Si terrà tra i prossimi 11 e 15 ottobre, tra Miami e Los Angeles, Hit Week 2024, il <a href="https://musicbiz.rockol.it/tutto-su/hit-week-207517">festival dedicato all’esportazione della musica italiana</a> giunto quest’anno alla diciottesima edizione: realizzato con la partecipazione di Ice Italian Trade Agency (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) e di FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana), l’evento in programma per il prossimo autunno avrà per headliner The Kolors, di scena alla Beach Bandshell Arena di Miami, ed Emma Marrone, che salirà sul palco del Whisky a Go Go di Los Angeles. Grazie al programma Siae Per Chi Crea, a Miami saranno inoltre presenti 4 special guest: Didi, Damien Mc Fly, Liverpool Alligator Park (già sul palco a Los Angeles lo scorso anno come spalla dei Coma_Cose) e Giulia Mutti (vincitrice dell’edizione 2022 del contest Hit Week Talent).

Anche nel 2024 sarà organizzato Hit Week Talent, il concorso legato al festival che porterà due emergenti a esibirsi insieme a Emma Marrone a Los Angeles: a <a href="https://www.rockol.it/hitweektalent2024">questo indirizzo</a> è possibile trovare tutti gli aggiornamenti relativi al contest.

Nei giorni della manifestazione sono previsti eventi collaterali nei più luoghi iconici di Miami e Los Angeles che, durante la settimana, ospiteranno dj set all’insegna della italo disco, panel con i maggiori operatori del music biz statunitense, lezioni degli artisti protagonisti nelle università più prestigiose delle due città, show acustici e mostre fotografiche allo scopo di esportare il sistema musicale industriale italiano nel mondo, punta di diamante della diffusione del made in Italy. Il programma - attualmente - è in costante aggiornamento.

“Il ricco programma della diciottesima edizione di Hit Week dimostra che il grande successo del festival internazionale messo a punto insieme a ICE continua a crescere, dimostrando la massima attenzione globale verso la musica italiana”, ha commentato Enzo Mazza, CEO FIMI: “I risultati dell’ultimo anno celebrano d’altronde un percorso di rimonta dei consumi di musica nostrana a livello globale avviato nel 2020: in soli quattro anni i ricavi sono aumentati di circa 15 milioni di euro, per un incremento del 130% del tutto emblematico”.

L’iniziativa è la testimonianza dell’impegno di Agenzia ICE, interamente rivolto a ripetere i successi che sin dal 2009 mettono in vetrina la musica italiana negli Stati Uniti, in un mercato che - secondo i dati elaborati da SIAE - nel 2022 era il quarto con più ascoltatori di musica italiana al mondo. “Un mercato di particolare interesse per l’industria discografica italiana, che include 1449 aziende, di cui oltre 200 case discografiche indipendenti (fonte: Ufficio Studi ICE, dati aggiornati al 2021), e il cui export ha segnato un incremento delle entrate da royalty del 15% nel 2022, generando oltre 22 milioni di Euro, superando la crescita del 7,5% sulle revenue registrata tra il 2018 e il 2021”, hanno specificato gli organizzatori in una nota.&nbsp;

Il sostegno finanziario di Agenzia ICE prevede nell’ambito del supporto alla partecipazione italiana alla manifestazione anche un programma di comunicazione, che per l’edizione scorsa di Hit Week ha raggiunto oltre 330.000 persone alla radio, 124.000 followers attraverso le diverse campagne svolte sui social, e 35.000 email inviate a nominativi interessati a iniziative musicali nell’area di Miami e Los Angeles.

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Hit Week 2024, a ottobre il ritorno negli USA con Kolors ed Emma

Industria

Annunciati i primi dettagli della prossima edizione del festival della musica italiana nel mondo

Da qualche anno, gli artisti hanno trovato un nuovi spazi e luoghi dove esibirsi e promuovere la propria musica: si tratta dei cosiddetti “mondi virtuali”.

A distanza di qualche giorno dall’annuncio dei <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-745415/rolling-stones-roblox">Rolling Stones arrivati su Roblox,</a> Sabrina Carpenter, la voce della hit “Please,please,please", ha annunciato che si esibirà nella zona "Music Valley" del metaverso Horizon Worlds.

Nel comunicato diffuso da Meta è stato riportato: “Questo speciale esclusivo, ispirato al suo set di successo al Coachella, è stato girato in VR a 180 gradi, con una messa in scena spettacolare, costumi da urlo e coreografie straordinarie. I fan possono aspettarsi classici del catalogo come ‘Why’ e successi più recenti come ‘Nonsense’ e il suo singolo di successo, ‘Espresso’”.

Lo spettacolo è stato prodotto da Gunpowder &amp; Sky, reduci dalla nomination agli Emmy per il loro lavoro su “The Notorious B.I.G. Sky's The Limit: A VR Concert Experience” 

Le repliche saranno disponibili in Horizon Worlds per un paio di settimane dopo la messa in onda iniziale.

Sabrina Carpenter in concerto nella Music Valley di Meta

Lo spazio del metaverso Horizon Worlds ospiterà un concerto dell'artista il prossimo luglio

Nonostante un tasso di crescita ormai più consolidato e prospettive di ulteriori passi in avanti in termini di broadcasting e pubblica esecuzione, i diritti connessi - ovvero quelli generati dall’utilizzo dell’opera che tutelano chi materialmente ha reso possibile la realizzazione della stessa, ovvero gli artisti interpreti ed esecutori e i produttori discografici - restano uno dei segreti meglio nascosti agli occhi di buona parte del settore della musica registrata italiana, soprattutto quella di estranea al circuito delle big three. Eppure un flusso di ricavo costante garantirebbe a tante realtà minori ed emergenti la liquidità necessaria a finanziare i propri progetti, soprattutto in un contesto come quello attuale, dove le dinamiche delle piattaforme digitali impongono alle label di tutto il mondo - major o indie che siano - ritmi di popolamento dei cataloghi decisamente serrati.

Da quasi dieci anni operante sul mercato italiano, Evolution si presenta come collecting dedicata al diritto connesso ideale per le realtà discografiche indipendenti. Non per una scelta di posizionamento “politico” o per mere ragioni di pedigree: molto più pragmaticamente, sono i criteri di ripartizione adottati da Evolution a essere pensati per le realtà imprenditoriali medio - piccole che operano fuori dal circuito major, e che prosperano su economie dalle dinamiche profondamente diverse da quelle che caratterizzano i grandi gruppi multinazionali. A spiegarlo è Massimo Benini, managing director di Irma Records e presidente di Evolution. 
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Quali sono le ragioni della vocazione “indipendente” di Evolution?

Siamo nati per intermediare la copia privata, e la nostra forza era l’aggio - il 3%, contro il 15 - 20% che le altre collecting applicavano, all’epoca, prima di allinearsi al nostro: questo ha portato oltre quaranta etichette indipendenti italiane ad aderire all’idea di una collecting nata non per fare le guerra alle altre società di intermediazione, ma per beneficiare di una ripartizione messa in atto con criteri stabiliti da chi conosce l’ambito indipendente, e vi ha sempre operato. 
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Dati alla mano, i diritti connessi si sono rivelati una delle linee di ricavo più stabili per le etichette indipendenti, eppure restano negletti presso diverse realtà - specialmente quelle arrivate cronologicamente per ultime, sul mercato…

Al di là della scarsa conoscenza della materia, in generale, sul diritto connesso grava una disattenzione radicata, quasi storica, che porta la case discografiche a seguire più il diritto d’autore: molte etichette hanno una divisione dedicata alle edizioni, ma pochissime si sono aperte al diritto connesso, che negli ultimi anni ha fatto registrare una crescita costante, in alcuni frangenti anche superiore al quelle del diritto d’autore… 
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Cosa dimentica, chi del diritto connesso non si cura?

E’ un diritto che dal punto di vista temporale “vale” almeno due generazioni, in termini di business, e che quindi - per come è strutturato legalmente - garantisce un futuro. Quello che cerchiamo di spiegare sempre a nostri associati e mandanti è il concetto di valore, intrinseco al diritto connesso. Valore che i dati del nostro settore gli riconoscono da almeno vent’anni. Il comparto discografico indipendente ci sta mettendo troppo tempo, ad adeguarsi: stiamo parlando di economie legate non solo alle aziende, ma anche a tutto l’indotto composto da artisti, interpreti ed esecutori che ci gravitano intorno. 
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In uno scenario del genere, quali sono i tratti distintivi di Evolution?

