Tra i molti risvolti negativi della Brexit c'è anche quello che riguarda i tour pan-europei, che sono diventati molto più difficili sia per chi dall'Unione Europea vorrebbe suonare in Gran Bretagna, sia per chi dalla Gran Bretagna vuole andare a suonare nel resto d'Europa. Per contrastare il dilagare di burocrazia e altri impedimenti logistici, diverse organizzazioni, enti e artisti hanno dato vita a una nuova realtà, la Cultural Exchange Coalition: al momento hanno aderito più di 50 aziende da ambo i fronti del confine UE, tra cui&nbsp;il Contemporary Visual Arts Network, l'European Music Exporters Exchange, la European Music Managers Alliance, la Independent Society of Musicians e molti altri.

"Gli attuali accordi post-Brexit non aiutano&nbsp;gli artisti, il pubblico e le venue, danneggiano i margini di crescita e gli introiti e sminuiscono l'importanza vitale di un sano scambio culturale" dichiara il comunicato della CEC, che nasce anche in risposta al primo summit congiunto UK-EU, che si è svolto nel 2025 ed è culminato in una dichiarazione congiunta in cui i vari Paesi coinvolti si impegnavano a&nbsp;"promuovere gli scambi culturali", senza però una precisa strategia su come farlo. L'ambizione è proprio quella di spingere la politica a prendere sul serio l'impegno in questione.

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Live, UK e UE si alleano: nasce la Cultural Exchange Coalition

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L'associazione chiede di snellire la burocrazia per i tour pan-europei, in sofferenza dopo la Brexit

E' un garbuglio legale che prima o poi doveva verificarsi, visto l'andamento rapido con cui si evolve l'intelligenza artificiale generativa in ambito musicale. E a quanto pare il primato nell'intraprendere questo tipo di azione&nbsp;spetta a FAMM, l'etichetta di Jorja Smith, superstar del contemporary R&amp;B inglese, che si è rivolta agli avvocati per ottenere una fetta delle royalties del brano "I Run", una hit EDM diventata virale su TikTok&nbsp;nelle ultime settimane.

La canzone in questione porta la firma di Haven, un produttore indipendente, che però ha dichiarato fin dall'inizio che si è avvalso di Suno per generarne la linea vocale. Sostiene di avere addestrato l'intelligenza artificiale attraverso "diversi campioni di&nbsp;voci soul", ma l'etichetta di Jorja Smith è fermamente convinta che abbia utilizzato nello specifico il&nbsp;repertorio della loro artista, "utilizzando perfino il nome di Jorja (senza permesso) per suggerire al pubblico che fosse proprio lei a cantare", recita una nota di FAMM, che accusa il produttore anche&nbsp;di avere utilizzato varie strategie di distribuzione per evitare un takedown della traccia, effettivamente rimossa dalle piattaforme dopo avere ottenuto un notevole successo (basti pensare che settimana scorsa era nella top 40 inglese). Il fatto che si trattasse di una precisa strategia, secondo l'etichetta, sarebbe anche dimostrato dal fatto che dopo che "I Run"&nbsp;è diventata virale, Haven ha contattato FAMM perché avrebbe voluto che la vera Jorja Smith partecipasse a un remix del brano.

Nel frattempo la traccia è stata incisa nuovamente con la voce di una nuova cantante,&nbsp;Kaitlin Aragon, stavolta umana, ed è proprio questa seconda versione che sta scalando le classifiche.&nbsp;FAMM continua però a sostenere che non sarebbe mai stata un successo se non fosse stato per la somiglianza della&nbsp;prima versione&nbsp;con la voce e lo stile di Jorja Smith, di cui Haven avrebbe tratto "indebito vantaggio". Proprio per questo è più determinata che mai a chiedere una fetta delle royalties generata dalla canzone, anche nella sua nuova versione: "A titolo dimostrativo, le redistribuiremo tra tutti gli autori che hanno contribuito a costruire il catalogo di Jorja Smith" prosegue il comunicato della label. "Ci troviamo&nbsp;in un territorio inesplorato: l'AI sta già impattando sul nostro modo di consumare musica. Dobbiamo parlare di ciò che implica per i creativi".

Training AI e royalties: scoppia il caso Jorja Smith vs Haven

La voce di Smith sarebbe stata utilizzata come modello per il brano AI 'I Run', diventato virale

Era stato preventivato che a partire da maggio 2026, una volta terminate le Olimpiadi invernali e le Paralimpiadi, la nuovissima Arena Milano sarebbe entrata in funzione anche per i concerti. Come da tabella di marcia, quindi, è stato finalmente annunciato il primo evento musicale della venue, ovvero&nbsp;“LA PRIMA NOTTE - Music Opening Ceremony” di Luciano Ligabue,&nbsp;in programma il 6 maggio 2026: "Non una data qualsiasi, ma uno show unico per ascoltare i grandi classici e le hit più recenti, con una resa sonora e visiva mai sperimentata prima", recita il comunicato. 

Come è noto, infatti, Arena Milano presenta caratteristiche uniche per l'Italia, come una acustica e una visibilità&nbsp;di nuova generazione,&nbsp;svariati&nbsp;servizi premium e una nuova concezione&nbsp;dell’offerta food &amp; beverage, con postazioni self-service interattive e&nbsp;ristoranti gourmet. Anche dal punto di vista del ticketing introduce delle novità:&nbsp;il pubblico potrà infatti scegliere non solo i biglietti tradizionali, ma anche soluzioni premium che offrono posti a sedere a ridosso del palco, un ingresso dedicato per rendere l’arrivo più fluido e l’accesso a servizi di bar esclusivi per tutta la serata, oltre a suite private, lounge dedicate, skybox e il Premium Club per un'esperienza ancora più di lusso.

“Aprire il nostro palco con Ligabue è una dichiarazione d’intenti” dichiara&nbsp;Luca Martinazzoli, managing director di Arena Milano. “La sua energia e il suo impatto culturale rappresentano alla perfezione ciò che vuole essere: momenti straordinari, identità forti e live entertainment di livello internazionale. Questa première mostrerà tutto il potenziale della venue e la collocherà in modo definitivo sulla mappa come nuovo punto di riferimento per il live entertainment in Europa”.

