Per mezzo di una nota congiunta diffusa nel tardo pomeriggio di oggi, martedì 17 dicembre, Vivo Concerti e Friends&amp;Partner, organizzatori del concerto di Capodanno offerto dal Comune capitolino ai cittadini, hanno espresso "stupore e dispiacere” per la scelta - da parte delle autorità cittadine, dopo <a href="https://www.rockol.it/news-748852/polemica-comune-di-roma-concerto-capodanno-tony-effe-sessista-misogino">un’accesa polemica deflagrata lo scorso fine settimana</a> - di escludere Tony Effe dal cast dell’evento.

“In merito alle recenti polemiche intervenute circa la partecipazione dell'artista Tony Effe al Capodanno del Comune di Roma, le società Friends&amp;Partners spa e Vivo Concerti srl, quali organizzatrici dell’evento, precisano quanto segue”, spiegano le agenzia di live promoting: “Nel prendere atto della scelta del Comune di Roma di cancellare la presenza dell’artista all’evento, pur nel rispetto delle decisioni di tale Istituzione e dei suoi organi, dobbiamo rappresentare il nostro vivo stupore e dispiacere poiché tale decisione è stata presa in assenza di alcuna valida motivazione, dopo il raggiungimento di un accordo fra le parti ed addirittura dopo l’annuncio e la conferenza stampa in cui veniva annunciata e pubblicizzata la presenza di Tony all’evento”.

“A quanto sopra Pegaso Management, il management di Tony Effe, aggiunge come appaia evidente il danno di immagine subito dall’Artista a causa di questa situazione, avendo peraltro appreso quanto stava accadendo solamente dai titoli di giornale”, conclude la nota: “Pegaso, pur riservandosi ogni ulteriore riflessione, aggiunge come sia innegabile che questa vicenda abbia esposto Tony Effe a una forte pressione mediatica, rischiando di compromettere l’immagine e la carriera di uno degli artisti più rilevanti di questo 2024, trattandosi di un artista che, con la sua musica, è stato un forte motivo di aggregazione per tanti giovani che abbiamo incontrato nel corso di quest'anno”.

Tony Effe

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Tony Effe via dal Capodanno a Roma, la nota degli organizzatori

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Da Vivo Concerti e Friends&Partners ‘stupore e dispiacere’ per la scelta del Comune

Due in uno: domani sera, 18 dicembre, si svolgerà "Sarà Sanremo": una tappa importante dell’avvicinamento al Festival di Sanremo: una finale “parziale” dei giovani e la presentazione in scena dei “Big”. 
I 6 giovani sopravvissuti alle precedenti puntate del “talent” in seconda serata su Rai2 approdano su Rai1, in prima serata, dal Casinò, per contendersi 3 dei 4 posti disponibili per la gara delle nuove proposte di Febbraio. Il 4° posto sarà in palio per uno dei due artisti provenienti da Area Sanremo. A condurre la serata ci sarà Alessandro Cattelan, mentre a giudicare saranno la commissione musicale, composta da Ema Stokholma, Carolina Rey, Manola Moslehi, Enrico Cremonesi e Daniele Battaglia, insieme aiCarlo Conti e Claudio Fasulo (fuori onda). I&nbsp;giovani in gara: Angelica Bove, Alex Wyse, Mew, Selmi, Settembre, Vale LP e Lil Jolie, che si affronteranno in scontri diretti - con estrazione con&nbsp;teste di serie.&nbsp;Da Area Sanremo partecipano Etra e Maria Tomba.

<h2>I Big (con lo scherzo del 31°...)</h2>

L’altro filone della serata sarà la presentazione dei Big in gara a febbraio, introdotti da Carlo Conti con l’annuncio dei titoli delle canzoni. Conti, durante la conferenza stampa di oggi al Teatro del Casinò, ha anticipato che domani verrà rivelato il nome del Big numero 31: una coppia inedita, dice. Da come è stato raccontato, Conti ha lasciato intedere che sarà uno scherzo - citando pure "Amici miei". Lo scopriremo domani - di certo non si tratta dei Jalisse ("che in qualche modo saranno comunque presenti perché citati nel testo di una canzone in gara"), con ogni probabilità sarà qualcuno in promozione di qualcosa.&nbsp;

“Ci tenevo a reinserire la corsa separata dei giovani, perché nei miei precedenti Sanremo ho avuto la fortuna di scoprire talenti come Mahmood, Gabbani e Irama, e anche Serena Brancale, che quest’anno ritrovo nei Big,” ha raccontato Conti. Tra gli altri annunci della conferenza stampa, c’è la presenza di Selvaggia Lucarelli come opinionista al Dopofestival, invitata da Cattelan.

<h2>Sanremo, la RAI e il TAR</h2>

Oltre al mistero del presunto 31° Big, a tenere banco per buona parte della conferenza stampa è stata la questione del <a href="http://www.rockol.it/news-748645/festival-di-sanremo-il-tar-assegnazione-illegittima-alla-rai">rapporto tra il Comune di Sanremo e la Rai, messo in discussione dal TAR della Liguria,</a> che ha decretato la necessità di mettere a gara la prossima edizione del Festival attraverso una manifestazione di interesse. In conferenza stampa erano presenti sia la dirigenza Rai che i rappresentanti del Comune, tutti concordi nel sottolineare come il rapporto tra la città e l’emittente sia inscindibile.

Il sindaco di Sanremo, Alessandro Mager, ha spiegato: “Il TAR della Liguria ha stabilito che, dalla prossima edizione, il Festival dovrà essere assegnato attraverso una manifestazione di interesse, che valuterà e lo assegnerà a&nbsp;chi presenterà la proposta più adeguata. Io sono un avvocato, rispetto le decisioni dei giudici anche quando non le condivido, come in questo caso. Abbiamo costituito un gruppo di lavoro, perché già nella prossima estate si dovrà sapere chi organizzerà il Festival. Comunque&nbsp;abbiamo fatto ricorso, perché rivendichiamo la correttezza di come abbiamo agito negli scorsi anni, collaborando con la Rai”.

Gli fa eco Marcello Ciannamea, Direttore della Direzione Intrattenimento Prime Time: “Anche la Rai sta predisponendo un ricorso al Consiglio di Stato. È condivisibile l’idea che il rapporto con il Comune debba proseguire: Sanremo e la Rai sono inscindibili”.

Carlo Conti ha aggiunto, infine: “Da spettatore non posso immaginare Sanremo senza la Rai. Se non ci fosse la Rai, la maggior parte di questo discorso e di queste polemiche non ci sarebbero. Anche questo è Sanremo.”

<h2>Tony Effe</h2>

Infine, una nota su Tony Effe, al centro di polemiche per essere stato prima invitato e poi escluso dal Capodanno romano a causa di accuse di sessismo nei testi delle sue canzoni. Conti e la Rai hanno confermato che non c’è alcuna intenzione di escludere Tony Effe dal Festival, aggiungendo che il suo brano “stupirà” il pubblico quando sarà ascoltato sul palco.