Una particolarità è senz’altro quella di intermediare i diritti connessi solo delle etichette indipendenti italiane, aggregando realtà accomunate da interessi che rispecchiamo i nostri criteri di ripartizione… 
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Per esempio?

Più che per quello che riguarda i diritti analitici, ovvero quelli maturati presso realtà come radio e TV che rendicontano con precisione le opere trasmesse, a fare la differenza è il modo col quale gestiamo i diritti non analitici, ovvero quelli generati da contesti - pubblici esercizi, attività commerciali e altro - che non siano in grado di fornire rendicontazioni analitiche. In questo caso la nostra ripartizione si basa sui risultati ottenuti dai nostri associati su Spotify, che monitoriamo grazie a un accordo con una società di ricerche: le varie quote assegnate alla diverse entità aventi diritto vengono utilizzate per ripartire i diritti non analitici. Questo permette alle label che oggi lavorano essenzialmente sul digitale di essere riconosciute, intercettando un valore esorbitante che prima, con i criteri tradizionali di ripartizione della copia privata - il numero di dischi stampati, i download e i passaggi radio / televisivi - veniva completamente dimenticato. E’ una sorta di anticipazione di quanto, a partire dal 2025, diventerà la regola: per Decreto Ministeriale, tra un anno e mezzo la copia privata sarà ripartita per legge in base alle quote di mercato delle diverse collecting… 
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Come si colloca una pratica del genere nel contesto generale della vostra mission?

L’obiettivo è quello di restituire una fotografia del mercato il più possibile aderente alla realtà, dove il comparto indipendente sia rappresentato come merita. Le piccole etichette sono molto diverse dalle major: non pubblicano edizioni deluxe in vinile e ristampe, e molto raramente passano in prima serata sui media nazionali. Ricordo, quindi, la scadenza citata prima, quella del 2025, quando la ripartizione della copia privata adotterà criteri diversi da quelli attuali, per i quali i diritti connessi analitici e forfettari che ciascun mandante potrà maturare conteranno moltissimo.

Perché le indie label non dovrebbero ignorare i diritti connessi

Massimo Benini (Evolution): 'Una fonte di ricavi che, per come è strutturata, garantisce il futuro'

Che <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-745385/intelligenza-artificiale-maxi-cause-delle-major-a-suno-e-udio">lo scontro legale tra l’industria della musica registrata e le due principali startup di intelligenza artificiale generativa (Suno e Udio)</a>, benché appena cominciato, sia già servito da monito? Secondo quanto riferito dal Financial Times YouTube ha avviato delle trattative con le tre major - Universal Music, Sony Music e Warner Music - per assicurarsi licenze che permettano il training di modelli di AI sui rispettivi cataloghi: la proposta della piattaforma controllata da Google vede&nbsp;YouTube pronta a concedere anticipi forfettari per assicurarsi i diritti sui cataloghi di artisti specifici, ovviamente con il placet dei diretti interessati.

Un portavoce della piattaforma, confermando l'apertura dei negoziati, ha chiarito al FT che le trattative&nbsp;non riguardano l'implementazione di&nbsp;Dream Track, tool reso disponibile nella suite di YouTube Shorts,&nbsp;ma "altri esperimenti" dei quali non sono stati forniti i dettagli.

La mossa attuata dalla piattaforma americana non fa&nbsp;che confermare <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-739033/youtube-tre-principi-per-legame-intelligenza-artificiale-musica">la linea “responsabile” in materia di intelligenza artificiale</a> già annunciata dai dirigenti di YouTube lo scorso mese di agosto. La risposta che potrebbe arrivare dalle tre multinazionali, tuttavia, potrebbe non essere univoca: se, da una parte, pare scontato l’assenso di Universal Music, che già aveva siglato una partnership con il sito di media sharing in materia di AI generativa, dall’altra parte molto difficile strappare l’adesione di Sony Music, che a metà dello scorso maggio ha annunciato a livello globale la volontà di <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-744523/sony-music-intelligenza-artificiale-opt-out-su-catalogo-no-training">esercitare l’opzione di opt-out riguardo il coinvolgimento dei propri cataloghi in processi di training</a>.

AI e licenze, YouTube in trattativa con le major

La conferma del FT: la piattaforma di Google sta giocando d’anticipo…

Raramente - e non solo negli Stati Uniti - l’industria musicale è stata tanto impegnata sul fronte giudiziario come all’inizio dell’estate 2024: dall’altra parte dell’oceano Atlantico i maggiori comparti del settore - discografia, editoria e musica dal vivo - da diverse settimane a questa parte si sono ritrovate coinvolte (a vario titolo, e per diverse ragioni) in procedimenti legali che potrebbero ridisegnare completamente non solo gli equilibri interni ai vari segmenti, ma anche le dinamiche globali che regolano i mercati. Iniziamo dalla stretta attualità…

<h3>Discografica vs AI generativa “pirata”</h3>

L’industria della musica registrata ha più volte ripetuto di essere assolutamente disposta ad “abbracciare” l’intelligenza artificiale generativa, a patto di poter disporre di regole di ingaggio molto chiare. Nella <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-745385/intelligenza-artificiale-maxi-cause-delle-major-a-suno-e-udio">battaglia legale apertasi tra le major e le due principali app di AI musicale - Suno e Udio -</a> la posta in gioco è la definizione di “fair use” dei cataloghi coperti da copyright per i processi di training dei modelli generativi: i titolari dei diritti chiedono - anche alla luce dell’opzione di opt-out, <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-744523/sony-music-intelligenza-artificiale-opt-out-su-catalogo-no-training">esercitata tra gli altri da Sony Music</a> - la creazione di apposite licenze per diventare “oggetto di studio” da parte dei creator sintetici. Gli sviluppatori, dal canto loro, <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-745424/ai-generativa-cause-legali-suno-udio-riaa-dibattito-su-fair-use-opere">con espressioni più o meno sfumate</a> sostengono di essere semplicemente al servizio della creatività, ricordando come i tentativi di intralciare il progresso a suon di carte bollate siano sempre andati a vuoto, e nel peggiore dei modi. Il fatto che la vertenza sia stata avviata negli USA, insieme alla Cina una delle due superpotenze in termini di AI a livello globale, dà all’esito del dibattimento un valore assoluto, destinato a condizionare profondamente i rapporti tra creatività e tecnologia, almeno nel mondo occidentale.

<h3>Editori musicali vs Spotify</h3>

Maledetta fu da decisione di includere gli audiolibri negli abbonamenti standard, adottata dal DSP svedese a inizio dello scorso aprile. A due anni dalla sigla dell’accordo <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-731891/phonorecords-iv-storico-accordo-sulle-royalties-da-streaming">Phonorecords IV</a>, che sancì la pace tra piattaforme streaming e publishing, <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-744185/spotify-polemica-con-nmpa-associazione-editori-usa-cosa-sta-succedendo">la supposta manovra di “diluizione” delle royalties attuata Spotify</a> (che, al proposito, <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-744497/spotify-polemica-con-editori-americani-risposta-accuse-nmpa">ha negato ogni addebito</a>) ha portato la National Music Publishers' Association a presentare prima <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-744492/lettera-legale-nmpa-a-spotify">una diffida</a> e poi un vero e proprio un esposto alla Federal Trade Commission, accusando la società di Daniel Ek di aver “ingannato e danneggiato” consumatori e parti in causa attraverso il bundle musica / audiolibri. Il medesimo bundle che ha portato la società di licensing <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-744531/spotify-una-causa-dal-mechanical-licensing-collective">Mechanical Licensing Collective a citare in giudizio Spotify</a>, la cui posizione - a detta di MLC - “non è conforme alle leggi e ai regolamenti applicabili”. Tecnicismi a parte, a dare la misura della posta in gioco sono le proporzioni, perché - in questo caso - sul banco degli imputati è seduto il primo DSP al mondo per quote di mercato. Finito davanti a un giudice, oltretutto, per come sta agendo sul primo mercato musicale mondiale…