Arena Milano, annunciato il primo concerto per il 6 maggio 2026

Sarà Ligabue ad aprire le danze a Santa Giulia con il suo "La prima notte - Music Opening Ceremony"

Il festival benefico Aperyshow, nel 2026, si terrà&nbsp;dal 24 al 26 aprile e dal 30 aprile al 3 maggio 2026 presso l’ex Dogana di Treviso: ad annunciarlo sono stati gli organizzatori della manifestazione.

“Aperyshow di quest’anno ha radunato oltre 300 artisti - tra deejay, cantanti, gruppi live e performer – un pubblico di 170mila persone e <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-754023/aperyshow-2025-donati-oltre-150mila-euro-in-beneficenza">devoluto 151.500 euro in beneficienza</a>: numeri che ne certificano la costante crescita e che richiedono spazi sempre più grandi", ha&nbsp;spiegato Riccardo Checchin, event manager di Aperyshow:&nbsp;"Adesso si apre una nuova fase del nostro festival e siamo entusiasti di poter annunciare la nostra nuova casa, l’ex Dogana di Treviso. In questo momento ci preme innanzitutto ringraziare le Amministrazioni e gli enti pubblici che in questi anni ci hanno accompagnato passo dopo passo, in particolare la Regione Veneto ed il Comune di Treviso nella persona del sindaco Mario Conte per aver accolto Aperyshow 2026 in un’area funzionale ai grandi eventi di oltre 50mila metri quadrati, con la possibilità di due stage musicali. Proseguiamo così la nostra missione di unire le persone grazie alla forza della musica, con progetti e iniziative a sostegno del mondo della disabilità, della ricerca oncologica e dell’inclusione sociale”.

“Siamo davvero felici di accogliere Aperyshow Charity Event a Treviso, in una location speciale come l’ex Dogana. È un appuntamento che anche in altre città ha avuto un grande successo e il fatto che oggi approdi qui conferma quanto la nostra Città sia una meta di forte richiamo, capace di attrarre eventi, persone ed energie nuove", ha fatto sapere&nbsp;il Sindaco di Treviso Mario Conte:&nbsp;"Questa manifestazione porta musica, divertimento, voglia di stare insieme e soprattutto un grande messaggio di solidarietà. Per noi è un’occasione per dare ulteriore dinamismo al nostro contesto e creare momenti in cui la comunità possa ritrovarsi e vivere emozioni positive. Ringrazio gli organizzatori per aver dimostrato fin da subito grande interesse nei confronti di Treviso, una città che ha voglia di musica e di grandi eventi”.

Aperyshow, nel 2026 il ritorno all'ex Dogana di Treviso

'Si apre una nuova fase del nostro festival'

La catena di abbigliamento americana Pacific Sunwear of California, anche conosciuta come PacSun e controllata dal fondo di private equity Golden Gate Capital, è stata citata in giudizio da Warner Music Group con l’accusa di violazione di copyright: la major si è rivolta al tribunale per ottenere un risarcimento pari a 43 milioni di dollari per l’utilizzo improprio di 290 brani presenti nel proprio catalogo, per i quali è stato chiesto un indennizzo pari a 150mila dollari l’uno.

Secondo lo staff legale di WMG PacSum avrebbe utilizzato canzoni appartenenti ai cataloghi del gruppo firmate da artisti come Dua Lipa, Bruno Mars, Lizzo, Cardi B e Ariana Grande per la realizzazione di video promozionali pubblicati su TikTok e Instagram. La sonorizzazione di contenuti prodotti dagli utenti con musiche depositate non è di per sé proibito: entrambe le piattaforme social, infatti, sono in possesso di licenze che autorizzano lo sfruttamento dei cataloghi dei principali player discografici, sia major che indipendenti. Tuttavia i regolamenti di entrambe le piattaforme specificano come l’utilizzo commerciale di musica non rientri tra quelli autorizzati da propri accordi di licenza: la tesi dei legali di WMG è che lo sfruttamento attuato da PacSum possa essere considerato una vera e propria sincronizzazione, operazione che - come è noto - richiede una licenza diretta concessa dall’avente diritto. "La stessa PacSun ha riconosciuto di guadagnare centinaia di milioni di dollari all'anno, di cui 797,8 milioni di dollari nel 2023 e oltre 900 milioni di dollari nel 2022", ha specificato la major - riferisce MBW - nella denuncia depositata presso un tribunale della California: “Gli imputati hanno avuto un enorme successo nell'utilizzare questa strategia di marketing, ottenendo milioni di follower sulle piattaforme dei social media e, di conseguenza, guadagnando centinaia di milioni di dollari di entrate annuali. Tuttavia, gli imputati hanno ottenuto tale successo attraverso la loro palese, volontaria e ripetuta violazione del copyright”.

I precedenti legali, apparentemente, deporrebbero a favore della major: nel 2022 Universal Music e Sony Music avevano avuto la meglio, in una causa analoga, sulla società produttrice di energy drink Bang Energy. Tuttavia diverse cause incentrate sullo stesso tema - l’utilizzo commerciale di brani depositati sui social network - non sono ancora arrivate a sentenza: tra le altre, ci sono quella di Universal Music contro la catena di ristoranti tex-mex Chili’s e quella della stessa <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-751469/warner-music-maxi-causa-a-crumbl">Warner Music contro l’azienda dolciaria Crumbl</a>, intentata lo scorso aprile.

Warner Music, una causa a PacSum

Con l’accusa di violazione di copyright per una serie di post su Instagram e TikTok

La piattaforma di ticketing “fai da te” Eventbrite sarà acquisita dalla società tecnologica con quartier generale a Milano Bending Spoons: l’operazione, che deve ancora passare al vaglio sia dell’autorità regolatoria americana che degli azionisti di Eventbrite, vedrà la società italiana impegnarsi per circa 500 milioni di dollari. L’operazione dovrebbe essere finalizzata entro la prima metà del prossimo anno.

"Come fan di lunga data abbiamo identificato alcune opportunità che siamo entusiasti di esplorare con il team di Eventbrite, dopo la conclusione della transazione”, ha dichiarato il co-fondatore e CEO di Bending Spoons Luca Ferrari: “Tra queste, la creazione di una funzionalità di messaggistica dedicata, l'introduzione dell'intelligenza artificiale per una più semplice creazione di eventi, il miglioramento della ricercabilità e la creazione di un sistema per il mercato secondario dei biglietti. Ci impegniamo a investire in Eventbrite a lungo termine e speriamo di riuscire ad aiutarla a raggiungere nuovi traguardi”.