Sanremo

Sanremo: “Festival e Rai sono inscindibili”

Come funziona "Sarà Sanremo" la serata di domani: polemiche, risposte  (e una scherzo...)

In seguito all'<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-748886/virgin-music-group-umg-acquisira-downtown-music">acquisizione da parte di UMG</a> di Downtown per 775 milioni di dollari (la storica realtà indipendente entrerà a far parte di Virgin Music Group)&nbsp;si levano&nbsp;voci di dissenso dal panorama indipendente. Le prime arrivano da Impala: l'associazione, infatti, ha dichiarato che questa mossa "suscita preoccupazione rispetto alla continua riduzione degli sbocchi&nbsp;indipendenti all'interno del mercato", anche in seguito al recente completamento dell'acquisizione di PIAS sempre da parte di UMG. "Questa mossa è parte di una chiara strategia commerciale che vuole prendere di mira la distribuzione indipendente per&nbsp;guadagnare ulteriori fette di mercato e controllo su di esso" recita il comunicato stampa.

Helen Smith, chair di Impala, arriva addirittura ad auspicare un intervento dall'alto: "Si tratta di un'ulteriore operazione di colonizzazione del nostro territorio, e ci aspettiamo che le autorità sulla concorrenza portino avanti delle scrupolose inchieste nei loro territori di competenza, in modo da bloccare queste transazioni. E' tempo di ridimensionare la posizione di mercato di UMG e riportarla a quella originaria".

Anche Martin Mills, fondatore di Beggars Group (uno dei più importanti gruppi indipendenti al mondo) non ha usato parole tenere nei confronti di Universal: "Si tratta di un ulteriore mossa da parte di UMG per fingersi la fata madrina delle etichette indipendenti. Ma in realtà c'è un lupo cattivo sotto quel travestimento" ha affermato. "L'uso cinico del logo Virgin, un tempo sinonimo di imprenditoria indipendente, non può camuffare il fatto che vogliano ottenere il dominio totale del mercato".&nbsp;

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Impala e Mills (Beggars): aspre critiche contro UMG

Il gruppo ha annunciato l'acquisizione di Downtown, riducendo la fetta di mercato delle indie

E’ stata Angelina Mango l’artista più popolare presso gli utenti italiani di TikTok nel 2024: a renderlo noto è lo stesso social network di Bytedance, che oggi - martedì 17 dicembre - ha reso note le proprie classifiche ufficiali. Nella chart degli artisti più apprezzati in Italia sulla piattaforma nel corso degli ultimi dodici mesi al secondo posto si piazza Anna Pepe, seguita da Davide Dalmonte, Jr Stit e Alfa, con - nell’ordine - Ghali, Fedez, Ultimo, Maneskin e Clara a chiudere la top ten.

Riguardo le canzoni più popolari sul social in Italia nel 2024, è salire sul gradino più alto del podio è “Gata Only” di FloyyMenor e Cris Mj, seguita dal remix di “Amore no” di Adriano Celentano e “L’ultima poesia” di Geolier e Ultimo: giù dal podio restano - nell’ordine - il remix di “Pedro” di Raffaella Carrà firmato da Jaxomy e Agatino Romero, “Sinceramente” di Annalisa, “30°C” di Anna, “I p’ me, tu p’ te” di Geolier, “Mammamì” di Petit, “Sesso e samba” di Tony Effe e Gaia e - in ultima posizione - “Si antes te hubiera conocido” di Karol G.

TikTok, le canzoni e gli artisti più popolari in Italia nel 2024

In vetta ‘Gata Only’ di FloyyMenor e Cris Mj e Angelina Mango

Time Records, etichetta indipendente bresciana nota in tutto il mondo come realtà di spicco in ambito dance, ha celebrato i quarant’anni di attività con un festa tenuta in una location esclusiva lo scorso 6 dicembre, alla quale hanno preso parte ospiti speciali e il team della label da sempre guidata da Giacomo Maiolini (nella foto). Il giorno prima, il 5 dicembre, presso la Camera di Commercio di Brescia, Maiolini ha ricevuto un prestigioso premio per i 40 anni dell'etichetta, conferito a nome della città, col quale non solo è stato riconosciuto il suo impatto - e quello della sua azienda - sulla città, ma anche il suo ruolo personale di ambasciatore di Brescia nel panorama internazionale.

"Giacomo è stato un pioniere. La sua capacità di vedere oltre il presente lo ha reso un innovatore, capace di trasformare idee visionarie in successi mondiali", ha dichiarato Albertino, storica voce di Radio Deejay.

“Giacomo Maiolini è colui che ha portato la musica dance in Italia e nel mondo”, ha commentato la star internazionale della consolle Bob Sinclar: “Ho avuto la possibilità di lavorare con lui da 7 anni, forse 8, e tutti i singoli e le hit sono magnifiche. Giacomo è la stravaganza, l’esuberanza elegante all’italiana. Se sei amico di Giacomo ti dà tutto. È l’amicizia in tutta la sua totalità”.

“Giacomo con le sue visioni, intuizioni, creazioni… Non solo ha realizzato tantissimi grandi successi… ha realizzato sogni per molti… è pazzesco… Quando penso a Giacomo penso ad una persona pazzesca”, ha aggiunto la leggenda italiana della dance Gigi D’Agostino.

Time Records, in una nota ufficiale, ha fatto sapere di “guardare al futuro con nuovi progetti in arrivo per il 2025”. “Non vogliamo solo celebrare il passato, ma vorrei guardare ancora e sempre al futuro con lo stesso entusiasmo, sorpresa e determinazione di allora”, ha dichiarato al proposito lo stesso Maiolini.

L’etichetta, conosciuta a livello mondiale come realtà di riferimento in ambito clubbing, vanta nel proprio roster artisti come gli stessi Sinclar e D’Agostino, per 120 milioni di dischi venduti e 7 miliardi di stream sulle principali piattaforme. Tra le hit principali del catalogo di Time Records figurano “Open Your Mind” degli U.S.U.R.A, “Don’t Stop” e “Boom Boom Boom” dei The Outhere Brothers, “Feel it” di The Tamperer feat. Maya, “You See the Trouble with Me” di Black Legend, “Dragostea Din Tei” degli O-Zone, “Destination Calabria” di Alex Gaudino, “In My Mind” di Dynoro e Gigi D’Agostino e “Nevermind” di Dennis Lloyd.

Time Records compie quarant’anni

La storica etichetta bresciana celebra i quattro decenni di attività, pensando al futuro

Tra i molti riassunti di fine anno che le varie piattaforme, app e servizi hanno proposto, c'è anche quello di Bandsintown, uno dei servizi di concert discovery più utilizzati al mondo. Il report, battezzato High Notes, è disponibile in versione personalizzata per gli utenti e gli artisti che lo utilizzano, ma ha anche svelato alcune statistiche rispetto al suo utilizzo in generale, che per il 2024 si attesta su standard decisamente positivi.

