Un nuovo piano di aiuti e incentivi per l'industria creativa britannica: lo annuncia il governo, che devolverà ben 30 milioni di sterline alla filiera della musica nel corso dei prossimi tre anni, con particolare attenzione agli artisti e alle realtà emergenti. A beneficiare dei finanziamenti saranno anche l'educazione musicale, con un nuovo centro nazionale che aprirà i battenti a settembre 2026. Verrà creato anche un cosiddetto Creative Content Exchange, con l'obbiettivo di realizzare una sorta di digital marketplace che aiuti a monetizzare gli asset creativi come la musica registrata. Tra le misure annunciate, oltre ai finanziamenti diretti, c'è anche la famosa imposta sui concerti in grandi arene e stadi, i cui proventi andranno a finanziare le venue indipendenti e i piccoli live club, e il supporto a un'eventuale accordo tra i produttori fonografici, gli autori e i produttori e le piattaforme di streaming, da negoziare tra le parti. Importanti novità anche per i freelance (che rappresentano il 72% dei lavoratori della musica in Inghilterra), con un nuovo garante interno al Creative Industries Council che patrocinerà i loro diritti. Al di là dell'effettiva efficacia del piano, che si potrà valutare solo sul lungo periodo, è senz'altro interessante notare come il governo inglese abbia recepito come prioritarie le istanze dell'industria musicale, muovendosi di conseguenza per andare incontro a tutte le possibili esigenze dei suoi attori. Speriamo che altri governi europei seguano il suo esempio.