Immaginate di svegliarvi una mattina e di scoprire che il frutto del vostro lavoro, che ha richiesto anni di impegno e sacrifici, si è volatilizzato. Quando cercate di scoprirne il motivo, viene fuori che la colpa non è vostra, e non è neanche di qualcun altro; o meglio, non nel senso umanistico del termine. Il responsabile della sparizione, infatti, è un bot. È quello che è successo ai Technoir, talentuoso duo genovese con origini greche e nigeriane, formato da Alexandros Finizio e Jennifer Villa Vasquez. Artisti indipendenti, tra i più interessanti esponenti della scena electro soul e progressive R&amp;B italiana (ma paradossalmente meno conosciuti in patria che all’estero, dove anche BBC li ha suonati), fanno musica insieme da anni e sono ben consci dei meccanismi che ne regolano il mercato: parallelamente al loro progetto, infatti, fanno anche i turnisti e firmano musiche per library, film e spot pubblicitari. Eppure, nonostante la credibilità del gruppo e un curriculum impeccabile sotto ogni punto di vista, un paio di settimane fa si sono visti rimuovere da tutte le piattaforme il loro penultimo album "Never Trust the Algorithm" – mai nome fu più azzeccato – con un’accusa precisa: aver comprato un migliaio di ascolti per gonfiare i loro dati di streaming.

Tutto è cominciato con una mail dal loro distributore, AWAL: “Ci avvisava che Spotify aveva individuato sulla traccia ‘Nomad’, un pezzo del 2020, 1.309 ascolti artificiali” raccontano, “e che per questo motivo l’album ‘Never Trust the Algorithm’ doveva essere rimosso dalle piattaforme a meno che non garantissimo che non lo avremmo fatto più”. In effetti la mail di AWAL spiega che, in base alla segnalazione di Spotify, al distributore è richiesto di “agire in modo da prevenire futuri problemi” e che il distributore ha la responsabilità di “cessare di supportare questo tipo di progetto (coinvolto in sospette attività di compravendita streaming, ndr) fino a quando non avremo la certezza che le etichette in questione hanno preso i dovuti provvedimenti”. Il messaggio si chiude con la richiesta al gruppo di garantire di aver compreso la violazione e di assicurare che nulla del genere sarebbe più successo. “Dovevamo ammettere la nostra colpevolezza e promettere che non avremmo truccato mai più gli ascolti”, dicono i Technoir, che pubblicano i loro album tramite una piccola etichetta creata da loro, la Kengah. Il problema, però, è che né Finizio né Villa Vasquez né i loro rappresentanti hanno mai acquistato streaming. “Per noi è una pratica disonesta, ci siamo sempre schierati contro” assicurano. “Come capita a tutti gli artisti indipendenti, ci sono arrivate proposte per comprare stream, ma abbiamo sempre rifiutato. Non solo per onestà, ma anche per una questione di insights: una volta che inizi, non sei più in grado di capire chi ti ascolta veramente”.

E allora come si spiegano quei 1.309 ascolti artificiali? A quanto pare, c’entra un trucchetto sempre più usato dalle streaming farm per indurre gli artisti medio-piccoli a comprare i loro servizi. “Abbiamo poi scoperto che la traccia era stata inserita nella playlist fantasma di una streaming farm. Ce ne sono a bizzeffe: non hanno un nome preciso, ma macinano ascolti su ascolti derivanti da bot e di solito in descrizione hanno una mail da contattare” spiegano i Technoir. “È come se fossero dei pusher: inseriscono un tuo brano non particolarmente noto o ascoltato (come ‘Nomad’, che non era mai stata un singolo e aveva 700 ascolti organici) e ti fanno assaggiare quanti ascolti ti possono dare in appena un paio d’ore, in modo da ingolosirti e spingerti a pagare per i loro servizi”. Insomma, in teoria per risolvere l’equivoco basterebbe segnalare che quegli ascolti sono frutto di una pesca a strascico compiuta all’insaputa degli artisti stessi; in pratica non è così semplice. “Il problema è che queste playlist vengono individuate e cancellate quasi subito, quindi spariscono anche le prove del fatto che sei stato inserito lì contro la tua volontà”.

Nelle due settimane che seguono i Technoir contattano più volte AWAL, spiegando che non avevano mai richiesto di essere inseriti nella playlist in questione e sottolineando che non avrebbero mai rischiato il loro intero lavoro per spingere una traccia minore di quattro anni prima (nel frattempo sono usciti molti altri loro lavori più recenti tra cui l’album “Aftermath” del 2023). Chiedono anche esplicitamente in che modo possono rassicurare il distributore e Spotify di avere preso tutti i provvedimenti necessari. “Il punto è che per noi è impossibile garantire che questa cosa non succederà più, perché se domani qualche altra streaming farm decidesse di prendere un’altra nostra traccia e inserirla in una playlist, noi non potremmo certo impedirlo” osservano. I loro interlocutori, però, restano inflessibili: “Ci hanno detto che non potevano neanche prendere in considerazione l’idea di ripubblicare l’album a meno che non avessimo identificato ed eliminato le strategie di marketing che portavano ad ascolti artificiali” raccontano. “E che se non fossimo stati in grado di garantirlo, ‘Never Trust the Algorithm’ sarebbe rimasto offline”. Non solo da Spotify, tra l’altro: nonostante il problema fosse stato sollevato unicamente dal colosso svedese, infatti, per giorni il disco è infatti stato rimosso anche da tutte le altre piattaforme di streaming, rimanendo disponibile solo su Bandcamp.

La disavventura dei Technoir, scopriranno documentandosi e facendo sentire la loro voce sui social, non è un caso isolato. Nel <a href="https://www.instagram.com/p/C84Nou7s7Kb/?img_index=1">post su Instagram</a> in cui raccontano la vicenda sono presenti i commenti di molti altri artisti a cui è capitato qualcosa di simile. Tra quelli italiani da noi contattati spicca la storia del cantautore Francesco Sacco, già raccontata su <a href="https://mowmag.com/culture/come-i-distributori-musicali-sacrificano-gli-artisti-a-spotify-la-testimonianza-cancellato-il-mio-repertorio-con-un-click">MowMag</a>: a dicembre 2023 il suo distributore (Believe) aveva risolto unilateralmente il contratto per “una serie di attività di streaming fraudolento” che lui nega di avere mai attivato. “Il problema sono i distributori che si tutelano da Spotify, perché Spotify può poi rivalersi sul distributore” dice Sacco. “I controlli sono fatti su base algoritmica e non molto approfonditi, quindi capita di essere penalizzati anche per situazioni che avvengono all’insaputa dell’artista: se mi aggiungono a una playlist che fa uso di bot, io che ci posso fare?”. A&nbsp;NÆMESIS, produttore della rapper MARCY, era successo qualcosa di simile, ma nel loro caso il distributore TuneCore si era limitato a un cosiddetto strike: “Non ci avevano rimosso il materiale, ma ci avvertivano che in caso di ulteriori lamentele da parte di Spotify rischiavamo la chiusura definitiva del profilo” spiegano. Anche qui si trattava di un’infrazione di modesta entità: “1600 ascolti identificati come artificiali per la traccia ‘Ali nel fango’: il paradosso però è che la segnalazione ci è arrivata mesi dopo la chiusura della playlist fantasma in cui ci avevano inserito, che a quel punto non esisteva più”. Casi simili sono ben documentati anche all’estero: ad aprile 2024 Variety&nbsp;riportava <a href="https://variety.com/2024/music/news/spotify-artists-streaming-fraud-1235965379/">quello di Flashbulb</a>, dj e produttore di ampio respiro (i proventi dei suoi brani in streaming ammontavano a 500.000 dollari l’anno, riporta l’articolo) che si era visto cancellare ben 23 album dalle piattaforme perché sulla sua musica erano state rilevate “significative attività di streaming artificiale”, anche nel suo caso derivanti da playlist fantasma, a quanto afferma. Sempre Variety&nbsp;spiegava che probabilmente questo giro di vite era dovuto al nuovo patto firmato da distributori e colossi dello streaming, <a href="https://www.musicfightsfraud.com/">Music Fights Fraud Allience</a>, il cui scopo è proprio quello di contrastare le streaming farm e il dilagare di dati d’ascolto truccati.

