AssoConcerti, l’associazione che riunisce i maggiori organizzatori e produttori di musica dal vivo in Italia, sostiene il Premio Tenco, la cui <a href="https://www.rockol.it/news-747087/club-tenco-2024-premi-tenco-targhe-tenco-programma-sanremo">edizione 2024 è stata presentata nella giornata di oggi, martedì primo ottobre, a Milano</a>.

“La musica d’autore è una delle espressioni più autentiche della nostra cultura, una delle preziose sfumature che arricchiscono il grande mondo della canzone popolare contemporanea, che rappresenta un vero e proprio patrimonio artistico e culturale del nostro Paese”, ha dichiarato il presidente di AssoConcerti Bruno Sconocchia in occasione del cinquantesimo anniversario della manifestazione: “Condividiamo con il Premio Tenco l’impegno a promuovere la canzone di qualità, supportando e valorizzando gli artisti che con le loro opere continuano a rappresentare questa grande tradizione, e siamo felici di celebrare questo importante traguardo insieme”.

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Premio Tenco 2024, il sostegno di Assoconcerti

Industria

‘La musica d’autore è una delle espressioni più autentiche della nostra cultura’

Sabato 5 ottobre alle 9 debutterà su Rockol un nuovo appuntamento intitolato "Note legali - La domanda della settimana". E' una rubrica di servizio attraverso la quale Note Legali tratterà, affidandoli ai suoi avvocati, i temi più frequentemente ricorrenti nelle richieste di consulenza che le provengono dai musicisti, dagli autori, dai compositori, dagli interpreti; una specie di "salvagente" per evitare di ritrovarsi invischiati in situazioni complicate e frustranti perché non si conoscono certi argomenti quanto si dovrebbe, o perché si è firmato con leggerezza un contratto svantaggioso.

Note Legali, l’Associazione di promozione sociale per la tutela del musicista, festeggia nel mese di ottobre 2024 il diciottesimo anno di attività, diventando "maggiorenne". Fondata a Bologna nel 2006 da un gruppo di giuristi-musicisti specializzati in diritto d'autore e legislazione dello spettacolo, in questi anni è diventata la principale “union” italiana del settore.

In questi anni di attività Note Legali ha effettuato migliaia di interventi di consulenza legale informativa gratuita, per spiegare ai musicisti i propri diritti e aiutarli a compiere le proprie scelte. Ha tenuto centinaia di eventi formativi, dal vivo e online, per formare e informare la categoria sulle regole del music business e sulla professione del musicista. Ha dato vita a sportelli di trascrizione e depositi SIAE, avviato convenzioni per offrire gratuitamente marcature temporali e tante altre attività a prezzi calmierati, ha promosso il Codice Deontologico del Musicista Professionista per mettere in risalto l’importanza di una solida etica professionale anche nel settore musicale. Inoltre, attraverso un enorme lavoro di ricerca e catalogazione, l’associazione ha creato un database di brani, individuandone gli interpreti comprimari, che ha permesso agli associati di recuperare gratuitamente milioni di euro di compensi per diritti connessi da IMAIE in Liquidazione e da Nuovo IMAIE, del quale ha assistito alla fondazione e contribuito alla sua costante crescita.

Dall’inizio della pandemia, Note Legali ha cercato di essere ancora più vicina alla categoria, impegnandosi per fare divulgazione e aiutando i musicisti ad accedere a fondi, sostegni, ristori pubblici e privati. Ha dato vita al Coordinamento delle Associazioni dei Musicisti, promosso la nascita del Forum Arte e Spettacolo, e partecipato alla creazione di UNA – Unione Nazionale Autori e UNISCA, realtà con le quali si è lavorato ad una proposta di riforma del settore che è stata presentata alle Istituzioni e per la quale le realtà coinvolte si stanno battendo.

Tutti i musicisti, dilettanti o professionisti, possono iscriversi per entrare a far parte dell’associazione ed usufruire delle attività proposte: per farlo basta seguire la procedura guidata online sul sito www.notelegali.it. Un anno di iscrizione a Note Legali costa 35 euro per i musicisti dilettanti o semi professionisti e 75 euro per i professionisti.

Qui di seguito la nostra conversazione in video con Andrea Marco Ricci, fondatore e Presidente di Note Legali.

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Prima parte:

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Seconda parte:

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Note Legali approda su Rockol. Ne parliamo con Andrea Marco Ricci

Intervista con il fondatore e presidente dell'Associazione

Tra le realtà che si occupano di licensing, Merlin è senz'altro una delle più rilevanti: controlla circa il 15% del mercato, rappresentando soprattutto le etichette indipendenti (e di conseguenza una buona&nbsp;fetta dei cataloghi di artisti enormi come Adele e Diplo, che per lungo tempo hanno militato nel circuito indie) anche nelle trattative con i social network, tra cui TikTok. Almeno fino ad ora, perché a quanto lamenta Merlin il social di ByteDance starebbe cercando di tagliare fuori l'intermediaria, attuando quello che appare essere un vero e proprio boicottaggio strategico. Il loro contratto&nbsp;scade a fine ottobre, ed erano in fase di negoziazione.

"Qualche giorno fa TikTok si è ritirato dal tavolo senza preavviso, prima ancora che i negoziati cominciassero" ha dichiarato Merlin in una lettera aperta. "Ci hanno informato che non vogliono rinnovare il nostro contratto, e che intendono rinegoziarlo direttamente con alcuni dei nostri membri. Forse siamo un partner troppo forte per i loro gusti, e pensano che i loro scopi saranno meglio raggiunti disgregando il fronte di Merlin, per minimizzare i loro costi".

Dal canto suo, in un primo momento il social network aveva replicato&nbsp;che "siamo intenzionati a stipulare contratti diretti con gli artisti&nbsp;Merlin, al fine di mantenere la loro musica su TikTok", sottolineando che nella loro visione si tratta semplicemente di un cambio di strategia nell'ambito dei suoi rapporti di licensing. In un secondo momento, però, ha risposto alle accuse colpo su colpo, sostenendo che il vero problema sia stata una presunta manipolazione fraudolenta degli streaming da parte di Merlin.

"In passato avevamo già avuto problemi con Merlin, con musica che non era stata sottoposta a un controllo qualità per il copyright era stata caricata su TikTok" recita un comunicato. "Per noi è un grosso problema, e stringere accordi diretti con gli artisti ci dà modo di esercitare un maggiore controllo e anche di stringere relazioni più forti con gli artisti Merlin". La pesantezza delle accuse stride con l'entità contro cui il dito è puntato: Merlin, infatti, rappresenta decine di migliaia di etichette, e il numero&nbsp;degli artisti e delle label&nbsp;coinvolti in questi "problemi" non è stata rivelata dal social network

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Non c'è pace per la musica su TikTok: si apre il fronte Merlin

La società, che gestisce il licensing di molti indipendenti, lamenta un boicottaggio

Milano Music Week, la music convention in programma nel capoluogo lombardo tra i prossimi 18 e 24 novembre, ha svelato la veste grafica per l'ottava edizione, basata - spiega la nota di presentazione degli organizzatori - “su un concept che celebra la musica come espressione artistica universale che non smette mai di accompagnarci, influenzando profondamente il nostro modo di interagire con le emozioni, la collettività e l’ambiente che ci circonda. Dal 18 al 24 novembre la musica colorerà la città propagandosi dal cuore di Milano verso tutti i quartieri, creando nuove connessioni e trasformando la realtà urbana in un’esperienza condivisa”.

