Dopo la discografia, anche la Rai ha fatto sapere di essere pronta a separare il destino del Festival della Canzone Italiana dal Comune di Sanremo. A esplicitare il concetto, nel corso della presentazione dei nuovi palinsesti del servizio pubblico, tenutasi oggi a Napoli, è stato l’Amministratore Delegato di viale Mazzini Giampaolo Rossi. "Il Festival di Sanremo è il festival della Rai, senza la Rai non esisterebbe", ha dichiarato Rossi, confermando di fatto - come riferisce l’agenzia AGI - le indiscrezioni già circolate nel corso delle passate settimane circa un ritardo nelle date della manifestazione per evitare la sovrapposizione con le Olimpiadi Invernali di Milano - Cortina: “Aspettiamo l'esito del bando – ha aggiunto Rossi – e la risposta dal Comune di Sanremo, ma siamo fiduciosi. Ci stiamo già lavorando. Carlo Conti è già attivo nella definizione della nuova parte culturale e del regolamento”. Tuttavia, ha aggiunto Rossi, “La Rai farà il Festival. Se non dovesse essere Sanremo, ma ne siamo convinti, la Rai farà il suo Festival, perché è in grado di avere una macchina produttiva unica in Italia, capace di realizzare questo tipo di Festival ovunque”. Riguardo le rimostranze della discografia relative al trattamento economico delle aziende in gara, Rossi ha fatto sapere di essere al corrente della criticità. “Sappiamo che la discografia nutre un malessere su alcuni limiti organizzativi che Sanremo presenta oggettivamente, e che appianati dal grande sforzo produttivo della Rai”, ha detto l’AD: “Però dobbiamo prima attendere l'esito del bando del Comune”. La Rai è stata l’unica azienda radiotelevisiva a rispondere all’avviso pubblicato dal Comune di Sanremo nella prima metà dello scorso aprile. La condizioni poste dall’amministrazione della Città dei Fiori sono state giudicate insoddisfacenti dalla discografia, e considerate piuttosto difficili anche da altri potenziali partner della manifestazione - come, per esempio, il gruppo Warner Bros Discovery, che ha giudicato “proibitivi” i termini del bando. Nel caso le trattative tra Rai e Comune dovessero risolversi in un nulla di fatto, sono diverse le città a essersi dichiarate pronte a ospitare il “nuovo Festival” (che potrebbe non chiamarsi più ufficialmente “Festival della Canzone Italiana”, marchio di proprietà del Comune di Sanremo, nonostante la titolarità del format, come stabilito dal TAR della Liguria, sia della RAI): le candidature al momento più accreditate potrebbero essere quelle di Torino (che non solo dispone di una struttura pronta a ospitare l’evento - il PalaOlimpico - e di un centro di produzione RAI sul territorio, ma anche dell’esperienza in materia di grandi eventi televisivi fornita dall’aver ospitato l’Eurovision Song Contest del 2024) e Napoli.