Stando ai dati forniti dalla società, infatti, Bandsintown ha guadagnato oltre 9 milioni e mezzo di nuovi utenti quest'anno, arrivando a quota 93 milioni di utenti attivi. Attualmente oltre 640.000 artisti e 7.000 venue sono registrati alla piattaforma, il che ha generato oltre 7 miliardi e mezzo di suggerimenti di eventi nel corso degli ultimi dodici mesi: più del doppio rispetto al 2023. Oltre 230 milioni di ricerche sono state effettuate per i biglietti dei concerti, e gli artisti registrati al servizio hanno guadagnato 275 milioni di nuovi fan sulla piattaforma.

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Bandsintown: 9 milioni e mezzo di nuovi utenti nel 2024

Il servizio di concert discovery è tra i più utilizzati al mondo

Il giorno che segnerà le sorti di TikTok negli Stati Uniti&nbsp;si avvicina sempre di più: a meno di ricorsi accolti e colpi di scena dell'ultimo momento, infatti, il 19 gennaio&nbsp;ByteDance dovrà rendere noto se vuole vendere il suo social network o se preferisce vederlo semplicemente sparire dal mercato americano. E il fatto che non si tratti di uno scherzo è già evidente dalla lettera inviata dai&nbsp;rappresentanti del governo ad Apple e Google, che ricordano alle due società di rimuovere da App Store e da Google Play l'applicazione entro la data in questione.

"Il Congresso ha concesso un ampio lasso di tempo (più di 233 giorni) perché l'azienda facesse i dovuti passaggi per adempiere agli obblighi di legge, in accordo con la timeline prescritta, in modo da proteggere la sicurezza nazionale" recita la lettera. Si rende quindi necessario, prosegue la missiva, che entro il 19 gennaio&nbsp;Apple e Google si adoperino perché ByteDance non possa più "distribuire, manutenere o aggiornare" la app attraverso i loro servizi. L'ultima speranza del colosso cinese potrebbe essere Donald Trump, che in campagna elettorale ha più volte affermato di voler salvare TikTok; peccato però che il suo mandato cominci ufficialmente solo il 20 gennaio. La scelta della data, quindi, oltre che vagamente beffarda suona piuttosto strategica.

Nel frattempo, per tentare di bloccare in extremis il provvedimento preso dal governo statunitense, Bytedance ha presentato una mozione d’urgenza alla Corte Suprema, chiedendo un temporaneo congelamento della scadenza: “Un’ingiunzione provvisoria è appropriata - si legge nell’istanza inoltrata dalla big tech cinese - anche perché darà alla nuova amministrazione il tempo di determinare la propria posizione, poiché il presidente eletto e i suoi consiglieri hanno espresso sostegno al salvataggio di TikTok”.

TikTok: il governo USA pronto a farlo rimuovere dagli app store 

Apple e Google dovranno essere pronti a rimuovere l'app dai loro store entro il 19 gennaio

Fondata da Big Fish nel 2004, l'etichetta Doner Music è da sempre specializzata in generi come hip hop, elettronica e suoi derivati; in occasione del suo ventennale, però (e a proseguire anche nel 2025) sta affrontando un rebranding che la porterà ad aprirsi anche ad altri generi musicali, oltre che a lanciare una serie di iniziative collaterali.

Tra le iniziative in questione, la prima da segnalare è Me.To.Do, un workshop full immersion di cinque weekend destinato ad aspiranti produttori. L'idea è di fare incontrare un gruppo di partecipanti selezionati con professionisti del settore, per mettersi concretamente al lavoro in studio insieme e allargare il proprio bagaglio di conoscenze.&nbsp;Il workshop, della durata di cinque mesi, inizierà il weekend del 15 e 16 febbraio 2025 e terminerà a metà giugno. I coach saranno lo stesso Big Fish e Marco Zangirolami, musicista,&nbsp;produttore e arrangiatore di lungo corso. Le candidature sono già aperte tramite il <a href="https://www.donermusic.it/metodo/">sito di Doner Music</a>.

Doner Music presenta il workshop per produttori Me.To.Do

L'etichetta fondata da Big Fish è al centro di un rebranding in occasione del suo ventennale

Merlin, la piattaforma di licensing per indipendenti recentemente protagonista di un <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-747653/tiktok-e-merlin-ditto-cede-e-firma-accordo-diretto-impala-media">braccio di ferro con TikTok</a>, ha seguito l’esempio di <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-744523/sony-music-intelligenza-artificiale-opt-out-su-catalogo-no-training">Sony Music</a> e <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-745581/intelligenza-artificiale-warner-music-come-sony-music-opt-out-diffida">Warner Music</a>, diffidando pubblicamente le società impegnate nello sviluppo di modelli di AI generativa dall’utilizzo non autorizzato delle opere dei propri clienti per il training dei propri prodotti.

"La posizione di Merlin, e dei suoi membri, è che qualsiasi utilizzo del repertorio dei membri stessi Merlin per l’addestramento, lo sviluppo o l'implementazione di modelli di intelligenza artificiale e scopi correlati richieda un'autorizzazione scritta esplicita da parte di Merlin o del membro di Merlin interessato", si legge in una nota ufficiale diffusa in queste ore.

Il messaggio ricalca quello già inviato al settore informatico lo scorso maggio da Sony Music, prima multinazionale musicale a fare opt-out rispetto alle procedure di training selvaggio da parte delle aziende impegnate nello sviluppo di modelli generativi: “Le entità affiliate al gruppo Sony Music, Sony Music Publishing e Sony Music Entertainment, per conto loro e delle loro controllate, rendono questa dichiarazione pubblica confermando che, salvo quanto specificamente ed esplicitamente autorizzato a seconda dei casi, sia Sony Music Publishing che Sony Music Entertainment vietano espressamente qualsiasi tipo di operazione di text o data mining, web scraping, estrazioni o simili di qualsiasi contenuto in loro possesso (inclusi, senza limitazioni, composizioni musicali, testi, registrazioni audio, registrazioni audiovisive, opere d'arte, immagini, dati, eccetera) per qualsiasi scopo, anche in relazione alla formazione, allo sviluppo o alla commercializzazione di qualsiasi sistema di intelligenza artificiale, e con qualsiasi mezzo, anche tramite bot, scraper o altri processi automatizzati, in ogni caso nella misura massima consentita dalla legge applicabile in tutte le giurisdizioni pertinenti”.

Poco meno di due mesi dopo anche Warner Music rese esplicita la sua posizione, pressoché identica a quella assunta da Sony Music: “Tutte le parti devono ottenere una licenza espressa da WMG per utilizzare qualsiasi opera creativa posseduta o controllata dalla stessa WMG o per collegarsi o utilizzare tali opere creative in connessione con la creazione di dataset, come input per qualsiasi tecnologia di apprendimento automatico o intelligenza artificiale, o per addestrare o sviluppare qualsiasi tecnologia di apprendimento automatico o intelligenza artificiale”.

Intelligenza artificiale, anche Merlin fa opt-out

Come Sony Music e Warner Music, la società indipendente diffida le aziende di AI

Virgin Music Group, la divisione dedicata ai servizi di artisti ed etichette di Universal Music Group, ha annunciato di aver chiuso un accordo per l’acquisizione di Downtown Music Holdings, società di servizi e di gestione dei diritti fondata nel 2007 a New York: l’affare, che peserà sulle casse di Universal Music per 775 milioni di dollari, è stato sottoposto alle autorità di regolamentazione dei mercati, che dovrebbero dare il via libera all’operazione entro la fine del prossimo anno.