"Dopo ogni acquisizione solitamente investiamo in un ambizioso sforzo per rinnovare la tecnologia, riprogettare l'interfaccia utente, accelerare il rilascio di nuove funzionalità, ottimizzare il marketing e la monetizzazione e riprogettare l'organizzazione per migliorare le prestazioni a lungo termine", ha fatto sapere Eventbrite, in una nota, alla quale ha fatto eco Julia Hartz, co-fondatrice e CEO della piattaforma: “Guardando al futuro, sono motivata dalla velocità, dalle risorse e dalla forza innovativa di Bending Spoons per spingere Eventbrite verso il suo prossimo capitolo”.

Eventbrite è la prima azienda musicale a entrare nella galassia di Bending Spoons, che già controlla società come WeTransfer, MeetUp, Brightcove, Evernote e StreamYard.

Bending Spoons acquisirà Eventbrite

La società milanese verso un accordo da 500 milioni di dollari

Nel terzo trimestre 2025 DEAG, società di live promoting tedesca che in Italia controlla MC2 Live, ha visto il proprio fatturato crescere del 39,9% su base annua, toccando quota 12,2 milioni di euro: il margine operativo lordo della società è aumentato - riferisce la stessa azienda - in modo “sproporzionato”, passato dai 2,2 milioni di euro registrati tra i mesi di luglio e settembre 2024 ai 12,2 del terzo trimestre di quest'anno.

Allargando il quadro ai primi nove mesi del 2025, DEAG ha visto le proprie entrate aumentare del 27,7% su base annua, a quota 322,8 milioni di euro, con EBITDA più triplicato rispetto alle stesso periodo dell’anno precedente a quota 18,8 milioni di euro. “Questo significa una buona certezza di pianificazione e visibilità per lo sviluppo aziendale nell'ultimo trimestre del 2025 e per il 2026”, ha fatto sapere, in una nota, la società. In base ai risultati iscritti nel proprio bilancio quest’anno, DEAG si aspetta di chiudere l’anno con una performance finanziaria sopra le aspettative, con un EBITDA destinato a migliorare “in modo significativo”.

"Abbiamo registrato performance molto positive nei primi tre trimestri e ora abbiamo notevolmente alzato le nostre previsioni per il 2025”, ha fatto sapere Detlef Kornett, CEO del Gruppo DEAG: “La domanda di biglietti rimane elevata e ci affidiamo sempre più alle nostre piattaforme. Con una solida struttura finanziaria e un portafoglio eventi interessante e diversificato, siamo in una posizione eccellente per proseguire il nostro percorso di crescita nell'ultimo trimestre e negli anni a venire".

DEAG, nel Q3 2025 ricavi su del 39,9%

A quota 167,4 milioni di euro, con EBITDA quintuplicato a 12,2 milioni di euro

Warner Music Group ha confermato di aver rinnovato il contratto al proprio CEO Robert Kyncl. Il dirigente, da tre anni alla guida del gruppo controllato da Access Industries, ha guadagnato circa 19 milioni all’anno: gli adeguamenti previsti dal nuovo accordo con la multinazionale prevedono un'opzione azionaria una tantum da 10 milioni di dollari da erogare in tre tranche di pari entità nel corso di tutta la durata del nuovo accordo - 7 anni - e legate alle prestazioni dei titoli legati all’azienda.

Tra le altre novità introdotte dal nuovo contratto c’è anche un corrispettivo in quote azionarie basate sulle performance di mercato con valore obiettivo pari a 5 milioni di dollari l’una, il primo dei quali dovrebbe essere erogato a gennaio 2026: secondo l’accordo i premi "matureranno nel terzo anniversario della data di concessione”, a condizione che Kyncl continui a essere operativo nell’organico dell’azienda, mentre il numero preciso di azioni guadagnate dipenderà "dal raggiungimento di obiettivi finanziari e a lungo termine” che saranno stabiliti dalla stessa WMG. Nel caso di abbandono del proprio ruolo da parte di Kyncl o di suo licenziamento per giusta causa, l’azienda sarà tenuta a corrispondergli un anno di stipendio (in contanti o sotto forma di obbligazioni), un anno di assicurazione sanitaria e “un bonus annuale pro-rata per l'anno di cessazione del rapporto”.

Secondo la federazione sindacale americana AFL-CIO il trattamento economico accordato da Warner Music a Kyncl è di 257 volte superiore allo stipendio medio erogato ai propri dipendenti negli Stati Uniti.

Warner Music, rinnovato il contratto al CEO Robert Kyncl

A tre anni dalla nomina

Si rinnova, anche nel 2026, all’appuntamento con i Gran Galà dell’Alta Fedeltà, <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-747196/gran-gala-dell-alta-fedelta-intervista-fondatore-giulio-cesare-ricci">eventi dedicati al mondo dell’hi-fi ideati e promossi dal fondatore dell’etichetta Fonè Giulio Cesare Ricci</a>.

Il primo evento in calendario per il 2026 si terrà tra i prossimi 28 febbraio e primo marzo presso le ventuno sale che compongono gli spazi Sheraton 2 e Sheraton 3 dell’hotel Sheraton Parco De’ Medici di Roma, al quale seguirà - il 21 e il 22 marzo - quello previsto al Best Western Plus Tower di Bologna.

Dopo l’estate, il 19 e 20 settembre il Gran Galà toccherà Palermo, presso il locale NH Hotel: meno di un mese dopo, il 3 e 4 ottobre, la manifestazione farà ritorno a Milano, presso gli spazi - completamente rinnovati - del Quark Hotel di via Lampedusa. L’appuntamento finale, al netto dell’annuncio di nuove date, è fissato per i prossimi 21 e 22 novembre, presso l’hotel Crowne Plaza Limena, a Padova.