La manifestazione ha reclutato dei Digital Content Creators ufficiali che - spiegano sempre gli organizzatori - “attraverso i loro contenuti e le loro piattaforme contribuiranno a diffondere l’aura generata dalla musica”.

Milano Music Week è un progetto del Comune di Milano - Assessorato alla Cultura, promosso da Assoconcerti, Assomusica, FIMI Federazione Industria Musicale Italiana, NUOVO IMAIE Nuovo Istituto Mutualistico Artisti Interpreti Esecutori e SIAE - Società Italiana degli Autori ed Editori ed organizzato da Butik s.r.l. Impresa Sociale.

Per il terzo anno consecutivo la Direzione Artistica è affidata a Nur Al Habash.

Partecipano in qualità di partner storici A.F.I. Associazione Fonografici Italiani, EMusa, FEM Federazione Editori Musicali, PMI Produttori Musicali Indipendenti, SCF, Evolution.

Milano Music Week, svelata la grafica dell’edizione 2024

'Un concept che celebra la musica come espressione artistica universale'

Tra i molti progetti del colosso sudcoreano SM Entertainment ce n'è ovviamente più d'uno dedicato ai superfans, un'importante risorsa per il business del k-pop. Tra i più noti in patria c'è la piattaforma Dear U, che vanta oltre 2 milioni di abbonati paganti: è già presente anche all'estero (il 73% degli utenti arriva dal resto dell'Asia, dagli Stati Uniti e dall'Europa) ma non era mai stata lanciata ufficialmente al di fuori della Corea del Sud. Proprio ieri, però, ha fatto il suo debutto ufficiale anche in occidente.

Il lancio in grande stile si è avvalso di due testimonial d'eccezione, J Balvin e Peso Pluma, artisti di punta del panorama latin urban, che "interagiranno personalmente con i fan di tutto il mondo attraverso la nuova app americana di Dear U", recita il comunicato. La app si basa sul sistema delle cosiddette bubble, ovvero delle vere e proprie bolle di fan di uno specifico artista, che oltre a interagire tra di loro possono interagire in maniera diretta anche con il proprio beniamino: al momento, oltre 600 artisti (in maggioranza esponenti del k-pop) sono già attivi sulla piattaforma.

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Superfans: la piattaforma sudcoreana Dear U sbarca in occidente

I testimonial prescelti sono due colossi del latin urban, J Balvin e Peso Pluma

L’Association of Independent Music - associazione di categoria britannica di etichette indipendenti - ha annunciato la lista completa di nomination ai prossimi Independent Music Awards, la cui serata di gala è prevista per il prossimo 17 ottobre alla Roundhouse di Londra.

“Siamo entusiasti di condividere una nuova tranche di nomination, annunciare Silvastone come Diversity Champion di quest’anno in riconoscimento della sua incredibile generosità di spirito nel suo lavoro con i giovani di Croydon e rivelare Sampha e OneDa come artisti per gli Independent Music Awards del 2024”, ha dichiarato la CEO ad interim di AIM Gee Davy: “Non vediamo l’ora che arrivi una serata eccezionale per celebrare il crescente successo e la creatività della comunità musicale indipendente”.

Ecco, di seguito, la lista completa delle nomination agli Independent Music Awards 2024:

Best Independent Album (in association with Spotify)

Actress - LXXXVIII (Ninja Tune)

ANOHNI and the Johnsons - My Back Was A Bridge For You To Cross (Rough Trade Records)&nbsp;

Barry Can’t Swim - When Will We Land? (Ninja Tune)

D-Block Europe - Rolling Stone (EGA Distro)

Jorja Smith - falling or flying (FAMM)

Kim Gordon - The Collective (Matador Records)

Mount Kimbie&nbsp; - The Sunset Violent (Warp Records)

Nabihah Iqbal&nbsp; - Dreamer (Ninja Tune)

Nubiyan Twist - Find Your Flame (Strut Records)

Skrapz - Reflection (EGA Distro)

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Best Independent Remix

The Egyptian Lover Remix - Sudan Archives - Freakalizer (Stones Throw Records)

Joy Anonymous Remix - Ezra Collective, Sampa The Great - JOY (Life Goes On) (Partisan Records)

L BEATS Mashup - Jorja Smith - Little Things x Gypsy Woman (FAMM)

Olof Dreijer Remix - Björk - Oral (feat. Rosalia) (One Little Independent)&nbsp;

P-rallel Remix -&nbsp; Aluna, Jayda G - Mine O’ Mine (Mad Decent Under Exclusive Licence to Because Music)

&nbsp;

One To Watch (in association with BBC Music Introducing)

Antony Szmierek (LAB Records)

Kitty Amor (Defected Records)

Lynks (Heavenly Recordings)

Miso Extra (Transgressive Records)

OneDa (Heavenly Recordings)

&nbsp;

Best Independent Track (in association with Meta)

Amy Gadiaga - ‘All Black Everything’ (Jazz re:freshed)

CASISDEAD - ‘Venom’ (XL Recordings)

Ezra Collective - ‘Ajala’ (Partisan Records)

Fontaines DC - ‘Starburster’ (XL Recordings)

Hudson Mohawke &amp; Nikki Nair - ‘Set The Roof’ (Warp Records)

Jorja Smith - ‘Little Things’ (FAMM)

KNEECAP, Grian Chatten - ‘Better Way To Live’ (Heavenly Recordings)

Matthew Halsall - ‘An Ever Changing View’ (Gondwana Records)

NikNak - ‘1200RPM’ (Accidental Records)

Sampha - ‘Spirit 2.0’ (Young)

&nbsp;

Best Independent EP/Mixtape

George Riley - ‘Un/limited Love’ (Ninja Tune)

Headie One &amp; K-Trap - ‘STRENGTH TO STRENGTH’ (One Records and Thousand8)

HONESTY - ‘BOX’ (Partisan Records)

JGrrey - ‘If Not Now?’ (PACE, a subsidiary of Marathon Music Group)

Potter Payper - ‘Thanks For Hating’ (EGA Distro)

&nbsp;

UK Independent Breakthrough (in association with Amazon Music)

Bar Italia (Matador Records)

Barry Can’t Swim (Ninja Tune)

CASISDEAD (XL Recordings)

Saint Harison (Tell Your Friends)&nbsp;

Wunderhorse (Communion Records)

&nbsp;

Best Independent Video (in association with Vevo)&nbsp;

Gia Ford - Poolside (Chrysalis Records)

Khruangbin - A Love International (Dead Oceans)

Master Peace - I Might Be Fake feat. Georgia (PMR Records)&nbsp;