“Justin Kalifowitz, Andrew Bergman e Pieter Van Rijn hanno trasformato Downtown Music in una delle attività più diversificate e rispettate al mondo”, ha dichiarato JT Myers, Co-CEO di Virgin Music Group: “Questa combinazione ci consente di ampliare l'eredità di Downtown e di offrire alla comunità musicale indipendente un'infrastruttura globale dinamica e innovativa, sia in termini di offerta di servizi che di impronta territoriale, e non vediamo l'ora di lavorare con il team di Downtown per servire imprenditori, artisti e creatori indipendenti con un portafoglio di servizi ancora più ampio".

"A nome di Andrew, Pieter e mio, è molto emozionante che Downtown unisca le forze con Virgin Music", ha affermato Justin Kalifowitz, fondatore di Downtown Music Holdings: "Questo è un riconoscimento straordinario dell'importanza e della vitalità della musica indipendente e del valore che la nostra azienda porta ai suoi clienti ogni giorno. Downtown è stata fondata con la convinzione che artisti e imprenditori ovunque e in ogni fase abbiano diritto agli stessi strumenti e opportunità per avere successo. Non abbiamo dubbi che l'ampiezza e l'alto livello di servizio che Downtown offre ai suoi clienti saranno rafforzati lavorando con Nat, JT e l'intero team Virgin Music".

"E’ un momento emozionante per Virgin, che ci coglie nel bel mezzo della costruzione una nuova azienda musicale dedicata a una nuova generazione di artisti ed etichette indipendenti", ha concluso Nat Pastor, Co-CEO di Virgin Music Group: "Non stiamo solo facendo un'acquisizione; questo è un investimento nell'ecosistema globale della musica indipendente e un impegno a coltivare artisti e imprenditori contemporanei e futuri con supporto, servizi e capacità di livello mondiale di cui hanno bisogno in qualsiasi fase della loro carriera".

Downtown controlla, tra le altre, FUGA e CD Baby, estendendo le proprie attività su 145 mercati a livello globale: una volta finalizzata l’operazione, l’azienda sarà accorpata a Virgin Music Group, <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-740223/virgin-music-group-universal-music-accorpa-virgin-e-servizi-ingrooves">così come già successo a Ingrooves nel 2023</a>. Quello annunciato oggi è il secondo grosso colpo di mercato messo a segno da Universal Music negli ultimi mesi: appena lo scorso ottobre la major guidata da Lucian Grainge <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-747375/universal-music-completata-l-acquisizione-di-pias">aveva annunciato l’acquisizione di PIAS</a>, una delle realtà indipendenti più importanti sul panorama europeo e mondiale.

Virgin Music Group (UMG) acquisirà Downtown Music

L’affare da 775 milioni di dollari dovrebbe chiudersi definitivamente entro la fine del 2025

A partire dalla prima settimana del 2025 le soglie di vendita per le certificazioni italiane dei singoli subiranno un aggiornamento: i nuovi parametri FIMI/GfK saranno infatti di 100.000 unità vendute per il disco d’Oro e di 200.000 unità vendute per il disco di Platino, raddoppiando di fatto le soglie previste fino a oggi, fissate a 50mila unità per il disco d’oro e a 100mila per il disco di platino.

“Questa decisione riflette l'evoluzione del mercato musicale italiano e l'aumento della fruizione digitale, che ha ampliato significativamente il pubblico per ogni singolo brano”, ha fatto sapere FIMI per mezzo di una nota ufficiale diffusa nella giornata di oggi, lunedì 16 dicembre: “Tale aggiornamento delle soglie mira pertanto a garantire che le certificazioni continuino a rappresentare fedelmente il successo commerciale e la rilevanza culturale delle opere musicali. FIMI conferma l'impegno nell'adeguare i parametri di misurazione ai mutamenti del mercato, promuovendo così uno standard di qualità e trasparenza per l'industria musicale italiana”.

Nessun cambiamento interverrà invece sulle soglie nei conteggi delle vendite di Album e Compilation, che rimarranno 25.000 per l'Orp e 50.000 per il Platino.

Classifiche italiane, singoli: nuove soglie di certificazione

A partire dal 2025, nuovi parametri per i dischi d’oro e platino

Sugar Music ha annunciato l'acquisizione delle principali registrazioni fonografiche di Gino Paoli e una parte del catalogo editoriale storico di Eclectic Music Group. “Con queste acquisizioni il Gruppo Sugar si consolida ulteriormente come realtà capace di valorizzare le opere dei grandi maestri della musica italiana, mantenendo uno sguardo attento alla scena contemporanea”, ha fatto sapere la società milanese con una nota diffusa oggi, lunedì 16 dicembre.

L’accordo finalizzato con Grande Lontra, società di proprietà della famiglia Paoli, include l’acquisto dei master di alcuni dei più iconici brani interpretati da Gino Paoli come “Matto come un gatto”, “Senza contorno solo… per un’ora”, “Amori Dispari”, “Per una storia”, “Se”, “Appunti di un lungo viaggio”, “Che cosa c'è”, “Sapore di sale”, “Ritornerai”, “La gatta” e tanti altri. “Dopo tanti giri con le case discografiche, e dopo aver lavorato con tanta gente, finalmente finisco per lavorare con due amici”, ha commentato, al riguardo, Gino Paoli: “Con persone con che stimo e che amo, come Caterina (Caselli, ndr) e Filippo (Sugar, nella foto, ndr), e quindi è come se fossi in famiglia. Agli affari è demandata mia moglie Paola, io vado a simpatia e istinto. Inoltre, con Filippo ho già avuto modo di lavorare alla SIAE, e ho potuto constatare quanto è in gamba”.

L'accordo con Eclectic Music Group, società fondata da Stefano Clessi, prevede l’acquisizione di una parte del catalogo editoriale che include successi come “Bellissima”, “Notti in bianco”, “Brividi”, “Disco Paradise” e “Canzone nostra”: l’intesa include anche un contratto di amministrazione della restante parte del catalogo per i prossimi due anni. “Onorato di affidare parte della nostra storia editoriale a un’eccellenza italiana come Sugar, che da sempre rappresenta un modello e una fonte di ispirazione per il sottoscritto”, ha dichiarato Clessi: “La cura sartoriale con cui ha seguito autori e artisti, unitamente all’impegno nella valorizzazione dei cataloghi sia in Italia che all’estero, l’hanno resa uno dei punti di riferimento nel settore”.

“Siamo felici di annunciare due acquisizioni importanti, che contribuiscono a rendere tangibile la nostra missione: diffondere musica e cultura senza tempo”, ha commentato Filippo Sugar, CEO di Sugar Music: “Gino Paoli, insieme alle opere dei grandi talenti di Eclectic Music Group, rappresentano un presente e futuro luminosi della musica italiana.&nbsp;Lavoreremo perché questo patrimonio artistico arrivi a più persone possibile”.