Gran Galà dell'Alta Fedeltà, gli appuntamenti del 2026

Confermate sei tappe tra fine febbraio e fine novembre: il calendario

Nonostante fosse considerato scontato - lo scorso 31 ottobre, il Segretario al Tesoro USA Scott Bessent <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-755040/tiktok-negli-usa-c-e-l-accordo-con-la-cina">aveva dato per approvato</a> dalle autorità di Pechino l’accordo che avrebbe permesso a TikTok di “salvarsi” dal Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act - il via libera dalle autorità di Pechino per cedere l’operatività negli States&nbsp;del popolare social network di Bytedance non è ancora stato ufficialmente promulgato. Questo significa che, salvo la firma di un ulteriore ordine esecutivo da parte di Donald Trump che conceda una nuova proroga - la quarta, per la precisione - al processo di accordo tra le parti, il prossimo 16 ottobre - data indicata come scadenza per la finalizzazione dei negoziati - la piattaforma potrebbe venire nuovamente oscurata sul suolo americano.

Dati i precedenti, l’ipotesi di un eventuale nuovo blocco al “nuovo” TikTok statunitense è dato per poco probabile: in caso di mancato accordo, la Casa Bianca parrebbe orientata a concedere gli ennesimi tempi supplementari per scongiurare il secondo oscuramento - <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-749430/tiktok-per-ora-non-e-accessibile-negli-stati-uniti">dopo quello</a> (<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-749438/tiktok-torna-accessibile-negli-usa">lampo</a>) del 19 gennaio scorso.

Gli interrogativi degli osservatori internazionali, al momento, sono concentrati sulla strategia adottata dal governo cinese, che potrebbe utilizzare il nulla osta alla cessione del ramo statunitense di TikTok a una cordata di investitori americani -&nbsp;Oracle, Silver Lake e MGX, oltre che gli attuali azionisti General Atlantic, Susquehanna e Sequoia, ai quali complessivamente dovrebbe essere riservato il controllo del 65% del capitale azionario - come leva nelle trattative con l'amministrazione Trump su temi di politica internazionale come il supporto USA a Taiwan e gli accordi commerciali di Washington con altri paesi del sud-est asiatico.

TikTok negli USA, si va verso una nuova proroga

Per l’amministrazione Trump l’accordo con la Cina era stato dato per ‘fatto’, ma…

<a href="https://musicbiz.rockol.it/tutto-su/marco-danelli-398860">Marco Danelli</a> (nella foto), <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-739712/believe-entra-marco-danelli">dal 2023</a> Editorial &amp; Marketing Partnership Senior Leader di Believe Italia, è stato promosso a Editorial &amp; Marketing Partnership Lead. Nel suo nuovo ruolo Danelli coordinerà la supervisione delle attività di Trade Marketing per Believe Italy e MAST, la promozione di cataloghi di artisti ed etichette sulle piattaforme digitali locali, la gestione del team, la promozione di artisti ed etichette e le relazioni con le piattaforme digitali italiane, gestendo da vicino i rapporti a livello B2C con le piattaforme digitali italiane. Tra le sue mansioni rientrano anche la “supervisione della presentazione e del pitch degli artisti ai DSP”, la “promozione di importanti uscite internazionali in Italia, in coordinamento con la sede centrale” e “l’ideazione e implementazione del processo di comunicazione interna”.

Laureato in Lettere all’Università Cattolica di Milano con Master in Comunicazione Musicale sempre presso lo stesso ateneo, Danelli, prima di entrare a Believe, è stato Music Programming Coordinator per MTV - tra il 2007 e il 2010 - e Music Curator per le emittenti del gruppo Paramount Italia, tra il 2011 e il 2023.

Believe, Danelli nominato Editorial & Marketing Partnership Lead

Dopo tre anni come Editorial & Marketing Partnership Senior Leader

<a href="https://musicbiz.rockol.it/news-751569/stai-innovando-la-musica-raccontacelo-speciale-startup-musicbiz">Come già annunciato a metà dello scorso mese di maggio</a>, Rockol MusicBiz - la sezione di Rockol dedicata all’industria musicale - ha avviato un focus sulle start-up musicali italiane. Nelle prossime settimane, con cadenza regolare, su queste pagine presenteremo i profili delle nuove aziende che stanno cercando di innovare l’industria di settore combinando tecnologia a sensibilità artistica e creativa. Protagonista della puntata di oggi è…

Nome del progetto/startup: DISTRO5 srl 
Anno di fondazione: luglio 2022 
Sede operativa: Roma 
Nome e ruolo dei fondatori: Giacomo Bondi CEO e ideatore del progetto Giacomo Bondi è un programmatore, analista software, sistemista ed esperto di reti e sicurezza con una importante esperienza iniziata alla fine degli anni 80, nel quale ha lavorato per aziende come, tra l'altro, IBM, Siemens, Alcatel, Telecom Italia, Engineering.&nbsp;Dalla metà degli anni 90 iscritto in Siae e proprietario di uno studio di registrazione, fonico già dagli anni 80, tecnico del suono mastering dagli anni 2000, produttore discografico per più di 2.000 progetti con l'etichetta GBMUSIC. Editore dal 2008 con Smoothnotes Publishing, etichetta discografica GBMUSIC con più di 5500 brani e migliaia di pubblicazioni. Esperto di distribuzione digitale tra i primi in Italia, ha tenuto workshop e corsi in tutta Italia. Ha scritto per SM Strumenti Musicali (rivista cartacea) per circa 10 anni come esperto di tecnologie audio e informatico-musicali. Ha al suo attivo circa 1200 brani scritti e prodotti per molti artisti nazionali e internazionali. Tra i vari riconoscimenti, nel 2013 la sua azienda ha vinto il premio come partner musicale dell'anno con HUAWEI con l'unico contratto per la fornitura di musiche dall'Italia. Forma nel 2018 l'accordo per “ La via della seta musical” con la Cina al palais del festival di Cannes durante quell'edizione del MIDEM.

Descrizione sintetica dell’attività:

DISTRO5 è una piattaforma SaaS dedicata all’industria musicale che automatizza la gestione dei metadati, il monitoraggio dei diritti discografici e la valorizzazione dei cataloghi. Aiuta editori, etichette e produttori a recuperare compensi inespressi, prevenire errori nei metadati e semplificare le attività legate a contratti e royalty. Archivia e organizza documentazione legale, genera automaticamente cataloghi a partire da contenuti rilevati online e favorisce l’integrazione digitale delle aziende discografiche. Grazie a un’infrastruttura tecnologica avanzata e alla collaborazione con un team legale specializzato, DISTRO5 rileva, segnala e facilita il recupero dei compensi derivanti da utilizzi non autorizzati, offrendo così una soluzione completa per la gestione e la tutela dei diritti musicali.

