In oltre quarant’anni di carriera Giulio Cesare Ricci è diventato una sorta di custode nazionale in materia di standard nella riproduzione audio: già&nbsp;<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-743926/fone-casa-discografica-storia-intervista-giulio-cesare-ricci">fondatore - nel 1983 - di Fonè</a>, etichetta oggi riconosciuta come una delle eccellenze a livello internazionale per quanto concerne la qualità delle uscite, il discografico da qualche tempo è impegnato come organizzatore e animatore del Gran Galà dell’Alta Fedeltà, manifestazione dedicata al mondo dell’Hi-Fi <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-746636/gran-gala-dell-alta-fedelta-il-19-e-20-ottobre-a-milano">la cui prossima tappa è fissata per il 19 e 20 ottobre presso il Centro Congressi dell’Hotel NH Fiera di Rho</a>, nell’hinterland nord di Milano. Una vita, insomma, votata alla promozione e alla celebrazione della riproduzione musicale nella sua forma più fisica e rituale, apparentemente lontana anni luce dalla presenza pervasiva ma impalpabile di quella imposta dalle nuove piattaforme digitali. A una settimana dall’inaugurazione del nuovo Gran Galà, Ricci ha offerto ai lettori di Rockol MusicBiz le proprie considerazioni riguardo all’”attualità” dell’alta fedeltà, al rapporto con le modalità di fruizione musicale ai tempi dello smartphone, al rapporto del settore con l’industria discografica e al ritorno in grande stile del vinile, che così come si sta verificando oggi da rivincita di un formato negletto potrebbe trasformarsi in un boomerang… 
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Crede sia possibile tracciare un profilo di massima di chi oggi, nell’epoca della portabilità e dei dispositivi user friendly, si accosta a un universo così complesso come quello dell’alta fedeltà audio?

Ho conosciuto diverse generazioni di appassionati e posso dire con certezza che oggi come ieri molti amanti di musica, di tutti i generi musicali, desiderano riprovare a casa propria le emozioni provate in occasione dei concerti. E per vivere queste emozioni è fondamentale avere un sistema Hi-Fi. E’ insufficiente e limitante ascoltare musica attraverso il computer, con i suoi altoparlanti di plastica, o con l’auricolare del telefono: occorre, invece, avere un impianto che abbia un lettore CD, o meglio ancora un giradischi, collegato ad un amplificatore e due casse da posizionare in una stanza di casa. Col passare degli anni, tuttavia, gli appassionati di Hi-Fi in Italia e nel mondo, sfortunatamente, non sono aumentati. 
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Che possibilità di dialogo reciproco hanno, oggi, i mondi dell’alta fedeltà e le nuove tecnologie digitali?

Il dialogo è molto forte. L’Hi-Fi ci ha fatto provare tante emozioni, e continua a farlo, con i vinili, successivamente con i Compact Disc ed i SuperAudio CD, e da qualche anno anche con i files musicali in Alta Risoluzione. Per ascoltare i files musicali, l’Hi-Fi sta diventando sempre più necessaria ed il mercato Hi-Fi risponde offrendo dei sistemi per ascoltare al Top questi files, con un rapporto qualità-prezzo sempre migliore: inizialmente la qualità dei files era solamente mp3, da un po’ di tempo la qualità è CD (16bit - 44.1) o Alta Risoluzione (24bit - 88.2 / 96…) questo grazie alle linee internet&nbsp; sempre più veloci. 
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Nell’epoca della fruizione digitale di massa, l’alta fedeltà può correre il rischio di presentarsi al pubblico come poco “democratica”, soprattutto in virtù dei costi che la caratterizza?

No, non si corre questo rischio. Gli impianti di Alta Fedeltà non sono solamente costosi o super costosi. Molte aziende Hi-Fi offrono sul mercato impianti Stereo composti da lettore CD o meglio ancora un&nbsp;giradischi, con amplificatore e una coppia di casse, a prezzi che vanno tra i 1300 e 1500 euro. Se pensiamo a quanto costano alcuni modelli di cellulare... 
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L’industria discografica è ancora “all’altezza” dell’HI-FI? O le produzioni odierne, per varie ragioni, rischiano di non sfruttare le potenzialità degli impianti ad alta fedeltà?

Sfortunatamente l’industria discografica ha abbassato la qualità audio delle produzioni musicali. Questo è stato un grave errore. Far crescere l’Alta Fedeltà sarà importante per ridare dignità alla qualità del suono e per stimolare l’industria discografica a ritornare ad investire come faceva anni fa. Fortunatamente, nel mondo, alcune aziende indipendenti - come in Italia da sempre ha fatto Fonè Records - hanno continuato a mantenere alta la qualità del suono delle loro produzioni musicali. Anche questo, sicuramente, stimolerà la grande industria a riprendere la strada della qualità. 
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Rispetto agli anni Settanta, quando l’HI-FI si consacrò presso il pubblico italiano, com’è cambiato il settore dal punto di vista tecnologico? Crede sia vero, come sostengono certi puristi, che le innovazioni più recenti non abbiano apportato vantaggi ma - piuttosto - abbiano contribuito ad abbassare il livello qualitativo dei prodotti?

Oggi il mercato dell’HI-FI offre un panorama di prodotti molto ampio, tra altoparlanti, amplificatori, lettori CD, giradischi, testine, cavi e sistemi per ascoltare file audio digitali. Molti marchi storici dell’Hi-Fi hanno ritirato fuori dal cassetto vecchi progetti di grande interesse, riproponendoli agli appassionati di oggi. Parallelamente, in tutto il mondo, sono nate aziende che hanno dato un grande contributo nella realizzazione di queste tipologie di prodotti. In questo senso, le aziende italiane hanno dato e stanno dando un grosso contributo, offrendo al pubblico di tutto il mondo, molti prodotti di qualità.&nbsp;Da una parte, quindi, c’è una grande offerta, ma - dall’altra - un pubblico che, sfortunatamente, negli ultimi anni non è cresciuto.

Sono mancati una reale promozione ed un concreto coinvolgimento&nbsp; del pubblico giovanile, che purtroppo continua ad ascoltare musica dagli auricolari del telefono e dai sistemi audio integrati dei personal computer.&nbsp;Quello che è mancato da parte delle aziende che hanno in catalogo impianti stereo di prima fascia è stato attivare campagne pubblicitarie mirate ai giovani, per stimolarli a “tornare” all’impianto stereo.

Il mio augurio è che le aziende piccole, medie e grandi che operano in questo settore, e i mezzi di comunicazione, intensifichino la pubblicità e la promozione nella direzione degli impianti di prima fascia, raccontando ai giovani quanto è bello rivivere a casa propria l’emozione della grande musica ascoltata in un impianto Hi-FI.&nbsp;Non credo che le innovazioni più recenti non abbiano apportato vantaggi. Anzi, mai come in questo periodo la qualità dell’ascolto del digitale sia su CD che su file è stata così alta.

Anche il vinile, che è rinato anche grazie a Fonè records, oggi come ieri, può essere ascoltato ottenendo grandi risultati.&nbsp;Il mio consiglio alle aziende del settore è di offrire al pubblico un servizio di assistenza post-vendita sempre più accurato: è fondamentale per ottenere il massimo della qualità di ascolto, e questo vale per ogni sistema, indipendentemente dalla fascia di prezzo. 
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Quando ha lanciato il Gran Galà dell’Hi-Fi si aspettava questa risposta da parte del pubblico?

Quello che ho cercato di fare e che mi sforzo di continuare a fare, nei Gran Galà dell`Alta Fedeltà, è di favorire il dialogo tra gli operatori e il pubblico, creando un clima più familiare, più amichevole, più simpatico, con professionalità. Evidentemente questa mia idea è stata apprezzata perché ad ogni edizione, Milano, Roma, Padova, il pubblico cresce ogni volta e mi stimola a continuare in questa direzione. Anche le aziende che espongono ai vari Gran Galà apprezzano tutto questo, tanto è vero che la partecipazione sta aumentando. 
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Il rilancio del vinile presso il grande pubblico è legato a nuove strategie delle grandi case discografiche, che vedono nei superfans una nicchia di mercato da coltivare: esiste, secondo lei, il rischio che un’eccessiva inflazione di questo formato snaturi la filosofia che ha portato alla riscoperta del vinile?

Per quanto mi riguarda, il vinile è stato una ragione di vita: lo ascolto da quando avevo 10 anni - e continuo a farlo, e, professionalmente, lo incido da oltre 40 anni. E’ una cosa molto seria, complessa, che ha bisogno di grande cura e professionalità. Sfortunatamente, le grandi case discografiche, da quando è nato il CD, tra l’’82 e l’’83, da un punto di vista tecnico hanno annullato questo argomento, impedendo a generazioni di tecnici del suono di operare in ambito analogico. Dopo una pausa di quasi 40 anni le grandi etichette sono tornate a lavorarlo, con risultati qualitativi del prodotto finale tuttavia modesti. E’, questo, un problema molto serio: il pubblico giovane, in questi ultimi tempi, si è avvicinato al vinile, ma quando si accorgerà che questa nuova versione del formato suona peggio di un file digitale, il rischio che il “rinascimento” del vinile si interrompa sarà concreto. Capisco che molti fan di grandi gruppi pop e rock internazionali amino esporre i vinili come fossero quadri: tuttavia, se un giorno decideranno di ascoltarli rendendosi conto che la qualità del suono&nbsp; è modesta, il rischio per il futuro del vinile sarà alto. 
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Le statistiche di vendita, al contrario, continuano a raccontare la contrazione del formato CD: la cultura dell’HI-FI potrebbe contribuire al rilancio?

In questo periodo le case discografiche multinazionali hanno deciso di fare il funerale al CD, come agli inizi degli anni ‘80 lo avevano fatto al vinile. L’Hi-FI ha una grande responsabilità: come allora si è impegnata per tenere in vita il vinile, oggi lo deve fare per il CD. Faccio questa affermazione non perché nostalgico, ma semplicemente per rispetto verso i vari formati che hanno contribuito - e possono ancora contribuire, per molto tempo - alla diffusione di musica. Ogni formato può vivere di vita propria, può crescere senza disturbare gli altri formati. Deve essere il pubblico a scegliere su quale formato ascoltare musica, quindi evviva i vinili, evviva i CD, evviva i file digitali, evviva la Musica!

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Gran Galà dell’Alta Fedeltà, parla Giulio Cesare Ricci

Industria

Riflessioni e considerazioni sull'arte (perduta?) di godersi la riproduzione audio di qualità...

La classifica Airplay della settimana dal 13 al 19 dicembre dei brani più trasmessi vede tornare in prima posizione “Islanda” dei Pinguini Tattici Nucleari, a seguire “Mandare tutto all'aria” di Marco Mengoni e “APT.” di Rosè e Bruno Mars. Nella classifica dei brani esordienti più trasmessi troviamo “Whip” dei Doctum. Ecco le novità.