A Sugar i master di Paoli e parte del catalogo di Eclectic

Due importanti acquisizioni per la società milanese: i dettagli

“Promuovere, divulgare e valorizzare economicamente le opere musicali e gli autori”: questa, in estrema sintesi, la missione dell’editore musicale secondo Marcello Misitano, esperto in diritto d’autore e of counsel dello Studio Legale Quiriconi – professore di “Diritto e Legislazione dello Spettacolo Musicale” presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano - membro della International Artists Managers’ Association - e Segretario Generale di Emusa, associazione di publisher che conta tra i propri associati tanto realtà multinazionali come Universal Music Publishing Group e BMG quanto importanti aziende italiane come Eclectic e Metatron.

Benché il settore editoriale negli ultimi anni abbia dimostrato, a tutti i livelli, di essere sempre più importante per l’industria musicale, confermandosi come una delle fonti di ricavo più solide tanto per la comunità artistica quanto per le aziende, sorprende quanto - soprattutto presso una certa parte di addetti ai lavori - le dinamiche e le peculiarità del lavoro dell’editore musicale siano per certi versi - se non sconosciute - per lo meno poco chiare. “Dobbiamo spiegarlo anche presso certi interlocutori istituzionali”, spiega Misitano: “Eppure il nostro settore è considerato un pilastro dell’industria, perché tutto nasce dall’opera musicale. Poi, certo, è normale che il grande pubblico tenda a identificare l’opera musicale con l’interprete: occorre, tuttavia, tenere presente come sia il lavoro di autori ed editori a far nascere il processo che porta un momento creativo a diventare un grande successo”.

<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-748308/mmw24-publishing-ai-generativa-o-creativita-originale">Come emerso nel corso della passata edizione della Milano Music Week</a>, lo sviluppo dei modelli di intelligenza artificiale generativa è uno dei temi che più agitano il settore, che - nel caso di mancata regolamentazione nelle fasi di training delle soluzioni di creatività sintetica - potrebbe trovarsi a essere depredato dallo scraping selvaggio dei propri asset essenziali, ovvero le opere. “Su questo fronte, fortunatamente, c'è un'identità di vedute da parte delle diverse associazioni legate all’ICMP, l’International Confederation of Music Publishers, della quale Emusa fa parte. Gli interessi della categoria vanno ovviamente in direzione di tutela delle opere, affinché il frutto dell'ingegno degli autori non venga utilizzato in modo indiscriminato senza la preventiva autorizzazione da parte degli autori stessi e degli editori, e - soprattutto - cercando di far sì che autori ed editori vengano compensati per l'utilizzo delle opere nei processi di training dei modelli di AI”.

Perché, chiarisce Misitano, dietro la parentesi ludica che un utilizzatore può vivere creando un’opera attraverso un modello generativo senza avere alcuna conoscenza in ambito musicale, “c'è un lavoro lungo e faticoso di autori e editori per valorizzare le opere musicali”. In questo senso, possiamo considerare l’<a href="https://musicbiz.rockol.it/tutto-su/ai-act-495842">AI Act</a> un passo fondamentale nel mettere un argine alle mire di fair use indiscriminato dimostrate da certe aziende tecnologiche?

“Ci sono dei principi che devono essere ben chiari agli operatori, che sono quelli della trasparenza riguardo i repertori utilizzati nei processi di training”, spiega Misitano: “Diventa indispensabile sapere se e come viene utilizzato un repertorio musicale creato da autori e amministrato da editori, e - in questo caso - stringere accordi per far sì che gli operatori che utilizzano questi programmi di AI ottengano le necessarie autorizzazioni, al fine di remunerare gli stessi autori ed editori”.

E non solo. Pur essendo quello dell’intelligenza artificiale un fenomeno di portata globale, l’AI Act - pur “localizzato” nel Vecchio Continente - può davvero rappresentare una svolta nei processi di regolamentazione a livello globale. “L'Europa è un interlocutore necessario per tutti coloro che operano nell'industria musicale”, riflette Misitano: “Chiunque voglia operare sul mercato unico, dovrà adeguarsi”. E l’altro grande mercato mondiale, quello americano? “Anche gli Stati Uniti stanno andando in questa direzione, ma con una filosofia diversa. Da noi si parla di leggi sul diritto d’autore, negli USA, invece, di copyright, termine che indica il diritto di riproduzione, e che - quindi - implica uno spostamento dell’attenzione sulla commercializzazione dell’opera. E’ un approccio filosofico diverso, che in certi frangenti diventa assolutamente rilevante”.

Altro aspetto rilevante nella tutela dell’opera musicale è il rapporto con le collecting. Alla nuova dirigenza della principale società di gestione collettiva italiana, la SIAE, Misitano riconosce il merito “di aver fatto e stare facendo cose egregie”: “C’è stata una svolta in termini di relazioni e rapporti, e - rispetto solo a pochi anni fa - l’atmosfera che si respira oggi è molto più rilassata, e a testimoniarlo è stato il sostegno di tutte le tre associazioni di categoria (Emusa, FEM e ANEM, ndr) alle iniziative promosse da SIAE in occasione dell’ultima edizione della Milano Music Week. I nuovi vertici della Società stanno privilegiando tutti gli elementi che accomunano gli autori, gli editori e le associazioni di categoria, lasciando le differenze di vedute ai margini per mettere al centro tutto quello che, invece, è il lavoro comune, e quindi il bene comune”.

Nonostante lo scenario favorevole dei mercati, i margini di miglioramento - per il settore - sono ancora ampi. “Senza dubbio si può fare di più”, chiarisce Misitano: “Da dopo il Covid c'è stata sicuramente una ripresa nella valorizzazione delle opere musicali: questa tendenza è andata a beneficio di tutti, perché favorendo e incoraggiando il lavoro creativo degli autori non solo si fa il bene degli autori stessi, ma anche quello degli editori, degli interpreti, che hanno la possibilità di interpretare opere sempre più belle, dei produttori di fonogrammi, che dalle registrazioni contenenti le opere traggono beneficio, e del settore della musica dal vivo. Il fatto che si possa migliorare riguarda, appunto, la corretta percezione del lavoro che svolgiamo quotidianamente, in assenza della quale tutto quello che ho appena detto viene meno”.

Circa le novità riguardanti direttamente Emusa, Misitano cita l’ingresso tra gli associati del Dj Alessio Bertallot tramite la sua società di edizioni (“Un grande esempio di editore sui generis, per la grande capacità di valorizzare, attraverso le sue tante attività, le opere musicali”) e l’avanzamento dei colloqui con gli interlocutori istituzionali, ai quali - un anno fa - il settore chiese l’avvio del tax credit sul modello di quello già concesso all’industria discografica. “L’onorevole Gianmarco Mazzi (Sottosegretario alla Cultura con delega alla Musica, ndr) ci ha sempre ascoltati con interesse, e mi sembra si sia impegnato affinché si possa arrivare alla fine di questo percorso”, conclude Misitano: “La richiesta è stata fatta, ma al momento resto ancora ‘appesa’ in attesa di definizione. Poco meno di un anno fa, alla passata edizione del Festival di Sanremo, lo stesso On. Mazzi <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-742351/sanremo-stati-generali-musica-tavolo-permanente-industria-musicale">aveva rilasciato dichiarazioni importanti al proposito</a>: chissà che la prossima edizione del Festival non possa essere l’occasione giusta per arrivare, finalmente, a questa definizione”.