<h3>Dipartimento di Giustizia USA vs Live Nation</h3>

Abuso di posizione dominante: questa, in parole povere, l’accusa con la quale <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-744692/live-nation-causa-dipartimento-di-giustizia-usa-accuse-monopolio">il Dipartimento di Giustizia americano ha intentato una causa a Live Nation</a>. Le pratiche depositate presso il tribunale di New York parlano di “ripristinare un regime di concorrenza nel settore dei concerti dal vivo” per offrire “scelte migliori a prezzi più bassi per i fan”, mettendo fine all’”esercizio illegale del potere di monopolio” da parte della società guidata da Michael Rapino. Parole dure, ma non quanto quelle del procuratore generale Merrick B. Garland, che - senza mezzi termini - ha fatto sapere che “è ora di sciogliere Live Nation - Ticketmaster”. Tralasciando per il momento il guaio che la divisione di ticketing della società ha avuto con <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-744879/ticketmaster-confermato-attacco-hacker">il gigantesco data breach messo a segno dal collettivo di hacker Hackread</a>,&nbsp;la <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-744787/live-nation-nuova-class-action-stati-uniti-da-acquirenti-biglietti">class action da 5 miliardi di dollari avanzata da un’associazione di consumatori</a>&nbsp;e la causa - freschissima&nbsp;di deposito - intentata da parte degli azionisti nei confronti della dirigenza (accusata di aver esposto l'azienda, attraverso il proprio operato, a situazioni in grado di minarne profondamente la redditività), dal processo a Live Nation dipendono non solo le sorti della più grande società di live promoting attiva sul panorama globale, ma anche quelle degli equilibri interni agli Stati Uniti, il primo mercato mondiale per il settore della musica dal vivo, con nuovi player pronti a inserirsi nel segmento della gestione delle venue, legata a doppio - anzi, triplo - filo a quelli di ticketing e produzione di eventi.

<h3>Bonus track: USA vs TikTok</h3>

Sebbene per certi versi “esterna” all’industria musicale, la battaglia legale ingaggiata da TikTok per <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-744085/tiktok-il-bando-negli-usa-e-legge-9-mesi-per-vendere">evitare il bando dal mercato americano</a> in mancanza di una cessione - da parte di Bytedance - dell’operatività della piattaforma social su suolo statunitense può avere conseguenze enormi per tutto il settore: il social cinese - che secondo di dati di Statista oggi è usato abitualmente da oltre 121 milioni di cittadini USA - ricopre un ruolo di primaria importanza nelle dinamiche di mercato, tanto da <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-743880/umg-sorpresa-dal-ritorno-di-taylor-swift-su-tiktok">aver quasi fatto litigare Taylor Swift con la sua casa discografica</a>. Nel caso specifico, la partita sarà giocata tra i prossimi mesi di settembre (<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-744788/usa-contro-tiktok-processo-inizio-udienze-a-settembre">quando è stato fissato il termine per l’avvio delle udienze</a>) e il 19 gennaio successivo, data della scadenza dell’ultimatum imposto da Washington alla big tech di Pechino: al dibattimento si sovrapporranno anche le elezioni presidenziali, che tra il 5 novembre e il successivo 20 gennaio designeranno chi, tra l’attuale presidente Joe Biden e lo sfidante (ed ex presidente Donald Trump), sarà l’inquilino della Casa Bianca per i prossimi quattro anni. Con tutti gli annessi e connessi del caso…

L’estate in pretura dell’industria musicale americana

I tre (più uno) procedimenti giudiziari che possono cambiare il settore. Non solo negli USA…


TikTok ha diffuso un’offerta di lavoro per la mansione di Country Manager per l’Italia da insediare presso gli uffici della piattaforma aperti a Milano. Ai candidati vengono richiesti un’esperienza minima di cinque anni in ruoli relativi a contenuti, marketing o partnership nei settori della tecnologia, dei media, dell'intrattenimento o emergenti, e in incarichi gestionali; “forte senso degli affari sui mercati emergenti”; importanti capacità analitiche relative ai dati; “buone capacità comunicative e interpersonali, in grado di lavorare in un ambiente internazionale e diversificato”.

A chi sarà assegnato l’incarico è richiesto di “promuovere il team regionale di live streaming e ampliarne le operazioni; comprendere la visione del prodotto e tradurre la direzione strategica in indicatori aziendali specifici e piani di esecuzione”; assumere le guida “delle attività delle operazioni di live streaming, inclusa l'introduzione e il mantenimento delle risorse delle agenzie locali e degli influencer, la negoziazione dei contratti e la cooperazione con i partner di contenuti”; “organizzare e implementare comunicazioni del marchio online e offline, attività di formazione del settore in live streaming e partecipazione a mostre e forum sullo sviluppo del business locale” e “collaborare con i nostri principali utenti per aumentare il coinvolgimento e la fidelizzazione degli utenti”, oltre che “fornire contributi innovativi alla strategia di fatturato e ai modelli di business live, e garantire l'idoneità del prodotto al mercato comprendendo appieno le richieste degli utenti”.

TikTok alla ricerca di un country manager in Italia

Aperte le candidature per dirigere le operazioni locali dagli uffici di Milano

I <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-745385/intelligenza-artificiale-maxi-cause-delle-major-a-suno-e-udio">procedimenti legali avviati dalle tre multinazionali della musica registrata nei confronti di Suno e Udio</a> - le due principali startup di intelligenza artificiale generativa musicale - hanno aperto il dibattito pubblico riguardo i termini del fair use dei cataloghi protetti da copyright prima ancora dell’inizio delle udienze in tribunale.

Ad aprire - dialetticamente parlando - le ostilità&nbsp;è stato il CEO di Suno Mikey Shulman, che in una nota fatta pervenire agli organi di stampa internazionali ha accusato la discografia di adottare un approccio obsoleto e poco costruttivo nei confronti dell’AI generativa.

“La missione di Suno è rendere possibile a tutti fare musica”, ha spiegato Shulman: “La nostra tecnologia è trasformativa: è progettata per generare output completamente nuovi, non per memorizzare e rigurgitare contenuti preesistenti. Questo è il motivo per cui non consentiamo agli utenti che facciano riferimento ad artisti specifici. Saremmo stati felici di spiegarlo alle etichette discografiche che hanno intentato questa causa - e, in effetti, abbiamo anche provato a farlo -, ma invece di intavolare una discussione in buona fede, sono tornate alle loro vecchie procedure guidate dagli avvocati. Suno è progettata per nuova musica, nuovi usi e nuovi musicisti. E apprezziamo l’originalità”.

Non si è fatta attendere la risposta della Recording Industry Association of America, che in qualità di ente di rappresentanza della discografia americana sta coordinando le vertenze avviate nei confronti delle startup.

“Suno continua a eludere la domanda fondamentale: quali registrazioni hanno copiato illegalmente?”, ha ribattuto l’associazione in una nota: “In un apparente tentativo di ingannare artisti, titolari di diritti e media in merito alla sua tecnologia, Suno si rifiuta di affrontare il fatto che il suo servizio è stato letteralmente ripreso su nastro - come parte delle prove in questo caso - mentre faceva ciò che il signor Shulman afferma che la sua azienda non fa: memorizzare e rigurgitare l'arte creata dagli esseri umani. Le aziende vincitrici dell’era dello streaming hanno collaborato con artisti e titolari dei diritti per ottenere la licenza adeguata per la musica. Quelle perdenti hanno fatto esattamente quello che stanno facendo Suno e Udio adesso”.

Meno battagliera e più conciliante è stata la dichiarazione di Udio, che per mezzo di un post pubblicato sul blog aziendale si è sostanzialmente allineata alla posizione di Suno. “La missione di Udio è quella di dare agli artisti di ogni genere gli strumenti per creare musica straordinaria”, si legge nella nota fatta circolare in queste ore dalla startup: “Nella nostra giovane vita, come azienda, ci siamo seduti negli studi di alcuni dei più grandi musicisti del mondo, abbiamo elaborato testi con autori emergenti e abbiamo osservato milioni di utenti creare nuova musica eccezionale”.