Nei tre casi italiani che abbiamo citato, c’è per fortuna un lieto fine. Dopo la loro segnalazione e quasi venti giorni di attesa, i Technoir hanno ottenuto che l’album tornasse online; Francesco Sacco ha ceduto il suo catalogo a un altro distributore e ora è di nuovo disponibile, mentre i NÆMESIS per ora non hanno subito conseguenze. Resta però il dubbio degli artisti su come mettersi al riparo da queste misure estreme. Interpellati da noi per questo articolo, sia i distributori che Spotify hanno preferito non commentare, ma stando così le cose la situazione è purtroppo destinata a ripetersi, fanno notare Finizio e Villa Vasquez. Soprattutto per le realtà più piccole e indipendenti. “È evidente che Spotify e gli altri servizi di streaming servono da vetrina ed è necessario esserci: ma tutti noi riceviamo cifre talmente basse dagli streaming che non ci interessa gonfiare i dati” dicono. Auspicano anche che si apra un canale di comunicazione più aperto e diretto con le loro controparti: “Per loro rimuovere un album dalle piattaforme può essere un’azione di routine. Per noi si tratta del lavoro di una vita cancellato in un clic”.

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Delitto perfetto alla streaming farm (e la vittima è la musica)

Industria

Sempre più artisti indie vengono inseriti in playlist fantasma e poi sanzionati: facciamo il punto

La classifica Airplay della settimana dal 30 agosto al 5 settembre dei brani più trasmessi vede salire in vetta “30°” di Anna, in seconda posizione “Storie brevi” di Tananai e Annalisa e al numero tre “Si antes te hubiera conocido” di Karol G. Nella classifica dei brani esordienti più trasmessi troviamo ancora “Whip” dei Doctum. Ecco le novità.

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<a href="https://radioairplay.fm/" target="_blank">La classifica Radio Airplay</a>&nbsp;della settimana dal 30 agosto al 5 settembre vede al primo posto “30°” di Anna; i nuovi ingressi nelle prime cinquanta posizioni sono:

“Io vorrei 2024” - Gigi D’Alessio feat Elodie ed Ernia (39)

“Vivo por ella” – Andrea Bocelli feat Karol G (40)

“Tu te vas” – Manu Chao feat Laeti (47)

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Il più alto nuovo ingresso è “Io vorrei 2024” di Gigi D’Alessio feat Elodie ed Ernia in diciottesima posizione.

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<a href="https://radioairplay.fm/classifiche-musicali/classifiche/italia/absolute-beginners-by-rockol/" target="_blank">La classifica Airplay Absolute Beginners</a>&nbsp;&nbsp;della settimana&nbsp;dal 30 agosto al 5 settembre degli artisti esordienti più trasmessi in radio della settimana vede in vetta “Whip” dei Doctum; le nuove entrate nella Top Ten sono:

“Malati di gioia” – Sarafine (4)

“Ma belle” – Manu Skar (8)

“Imma Stunt” – Stunt Pilots (8)

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Il più alto nuovo ingresso è Malati di gioia” di Sarafine in quarta posizione.

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Nella&nbsp;“Rit Parade di Stefano Cilio”&nbsp;(<a href="http://www.stefanocilio.com/" target="_blank">www.stefanocilio.com</a>), classifica delle canzoni più popolari in Italia considerando tutte le forme di acquisto e ascolto della musica (audio e video streaming, download, radio airplay e identificazioni), questa settimana si registrano tre nuove entrate. Al numero 19 fa il suo esordio "Die With a Smile", il duetto tra Lady Gaga e Bruno Mars, mentre in diciassettesima posizione troviamo&nbsp;Myles Smith con la nuova uscita intitolata “Stargazing”. La più alta nuova entrata si trova direttamente al numero 15 ed è "Birds of a Feather" di Billie Eilish. Il podio della "Rit Parade" vede non muoversi in terza posizione&nbsp;"30°C" di Anna, seguita al numero 2 da "Storie brevi" di Annalisa e Tananai, ex numero 1 per tre settimane. La hit più suonata in Italia diventa per la prima volta&nbsp;"Si Antes Te Hubiera Conocido" della colombiana Karol G, che emula i fasti della connazionale Shakira arrivando al numero 1 ad un anno e mezzo dalla collaborazione con Bizarrap "Music Sessions Vol.53".

<a href="https://www.rockol.it/classifica-fimi-billboard-uk-radio-dischi-piu-venduti?preview=a608820c8b02f821fd24a9f57f9db081#Classifichee%20polemiche&amp;refresh_ce" target="_blank">Classifiche: speciale e aggiornamenti continui qui</a>.

Classifiche Airplay, 5 settembre: Anna sale in prima posizione

"30°” è il singolo più trasmesso dalle radio

La classifica UK degli album più venduti della settimana dal 6 al 12 settembre vede salire in prima posizione “Definitely Maybe” degli Oasis, scende al numero due “Short n’sweet” di Sabrina Carpenter e stabile in terza posizione “Time flies – 1994 - 2009” degli Oasis. I primi tre singoli della classifica dei brani sono: “Taste”, “Please, please, please” ed “Espresso”, tutte di Sabrina Carpenter. Ecco la novità.

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La UK Charts album della settimana dal 6 al 12 settembre vede al primo posto “Definitely Maybe” degli Oasis; le nuove entrate fra le prime cinquanta posizioni sono:

“Wild God” - Nick Cave &amp; The Bad Seeds (5)

“Midas” – Wunderhorse (6)

“Death or glory” - Palaye Royale (38)

“Zoo Tv - Live in Dublin” - U2 (47)

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Il più alto nuovo ingresso è “Wild God” di Nick Cave &amp; The Bad Seeds in quinta posizione.

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La UK Charts singoli della settimana dal 6 al 12 settembre vede al primo posto “Taste” di Sabrina Carpenter; non ci sono nuove entrate in classifica nelle prime cinquanta posizioni.