Marcello Misitano: 'L'Europa al centro del dibattito sull'AI'

Il segretario generale di Emusa: 'Far conoscere il nostro lavoro per valorizzare opere e autori'

L’Università Roma Tre ha annunciato l’attivazione, a partire dall’anno accademico 2024/2025, di un Master di primo livello in&nbsp;Management, Marketing &amp; Media della Musica. Il Master, istituito presso il Dipartimento di Economia Aziendale di Roma Tre in convenzione con la Grimorio Coop di Giornalisti, punta a fornire ai laureati di I° livello o con ordinamento a ciclo unico in Italia e all’estero le conoscenze e le competenze necessarie per svolgere diverse professioni collegate ad ogni aspetto del settore musicale, allo scopo di formare figure professionali che potranno vantare un’adeguata, aggiornata e specifica preparazione come giornalisti musicali, Dj e presentatori radiofonici, registri radiofonici, consulenti musicali per produzioni cinematografiche, televisive e per campagne pubblicitarie, promoter, produzioni musicali, manager e responsabili uffici stampa.

Le lezioni, che saranno svolte online tra la fine di febbraio e ottobre 2025, si avvarranno della conoscenza e dell’esperienza di insegnanti qualificati, critici e giornalisti musicali, docenti universitari, con il contributo e le testimonianze di noti esperti del settore, artisti, figure di rilievo dei media, della discografia e dello spettacolo. Il Master si concluderà con una tesi,, per la redazione della quale gli studenti saranno seguiti da uno o più docenti del Master.

Durante il Master, aziende convenzionate e in partnership potranno offrire ai frequentanti stage curriculari (senza riconoscimento di CFU) di durata variabile a seconda delle esigenze. Sono previste due borse di tutorato che coprono il 50% della tassa di iscrizione, che verranno assegnate tra coloro che parteciperanno al bando relativo.&nbsp;

La domanda di ammissione deve essere presentata entro il 14 gennaio 2025 seguendo le modalità descritte nel Bando di ammissione Master di I e II livello – Università Roma Tre (uniroma3.it), rinvenibile sulla pagina ufficiale del Master a <a href="https://economiaziendale.uniroma3.it/didattica/post-lauream/master-e-corsi-di-perfezionamento/master-di-i-livello-in-management-marketing-and-media-della-musica/?gad_source=1&amp;gclid=EAIaIQobChMIoqbb6YOsigMVW5WDBx3x9SprEAAYASAAEgJ_hPD_BwE">questo indirizzo</a>.

Università Roma 3, attivato un Master Marketing della Musica

In Management, Marketing e Media della Musica

La possibilità che TikTok debba essere venduta per evitare il bando dagli Stati Uniti resta tecnicamente concreta. Quindi, fino a quando la piattaforma cinese non sarà riuscita a ribaltare in secondo grado la sentenza che al momento la condannerebbe, è sensato analizzare ogni possibilità di acquisto e ogni offerta da parte di terzi.

Tra questi, il miliardario americano Frank McCourt.

Frank McCourt è un imprenditore noto principalmente per il suo passato da proprietario della squadra di baseball dei Los Angeles Dodgers, ruolo che ha ricoperto dal 2004 al 2012. Oltre a ciò, è coinvolto in numerosi settori imprenditoriali, inclusi progetti di sviluppo immobiliare e iniziative filantropiche, tra cui alcune tese a migliorare la trasparenza e l'accesso ai dati su Internet. In particolare, McCourt è attualmente impegnato con Project Liberty, un'iniziativa che punta a trasformare Internet per renderla più equa e decentralizzata, garantendo agli utenti maggiore controllo sui loro dati. Coerentemente con questa impostazione, di recente ha manifestato il suo interesse per TikTok: vorrebbe acquistarla per convertirla in una piattaforma decentralizzata, nella quale i creatori di contenuti possano avere maggiore proprietà e controllo sul valore che generano.

"Vogliamo trasformarla, alla maniera dei Green Bay Packers. Alla fine, i creatori dovrebbero possedere una parte di questa piattaforma. Sono loro a creare il valore e a generare interesse. E credo che meritino di esserne proprietari".

Project Liberty perfezionerebbe l’acquisto di TikTok mediante un consorzio (un suo portavoce ha dichiarato la scorsa settimana di aver ricevuto “impegni informali” per 20 miliardi di dollari destinati alla gigantesca transazione), ma McCourt ha precisato di non essere interessato al potente algoritmo di raccomandazione della app, bensì alla sola creazione di una sua una versione decentralizzata in cui gli utenti controllino i propri dati.

McCourt avrebbe discusso con alcuni investitori americani di ByteDance (importanti società di private equity, grandi fondi e fondazioni) senza, però, entrare in trattative attive. Al contrario di quanto accadeva nel 2020, la prima volta in cui TikTok rischiava un divieto negli Stati Uniti e colossi come Microsoft, Oracle e Walmart si erano dimostrate interessate all’acquisizione, in questa fase sono emersi pochi potenziali acquirenti sia perché la società madre di TikTok ha dichiarato pubblicamente e ripetutamente di non voler vendere l'app, sia perché – se anche lo facesse - difficilmente venderebbe TikTok con il suo potente algoritmo di raccomandazione che rende l'app così popolare e coinvolgente. Le regole governative sul controllo delle esportazioni, infatti, vietano alle aziende cinesi di vendere i loro algoritmi software a compratori stranieri senza l'approvazione di Pechino.

Tutti fattori che rendono difficile per McCourt ipotizzare un prezzo: occorrerebbe sapere cosa potrebbe essere disponibile per l'acquisto. "Abbiamo modellato virtualmente ogni opzione. Quello che ci interessa è la base di utenti, e ovviamente ci piacerebbero il brand e il nome" ha commentato il miliardario. "Fino a quando non sapremo cosa stanno vendendo, non possiamo proporre un prezzo".

Chi comprerà TikTok?

Un miliardario americano vorrebbe gestire la piattaforma cinese come i Green Bay Packers

Spotify ha visto il proprio valore accrescersi borsa in due anni di circa il 550%, al punto che attualmente il DSP svedese vale oltre il doppio della leader tra le major, Universal Music Group. Le sue azioni, che avevano toccato il minimo storico a novembre 2022 scendendo sotto i 77 dollari – il livello più basso mai raggiunto dall’IPO del 2018 – hanno poi iniziato a risalire costantemente per inaugurare dicembre 2024 sopra i 500 dollari per azione.

In questo clima di forte rialzo, il co-fondatore e CEO Daniel Ek ha venduto varie tranche di azioni nell’anno corrente, arrivando a un totale di 950.000 per un ammontare ricavato di poco inferiore ai 320 milioni di dollari. 