“Le tecnologie rivoluzionarie comportano cambiamento e incertezza, quindi lasciate che vi diamo qualche spunto su come funziona la nostra tecnologia”, prosegue Udio: “I modelli di intelligenza artificiale generativa, incluso il nostro, imparano dagli esempi. Proprio come gli studenti ascoltano la musica e studiano gli spartiti, il nostro modello ha ‘ascoltato’ e imparato da un ampio catalogo di musica registrata. L’obiettivo della formazione è sviluppare una comprensione delle idee musicali, gli elementi fondamentali dell’espressione musicale che non appartengono a nessuno. Il nostro sistema è esplicitamente progettato per creare musica che rifletta nuove idee musicali. Non siamo del tutto interessati a riprodurre i contenuti nel nostro set di formazione e, di fatto, abbiamo implementato e continuiamo a perfezionare filtri all'avanguardia per garantire che il nostro modello non riproduca opere protette da copyright o voci di artisti”.

“Sosteniamo la nostra tecnologia e crediamo che l’intelligenza artificiale generativa diventerà un pilastro della società moderna”, prosegue Udio: “Praticamente ogni nuovo sviluppo tecnologico, in ambito musicale, è stato inizialmente accolto con apprensione, ma alla fine si è rivelato una manna per artisti, case discografiche, editori musicali, mondo della tecnologia e per il pubblico in generale. Sintetizzatori, drum machine, tecnologia di registrazione digitale e la registrazione del suono stessa sono tutti esempi di strumenti di creazione musicale un tempo controversi che erano temuti, ai loro albori. Eppure ognuna di queste innovazioni ha alla fine ampliato la musica come arte e come business, portando a generi musicali completamente nuovi e miliardi di dollari nelle tasche di artisti, cantautori, etichette discografiche ed editori musicali che traggono profitto dalle loro creazioni”.

“Sappiamo che molti musicisti, soprattutto quelli della prossima generazione, desiderano utilizzare l'intelligenza artificiale nei loro flussi di lavoro creativi”, conclude la startup: “Nel prossimo futuro, gli artisti comporranno musica insieme ai loro fan, i musicisti dilettanti creeranno generi musicali completamente nuovi e i creator di talento, indipendentemente dai mezzi, saranno in grado di scalare le vette dell’industria musicale. Il futuro della musica vedrà un’espressione creativa più che mai. Usiamo questo momento spartiacque nella tecnologia per espandere la cerchia dei creator, dare potere agli artisti e celebrare la creatività umana”.

"Se c'è qualcosa da imparare da questa cervellotica uscita è che Udio sta tentando di costruire una realtà alternativa in cui essere pro-artista significa rubare il lavoro degli artisti per profitto”, ha replicato la RIAA: “Nella realtà in cui vivono tutti gli altri, i gruppi di sostenitori degli artisti si oppongono a ciò che Udio sta facendo e sostengono fortemente queste azioni legali. Supportare la vera creatività significa ottenere il permesso prima di utilizzare il lavoro di qualcuno e sviluppare una tecnologia che collabori e aiuti gli artisti umani invece di eliminarli e sostituirli. Le aziende musicali hanno già stretto numerose partnership con startup, imprenditori e altri con applicazioni responsabili dell’intelligenza artificiale. C'è una cosa sulla quale siamo sorprendente d’accordo: Udio sembra ammettere che il loro modello ha copiato 'una vasta collezione di musica registrata'. Si tratta di un'ammissione sorprendente di condotta illegale e non etica, di cui dovrebbero essere ritenuti responsabili”.

Intelligenza artificiale, scintille tra Suno, Udio e RIAA

La causa intentata dalle major innesca il dibattito pubblico sui termini del ‘fair use’

I Rolling Stones sono approdati su Roblox attraverso Beat Galaxy, l'hub musicale immersivo creato da Universal Music Group in collaborazione con Supersocial, specializzata nello sviluppo di mondi virtuali.

In una dichiarazione ufficiale della band si legge: "Portare la nostra musica nel mondo virtuale di Beat Galaxy è un modo innovativo per connetterci con i nostri nuovi e vecchi fans".&nbsp; La presenza dei Rolling Stones in Beat Galaxy include esperienze basate sui successi della band, la disponibilità di merce virtuale esclusiva da acquistare e avatar premium con cui giocare e partecipare a contest. Un club virtuale e un hub sociale completano l’offerta.

Alvaro Velilla, vicepresidente senior new business di UMG ha dichiarato: "Alla Universal Music Group, la nostra missione è innovare costantemente la scoperta e riscoperta della musica, offrendo al contempo opportunità uniche ai nostri artisti. L'entrata dei Rolling Stones in Beat Galaxy testimonia il nostro approccio inventivo verso il coinvolgimento musicale. Siamo entusiasti di reimmaginare il lavoro della band attraverso questa attivazione e di ispirare altri artisti e etichette a esplorare il potenziale degli spazi virtuali per la musica e i fans".

"Siamo entusiasti di portare una delle band rock più leggendarie di tutti i tempi su Roblox," ha infine dichiarato Yonatan Raz-Fridman, fondatore e CEO di Supersocial che ha precedentemente collaborato direttamente con artisti come Yungblud e Mae Stephens. "Questa collaborazione non solo mette in luce la versatilità di Beat Galaxy, ma anche l'impatto continuo che l'esperienza virtuale sta avendo sugli artisti, sia nuovi che famosi a livello mondiale. Con il successo continuo di Beat Galaxy, continuiamo a sottolineare che gli artisti possono coinvolgere i fan in modi nuovi e significativi nel metaverso".

Rolling Stones

I Rolling Stones approdano su Roblox

L’operazione è stata condotta da UMG mediante Beat Galaxy

YouTube ha annunciato una nuova collaborazione e no, non si tratta di un player del settore, bensì del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti nell’ambito del Global Music Diplomacy del Dipartimento di Stato, un progetto globale volto a utilizzare la musica come piattaforma diplomatica per promuovere pace e democrazia. 

La partnership si concentrerà su diverse aree chiave: sovvenzioni sociali per l'apprendimento della lingua inglese attraverso la musica; sostegno all’opportunità ed equità nell'economia creativa a partire da Australia, Brasile, Canada, Francia e India e beneficare degli eventi globali come il G20 in Brasile.

Questo impegno sarà sostenuto da un gruppo di Global Music Ambassadors - tra cui Chuck D, Herbie Hancock, Armani White, BRELAND, Denyce Graves, Grace Bowers, Jelly Roll, Justin Tranter, Kane Brown, Lainey Wilson e Teddy Swims, con altri che seguiranno – e dal PEACE Through Music Diplomacy Act, una legge bipartisan del 2022 che ha autorizzato il Dipartimento di Stato a collaborare con il settore privato per progettare e implementare programmi di scambio legati alla musica. 

Nel comunicato stampa diffuso è stato riportato: “La musica è una forza unificante che trascende lingua, cultura e confini, aiutandoci a comprendere e ad apprezzarci reciprocamente. Durante l'apice della Guerra Fredda, gli Stati Uniti lanciarono il programma Jazz Ambassadors, inviando artisti come Louis Armstrong, Dizzy Gillespie e Sarah Vaughan all'estero per colmare le lacune culturali e promuovere la buona volontà in tutto il mondo. Questo programma dimostra il potere della musica come strumento diplomatico per favorire la comprensione culturale”.

YouTube, la partnership con il Dipartimento di Stato degli USA

Tra gli obiettivi della collaborazione c'è quello di promuovere un'economia creativa equa

Un gruppo di autori e compositori del Regno Unito ha avviato un'azione legale contro PRS For Music, la loro organizzazione di gestione collettiva.

L'azione, tra i cui sostenitori spicca il nome celebre di Robert Fripp, mira a riformare l'implementazione di procedure e politiche che i firmatari sostengono siano pregiudizievoli per i loro interessi e per quelli dei membri più ampi di PRS. A loro si è unita PACE Rights Management, un'operazione globale che copre la concessione diretta delle licenze per i diritti di esecuzione pubblica dal vivo.