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Classifiche UK, novità 12 settembre: Oasis in vetta

“Definitely Maybe” è album più venduto della settimana 

La classifica degli album più venduti in Italia della settimana dal 30 agosto al 5 settembre vede debuttare in prima posizione “Dinastia” dei Co’Sang e, dopo settimane in vetta, scende al numero “Vera baddie” di Anna, mentre “Dio lo sa” di Geolier occupa la terza posizione. Le prime tre posizioni nella chart dei singoli sono: “30°C” di Anna, “Storie brevi” di Tananai e Annalisa e “Take 5” di Shiva.

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La classifica Top Album FIMI Top of the Music&nbsp;della settimana dal 30 agosto al 5 settembre vede al numero uno&nbsp;“Dinastia” dei Co’Sang; le nuove entrate tra le prime cinquanta posizioni della chart sono:

“Dinastia” - Co’Sang (1)

“Definitely maybe (30th Anniversary Deluxe Edition)” – Oasis (8)

“Wild God” - Nick Cave and The Bad Seeds (15)

“Zootv Tour Live In Dublin” - U2 (37)

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Il più alto ingresso è “Dinastia” dei Co’Sang in prima posizione.

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Nella classifica Top Singoli FIMI Top of the Music&nbsp;della settimana dal 30 agosto al 5 settembre vede in vetta “30°C” di Anna; i nuovi ingressi tra le prime cinquanta posizioni sono:

“Perdere ‘a capa” - Co'Sang Feat. Geolier (15)

“Cchiù tiempo” - Co'Sang Feat. Club Dogo (26)

“Sbagli e te ne vai” - Co'sang Feat. Liberato(27)

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Il più alto ingresso è “Perdere ‘a capa” di Co'Sang Feat. Geolier in quindicesima posizione.

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Classifiche, 5 settembre: i Co’Sang debuttano in prima posizione 

“Dinastia” è l’album più venduto della settimana

Gennaro Sangiuliano ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di Ministro della Cultura. Nella lettera indirizzata alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni con la quale l’ormai ex titolare del dicastero ha rimesso il proprio incarico il già direttore del TG2 ha accennato al fatto di non volere che il suo operato venga “macchiato e soprattutto fermato da questioni di gossip”, riferendosi alla vicenda che l’ha visto protagonista negli ultimi giorni insieme a Maria Rosaria Boccia.

La carica lasciata vacante da Sangiuliano è stata assegnata ad Alessandro Giuli, che giurerà alle 19 di oggi, venerdì 6 settembre, davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Classe 1975, giornalista prima per il Foglio poi passato a Tempi in veste di direttore, titolare di collaborazioni con diverse testate come Linkiesta, Il Tempo, Libero e Corriere dell’Umbria, Giuli - che vanta anche esperienze come conduttore televisivo, tra le altre al fianco di Francesca Fagnani per “Seconda Linea”, programma trasmesso da RAI 2 chiuso dopo appena due puntate - era stato nominato lo scorso novembre dallo stesso Sangiuliano presidente della Fondazione MAXXI di Roma.

MiC, Sangiuliano lascia: Alessandro Giuli nuovo ministro

Già presidente del MAXXI di Roma, giurerà alle 19 di oggi al Quirinale

Originariamente, nel lontano 2007, il tool Content ID di YouTube era stato creato per permettere agli artisti e ai loro rappresentanti di scoprire se qualcuno stava utilizzando la loro musica senza detenerne i diritti o le autorizzazioni. Ma i tempi cambiano e cambiano anche le esigenze degli aventi diritto; così Google ha deciso di evolversi verso le nuove, possibili frontiere del copyright.

Lo annuncia la piattaforma stessa in un suo comunicato: è in lavorazione una nuova versione dello strumento che permetterà ai rappresentanti di diverse industrie (non solo quella musicale ma anche quella cinematografica e sportiva, ad esempio) di "riconoscere e gestire" contenuti generati dall'intelligenza artificiale che utilizzano senza permesso volti e voci di personaggi&nbsp;realmente esistenti. Si tratta, tra l'altro, di una violazione dei termini d'uso del servizio, ragion per cui difficilmente i trasgressori andranno incontro a una semplice rimozione del video.&nbsp;

Content ID di YouTube si evolverà per riconoscere l'AI

Lo strumento, sviluppato nel 2007, sarà implementato per distinguere i contenuti artificiali

Nel corso della conferenza dei ministri della giustizia del Consiglio d'Europa tenutasi nella giornata di ieri, giovedì 5 settembre, a Vilnius, in Lituania, è stata firmata una convenzione sull’intelligenza artificiale: come precisato dallo stesso Consiglio in una nota ufficiale, il documento rappresenta il “primo trattato internazionale giuridicamente vincolante in assoluto volto a garantire che l'uso dei sistemi di AI sia pienamente coerente con i diritti umani, la democrazia e lo stato di diritto”. A sottoscrivere il testo, oltre che all’Unione Europea, sono stati Stati Uniti, Regno Unito, Andorra, Georgia, Islanda, Norvegia, Repubblica di Moldavia, Repubblica di San Marino e Israele.

"Dobbiamo garantire che l'ascesa dell'AI&nbsp;rispetti i nostri standard, anziché indebolirli”, ha commentato la Segretaria Generale del Consiglio d’Europa Marija Pejčinović Burić: “La Convenzione quadro è progettata per garantire proprio questo. E’ un testo forte ed equilibrato, il risultato dell'approccio aperto e inclusivo con cui è stato redatto e che ha garantito che beneficiasse di prospettive multiple ed esperte. La Convenzione quadro è un trattato aperto con una portata potenzialmente globale. Spero che queste saranno le prime di molte firme e che saranno seguite rapidamente dalle ratifiche, in modo che il trattato possa entrare in vigore il prima possibile".

Il trattato - precisa il CdE - “fornisce un quadro giuridico che copre l'intero ciclo di vita dei sistemi di AI. Promuove il progresso e l'innovazione dell'IA, gestendo al contempo i rischi che può comportare per i diritti umani, la democrazia e lo stato di diritto. Per resistere alla prova del tempo, è neutrale dal punto di vista tecnologico”.

Il testo, elaborato anche con il contributo di Argentina, Australia, Canada, Costa Rica, Vaticano, Giappone, Messico, Perù e Uruguay, oltre che di rappresentanti del settore privato, della società civile e del mondo accademico, entrerà in vigore il primo giorno del mese successivo alla scadenza di un periodo di tre mesi dalla data in cui cinque firmatari, tra cui almeno tre stati membri del Consiglio d'Europa, lo avranno ratificato.

AI, siglato il primo trattato internazionale vincolante

Sottoscritto da Unione Europea, USA e UK

L’etichetta indipendente tedesca City Slang, dai primissimi anni ‘90 realtà di spicco sul panorama indie mondiale nonché casa - discograficamente parlando - di alcune delle band più rilevanti del panorama americano degli ultimi trent’anni, ha chiuso un accordo con la società di servizi Idol per la distribuzione digitale delle proprie produzioni, le attività di marketing e le strategie di crescita a livello globale: tra le prime uscite a beneficiare del nuovo sodalizio ci sarà il nuovo album dei Caribou, “Honey”, il cui lancio è previsto per il prossimo 4 ottobre, così come le prossime uscite di Efterklang, Faux Real, Jessica Pratt, Lambrini Girls, Los Bitchos e Sprints.