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<a href="https://radioairplay.fm/" target="_blank">La classifica Radio Airplay</a>&nbsp;della settimana dal 13 al 19 dicembre vede al primo posto “Feeling” di Tiziano Ferro ed Elodie; i nuovi ingressi nelle prime cinquanta posizioni sono:

“Gli sbandati hanno perso” - Marracash (6)

“Posto mio” – Thasup, Mara Sattei (22)

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Il più alto nuovo ingresso è “Gli sbandati hanno perso” di Marracash in ventiquattresima posizione

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<a href="https://radioairplay.fm/classifiche-musicali/classifiche/italia/absolute-beginners-by-rockol/" target="_blank">La classifica Airplay Absolute Beginners</a>&nbsp;&nbsp;della settimana&nbsp;d dal 6 al 12 dicembre degli artisti esordienti più trasmessi in radio della settimana vede in vetta “Whip” dei Doctum; le nuove entrate nella Top Ten sono:

“Cringe inferno” - Tropea (5)

“Solo tu” – Il Solito Dandy (6)

“Like the rain (Unpredictable)” – Naomi (7)

“Blanc Orange (Nanana)” – Rhove (9)

“DCP” - Disco Club Paradiso (10)

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Il più alto nuovo ingresso è ““Cringe inferno” dei Tropea in quinta posizione.

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Nella&nbsp;"Rit Parade di Stefano Cilio"&nbsp;(<a href="http://www.stefanocilio.com/" target="_blank">www.stefanocilio.com</a>), classifica delle canzoni più popolari in Italia sommando tutte le modalità di riproduzione e acquisto della musica (streaming, download, radio airplay, visualizzazioni video e identificazioni), questa settimana troviamo una nuova entrata&nbsp;in top 30.&nbsp;Al numero 17 entra in classifica "San Luca" di Cesare Cremonini con Luca Carboni, mentre lascia la chart dopo 27 settimane una delle canzoni più popolari dell'anno, "Storie brevi" di Tananai e Annalisa, che era anche l'ultimo tormentone dell'estate rimasto in classifica.&nbsp;Il podio della "Rit Parade" vede al numero 3 stabile&nbsp;"Islanda" dei Pinguini Tattici Nucleari, mentre in seconda posizione scende dopo otto settimane al numero 1 Cesare Cremonini con "Ora che non ho più te". La canzone più popolare in Italia diventa così&nbsp;"Apt" di Rosè con Bruno Mars, secondo brano internazionale a farcela nel 2024 dopo le tre settimane di Karol G e la sua "Si antes te hubiera conocido".

<a href="https://www.rockol.it/classifica-fimi-billboard-uk-radio-dischi-piu-venduti?preview=a608820c8b02f821fd24a9f57f9db081#Classifichee%20polemiche&amp;refresh_ce" target="_blank">Classifiche: speciale e aggiornamenti continui qui</a>.

Classifiche Airplay, 19 dicembre: i Pinguini tornano primi

"Islanda” è il singolo più trasmesso dalle radio

La classifica UK degli album più venduti della settimana dal 20 al 26 dicembre vede tornare in vetta “Short n’sweet” di Sabrina Carpenter, a seguire Christmas” di Michael Buble e “The rise and fall of a midwest princess” di Chappell Roan. I primi tre singoli della classifica dei brani restano gli stessi della scorsa settimana: “Last Christmas” degli Wham, “That’s so true” di Gracie Abrams e “All I want for Christmas is you” di Mariah Carey. Ecco la novità.

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La UK Charts album della settimana dal 20 al 26 dicembre vede al primo posto “Short n’sweet” di Sabrina Carpenter; le nuove entrate fra le prime cinquanta posizioni sono:

“Clifton Park” – Reytons (5)

“Missionary” - Snoop Dogg &amp; Dr Dre (24)

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Il più alto nuovo ingresso è “Clifton Park” dei Reytons in quinta posizione.

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La UK Charts singoli della settimana dal 13 al 19 dicembre vede al primo posto “Last Christmas” degli Wham; le nuove entrate in classifica nelle prime cinquanta posizioni sono: 

“Dirty” – Ksi (31)

“Freezing this Christmas” - Sir Starmer &amp; Granny Harmers (37)

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Il più alto nuovo ingresso è “Dirty” di Ksi in trenutnesima posizione.

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<a href="https://www.rockol.it/classifica-fimi-billboard-uk-radio-dischi-piu-venduti?preview=a608820c8b02f821fd24a9f57f9db081#Classifiche%20e%20polemiche&amp;refresh_ce">Classifiche: speciale e aggiornamenti continui qui</a>.

Classifiche UK, novità 26 dicembre: Sabrina Carpenter in vetta

“Short n’sweet” è l’album più venduto della settimana 

La classifica degli album più venduti in Italia della settimana dal 13 al 19 dicembre vede debuttare in prima posizione “È finita la pace” di Marracash, al numero due “Casa Gospel” di Thasup e Mara Sattei e “Hello World” dei Pinguini Tattici Nucleari. Le prime tre posizioni nella chart dei singoli sono tutte di Marracah: “Gli sbandati hanno perso”, “Power Slap” e “È finita la pace”. Ecco le novità.

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La classifica&nbsp;Top Album FIMI/GfK Top of the Music sponsored by SCF&nbsp;della settimana dal 13 al 19 dicembre vede al numero uno&nbsp;“È finita la pace” di Marracash; le nuove entrate tra le prime cinquanta posizioni della chart sono:

“È finita la pace” – Marracash (1)

&nbsp;“Casa Gospel” - Thasup e Mara Sattei (2)

“Hop” - Stray Kids (13)

“Max Forever Vol. 1” - Max Pezzali (17)

“L'attrazione” - Gianni Morandi (18)

“Mina Celentano” – Mina e Celentano (40)

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Il più alto ingresso è “È finita la pace” di Marracash in prima posizione.

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Nella classifica Top Singoli&nbsp;FIMI/GfK Top of the Music sponsored by SCF della settimana dal 13 al 19 dicembre vede in vetta “Gli sbandati hanno perso” di Marracash; i nuovi ingressi tra le prime cinquanta posizioni sono:

“Gli sbandati hanno perso” – Marracash (1)

“Power Slap” – Marracash (2)

“È finita la pace” – Marracash (3)

“Crash” – Marracash (4)

“Lei” – Marracash (5)

“Vittima” – Marracash (6)

“Detox / Rehab” – Marracash (7)

“Soli” – Marracash (10)

“Pentothal” – Marracash (14)

“Mi sono innamorato di un Ai” – Marracash (16)

“Factotum” – Marracash (17)

“Troi*” – Marracash (19)

“Happy end” – Marracash (22)

“Bambola” - Artie 5ive Feat. Niky Savage (24)

“Posto mio” - Thasup &amp; Mara Sattei (33)

“Egli è il re” - Thasup &amp; Mara Sattei (50)

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Il più alto ingresso è “Gli sbandati hanno perso” di Marracash in prima posizione.

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Classifiche, 19 dicembre: Marracash al numero uno

“Hello World” è l’album più venduto della settimana

Luciano Ligabue, dal 1990 legato discograficamente a Warner Music Italia, ha rafforzato ulteriormente il proprio legame con la filiale italiana della major oggi guidata da Pico Cibelli (nella foto, al centro, in piedi, alla sinistra dell'artista): oggi, venerdì 20 dicembre, la casa discografica ha annunciato di aver acquisito il catalogo di Zoo Aperto, società legata all’artista emiliano, entrando così in controllo di tutti gli album pubblicati dall’artista nel corso della sua carriera.

L’operazione ha riguardato i dischi “Sette notti in Arena”, “Campovolo 2.0”, “Mondovisione”, “Giro del mondo”, “Made in Italy” e “Start”.

L’accordo, ha fatto sapere Warner Music Italia nella nota con la quale è stata ufficializzata l’acquisizione, “valorizza e impreziosisce ancor di più il catalogo di Luciano Ligabue, celebrando la sua musica e gli anniversari della sua carriera, lasciando all’artista stesso il ruolo chiave di curatore unico di ogni prodotto”.

Ligabue, Warner Music Italia acquisisce il catalogo di Zoo Aperto

L’operazione comprende sei album

Nel Regno Unito pare sia in dirittura d’arrivo un accordo tra Ministero della Cultura e settore della musica dal vivo per attivare definitivamente una misura in sostegno ai live club di base: come riferito dalla stampa specializzata locale il Ministro della Cultura Chris Bryant ha tenuto in questi giorni audizioni con esponenti del settore per istituzionalizzare il contributo&nbsp;volontario&nbsp;sui biglietti delle grandi produzioni di impiegare in aiuti ai piccoli spazi indipendenti sul territorio, siano essi locali o festival. Tra gli interlocutori delle istituzioni che hanno preso parte agli incontri figurano rappresentanti di player di spicco sul mercato live nazionale come Live Nation, AEG, SJM e Kilimanjaro Live.

"La prima tavola rotonda con il ministro è stata il culmine di un duro lavoro da parte del settore della musica dal vivo", ha dichiarato Jon Collins, CEO di LIVE, sigla che rappresenta il settore britannico della musica dal vivo: "Il nostro obiettivo ora è continuare a lavorare insieme per mettere in atto un piano solido per il trust LIVE appena lanciato e accelerare il processo di indirizzamento dei finanziamenti tanto necessari al settore della musica di base. E’ stato incoraggiante sentire il ministro sostenere ancora una volta il desiderio del governo di supportare locali, festival, artisti e promotori di base".

Soddisfazione è stata espressa anche da Mark Davyd, fondatore e CEO del Music Venue Trust: “L'incontro con il ministro della cultura Chris Bryant è stato un grande esempio di come l'intero ecosistema si sia unito per creare un risultato che, in definitiva, avvantaggia tutti noi che lavoriamo nel settore live e tutti coloro che amano la musica dal vivo", ha spiegato il numero uno dell’associazione rappresentante delle realtà di base di musica dal vivo.

Il patto tra istituzioni e settore sarebbe orientato ad aumentare il numero di grandi show in stadi e arene in modo da moltiplicare le occasione di contributo su base volontaria - contestato da alcune associazioni collocate su posizioni più oltranziste, come la Featured Artists Coalition, che vorrebbe trasformare il contributo da iniziativa spontanea a imposta generale - di una sterlina per ogni biglietto venduto.

Nel frattempo alcune aziende si sono già mosse in autonomia per fornire un contributo concreto agli spazi indipendenti di musica dal vivo: lo stesso Music Venue Trust ha fatto sapere di aver ricevuto una donazione di 60mila sterline da Ticketmaster UK: la somma è frutto delle donazioni spontanee da parte dei clienti della piattaforma di una sterlina su ogni biglietti venduti, fatte confluire poi nel Pipeline Investment Fund, che dal suo lancio - avvenuto nel 2022 - a oggi ha già raccolto complessivamente mezzo milione di sterline.