In una dichiarazione collettiva, i querelanti dell'azione legale hanno affermato: 

“Da una prospettiva teorica o accademica, l'efficienza della gestione collettiva dei diritti ha perfettamente senso per autori e compositori. Tuttavia, PRS si è allontanata significativamente dai principi su cui è stata fondata 110 anni fa, al punto che le politiche dell'organizzazione non sembrano più operare nel migliore interesse dei suoi membri. I membri di PRS sono trattati come cittadini di seconda classe nella loro stessa organizzazione. Purtroppo, dopo anni in cui PRS si è rifiutata di discutere o impegnarsi in modo costruttivo su queste questioni - inclusa la revoca dei diritti di esibizione dal vivo, la mancanza di trasparenza sulle detrazioni internazionali e il funzionamento del Major Live Concert Service - non ci è rimasta altra opzione che cercare un risarcimento attraverso i tribunali. La palla ora è fermamente nel campo di PRS. O si impegnano costruttivamente con le riforme necessarie per potenziare e beneficiare autori e editori, o continuano a resistere a questi cambiamenti necessari e tentano di difendere l'indifendibile spendendo ancora più soldi dei membri in costi legali per sostenere politiche che rendono meno soldi ai membri".

Robert Fripp ha aggiunto: “Non sono ancora convinto che PRS operi nel migliore interesse dei membri".

Le questioni al centro dell'azione legale riguardano:

– Il diritto di autori ed editori di concedere direttamente le loro licenze per le esibizioni pubbliche dal vivo, senza dover passare attraverso PRS. La concessione diretta delle licenze permetterebbe loro di beneficiare di minori detrazioni dai loro redditi da royalties, pagamenti più rapidi e maggiore trasparenza durante il processo;

– l’accusa che PRS stia deliberatamente trattenendo informazioni dai suoi membri riguardo alle detrazioni dai loro redditi da royalties quando i loro diritti sono concessi in licenza a livello internazionale tramite PRS;

– la convinzione che l'implementazione del Major Live Concert Service (MLCS), che concede condizioni preferenziali a certi titolari di diritti, è in diretto conflitto con gli obblighi di PRS come organizzazione di gestione collettiva.

PRS For Music – che proprio all'inizio di questo mese aveva annunciato che avrebbe ridotto le tariffe amministrative per la raccolta delle royalties online - &nbsp;ha ribattuto con una lunga dichiarazione ufficiale: "Rifiutiamo fondamentalmente le accuse in questa denuncia che rappresentano erroneamente le politiche di PRS for Music. Siamo stati coinvolti con PACE su queste questioni per più di cinque anni, anche con rappresentanti del Consiglio dei Membri di PRS e abbiamo cercato di affrontare le loro preoccupazioni in modo collaborativo. 

PRS For Music è di proprietà e controllata dai suoi membri ed esiste per proteggere gli interessi collettivi di tutti i cantautori, compositori e editori che rappresentiamo in modo equo. Le nostre politiche e regole seguono un processo di approvazione e revisione completo ed estensivo da parte del consiglio e del Consiglio dei Membri, che è composto da membri e direttori non esecutivi indipendenti nominati dai membri. Le regole che governano il processo di revoca dei diritti live sono state approvate dai membri all'assemblea generale annuale di PRS.

PRS For Music ha costantemente cercato un dialogo costruttivo con PACE per molti anni, proponendo e implementando soluzioni ai problemi sollevati. Abbiamo lavorato estremamente duramente per semplificare i nostri processi nell'interesse dei nostri membri, cosa che PACE ha costantemente fallito nel rispettare o con cui impegnarsi. Questo ha comportato la trattenuta inutile di royalties dai membri di PRS per l'esibizione dal vivo delle loro opere ai concerti e ha anche creato complessità e incertezza per i luoghi di musica live e i promotori”.

Rispondendo poi alle accuse riguardo al Major Live Concert Service, PRS For Music ha aggiunto: 

"I termini del Major Live Concert Service (MLCS) sono pubblicati sul nostro sito web, inclusi i criteri di qualificazione basati sulla dimensione del luogo e sulla proprietà delle opere eseguite. MLCS è solo una parte di una vasta gamma di servizi che PRS fornisce ai membri in diverse fasi della loro carriera. Contrariamente all'affermazione che PRS non agisca nel migliore interesse dei suoi membri, e in particolare dei 'piccoli autori', stiamo fornendo strumenti e servizi trasversali all'industria. Questo include materiali educativi, campi di scrittura di canzoni, schemi di tutoraggio e sovvenzioni per tournée e difficoltà (attraverso la PRS Foundation e il Members’ Fund) per i creatori di musica emergenti.

PRS for Music non realizza profitti sulle royalties che raccoglie - una volta dedotti i costi, tutte le royalties fluiscono direttamente ai creatori di musica e ai titolari di diritti che rappresentiamo. L'anno scorso, abbiamo annunciato un rapporto costo-ricavo record di appena il 9,2%, assicurando che più royalties (£943 milioni) fossero pagate a più membri.

Dato il sincero impegno di PRS for Music per un dialogo costruttivo, è deludente che PACE abbia deciso di avviare procedimenti contro di noi. Difenderemo vigorosamente la società contro queste accuse".

Autori britannici contro PRS For Music

La materia del contendere è la concessione diretta di licenze per le royalties dei concerti

ASM Global ha annunciato la nomina di Giuseppe “Joe” Rizzello come nuovo vicepresidente di ASM Italia.

Rizzello - fa sapere la società in una nota - ha una vasta esperienza nel settore dell'intrattenimento dal vivo e della gestione delle venue. Già alle dipendenze dell’Inter come supervisore delle operazioni allo stadio di San Siro di Milano, il manager è stato direttore della gestione degli stadi per le operazioni della Champions League.

Con la partecipazione a 14 diverse Coppe del Mondo FIFA, Rizzello ha dimostrato la sua capacità nella gestione di eventi su larga scala e di alto profilo: prima di entrare in ASM Global, ha gestito importanti sedi in Sud America per AEG Facilities.

Nel suo nuovo ruolo di vicepresidente di ASM Global Italia, Rizzello guiderà la missione dell'azienda di espandere la propria presenza nel mercato italiano. Come spiega la nota aziendale, “la sua profonda conoscenza delle dinamiche del mercato locale e la sua comprovata esperienza guideranno la strategia di crescita di ASM Italia”.

ASM Italia sta esplorando attivamente nuove opportunità e ampliando il proprio portafoglio di sedi in tutta Italia.

Chris Bray, presidente di ASM Global Europe, ha dichiarato: “L’Italia è un mercato strategico chiave per ASM Global. Abbiamo assistito a una crescita significativa qui negli ultimi cinque anni e vediamo enormi opportunità nel prossimo decennio e oltre. Mentre cerchiamo di migliorare ulteriormente l'esperienza live per tutti gli ospiti e i fan in Italia, la nomina di Joe è estremamente importante”.

“Joe ha una conoscenza impareggiabile dell’industria italiana dello sport e dell’intrattenimento dal vivo e da decenni offre esperienze di eventi di livello mondiale”, ha proseguito Bray: “La sua conoscenza ed esperienza del mercato italiano rafforzeranno ulteriormente la nostra posizione di leader di mercato ed è un forte esempio del nostro impegno e investimento nel Paese. Joe guiderà una squadra dinamica sul campo, con sede a Milano. Sono incredibilmente entusiasta di vedere le tante nuove opportunità che porterà ad ASM Italia mentre guardiamo al futuro”.

ASM Italia, Giuseppe Rizzello nominato vicepresidente

Per 'guidare la strategia di crescita dell'azienda in Italia'

Create Music Group - società di distribuzione, gestione dei diritti ed edizione musicale orientata al digitale, fondata nel 2015 – ha annunciato un round di investimento di minoranza da 165 milioni di dollari guidato dalla società di private equity Flexpoint Ford; operazione che porterà la valutazione dell’azienda a 1 miliardo di dollari e quindi ad essere considerata un unicorno (un’azienda unicorno è un’impresa che ha raggiunto una valutazione di mercato uguale o superiore a un miliardo di dollari, anche se non è stata quotata in borsa).

Create - fondata dall'amministratore delegato Jonathan Strauss, dal direttore operativo Alexandre Williams e dal direttore dello sviluppo commerciale Wayne Hampton - ha spiegato che utilizzerà il denaro per alimentare un'ulteriore espansione globale ed eseguire una "ambiziosa strategia di acquisizione".

Tra gli investitori figura anche Charles Goldstuck, veterano dell'industria musicale, che dovrebbe vedere il gruppo guidato da Flexpoint acquisire quasi un quinto del capitale di Create.