Mitski - My Love Mine All Mine (Dead Oceans)&nbsp;

Sampha - Only (Young)&nbsp;

&nbsp;

Best Independent Label (in association with BBC Radio 6 Music)

Heavenly Recordings

Ninja Tune

Partisan Records

Sub Pop Records

Transgressive Records

&nbsp;

Best Creative Campaign&nbsp;

Chrysalis Records (BODEGA, 'Our Brand Could Be Yr Life' )

Dead Oceans (Slowdive, 'everything is alive' )

Identity Music (Lofi Girl, 'Snowman')

Warp Records (Aphex Twin, ‘Blackbox Life Recorder 21f / In a Room7 F760’)

Young (Sampha, 'LAHAI' )

&nbsp;

Best Live Performer

Frank Turner (Xtra Mile Recordings)

KNEECAP (Heavenly Recordings)

Laura Misch (One Little Independent)

Pendulum (Mushroom Music)

RAYE (Human Re Sources)

&nbsp;

Best Boutique Label (in association with Qobuz)

AD 93

Houndstooth

LAB Records

New Soil

Sonic Cathedral

&nbsp;

PPL Award for Most Played New Independent Artist

Barry Can’t Swim (Ninja Tune)

Coach Party (Chess Club Records)

Far From Saints (Ignition Records)

Popeth (Recordiau Côsh Records)

Tom A. Smith (TYM Records)

&nbsp;

Best Independent Record Store&nbsp;

Drift

Honest Jon's

Piccadilly

Rough Trade Bristol

Stranger Than Paradise Records

&nbsp;

Music Entrepreneur of the Year

Andrew Batey (Co-Founder &amp; Co-CEO, Beatdapp)

Atlanta Cobb (Founder &amp; Director, Music Industry Mentor)

Colin Batsa (President and Chairman, EGA Distro)

Meg Carnie (Studio Manager / Co-Founder / Artist Manager - South Lanes Studios)

Tom Allen (President, Downtown Royalties and Financial Services, Downtown Music)

&nbsp;

Diversity Champion

Silvastone

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Tutte le nomination agli Independent Music Awards 2024

Appuntamento al 17 ottobre alla Roundhouse di Londra per le premiazioni

Si sarebbe arrivati, finalmente, alla fumata bianca nella lunga e tormentata vicenda della cessione del catalogo dei Pink Floyd: secondo il Financial Times, che per primo riferì dell’avvio delle trattative tra la major guidata da Rob Stringer e Roger Waters, David Gilmour, Nick Mason e gli eredi di Richard Wright e Syd Barrett, Sony Music sarebbe riuscita a entrare in possesso dei master, dei diritti connessi e dei diritti di immagine dei Pink Floyd. Dall’accordo, come già confermato in prima battuta, sarebbero escluse le edizioni.

L’operazione è stata resa possibile anche dal supporto finanziario fornito a Sony Music da Apollo, private equity che lo scorso luglio aveva investito 700 milioni di dollari per aiutare la major guidata da Rob Stringer a finanziare azioni di acquisizione di cataloghi musicali.

Di quella che viene considerate dall’industria musicale una delle più grandi operazioni di acquisizione di sempre si parla con una certa insistenza dal 2022, quando la società One Media iP Group <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-730228/3-5-milioni-di-sterline-per-l-1-del-catalogo-dei-pink-floyd-one-media">offrì 3,5 milioni di sterline per appena l’1% degli interessi sul repertorio del gruppo</a>. Qualche mese dopo il Financial Times riferì di <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-731775/pink-floyd-per-il-ft-il-catalogo-a-blackstone-e-hipgnosis">un affare quasi fatto con Hipgnosis</a>, la società di Merck Mercuriadis all’epoca già supportata da Blackstone. Tuttavia, nel marzo dello scorso anno, Variety diede come <a href="https://www.rockol.it/news-735959/pink-floyd-vendita-catalogo-sfumata-per-litigi-waters-gilmour">definitivamente sfumata</a> la possibilità di cessione del catalogo a causa dei dissidi nelle relazioni tra i componenti della band: tuttavia, in una recente intervista, lo stesso <a href="https://www.rockol.it/news-746518/pink-floyd-gilmour-resta-interessato-a-vendere-il-catalogo">Gilmour aveva dichiarato di essere favorevole a vendere i suoi interessi legati al repertorio</a>, proprio per “sbarazzarsi del processo decisionale e delle discussioni che sono coinvolte nella gestione del catalogo”.

L’operazione che secondo il Financial Times sarebbe stata messa a segno oggi, tuttavia, non ha la portata - dal punto di vista industriale - di quelle concluse sui repertori <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-718586/bob-dylan-vende-il-suo-catalogo-di-canzoni-a-universal-music">di Bob Dylan da Universal Music nel 2020</a> e <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-727086/bruce-springsteen-catalogo-venduto-a-sony-music">di Bruce Springsteen sempre da Sony Music un anno dopo, nel 2021</a>: dall’accordo riferito dall’autorevole quotidiano finanziario sarebbe infatti escluso il catalogo editoriale, ovvero i diritti sulle composizioni, che non sarebbero passati di mano a differenza di quelli sulle incisioni, dei diritti connessi e di immagine.

A differenza di Springsteen, che ha ceduto in blocco i propri diritti a Sony Music, Dylan ha diversificato la vendita del proprio catalogo affidando le proprie edizioni a Universal Music e <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-727778/bob-dylan-sony-music-acquisisce-i-master">i master a Sony Music</a>.

Pink Floyd

Pink Floyd, il FT conferma: venduto a Sony Music il catalogo

Affare fatto per 400 milioni di dollari: passano di mano master, diritti connessi e di immagine

BMG ha annunciato di aver preso in gestione a livello globale il catalogo del virtuoso della chitarra e compositore Paco de Lucia grazie a un accordo con la società di edizione dello scomparso artista, la Río de la Miel Ediciones.

"La musica di Paco è senza tempo e questo accordo con BMG garantisce che la sua eredità continuerà a prosperare e a raggiungere nuove generazioni di amanti della musica in tutto il mondo", hanno fatto sapere gli eredi della leggenda del flamenco, scomparsa nel 2014.

"Siamo onorati di gestire il catalogo editoriale di Paco de Lucía, una vera leggenda la cui musica continua a ispirare e affascinare il pubblico in tutto il mondo”, ha aggiunto Javier Doria, ceo di BMG Spagna: “Questa partnership riflette l'impegno di BMG nel preservare e celebrare il ricco patrimonio culturale della musica flamenco".

Questo nuovo accordo segue quello stipulato dagli eredi di de Lucia con la società tedesca guidata da Thomas Coesfeld <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-742765/bmg-accordo-con-eredi-paco-de-lucia-per-disco-di-inediti">per la pubblicazione di “Pepito y Paquito”</a>, album contenente 21 inediti registrati dall’artista a inizio carriera insieme al fratello Pepe.

