Dopo i big della discografia mondiale, anche gli artisti hanno espresso il loro disappunto nei confronti del governo inglese per un possibile allentamento delle leggi che regolamentano il rispetto del materiale coperto da proprietà intellettuale nei processi di training di modelli di intelligenza artificiale generativa. Oltre mille artisti, tra i quali Kate Bush, Annie Lennox, Damon Albarn, Ed O’Brien (Radiohead), gli elementi superstiti dei Clash, Jamiroquai, Imogen Heap, Cat Stevens e Tori Amos hanno pubblicato oggi, martedì 25 febbraio, un album “muto” per protestare contro l’atteggiamento della politica nazionale nei confronti delle società tecnologiche: il disco, intitolato “Is This What We Want?” (“E’ questo quello che vogliamo?”) ha un tracklist decisamente esplicativa, che recita: “Il governo britannico non deve legalizzare il furto di musica a beneficio delle aziende di intelligenza artificiale”. L’iniziativa è stata promossa da Ed Newton-Rex, già dirigente di spicco di Stability AI che ha lasciato il settore dell’intelligenza artificiale perché preoccupato dalla posizione del settore nei confronti dell’utilizzo di materiale coperto da proprietà intellettuale: proprio per trovare un compromesso tra sviluppo tecnologico e rispetto degli aventi diritti, Newton-Rex ha fondato Fairly Trained, ente di certificazione che garantisce la condotta corretta delle aziende tecnologiche nelle fase di training dei propri modelli. “La proposta del governo affiderebbe gratuitamente il lavoro di una vita dei musicisti del paese alle aziende di intelligenza artificiale, consentendo a queste ultime di sfruttare il lavoro degli artisti per superarle in termini di competitività”, ha fatto sapere in una nota Newton-Rex: “E’ un piano che non solo sarebbe disastroso per i musicisti, ma che è totalmente inutile: il Regno Unito può essere leader nell'intelligenza artificiale senza gettare sotto un treno le nostre industrie creative leader mondiali. Questo album dimostra che, per quanto il governo cerchi di giustificarlo, i musicisti stessi sono uniti nella loro profonda condanna di questo piano mal concepito”.