"Da tempo sosteniamo il lavoro del Music Venue Trust e siamo orgogliosi di aver contribuito a raccogliere 60.000 sterline nel 2024 tramite la nostra iniziativa annuale che ci vede raddoppiare ogni sterlina donata dai fan sul nostro sito", ha dichiarato Andrew Parsons, CEO di Ticketmaster UK: "E’ una cosa molto importante per noi, e quest'anno abbiamo collaborato con alcuni spazi iconici tra cui Epic Studios, Hackney Church, Alfies, The Piano Bar e Soul Mama, e non vediamo l'ora di supportare loro e altri locali di musica live nel lungo periodo".

Ultima tra gli artisti scesi in campo in prima persona per sostenere le realtà musicali di base è stata Katy Perry, che per ogni biglietto venduto per le date britanniche del suo Lifetimes Tour ha devoluto una sterlina al Music Venue Trust.

UK, governo e industria vicini a un patto sui live club

Verso l’aumento degli slot per i concerti negli stadi per aumentare i contributi sui biglietti

Halidon ha annunciato la pubblicazione di uno speciale vinile per celebrare i propri trent’anni di attività: la pubblicazione, non in vendita ma disponibile in formato digitale sul sito ufficiale dell’etichetta e distributore, include musicale natalizie prodotte dalla stessa label, e (nel formato fisico) è caratterizzata da una grafica (nella foto) che omaggia tutti gli elementi del team.

“Con questo vinile vogliamo celebrare 30 anni di storia insieme”, ha dichiarato al proposito il fondatore di Halidon, Gianni Barbieri: “Nel corso di questi tre decenni, mattone su mattone, abbiamo costruito un team solido, affidabile e al contempo flessibile, spesso un pioniere a cui altri guardano per trovare ispirazione, sempre teso ad intercettare le evoluzioni nei costumi di consumo. E’ l’occasione per ringraziare chi ne fa o ne ha fatto parte per il contributo insostituibile alla crescita, ai cambiamenti e alle innovazioni che ci hanno contraddistinto in tutti questi anni. Sicuri che raggiungeremo nuovi grandi traguardi insieme, con uno sguardo al passato ma con la testa nel futuro, vi vogliamo ringraziare perché ogni singolo ‘mattone’ ci ha permesso di arrivare sin qui”.

Halidon è stata fondata nel 1994 a Milano, dove ha ancora sede negli storici uffici di via Quintiliano 41: con un team composto da 15 elementi tra dipendenti e collaboratori e un roster nel quale sono presenti circa un centinaio tra artisti, band e orchestre, l’azienda - che gestisce un repertorio che va dalla musica classica al jazz, dal latino al pop, dal wellness-relax alle canzoni per bambini - ha visto i propri cataloghi totalizzare oltre 2 miliardi tra stream e visualizzazioni sulle principali piattaforme musicali.

Halidon, un vinile speciale per i trent’anni di attività

Con musiche natalizie, e una copertina dedicata al team

Per conoscere le ultime novità musicali della settimana, questo articolo ti fornirà l'elenco completo e sempre aggiornato delle nuove canzoni uscite venerdì. Ogni settimana, artisti e band pubblicano nuovi brani, album o EP su tutte le piattaforme digitali. Se vuoi rimanere al passo con le ultime uscite, non perderti <a href="https://www.rockol.it/singoli">l'elenco sempre aggiornato con tutte le novità musicali</a>. Questa settimana parliamo di Stefano Bollani, Joe Barbieri, Gemelli DiVersi, Davide Shorty e Radio Lausberg.

<h2>In campagna - Stefano Bollani - Universal</h2>

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Stefano Bollani ha pubblicato un nuovo album intitolato "In campagna", disponibile in formato digitale dal 20 dicembre 2024. Questo lavoro include i suoi "18 Preludi per pianoforte", che sono stati recentemente resi disponibili anche come spartiti attraverso le Edizioni Hal Leonard. Ogni preludio è concepito come un racconto autonomo, con la speranza che possano essere utilizzati come base per nuove creazioni musicali o eseguiti nella loro forma originale.

<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/stefano-disegni-la-vita-in-campagna-205362118">Leggi il testo di "In campagna" </a>

Stefano Bollani nasce a Milano il 5 dicembre 1972. 
Comincia a studiare pianoforte a sei anni, debuttando poi a quindici. Dopo essersi diplomato al conservatorio nel 1993, compie un breve periodo di collaborazioni con altri musicisti - come Raf e Jovanotti – per poi affermarsi come artista jazz, lavorando per esempio con Richard Galliano, Gato Barbieri, Pat Metheny e Michel Portal, tutti esponenti del genere. 
Nel 1996 comincia il suo sodalizio con Enrico Rava, assieme al quale... 
<a href="https://www.rockol.it/artista/stefano-bollani/biografia">Leggi la biografia completa </a>

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 <a href="https://www.rockol.it/singoli">Scopri qui</a> tutti i singoli in uscita!
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<h2>Il Mio Miglior Nemico - Joe Barbieri - Microcosmo Dischi</h2>

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Dal 20 dicembre 2024, il nuovo singolo di Joe Barbieri, intitolato "Il mio miglior nemico", è disponibile su tutte le piattaforme di streaming e in rotazione radiofonica. Questo brano anticipa l'uscita del settimo album di inediti dell'artista, dal titolo "Big Bang", previsto per il 18 aprile 2025. Il singolo verrà lanciato anche attraverso una trasmissione nello spazio, dove sarà convertito in codice binario e inviato a una frequenza di 9,95 kHz grazie alla parabola del Centro Spaziale del Fucino. L'iniziativa mira a celebrare il periodo natalizio e a coinvolgere i fan di Joe Barbieri in un progetto unico, estendendo la sua musica oltre i confini terrestri.

Joe Barbieri (all'anagrafe Giuseppe Barbieri) nasce a Napoli nel 1973. 
Inizia la sua attività di autore militando in diverse formazioni della sua città. Il percorso da professionista inizia con un demo finito nelle mani di Pino Daniele, che gli fa registrare il primo album, GLI AMORI DELLA VITA MIA (1993). Nel 1994 partecipa al Festival di Sanremo con “Non spegnere i tuoi occhi”. 
Nel 1998 pubblica VIRUS, nel 2000 torna a Sanremo con “Non ci piove”, poi per due anni entra nella... 
<a href="https://www.rockol.it/artista/joe-barbieri/biografia">Leggi la biografia completa </a>

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<h2>Impossibile - Gemelli DiVersi - Color Sound</h2>

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Il nuovo singolo dei Gemelli Diversi, intitolato "Impossibile", è disponibile da venerdì 20 dicembre 2024. Il gruppo, attivo dal 1998 e attualmente composto da Thema e Strano, ha debuttato nella scena musicale italiana con il brano "Un attimo ancora", un adattamento di "Dammi solo un minuto" dei Pooh.&nbsp;

Il gruppo è composto da un DJ (THG), due rappers (Grido e Thema), ed un cantante (Strano): il quartetto nasce quando La Cricca, duo composto da Thema e THG, si fonde con l’altro duo, Rima Nel Cuore. Nel settembre 1998 esce il primo singolo, "Un attimo ancora", ricavato da "Dammi solo un minuto" dei Pooh. E’ un debutto fortunato, cui seguono l’album GEMELLI DIVERSI e diversi riconoscimenti, tra i quali l’inclusione tra i candidati al PIM, Premio Italiano della Musica ‘99, come rivelazione... 
<a href="https://www.rockol.it/artista/gemelli-diversi/biografia">Leggi la biografia completa </a>

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<h2>Lacrime di felicità - Davide Shorty - ADA Music Italy</h2>

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Il nuovo singolo di Davide Shorty, intitolato "Lacrime di felicità", è stato pubblicato il 20 dicembre 2024 per l'etichetta ADA Music Italy. Il brano è frutto della collaborazione con Casadilego e affronta temi legati alla ricerca della felicità e all'importanza dell'ascolto interiore. La canzone, disponibile in formato digitale insieme a un videoclip, è stata scritta dai due artisti e prodotta da Davide Shorty. L'artista ha integrato le sonorità della voce di Casadilego e delle chitarre nel suo stile rap, creando un'atmosfera particolare per le sue strofe. Questo lavoro discografico rappresenta un passo significativo nella carriera di Davide Shorty e si inserisce nel contesto di una riflessione più ampia sul dolore e sulla crescita personale.

<a href="https://testicanzoni.rockol.it/testi/davide-shorty-feat-casadilego-lacrime-di-felicita-313007835">Leggi il testo di "Lacrime di felicità" </a>

Davide Shorty è un cantautore, rapper e producer di Palermo. Dopo varie esperienze nella scena hip hop siciliana nel 2010 si trasferisce a Londra per intraprendere un nuovo percorso musicale e nel 2012 fonda la band Retrospective For Love, con la quale si fa conoscere nel Regno Unito. Nel 2016, dopo essersi classificato 3° alla nona edizione del talent show X Factor (dicembre 2015), il cantante siciliano firma per Macro Beats, che pubblica il suo primo album ufficiale "Straniero". Nel... 
<a href="https://www.rockol.it/artista/davide-shorty/biografia">Leggi la biografia completa </a>

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<h2>Cada mundo es un pais - Radio Lausberg - Salty Records</h2>

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Dal 20 dicembre 2024, il nuovo disco dei Radio Lausberg, intitolato "Akusticose Elettriche", è disponibile sulle piattaforme digitali di streaming. Questo è il terzo album della band, prodotto da Salty Music Records e artisticamente da Alessandro "Finaz" Finazzo. Il disco comprende 9 brani inediti e presenta una fusione di sonorità acustiche ed elettriche. Tra i brani, si segnala il singolo "Cada Mundo Es Un País", attualmente in rotazione radiofonica.

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Nuova musica uscita in Italia settimana del 2022-02-06

Questa settimana nuovi singoli per Stefano Bollani, Joe Barbieri, Gemelli DiVersi, Davide Shorty e..

Nuovi singoli, le uscite del 20 dicembre

European Talent Exchange è un programma lanciato nel 2003 e legato a ESNS (lo showcase festival e music conference&nbsp;olandese,&nbsp;tra i più importanti d'Europa): consiste di fatto nel favorire la circolazione degli artisti nei circuiti della musica dal vivo di tutto il continente.&nbsp;A fine anno, come sempre, si traccia un bilancio dei risultati ottenuti, che ESNS ritiene particolarmente positivi.

Grazie al suo supporto sono infatti stati realizzati 335 concerti o showcase di oltre&nbsp;132 artisti da 33 nazioni, che hanno suonato in&nbsp;95 festival e in&nbsp;34 Paesi diversi. In testa al ranking svetta la band inglese Fat Dog, con ben 15 esibizioni, ma anche l'Italia si difende bene: è infatti al quinto posto della graduatoria generale insieme a Portogallo, Svizzera e Slovenia, grazie alle cinque esibizioni totalizzate dall'artista sarda Daniela Pes.

European Talent Exchange divulga i risultati per il 2024

Tra i cinque artisti europei più richiesti per concerti all'estero, anche l'italiana Daniela Pes

La classifica USA degli album più venduti della settimana del 21 dicembre vede stabile in prima posizione “The Tortured Poets Department” di Taylor Swift, a seguire “GNX” di Kendrick Lamar e “Rosie” di Rose. Le prime tre posizioni della chart dei singoli sono: “All I want for Christmas is you” di Mariah Carey, “Rockin' around the Christmas tree” di Brenda Lee e “jingle Bell Rock” di Bobby Helms. Ecco le novità.