Che problema risolvete, per chi e come?

Nel settore musicale, milioni di euro restano ogni anno non raccolti a causa di errori nei metadati, mancanza di tracciabilità delle registrazioni e gestione inefficiente dei diritti. DISTRO5 risolve questo problema offrendo una piattaforma specializzata per editori, produttori ed etichette discografiche, che automatizza l’analisi dei metadati, il confronto dei dati con i database pubblici e privati, e il monitoraggio dei diritti connessi attraverso tecnologie di audio fingerprinting, AI e data matching. Grazie a workflow personalizzabili e strumenti integrati, gli utenti possono correggere incongruenze, generare documentazione conforme e recuperare compensi inespressi in modo rapido, preciso e scalabile.

In cosa consiste l’innovazione?

DISTRO5 rivoluziona la gestione dei diritti musicali grazie a un ecosistema integrato che unisce intelligenza artificiale,&nbsp;audio fingerprinting,&nbsp;machine learning&nbsp;e&nbsp;automazione dei workflow. Generazione contenuti per la promozione discografica sui social, riconoscimento testo contratti e molto altro. La piattaforma è in grado di: 
-&nbsp;generare automaticamente metadati completi e conformi (ISRC, ISWC, UPC, ISNI, etc.) 
-&nbsp;identificare utilizzi non autorizzati delle registrazioni su piattaforme online tramite fingerprinting da un database di quasi 100 milioni di brani, 
-&nbsp;confrontare e normalizzare dati con algoritmi intelligenti proprietari per rilevare errori o omissioni 
-&nbsp;automatizzare report, rendiconti e documentazione per collecting societies e enti di gestione (SIAE, NUOVO IMAIE, Soundreef, GESTSOUND, ecc.) 
-&nbsp;sfruttare l'integrazione API diretta&nbsp;con i principali negozi digitali e piattaforme globali (Spotify, Apple Music, YouTube, Amazon, Deezer, ecc.) per l'analisi, il monitoraggio e la sincronizzazione dei dati 
-&nbsp;dialogare con strumenti esterni come Chartmetric, Adrev, Musixmatch, e sistemi interni per la gestione legale e contrattuale. 
L’innovazione risiede nella&nbsp;centralizzazione di tutti questi strumenti in un'unica piattaforma modulare, che semplifica operazioni complesse, riduce gli errori&nbsp;umani e consente il&nbsp;recupero di compensi inespressi&nbsp;in modo scalabile e trasparente.

Stato attuale:&nbsp;

DISTRO5 è&nbsp;sul mercato&nbsp;da gennaio 2025 dopo un importante periodo di analisi e sviluppo software. Il prodotto è utilizzato da decine di clienti tra editori musicali, produttori ed etichette, in Italia e all’estero. La piattaforma è pienamente operativa, con oltre&nbsp;150.000 brani gestiti, ed è attiva in ambito commerciale, tecnico e legale. Il modello di business è validato e sostenibile, con contratti in essere e integrazioni attive con partner del settore. È in corso l’espansione verso nuovi clienti e mercati, mantenendo un sistema modulare scalabile.

Partnership o investitori:

DISTRO5 collabora attivamente con partner strategici del settore musicale e tecnologico, tra cui&nbsp;Believe Digital,&nbsp;FUGA,&nbsp;Adrev,&nbsp;ACRCLOUD,&nbsp;Chartmetric,&nbsp;OpenAI, Amazon AWS, Jotform, Social Pilot,collecting societies italiane ed estere (SIAE, NUOVO IMAIE, GESTSOUND etc). 
Al progetto si sono avvicendati sia sponsor che freelance per lo sviluppo del prodotto e del marketing, è attualmente&nbsp;100% di proprietà del fondatore, senza investitori esterni. E' in cerca&nbsp;di partner industriali o finanziari in linea con la visione strategica dell’azienda per l'espansione internazionale e nazionale. 
Distro5 è in partnership con alcuni studi legali specializzati in diritto d'autore e discografico, finalizzate alla fornitura di servizi di consulenza a gettone per la gestione dei claim rilevati dal sistema.

Link utili:

Sito web ufficiale:&nbsp;<a href="http://www.distro5.it/">www.distro5.it</a>&nbsp;e&nbsp;<a href="http://www.musipay.it/">www.musipay.it</a>&nbsp;(come servizio specifico) 
LinkedIn:&nbsp;<a href="https://www.linkedin.com/company/distro5/">https://www.linkedin.com/company/distro5/</a>&nbsp; 
Facebook:&nbsp;<a href="https://www.facebook.com/distro5music">https://www.facebook.com/distro5music</a>&nbsp; 
Instagram:&nbsp;<a href="https://www.instagram.com/distro5music/">https://www.instagram.com/distro5music/</a>&nbsp;

Contatti diretti: Giacomo Bondi –&nbsp;info@distro5.it&nbsp;3286499405

Startup musicali, il focus: DISTRO5

Una panoramica sulle realtà innovative italiane: oggi parliamo di…

“Io non leggo niente e non guardo niente. Ho un po' il mio modo di vivere un po' particolare, distaccato da tutti. Sono poco social io, ma da sempre. E’ una scelta mia e non ci posso fare niente”: Carlo Conti, ai microfoni di RTL 102.5, ha voluto chiarire subito la sua posizione riguardo <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-755693/sanremo-2026-il-cast-dal-punto-di-vista-della-discografia">i nomi dei Big annunciati ieri, domenica 30 novembre, per la prossima edizione del Festival di Sanremo</a>. Nessun commento circa la forte presenza di giovani, che ha portato il numero degli artisti in corsa nella categoria principale a trenta, e riguardo l’assenza di nomi di altissimo richiamo circolati - ovviamente in via del tutto ufficiosa - prima che la rosa di partecipanti alla prossima edizione del Festival della Canzone Italiana venisse ufficializzata. Tuttavia le tensioni mai completamente sopite tra gli organizzatori dell’evento - RAI e Comune di Sanremo - e l’industria discografica tricolore - solo lo scorso 18 novembre nel contratto tra servizio pubblico e label era stata fatta affiorare una clausola (definita “inaccettabile” dai rappresentati dei discografici) relativa alla <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-755432/sanremo-2025-la-clausola-che-allontana-l-accordo-con-le-label">responsabilità delle etichette per eventuali comportamenti inappropriati dei propri artisti sul palco del Teatro Ariston</a> - si sono inevitabilmente riverberate sulla composizione della griglia di partenza della settantaseiesima edizione del concorso canoro più popolare del Paese.