Commentando l’operazione, Jonathan Strauss, CEO di Create Music Group, ha spiegato: "La nostra partnership con Flexpoint segna una tappa significativa per la nostra azienda e la loro esperienza sarà fondamentale per portare avanti le nostre operazioni e trovare nuovi modi per servire le esigenze in evoluzione dei nostri clienti. L'investimento di Flexpoint sosterrà anche la nostra ambiziosa strategia di acquisizioni che ci permetterà di espandere la nostra presenza sul mercato e di creare le dimensioni necessarie per continuare a fornire servizi impareggiabili ai nostri clienti e ai nostri partner".

Mike Morris, amministratore delegato di Flexpoint Ford, ha aggiunto: "Riteniamo che Jonathan e il suo team abbiano stabilito un nuovo standard per il settore, sfidando le aziende musicali tradizionali a ripensare le proprie strategie. Agendo come una media company che offre un supporto completo agli artisti, tra cui distribuzione, marketing, soluzioni finanziarie e coinvolgimento del pubblico, Create Music Group ha creato un progetto per il futuro della musica”.

Stephane Essama, Principal di Flexpoint Ford, ha dichiarato: "Siamo lieti di avere l'opportunità di collaborare con i fondatori di Create e di fornire loro il capitale necessario per soddisfare l'enorme domanda dei loro clienti, mentre l'azienda continua a costruire un'offerta veramente differenziata per gli artisti e le etichette in un settore musicale in rapida evoluzione”.

Create Music Group, un round di investimento da $165 milioni

La valutazione della società arriverebbe a 1 miliardo di dollari

Oltre cinquanta tra “importanti aziende musicali, associazioni e istituzioni a livello globale” hanno offerto il loro sostegno ai "Principi per la creazione musicale con l'intelligenza artificiale", manifesto presentato da Roland Corporation e Universal Music Group a marzo compilato per proteggere lo “spirito umano” della creazione musicale.

Tra le entità che hanno aderito all’iniziativa si segnalano NAMM, Sydney University, BandLab Technologies, Splice, Native Instruments, Focusrite, Output, Beatport, Waves, Soundful, LANDR, Eventide, GPU Audio e molte altre.

“Si tratta di una pietra miliare importante: una filosofia condivisa sull'applicazione dell'intelligenza artificiale nella creazione musicale”, hanno fatto sapere in una nota congiunta Roland e UMG: “Questa coalizione di leadership dell'industria musicale è impegnata ad aderire agli standard etici del settore che proteggono la creatività umana, esplorando anche modi innovativi affinché l'intelligenza artificiale possa potenziare e supportare artisti. Il loro allineamento ai ‘Principi per la creazione musicale con l’intelligenza artificiale’ sottolinea il desiderio di trasparenza, equità e leadership proattiva al fine di proteggere gli artisti musicali di tutto il mondo”.

“Mentre stiamo inaugurando una nuova era della creazione musicale, l’emergere di strumenti basati sull’intelligenza artificiale offre opportunità entusiasmanti ma presenta anche rischi significativi”, prosegue il comunicato: “E’ fondamentale gestire il loro impatto in modo responsabile. I ‘Principi per la creazione musicale con l’intelligenza artificiale’ sono stati sviluppati per affrontare queste sfide, stabilendo linee guida chiare che sottolineano la necessità di una forte governance interna e di un ampio supporto da parte del settore. Aderendo a questi principi, l’industria musicale può proteggere l’integrità artistica sfruttando al tempo stesso il potenziale di trasformazione dell’intelligenza artificiale. Per promuovere una maggiore adozione all’interno dell’industria musicale, Roland, UMG e altri membri incoraggiano fortemente altre organizzazioni in tutto il mondo, inclusi produttori, educatori, associazioni, etichette e altri, ad approvare ufficialmente questi Principi. Il potenziale impatto dell’allineamento tra i leader dell’industria musicale non può essere sottovalutato e svolge un ruolo inestimabile nel plasmare un futuro responsabile per l’intelligenza artificiale nella creazione musicale.

“Siamo in un momento cruciale nell’evoluzione della creazione musicale”, ha dichiarato Meng Ru Kuok, CEO e co-fondatore di BandLab Technologies: “In qualità di leader, è nostra responsabilità garantire attentamente che l’intelligenza artificiale supporti gli artisti e rispetti la loro integrità creativa. Mentre sviluppiamo nuovi strumenti, dobbiamo ricordare che la tecnologia dà il meglio di sé quando migliora, e non oscura, la creatività umana”.

“L’intelligenza artificiale offre nuove opportunità al nostro settore e molti musicisti si ispirano a questi strumenti”, ha aggiunto la CEO di Splice Kakul Srivastava: “Ma questo è un momento critico per sostenere la responsabilità nei confronti delle nuove tecnologie e il rispetto dei diritti dei creatori ovunque. Si tratta di mettere l’essere umano al centro”.&nbsp;

“Come per tutte le tecnologie, il Gruppo Focusrite desidera vedere l’intelligenza artificiale diventare un altro set di strumenti per promuovere la creatività degli artisti rispetto a una minaccia per il nostro settore”, ha affermato Tim Carroll, CEO di Focusrite PLC: “Siamo orgogliosi di supportare AI For Music e di fare la nostra parte per garantire che questa tecnologia venga utilizzata in modo responsabile”.

Gil Weinberg, direttore fondatore del Center for Music Technology della Georgia Tech, ha aggiunto: "Sostengo l'iniziativa AI for Music, in cui il mondo accademico e l'industria potrebbero collaborare per creare modi in cui l'intelligenza artificiale possa continuare a sostenere la creatività, l'espressione e l'abilità artistica umana".

“Per 124 anni, NAMM ha sottolineato l’importanza che il nostro settore lavori collettivamente per abbracciare le nuove tecnologie”, ha dichiarato il presidente e CEO di NAMM John Mlynczak: “Poiché l’intelligenza artificiale è la tecnologia più recente in una lunga storia di innovazioni e potenziali minacce, dobbiamo lavorare insieme per abbracciare principi che supportino l’espressione artistica umana, promuovano tecnologie eticamente formate e garantiscano che nuove tecnologie e strumenti vengano utilizzati per rafforzare il nostro settore”.

“È bello vedere l’industria musicale riconoscere la necessità di una risposta urgente ai rischi che l’intelligenza artificiale generativa pone nei confronti della creatività umana”, ha aggiunto Paul McCabe, vicepresidente di ricerca e sviluppo e partenariati strategici di Roland: “I Principi si stanno rivelando una soluzione tempestiva per un ampio spettro di organizzazioni musicali, alcune con solide strategie di intelligenza artificiale già in atto e molte altre in varie fasi di scoperta”.

“Siamo lieti di vedere l’elenco crescente di sostenitori del manifesto provenienti da tutto l’ecosistema che risponde alle esigenze e agli interessi degli artisti attuali e futuri”, ha concluso Chris Horton, SVP, Strategic Technology presso UMG: “L’entità del sostegno espresso da tutte queste organizzazioni partecipanti indica chiaramente il consenso emergente sull’importanza di sostenere con forza un approccio ponderato all’adozione dell’IA”.

UMG e Roland, crescono gli associati a AIformusic

Oltre 50 entità hanno sottoscritto i 'Principi per la Creazione Musicale con l’AI’

Si terrà il prossimo 31 ottobre al Teatro Toniolo di Mestre “La musica è Azzurra: 30 anni in una notte”, evento speciale - gratuito - per celebrare i trent’anni di attività di Azzurra Music, storica etichetta che ha visto passare dal proprio roster artisti come Patty Pravo, Dodi Battaglia, Al Bano, Riccardo Fogli, Grazia Di Michele, Rettore e molti altri: l’evento è pianificato in collaborazione con la Regione Veneto, la partecipazione della Città di Venezia e l'intervento di Arteven, Circuito Multidisciplinare del Veneto, con la produzione di Azzurra Music, la direzione artistica di Marco Rossi e il coordinamento di Paolo Baruzzo, da più di due anni responsabile eventi dell'etichetta, con il supporto operativo del Teatro Toniolo.