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La classifica Billboard Hot 200 degli album&nbsp;vede posizione “The Tortured Poets Department” di Taylor Swift al numero uno; le nuove entrate nelle prime cinquanta posizioni sono:

“Rosie” – Rose (3)

“Strategy: 14th Mini Album (EP)” – TWICE (4)

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Il più alto ingresso è “Rosie” di Rose in terza posizione.

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La classifica Billboard Hot 100 dei singoli vede in vetta “All I want for Christmas is you” di Mariah Carey; non ci sono nuove entrate nelle prime cinquanta posizioni.

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<a href="https://www.rockol.it/classifica-fimi-billboard-uk-radio-dischi-piu-venduti?preview=a608820c8b02f821fd24a9f57f9db081#Classifiche%20e%20polemiche&amp;refresh_ce">Classifiche: speciale e aggiornamenti continui qui</a>.

Classifiche USA, 21 dicembre: Taylor Swift stabile in prima

“The Tortured Poets Department” si conferma l’album più venduto della settimana

Considerare il proprio lavoro “il più bello del mondo” dopo qualche anno è entusiasmo: continuare a farlo dopo trentacinque anni è vocazione. Roberto Razzini, che nel publishing musicale opera dal 1990, continua a pensare di essere un privilegiato, professionalmente parlando. Dal marzo del 2022 alla guida di Sony Music Publishing Italy dopo oltre trent’anni a capo del distaccamento italiano di Warner Chappell Music Italia (diciannove dei quali nel ruolo di Managing Director), Razzini ha un modo allo stesso tempo ortodosso e rivoluzionario di interpretare il ruolo dell’editore: là dove il settore nel quale opera si è distinto - negli ultimi anni - per (talvolta spettacolari) politiche di acquisizione di cataloghi, il suo approccio si distingue per una sensibilità artistica nella valorizzazione dei repertori, che pone il publisher come importante parte attiva non solo dell’ecosistema musicale, ma dell’intera industria creativa. Perché - ci ha spiegato - “la musica non ha una collocazione precisa, perché il suo posto è ovunque”: l’importante, ovviamente, è saperla collocare, con il dovuto gusto, rispetto e - ovviamente - per il bene degli autori… 
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Il “backstage” del “caso De Gregori”

<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-748687/francesco-de-gregori-principe-sync-pubblicita-enel-canzoni">L’operazione sugli spot Enel per “La storia siamo noi” e “Sempre per sempre” di Francesco De Gregori</a> “ci ha tenuti impegnati per mesi, ed è stata molto, molto più di una sincronizzazione. Immaginate un artista come De Gregori, un autentico gigante del cantautorato italiano”, spiega Razzini: “Non solo ha concesso due sue canzoni per una campagna pubblicitaria televisiva, ma le ha anche reincise lavorando con la produzione sui tagli durante il processo che ha portato al montaggio finale. E’ stato un grandissimo lavoro di squadra, dove Sony Music Publishing Italia è stata capace di mettersi al servizio del cliente riuscendo a rendere possibile la creazione di un prodotto commerciale dall’anima artistica”. 
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Sync, o del “valore immenso della musica”

“Ci sono cataloghi, come quello dei Queen, che a livello globale rappresentano una certezza in termini di redditività, ma tra i titoli che fatturano di più a livello globale, tra quelli che Sony Music Publishing ha in pancia, c’è ‘L’estasi dell’oro’ di Ennio Morricone”, spiega Razzini: “E’ perennemente in sincronizzazione: ancora oggi, solo in Italia, l’abbiamo in due spot. Ricordate, quella musica della scena del cimitero in ‘Il buono, il brutto, il cattivo’? Se si considera la forza della fusione tra musica e immagini, e se si pensa che questo brano - uscito quasi sessant’anni fa - ancora oggi è così diffuso e apprezzato, come definire una sincronizzazione? Un’operazione commerciale o di valorizzazione di un’opera d’arte, magari con la complicità dell’autore - si veda il caso De Gregori - ove possibile?”.

“Brani come ‘Walk on the Wild Side’ o ‘A Kind of Magic’, in questo senso, sono una certezza”, prosegue il MD di Sony Music Publishing Italy: “Continuano a farci crescere, anno dopo anno: quando si parla di sync, ovvero affidarsi alla valore immenso che la musica riesce a imprimere alla comunicazione, il catalogo, specie se importante come il nostro, conta più della hit del momento”. 
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Lavorare per (e con) il cinema e la TV

Lo scorso giugno Sony Music Publishing Italia ha annunciato l’apertura di <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-745159/sony-music-publishing-nuovi-uffici-del-reparto-film-and-tv-a-roma">un nuovo ufficio a Roma esclusivamente dedicato al mondo del cinema e della televisione</a>. “Quando si lavora per il cinema si entra attivamente a far parte del processo di produzione: benché oggi la tecnologia offra diverse possibilità per comunicare, il presidio fisico è indispensabile”, riflette Razzini: “Quello per il grande e il piccolo schermo è un lavoro basato molto sulle relazioni personali, che spesso vanno al di là delle riunioni di lavoro. Essere presenti a Roma ci permette di avere una costanza nei rapporti capace di farci andare oltre i singoli accordi: i mondi del cinema e della televisione hanno bisogno di trovare partner di fiducia in grado di essere presenti durante tutte le fasi della produzione, dalla sceneggiatura fino al montaggio passando per le riprese e la produzione. Non si tratta, semplicemente, di trovare la canzone giusta per la scena giusta: talvolta sono gli sceneggiatori che ci chiedono suggerimenti sugli ascolti per scrivere una scena, mettendo la canzone alla base del processo creativo. E’ una cosa che va molto oltre il semplice concetto di ‘colonna sonora’: talvolta è la musica a far nascere una scena, non il contrario”.

“Essere una società che opera a livello internazionale e titolare di un catalogo talmente importante ci permette di rapportarci in modo particolare con i music supervisor, ponendoci non solo come realtà in grado di licenziare il proprio repertorio, ma anche come partner in grado di offrire un know how in grado di rispondere alle richieste diverse di clienti diversi: possiamo trovare un’opera che risponda alle diverse esigenze - grazie a un sistema informatizzato di pitching che mette in collegamente in tempo reale i repertori di tutte le 54 filiali a livello globale - o collaborare per creare un commento musicale inedito”, racconta Razzini: “In sostanza, non si tratta semplicemente di quotare una canzone per una determinata scena: quello che facciamo è lavorare in modo sartoriale sui singoli progetti, spaziando dal catalogo al repertorio frontline del nostro gruppo, puntando molto - a livello globale - sulle attività local”. 
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Valorizzare prima di monetizzare: la musica ubiqua

Sony Music Publishing, negli ultimi mesi, ha siglato partnership con realtà non convenzionali - almeno per quanto riguarda l’editoria musicale - come <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-746063/sony-music-publishing-partner-di-musicomics-2024">Musicomics</a> e <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-746435/venezia-sony-music-publishing-partner-di-kilian-paris">Kilian Paris</a>: questo tipo di operazioni, racconta Razzini, vanno al di là del task tradizionale dei music publisher, per abbracciare una filosofia ben precisa e molto più profonda. “Un repertorio così ampio, variegato e trasversale come quello di Sony Music Publishing mi permette di avere un punto di osservazione privilegiato: ovunque ci sia un contenitore di creatività commerciale, la musica ha sempre l’opportunità di inserirsi, perché è uno strumento di comunicazione - e, perché no, di marketing - dalla potenza incredibile. Siamo noi editori, quindi, che non dobbiamo porci dei limiti, al di là del mainstream e dei numeri sui DSP: il nostro lavoro, all’interno della filiera, è il più ‘antico’ - 250 anni, per la precisione, anno più, anno meno - proprio perché solo relativamente legato alla tecnologia che permette la fruizione delle opere. L’editore deve acquisire repertorio inedito, dargli innanzitutto dignità, tutela e gestione, e poi fornire gli strumenti per garantire uno sviluppo che non sia banalmente sinonimo di mercificazione, ma di sviluppo e diffusione commerciale che comporti un introito per gli autori e un consolidamento - non solo economico - del loro repertorio. Credo sia il lavoro più bello del mondo”. 
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Superare sync e sonorizzazioni: un nuovo approccio al lavoro del publisher

Detto che non c’è un “posto giusto” per la musica, perché - appunto - la musica può essere valorizzata ovunque, quali sono le nuove frontiere da esplorare perché l’editoria musicale continui nella propria fondamentale missione di sostegno e promozione di autori e opere? “Occorre superare i concetti di sincronizzazione e sonorizzazione, per iniziare a pensare alle opere come elementi di co-marketing e co-branding più specifici e verticali”, spiega Razzini: “La musica ha una versatilità, una fruibilità, una elasticità e un'adattabilità uniche, proprio in quanto prodotto immateriale: io non sono un creativo, ma devo mettere a disposizione degli autori, che lo sono, i contesti giusti per permettere loro di dare sfogo alla loro creatività. Oggi i marchi sono alla ricerca di elementi distintivi, in grado di comunicare un’identità e un posizionamento precisi, e la musica e gli artisti, in questo senso, possono essere determinanti, prima ancora a livello creativo che di mero marketing. Quindi non vedo particolari ambiti specifici - che siano l’automotive, la moda, o altro - ma più un approccio nuovo, rivoluzionario: si tratta, in sostanza, di far dialogare il mondo degli artisti con quello dei brand, non - banalmente - di promuovere un marchio facendo indossare a un interprete un determinato vestito sul palco di Sanremo. Mi riferisco a partnership molto identitarie, come quella tra i Maneskin e Gucci, dove l’artista non è un semplice testimonial, ma quasi un partner: credo che, in questa direzione, ci sia ancora molto margine di crescita, soprattutto per operazioni ad hoc. In un contesto del genere, deve essere la sensibilità dell’editore nei confronti del catalogo che gestisce ad accendere delle nuove opportunità nel portare progettualità inedite”. 
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Il “patrimonio di memoria” sul quale l’Italia è seduta

“C’è una società del gruppo Sony Music Publishing, EMI General Music Publishing Srl, che a inizio degli anni Novanta ha acquisito General Music, publisher fondato da giganti delle colonne sonore come Morricone, Trovajoli, Piccioni e Bacalov che gestiva i loro cataloghi. La piattaforma alla quale abbiamo licenziato i diritti fonografici online delle nostre colonne sonore, OkMusic, mi ha fornito insight relativi alle opere ascrivibili al catalogo di General Music che mi hanno fatto riflettere”, spiega Razzini: “Piccioni, per esempio, oggi è popolarissimo su TikTok. Apparentemente, è un fenomeno inspiegabile. Tuttavia, ascoltando le composizioni di Piccioni, ci si può rendere conto come la sua scrittura sia in verità molto attuale, sia per i canoni del format short video sia per il gusto contemporaneo per la selezione dei sample da parte degli artisti e dei produttori di oggi”.