Più di lui ha incassato solo Martin Lorentzon, l’altro co-fondatore della piattaforma, che ha venduto a sua volta 1.488.364 azioni per un totale di 556,77 milioni di dollari. Tra dirigenti ed ex dirigenti della società, infine, le vendite di azioni di Spotify hanno toccato un valore complessivo di 1,10 miliardi di dollari dall’inizio dell’anno.

La capitalizzazione di Spotify è di circa 98 miliardi di dollari, laddove Universal Music Group capitalizza circa 44 miliardi.

Meno della metà di UMG e meno di un quarto di Spotify vale, invece, Tencent Music Entertainment, sussidiaria della holding cinese Tencent, la cui capitalizzazione oscilla intorno ai venti miliardi. Considerando che nel 2017 Spotify e TME si scambiarono azioni in un equity swap in cui in cambio del 9% di TME Spotify le cedette il proprio 7,5%, se le quote fossero restate inalterate nel tempo l’asset cinese in pancia al DSP svedese varrebbe meno di due miliardi, mentre quello svedese in pancia alla piattaforma cinese oscillerebbe intorno ai 7 miliardi. Insomma, se oltre a Ek e a Lorentzon anche TME decidesse di monetizzare (per intero) la sua quota, ne ricaverebbe l’equivalente di oltre il 33% del suo valore totale in borsa.

Daniel Ek, quanto cash da Spotify. Ma non solo lui.

Il CEO e cofondatore ha monetizzato un monte-titoli nella fase più rialzista di sempre della società

Si è aperto un contenzioso tra Tattica Srl, società di produzione fonografia “apolide” (ovvero non legata a collecting operanti nel mercato dell’intermediazione dei diritti connessi di produttori fonografici) e SCF. Con una nota diffusa venerdì 13 dicembre Tattica ha fatto sapere come il Tribunale di Milano abbia condannato in primo grado SCF al pagamento di 145mila euro “per essersi indebitamente trattenuta una quota di aggio a titolo di intermediazione dai compensi dal medesimo maturati”, senza - precisa sempre Tattica - aver ricevuto il mandato dall’azienda titolare dei diritti stessi.

“Il Tribunale di Milano ha accolto la domanda del produttore fonografico ‘apolide’ e ha condannato SCF S.r.l. a restituirgli le somme indebitamente trattenute a titolo di intermediazione, affermando che l’imposizione di un qualsiasi corrispettivo per la gestione dei diritti connessi di un produttore fonografico che non abbia conferito alla collecting un mandato deve ritenersi illegittima”, ha fatto sapere Tattica.

“E’ la prima volta che una collecting è condannata per essersi indebitamente trattenuta dai diritti connessi maturati da un produttore di fonogrammi apolide una quota di aggio a titolo di intermediazione”, ha fatto sapere l’avvocato Simone Veneziano, legale della Tattica S.r.l.: “La ‘prassi’ delle collecting di imporre un corrispettivo per la gestione dei diritti connessi anche ai titolari di diritti non mandanti, trattenendolo all’origine dai compensi dai medesimi maturati, non era emersa prima d’ora perché nessun produttore di fonogrammi o artista interprete o esecutore apolide ha mai avuto la determinazione di rivendicare i suoi diritti; anzi, in moltissimi casi, i titolari di diritti connessi addirittura ignorano di vantare dei diritti ovvero, quando non lo ignorano, data l’esiguità dei compensi da essi maturati, desistono dal rivendicarli a causa dei maggiori costi che dovrebbero sobbarcarsi per incassare i loro diritti. Il risultato è che i diritti connessi si prescrivono e che i compensi maturati dai produttori di fonogrammi come dagli artisti interpreti o esecutori apolidi si disperdono”.

“Il recente comunicato di Tattica distorce il contenuto della sentenza, omettendo di menzionare tutte le circostanze e tralasciando i passaggi in cui il Tribunale ha riconosciuto come legittima l’attività di gestione svolta negli anni da SCF nell’interesse dei produttori fonografici non associati alla collecting, assoggettandola alla relativa disciplina codicistica”, ha replicato, con una nota ufficiale diffusa domenica 15 dicembre, SCF: “Tali produttori, ai quali sono state immediatamente ripartite le somme raccolte, hanno beneficiato dell’attività di SCF nei confronti degli utilizzatori, evitando la dispersione o il non riconoscimento di diritti dovuti per legge. La decisione ha trascurato alcune caratteristiche della posizione giuridica di SCF nella sua veste di organismo di gestione collettiva e consorzio”.

“La sentenza non coglie un aspetto essenziale della vicenda: l’aggio applicato da SCF (che, in particolare negli anni oggetto di giudizio, essendo un consorzio non operava a fini di lucro nemmeno sulla carta) deve essere rimborsato al pari di ogni spesa sostenuta nel corso dell'attività svolta nella gestione d’affari, in ossequio al codice civile”, prosegue la collecting: “Va anche ricordato che una direttiva europea abbia da ultimo sancito la piena validità della pratica delle licenze collettive con effetto esteso anche ai produttori fonografici apolidi, precisando che nell’intermediazione dei diritti connessi di spettanza dei titolari di diritti apolidi debba essere sempre assicurata parità di trattamento con i produttori fonografici che abbiano conferito mandato alla collecting più rappresentativa. Ciò conferma, una volta ancora, la piena legittimità dell’agire di SCF, il cui operato risultava conforme alla direttiva prima ancora del suo formale recepimento in Italia”.

Secondo SCF “l’identificazione dei produttori apolidi - ai fini della successiva ripartizione dei diritti riscossi nel loro interesse da SCF - mediante pubblicazione dei relativi dati su un’apposita sezione del sito della collecting dedicata alle cosiddette ‘Titolarità non reclamate’ – risulta perfettamente conforme a quanto previsto dal D.Lgs. 35/2017 di attuazione della Direttiva 2014/26/UE sulla gestione collettiva dei diritti d’autore e connessi. Pertanto, la Società non può che respingere al mittente le insinuazioni sulla dubbia correttezza e trasparenza del suo operato adombrate dal comunicato in oggetto.

“La conclusione cui è pervenuta la sentenza del Tribunale di Milano attiene ad una vicenda dalle specifiche caratteristiche e sarà ovviamente oggetto di impugnazione in appello”, conclude SCF.

Diritti connessi: cosa sta succedendo tra Tattica Srl e SCF

Oggetto della vertenza una quota di aggio sui diritti maturati dalla società di produzione

La classifica Airplay della settimana dal 6 al 12 dicembre dei brani più trasmessi vede salire in prima posizione “Feeling” di Tiziano Ferro ed Elodie, al numero due “Islanda” dei Pinguini Tattici Nucleari e “APT.” di Rosè e Bruno Mars. Nella classifica dei brani esordienti più trasmessi troviamoc“Whip” dei Doctum. Ecco le novità.