“Come sempre il cast del festival si misurerà con l’impatto sullo streaming che vedremo dopo l’evento, e ci dirà se è stata una buona annata o meno”, ha commentato il CEO di FIMI - Federazione Industria Musicale Italiana: “Ci sono diversi giovani interessanti, sicuramente poche donne”. Resta tuttavia di primaria importanza, per l’associazione che rappresenta le filiali italiane delle major, il nodo dei rimborsi da accordare alla case discografiche in gara alla manifestazione. “Possiamo sicuramente affermare che i grandi costi per il Festival incidono sulle scelte delle aziende”, ha spiegato Mazza, alludendo ai nomi inseriti nel cast della prossima edizione del Festival annunciati ieri da Carlo Conti: “E questo è un fatto”. La mancanza di nomi di primissimo piano in gara a Sanremo 2026, in sostanza, potrebbe essere legato proprio ai rimborsi destinati alle label. Lo stesso Mazza, a fine luglio - quando ancora l’accordo tra Comune di Sanremo e RAI non era ancora stato siglato, aveva fatto sapere di ritenere che anche Palazzo Bellevue dovesse “assumere impegni, sia economici che di sviluppo infrastrutturale, per garantire la mutua soddisfazione di tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione di uno dei più importanti eventi musicali internazionali”. In caso contrario, <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-753405/sanremo-fimi-si-schiera-con-la-rai">aveva osservato il CEO di FIMI</a>, ci sarebbe stato il “concreto rischio di disimpegno proprio da parte di chi garantisce il reale successo” dell’evento.

“Negli ultimi anni il Festival è apparso sempre più progettato per soddisfare le esigenze dei diversi media e per fare ascolti, più che ispirarsi realmente alla storia e alla tradizione che lo hanno reso un appuntamento centrale della musica italiana”, ha commentato Sergio Cerruti, Past President di AFI – Associazione Fonografici Italiani, che si era schierato - prima delle definizione della nuova convenzione tra Rai e Comune - <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-752893/festival-afi-per-je-sanremo-non-si-tocca">contro un eventualmente spostamento della manifestazione</a>: “A guidare le scelte anche quest'anno, aggravato anche da qualche defezione, sembra essere stato il bilanciamento tra necessità televisive, social e radiofoniche, più che il coraggio di osare; il risultato è una sorta di miscuglio artistico in cui fatica a emergere con nitidezza un progetto riconoscibile. Va però detto che questo equilibrio può essere facilmente ribaltato dalla musica: per questo attendo con attenzione di ascoltare i brani in gara, nella speranza di ricredermi e di lasciarmi sorprendere”.

Riguardo il profilo del cast, i numeri riferiti di Mazza in merito alla prossima edizione del Festival sono piuttosto indicativi. Fino alla scorsa edizione, quella del 2025, gli ascolti totalizzati su Spotify dai cast delle varie annate prima della gara si sono sempre rivelati in crescita (o quasi): da 31.249.571 nel 2022 si è passati a 33.693.154 nel 2023, fino al picco di 54.024.261 nel 2024 (l’ultima curata da Amadeus). Nel 2025 gli ascolti pre-Festival si erano fermati a 52.849.610. Per il momento, il cast della prossima edizione del Festival della Canzone Italiana, su Spotify, conta il dato più basso dell’ultimo quinquennio, 29.401.693. Lo stesso discorso vale per le certificazioni rilasciate da FIMI: gli artisti in gara nel 2022, complessivamente, prima della gara ne avevano totalizzate 280. Nel 2023 il dato era salito a 341: nel 2024 la somma delle certificazioni era schizzata a 512, poi salita ulteriormente a 695 nel 2025. Al momento, per il 2026, la quota si attesta a 330 unità, 11 in meno di quelle conteggiate nel 2023.

Sanremo 2026, il cast: i commenti della discografia

La reazioni delle associazioni di categoria ai nomi annunciati da Carlo Conti

Si è tenuto giovedì 27 novembre, presso la Sala Basevi della sede di Legacoop Nazionale, in Via Guattani 9, a Roma, il convegno - organizzato da Legacoop - <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-755571/musica-e-retail-giovedi-a-roma-il-convegno-di-legacoop">“Parliamo di musica: retail sonoro tra diritti d’autore e brand experience”</a>, evento dedicato al ruolo strategico della musica nelle attività̀ commerciali, che ha proposto un confronto inedito tra i principali attori del settore retail e della distribuzione italiana.

“La liberalizzazione del mercato delle Collecting, seguita al recepimento della direttiva Barnier, concepita originariamente per rendere più efficienti e pro-competitive la raccolta e la ripartizione dei diritti musicali, si è rivelata in realtà causa di diverse criticità per gli utilizzatori”, hanno spiegato, in una nota, gli organizzatori: “La mancanza di certezze relative alla gestione dei cataloghi da parte dei diversi Organismi di Gestione Collettiva operativi sul mercato ha portato ad una lievitazione dei costi - sia per quanto riguarda l’acquisto delle licenze, sia con riferimento agli oneri burocratici e gestionali legati all’adempimento affrontati dai titolari delle attività commerciali e degli esercizi pubblici che diffondono musica d’ambiente nei propri spazi”.

“La musica, oggi più che mai un elemento fondamentale nel settore del retail, continua a essere considerata irrinunciabile da parte di tutte le categorie interessate, ma le associazioni che rappresentano gli utilizzatori chiedono - per continuare a rappresentare un’importante fonte di ricavi per il settore - un processo di semplificazione che porti a una totale trasparenza nella costruzione delle tariffe correlata al valore dell’utilizzo e alla reale rappresentatività dei cataloghi, nonché a uno sportello unico che permetta di far convergere su un solo interlocutore i pagamenti dei diritti”, conclude la nota: “Allo scopo, ANCC (Coop), ANCD (Conad), Federdistribuzione, AIRES-Confcommercio e Confesercenti chiedono l’istituzione di un tavolo di lavoro che - coinvolgendo Collecting e istituzioni - porti a un nuovo corso nella gestione della raccolta dei diritti d’autore e connessi per la GDO e il retail in genere”.