“Questo - precisa Razzini - ci fa capire quanto sia importante l’eredità delle opere che gestiamo. Se, da un lato, la riscoperta sulle piattaforme è importante, dall’altro il lavoro generale di ricontestualizzazione e di valorizzazione delle opere supera la monetizzazione, e riguarda essenzialmente la conservazione di una memoria che oggi, grazie al superamento delle barriere geografiche concesso dal digitale, offre delle enormi potenzialità”. 
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Il ruolo dell'editore, tra passato e futuro

Quello del publisher è un lavoro complesso, che ha nel proprio raggio d'azione un territorio decisamente vasto, all'interno del quale – tuttavia – per orientarsi è necessario osservare una regola fondamentale. “Tenere la musica sempre al centro - osserva Razzini – mettendosi al servizio di autori e produttori, con i quali è indispensabile instaurare un rapporto di collaborazione e sviluppo molto stretto al fine di perseguire il risultato comune di consolidare i repertori e insieme portarli all’attenzione del mercato, con qualsiasi strumento a nostra disposizione. Insomma, essere i partner più vicini degli artisti, quelli di ieri così come quelli di domani”. Pensare al futuro, oggi più che mai, è quanto mai strategico, non solo in chiave artistica: Sony Music Publishing Italy, da ormai quasi un anno, è partner di <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-743894/futures-italian-scouting-project-un-progetto-formatico-di-woodworm">Futures</a>, iniziativa avviata da Woodworm Publishing finalizzata alla ricerca non solo di giovani autori e artisti, ma anche di aspiranti professionisti da inserire nell'industria musicale. “E' una ricerca per così dire a doppio spettro”, conclude Razzini: “Sia dal punto di vista artistico che manageriale. Ed è estremamente interessante: lo scopo è rendersi disponibile come interfaccia sul mercato per cercare nuovi autori, nuovi cantautori, nuovi player, e - dal punto di vista manageriale - qualcuno che voglia diventare un A&amp;R di un editore, di un'etichetta, o di un'agenzia di booking, e che provenga da un percorso diverso da quelli ormai considerati istituzionali nel nostro settore. Credo sia proprio quest'ultima la cosa più stimolante di questo progetto: se le nuove leve vengono formate tutte allo stesso modo il rischio è che – insieme al loro percorso educativo - si standardizzi anche la loro visione. E questo, oggi soprattutto, non ci aiuta”.

'Valorizzare la musica, ovunque': la visione di Roberto Razzini

'Al servizio di autori e opere': parla il Managing Director di Sony Music Publishing Italy

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha fatto sapere di essere pronta a esaminare il <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-748885/tiktok-governo-usa-pronto-rimuovere-app-store-google-play-19-gennaio">ricorso d’urgenza presentato da TikTok e Bytedance</a> per cercare di bloccare la disposizione varata dall’amministrazione Biden che potrebbe portare alla chiusura della piattaforma sul mercato americano: la più alta corte della magistratura del paese discuterà l’istanza il prossimo 10 gennaio, ad appena una settimana e due giorni dalla deadline fissata dal Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act.

I giudici hanno fissato al 27 dicembre prossimo il termine entro il quale le controparti dovranno presentare le proprie memorie, con un’ulteriore scadenza - il 3 gennaio - per il deposito di eventuali repliche. Nel caso, il 10 gennaio, la Corte Suprema non dovesse accogliere il ricorso presentato dall’azienda, TikTok e Bytedance avranno appena 10 giorni per cessare le operatività sul territorio statunitense: in questo frangente Bytedance non potrà nemmeno contare sulla probabile benevolenza di Donald Trump, che nei giorni scorsi ha addirittura ricevuto presso la sua residenza di Mar-a-Lago il CEO di TikTok Shou Zi Chew: la cerimonia di insediamento del presidente eletto avrà luogo, infatti, il giorno immediatamente successivo alla deadline fissata dalla legge bando, il 20 gennaio.

USA, la Corte Suprema esaminerà il ricorso di TikTok

L’audizione fissata per il 10 gennaio, a nove giorni dalla scadenza fissata dalla legge bando

Sono le collecting NUOVO IMAIE e&nbsp;SIAE e la società di produzione musicale Clockbeats i partner istituzionali dei <a href="https://www.rockol.it/tutto-su/rockol-awards-2024-501660">Rockol Awards 2024</a>, manifestazione organizzata da Rockol che premia il migliore album italiano e il miglior live italiano dell’anno.

“Anche quest’anno SIAE torna a sostenere i Rockol Awards, siamo infatti convinti che celebrare l’eccellenza italiana sia una delle mission della Società, e certi che un punto di riferimento per il mondo della musica come è Rockol possa restituire un’immagine accurata di quella eccellenza, continuiamo a essere al fianco dei progetti che si basano sull’attenzione alla creatività di autori ed editori, struttura portante della nostra Società e del nostro patrimonio culturale”, commenta il Presidente della SIAE Salvatore Nastasi.

"Fin dall'inizio abbiamo vissuto i Rockol Awards come un'occasione importante e di valore per incontrare gli artisti, ma anche i rappresentanti e gli esperti del settore musicale. Il Premio del NUOVO IMAIE, assegnato durante l'evento che la nostra collecting sostiene da tempo, sottolinea l'importanza del nostro lavoro di tutelare con sempre maggiore efficacia i diritti connessi di chi fa musica", ha dichiarato il Presidente del NUOVO IMAIE Andrea Miccichè.

“Clockbeats ha scelto di sostenere i Rockol Awards per ribadire la nostra missione di dare voce e opportunità agli artisti, in particolare quelli emergenti, aiutandoli a costruire carriere solide in un settore competitivo come quello musicale. Da sempre crediamo nella creatività e nell’innovazione, offrendo spazi e strumenti che permettono ai talenti di esprimere appieno il proprio potenziale artistico”, ha fatto sapere Paolo Mantini, CEO di Clockbeats.

Le votazioni sono aperte dalle ore 10 del 2 dicembre 2024,&nbsp;e proseguiranno fino alle ore 10 dell'8 gennaio 2025. Il meccanismo del voto è davvero molto elementare. Per avere accesso alla votazione è sufficiente avere un account Facebook oppure un account Rockol. Vanno però tenute presenti poche semplici avvertenze:

<ul>
	<li>non è possibile cambiare un voto una volta attribuito</li>
	<li>è possibile completare la votazione in momenti diversi (ad esempio votando oggi il Miglior Live&nbsp;e in un secondo momento il Miglior Album, e viceversa).</li>
	<li>si potrà esprimere un solo voto per ogni categoria: la moltiplicazione di identità tramite account email fittizi effettuata in maniera sistematica e organizzata potrà comportare l'annullamento del voto espresso per mezzo degli stessi.</li>
</ul>

Ogni settimana pubblicheremo una classifica parziale così da permettere di seguire lo svolgersi dell'andamento della votazione nelle due categorie, quella del Miglior Album e quella del Miglior Live.

Nelle righe a seguire potete consultare gli elenchi dei musicisti che potranno essere votati nelle due categorie.

<h2>Migliore album italiano</h2>

<a href="http://www.rockol.it/artista/anna">Anna</a> - Vera Baddie

<a href="http://www.rockol.it/artista/any-other">Any Other</a> - Stillness, stop: you have a right to remember

<a href="http://Paolo Benvegnù">Paolo Benvegnù</a> - È inutile parlare d’amore

<a href="https://www.rockol.it/artista/bigmama">BigMama</a> - Sangue

<a href="https://www.rockol.it/artista/vasco-brondi">Vasco Brondi</a> - Un segno di vita

<a href="http://www.rockol.it/artista/anna-castiglia">Anna Castiglia</a>&nbsp;- Mi piace

<a href="http://www.rockol.it/artista/clara">Clara</a> - Primo

<a href="http://www.rockol.it/artista/club-dogo">Club Dogo</a> - Club Dogo

<a href="https://www.rockol.it/artista/co-sang">Co'sang</a> - Dinastia

<a href="https://www.rockol.it/artista/coca-puma">Coca Puma</a> - Panorama Olivia

<a href="https://www.rockol.it/artista/colapesce-e-dimartino">Colapesce Dimartino</a> - Lux Eterna Beach

<a href="http://www.rockol.it/artista/cosmo">Cosmo</a> - Sulle ali del cavallo bianco

<a href="https://www.rockol.it/artista/dargen-d-amico">Dargen D'Amico</a> - Ciao America

<a href="http://www.rockol.it/artista/ditonellapiaga">Ditonellapiaga</a> - Flash

<a href="https://www.rockol.it/artista/fast-animals-and-slow-kids">Fast Animals and Slow Kids</a> - Hotel Esistenza

<a href="http://www.rockol.it/artista/fulminacci">Fulminacci</a> - Infinito +1

<a href="http://www.rockol.it/artista/geolier">Geolier</a> - Dio lo sa

<a href="https://www.rockol.it/artista/i-hate-my-village">I Hate My Village</a> - Nevermind The Tempo

<a href="http://www.rockol.it/artista/kid-yugi">Kid Yugi</a> - I nomi del diavolo

<a href="http://www.rockol.it/artista/la-crus">La Crus</a> - Proteggimi da ciò che voglio

<a href="https://www.rockol.it/artista/la-rappresentante-di-lista">La Rappresentante di Lista</a> - Giorni Felici

<a href="https://www.rockol.it/artista/la-sad">La Sad</a> - Odio La Sad

<a href="https://www.rockol.it/artista/lamante">Lamante</a> - In memoria di

<a href="http://www.rockol.it/artista/lazza">Lazza</a> - Locura

<a href="http://www.rockol.it/artista/mace">Mace</a> - MĀYĀ

<a href="http://www.rockol.it/artista/mahmood">Mahmood</a> - Nei letti degli altri

<a href="http://www.rockol.it/artista/angelina-mango">Angelina Mango</a> - Poké melodrama

<a href="http://www.rockol.it/artista/massimo-pericolo">Massimo Pericolo</a> - Le cose cambiano

<a href="http://www.rockol.it/artista/olly">Olly</a> - Tutta vita

<a href="https://www.rockol.it/artista/piero-pelu">Piero Pelù</a> - Deserti

<a href="https://www.rockol.it/artista/rose-villain">Rose Villain</a> - Radio Sakura

<a href="https://www.rockol.it/artista/salmo-and-noyz-narcos">Salmo &amp; Noyz Narcos</a> - Cvlt

<a href="http://www.rockol.it/artista/subsonica">Subsonica</a> - Realtà aumentata

<a href="http://www.rockol.it/artista/tananai">Tananai</a> - Calmocobra

<a href="https://www.rockol.it/artista/tre-allegri-ragazzi-morti">Tre Allegri Ragazzi Morti</a> - Garage Pordenone

<h2>Migliore live italiano</h2>

<a href="http://www.rockol.it/artista/alfa">Alfa</a> 
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<a href="https://www.rockol.it/artista/pinguini-tattici-nucleari">Pinguini Tattici Nucleari</a> 
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<a href="https://www.rockol.it/artista/salmo-and-noyz-narcos">Salmo &amp; Noyz Narcos</a> 
<a href="http://www.rockol.it/artista/santi-francesi">Santi Francesi</a> 
<a href="http://www.rockol.it/artista/subsonica">Subsonica</a> 
<a href="http://www.rockol.it/artista/tedua">Tedua</a> 
<a href="http://www.rockol.it/artista/ultimo">Ultimo</a> 
<a href="http://www.rockol.it/artista/ornella-vanoni">Ornella Vanoni</a> 
<a href="http://www.rockol.it/artista/zucchero">Zucchero</a>

Per costituire il panel dei candidati votabili abbiamo preso in considerazione nuovi album e concerti/tour, di artisti italiani usciti o avvenuti nel periodo che va dal 1° novembre 2023 al 31 ottobre 2024. 
All'interno di questo arco temporale sono stati selezionati dalla redazione di Rockol 35 album e 35 concerti. Per la categoria album sono state considerate solo pubblicazioni con nuove canzoni. Non sono state considerate ristampe, edizioni speciali di album originariamente usciti fuori dal periodo, dischi dal vivo, raccolte ed EP. Per la sezione concerti, invece, sono stati considerati sia tour che concerti singoli.

