Non è solo l’Italia a invocare interventi statali in aiuto alla discografia: intervenendo al primo summit con l’industria musicale organizzato dal governo britannico presso la sede della British Library di Londra, martedì scorso (13 giugno), il presidente della EMI ha invocato incentivi finanziari per il settore e investimenti pubblici nell’educazione scolastica musicale. “Sappiamo che la musica ispira soprattutto le giovani generazioni, eppure dove si trova oggi nei programmi didattici?”, ha chiesto Nicoli ai membri dell’amministrazione Blair guidati dal nuovo ministro per le industrie creative e il turismo, Shaun Woodward. Il presidente EMI è convinto che la scuola debba fare la sua parte anche nell’educare i ragazzi al rispetto dei diritti d’autore; quanto ai problemi finanziari del settore, ha aggiunto Nicoli, “non cerchiamo assistenzialismo ma dato che, in percentuale sui fatturati, spendiamo in ricerca e sviluppo più di altri comparti produttivi incluso quello manifatturiero, sarebbe bello poter godere anche noi delle stesse agevolazioni fiscali”.