Musica e retail, gli utilizzatori chiedono un tavolo unico

Così ANCC, ANCD, Federdistribuzione, AIRES-Confcommercio e Confesercenti a istituzioni e collecting

In molti paesi francofoni esistono delle quote specifiche per le canzoni in lingua francese, notoriamente pensate per le radio. Dall'avvento dello streaming in poi, però, molti hanno auspicato delle quote di visibilità anche per gli artisti francofoni sulle piattaforme: ad esempio lo ha fatto il Quebec, la regione del Canada in cui si parla francese, con una proposta di legge presentata a ottobre 2025. A quanto pare, però, l'iniziativa rischia di cadere nel vuoto, non tanto per la fattibilità, ma per la scarsa presa che potrebbe fare sugli utenti finali.

La&nbsp;Digital Media Association, che riunisce Spotify, Apple Music e Amazon Music, è infatti contraria da sempre a questo tipo di ingerenza da parte dello stato, e ha commissionato un sondaggio tra gli utilizzatori delle loro piattaforme. In base ai risultati, il 66% di loro risultano essere contrari all'idea che il governo del Quebec intervenga sulla selezione editoriale delle playlist nei servizi di streaming, e la percentuale è addirittura superiore se si prendono in considerazione solo gli intervistati dai 18 ai 34 anni.

Peraltro, sempre secondo la DiMA, se la proposta diventasse legge, sarebbe di difficile applicazioni: "Gli standard internazionali relativi ai metadati non richiedono che le canzoni vengano identificate per nazionalità o lingua, ragion per cui i servizi di streaming non hanno modo di identificare le canzoni canadesi, del Quebec o francofone" aveva dichiarato l'associazione lo scorso ottobre.

Il Quebec vorrebbe imporre quote francofone nello streaming

Un sondaggio della DiMA, però, rivela che il pubblico sarebbe contrario a un intervento dello stato

A meno di accordi extragiudiziali, Live Nation e Ticketmaster dovranno presentarsi&nbsp;in tribunale a breve, citati in causa dai fan di Taylor Swift uniti in una class action: un giudice federale, infatti, ha ritenuto valide le loro argomentazioni. Il gruppo, formato da circa 350 Swifties, ha citato in giudizio il colosso del live per violazione della legge antitrust, violazione delle leggi californiane a tutela dei consumatori, violazione di contratto, frode e negligenza. Tranne gli ultimi due capi di accusa, tutti gli altri sono stati ritenuti ammissibili dalla corte.

La class action, depositata a dicembre 2022, segue la messa in vendita dei biglietti dell'ormai celebre The Eras Tour: l'accusa è di aver sfruttato la propria posizione dominante per mantenere un controllo totale sul mercato dei biglietti, portando al collasso del sistema,&nbsp;a rincari fuori controllo e a biglietti introvabili. Nulla, comunque, è ancora certo: secondo il giudice, infatti, i querelanti non hanno ancora dimostrato il fatto che Ticketmaster avrebbe fatto promesse circa le misure da adottare per tenere lontani i bot dalla propria piattaforma di ticketing.

Al via la class action dei fan di Taylor Swift vs Live Nation

Un giudice federale americano ha dichiarato valide le argomentazioni dei Swifties

<h2>Presentazioni, incontri</h2>

Da martedì 2 a giovedì 4 dicembre 
Discograficamente parlando, questa è una settimana di ristampe molto attese: quella di "Destinazione Paradiso" di Gianluca Grignani e quella di "Sempre più vicini" dei Casino Royale, che saranno entrambe presentate (in occasioni distinte) giovedì 4 dicembre. Tra le novità discografiche, invece, si segnala l'uscita e la conseguente presentazione di Musica Triste di Emis Killa

Presentazioni&nbsp;in settimana a Milano

Mercoledì 3&nbsp;dicembre e venerdì 5 dicembre 
Le conferenze stampa a margine della finale di X Factor a Napoli, in programma giovedì, saranno due: una il giorno prima,&nbsp;mercoledì 3 dicembre, alla presenza dei&nbsp;quattro giudici Achille Lauro, Francesco Gabbani, Jake La Furia e&nbsp;Paola Iezzi, della conduttrice Giorgia, della conduttrice di AnteFactor Mariasole Pollio e del&nbsp;sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. La seconda si terrà invece il giorno dopo, venerdì 5 dicembre, alla presenza dei&nbsp;concorrenti protagonisti della finale di #XF2025.

Conferenze&nbsp;stampa in settimana a Napoli

<h2>Eventi, convegni</h2>

Giovedì 4 dicembre 
Come preannunciato nella sezione presentazioni, tra gli eventi da segnalare c'è senz'altro la finale di X Factor 2025, prevista per giovedì 4 dicembre a Napoli in Piazza del Plebiscito e in diretta su Sky Uno&nbsp;e in chiaro su Tv8. Già esauriti da tempo i biglietti gratuiti disponibili per l'evento.

Piazza del Plebiscito, Napoli

<h2>In&nbsp;tour, in uscita</h2>

Da lunedì 1 dicembre a sabato 6 dicembre 
Dopo la data zero di Eboli&nbsp;entra nel vivo il tour nei palazzetti di Marracash, che questa settimana toccherà Bologna l'1 dicembre e&nbsp;Firenze il 4 dicembre (seguiranno tre date milanesi, l'8, 9 e 10 dicembre, una doppia data a Roma il 12 e 13 dicembre per finire a Padova il 17 e a Torino il 20). Da ricordare anche il concerto-evento di Francesco De Gregori dedicato a uno dei suoi album più iconici, "Rimmel", il 6 novembre all'Unipol Forum di Assago.

Venerdì 5 dicembre 
Oltre ai già citati Emis Killa, Casino Royale e Gianluca Grignani, si segnala il nuovo album live di Ultimo ("Ultimo Live Stadi 2025") e lo speciale cofanetto di Vasco Rossi&nbsp;”Cosa succede in città 40th rplay edition”.