I&nbsp;<a href="https://www.rockol.it/awards-candidati">Rockol Awards 2024</a>&nbsp;sono realizzati in partnership con <a href="https://clockbeats.com/">Clockbeats</a>,&nbsp;<a href="https://www.nuovoimaie.it/">NUOVOIMAIE</a> e&nbsp;<a href="https://www.siae.it/">SIAE</a>.

<h2>Per segnalazioni e domande</h2>

Potete contattarci all'indirizzo&nbsp;<a href="mailto:awards@rockol.it">awards@rockol.it</a>

Rockol Awards con SIAE, Nuovo Imaie e Clockbeats 

Ecco i partner istituzionali dell’edizione 2024 della manifestazione

Il 2024 è stato sicuramente un anno particolarmente prolifico per i residency tours.&nbsp;Sono infatti molteplici gli eventi di successo che hanno conquistato l’approvazione del pubblico: il tour degli U2 alla Sphere di Las Vegas ha ridefinito il concetto di esperienza dal vivo, Billy Joel ha concluso la sua decennale esperienza al Madison Square Garden di New York da 104 concerti, mentre Adele ed il suo team hanno ideato e realizzato una imponente arena da 75.000 persone costruita appositamente per le sue 10 date di Monaco, la quale ha permesso loro di entrare nel guinness dei primati. Sebbene non esista una definizione univoca di residency tour, una descrizione convincente potrebbe essere tournée di un artista le cui date vengono svolte all’interno di un’unica location, in maniera più o meno esclusiva rispetto ad altre località di una medesima area geografica. Anche l’Italia non è estranea a questa categoria di eventi, spesso legati a location impresse nella memoria di molti appassionati, come La Bussola di Sergio Bernardini a Marina di Pietrasanta, teatro - per esempio - delle ultime date di Mina nel 1978. Il 2024 ha infatti sancito anche nel nostro paese l’importante ruolo delle&nbsp;residencies nel panorama dell’intrattenimento dal vivo: dai 10 show dei Club Dogo al Forum di Assago ai 7 concerti di Vasco Rossi a San Siro, per arrivare alle uniche 6 date europee di David Gilmour al Circo Massimo di Roma (nella foto). Questo articolo si pone l’obbiettivo di offrire una panoramica dei caratteri distintivi di una&nbsp;residency, evidenziando al contempo le motivazioni che spingono i promoters ad adottare questa formula, in contrapposizione a quella del tour tradizionale.

Quando si parla dei residency tours la mente non può che portare a Las Vegas. Sono tantissimi gli artisti che hanno scelto di realizzare tour esclusivi e molto duraturi, perfino pluriennali, in questo luogo, già a partire dagli anni 40 del secolo scorso. La città possiede infatti una delle caratteristiche strutturali che spesso si riscontra nei centri atti ad ospitare residencies: importanti flussi turistici in entrata. Tale considerazione deriva dal presupposto che, affinché questa formula funzioni, il pubblico dovrebbe potenzialmente essere in grado di rinnovarsi ad ogni sera del tour. Per tale motivo, le mete turistiche si predispongono maggiormente ad ospitare questo genere di eventi. Il Las Vegas Convention and Visitors Authority (LVCVA) – principale agenzia promotrice del turismo locale – rileva come nel 2023 i visitatori della città siano stati 40,8 milioni. Il medesimo ente stima poi come circa il 25% di tali turisti abbia partecipato ad uno show di intrattenimento, anche se il motivo della visita non fosse necessariamente collegato all’evento in sé. Non stupisce quindi che alcuni dei più popolari residencies del 2024 abbiano avuto luogo proprio in primissime destinazioni turistiche del mondo, come Roma o New York. Uno degli aspetti che più contraddistingue Las Vegas rispetto ad altre metropoli è la proporzione di turisti in rapporto ai residenti. Sulla base dei dati riportati su WorldPopulationReview.com – organizzazione indipendente a scopo di lucro impegnata a fornire dati demografici aggiornati sulla popolazione mondiale – è possibile stimare come il numero di turisti nel 2023 sia stato circa 62 volte maggiore del numero di residenti. A titolo esemplificativo, tale rapporto per la città di New York, principale meta turistica degli Stati Uniti, nel medesimo anno è stimabile in misura pari a 7. Tali numeri confermano il ruolo della città come “meta di passaggio” per molti turisti.

Le motivazioni che spingono artisti e promoters a realizzare un residency tour sono molteplici. In primo luogo, questa tipologia di eventi permette di adottare delle scelte di produzione non altrimenti percorribili attraverso un tour tradizionale, creando delle esperienze uniche e irripetibili per i fan. Nella progettazione delle date a Monaco di Adele, l’artista espresse il desiderio di voler accorciare il più possibile le distanze con il proprio pubblico, facendo in modo che anche i fan più lontani si sentissero coinvolti appieno nello show. Matt Askem – direttore creativo di Adele – dichiara: “Non voleva esibirsi in uno stadio standard, dove ci sono file e file di persone e non si può avere un rapporto con loro. La sua idea era quella di abbracciare il pubblico (…) e che il pubblico fosse avvolto intorno al palco come in un anfiteatro”. A tale scopo venne anzitutto realizzato un b-stage attraverso la costruzione di una passerella lunga 200 metri che ripercorresse tutta l’area parterre, ma soprattutto venne appaltata a Solotech – azienda inglese leader mondiale nelle tecnologie audiovisive e di intrattenimento – la progettazione di un imponente schermo a led. La creazione entrò nel guinnes dei primati per essere il più grande led wall continuo mai realizzato per un evento live temporaneo, dalla larghezza di 220 metri e dalla superficie di 4.159,7 metri quadrati. Simili conclusioni in merito al frequente uso nei residencies di elementi produttivi fatti su misura possono essere tratte analizzando anche altri tour, come ad esempio quello degli U2 alla Sphere di Las Vegas. Tuttavia, anche nel caso di spettacoli dalla produzione più semplice, questa tipologia di eventi offre diversi espedienti per personalizzare e caratterizzare l’esperienza del pubblico. Billy Joel, ad esempio, nel corso del suo pluriennale tour al Madison Square Garden di New York ha cercato di rendere unica ognuna delle 104 date variando il più possibile la scaletta e invitando ospiti d’eccezione alle varie serate, come Axl Rose, Bruce Springsteen o Olivia Rodrigo.

La realizzazione di un residency è spesso associata al conseguimento di importanti vantaggi economici, condizione talvolta discriminante per gli organizzatori nella scelta di questa categoria di eventi, a discapito di un tour tradizionale. Come più volte sottolineato da molti addetti ai lavori, benché la domanda di settore sia in costante crescita, lo sono anche i costi di produzione e di touring. Ray Waddell – presidente della divisione “Media&amp;Conferences” dell’Oak View Group – dichiara: “I calcoli sono difficili in questo momento, costa molto di più andare in tournée, costa di più produrre gli spettacoli per tutti, costa di più la manodopera. Allo stesso tempo, l'inflazione avrà un impatto sul reddito discrezionale e costringerà i fan a fare delle scelte”. Le&nbsp;residencies permettono, da un lato, di ridurre i costi logistici e di trasporto e, dall’altro, di allocare diversi costi fissi su più date, realizzando importanti economie di scala. I vantaggi economici di una&nbsp;residency non si limitano però soltanto a maggiori efficienze operative, i quali riguardano spesso anche la top line di molte aziende. Ciò accade perché i biglietti di una&nbsp;residency sono tendenzialmente più costosi rispetto a quelli di un tour tradizionale. Alcuni dati pubblicati da Forbes rivelano come il prezzo medio per i biglietti dei concerti tenuti negli Stati Uniti nel primo semestre 2024 venduti su Seatgeek – piattaforma di ticketing statunitense – sia sensibilmente più alto per le&nbsp;residencies. I primi 3 concerti per prezzo medio di rivendita appartengono tutti a residency tours e sono rispettivamente Adele ($1.462), Phish ($1.228) e U2 ($831).

Accanto agli aspetti precedentemente trattati, esistono altre ragioni che giustificano l’organizzazione di una&nbsp;residency, rispetto ad un tour tradizionale, come ad esempio la presenza di importanti esternalità positive per un territorio, la creazione di nuove opportunità di branding per l’artista, la possibilità di far esibire musicisti non intenzionati ad affrontare tournée impegnative. Ho avuto modo di affrontare questi temi con Mimmo D’Alessandro – fondatore e amministratore delegato di D’Alessandro e Galli – nell’ ambito del residency tour di David Gilmour organizzato tra settembre e ottobre 2024 al Circo Massimo di Roma. D’alessandro rivela come l’idea della residency sia nata dal desiderio in capo all’artista di realizzare un’esperienza esclusiva e suggestiva per il proprio pubblico. L’agenzia propose diverse location alternative, tra cui un’area adiacente alla torre di Pisa, ma la scelta finale ricadde sul Circo Massimo di Roma. Certamente non è un caso che le uniche date nel vecchio continente dell’ex-cantante dei Pink Floyd si siano svolte nella metropoli europea col più alto tasso di crescita turistica, così come certificato dalla City Destinations Alliance – la più importante associazione di riferimento delle principali DMOs (Destination Management Organizations) europee. Il CEO di D’Alessandro e Galli riporta infatti come il 43% del pubblico fosse di origine straniera, proveniente da tutto il mondo, aggiungendo anche come i residencies costituiscano per lo spettatore l’opportunità di unire l’esperienza del concerto con quella del viaggio (il così detto “gig-tripping”). Quest’ultimo aspetto permette la generazione di importanti esternalità economiche positive all’interno del territorio in cui il tour va in scena. Uno studio condotto dall’ Università di Pisa in collaborazione con Assoconcerti stima che le 6 date di David Gilmour abbiano creato un indotto economico per il territorio romano pari a circa 61 milioni di euro. Mimmo D’alessandro conferma altresì come l’organizzazione delle date nell’ambito di un’unica location abbia permesso di conseguire importanti efficienze operative, specialmente legate ai costi di produzione e di allestimento della venue. Viene sottolineato come il Circo Massimo, di per sé, non sia un luogo adibito allo svolgimento di spettacoli dal vivo. Di conseguenza, le spese necessarie alla sua messa in opera possono essere ingenti. L’organizzazione di più date nella stessa venue ha dato la possibilità di ammortizzare questi costi, distribuendoli su più giornate ed evitando che gravino su un unico show, cosa che avrebbe determinato certamente un incremento del prezzo dei biglietti.