Paco de Lucia, a BMG la gestione del catalogo

L’accordo con la società di edizione della scomparsa leggenda del flamenco

I biglietti per <a href="https://www.rockol.it/news-747058/oasis-nuove-date-in-nord-america-e-messico-il-calendario-completo">le date che gli Oasis terranno negli Stati Uniti e in Messico a cavallo dei prossimi mesi di agosto e settembre</a> saranno messi in vendita con modalità convenzionali, senza fare ricorso all’applicazione del prezzo dinamico, che aveva suscitato un’ondata di malcontento presso il pubblico in occasione delle prevendite per la prima tranche di concerti nel Regno Unito: a farlo sapere, con una nota ufficiale, è stato lo stesso management della band dei fratelli Gallagher.

“Il modello di prezzo dinamico di Ticketmaster non verrà applicato alla prossima vendita di biglietti per i concerti degli Oasis in Nord America”, ha fatto sapere lo staff della band: “E’ ampiamente accettato che il dynamic pricing resti uno strumento utile per combattere il bagarinaggio e mantenere i prezzi per una quota significativa di fan inferiori al prezzo di mercato e quindi più accessibili. Tuttavia, quando una domanda di biglietti mai registrata prima - per la quale tutti i biglietti del tour potrebbero essere venduti più volte al momento della messa in vendita - si combina con una tecnologia che non riesce a far fronte a tale domanda, diventa meno efficace e può portare a un'esperienza inaccettabile per i fan”.

Gli Oasis <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-746521/oasis-rinnegano-dynamic-pricing-per-reunion-tour-chi-decide-prezzi">avevano preso le distanze dal modello del prezzo dinamico</a> all’indomani delle prevendite per la prima tranche di date annunciate per la prossima estate nel Regno Uniti, per la quale i prezzi dei biglietti erano lievitati dalle 135 del face value indicato in prima istanza alle oltre 350 sterline imposte al momento della transazione nelle fasi più concitate di acquisto da parte del pubblico. Della vicenda si sta occupando anche la Competition and Markets Authority, ente britannico regolatore del mercati, che ha <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-746536/dynamic-pricing-ticketmaster-indagine-uk-antitrust-biglietti-oasis">aperto un’indagine</a> per chiarire se il modello del prezzo dinamico sia compatibile con le normative nazionali a tutela dei consumatori: “Non si deve presumere che Ticketmaster abbia violato la legge sulla tutela dei consumatori”, aveva spiegato l’authority in una nota, “La CMA valuterà anche se sia opportuno indagare sulla condotta di chiunque altro in relazione alla questione. Come parte della sua raccolta di informazioni, la CMA invita i fan a inviare prove delle loro esperienze in relazione all'acquisto o al tentativo di acquisto dei biglietti degli Oasis”.

Più netto e meno conciliante era stato <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-746469/oasis-reunion-tour-uk-governo-avvia-inchiesta-su-dynamic-pricin">il parere espresso al riguardo dal Segretario di Stato per Cultura, Media e Sport Lisa Nandy</a>, che aveva definito “deprimente” l’applicazione di “prezzi [dei biglietti] così elevati, che escludono dagli eventi i normali fan”.

Oasis

Oasis, stop a Ticketmaster: no al dynamic pricing per il tour USA

La band metterà in vendita i biglietti a prezzo fisso per le proprie date negli Stati Uniti

E' un ottimo periodo per l'industria del live, ma come già evidenziato in altre sedi a trarre maggior beneficio dalle vacche grasse sono soprattutto le grandi realtà, che volano in borsa. In particolare sono Live Nation, CTS Eventim e Sphere Entertainment (la società dietro alla Las Vegas Sphere) a registrare le prestazioni migliori.

Dopo aver guadagnato il 12% nell'ultimo mese, venerdì scorso le azioni di Live Nation hanno raggiunto infatti&nbsp;il prezzo record di 109,4 dollari, il più alto dell'anno e +7% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Dal canto suo, quelle di CTS Eventim registrano un +7% nel mese scorso; nel loro caso, il prezzo record annuale registrato è di 92,10 euro. Da registrare anche un piccolo balzo di questa settimana per le azioni di Sphere Entertainment, anche loro a +7% con un prezzo di 43,99 dollari; il concorrente Madison Square Garden resta fermo a 42,13 dollari.

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I giganti del live migliorano le prestazioni in borsa

Le azioni di Live Nation, CTS Eventim e Sphere Entertainment nelle ultime settimane sono decollate

Ottime notizie per gli ABBA, la cui idea di pensione dorata è destinata a fare scuola: i quattro performer svedesi, infatti, si godono il meritato riposo facendo andare in scena le loro controfigure virtuali, cristallizzate in una perenne giovinezza&nbsp;nel contesto della ABBA Arena, una venue costruita apposta per accoglierle&nbsp;a Londra. ABBA Voyage, questo il nome dell'ormai celeberrimo show, ha debuttato nel maggio del 2022 e presenta già numeri impressionanti.

In base a quanto dichiarato al fisco inglese, infatti, i profitti del 2023 sono pressoché raddoppiati: gli&nbsp;incassi hanno infatti superato&nbsp;i 100 milioni di sterline nel 2023 (nel 2022 erano stati poco meno di 59), mentre i profitti netti sono di 6 milioni di sterline, a fronte dei 3 del 2022. Calano solo i guadagni derivanti dai diritti&nbsp;cinematografici e teatrali, mentre lo spettacolo sembra andare a gonfie vele.

C'è da rimarcare, ovviamente, che il 2023 è stato il primo anno in cui lo spettacolo è andato in scena per 12 mesi, con ben 374 performance. I numeri, però, restano impressionanti:&nbsp;più di un milione di spettatori, che hanno richiesto che le&nbsp;persone impiegate all'interno dell'arena salissero&nbsp;da 64 a 113. "La strategia a lungo termine del gruppo è di continuare a mandare avanti la residency londinese finché l'operazione resterà commercialmente valida" dichiara un comunicato stampa del consiglio di amministrazione.

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ABBA Voyage ha raddoppiato i profitti annuali

Il concerto virtuale mantiene la sua residency londinese dal 2022, e va avanti senza pause

E’ durata giusto un fine settimana <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-747047/sesac-scaduto-senza-rinnovo-l-accordo-di-licenza-con-youtube">la crisi riguardante gli accordi di licenza</a> tra la collecting Sesac e Youtube: con un messaggio postato sui propri canali social ufficiali la piattaforma di video sharing ha fatto sapere di aver sbloccato i contenuti precedentemente bloccati a causa della scadenza dell’accordo tra le parti.

“Siamo felici di informarvi che Youtube ha raggiunto un accordo con Sesac”, ha fatto sapere Youtube: “I contenuti in precedenza bloccati saranno ripristinati nel giro di un giorno o due. Grazie per la vostra pazienza”.