“Idol è lieta di collaborare con City Slang, un'etichetta che non solo ha costruito un roster acclamato dalla critica nel corso degli anni, ma ha continuato ad evolversi e innovare, ed è ora una delle portabandiera globale dell’indie pop”, ha dichiarato Pascal Bittard, fondatore e presidente di Idol: “Non vediamo l’ora di lavorare a stretto contatto per applicare la nostra esperienza, i nostri servizi e i nostri strumenti per costruire le carriere dei suoi numerosi artisti eccezionali”.

“L’abilità nello sviluppo del pubblico e nelle attività di marketing di Idol è davvero impressionante, rendendo questa partnership il logico passo successivo per City Slang”, ha aggiunto il fondatore dell’etichetta Christof Ellinghaus: “Non vediamo l’ora di lavorare insieme per ottimizzare le nostre campagne internazionali e offrire i migliori risultati ai nostri artisti”.

City Slang, un accordo con Idol

La indie affida alla società distribuzione digitale, marketing e strategie di sviluppo globali

Sono stati resi noti i dettagli della quarta edizione del Festival della Canzone Cristiana, che per il 2025 sarà come da tradizione ospitato da Sanremo nella stessa settimana del Festival della Canzone Italiana: la manifestazione avrà luogo tra i prossimi 13 e 15 febbraio, con la conduzione di Fabrizio Venturi (nella foto).

Le iscrizioni dovranno pervenire nel periodo decorrente dal 5 settembre al 20 dicembre 2024 alla Segreteria del Festival, all’indirizzo info@sanremofestivaldellacanzonecristiana.it. Il regolamento ufficiale del concorso è scaricabile dal sito www. sanremofestivaldellacanzonecristiana.it.

“Sono in attesa di ascoltare le canzoni degli artisti che si iscriveranno a questa edizione”, ha dichiarato Venturi, anche direttore artistico dell’evento: “Il Festival si attesta, sempre più, a livelli di maggior rilievo artistico sia per la qualità delle canzoni, sia per quanto attiene gli interpreti. Per tale motivo, quindi, anche questa edizione avrà grandi voci e prestigiose canzoni”.

“L’intento del Festival, come già abbiamo più volte rimarcato, è quello di realizzare un connubio creativo tra la canzone e la fede e tra la canzone e la lode a Dio”, ha proseguito Venturi: “Lo scopo si configura, pertanto, essere quello della lode a Dio attraverso la musica nella Città dei fiori, che è Sanremo, luogo che meglio rappresenta l’Italia musicale.&nbsp;Il grande successo raggiunto dal Festival della Canzone Cristiana ha spalancato le porte ad artisti della Christian music italiana, dando&nbsp;voce, per la prima volta, a questo genere anche in Italia, nazione in cui non si era mai verificato, facendo di Sanremo Cristian Music Festival la prima vetrina della musica cristiana, un vero e proprio Festival Cristian music non inquinato dalla partecipazione di artisti appartenenti ad altri generi, come, invece, avviene in altri eventi similari.&nbsp;Il Festival si terrà in una location bellissima, arricchita da una speciale scenografia”.

Sanremo, le date del Festival della Canzone Cristiana 2025

Il regolamento e altri dettagli della quarta edizione della manifestazione

Nel primo semestre del 2024 il mercato spagnolo della musica registrata è cresciuto del 16,6 su base annua, generando ricavi per 249,8 milioni di euro: a renderlo noto è Promusicae, associazione che gestisce ed elabora il 95% dei dati relativi al mercato nazionale.

La crescita della discografia spagnola è trainata dai consumi digitali, che con 224,15 milioni di euro pesano per l’89,7% sul bilancio complessivo del settore. Nello specifico, nel segmento digitale il pubblico consuma soprattutto attraverso lo streaming, che già contribuisce per l’88,8% al totale del mercato, generando ricavi per 221,86 milioni di euro (il 19,1% in più rispetto allo stesso periodo del 2023). Tra questi spicca il contributo dello streaming audio, con l'83,5% di questa modalità che genera 185,22 milioni di euro, contro i 36,64 milioni di euro guadagnati dallo streaming video (che rappresenta il 16,5% dello streaming totale).

“I ricavi dello streaming potrebbero aumentare in modo significativo, se la percentuale molto rilevante che gli accessi finanziati dalla pubblicità rappresentano ancora nel nostro paese (il 68% del totale) diventasse, anche in parte, abbonamenti premium, avvicinandoci ai livelli riscontrati nei paesi vicini in cui la maggioranza dei consumi avviene ormai da tempo tramite servizi in abbonamento”, osserva, nel proprio report, Promusicae.

Per quanto riguarda il mercato del fisico, le vendite di vinili, nella prima metà del 2024, sono cresciute dell’11,9% su base annua, portando il formato a generare 16,18 milioni di euro. Un sensibile calo, al contrario, ha interessato il formato CD, in flessione del 15% rispetto allo stesso periodo dell’anno passato e fermo a quota 9,39 milioni di euro di ricavi generati.

“E’ molto entusiasmante che in questa prima parte dell'anno i dati di crescita della musica registrata in Spagna rimangano superiori al 16%, perché dimostra che lo sforzo e il talento degli artisti e delle case discografiche spagnole ripaga e che la musica continua a catturare l'interesse del pubblico”, ha commentato il presidente di Promusicae Antonio Guisasola: “Ovviamente lo streaming è la modalità principale con cui consumiamo la musica registrata, e il grande sostegno economico del mercato discografico, ma il pubblico continua a richiedere prodotti fisici come il vinile, che continua a crescere nelle vendite, essendo un prodotto altamente apprezzati dai consumatori. La sfida continua ad essere quella di promuovere ulteriormente la produzione discografica spagnola, aiutando le aziende del nostro paese a investire nei talenti nazionali, per cui misure di sostegno pubblico come gli incentivi fiscali per la produzione spagnola e il sostegno all’internazionalizzazione delle nostre produzioni discografiche”.

Spagna, nel primo semestre 2024 discografia in crescita del 16,6%

Per ricavi totali a quota 249,8 milioni di euro

La vicenda è di quelle che difficilmente potrebbero verificarsi in occidente: uno "scandalo" che ha più a che fare con la rigida cultura sudcoreana che con vere e proprie intemperanze del personale della HYBE. Fatto sta che da mesi&nbsp;Min Hee-jin - la CEO di Ador, sub-etichetta della corporation HYBE celebre in tutto il mondo per i BTS&nbsp;- è accusata di vari atteggiamenti impropri, in primis quello di aver sessualizzato troppo le componenti minorenni di uno dei girl group con cui lavora, le Newjeans. In seguito a queste insinuazioni, si era sparsa anche la voce che fosse stata cacciata dalla sua precedente agenzia per aver familiarizzato troppo con altri idol minorenni.

