del New Music Friday?

Il rapper ha pubblicato il suo nuovo album di lunedì, e in molti potrebbero presto imitarlo

Continuano a piovere dollari su Duetti, la startup di investimenti del settore musicale fondata dall'ex direttore operativo di TIDAL, Lior Tibon, e da un ex dirigente di Apple Music Business Development, Christopher Nolte: dopo i round di finanziamento da <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-737146/duetti-finanziamento-di-32-milioni-di-dollari">32 milioni di dollari</a> (chiuso nel maggio dello scorso anno) e da <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-742569/duetti-finanziamento-da-90-milioni-di-dollari">90 milioni</a> (finalizzato all’inizio di quest’anno), la società ha annunciato di aver ricevuto altri 114 da parte di una cordata di investitori costituita da - tra gli altri - Flexpoint Ford, Nyca Partners e Viola Ventures.

"Crediamo di essere all'avanguardia nell'educazione dei mercati finanziari sul significativo valore a lungo termine del settore musicale indipendente", ha commentato Tibon: "Il numero di artisti indipendenti sta crescendo a un ritmo mai visto, e Duetti è qui per garantire loro l'accesso a soluzioni di finanziamento differenziate. Duetti sarà ora in grado di utilizzare fonti di finanziamento più diversificate ed efficienti, consentendoci di espanderci in modo significativo e offrire più opzioni di finanziamento per gli artisti indipendenti, al di fuori dell'ecosistema delle major".

"Siamo orgogliosi di supportare Duetti, una delle aziende di diritti musicali in più rapida crescita negli ultimi anni, e il suo approccio innovativo al finanziamento musicale per dare potere agli artisti indipendenti", ha aggiunto Mike Morris, MD di Flexpoint Ford: "Vediamo un enorme potenziale nella capacità di Duetti nel fornire soluzioni scalabili e supportate dai dati che rispondono alle esigenze in continua evoluzione dei musicisti di oggi, e non vediamo l'ora di vedere gli entusiasmanti piani di crescita dell'azienda".

Duetti, ancora finanziamenti per 114 milioni di dollari

Dopo due round rispettivamente da 90 e 32 milioni

La buona notizia è che il comparto del merchandising è in crescita, secondo l'ultimo report di Midia: dai 14 miliardi di dollari di oggi, si prevede che entro il 2030 si arriverà a oltre 16 miliardi. La cattiva notizia, però, è che si tratta di una crescita destinata a subire una battuta d'arresto: sta infatti già rallentando, e attorno alla fine della decade arriverà a crescere appena dell'1,6%, stando alle proiezioni attuali. Che, peraltro, includono anche tutti i supporti fisici come CD, vinili e musicassette, ormai collezionati dagli appassionati alla stregua di gadget.&nbsp;

I motivi di questa curva che si sta lentamente trasformando in&nbsp;plateau sono diversi, ma probabilmente c'entra il dilagare di merchandising non ufficiale, che erode una fetta di mercato, e anche la saturazione dello stesso, visto che il tentativo di sfruttare l'economia dei superfan sta portando a un'invasione di item a tema a tutti i livelli. Difficile immaginare come evolverà la situazione, ma i diretti interessati sono avvertiti.

Merchandising: la crescita del comparto rallenterà

Lo sostiene un report di Midia, secondo cui il mercato si avvicina al suo plateau

Oltre 50mila biglietti per le date previste dagli Oasis nel Regno Unito tra i prossimi luglio e agosto verranno annullati perché oggetto di compravendita sulle piattaforme di secondary ticketing: ad annunciarlo, con una nota congiunta consegnata alla BBC, sono Live Nation e SJM Concerts, le due società che hanno organizzato la serie di date che terranno impegnati i fratelli Gallagher in madrepatria la prossima estate.

"Questi termini e condizioni sono stati messi in atto con successo per agire contro le società di biglietteria secondaria che rivendono biglietti con un profitto enorme", ha spiegato Live Nation: “Solo il 4% dei biglietti (per il tour degli Oasis, ndr) è finito sui siti di rivendita. Alcuni grandi tour possono vedere fino al 20% dei biglietti tramite le principali piattaforme secondarie non autorizzate”.

“Tutte le parti coinvolte nell’organizzazione del tour continuano a esortare i fan a non acquistare biglietti da siti Web non autorizzati, perché alcuni di questi potrebbero essere falsi, e altri soggetti a cancellazione”, ha concluso la società americana.

Non si è fatta attendere la replica del gruppo Viagogo / StubHub, gigante del secondary ticketing internazionale, che ha fatto sapere di non avere intenzione di bloccare il commercio dei biglietti per il reunion tour della band di “Wonderwall” sulle proprie piattaforme. "Il 2% dei biglietti per il tour degli Oasis è su Viagogo e StubHub", ha spiegato, sempre alla BBC, Matthew Drew, International Business Development di Viagogo, che già aveva definito la linea dura di Live Nation sul reselling “pratica intimidatoria”: "Continueremo a venderli nel modo in cui l'ente regolatore afferma sia possibile. Stiamo soddisfacendo una chiara esigenza del consumatore, e continueremo a farlo su questa base".