"Abbiamo raggiunto un accordo con YouTube per compensare equamente gli autori e gli editori di Sesac per l'utilizzo della loro musica", ha commentato - in una nota consegnata alla stampa - il presidente e COO della collecting Scott Jungmichel: “Apprezziamo il supporto e la pazienza dei nostri affiliati, così come degli artisti che eseguono queste canzoni. "Durante le nostre trattative con YouTube, i lavori dei nostri affiliati sono stati rimossi unilateralmente da YouTube prima della data di scadenza del contratto del 1° ottobre 2024. YouTube ha avviato il processo di ripristino dei video contenenti queste canzoni”.

La dichiarazione di Jungmichel, seppure istituzionale, ha fatto trapelare un dettaglio importante: secondo la ricostruzione del presidente di Sesac, Youtube avrebbe bloccato i contenuti oggetto di trattativa prima della scadenza dei termini dell’accordo, e quindi prima di essere costretta a oscurarli “in osservanza della legge sul copyright”. Stando a retroscena riferiti da fonti di stampa americane, la scelta dell’oscuramento preventivo sarebbe stata preso nientemeno che da Lyor Cohen, il potentissimo Global Head of Music di YouTube e Google, che avrebbe optato per una linea talmente dura al tavolo negoziale tanto da negare a Sesac un accordo transitorio per proseguire nelle trattative.

Youtube, già rientrata la crisi con Sesac

Trovata a tempo record l’intesa sulle licenze. Ma, dietro le quinte…

Così come già fatto lo scorso marzo nell’annunciare di <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-743345/james-blake-dopo-l-attacco-a-tiktok-l-approdo-a-vaultfm">essersi unito alla piattaforma per superfans Vault</a>, James Blake ha approfittato di un lungo sfogo sul proprio canale Instagram per annunciare un altro sodalizio professionale con un’azienda. Il performer, autore e produttore britannico si è questa volta concentrato sul controllo dei dati generati dalla propria attività artistica.

“Non ho più intenzione di cedere ai monopoli”, scrive Blake: “Non voglio che io e i miei fan veniamo derubati da persone che non amano la musica dal vivo come la amiamo noi”.

Oggetto dello strale, benché mai citate, sono le grandi agenzie di live promoting e servizi di biglietteria a esse collegate, che - secondo Blake - “sono proprietarie di tutte le nostre mailing list, e non ci permettono di usarle per raggiungere i nostri fan”. "Per ogni spettacolo che ho fatto negli ultimi 13 anni, un'azienda ha preso i dati, ovvero gli indirizzi e-mail e i numeri di telefono dei miei fan. All'epoca non sapevo quanto fossero importanti", ho proseguito Blake, appena prima di rivelare: “bside fornisce agli artisti i dati necessari affinché possa raggiungere i suoi fan”.

La società promette di “mettere in contatto locali e artisti indipendenti con i fan” attraverso “un nuovo modello che consente alle produzioni live di essere più sostenibili”.

James Blake

James Blake, una partnership con bside

L’annuncio dopo un lungo sfogo sui social

Tra i giovani rapper italiani, Villabanks è senz'altro uno dei più apprezzati, sia in termini meramente quantitativi (a soli 24 anni e in appena 5 di attività&nbsp;ha già totalizzato oltre 1 miliardo di streaming) che qualitativi (per la sua capacità di mescolare varie lingue, derivatagli dal fatto che è cresciuto in Francia e ha viaggiato molto a seguito del lavoro dei genitori). Entra quindi a far parte del roster di Columbia Records dalla porta principale.&nbsp;"È per noi molto stimolante poter lavorare con VillaBanks, un artista unico, originale ed estremamente creativo"&nbsp;ha commentato il Presidente e CEO Sony Music Entertainment Andrea Rosi.&nbsp;"Sono convinto che con il team Columbia troverà l’ambiente ideale per potersi esprimere in totale libertà ottenendo anche grandi risultati".

Precedentemente, Villabanks aveva pubblicato i suoi album prima in licenza con Virgin Records (attuale EMI) e poi tramite la sua etichetta Banks, con distribuzione Universal.&nbsp;

Columbia Records: Villabanks entra nel roster

Il rapper italiano, cresciuto in Francia, ha già all'attivo 1 miliardo di streaming a soli 24 anni

TicketOne, storico partner per la vendita online dei biglietti dei concerti live di Luciano Ligabue, ha annunciato una nuova collaborazione con l’artista: la società italiana controllata da CTS Eventim con sede a Milano supporterà Friends&amp;Partners e ZooAperto nella gestione del ticketing dell’<a href="https://www.rockol.it/news-747055/ligabue-tur-nei-teatri-poi-2025-torna-a-campovolo-30-anni-certe-notti">evento che avrà come protagonista il cantautore di Correggio il prossimo 21 giugno alla RCF Arena di Reggio Emilia</a>. Tutti coloro che acquisteranno il biglietto per “La Notte di Certe Notti” riceveranno a casa (senza alcun costo di spedizione per l’acquirente) a partire dal 18 novembre 2024 una confezione esclusiva contenente il braccialetto abilitato RFID, che varrà come titolo di ingresso all’evento.

"Tre anni dopo l’ultimo evento di Luciano a Campovolo, siamo orgogliosi di poter offrire ai fan di Luciano un servizio di acquisto online semplice e sicuro e di consegnare ai fan un innovativo strumento di accesso all’evento”, ha commentato Andrea Grancini, Direttore Generale di TicketOne: “Un gadget tecnologico che sarà inviato a casa dei fan e che, oltre a consentire l’accesso all’evento, rimarrà come ricordo di una notte indimenticabile”.

Il concerto a Reggio Emilia in una venue particolarmente cara a Ligabue rappresenta un’occasione per una doppia celebrazione: “C’erano le condizioni giuste per tornare la prossima estate a Campovolo - <a href="https://www.rockol.it/news-747055/ligabue-tur-nei-teatri-poi-2025-torna-a-campovolo-30-anni-certe-notti">ha spiegato il cantautore emiliano nella conferenza stampa all’interno dell’Autogrill tenuta ieri, domenica 29 settembre</a> - nel 2025 sono 30 anni dall’uscita di ‘Buon compleanno Elvis’ e quindi di ‘Certe notti’, ma anche 20 anni dal primo Campovolo”.

TicketOne al fianco di Ligabue per Campovolo 2025

La partnership per l’evento in programma il 21 giugno prossimo alla RCF Arena di Reggio Emilia

La collecting tedesca GEMA ha immaginato una nuova forma di regolamentazione del rapporto tra comunità creativa e aziende tecnologiche impegnate nello sviluppo di modelli di AI generativa: superando il concetto di opt-in - ovvero di autorizzazione, da parte degli aventi diritti, dell’utilizzo delle proprie opere per l’addestramento dei software di intelligenza artificiale - la Gesellschaft für musikalische Aufführungs und mechanische Vervielfältigungsrechte ha proposto che gli autori che concedono i propri lavori per i processi di training vengano riconosciuti diritti anche sulle opere prodotte con l’AI grazie ai loro repertori.