In conclusione, i residency tours hanno certamente ricoperto un ruolo da protagonista all’interno della scena musicale globale del 2024 ed è ragionevole prevedere che il loro peso nel mondo dei live sia destinato a crescere. Inoltre, la costruzione di location permanenti atte ad ospitare questa categoria di eventi non può che alimentare questo trend. A tal proposito, Sphere Entertainment – società americana responsabile della creazione della Sphere di Las Vegas – ha recentemente annunciato che collaborerà con il Dipartimento della Cultura e del Turismo di Abu Dhabi per realizzare una location similare anche negli Emirati Arabi Uniti, cavalcando la crescita di settore che da diversi anni sta interessando questo territorio. Future ricerche sul tema potrebbero tuttavia indagare l’impatto sulla sostenibilità di questa classe di eventi. Infatti, se da un lato, le&nbsp;residencies riducono drasticamente gli spostamenti degli artisti e della loro crew, dall’altro non possono che incentivare quelli dei fan, chiamati a percorrere anche notevoli distanze per raggiungere l’artista. La determinazione dell’effetto congiunto è tutt’altro che scontata ed ulteriori approfondimenti possono contribuire a svelare nuove sfaccettature del fenomeno.

Residency, le ragioni del successo (anche italiano) di un format

Le serie di live si fanno più stanziali per ottimizzare i costi e migliorare le produzioni. Ma...

Warner Music Italia e Musa hanno annunciato di aver messo a disposizione tre borse di studio per il corso di Formazione Continua in Music Marketing and Branding, in partenza il prossimo marzo allo IED -&nbsp;Istituto Europeo di Design&nbsp;di Milano: l’iniziativa, si legge nella nota diffusa dalla label, mira a “promuovere inclusione e pluralità anche nei mondi creativi dell’industria musicale italiana”.

Il bando, spiegano i promotori, “punta a facilitare l’accesso a percorsi formativi altamente specializzati, ma anche a sensibilizzare sulla standardizzazione delle voci che trovano più spazio nel settore musicale, ponendo dunque particolare attenzione a chi è meno rappresentato nella&nbsp;Music Industry italiana: l’obiettivo è favorire l’ingresso di nuovi talenti motivati a lavorare in questo mondo, promuovendo una maggiore pluralità e prospettive nel mondo creativo e culturale”.

Le candidature si apriranno a partire dal 7 gennaio 2025 tramite il sito ied.it e le selezioni si terranno entro la fine dello stesso mese: per le tre persone selezionate, le borse di studio copriranno l’intera retta di frequentazione dei corsi.

Warner Music Italy, tre borse di studio in collaborazione con IED

Un bando per promuovere inclusione e pluralità nell’industria musicale italiana

Il Comune di Sanremo predisporrà entro il prossimo febbraio una manifestazione di interesse per individuare un partner in vista dell’organizzazione del Festival di Sanremo 2026, in ottemperanza alla <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-748645/festival-di-sanremo-il-tar-assegnazione-illegittima-alla-rai">sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale della Liguria dello scorso 5 dicembre</a>: a farlo sapere - come riferisce l’agenzia ANSA - è lo stesso sindaco di Sanremo Alessandro Mager.

“I tempi devono essere necessariamente brevi, chi farà il Festival di Sanremo nel 2026 non potrà venire a saperlo soltanto pochi mesi prima, un timing non posso averlo, anche se sarebbe mia intenzione confezionare la procedura per la manifestazione d'interesse, più o meno contemporaneamente alla prossima edizione del Festival a febbraio 2025", ha spiegato il primo cittadino della città dei fiori a margine della conferenza stampa di “Sarà Sanremo”: "Le prospettive sono di <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-748785/festival-di-sanremo-il-comune-fa-ricorso-contro-il-tar">attendere la decisione del Consiglio di Stato</a>, che non credo possa intervenire in tempi brevissimi e quindi sicuramente lavoreremo, come Comune, per predisporre una manifestazione di interesse".

"Da avvocato, rispetto le decisioni dei giudici anche quando non le condivido come in questo caso”, ha concluso Mager: “Abbiamo dato incarico ai nostri legali di ricorrere al Consiglio di Stato e rivendichiamo la correttezza delle precedenti amministrazioni".

Festival, a febbraio la gara per Sanremo 2026

Il Sindaco Mager annuncia la manifestazione di interesse dopo la sentenza del TAR ligure

A differenza di altri DSP, SoundCloud non necessita di un intermediario: anche artisti totalmente DIY e autoprodotti possono caricare da sé i loro brani all'interno della piattaforma di streaming, che non a caso è molto utilizzata dai musicisti emergenti e dai fan più esigenti in termini di novità e trend. In quest'ottica, SoundCloud ha deciso di rendere ancora più democratico l'accesso ai suoi servizi, lanciando un piano tariffario intermedio tra quello denominato Basic (gratuito, per gli utenti) e Next Pro (ora chiamato Artist Pro, al costo di 8,25 dollari al mese). Il piano in questione si chiama semplicemente Artist, e sarà disponibile per 3,25 dollari al mese.

"Abbassando il costo, diamo ad ancora più artisti l'opportunità di entrare nell'industria musicale, trovare il loro pubblico e cominciare a monetizzare" dichiara il comunicato stampa. Il nuovo piano Artist permetterà ai suoi titolari di caricare fino a tre ore di tracce musicali, distribuire due tracce al mese anche su altre piattaforme come Spotify, Apple Music o TikTok e monetizzare ottenendo il 100% delle royalties dagli streaming su SoundCloud, oltre a vari altri servizi accessori.

SoundCloud lancia un nuovo piano a basso budget per gli artisti

La tariffa è pensata per i musicisti emergenti, i principali utilizzatori della piattaforma

Nella lettera ai dipendenti che abbiamo pubblicato in versione integrale <a href="https://www.rockol.it/news-748941/warner-music-messaggio-ceo-robert-kyncl-natale-2024-bilancio-annuale">qui</a>, emergono soprattutto tre punti qualificanti di quella che, come vuole una tradizione inaugurata negli ultimi anni da Lucian Grainge di UMG (il quale, però, privilegia l’inizio del nuovo anno per diffondere i propri memo), desidera essere anche una dichiarazione d’intenti rivolta all’industria musicale. 
&nbsp;

Talento

L’accento più forte nella lettera è stato posto sui talenti della major, presentati come un continuum che unisce fluidamente gli emergenti alle icone, la front line al catalogo. E’ stato un passaggio motivazionale e di orgoglio, in cui Kyncl ha rimarcato come Amy Allen sia diventata una delle autrici più premiate (e ‘la più richiesta’) e come artisti emergenti come Benson Boone e Teddy Swims abbiano ottenuto riconoscimenti globali; ha sottolineato il record di Bruno Mars, artista più ascoltato al mondo; ha ricordato l’espansione del catalogo che ha visto rilanciare artisti iconici come Neil Young, David Bowie e Madonna, tutti presentati come novità per le nuove generazioni al cui interno reperire per loro nuovi fan. 
&nbsp;

Innovazione

Ma tra i meriti che il CEO ha evidenziato per WMG, forse il più importante riguarda l’innovazione.

Definendo nuovamente il 2024 come l'anno del "Next 10", ovvero l’inizio di un decennio di trasformazioni, Kyncl ha ricordato tra i risultati principali ottenuti in tema di strategie e innovazione quello dell’<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-742066/mercati-emergenti-warner-music-punta-su-india-e-medio-oriente">espansione globale, con approdo in territori emergenti come l’India</a>, e gli investimenti in A&amp;R incrementati ‘in doppia cifra’. Ed ha citato tra i temi forti sia l’AI (menzionando la <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-744318/ai-a-fin-di-bene-il-caso-di-warner-e-randy-travis">ricreazione vocale di Randy Travis</a>) e i <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-744376/superfans-cosa-dice-warner-music">cambiamenti in corso sui modelli di royalty e prezzo nello streaming</a>. 
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La gestione del cambiamento

Durante i quasi due anni di mandato di Robert Kyncl come CEO di Warner Music Group (WMG), l'ex dirigente di YouTube si è concentrato nel posizionare la storica etichetta per una crescita sostenibile a lungo termine.

All'inizio del 2024, WMG ha annunciato <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-742282/warner-music-group-trimestre-da-record-con-tagli-in-arrivo">una riduzione del 10% della forza lavoro</a> e durante l’estate ha provveduto a un drastico ricambio generazionale nelle alte sfere dell’organizzazione, con l’addio di Max Lousada e di Julie Greenwald che, dopo essere stata brevemente presidente di Atlantic Music Group, è stata <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-746066/warner-music-riorganizzata-la-divisione-musica-registrata">sostituita da Elliot Grainge: il figlio d’arte (suo padre è Lucian, CEO di UMG)</a> ha quindi riorganizzato le operazioni di Atlantic e nominato nuovi leader in10K Records e 300 Entertainment. 
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Il futuro

Innovazione e cambiamento, per Kyncl, coincidono infine con il principale impegno per il futuro: il CEO ha infatti chiesto ai suoi di continuare a innovare, con l'obiettivo di ampliare l'ecosistema musicale, far crescere la quota di mercato e intensificare il coinvolgimento dei fan.

Robert Kyncl: i punti salienti del memo ai dipendenti

Talento e innovazione al centro del messaggio

Quella di diffondere pubblicamente memo interni sta diventando una consuetudine e sta affermandosi come strumento efficace con cui la leadership delle grandi aziende comunicano a media e addetti ai lavori mentre si rivolgono, tecnicamente, alle proprie forze-lavoro.

Robert Kyncl, CEO di WMG da quasi due anni, ha fatto il punto sul 2024. Di seguito la versione integrale della sua lettera ai dipendenti.

<blockquote>
Ciao a tutti,

volevo prendermi un momento per ringraziarvi per la vostra incredibile dedizione e passione nell’ultimo anno.

A gennaio avevo parlato del 2024 come dell’Anno dei Prossimi 10, in cui ci siamo mossi per prepararci al prossimo decennio. Abbiamo chiuso l’anno con l’artista più ascoltato al mondo, la canzone numero uno dell’anno e l’autore più richiesto dell’anno. So che gli ultimi dodici mesi sono stati intensi, e sono davvero grato a tutti voi per essere stati all’altezza della situazione. Abbiamo raggiunto risultati che solo un team davvero collaborativo e impegnato avrebbe potuto ottenere… Abbiamo contemporaneamente dato il massimo per i nostri artisti e autori, mentre affrontavamo il duro lavoro del cambiamento.