Da mesi l'opinione pubblica faceva pressione perché&nbsp;Min Hee-jin si dimettesse, e effettivamente l'azienda ha rilasciato un comunicato in cui annuncia un avvicendamento ai vertici di Ador, nonostante la contrarietà della diretta interessata, che non sembra voler rinunciare al suo precedente ruolo senza dare battaglia legale. Lo stesso comunicato stampa annuncia anche che d'ora in poi i dipartimenti di produzione e management, che precedentemente erano uniti, saranno d'ora in poi totalmente separati.&nbsp;

Anche se la querelle è tutt'altro che conclusa, le iniziative intraprese da HYBE sembrano aver fatto bene al suo andamento in borsa: in seguito all'annuncio, infatti, gli investitori coreani hanno ritrovato fiducia nell'azienda, facendo risalire il valore delle sue azioni da circa 120 dollari a circa 127, arrivando addirittura a toccare picchi di circa 141.

Le azioni di HYBE risalgono dopo il rimpasto interno

Il colosso del k-pop ha apportato alcuni cambiamenti in organico dopo lo "scandalo" delle Newjeans

La classifica USA degli album più venduti della settimana del 7 settembre 2024 vede debuttare al numero uno “Short n’sweet”di Sabrina Carpenter, a seguire “Days before rodeo” di Travis Scott e “F – 1 Trillion” di Post Malone. Le prime tre posizioni della chart dei singoli sono: “A bar song (Tipsy)” di Shaboozey, “Taste” e “Please, please,please” di Sabrina Carpenter. Ecco le novità.

La classifica Billboard Hot 200 degli album&nbsp;vede posizione “Short n’sweet” di Sabrina Carpenter al numero uno; le nuove entrate nelle prime cinquanta posizioni sono:

“Short n’sweet” - Sabrina Carpenter (1)

&nbsp;“Days before rodeo” - Travis Scott (2)

“Whirlwind” - Lainey Wilson (8)

“About a woman” - Thomas Rhett (19)

“Incomodo” - Tito Double P (20)

&nbsp;

Il più alto ingresso è “Short n’sweet” di Sabrina Carpenter in prima posizione.

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La classifica Billboard Hot 100 dei singoli vede in vetta “A bar song (Tipsy)” di Shaboozey; le nuove entrate nelle prime cinquanta posizioni sono:

“Taste” – Sabrina Carpenter (2)

“Bed Chem” - Sabrina Carpenter (14)

“Good Graces” - Sabrina Carpenter (15)

“Sharpest Tool” - Sabrina Carpenter (21)

“Juno” - Sabrina Carpenter (22)

“Coincidence” - Sabrina Carpenter (26)

“Slim Pickins” - Sabrina Carpenter (27)

“Dumb &amp; Poetic” - Sabrina Carpenter (32)

“Don't smile” - Sabrina Carpenter (35)

“Lie to girls” - Sabrina Carpenter (41)

&nbsp;

Il più alto ingresso è “Taste” di Sabrina Carpenter in seconda posizione.

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<a href="https://www.rockol.it/classifica-fimi-billboard-uk-radio-dischi-piu-venduti?preview=a608820c8b02f821fd24a9f57f9db081#Classifiche%20e%20polemiche&amp;refresh_ce">Classifiche: speciale e aggiornamenti continui qui</a>.

Classifiche USA, 7 settembre: Sabrina Carpenter al numero uno

“Short n’sweet” è l’album più venduto della settimana

La formula è semplicissima, ma ben collaudata: ogni primo venerdì del mese Bandcamp, uno degli e-store più importanti di sempre per la musica indipendente, rinuncia per 24 ore alle proprie commissioni, devolvendo l'intero ricavato delle vendite agli artisti: ad oggi, oltre 120 milioni di dollari sono entrati direttamente nelle casse di etichette e musicisti grazie a questa iniziativa. Dopo la consueta sospensione estiva, i Bandcamp Fridays&nbsp;ritornano a grande richiesta oggi,&nbsp;6 settembre.

Inaugurato nel 2020 come gesto di solidarietà per una comunità - quella dei musicisti indie - fortemente provata dal lockdown e dalle restrizioni anti-Covid, ha continuato a riscuotere un grande successo sia tra gli addetti ai lavori che tra i semplici utenti. Tra le altre cose, sono stati utilissimi anche per raccogliere fondi per varie cause benefiche e sociali, spiega <a href="https://daily.bandcamp.com/features/bandcamp-fridays-in-2024">Bandcamp</a>: ne è un esempio la compilation "Good Music To Ensure Safe Abortion Access For All", nata dopo la sentenza anti-aborto della Corte Suprema americana, che ha permesso di raccogliere&nbsp;231.000 dollari destinati a iniziative per garantire il diritto di scelta alle donne.

Ripartono i Bandcamp Fridays

A oggi è uno dei servizi più apprezzati dagli utenti e dagli artisti che utilizzano la piattaforma

<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-744692/live-nation-causa-dipartimento-di-giustizia-usa-accuse-monopolio">Così come già accaduto tempo fa negli Stati Uniti</a>, dove - nel frattempo - dopo una lunga istruttoria un’accusa formale è già stata spiccata, Live Nation e Ticketmaster sono finiti sotto indagine dell’antitrust anche nel Regno Unito: la Competition and Markets Authority, ente britannico regolatore del mercati, ha avviato - come del resto già annunciato appena qualche giorno fa, lunedì 2 settembre - un’indagine sui prezzi dinamici applicati ai biglietti per il tour che nel 2025 vedrà tornare sui palchi gli Oasis. Obiettivo della CMA, ha fatto sapere in questo ore l’authority in una nota ufficiale, è stabilire se le modalità di messa in vendita dei tagliandi possano aver violato le leggi a tutela dei consumatori.

Nel documento diffuso oggi la Competition and Markets Authority ha fatto sapere di aver preso in considerazione, tra le altre cose, il fatto che “Ticketmaster abbia adottato pratiche commerciali sleali che sono vietate ai sensi del Regolamento sulla protezione dei consumatori dalle pratiche commerciali scorrette del 2008”, oltre che alle procedure di commercializzazione dei tagliandi per il nuovo tour degli Oasis.

“La CMA è nella fase iniziale della sua indagine e ora si impegnerà con Ticketmaster e raccoglierà prove da varie altre fonti, che potrebbero includere il management della band e gli organizzatori dell'evento”, spiega l’antitrust britannica: “Non si deve presumere che Ticketmaster abbia violato la legge sulla tutela dei consumatori. La CMA valuterà anche se sia opportuno indagare sulla condotta di chiunque altro in relazione alla questione. Come parte della sua raccolta di informazioni, la CMA invita i fan a inviare prove delle loro esperienze in relazione all'acquisto o al tentativo di acquisto dei biglietti degli Oasis”.

“Il cosiddetto ‘prezzo dinamico’, in cui un'azienda adegua i propri prezzi in base alle mutevoli condizioni di mercato, tra cui l'elevata domanda, sta diventando sempre più diffuso in diversi mercati e settori”, prosegue la CMA: “Non è la prima volta che solleva preoccupazioni tra gli appassionati di eventi sportivi e musicali dal vivo. Sebbene la pratica non sia automaticamente illegale, potrebbe violare la tutela dei consumatori o la legge sulla concorrenza in determinate circostanze. La CMA esaminerà come potrebbe essere stata utilizzata in questo caso e le informazioni fornite agli acquirenti in merito al prezzo che avrebbero pagato durante il processo di acquisto dei biglietti e, cosa importante, prima di arrivare al pagamento. La legge sui consumatori è chiara: i siti di vendita dei biglietti devono essere trasparenti nei loro rapporti con i consumatori e fornire informazioni chiare e accurate sul prezzo che le persone devono pagare. Non farlo potrebbe violare la legge”.