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<a href="https://radioairplay.fm/" target="_blank">La classifica Radio Airplay</a>&nbsp;della settimana dal 6 al 12 dicembre vede al primo posto “Feeling” di Tiziano Ferro ed Elodie; i nuovi ingressi nelle prime cinquanta posizioni sono:

“Club Astronave” – Paola Iezzi (24)

“Quei ricordi là” – Olly, JVLI (38)

“Tra le onde” – Il Volo (43)

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Il più alto nuovo ingresso è “Club Astronave” di Paola Iezzi in ventiquattresima posizione

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<a href="https://radioairplay.fm/classifiche-musicali/classifiche/italia/absolute-beginners-by-rockol/" target="_blank">La classifica Airplay Absolute Beginners</a>&nbsp;&nbsp;della settimana&nbsp;d dal 6 al 12 dicembre degli artisti esordienti più trasmessi in radio della settimana vede in vetta “Whip” dei Doctum; le nuove entrate nella Top Ten sono:

“Se$$o” - Beatrice Quinta (6)

“Malati di gioia” – Sarafine (7)

“Mr World” – Filo Vals (10)

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Il più alto nuovo ingresso è “Se$$o” di Beatrice Quinta in sesta posizione.

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Nella&nbsp;“Rit Parade di Stefano Cilio”&nbsp;(<a href="http://www.stefanocilio.com/" target="_blank">www.stefanocilio.com</a>), classifica delle canzoni più popolari in Italia considerando tutte le forme di acquisto e ascolto della musica (audio e video streaming, download, radio airplay e identificazioni), questa settimana si registrano quattro nuove entrate. Al numero 28 entra "Taste" di Sabrina Carpenter, al rientro in classifica dopo il successo di "Espresso", seguita in venticinquesima posizione da Gazzelle ed il suo singolo "Come il pane". In ottava posizione troviamo "Mandare tutto all'aria" di Marco Mengoni e al numero 6 la più alta new entry è il singolo postumo di Pino Daniele intitolato "Again". Il podio della classifica vede in terza posizione "Islanda" dei Pinguini Tattici Nucleari, mentre al numero 2 sale "Apt" di Rosè con Bruno Mars, ormai molto vicina alla vetta.&nbsp;La canzone più suonata in Italia è ancora una volta&nbsp;"Ora che non ho più te" di Cesare Cremonini, al numero 1 della&nbsp;"Rit Parade" per l'ottava settimana consecutiva.

<a href="https://www.rockol.it/classifica-fimi-billboard-uk-radio-dischi-piu-venduti?preview=a608820c8b02f821fd24a9f57f9db081#Classifichee%20polemiche&amp;refresh_ce" target="_blank">Classifiche: speciale e aggiornamenti continui qui</a>.

Classifiche Airplay, 12 dicembre: Tiziano Ferro ed Elodie primi

"Feeling” è il singolo più trasmesso dalle radio

La classifica UK degli album più venduti della settimana dal 13 al 19 dicembre vede stabile in vetta “The tortured poets department” di Taylor Swift, in seconda posizione Short n’sweet” di Sabrina Carpenter e a seguire “Christmas” di Michael Buble. I primi tre singoli della classifica dei brani sono: “Last Christmas” degli Wham, “That’s so true” di Gracie Abrams e “All I want for Christmas is you” di Mariah Carey. Ecco la novità.

La UK Charts album della settimana dal 13 al 19 dicembre vede al primo posto “The tortured poets department” di Taylor Swift; le nuove entrate fra le prime cinquanta posizioni sono:

“Rosie” – Rose (4)

“Fruitcake” - Sabrina Carpenter (5)

“The Sound Of Heaven” - Andre Rieu &amp; Johann Strauss Or (29)

“Live From The Royal Albert Hall” - Dua Lipa (45)

“Vicious Creature” - Lauren Mayberry (49)

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Il più alto nuovo ingresso è “Rosie” di Rose in quarta posizione.

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La UK Charts singoli della settimana dal 13 al 19 dicembre vede al primo posto “Last Christmas” degli Wham; non ci sono nuove entrate in classifica nelle prime cinquanta posizioni.

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<a href="https://www.rockol.it/classifica-fimi-billboard-uk-radio-dischi-piu-venduti?preview=a608820c8b02f821fd24a9f57f9db081#Classifiche%20e%20polemiche&amp;refresh_ce">Classifiche: speciale e aggiornamenti continui qui</a>.

Classifiche UK, novità 19 dicembre: Swift stabile al numero uno

“The tortured poets department” è ancora l’album più venduto della settimana 

La classifica&nbsp;degli album più venduti in Italia della settimana dal 6 al 12 dicembre vede debuttare in prima posizione “Hello World” dei Pinguini Tattici Nucleari, a seguire “Going hard 3” di Tony Boy e “Alaska Baby” di Cesare Cremonini. Le prime tre posizioni nella chart dei singoli sono: “Islanda” dei Pinguini Tattici Nucleari, “Ora che non ho più te” di Cesare Cremonini, “All I want for Christmas is you” di Mariah Carey. Ecco le novità.

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La classifica Top Album FIMI/GfK Top of the Music sponsored by SCF&nbsp;della settimana dal 6 al 12 dicembre vede al numero uno&nbsp;“Hello World” dei Pinguini Tattici Nucleari; le nuove entrate tra le prime cinquanta posizioni della chart sono:

“Hello World” - Pinguini Tattici Nucleari (1)

“Going hard 3” - Tony Boy (2)

“Rosie” - Rosé (17)

“Fra la Via Emilia e il West (40th Anniversary Edition)” - Francesco Guccini (47)

“Felicità tà tà (50th Anniversary Edition)” - Raffaella Carrà (48)

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Il più alto ingresso è “Hello World” dei Pinguini Tattici Nucleari in prima posizione.&nbsp;<div class='embed'>		 <iframe 
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Nella classifica Top Singoli FIMI/GfK Top of the Music sponsored by SCF&nbsp;&nbsp;della settimana dal 6 al 12 dicembre vede in vetta “Islanda” dei Pinguini Tattici Nucleari; i nuovi ingressi tra le prime cinquanta posizioni sono:

“Perdono” - Tony Boy Feat. Shiva (10)

“Amaro” - Pinguini Tattici Nucleari (11)

“Non mi basti mai” - Tony Boy feat. Frah Quintale &amp; Capo Plaza (18)

“Nn so se” - Tony Boy Feat. Kid Yugi (22)

“Migliore” - Pinguini Tattici Nucleari (25)

“Happy Xmas (War Is Over)” - John Lennon, Yoko Ono, The Harlem Community Choir &amp; The Plastic Ono Band (26)

“Segnali di fumo” - Tony Boy (30)

“Burnout” - Pinguini Tattici Nucleari (31)

“Stanza” - Tony Boy (34)

“Per te lascio il party” - Tony Boy feat. Artie 5ive (35)

“Tutti i giorni” - Tony Boy (38)

“Your Dog” - Pinguini Tattici Nucleari (40)

“Per non sentire la fine del mondo” - Pinguini Tattici Nucleari (41)

“In automatic” - Tony Boy (42)

“Nevica” - Pinguini Tattici Nucleari (44)

“Codeine”- Tony Boy feat. Anna (47)

“Bnb Life” - Tony Boy (48)

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Il più alto ingresso è “Perdono” di Tony Boy feat. Shiva in ventesima posizione.

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