E il cambiamento è una necessità in questo settore… La musica non è niente senza il nuovo. Nuovi suoni, nuove idee, nuove estetiche, direzioni diverse. È questo che si fa notare. È questo che si staglia dal rumore. Quel colpo di originalità è ciò che dà a questa industria la sua energia e il suo ottimismo.

Ci sono innumerevoli esempi di successi innovativi in tutta l’azienda. In una nota come questa, non posso essere esaustivo, quindi perdonatemi se scelgo solo alcuni esempi per evidenziare la nostra traiettoria.

NUOVI TALENTI

A proposito di nuovi talenti di impatto, quest’anno siamo stati leader nell’industria.

Benson Boone ha avuto la più grande canzone del 2024 a livello globale, e Teddy Swims ha dominato negli Stati Uniti, il mercato più grande. Entrambi sono firmati con Warner Records e Warner Chappell, e sono candidati come Miglior Nuovo Artista ai Grammy. Amy Allen è diventata l’autrice più richiesta al mondo ed è nominata come Cantautrice dell’Anno ai Grammy, insieme a Jessi Alexander e RAYE di Warner Chappell Music.

A livello globale, abbiamo una straordinaria nuova generazione che illumina il futuro, tra cui Artemas, Aziya, Bea and her Business, BENNETT, Bug Eyed, Dasha, Florence Road, Forrest Frank, Jeff Satur, Jordan Adetunji, The Marías, Michael Marcagi, Tokischa, Roxy Dekker, TitoM e Yuppe.

NUOVE VETTE

Abbiamo anche aiutato artisti e autori affermati a raggiungere nuove vette, raccontando le loro storie in modi audaci e innovativi.

Bruno Mars è diventato ufficialmente l’artista più ascoltato al mondo (un record con 138 milioni di ascoltatori mensili su Spotify!), anche grazie a nuove collaborazioni, inclusa quella con ROSÉ, che ha a sua volta stabilito nuovi record di streaming per un solista K-pop.

Poi c’è la radicale novità di Charli XCX con “Brat” o il ritorno record di Linkin Park con un nuovo cantante. E progetti incredibili da star internazionali come Alex Warren, Ana Mena, Burna Boy, Dua Lipa, Ed Sheeran, Gunna, Lil Uzi Vert, Megan Thee Stallion, e tanti altri. Le ristampe di artisti iconici come David Bowie, Madonna, Neil Young e Talking Heads hanno attirato nuovi fan e incrementato gli streaming.

NUOVO MONDO

Non abbiamo solo aiutato i nostri artisti e autori a fare cose nuove, coraggiose e dirompenti, ma ci siamo impegnati a rispettare gli stessi standard. L’industria è a un punto di svolta, e i cambiamenti che abbiamo introdotto quest’anno ci mettono in una posizione di vantaggio.

C’è ancora molto lavoro da fare, ma stiamo diventando sempre più forti, veloci e audaci. Come ho detto in precedenza, concentrazione e semplicità portano grande intensità e impatto:

- Grazie ai cambiamenti introdotti, abbiamo mantenuto la promessa di investire di più nella musica… aumentando i nostri investimenti in A&amp;R a doppia cifra.

- Abbiamo dato priorità alla crescita della quota di mercato, portando leader innovativi in mercati chiave come gli Stati Uniti con Atlantic e il Giappone, mentre investivamo in talenti e imprenditori in territori ad alta crescita come l’India.

- Abbiamo reso il mondo più piccolo, semplificando la nostra azienda per rendere più facile agli artisti emergere a livello globale, mentre globalizzavamo completamente il nostro catalogo e i nostri servizi di distribuzione.

- Abbiamo sostenuto con successo l’innovazione nei modelli di prezzi e royalties sui servizi di streaming, dimostrando al contempo il potenziale dell’intelligenza artificiale (con Randy Travis che rimane il mio esempio personale preferito!).

Il filo conduttore è la nostra forte capacità di amplificare voci uniche, aumentare il contrasto e portare lo shock del nuovo. Guardando al 2025, sfruttiamo questa esperienza… vogliamo espandere l’ecosistema musicale mentre, cosa cruciale, aumentiamo la nostra quota. La nostra missione è trasformare i sogni in celebrità e il pubblico in fan.

Spero che voi e i vostri cari possiate godervi una meritata pausa. Ci aspettano tante cose emozionanti nel 2025!

Robert
</blockquote>

La nota di Robert Kyncl ai dipendenti di Warner Music

Il memo, diffuso ai media in versione integrale, fa il punto sul 2024 di WMG

Creare musica partendo da altra musica utilizzando l'intelligenza artificiale generativa comporta rischi significativi in termini di copyright. E, come è noto, <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-745385/intelligenza-artificiale-maxi-cause-delle-major-a-suno-e-udio">major come Universal Music Group, Sony Music Entertainment e Warner Records negli scorsi mesi hanno citato in giudizio le startup Udio e Suno</a>, accusandole di aver utilizzato indebitamente canzoni protette da copyright per addestrare i loro prodotti di AI generativa. 

Il rischio molto concreto di nuove e pesanti cause legali ha spinto alcuni fondatori di startup a cercare modalità alternative per generare musica con l'AI senza attirare l'ira delle case discografiche e degli artisti.

In chiusura di un 2024 frenetico sotto questo aspetto, ecco una micro-panoramica di tre fra le più attive e avanzate al momento. 
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Beatoven.ai

Beatoven.ai è una startup fondata tre anni fa che vende musica generata con AI per podcaster, streamer e altri creatori ed afferma di operare acquistando tracce originali e pagando musicisti e produttori per ‘bulk’ da 200-400 campioni musicali (brevi riff di chitarra o progressioni di accordi). 

Secondo Mansoor Rahimat Khan, co-fondatore e CEO di Beatoven, per circa un mese di impegno il compenso medio erogato al musicista è di circa 500 dollari ma, in caso di attività e quantità superiori, un artista noto può guadagnare fino a 2500 o 3000 dollari.

Beatoven ha recentemente collaborato con Musical AI, una startup che ha sviluppato un metodo per prendere una canzone generata con AI e attribuirla ai musicisti che potrebbero averne influenzato il suono (ad esempio stabilendo che una canzone è per metà riconducibile a Lana Del Rei e per un terzo ai Pearl Jam).

Secondo l’accordo, Beatoven trattiene il 65% dei ricavi e il 35% va a Musical AI, che a sua volta conserva circa il 5%, mentre il restante 30% viene restituito ai detentori dei diritti. Musical AI possiede un catalogo di 3 milioni di canzoni con licenza che Beatoven può utilizzare per sviluppare modelli AI con nuove capacità, come generare canzoni con testi. 
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Klay Vision

Klay è una startup AI fondata da addetti ai lavori dell'industria musicale che ha annunciato lo scorso ottobre una partnership con UMG per creare un “modello etico di base” per la generazione musicale che rispetti il copyright. L’azienda ha recentemente assunto Björn Winckler, che in precedenza aveva lavorato sull'AI musicale presso Google DeepMind, come responsabile della ricerca.

Klay Vision è una startup emergente nel settore dell'intelligenza artificiale (AI) applicata alla musica. Fondata da Thomas Hesse, ex presidente del settore digitale di Sony Music, insieme al produttore e tecnologo Ary Attie e a Björn Winckler, precedentemente ricercatore presso Google DeepMind, l'azienda si propone di sviluppare modelli AI etici per la generazione musicale, collaborando strettamente con l'industria musicale e i suoi creatori.

Recentemente Klay Vision ha avviato una collaborazione strategica con Universal Music Group (UMG) per creare un modello AI etico e commerciale destinato alla generazione di musica, rispettando i diritti d'autore e lavorando in sinergia con artisti e professionisti del settore.

Tra i suoi principali concorrenti si possono citare Splash, una piattaforma che utilizza l'intelligenza artificiale per facilitare la creazione musicale, permettendo agli utenti di comporre brani in modo intuitivo e Audioshake, startup che sfrutta l'AI per separare le tracce audio, consentendo la manipolazione e il remixaggio di elementi musicali individuali. 
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Moises 

Moises è una startup brasiliana fondata nel 2019 che offre un'applicazione dedicata principalmente a musicisti, studenti e appassionati, consentendo loro di separare le tracce audio, regolare il tempo e il pitch, e rimuovere o isolare strumenti specifici da brani musicali. 

Uno dei modi con cui l'azienda ottiene musica per addestrare la sua AI è pagando i cantanti affinché vadano in studio, e invia loro un assegno quando gli utenti selezionano la loro voce all'interno dell’app: secondo Eddie Hsu, co-fondatore e COO di Moises, "Il miglior modo per onorare gli artisti è pagare per le loro registrazioni".

Moises utilizza un modello freemium: offre una versione gratuita con funzionalità limitate e un piano premium a pagamento (Moises Pro) che include opzioni avanzate, come una qualità audio superiore, la separazione più dettagliata delle tracce e una maggiore capacità di caricamento.

Tra i suoi principali concorrenti si segnalano Audacity, un software open-source per l'editing audio; iZotope RX, meno user-friendly e progettata per utenti esperti; Splitter.ai, più basilare rispetto a Moises; VocalRemover.org, un sito web gratuito che consente agli utenti di rimuovere o isolare le voci dalle tracce audio; LALAL.AI, che come Splitter.ai non include strumenti aggiuntivi per l'esercizio e il remix; PhonicMind, orientata principalmente alla creazione di basi karaoke.

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Nella giornata di ieri, martedì 17 dicembre, si è tenuta l'assemblea dei soci di FEM - Federazione Editori Musicali per il rinnovo degli organi sociali: il Presidente uscente Paolo Franchini è stato riconfermato nel proprio ruolo. Il comitato di presidenza chiamato ad affiancarlo è composto da&nbsp;Francesca Trainini (Peermusic), Alfredo Gramitto Ricci (Edizioni Curci), Luca Gentili (Warner Chappell) e Pierangelo Mauri (Dipiu).

Il&nbsp;consiglio direttivo espresso dall'assemblea è composto da&nbsp;Mario Allione (Abramo Allione Edizioni Musicali), Franco Bixio (Edizioni Bixio), Anna Galletti (Galletti Boston), Pietro Giola (Machiavelli Music), Gilda Fulco (Intervox Italia), Piero Leonardi (Edizioni Leonardi), Claudia Mori (Edizioni Lunapark), Piero Ostali (Casa Musicale Sonzogno), Filippo Sugar (SugarMusic), Roberto Razzini (Sony Music Publishing).

“La nostra Federazione ha un ruolo sempre più importante nel panorama dell’industria musicale italiana", ha dichiarato Franchini,&nbsp;ringraziando l’Assemblea per la fiducia e presentando un piano triennale:&nbsp;"Il nostro impegno, a fianco degli autori, degli editori e dell’intera filiera dell’industria musicale è quello di essere sempre più autorevoli ed efficaci di fronte alle sfide tecnologiche, legali ed etiche che tutta la comunità creativa deve affrontare in questi anni".