Ora che più del 90 % degli azionisti EMI ha approvato la vendita a Terra Firma (vedi News), tutti si domandano quali piani abbia in mente il nuovo proprietario Guy Hands e quale sarà la sorte di Eric Nicoli, attuale amministratore delegato della major. Il sito HITS Dailydouble è entrato in possesso di un suo “memo” fatto circolare tra i dipendenti, in cui l’ad si dichiara pienamente soddisfatto dell’esito della vicenda e spiega che, soddisfatti tutti i requisiti (approvazione da parte degli azionisti e degli organi antitrust a Washington e Bruxelles), l’offerta d’acquisto verrà finalizzata entro fine mese: dopo di che, perché la EMI possa diventare una “private company” (cioè una società a ristretta base azionaria che non si rivolge al mercato) dovrà essere depennata dal listino delle "public company" quotate alla Borsa di Londra. A quel punto Terra Firma diventerà effettivamente il suo unico controllore, “riducendo il numero di proprietari da circa 18 mila azionisti con obiettivi di investimento estremamente variabili a uno solo”. “La EMI”, aggiunge Nicoli, “sarà l’unica società in mani completamente private tra le quattro cosiddette major musicali, e credo che questo sarà di enorme beneficio per tutti gli azionisti. L’azionariato ristretto ci garantirà maggiore flessibilità e maggiore accesso ai fondi di investimento per perseguire nuove strategie. Ci libererà anche dalla routine di riportare pubblicamente risultati finanziari e aggiornamenti sul trading, che in qualche modo può rappresentare un’intrusione nei nostri processi creativi. Essere una società per azioni quotata in Borsa comporta un livello molto elevato di verifica fiscale da parte degli analisti e commentatori finanziari, nonché un esame approfondito dei nostri programmi di pubblicazione e strategie di investimento, e ciò può portare a delineare un quadro fuorviante su orizzonti temporali relativamente brevi, soprattutto in relazione a un contesto in rapida trasformazione come il nostro. I risultati finanziari continueranno ad essere ovviamente della massima importanza, ma verranno giudicati in relazione a prospettive di investimento a lungo termine. Ovviamente ci saranno dei cambiamenti, ma ho fiducia che saranno cambiamenti positivi”. L’obiettivo, sostiene Nicoli, è di fare della EMI “la società musicale più innovativa e orientata al consumatore, nonché la dimora dei migliori talenti musicali e manageriali”.