L’idea è stata lanciata sul palco del Reeperbahn Festival da Diana Zettl e Christina von Gemmingen-Hornberg, rispettivamente consulente legale per tariffe e coordinamento e Head of Licensing Broadcast and Online della collecting. L’obiettivo, per un nuovo modello di retribuzione più fair nei confronti di artisti e creator, è quello di collegare l’output (ovvero le opere create con l’AI generativa) all’input (cioè le canzoni “figlie” della creatività umana utilizzate per addestrare i modelli di intelligenza artificiale) affinché agli autori venga riconosciuto un compenso che non trascuri alcuna fase del processo.

"Secondo l'attuale quadro giuridico, l’approccio agli di licenza è legato all'uso della musica per la formazione di modelli di AI, ma va oltre questo utilizzo primario”, spiega GEMA in una nota: “Di conseguenza, gli autori devono essere adeguatamente coinvolti anche nella successiva generazione di contenuti legati all’intelligenza artificiale in base alle loro prestazioni creative. Il puro compenso tramite buyout, cioè il pagamento forfettario una tantum per i dati di formazione, non è affatto sufficiente a compensare gli autori in considerazione delle vendite generate. Il modello prevede quindi una remunerazione equa e di alto livello, tenendo presente che il mercato può cambiare radicalmente e rapidamente con i suoi sviluppi tecnici”.

“Come GEMA abbiamo sempre chiarito che siamo disposti a negoziare condizioni di utilizzo e modelli di remunerazione equi insieme alle aziende di intelligenza artificiale”, ha dichiarato von Gemmingen-Hornberg: “Allo stesso tempo, siamo arrivati ​​​​a un punto in cui dobbiamo ottenere risultati concreti per i nostri associati, per questo ha un impatto sull'intero settore”.

"Sono convinta che l'elemento umano nella musica sopravviverà, ma non dobbiamo lasciare la responsabilità alle grandi aziende tecnologiche”, ha aggiunto la cantautrice Alexa Feser, anche lei presente al Reeperbahn Festival: “Dobbiamo essere coinvolti nella creazione di valore. E’ positivo che GEMA si occupi della questione e difenda i nostri diritti. Dobbiamo essere veloci perché gli sviluppi tecnici sono sempre in anticipo rispetto alla politica”.

AI e diritti: GEMA vuole superare l’opt-in

La collecting tedesca chiede che i benefici per gli aventi diritto superino la sola fase di training

Per YouTube diventa progressivamente più importante agevolare i fans nel reperire e guardare sui televisori connessi (le “connectd TV”) i video dei creatori, dal canto loro sempre più focalizzati su prodotti orientati allo schermo televisivo.&nbsp; 

La scorsa settimana, a questo proposito, YouTube ha annunciato che presto i creatori potranno organizzare i loro contenuti in stagioni ed episodi su YouTube TV, il suo servizio di streaming a pagamento che offre TV in diretta e contenuti on-demand. Questo permetterà anche ai contenuti dei creatori di integrarsi meglio con gli spettacoli televisivi e i film disponibili attraverso il servizio. È un altro segno della convergenza tra l'economia dei creatori e l'intrattenimento tradizionale.&nbsp; 

In una dichiarazione resa ai media americani, Kurt Wilms, direttore senior della gestione del prodotto di YouTube per le TV connesse, ha affermato: “Quando accendi la TV e cerchi 'Game of Thrones', potrai fare esattamente la stessa cosa con Michelle Khare” - Khare è nota per la sua serie "Challenge Accepted" su YouTube, dove si cimenta in professioni difficili, come il campo di addestramento dei marines o l'allenamento per diventare pattinatrice olimpica.&nbsp; 

Far crescere il suo pubblico sui televisori connessi è diventata una priorità elevata per YouTube che, a luglio, ha rappresentato il 10,4% di tutto il tempo che gli spettatori hanno trascorso sugli schermi televisivi, secondo Nielsen, più di qualsiasi altro servizio di streaming con supporto pubblicitario o abbonamento. Mentre gli spettatori si sintonizzano su YouTube TV per guardare sport dal vivo e film, guardano anche video di creatori e podcast video.&nbsp; 

Il numero di creatori che guadagna la maggior parte delle loro entrate su YouTube attraverso gli schermi televisivi è aumentato di oltre il 30% anno su anno, secondo l'azienda, anche se non è stato specificato quanti creatori rientrino in questa categoria. “I creatori stanno vedendo crescere il successo sul grande schermo,” ha aggiunto Wilms.&nbsp; 

YouTube ha anche creato codici QR per rendere i link più accessibili sui televisori, profondendo sforzi per aumentare il suo pubblico sui “grandi” schermi proprio mentre si manifestava l'ascesa dei video brevi e verticali ispirati a TikTok. Per fruire al meglio di questi video ‘stretti’ su uno schermo orizzontale ampio YouTube ha introdotto una funzione che permette agli spettatori di utilizzare il telecomando per scorrere su e giù, in modo simile a come si consumano gli "Shorts" su un telefono mobile.

Connected TV, per YouTube è un fattore chiave

Un punto d’incontro tra la creators economy e la tradizionale fruizione domestica

Sono stati resi noti i nomi di nuovi artisti che saranno inclusi nel programma dell’<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-744981/linecheck-music-meeting-and-festival-decima-edizione-2024">edizione 2024 di Linecheck Music Meeting &amp; Festival</a>, manifestazione dedicata all’industria musicale in programma come da tradizione a BASE Milano tra i prossimi 18 e 23 novembre, in concomitanza con la prossima edizione della Milano Music Week. Al cartellone già annunciato all’inizio dello scorsa estate si sono aggiunti Yaya Bey (con i Fuuturejazz), Dov’è Liana, Quantic, Grace &amp; Raffaella, Madame Gandhi, Dov’è Liana, Inverno e Quantic, il progetto del produttore britannico Will Holland, che sarà protagonista del closing party al DumBO di Bologna insieme al già annunciato Mace.

Tutte le informazioni sono disponibili sul sito ufficiale della manifestazione, all’indirizzo www.linecheck.it.

Linecheck 2024, si allunga la line-up

In cartellone anche Yaya Bey, Dov’è Liana, Quantic e altri

Nel Regno Unito lo stato di salute delle grassroots music venues - le realtà di musica dal vivo di base - è un tema <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-745090/music-venue-trust-manifesto-for-grassroots-music">molto attuale</a>: anche oltremanica, come in Italia, gli exploit al botteghino e le <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-745607/taylor-swift-a-milano-impatto-su-prezzi-hotel-airbnb-treni">ricadute economiche</a> delle grandi produzioni firmate dalle multinazionali (che non smettono di inanellare <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-746032/live-nation-risultati-finanziari-secondo-semestre-2024">trimestrali</a> <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-746311/cts-eventim-risultati-finanziari-secondo-trimestre-2024">da record</a>, con <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-746651/live-nation-previsioni-2025-settore-continuera-a-crescere-stadi">prospettive se possibile ancora più rosee</a>) fanno notizia, ma - a differenza che qui - in Gran Bretagna&nbsp;la sopravvivenza dei piccoli locali e dei festival indipendenti è un argomento familiare alla platea generalista. Sicuramente, lo è da un paio di settimane a questa parte, quando i Coldplay - annunciando una stringa di dieci date&nbsp;nel Regno Unito per il prossimo agosto - hanno fatto sapere di <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-746770/live-club-discoteche-inglesi-governo-coldplay-crisi">voler devolvere il 10% degli incassi al Music Venue Trust</a>, ente che sostiene i piccoli live club underground e indipendenti. Quelli, in sostanza, dove dovrebbe farsi le ossa la prossima generazione di superstar destinata a conquistare stadi e arene di tutto il mondo.