“E’ importante che i fan siano trattati equamente quando acquistano i biglietti, motivo per cui abbiamo avviato questa indagine”, ha commentato la CEO di CMA Sarah Cardell: “E’ chiaro che molte persone hanno ritenuto di aver avuto una brutta esperienza e sono rimaste sorprese dal prezzo dei loro biglietti al momento del pagamento. Vogliamo sentire i fan che hanno seguito la procedura e potrebbero aver riscontrato problemi, in modo da poter indagare se è stata violata la legge vigente sulla tutela dei consumatori. La CMA accoglie inoltre con favore il recente annuncio del governo che consulterà sulle misure per fornire maggiori protezioni ai consumatori nel settore dei biglietti, ovunque acquistino i biglietti. Questo è stato un obiettivo prioritario per la CMA per diversi anni, avendo precedentemente intrapreso azioni di esecuzione e raccomandato modifiche per migliorare il mercato secondario dei biglietti. Ci impegniamo a lavorare a stretto contatto con il governo per affrontare le sfide di lunga data nel mercato dei biglietti”.

Nella giornata di oggi <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-746521/oasis-rinnegano-dynamic-pricing-per-reunion-tour-chi-decide-prezzi">gli Oasis, in una nota, hanno preso le distanze della pratica del dynamic pricing</a>, attribuendo la scelta di averlo adottato per il loro prossimo tour ai propri “promoter e management”.

Dynamic pricing, è ufficiale: Ticketmaster sotto indagine in UK

La Competition and Markets Authority avvia l’inchiesta sulla biglietteria di Live Nation

Il presidente della Repubblica Francese Emmanuel Macron ha nominato Michel Barnier come nuovo primo ministro, incaricandolo di “costituire un governo di unità al servizio del paese e dei francesi”: ad annunciarlo, con una nota ufficiale, è stato l’Eliseo nel pomeriggio di oggi, giovedì 5 settembre. La nomina - recita il comunicato - “arriva dopo un ciclo inedito di consultazioni nel corso delle quali, in conformità al suo dovere costituzionale, il presidente si è assicurato che il premier e il governo che verrà soddisferanno le condizioni per essere il più stabile possibile e avere le possibilità di unire il più ampiamente possibile".

Classe 1951, originario di La Tronche, piccolo centro dell’area urbana di Grenoble, già a capo dei negoziati per l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea,&nbsp;Barnier è noto presso l’industria musicale per essere stato il promotore - in veste di Commissario europeo per il Mercato Interno ed i Servizi, tra il 2010 e il 2014, nella commissione capitanata presieduta da José Barroso - della direttiva sulla gestione collettiva dei diritti d'autore e dei diritti connessi e sulla concessione di licenze multiterritoriali per i diritti su opere musicali per l'uso online nel mercato interno, detta anche <a href="https://musicbiz.rockol.it/tutto-su/direttiva-barnier-441832">Direttiva Barnier</a>, testo elaborato per modernizzare il mercato dei diritti nei paesi dell’Unione <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-670401/diritto-d-autore-italia-recepisce-direttiva-barnier-ma-cosa-cambia">recepito dal governo italiano nel marzo del 2017</a>.

Michel Barnier, dai diritti musicali al governo francese

L’ex commissario UE al mercato interno nominato premier da Emmanuel Macron

Il procuratore distrettuale di New York Damian Williams ha emesso tre capi di imputazione per truffa aggravata nei confronti di un produttore musicale residente in North Carolina, Michael Smith: l’accusa - riferisce in una nota ufficiale il sito del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti - è quella di aver architettato uno schema fraudolento per “creare centinaia di migliaia di canzoni con intelligenza artificiale e utilizzare programmi automatizzati chiamati - i bot - per trasmettere in streaming le canzoni generate dall'intelligenza artificiale miliardi di volte”.

Secondo le autorità americane la truffa avrebbe fruttato a Smith oltre 10 milioni di dollari in royalties: il produttore è stato arrestato e sarà processato nel suo stato di residenza.

“Attraverso il suo sfacciato schema di frode, Smith ha rubato milioni di dollari in royalties che avrebbero dovuto essere pagate a musicisti, autori e altri aventi diritto&nbsp;le cui canzoni erano state legittimamente trasmesse in streaming”, ha dichiarato Williams: “Oggi, grazie al lavoro dell'FBI e dei procuratori di questo ufficio, è tempo che Smith affronti le conseguenze del suo comportamento”.

"Michael Smith avrebbe prodotto centinaia di migliaia di canzoni con intelligenza artificiale, e utilizzato funzioni automatiche per trasmettere ripetutamente la musica in streaming per generare royalties illecite per un importo di 10 milioni di dollari”, ha aggiunto la dirigente dell’FBI Christie M. Curtis: “Il presunto schema dell'imputato ha giocato sull'integrità dell'industria musicale con un tentativo concertato di aggirare le politiche delle piattaforme di streaming. L'FBI rimane impegnato a scovare coloro che manipolano la tecnologia avanzata per ricevere profitti illeciti e violare il genuino talento artistico degli altri".

Grazie a un sistema di falsi account gestiti da soluzioni informatiche automatizzate, Smith è arrivato a generare oltre 660mila stream al giorno, che gli hanno fruttato - annualmente - oltre 1 milioni e 200mila dollari in royalties. Per evitare che l’anomalia fosse scoperta dalle piattaforme - estremamente impegnate a contenere il fenomeno dei fake stream - Smith ha “spalmato” le richieste di ascolto fasulle su migliaia di brani, in modo da non destare sospetti.

Il produttore - 52 anni, nato a Cornelius, in North Carolina - è accusato di associazione a delinquere per frode telematica (reato che prevede una pena massima di 20 anni di carcere), frode telematica (che prevede una pena massima di 20 anni di carcere) e associazione a delinquere per riciclaggio di denaro (che prevede una pena massima di 20 anni di carcere).

Aggiornamento, 6 settembre 2024 -&nbsp;Il CEO della start-up specializzata nella creazione di musica tramite intelligenza artificiale generativa Boomy, Alex Mitchell, e il promoter musicale Bram Bessoff, fondatore della piattaforma Indiehitmaker, figurano come co-autori di centinaia di brani utilizzati da Mike Smith per attuare il proprio schema fraudolento ai danni dei DSP: a rivelarlo è un’inchiesta condotta da Kristin Robinson per l’edizione americana di Billboard sulla base delle indicazioni dei registri di Ascap e BMI, le due principali collecting americane.

“Siamo rimasti scioccati dai dettagli dell'atto di accusa recentemente depositato contro Michael Smith, che stiamo esaminando”, ha fatto sapere Mitchell a Billboard: “Michael Smith si è sempre presentato come legittimo”. Sia Mitchell che Bessoff (che non ha rilasciato dichiarazioni riguardo il suo rapporto con Smith) stanno collaborando con le autorità: nei confronti di entrambi non sono state formulate accuse formali.

