Addio brusco e poco amichevole tra Renato Zero e Sony BMG. Un dispaccio Ansa diffuso giovedì 22 maggio ha annunciato la risoluzione del contratto in essere tra la major e la società Tattica srl, appartenente allo stesso artista (vero nome Renato Fiacchini) e titolare dei diritti di utilizzazione economica del suo repertorio: motivo, la pubblicazione non concordata e “abusiva”, nel 2006, di 21 brani contenuti nel triplo cd “Renatissimo!” in seguito alla quale la major discografica sarebbe stata ritenuta inadempiente sotto il profilo contrattuale e condannata al pagamento di oltre 2 milioni e 200 mila euro di risarcimento all’artista. A prendere la decisione, che risale al 14 maggio scorso, è stato il collegio arbitrale composto dai prof. Mario Libertini, Nicolò Lipari e Guido Alpa. Secondo quanto riportato da diverse fonti, la cifra coprirebbe in sostanza il minimo garantito (pari a 1 milione e 900 mila euro) richiesto da Zero su ogni suo nuovo album in base alle condizioni contrattuali rinnovate nel 1993, e a cui Sony BMG non avrebbe ottemperato proprio in occasione della pubblicazione di “Renatissimo!”. <br> In virtù dell’assorbimento di BMG, a sua volta titolare del catalogo RCA, Sony BMG amministrava finora l’intero repertorio registrato di Renato Zero a partire dall’album d’esordio “No, mamma no! (1973) e fino allo stesso "Renatissimo!". Come sottolinea il sito MusicalNews, l’artista romano aveva già impedito in passato alla BMG l’utilizzo in antologie delle canzoni direttamente controllate attraverso le sue società di edizioni (in pratica, quelle dagli anni ’80 in poi), facendo ritirare dal mercato nel 1993 la raccolta “Zerofavola 2”. L’attuale contratto con Sony BMG prevedeva altri quattro album: ma a questo punto l’artista sarebbe libero di cercarsi un’altra casa discografica. Resta da capire come mai, all'epoca dell'uscita dell'album, Renato Zero abbia contribuito attivamente alla sua promozione.