Per celebrare i vent’anni di attività di PMI - Produttori Musicali Indipendenti, Rockol propone una carrellata di aziende legate all’associazione che rappresenta gran parte delle realtà discografiche italiane slegate dal circuito delle multinazionali. L’etichetta presentata oggi, insieme a un artista del suo roster, è Carosello... - Nome dell’etichetta: Carosello Records - Anno di fondazione: 1959 - Sede: Galleria del Corso 4, Milano 20122 - Breve descrizione: Carosello Records, uno dei pilastri della discografia italiana, fa parte dello storico gruppo editoriale Curci. Con oltre 60 anni di attività è presente nel mondo dell'industria discografica proponendo sempre grandi novità nel rispetto della propria tradizione di indipendenza e attenzione al valore della musica. Carosello concentra la sua attenzione sulla qualità dei progetti, lavorando in maniera artigianale e con passione, dedizione e cura per i dettagli. Una caratteristica che da sempre contraddistingue il roster di Carosello è quella di coprire il più possibile lo spettro di stili e generi musicali, restando sempre attuale grazie ad artisti che rappresentano novità assolute per il mercato italiano. Carosello ha inoltre un importantissimo back catalogue di registrazioni, che vanta alcuni dei nomi più importanti e famosi della musica italiana: Modugno, Mina, Vasco Rossi, Tiziano Ferro, Giorgio Gaber, Toto Cutugno e molti altri. - 3 artisti rappresentativi: Diodato, Emma Nolde, Domenico Modugno - Un titolo “simbolo” della vostra produzione: “Nel blu dipinto di blu” (Domenico Modugno) - Link principali: Sito web: https://www.carosellorecords.com/ Instagram: https://www.instagram.com/carosellorecords/?hl=it Facebook: https://www.facebook.com/carosellorecords TikTok: https://www.tiktok.com/@carosellorecords YouTube: https://www.youtube.com/user/CaroselloRecords Spotify: https://open.spotify.com/user/carosellorecords Apple Music: https://music.apple.com/it/label/carosello-records/1543987810 - Contatto referente: Simone Auciello, simone.auciello@carosellorecords.com Scheda artista: Eugenio in Via Di Gioia 1. Nome d’arte Eugenio In Via Di Gioia 2. Etichetta di riferimento Carosello Records 3. Città di provenienza o base operativa Torino 4. Anno di debutto discografico EP "Urrà" (2013), seguito dal primo album "Lorenzo Federici" (2014) 5. Breve bio: Gli Eugenio In Via Di Gioia sono un fiore all'occhiello della musica italiana, una band affiata che in oltre dieci anni di carriera si è distinta per un cantautorato di grande intellegibilità, che trae dal quotidiano le metafore di racconti più grandi, capace di parlare tanto del mondo delle emozioni umane che di attualità e della società che ci circonda. Un esempio virtuoso e genuino di quanto la musica possa ancora avere un impatto sulla vita delle persone. 6. 1 disco o brano “indie” che ha cambiato il tuo percorso: "Filo d'erba" di Alberto Bianco. Ci ha accompagnato durante i primi viaggi in furgone in giro per l'Italia, facendoci affezionare a qualcosa di nuovo, per la prima volta insieme. 7. Link principali: https://www.instagram.com/eugenioinviadigioia/ https://www.facebook.com/EugenioInViaDiGioia https://www.tiktok.com/@eugenioinviadigioia https://linktr.ee/eugenioinviadigioia https://music.amazon.it/artists/B00ELF6UQS/eugenio-in-via-di-gioia https://music.apple.com/it/artist/eugenio-in-via-di-gioia/1437146788 https://open.spotify.com/intl-it/artist/1UtaXKnNyKhj0efXu2rD5t 8. Contatto diretto: Simone Auciello - simone.auciello@carosellorecords.com Breve intervista: 1. Cos’è per te “indipendenza” oggi, in musica? Per me l'indipendenza oggi, in musica, ha a che fare con la consapevolezza di ciò che si è e dell'identità del proprio progetto. Ha sicuramente a che fare con l'indipendenza economica, con quella contrattuale e anche con quella mentale del sentirsi nelle condizioni di potersi esprimere e scrivere canzoni senza limiti. Sta nell'assenza di legami opportunistici con la propria etichetta, management o booking, riuscendo tuttavia a instaurare una dinamica di collaborazione coesa. Un rapporto che sia "inter-indipendente", più che di indipendenza assoluta. 2. Che rapporto hai con la tua etichetta? Abbiamo un buonissimo rapporto con la nostra etichetta discografica. Abbiamo firmato da poco, quindi è un legame piuttosto giovane. Ci troviamo bene perché è composta da persone estremamente professionali e competenti, che lavorano duro. Noi siamo abituati a perseguire legami duraturi con le persone con cui lavoriamo - il nostro management e il nostro agente di booking sono gli stessi da sempre - e trovare persone di cui nutrire stima e allo stesso tempo con cui iniziare un percorso lavorativo solido, in tutti gli ambiti, non è facile. Siamo stati molto fortunati. 3. Un momento in cui ti sei sentito davvero libero, artisticamente... Paradossalmente, la più grande libertà che io, Eugenio, ho personalmente raggiunto nella mia carriera è stata permettermi di scrivere mie canzoni e non cantare più delle cover. Questo è avvenuto senza alcune velleità precisa, quando suonavo per strada come busker. Ho iniziato a improvvisare, osservavo le persone per strada e le descrivevo mettendo dentro me stesso. C'era una sorta di autoironia, tipica del teatro-canzone. Quello è stato il periodo di più grande spensieratezza perché coincideva con un momento di ingenuità e inconsapevolezza genuine. Oggi mi sento ancora molto libero, si sono sommate tutta una serie di maturazioni individuali e di gruppo che portano a una maggiore complessità, che è parte del mestiere. 4. Una canzone o un disco di un altro artista indie italiano che avresti voluto scrivere tu Questa risposta la so, senza doverci pensare: "Canzoni da spiaggia deturpata" di Vasco Brondi (ex Le luci della centrale elettrica), grazie al quale ho pensato di dover iniziare a scrivere canzoni. Mi ha completamente aperto il cervello. E' stato un esempio folgorante per la modalità e le scelte, ma anche la capacità di essere allo stesso tempo poetici, crudi, innovativi. 5. Cosa ti aspetti dall’indie dei prossimi 20 anni? L'indie cambia le sue sembianze e le sue forme, ma rimane fedele a sé stesso e libero, continuando a esprimersi attraverso quante più forme possibili: cantautorato, punk, trap, rap, ecc. Me lo immagino imperfetto, come il compagno di classe che fuori da ogni aspettativa cala l'asso dalla manica e spiazza tutti, perché nella verità che l'indie conserva dentro di sé c'è molta più arte che in qualsiasi tipo di perfezione. Nei prossimi anni, con l'avvento di un'intelligenza artificiale sempre più performante, vorremo ascoltare quella verità dettata dall'imperfezione umana.