“Da sempre la nostra regione è un patrimonio di artisti, musicisti, interpreti di musica di tutti i generi”, ha commentato il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia: “Artisti affermati e giovani emergenti che sanno esportare al meglio, attraverso studio, composizioni ed esibizioni, lo spirito e lo stile della nostra terra. Inoltre, è motivo di orgoglio ospitare in Veneto una realtà come Azzurra Music che da trent'anni sa dare attenzione ai musicisti del nostro territorio, offrendo loro un'importante opportunità, e, allo stesso tempo, sa produrre con professionalità artisti di fama nazionale. La ricorrenza dei trent'anni con l'evento di fine ottobre è senza dubbio l'occasione per valorizzare i talenti artistici e trasmettere il messaggio che sono ineccepibili portatori di cultura”.

“Abbiamo fortemente voluto ospitare a Mestre questo evento unico e straordinario per il trentennale di Azzurra Music mettendoci a disposizione affinché si trovi la giusta disponibilità e accoglienza”, ha aggiunto il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro: “Il legame profondo di questa casa discografica con il territorio si rinsalda e consolida con questa "festa di compleanno" nel capoluogo di Regione. Il rinomato cartellone del Teatro Toniolo si arricchisce così di un appuntamento che si annuncia ricco di grandi sorprese. Sarà certamente una serata di buona musica e spettacolo dal vivo con tanti ospiti che grazie alla disponibilità degli organizzatori e delle istituzioni coinvolte si svolgerà eccezionalmente ad ingresso libero, su prenotazione. Un vero evento, già nelle premesse, per avvicinare artisti e pubblico. Perché la musica è un linguaggio universale che trasmette emozioni”.

“La partecipazione delle istituzioni, siamo convinti, è un forte segnale di attenzione e incoraggiamento alla scena culturale e artistica e ai loro protagonisti”, ha concluso il presidente di Azzurra Music Marco Rossi: “Nella grande festa del 31 ottobre, ripercorrendo la nostra storia, vorremmo omaggiare gli attori di questo percorso: artisti, musicisti, tecnici, dipendenti e collaboratori interni ed esterni all'etichetta che ci hanno portati fino a qui. Ringraziamo la Regione Veneto per la condivisione, la Città di Venezia per la collaborazione, Arteven per il supporto organizzativo e la direzione del Teatro Toniolo per la disponibilità dimostrata”.

Il cast della serata non è ancora stato comunicato: dal prossimo mese di settembre sarà reso disponibile un link per prenotarsi gratuitamente.

Azzurra Music, a ottobre un evento speciale a Mestre

Per il trent’anni di attività dell’etichetta

Novità in arrivo in casa TIDAL: a partire dal 24 luglio 2024, i formati MQA e 360 Reality Audio non saranno più supportati. 

Per l'audio stereo, TIDAL ha scelto il formato FLAC che, essendo open source, consente agli artisti di distribuire la loro musica in alta qualità senza intermediari. Questo facilita l'accesso dei fan alla migliore qualità sonora possibile su tutti i dispositivi.

Sebbene TIDAL abbia versioni FLAC per quasi tutti i brani MQA, potrebbe non esserci una sostituzione per tutte le canzoni presenti in repertorio e – come riportato nel comunicato diffuso - il dsp sta lavorando per garantire che tutti i brani MQA vengano sostituiti con una versione FLAC il prima possibile.

Per il suono immersivo, la piattaforma di streaming adotterà il formato Dolby Atmos, grazie alla compatibilità con molti dispositivi, alla disponibilità del catalogo e all'adozione del formato da parte degli artisti.

Tidal dirà addio ai formati MQA e 360 Reality Audio

I brani in questi formati non saranno più supportati a partire dal prossimo luglio

Probabilmente non è una sorpresa, negli ultimi giorni gli indizi si sono sommati l'uno all'altro. Al release party del nuovo singolo<a href="https://www.rockol.it/news-744775/fedez-emis-killa-nuova-singolo-sexy-shop-contro-chiara-ferragni" target="_blank">&nbsp;“Sexy shop”</a> tantissime OnlyFanser, qualche “spoilerata” in programmi radiofonici, Silvio, il nuovo cane di Fedez, con la bandana OnlyFans, e una storia di <a href="https://www.rockol.it/artista/fedez" target="_blank">Fedez</a> sul profilo Instagram con una maglietta in cui il brand della piattaforma era ben visibile.

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Fedez conferma ufficialmente l’avvio di una nuova collaborazione con OnlyFans, uno dei primi artisti in Italia a utilizzare la piattaforma per promuovere il lancio di un brano musicale. Seguendo le orme di molti artisti internazionali, Fedez utilizzerà la piattaforma per offrire ai fan uno sguardo esclusivo sul backstage del video di “Sexy shop”, sul processo creativo della sua musica e non solo. Questa iniziativa mira a creare un legame ancora più forte e diretto con il pubblico offrendo contenuti inediti e divertenti. L’appuntamento è alle 14:00 di oggi sul profilo Instagram di Fedez.

Fedez

Fedez apre il suo profilo OnlyFans per il lancio di "Sexy shop"

Federico Lucia entra in OnlyFans ma avverte 'NO explicit contents!'

<a href="https://musicbiz.rockol.it/tutto-su/stability-ai-494691">Stability AI</a>&nbsp;- startup nel settore dell'AI generativa open source – ha annunciato che ci sarà un nuovo CEO a capo del team manageriale: si tratta di Prem Akkaraju, ex CEO di Weta Digital.

Non solo: la società ha comunicato round di finanziamenti guidato da un gruppo di investitori, tra cui Sean Parker - l’imprenditore noto per aver co-fondato Napster e per essere stato il primo presidente di Facebook - che assumerà anche il ruolo di presidente del consiglio di amministrazione di Stability AI.

Parker,&nbsp;anche investitore della primissima ora in Spotify e uno dei primi sodali di Mark Zuckerberg in Facebook (come raccontato anche nel film “The Social Network”, in cui il suo personaggio venne interpretato da Justin Timberlake),&nbsp;è emerso come uno dei nuovi investitori che potrebbero essere impegnati in una sorta di salvataggio della startup, oggi guidata dal CEO Prem Akkaraju, ex capo della società di effetti speciali Weta Digital: di recente, infatti, le condizioni finanziarie di Stability AI sono state al centro di svariate speculazioni.

A dar notizie di questi cambiamenti è stata la testata The Information che ha descritto l’investimento come “ancora di salvezza”, a fronte delle ultime vicende finanziari degli ultimi mesi che hanno visto Stability in difficoltà e un aumento del debito.

Stability AI, come è noto,&nbsp; ha lanciato un proprio modello di creazione musicale chiamato <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-744998/stability-ai-stable-audio-open-musica-prompt-testo"> Stable Audio</a>, addestrato su musica di produzione provvista di licenza; curiosamente, però, è anche l’azienda il cui dirigente principale, Ed Newton-Rex, si è dimesso l'anno scorso in segno di protesta contro le politiche troppo lasche della startup proprio in tema di addestramento e uso equo.

Newton-Rex è oggi a capo di Fairly Trained.

AI e musica: irrompe Sean Parker

A volte tornano: ecco una vecchia conoscenza, e non sempre comoda, dell’industria musicale

MTVNews.com, la sezione dedicata alle notizie e agli approfondimenti musicali del sito di MTV, non è più raggiungibile: da ieri, lunedì 24 giugno, la pagina Web legata all’emittente televisiva propone solo informazioni su programmi e palinsesto, senza nessun collegamento ad articoli o contenuti di taglio giornalistico.

Come riferito da diverse testate americane, l’archivio oscurato riguarda oltre vent’anni di recensioni, interviste e notizie scritte a partire dal 1996, anno di lancio delle testata: tra gli altri contenuti “perduti” figurano quelli legati alla rubrica settimanale “Mixtape Monday” e diversi approfondimenti sulla nascita del fenomeno K-pop.

Al momento i responsabili del network non hanno risposto alla richiesta di commenti: MTV News era stata chiusa lo scorso anno nell’ambito del processo di riorganizzazione avviato dalla società madre Paramount Global.

Quello&nbsp;attuato in queste ore dal gruppo nato nel 2019 dalla fusione tra CBS e Viacom è il secondo “grande taglio” all’editoria musicale del 2024 dopo quello annunciato a metà dello scorso gennaio da Condé Nast, che <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-741807/pitchfork-fusione-con-gq-licenziamenti-conde-nast">ha inglobato Pitchfork in GQ</a>.