USA, fake stream con l’AI: arrestato un produttore

Michael Smith rischia fino a 60 anni di carcere per tre capi di imputazione

I loro nomi potrebbero essere meno conosciuti al di fuori dell'area scandinava, ma nel nord Europa sono già ben note: le etichette indipendenti Propeller Recordings, Indie Recordings e 777 Music hanno deciso di unire le forze per creare una nuova realtà multiservizi, sempre fieramente indipendente. Il nome di questa nuova alleanza tra label&nbsp;è Sounds Like Gold, e sotto questo marchio si occuperà anche di distribuzione, marketing, amministrazione e vari servizi all'artista, in collaborazione con Virgin Music Group.

Il CEO della neonata realtà è Helge Westbye, già fondatore di una quarta etichetta molto stimata in patria, la Grappa. Anch'essa cesserà di esistere con la creazione del nuovo polo, e gli&nbsp;artisti del suo roster confluiranno in quello di Sounds Like Gold. Il catalogo che andrà così a crearsi è particolarmente importante per la storia della musica della Norvegia, perché copre oltre 40 anni di musica locale di tutti i generi, soprattutto i più classici: dal pop al metal, dal jazz al folk, passando anche per la classica e la musica per bambini.

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In Norvegia nasce un nuovo supergruppo di label indipendenti

Sounds Like Gold, questo il suo nome, è frutto dell'unione di tre etichette storiche

A un paio di giorni dall’<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-746469/oasis-reunion-tour-uk-governo-avvia-inchiesta-su-dynamic-pricin">annunciata inchiesta da parte del governo britannico</a> sulla pratica del <a href="https://musicbiz.rockol.it/tutto-su/dynamic-pricing-210108">dynamic pricing</a> applicata ai biglietti per il <a href="https://www.rockol.it/news-746459/oasis-biglietti-tour-reunion-sold-out-polemiche-problemi-e-rivendita">reunion tour degli Oasis annunciato per il 2025</a>, la ritrovata band dei fratelli Noel e Liam Gallagher ha diffuso una nota ufficiale nella quale ha preso le distanze dalla modalità di vendita.

“E’ necessario chiarire che gli Oasis lasciano le decisioni sui biglietti e sui prezzi interamente ai loro promoter e manager, e non hanno mai avuto la consapevolezza che sarebbero stati utilizzati prezzi dinamici”, si legge nel comunicato: “Sebbene i precedenti incontri tra i organizzatori, Ticketmaster e il management della band abbiano portato a una strategia di vendita dei biglietti positiva, che sarebbe stata un'esperienza equa per i fan, compreso il prezzo dinamico, per aiutare a mantenere bassi i prezzi generali dei biglietti e ridurre il bagarinaggio, l'esecuzione del piano non è riuscita a soddisfare le aspettative”. Quindi, conclude la nota, “tutte le parti coinvolte hanno fatto del loro meglio per offrire la migliore esperienza possibile ai fan, ma a causa della domanda senza precedenti [di biglietti] questo è diventato impossibile da realizzare".

“Tradire” i fan sul prezzo dei biglietti dei concerti può costare caro. Meglio di tutti lo sa Bruce Springsteen, <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-731411/bruce-springsteen-polemica-prezzi-biglietti-concerti-usa-di-chi-e-colp">che nel 2022 finì nell’occhio del ciclone proprio a causa del dynamic pricing applicato ai biglietti del suo tour americano</a>. Il contraccolpo mediatico fu enorme, talmente forte da frantumare le fondamenta di una delle fan base più solide e fidelizzate della storia del rock - quella del Boss, appunto - e&nbsp;<a href="https://www.rockol.it/news-735029/bruce-springsteen-tour-2023-chiude-backstreets-polemica-biglietti">portare la storica fanzine Backstreets a chiudere i battenti</a>. Springsteen, tuttavia, non rinnegò mai la sua scelta, proprio perché consapevole. “Abbiamo applicato prezzi più bassi di alcuni e in linea con quelli di altri. Indipendentemente dal limitato numero di biglietti il cui costo supera i 1000 dollari, il reale prezzo medio degli ingressi è rimasto nella fascia media dei 200 dollari”, aveva spiegato Jon Landau, storico manager dell'artista: “Credo che, per quello che è oggi il nostro settore, sia un prezzo equo per vedere qualcuno universalmente considerato tra i più grandi artisti della sua generazione”.

A livello mediatico, il prezzo dinamico suscita scalpore presso l’opinione pubblica soprattutto per le cifre che i biglietti per i top tour riescono a raggiungere sul mercato primario. Cifre che, non di rado, pareggiano quelle proposte sul mercato secondario dagli speculatori.

Presentando il bilancio del 2023 - più che positivo, tra l'altro - Michael Rapino, il presidente di Live Nation - società coinvolta nell’organizzazione del reunion tour degli Oasis - ha spiegato come <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-742838/biglietti-concerti-a-prezzo-variabile-live-nation-li-vuole-in-europa">il modello di prezzo dinamico nelle operazione di vendita di biglietti rappresenti “una grande opportunità di crescita”</a>, che in Europa è appena “alla fase iniziale”. Perché, sostiene Rapino, il dynamic pricing “è ben accolto quando arriva su un mercato. Lo vogliono i promoter. E anche gli artisti: quando vedono le vendite di oggi di un’arena di Baltimora e una di Milano guardano gli incassi e dicono: ‘Però! Stiamo lasciando ancora troppo in mano ai bagarini. Pensiamoci’. Ecco perché questa è la nostra proposta per migliorare le vendite. Ed ecco perché spingeremo su questo fronte”.

Su quanto gli artisti e i loro management siano coinvolti nel processo decisionale volto a fissare i prezzi dei biglietti <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-742971/come-si-fissa-prezzo-biglietti-dei-concerti-spiegazione-live-nation">era intervenuto, lo scorso marzo, Dan Wall, Executive Vice President for Corporate and Regulatory Affairs di Live Nation</a>. “I promoter non fissano il prezzo dei biglietti”, aveva chiarito Wall: “Si preoccupano molto dei prezzi e di solito sono piuttosto precisi al riguardo, perché le offerte che fanno agli artisti anticipano e dipendono necessariamente dal numero e dai prezzi dei biglietti che probabilmente verranno venduti. Pensate ad una semplice garanzia di 100.000 dollari da corrispondere a un artista per uno spettacolo in una sala da 5.000 posti: non c'è modo per un promoter responsabile di offrire quella garanzia senza almeno una comprensione generale di quanto verranno venduti quei 5.000 biglietti”.

“Sono gli artisti a fissare i prezzi”, aveva conclusio: “L'artista e il suo team ascoltano il parere del promoter e poi decidono. Questo è il caso anche di grandi promoter come Live Nation o AEG [quest’ultima concorrente di Live Nation, ndr] (...) l'ultima cosa che un promoter vuole è far pagare troppo per uno spettacolo. Questo è un modo infallibile per chi organizza di perdere denaro. Il promoter deve trovare il punto di equilibrio tra i ricavi al botteghino e la probabilità di sold out”.