Venendo all’Italia, nell’ultimo annuario di SIAE, quello riferito al 2023, alla voce “intrattenimenti musicali” - che include concerti di piccole dimensioni e dj set nei club - si parla di “crescita lenta ma costante”, ma di livelli pre-Covid ancora lontani dall’essere recuperati, con -22% di eventi e spettatori (50,8 milioni) rispetto al 2019, per un volume d’affari complessivo pari a 780,5 milioni di euro (-26% rispetto al 2019). Confrontando i dati con quelli riferiti nella sezione “concerti” (i live&nbsp;organizzati nelle grandi strutture come palazzetti, arene e stadi), si osserva come a fronte di un volume d'affari di 967,4 milioni di euro (+88% rispetto al 2019) e una crescita di spettacoli attestatasi al +61% (sempre rispetto al 2019), gli spettatori - pur cresciuti del 70% rispetti ai livelli pre-Covid - siano stati comunque 28,2 milioni, quindi poco più della metà di quelli richiamati dagli intrattenimenti musicali offerti dalle realtà di base territoriali. Si parla, quindi, di un segmento a redditività più bassa,&nbsp;se confrontato a quello dei grandi eventi,&nbsp;ma strategicamente fondamentale, perché diffuso e di prossimità. E che, si stima, prima della pandemia potesse occupare in Italia - tra live club e festival indipendenti - circa 30mila persone, tra staff diretto (i dipendenti dei locali, i gestori) e indiretto (i collaboratori continuativi come tecnici del suono e fornitori di servizi).

Gli operatori del settore italiani si sono ritrovati la scorsa settimana in Sicilia per due eventi dedicati al tema, l’<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-746719/keepon-live-fest-2024-il-24-e-26-settembre-a-palermo">edizione 2024 del KeepOn Fest</a> di KeepOn, associazione di categoria di live club e festival italiani, e <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-746800/arci-il-primo-meeting-dei-festival-a-salemi-a-fine-settembre">“Festa!”, il primo meeting nazionale dei festival ARCI</a>, l’associazione culturale che raggruppa oltre 4000 circoli in tutto il Paese: la doppia occasione è servita per fare non solo un punto della situazione riguardo lo stato di salute del settore, ma anche per tracciare possibili scenari futuri partendo da quanto registrato nel corso degli ultimi mesi.

<h3>Assomusica: ‘Stagione soddisfacente, ma…’</h3>

In relazione alla <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-746680/assomusica-nell-estate-2024-live-in-crescita">stagione estiva appena conclusa</a> parla di “ottimi e inaspettati risultati” il presidente di Assomusica Carlo Parodi, ospite del KeepOn Fest 2024: “Occorre, tuttavia, leggere bene i numeri, che - precisa - per il momento sono basati sugli ultimi dati pubblicati da SIAE e su quanto ci hanno riferito i nostri associati”. Pur in assenza di riscontri numerici consolidati, Parodi stima nel 20% la crescita su base annua del settore al quale fa riferimento l’associazione che presiede. Settore che nei mercati anglofoni - soprattutto nel Regno Unito - da tempo <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-746770/live-club-discoteche-inglesi-governo-coldplay-crisi">lamenta una certa difficoltà nel tenere il passo</a>. “Il fatto - spiega Parodi - è che in Gran Bretagna e, più in generale, nel centro e nel nord Europa,&nbsp;i live club hanno una forma di sostegno pubblico molto importante, che ha permesso la crescita numerica dei locali e di operare a un certo livello di professionalità. Cosa che in Italia manca totalmente”. Il tema è la mancanza di rappresentatività del segmento, “un bug del nostro ordinamento - lo chiama Parodi - che ci differenzia dai festival o dai concerti in generale. La mancanza di sostegno da parte delle istituzioni è la conseguenza della mancanza di un riconoscimento”. In attesa di un confronto - anche in merito al <a href="https://musicbiz.rockol.it/tutto-su/codice-dello-spettacolo-496902">Codice dello Spettacolo</a> - con il ministro Giuli, <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-746558/mic-sangiuliano-lascia-alessandro-giuli-nuovo-ministro">insediato di fresco</a>, Parodi riconosce come “dato di fatto” le due velocità nella crescita del settore live, con da una parte i colossi che macinano record con le grandi produzioni globali e dall’altra le realtà di base. “Considero il settore dal punto di vista generale, quindi mi auguro che i sostegni, se e quando verranno istituiti, vadano a beneficio dell’intera filiera”, conclude Parodi: “Spero, tuttavia, che un occhio di riguardo venga riservato per le realtà più giovani e piccole, quelle che - in sostanza - fanno crescere gli artisti”.

<h3>Uniti si vince. O, almeno, si esiste</h3>

Essere rappresentati significa “farsi ascoltare dalle istituzioni, a qualsiasi livello, soprattutto quando si tratta di difendersi”, spiega Fabio Schillaci,&nbsp;co-titolare dello storico live club di Palermo I Candelai, in apertura della plenaria di KeepOn, che ha richiamato a Palermo decine di titolari di locali di musica dal vivo da tutta Italia: “Più si riesce a lavorare sul territorio, meglio si riesce a dialogare a livello istituzionale. La politica ascolta solo quando si è in tanti, i numeri sono fondamentali”. E la politica, in questo caso, gioca un ruolo importante. Federico Rasetti, managing director di KeepOn, insiste sull'importanza delle mappature per contarsi e fare numero. "Le istituzioni stanno cambiando, anche per ragioni generazionali”, spiega: “Oggi tra chi governa ci sono persone che vanno nei club e ai festival, che sanno di cosa stiamo parlando e hanno una sensibilità che li porta a voler aiutare il settore. Da parte loro, la volontà c’è. Le mappature non servono a spiarci, ma a elaborare e promulgare normative più efficaci. Se certe leggi non sono cambiate, un po’ è anche colpa nostra”. L’unione, senza dubbio, fa la forza quando si tratta di stipulare convenzioni con gli stakeholder: per esempio, con le collecting. La liberalizzazione del mercato dell’intermediazione del diritto d’autore ha portato i gestori di live club e festival a rapportarsi con più entità: in questo senso, la stipula di convenzioni con l’associazione di categoria - pur non risolvendo radicalmente il problema, come farebbe l’istituzione di uno sportello unico - può non solo semplificare l’operatività quotidiana, ma anche mettere al riparo da multe e contenziosi potenzialmente molto onerosi.