Paramount mette offline MTV News

Cancellato l’archivio con oltre due decenni di contenuti

Con una nota diffusa a mercati chiusi lunedì 24 giugno Upbeat Bidco, il consorzio formato dal fondatore e ceo di Believe Denis Ladegaillerie e dai fondi di investimento EQT X e TCV ha fatto sapere di avere acquisito il 94,99% delle quote della società con quartier generale a Parigi: l’operazione al momento ha mosso 1,43 miliardi di euro degli 1,51 ai quali è stata fissata la valutazione dell’intero capitale azionario.

“A seguito dell'offerta pubblica di acquisto che abbiamo avviato, il Consorzio detiene ora il 95% del capitale di Believe”, ha fatto sapere Ladegaillerie in una nota: “I nostri azionisti hanno deciso a stragrande maggioranza di aderire all'offerta, sancendo un vero successo. Con una maggiore agilità finanziaria e la comprovata esperienza dei membri del Consorzio, il gruppo è ora meglio attrezzato per raggiungere il nostro obiettivo collettivo: rendere Believe il leader globale nella musica indipendente, al servizio di artisti ed etichette in tutto il mondo”.

In virtù del nuovo assetto societario - che vede solo il 5% delle quote restare flottanti sui mercati azionari - è previsto l’insediamento dell’ex ceo di Shazam Andrew Fisher nel cda di Believe in rappresentanza di EQT X: la ratifica del ruolo sarà votata alla prossima assemblea generale prevista per il prossimo anno. Nel frattempo il consiglio di amministrazione ha nominato amministratori Michael Kalfayan (socio di TCV) e Nicolas Brugère (partner di EQT).

Believe, a Ladegaillerie il 95% delle quote

Gli azionisti aderiscono a larga maggioranza all’offerta avanzata da Upbeat Bidco

Promette di scrivere un nuovo capitolo nella storia dei rapporti tra società tecnologiche e industria della musica registrata la causa che la Recording Industry Association of America, associazione di categoria dei discografici statunitensi, tra coordinando contro Suno e Udio, considerati i due migliori modelli di intelligenza artificiale generativa musicale.

Nella giornata di oggi, lunedì 24 giugno, le tre società multinazionali leader del mercato - Universal Music, Sony Music e Warner Music - hanno depositato i documenti presso la corte distrettuale del Massachusetts e di New York (rispettivamente per i procedimenti legali nei confronti di Suno e Udio) accusando le due aziende di “violazione di massa di opere fonografiche protette da copyright”.

Il problema, in sostanza, è quello che l’industria discografica <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-745338/medimex-2024-il-punto-sull-ai-generativa-nell-industria-musicale">sta ripetendo (anche in Italia) da tempo</a>, ovvero la mancanza di autorizzazione in fase di training dei modelli di AI generativa: Suno e Udio avrebbero utilizzato opere coperte da diritto d’autore per “addestrare” le proprie soluzioni di intelligenza artificiale non solo in assenza di accordi di licenza specifici, ma anche in violazione di scelte precise da parte delle aziende in merito, come - per esempio - l’<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-744523/sony-music-intelligenza-artificiale-opt-out-su-catalogo-no-training">opt-out annunciato da Sony Music urbi et orbi lo scorso 16 maggio</a>.

“Le aziende di intelligenza artificiale, come tutte le altre imprese, devono rispettare le leggi che proteggono la creatività e l’ingegno umano”, si legge nei documenti depositati in tribunale delle querelanti: “Non c’è nulla che esoneri la tecnologia dell’intelligenza artificiale dalla legge sul copyright, o che esoneri le società di intelligenza artificiale dal rispettare le regole. (...) Quando le aziende che sviluppano servizi musicali di IA generativa rubano registrazioni audio protette da copyright, i risultati musicali sintetici di questi servizi potrebbero saturare il mercato con contenuti ‘sintetici’ che competeranno direttamente con quelli umani, sminuendo e, infine, soffocando le autentiche registrazioni audio su cui gli stessi modelli di AI sono stati basati”.

"La comunità musicale ha abbracciato l'intelligenza artificiale, e stiamo già collaborando con sviluppatori responsabili per costruire strumenti di intelligenza artificiale sostenibili incentrati sulla creatività umana che mettono al comando artisti e cantautori", ha aggiunto in una nota il presidente e AD della RIAA Mitch Glazier: “Possiamo avere successo solo se gli sviluppatori sono disposti a collaborare con noi. Servizi senza licenza come Suno e Udio che affermano che copiare il lavoro di una vita di un artista e sfruttarlo per il proprio profitto senza consenso o senza pagare rappresenti una forma di ‘fair use’, vanificano la promessa di un’intelligenza artificiale autenticamente innovativa per tutti noi”.

"Il 'fair use' si presenta solo come difesa nei confronti dell’assenza di una licenza”, prosegue la RIAA: “Se Suno e Udio non copiassero musica registrata, perché dovrebbero invocare questa difesa. Entrambe le società si sono rifiutate di dire la verità riguardo all’utilizzo di contenuti audio, sostenendo allo stesso tempo che se l'avessero fatto, si sarebbe trattato di fair use. Suno e Udio stanno tentando di nascondere la gravità della loro violazione piuttosto che basare i loro servizi su basi solide e legali".

Nei documenti depositati in tribunale la richiesta di risarcimento è di 150mila dollari per ogni opera oggetto di violazione: considerata la vastità dei cataloghi ascrivibili alle major, la richiesta complessiva potrebbe superare le decine di migliaia di miliardi.

Fondata nel 2023 da ex ricercatori di Google DeepMind e guidata da David Ding, Udio è stata supportata finanziariamente dalla società di venture capital Andreessen Horowitz e da artisti come Will.i.am e Common. Suno è stata fondata da Michael Shulman, Georg Kucsko, Martin Camacho e Keenan Freyberg, tutti ex dipendenti di Kensho, un’altra start-up di AI: la prima versione del modello è stata diffusa alla fine del 2023.

Intelligenza artificiale, maxi cause delle major a Suno e Udio

Le big three portano in tribunale i modelli di AI generativa per ‘violazione massiva di copyright’

Filippo Broglia di RECmedia ha racconta la propria esperienza&nbsp;all'interno dell'industria musicale e il suo percorso in una chiacchierata su Zoom, con Franco Zanetti di Rockol.

RECmedia comunicazione e promozione è un' agenzia che opera da diversi anni nel mondo dell'entertainment fondata da Filippo Broglia, per 16 anni Direttore Generale di Radio Italia Solo Musica Italiana, che dal giugno del 2001 ha iniziato ad occuparsi dei primi cataloghi digitali per conto di alcune aziende internazionali per poi collaborare con le maggiori agenzie di promozione italiane. RECmedia nata nel 2004 oggi rappresenta una delle agenzie più quotate per la comunicazione e la promozione e ha al suo attivo collaborazioni con produttori e case discografiche, tra cui Warner Music Italy, Universal Music Italia, Sugar Music, Sony Music Italy, NIC United, Nar International, Azzurra Music, Soundroots, Maqueta Records e INCISI Records.

Ecco la videoconversazione, divisa in due parti:

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 var DM_x733d_loaded = false;

 (function () {
 var e = document.createElement('script');
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 e.src = 'https://geo.dailymotion.com/libs/player/x733d.js';

 var s = document.getElementsByTagName('script')[0];
 s.parentNode.insertBefore(e, s);

 DM_x733d_loaded = true;
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 var DM_interval_af87b679ccd6ad950b977675f2f7e208 = setInterval(
 function() {
 if (typeof dailymotion === "undefined") {
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 if (typeof dailymotion.createPlayer === "undefined") {
 return;
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 window.player_af87b679ccd6ad950b977675f2f7e208 = dailymotion.createPlayer('DM_player_id_af87b679ccd6ad950b977675f2f7e208', {
 video: 'k4NrH6v3EzZp9OAV0rG',
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 params: {
 autoplay: true,
pip: 'instant'
 }
 })
 .then((player) => {
 player.on(
 dailymotion.events.PLAYER_START,
 (state) => {
 },
 { once: true }
 )
 })
 .catch((e) => console.error(e));
 },
 200
 );
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