Le decisioni di manager e agenzie di promoter non sono tuttavia ineluttabili - a patto, ovviamente, di essere informati e conoscere le dinamiche del mercato della musica dal vivo: più di una volta, in questo senso, gli artisti hanno dimostrato di poter avere l’ultima parola, riguardo le modalità di messa in vendita dei biglietti per i propri spettacoli. E’ il caso, per esempio, dei Crowded House, che nel 2020 fa <a href="https://x.com/CrowdedHouseHQ/status/1328560790178201600" target="_blank">presero posizione contro la pratica dei biglietti “deluxe” costringendo Live Nation a non applicare tariffe superiori al face value ordinario imposto ai tagliandi del proprio tour</a>.

Oasis

Gli Oasis rinnegano il dynamic pricing per il reunion tour

‘La scelta è dei promoter e del management’. Chi decide il prezzo dei biglietti, e come...

Le difficoltà, sulla carta, erano e sono ancora tante: il post-Covid, l'inflazione e soprattutto la Brexit, che ha fatto lievitare notevolmente i costi dei tour per tutti gli artisti non britannici. Nonostante questo, però, nel Regno Unito sembra che il 2023 sia stato un anno d'oro per la musica dal vivo: rispetto all'anno precedente, infatti, si registra un +17%, e addirittura un +35% rispetto ai livelli pre-pandemia. A riportarlo il report annuale UK Live Music, che arriva a stimare il contributo dell'intero comparto sull'economia britannica in ben 6 miliardi di sterline.

I calcoli si basano sull'analisi di circa 55.000 concerti, festival ed eventi. In base ai dati raccolti, Londra ha pesato per circa il 30,6% degli introiti totali, ben distanziata dalla seconda città classificata, Manchester, con appena il 7,4%, e dalla terza Glasgow, con il 5,5%. Ottime premesse, ma come sempre c'è un ma: il trend positivo è trainato soprattutto dai mega concerti delle star planetarie più desiderate, come Taylor Swift, mentre le piccole realtà (e soprattutto i <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-745887/aif-festival-crisi-chiusura-inghilterra">festival</a>) continuano ad essere più in sofferenza.

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Nonostante la Brexit, in UK la musica dal vivo va a gonfie vele

Lo riporta il report annuale UK Live Music, che stima il settore in 6 miliardi di sterline

Potrebbe esserci ancora speranza per quello che più di un osservatore considera l’affare editoriale del secolo: intervistato dall’edizione americana di Rolling Stone David Gilmour ha dichiarato di essere ancora interessato a cedere il catalogo dei Pink Floyd, già - secondo indiscrezioni di stampa - <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-730183/bmg-warner-si-contendono-catalogo-pink-floyd-500-milioni-dollari">oggetto di trattative a partire dal maggio di due anni</a> fa poi <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-735959/pink-floyd-vendita-catalogo-sfumata-per-litigi-waters-gilmour">sfumate per i dissidi tra lo stesso Gilmour e Roger Waters</a>.

A Gilmour non interesserebbe tanto la - pur gigantesca - contropartita in denaro che frutterebbe l’operazione, ma - piuttosto - uscire una volta per tutte dalle sabbie mobili dell’infinita polemica che lo contrappone all’ex compagno di band.

"Sbarazzarmi del processo decisionale e delle discussioni che sono coinvolte nella gestione del catalogo è il mio sogno", ha spiegato Gilmour: "[La cessione] Non mi interessa da un punto di vista finanziario; mi interessa solo uscire dal bagno di fango in cui mi trovo da un po' di tempo".

Per dare un’idea di quanto possa valere il catalogo di quella che viene considerata una delle più grandi rock band di sempre, nel maggio del 2022 la società One Media iP Group offrì 3,5 milioni di sterline per appena l’<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-730228/3-5-milioni-di-sterline-per-l-1-del-catalogo-dei-pink-floyd-one-media">1% degli interessi sul repertorio del gruppo</a>. Qualche mese dopo il Financial Times riferì di <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-731775/pink-floyd-per-il-ft-il-catalogo-a-blackstone-e-hipgnosis">un affare quasi fatto con Hipgnosis</a>, la società di Merck Mercuriadis all’epoca già supportata da Blackstone ma non ancora finita in disgrazia. La finalizzazione dell’operazione, che avrebbe fruttato 500 milioni di dollari ai titolari dei diritti, <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-732588/financial-times-pink-floyd-in-stallo-sulla-vendita-del-catalogo">entrò in fase di stallo</a> e - successivamente - <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-735959/pink-floyd-vendita-catalogo-sfumata-per-litigi-waters-gilmour">sfumò</a> proprio a causa dei dissidi tra Waters e Gilmour.

Pink Floyd

Pink Floyd, Gilmour resta 'interessato' a vendere il catalogo

Anche per ‘liberarsi’ dal conflitto con l’ex compagno di band Roger Waters

CTS Eventim ha annunciato un accordo di partnership con Tink, una piattaforma di servizi di pagamento controllata da VISA, per offrire al pubblico di Austria, Germania, Paesi Bassi, Polonia e Regno Unito (con la prospettiva di estensione ad altri paesi europei in un prossimo futuro) il servizio Pay By Bank, soluzione che - stando a una nota diffusa dall’azienda nella giornata di oggi, mercoledì 4 settembre, “accorcia il percorso di pagamento e migliora l'esperienza utente”.

La nuova opzione consiste in un “metodo di pagamento online open banking che consente agli utenti di autenticare e avviare pagamenti direttamente dal proprio conto bancario al conto di un venditore in pochi clic: con un inserimento dati minimo e meno reindirizzamenti, questa offerta di pagamento account-to-account fornisce un'esperienza sicura e semplificata, consentendo ai commercianti di differenziarsi dalla concorrenza”.

"Abbiamo integrato Pay by Bank di Tink per offrire ai nostri clienti un modo semplice, sicuro e immediato per pagare direttamente dai loro conti bancari”, ha commentato Sören Kuthning, Head of E-Commerce Finance Operations di CTS Eventim: “Questa soluzione migliora l'esperienza di pagamento riducendo i fallimenti di pagamento e i tempi di elaborazione. L'opzione aggiuntiva non solo migliora la soddisfazione del cliente, ma ci supporta anche nell'offrire un servizio efficiente e affidabile".

"I consumatori di oggi richiedono semplicità e velocità nei loro processi di pagamento, in particolare quando acquistano biglietti per eventi ricercati”, ha aggiunto Thomas Gmelch, Payments Director di Tink per i mercati germanofoni: “Pay by Bank offre esattamente questo, offrendo una delle esperienze di pagamento online più fluide. La partnership con Eventim ci consente di mostrare il vero valore di Pay by Bank. Con questo metodo di pagamento, l'unico prerequisito è un conto bancario, aprendo la possibilità di servire milioni di nuovi e abituali clienti Eventim. Essere parte di Visa ci garantisce di essere in grado di fornire soluzioni di pagamento affidabili e sicure in tutti i mercati principali di Eventim, sfruttando oltre 60 anni di esperienza nel plasmare il futuro del commercio".