<h3>Gli aiuti che esistono, e quelli che mancano</h3>

Il modello resta quello del Music Venue Trust britannico, l’associazione di categoria dei live club d’oltremanica che - dalla pandemia in poi - è stata molto presente, tanto a livello istituzionale quanto a livello mediatico, nel sostegno delle realtà live di base. In Italia locali e festival di musica dal vivo possono già contare su aiuti strategici come quelli offerti dal desk italiano del programma UE Creative Europe e dal network europeo Live DMA, e - soprattutto - da bandi dedicati esplicitamente al settore dal vivo <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-731422/nuovoimaie-pubblicati-due-nuovi-bandi-per-il-settore-musica">come quelli istituiti da NUOVOIMAIE</a>. Il cambio di passo, tuttavia, era e continua a essere una prerogativa squisitamente politica, che purtroppo - come osserva il presidente di KeepOn Davide Fabbri aprendo i lavori - "ha i suoi tempi". Da un punto di vista istituzionale, infatti, “ancora mancano i decreti attuativi sul riconoscimento dei live club”, spiega Fabbri. Senza contare, aggiunge Rasetti, che “i sostegni già previsti dal testo pubblicato due anni fa in Gazzetta Ufficiale per i festival - sotto forma di tax credit per le entità profit, e via Fondo Nazionale per lo Spettacolo dal Vivo (ex Fondo Unico dello Spettacolo) per le non profit - avrebbero dovuto essere inseriti nel Codice dello Spettacolo, la cui approvazione era attesa per lo scorso agosto, con la prospettiva di diventare operativo il prossimo novembre”. Anche in questo caso, la mancanza di decreti attuativi ha congelato la situazione.

<h3>La prospettiva di chi lavora sul campo</h3>

Aiuti a parte, la sfida - per i live club italiani - è quella di riportare i giovani nelle sale. “La gente, oggi, non è più curiosa: e fare pagare un biglietto per artisti che non siano già conosciuti è impensabile”, spiega Raniero Pizza, direttore artistico dello storico live club romano Monk e già animatore - sempre nella Capitale - del Circolo Degli Artisti: “Le risorse, in questo senso, sarebbero utili per evitare che il circuito di band non sia solo quello delle vecchie glorie che vengono in Italia a sbigliettare. Conquistare il pubblico giovane con la musica dal vivo, oggi, è la vera sfida”. Perché, ribadisce Pizza, di vie alternative al momento non se ne vedono: “O si organizzano serate - mi si passi il termine - tamarre, o i giovani nei live club non ci vengono. Occorre trovare un modo per fare conoscere le realtà di base di musica dal vivo, partendo magari dalle scuole di musica private, e iniziando già a promuoversi presso il pubblico che ancora frequenta le scuole superiori, senza limitarsi agli universitari. Se davvero vogliamo iniziare a costruire un pubblico del futuro, almeno dobbiamo farci vedere”.

“Oggi tanti eventi non aspettano altro che dichiarare il sold out: per far crescere l’hype, perché fa figo”, commenta Luca Bosonetto, coordinatore del festival torinese Jazz Is Dead e referente di Arci a livello nazionale per live club, riguardo la necessità - da parte dei festival indipendenti - di differenziarsi rispetto alle rassegne mainstream: “E’ una visione muscolare, mi azzardo a dire machista. Sold out significa lasciare della gente fuori: non è mica una cosa bella. Jazz Is Dead ha deciso di non poter fare tutto esaurito, mai. L’ultima edizione ha fatto 8mila passaggi, ma con una circolazione costante delle persone consentita dalla scelta di usare il contributo associativo al posto del biglietto commerciale. E’ un festival che si attraversa, anche al di là dell’offerta sonora, con modalità diverse dall’ordinario, fin dalla gestione degli ingressi”.

<h3>E gli artisti?</h3>

Il Regno Unito ha avuto i Coldplay, a perorare - <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-746770/live-club-discoteche-inglesi-governo-coldplay-crisi">e a sostenere in concreto</a> - la causa degli spazi di musica dal vivo di base. E l’Italia? Pur essendo parecchi gli artisti nostri connazionali che, nelle interviste, rivendicano con orgoglio lunghe gavette nei live club, nessuno - per il momento - sembra intenzionato a mettersi in gioco. Al riguardo, tra gli addetti del comparto, nessuno ha voglia di fare nomi, né tantomeno di esporsi in prima persona. A microfoni spenti, si parla di band e solisti più o meno di fama che non rispondono all’appello a causa di scarse opportunità di visibilità sui media, di mancanza di brand partnership che possano rendere l’operazione economicamente vantaggiosa e - soprattutto - di management troppo protettivi, che non muoiono dalla voglia di vedere un proprio cliente imbarcarsi in un’avventura del genere. I suoi Coldplay, l’Italia&nbsp;li sta ancora aspettando…

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 <h3>KeepOn Fest 2024 - Palermo</h3>
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 <div class="flex justify-center items-center"> <div class="px-2"><img src="https://images.rockol.it/_nQwpn2A2XpqEbP5nJi0ONrEEJM=/100x100/smart/rockol-img/img/foto/upload/dsc00093.JPG"></div> <div class="px-2"><img src="https://images.rockol.it/rmVur0umwaESfNYCMld9AA0OV8A=/100x100/smart/rockol-img/img/foto/upload/dsc00186.JPG"></div> <div class="px-2"><img src="https://images.rockol.it/8MYM7HShCSSmJyiVpl5k1yfdIJY=/100x100/smart/rockol-img/img/foto/upload/dsc00199.JPG"></div> <div class="px-2"><img src="https://images.rockol.it/sTeXaOKeuDxkabXc-w3QYcz_idg=/100x100/smart/rockol-img/img/foto/upload/dsc00224.JPG"></div> <div class="px-2"><img src="https://images.rockol.it/-MR6FRBo8Q680egW6e_AH1SN4ro=/100x100/smart/rockol-img/img/foto/upload/dsc00341.JPG"></div></div>
 
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Concerti in Italia, fuori dall’hype del completamente sold-out

Le grandi produzioni sbancano, ma come stanno i piccoli club e i festival indipendenti?

Un paio di settimane fa davamo conto della<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-746601/blackpink-k-pop-jennie-columbia-records-interscope"> scelta di Jennie</a> (componente delle Blackpink, la più importante girl band&nbsp;del panorama k-pop attuale) di firmare con Columbia Records per la lavorazione dei suoi album in solitaria; o quantomeno per la loro lavorazione all'estero. Era stata preceduta dalla compagna di gruppo&nbsp;Lisa, che a sua volta aveva firmato con RCA nell'aprile 2024. In precedenza, tutti i lavori solisti delle quattro artiste che formano le Blackpink erano stati pubblicati in collaborazione con&nbsp;Interscope.

A quanto pare, non sono state le uniche ad allontanarsi da Interscope per esplorare nuovi orizzonti: anche Rosé, altra componente del gruppo, ha infatti annunciato di avere scelto una direzione diversa per il proprio progetto solista, firmando in questo caso con Atlantic. Resta da capire cosa farà Jisoo, l'unica delle quattro a non avere ancora annunciato i suoi piani per il futuro.