&nbsp;

Per segnalazioni di eventi e presentazioni - che devono essere legati al mondo dell'industria musicale - si può scrivere a<a href="mailto:agenda.musicbiz@rockol.it,%20?subject=Segnalazione%20per%20Agenda%20Music%20Biz">&nbsp;agenda.musicbiz@rockol.it</a>

MusicBiz 7 Giorni: l'agenda dell’industria musicale

Presentazioni, release, inaugurazioni, eventi: gli appuntamenti della settimana

<a href="https://www.rockol.it/news-748533/sanremo-2025-il-cast-dal-punto-di-vista-della-discografia">Rispetto alla passata edizione</a>, Carlo Conti non pare aver deciso di stravolgere le proporzioni nella composizione del <a href="https://www.rockol.it/news-755688/sanremo-big-in-gara-festival-nomi-2026-concorrenti-carlo-conti-lista">cast del prossimo Festival della Canzone Italiana</a>: pur non trascurando le indipendenti, sia italiane che internazionali, alle major resta assegnata buona parte degli slot disponibili al via - due terzi abbondanti, considerando anche gli accordi di licenza e distribuzione. Nel dettaglio…

<h3>Le major</h3>

Sony Music Italy piazza ai blocchi di partenza di Sanremo 2026 otto artisti: Tommaso Paradiso, Ermal Meta, Nayt, J-Ax, Enrico Nigiotti, Mara Sattei e LDA &amp; Aka 7even, tutti per Columbia Records, e Tredici Pietro, per Epic Records. Universal Music Italia sei: Chiello (Island Records), Leo Gassmann, Samurai Jay, Bambole di Pezza, Elettra Lamborghini (EMI) e Dargen D'Amico (Island Records). Warner Music Italy sette: Fedez, Sayf (per Atlantic Records), Sal Da Vinci, Luchè, Francesco Renga (per Atlantic Records), Levante (per Warner Records)&nbsp;ed Eddie Brock (per Atlantic Records Italy).

<h3>Le multinazionali non major</h3>

BMG schiera in griglia di partenza Ditonellapiaga (oltre che Marco Masini, anche se pare che il progetto col quale il cantautore toscano prenderà parte con Fedez al prossimo Festival sarà curato dall’etichetta di quest’ultimo, Warner Music Italy), mentre Believe Michele Bravi (per M.A.S.T.).

<h3>Indipendenti in licenza o distribuzione</h3>

Legati alle major da accordi di licenza o distribuzione saranno anche Serena Brancale (Isola degli artisti / Warner Music Italy), Fulminacci (Maciste Dischi / Warner Records Italy / Warner Music Italy), Maria Antonietta &amp; Colombre (Bomba Dischi, in licenza a&nbsp;Numero Uno / Sony Music Italy) e Patty Pravo (Nar / Warner Music Italy). Malika Ayane rappresenterà Carosello, in licenza a Believe.

<h3>Gli indipendenti</h3>

Raf rappresenterà sul palco dell’Ariston Girotondo / Momy Records, mentre Arisa presenterà un brano per l’etichetta di sua proprietà, Pipshow, e Maqueta Records.

Sanremo 2026, il cast dal punto di vista della discografia

La mappa delle etichette dei Big: alle major più di due terzi della linea di partenza

Nella Top Album FIMI/NIQ Top of the Music sponsored by SCF relativa alla settimana dal 21 novembre 2025 al 27 novembre 2025, al primo posto si piazza&nbsp;EROS RAMAZZOTTI con il suo album UNA STORIA IMPORTANTE, che debutta direttamente in vetta alla classifica. In seconda posizione, sempre con un nuovo ingresso, si attesta&nbsp;CESARE CREMONINI con CREMONINI LIVE 2025. La terza posizione resta invariata rispetto alla settimana precedente e vede stabile OLLY con il suo album TUTTA VITA (SEMPRE).

A parte qulle già citate, non si segnalano altre&nbsp;nuove entrate nelle prime dieci posizioni.

Nella Top Singoli FIMI/NIQ Top of the Music sponsored by SCF relativa alla settimana dal 21 novembre 2025 al 27 novembre 2025, si registrano alcune variazioni nelle prime posizioni. In particolare, il brano QUESTA DOMENICA di OLLY &amp; JULI si sposta dalla seconda posizione alla prima, conquistando così la vetta della classifica. Scende in seconda posizione FOTOGRAFIA di GEOLIER, che scambia quindi la piazza con l'ex medaglia d'argento. In terza posizione si conferma il nuovo ingresso TAKE 6 di SHIVA.

Oltre a quella già citata, tra le nuove entrate nelle prime dieci posizioni della classifica si segnala:

<ul>
	<li>SANT'ALLEGRIA (JACK SANI REMIX) di ORNELLA VANONI &amp; JACK SANI, che fa il suo ingresso in sesta posizione</li>
</ul>

<a href="https://www.rockol.it/classifica-fimi-billboard-uk-radio-dischi-piu-venduti?preview=a608820c8b02f821fd24a9f57f9db081#Classifichee%20polemiche&amp;refresh_ce">Classifiche: speciale e aggiornamenti continui qui</a>.&nbsp;

Eros Ramazzotti

Classifiche, novità 27 novembre: Eros Ramazzotti debutta in testa

'Una storia importante' è l'album più ascoltato della settimana

Sarà disponibile&nbsp;<a href="https://dos.cultura.gov.it/index.php?c=login" target="_blank">al seguente link</a>&nbsp;fino al 31 gennaio 2026 la modulistica da compilare online&nbsp;per accedere ai fondi del FUS. Sarà possibile presentare&nbsp;i preventivi 2026 e i consuntivi 2025 (per i soggetti ammessi al triennio Fnsv 2025/2027),&nbsp;le&nbsp;domande per l'estero 2026 e i consuntivi 2025.

Un piccolo riassunto delle scadenze previste. Il programma annuale 2026 e la domanda di contributo per tournée all’estero per l’anno 2026 va presentato entro e non oltre il 31 gennaio 2026, così come&nbsp;la relazione artistica dell’attività svolta nel 2025 e i valori registrati a consuntivo dagli indicatori della dimensione delle attività e della qualità indicizzata; anche il consuntivo artistico ed economico relativo alle tournée all'estero, unitamente alla documentazione richiesta, dovrà essere inviato entro e non oltre il 31 gennaio 2026.&nbsp;Entro e non oltre il 30 aprile 2026, invece, si potrà presentare&nbsp;il bilancio di progetto relativo all’attività 2025; infine l'autodichiarazione attestante l’avvenuto pagamento dei costi di progetto ammissibili di cui all’articolo 6, comma 11 va presentata entro e non oltre il 30 settembre 2026.

&nbsp;